Giurisprudenza diritti e doveri

Giurisprudenza diritti e doveri

 

 

 

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Giurisprudenza diritti e doveri

DALL’EDIZ. 01, PAG. 5.- GEN. FEB. MAR. 1998.- DI ADRIANO POLI
GIUSTÌZIA (1A): CHE COS'ERA, CHE COS'È?
CHE COSA DOVREBBE ESSERE E FARE LA GIUSTÌZIA?
COM'È SECONDO IL SENSO COMUNE?
Da sempre la tradizione, la consuetudine, gli usi e costumi, i diritti naturali dell'uomo e l'esperienza dei secoli hanno plasmato tutti i codici giuridici; già nell'antichità classica, di Platone e Aristotele, concettualmente la Giustizia era l'applicazione del basilare principio primario ìnsito nel diritto naturale dell'uomo: <UNICUIQUE SUUM!> = <DARE A CIASCUNO IL SUO!>.
A cui, in seguito, se ne aggiunsero altre fondamentali e innate specificazioni comportamentali, recepite quali regole giuridiche basilari, che legate tra di loro sono entrate stabilmente nel Diritto Internazionale.
<ALTERUM NON LAEDERE!> = <NON DANNEGGIARE GLI ALTRI!>.
<HONESTE VIVERE!> = <VIVERE ONESTAMENTE!>.
<PACTA SUNT SERVANDA!> = <RISPETTARE I PATTI!>.
OVVERO: <DIRITTI-DOVERI = DOVERI-DIRITTI>.
Stando ai dizionari, la GIUSTÌZIA viene testualmente definita:
“La virtù per cui chi giùdica e òpera, ha come guida la verità e ossèrva in sé e negli altri il dovere e il diritto (ossia attribuire a ciascuno ciò che gli spetta e che è suo diritto avere)”.- Dizionàrio Petròcchi (Policarpo Petròcchi, 1852-1902, Castel di Cirèglio - Pistoia - , Editore Antonio Vallardi - Milano -).-
"È la virtù per cui si dà a ciascuno il suo, ciò che gli è dovuto, rispettando i diritti altrui in modo equo, onesto e conforme al giusto" (ovvero, con imparzialità, equità, legittimità).- Dizionàrio Garzanti (Aldo Garzanti, Forlì 1883-Milano1961. Editore dal 1938, avendo rilevato la casa editrice Emilio Treves, Trieste 1834-Milano 1916).-
In base alle aspettative del senso comune, la Giustizia deve essere:
<Imparziale, giusta, vera, legale, veloce, risarcitiva, apolitica, non ideologica, onesta, leale, funzionale, severa, punitiva e anche umana, risarcitiva e rieducativa>.
In relazione alle esigenze della cittadinanza, ovvero dei "sudditi", come sua ragione d'esistere, come suo primo e fondamentale compito, essa deve fare:
RENDERE GIUSTIZIA, garantire a ciascuno il diritto di usufruire e di godere di ciò che è suo, in maniera che niente e nessuno possa privarglielo; vivi e lascia vivere; indi ripristinare le situazioni conforme-mente al giusto; dare soddisfazione a chi ha subìto un torto o un reato, condannare i colpevoli e assol-vere gl'innocenti; quale “vendetta” pubblica e legale in sostituzione di quella privata.
Dopodiché: Le pene comminate dovrebbero tendere a redimere il rèo, prevedendo delle forme di lavoro coatto e retribuito, regolarmente assoggettato a contributi e imposte, detraendo però le spese del suo mantenimento, custodia e assistenza carceraria, ma nello stesso tempo impedendo che il recidivo possa creare altri pericoli per la società, per le persone e il loro patrimonio.
Al vero pentito si potrà ridurre la condanna, però non prima che ne abbia scontato almeno oltre la metà e risarcito i danni materiali da lui provocati alle persone, cose, aziende e istituzioni, e anche morali di scusa, pentimento e richiesta di perdono.
Al possibile collaboratore di polizia o di giustizia solo dei piccoli sconti di pena, a patto che restituisca il malfatto e che le sue rivelazioni siano avvalorate da riscontri e prove certe, nessun baratto pecuniario.
GIÙDICE: CHI È?
COME DEV’ESSERE E COSA DEVE FARE?
Stando ai dizionari, la carica di GIÙDICE viene testualmente definita:
Il giudice è colui che giudica, che è chiamato a giudicare, con grande equilibrio e capacità professionale, deve applicare le leggi e non interpretarle, conscio della propria grande responsabilità, deve essere dotato di molto buon senso e logica, incorruttibile e non politicizzato; deve condannare solo in presenza di prove certe e non indiziarie: "In dubio pro reo", in grave dubbio assolvere; ma che non sia una costante comportamentale; e facendo controllare periodicamente il sospettato e/o colui che ha scontato solamente una parte della sua condanna, affinché non rompa ancora i patti sociali di civile convivenza.
SAGGE VERITÀ (1A):
La giustizia è la garanzia della democrazia e della libertà, della tolleranza e civile convivenza.
Adriano Poli
I giudici e magistrati, in sostanza, dovrebbero, in primis rispettare la maestà della Legge, perseguire e rendere difficile la vita a chi delinque, anche coi guanti bianchi “legalizzati”, e più facile a chi è onesto, quindi punire adeguatamente tutti i colpevoli che colpiscono la persona e il patrimonio.
Il giudice non è un legislatore, se sbaglia per non aver applicato la legge, incapacità o peggio per collusione, concussione, corruzione, deve pagare di persona penalmente e di borsa, e in casi gravi sospeso, declassato o licenziato; e non essere inamovibile e impunibile (da Costituzione), SE NON È IN GRADO DI GIUDICARE IN GIUSTIZIA, SAPIENZA E COSCIÈNZA gli si faccia cambiare mestiere! E se non gli piace il suo lavoro si dimetta! Se ne vada! Errare humanum est, perseverare autem diabolicum!
Oggi, i giudici sono nominati, in maggioranza da loro medesimi, ossia per i due terzi, il resto dai Governi, e tutti (o quasi) avanzano di grado per anzianità e meriti politici, e non essendo punibili e non rimovibili, in pratica sono il 1° potere dello Stato, si fissano da se stessi, perfino, i loro emolumenti.
Secondo la sensibilità e il realismo dell'opinione pubblica, in base al sentire diffuso o idem sentire, cosa si pensa che sia, oggi, in generale la giustizia?
Essa appare qual è in realtà: è una lobby delle peggiori, è politicizzata, non è uguale per tutti, è parziale, spesso, anzi (quasi) sempre: ingiusta, non tutela gli onesti, è estremamente lenta (le cause penali durano anni e di frequente (sempre o quasi) il delinquente non viene condannato o lo è molto blandamente, quelle civili anche un decennio, e quindi con elevati costi, tant'è che si rinuncia a farvi ricorso), pertanto non tutela più a sufficienza né la persona, né le cose e tantomeno il credito.
SAGGE VERITÀ (2A):
Se la giustizia diminuisce o pèggio si declassa a ingiustizia, diventa una forma più o meno palese di oppressione dei non protetti, legalizza soprusi e sfruttamenti, ovvero l'interesse del più forte, cala la sicurezza pubblica, e con la malagiustizia muoiono la libertà e la democrazia.
Adriano Poli
Quando i giudici rinunciano o deformano i loro compiti, sono definiti e condannati dal Vangelo: Guai a voi! Giudici iniqui, sepolcri imbiancati, e aggiungiamo noi: “Vergognatevi, vergognosi!”.-
Proposte di Potere Civico,
frutto anche di nostri sondaggi:
I giùdici e magistrati dovrebbero:
1) venire sottoposti a iniziali eppoi periodici esami di capacità giuridica e psicoattitudinale, inoltre e cosippure giurare fedeltà alla Costituzione e Leggi Codificate, davanti a una Commissione Camerale, presieduta da un caposezione di tribunale Civile e/o Penale;
2) giurare in aula, sui Codici Civile, Penale e di Procedura, prima dell’inizio di ogni udienza e alla presenza delle parti in giudizio, che LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI, di applicare le leggi, di mantenere un comportamento onesto e ineccepibile, cosippure dovrebbero giurare gli avvocati presenti;
3) diventare punibili civilmente e penalmente, in caso di errori da incapacità, ignavia, collusione, conni-venze, concussione e corruzione, come pure per gli avvocati;
4) avere carriere separate (solo magistrato inquirente, oppure solo giùdice giudicante);
5) essere eletti, almeno per le cariche più alte, direttamente dal popolo e solamente per due mandati nello stesso incarico, durante i quali non dovrebbero votare;
6) nella loro totalità, non poter accedere a carriere politiche, se non dopo, perlomeno, 5 anni dalle dimissioni;
7) poter essere messi in minoranza dalle giurie popolari, istituite in ogni ordine e grado giudiziario civile e penale, come avviene negli Usa;
8) essere remunerati con emolumenti base, come pure gli aumenti, fissati e approvati dal Parlamento e resi immediatamente pubblici, e non più decisi da loro stessi.
DALL’EDIZ. 02, PAG. 3.- APR. MAG. GIU. 1998.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA (2A): COSA DOVREBBE GARANTIRE?
Forse l'impunibilità dei reati e dei rèi?
Sembra un titolo ironico, ma purtroppo non lo è, infatti in Italia, è una dura e cruda realtà, i reati di qualsiasi tipo non sono più puniti, nonostante l'abnegazione e il prodigarsi delle forze dell'ordine, che spesso pagano con gravi lutti il prezzo del loro dovere; però, a volte .. ?!
Stando ai dati annualmente forniti dal Ministero di Giustizia e periodicamente dagli organi compe-tenti, la grande e la piccola criminalità sono in continua espansione, mettendo a repentaglio la sicu-rezza del patrimonio e della vita stessa di noi poveri mortali.
Gli ultimi dati sono stati diffusi recentemente e sono davvero impressionanti, inauditi e vergognosi, tanto che il Presidente della Repubblica, come capo supremo della Magistratura e garante della Costituzione, dovrebbe dare una pubblica lavata di capo al C.S.M. e al Ministro Guardasigilli in carica; il quale dovrebbe intervenire pesantemente su tutti gli organi periferici e se non fosse in grado di farlo dovrebbe avere il buon senso di dimettersi, difatti i reati impuniti in Italia, con le rispettive percentuali, sono i seguenti:
Il 95% dei furti, l'86% delle rapine, l'80% degli stupri, il 68% dei sequestri e il 62% degli omicidi; ("Parlamento in" Canale 5 del 18/05/98 ore 00,30).
La Costituzione italiana (art.3) recita: tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali davanti alla legge. Mentre è ormai certo che nel nostro paese, quello dello Stellone, gli unici che sono tutelati e protetti, sono appunto i rei, specialmente gli assassini, i sequestratori e gli stupratori, anzi più i delinquenti sono crudeli, spietati, ... e "pentiti" ed efferati i loro delitti, più sono rispettati, a volte lautamente pagati e garantiti dallo stato (Sic!); essi infatti godono di licenze premio e lussuose vacanze per buona condotta (Sic!) e per dedicarsi ad altri raid ed escursioni delinquenziali; alla faccia della Costituzione, della maestà della legge e a grave nocumento dei comuni cittadini.
Riflettendo che uno dei principali compiti dello Stato di diritto, uno dei cardini fondamentali per cui esso nacque e si formò è proprio quello di dare la sicurezza ai propri sudditi o cittadini in cambio di una imposizione coattiva di tasse, tutto questo era meglio garantito dalla Civitas Romana e perfino dall'applicazione delle leggi in vigore nel lontano e a volte oscuro Medio-evo.
Eppure, sarebbe abbastanza semplice per lo Stato tenere circoscritta la criminalità organizzata, basterebbe ripristinare il sano principio di responsabilità e quindi di punibilità di chi sbaglia, senza la possibilità di essere chiamati a rispondere degli effetti dannosi e a volte criminali delle proprie e/o altrui azioni e di pagare di persona, non vi può essere vera libertà, uguaglianza, rispetto e giustizia, ma solo crimini, arbitrio, soprusi e corruzione.
CHI SBAGLIA DEVE PAGARE! E RISARCIRE IL DANNO!
Tenendo pure conto della cronica carenza delle strutture carcerarie, della saggezza di due noti proverbi: "l'ozio è il padre dei vizi" e "il lavoro redime e nobilita l'uomo" e che le condanne dovrebbero redimere il reo, per la loro stessa rieducazione e per la nostra sicurezza, i carcerati dovrebbero essere costretti a delle forme di lavoro coatto; affinché essi stessi partecipino direttamente alla ristrutturazione e costruzione di carceri, alla coltivazione di terreni incolti e abbandonati, ecc..
Prevedendo inoltre che abbiano un giusto stipendio con relative trattenute e contributi, detraendo le spese del loro mantenimento, custodia e assistenza, dimodoché giunta l'ora del pensionamento abbiano diritto a un loro assegno e non alla pensione sociale, a nostro carico, come oggi avviene.
DALL’EDIZ. 03, PAG. 3.- LUG. AGO. SET. 1998.- DI ADRIANO POLI
GIUSTÌZIA (3A): EQUA E FUNZIONALE: È UN SOGNO?
PRINCIPALI PECCHE E DISFUNZIONI:
A) Impunibilità dei reati e dei colpevoli. Non esiste più la certezza del diritto, anzi, il diritto è un
apòlide in patria.
B) NON VENGONO APPLICATE LE LEGGI. Sono soggette al libero arbitrio dei giudici.
C) Impotenza contro la micro-criminalità, nei confronti della mafia e della grande criminalità, si
deve stendere un pietoso velo, per non dire accondiscendenza.
D) Paralisi funzionale, cronica (e voluta) lunghezza dei processi, e sotto-organico.
E) Incapacità totale di redimere i rèi.
F) Magistrati politicizzati, quasi ideologicamente asserviti, cosippure alle connivenze e collusioni,
specialmente, tra loro stessi e tra gli avvocati, specie “principi” dei Fori.
G) Curatele fallimentari spesso, per non dire quasi sempre, corrotte.
NOSTRE PROPOSTE E PARERI EQUI, FUNZIONALI E DI BUON SENSO:
1) Piccola, ma significativa riforma dell'ottica della giustizia è quella di scolpire, anche di fronte ai giudici e non solo alle loro spalle, il motto: "la Legge è Uguale per Tutti", accompagnato dall'antica massima: Chi Sbaglia, Paghi! con l'aggiunta: Giudici Compresi! E cosippure gli avvocati!
2) Lo Stato sia solo giudice e l'accusa privata, in modo che questa e la difesa possano confrontarsi ad armi pari, per far sì che arresti e condanne siano decisi sulle prove e non sugli indizi, a garanzia dell'equità di giudizio e di punibilità dei colpevoli e assoluzione degli innocenti.
3) Per una buona funzionalità della giustizia e risolvere il problema del sotto-organico: in ogni comune si dovrebbe istituire il Giudice di Paese o Ufficio di Arbitrato su piccole cause sia civili che penali, finanziato dalle stesse parti richiedenti e con udienze a programma, sgravando il lavoro degli organi di preture e tribunali per punire e circoscrivere qualsiasi criminalità.
4) Il rappresentante legale delle società di persone, di legge dovrebbe avere il 51% di quote, inoltre, tali società e ditte individuali, fino a 3 miliardi di fatturato, non potrebbero essere dichiarate fallite e i loro crediti privilegiati; e nemmeno più garantire i creditori con tutti i loro averi, ma col patrimo-nio aziendale e capitale sociale (minimo 15 milioni); come i 20 delle S.R.L. e 100 delle S.P.A., mini-mi fermi da oltre 25 anni, e che andrebbero tutti adeguati di almeno 5 milioni ogni 100 di fatturato.
5) In materia di fallimenti e di valutazioni preventive, dato che si sa che ora finiscono in grandi abbuffate, la durata dei procedimenti non dovrebbe superare i tre anni, tutto l'iter e l'operato dei curatori fallimentari vigilati da un componente della guardia di finanza, con turni prestabiliti, da un revisore dei conti e soprattutto da un rappresentante per ogni categoria di creditori, per una vera tutela dei loro sacrosanti crediti.
6) Nelle vacanze estive si dovrebbero far lavorare tutti gli studenti, dalle superiori, con appropriate paghe, norme e facilitazioni alle aziende; far capire ai futuri medici, giudici, ufficiali, politici, ecc. cosa esiste al di là del banco, sarebbe molto utile all'UOMO, come tale e non come numero.
7) I carcerati vanno fatti lavorare, con retribuzioni assoggettate a imposte e contributi, detraendo le spese di carcerazione, intanto, data la carenza di carceri, si costruiscano loro le nuove “casette”.-
DALL’EDIZ. 05, PAGG. 4-5.- GEN. FEB. 1999.- DI ADRIANO POLI
GIUSTÌZIA (4A): NESSUNO TOCCHI CAÌNO!?
SEMPLICE: BASTA CHE LUI SMETTA DI TOCCARE ABELE!
ALTRIMENTI CHE VENGA PUNITO!
Come merita e secondo giustizia, ciò sta scritto, ciò sia fatto!
LA PIANTA CHE NON DA FRUTTO VA TAGLIATA E GETTATA AL FUOCO.
L'erba maligna e gli sterpi vanno estirpati e bruciati.
Guai a chi da scandalo! Sarebbe meglio per lui che si legasse una macina al collo e si gettasse in mare.
Difatti, geneticamente sta scritto nel cuore di qualsiasi uomo:
1): non nuocere, ovvero non ammazzare, non stuprare, non rapire, non rapinare, non rubare, non giurare il falso; 2): il rimorso, la paura e il timore di essere punito per i propri errori, orbene per redimersi chi sbaglia paghi!
Tutta l'antica letteratura, la favolistica e i grandi poemi, fondamentali di ogni lingua, sono incentrati sulla lotta tra il bene e il male; tutte le fiabe, parabole, aneddoti e aforismi descrivono tale scontro e di solito terminano con la vittoria del bene e con la sconfitta e punizione dei malvagi.
Sinteticamente, sta scritto nelle Tavole della Legge e nelle Sacre Scritture:
primo: vi è un solo Dio e non deve essere bestemmiato;
secondo: rispetta il tuo prossimo, rispettarlo è già sufficiente, amarlo è da santi, ovvero non danneg-giarlo; onora il padre e la madre; non dire falsa testimonianza;
terzo: il terrore, la consapevolezza della punizione del peccato, infatti Dio disse: Caìno, Caìno, dov'è tuo fratello? Pertanto per evitare la legge del taglione e le vendette personali è nata la giustizia umana: chi sbaglia deve pagare!
Sta scritto nel Diritto dell'antica Roma, oggi stabilmente recepito in quello internazionale:
I) Honeste vivere! = Vivere onestamente! (Anche per i lobbisti delle caste).-
II) Alterum non laedere! = Non danneggiare gli altri! (Anche per i maledetti sepolcri imbiancati!).-
III) Unicuique suum! = A ciascuno il suo! (Che è il principio fondante della Giustìzia).-
IV) Pacta sunt servanda! = I patti vanno rispettati! (Dunque, chi sbaglia paghi! TUTTI!).-
Sta scritto nella Carta dei diritti dell'umanità:
1) i diritti primari e naturali dell'uomo sono inviolabili e inalienabili;
2) è evidente che ad ogni diritto corrisponda un dovere nei confronti dell'altro;
SAGGE VERITÀ (3A):
Tutti gli Stati che si vogliono definire democratici e moderni dovrebbero inserire nella propria Carta Costituzionale: I DOVERI DELLO STATO, per la tutela, la garanzia dei sacrosanti, originari, inalienabili diritti-doveri dell'essere umano in quanto tale. Adriano Poli
QUINDI, CHI SBAGLIA PAGHI!
A TUTTI I LIVELLI, GIUDICI E POLITICI COMPRESI!
Purtroppo per Abele, tutto questo è quello che Caìno disprezza, appunto non rispetta né i genitori né alcuno, non osserva nulla, né leggi, né regole di convivenza, ama il male e odia il lavoro.
Chi non lavora non mangi! (San Paolo).
Per il Caìno, il suo prossimo è se stesso; il suo dio è il danaro; l'invidia, l'intolleranza, la prepotenza, la violenza, la crudeltà e la falsità sono le sue regole di vita e con il loro utilizzo raggiunge quasi sempre i suoi scopi.
La vita e la proprietà altrui non contano nulla, quasi mai si pente delle sue malvagità, del male fatto e sofferenze provocate dal suo disumano agire, né tantomeno risarcisce i danni fisici, morali e venali, anzi reputa remissive, succubi, codarde e stupide le sue vittime, le considera semplicemente delle prede.
L'essenza stessa dell'esistenza dello Stato è basata sulla difesa dei "sudditi" e sul rispetto del prin-cìpio che la legge è uguale per tutti, perfino Caligola e Nerone temevano la maestà della legge.
Sta scritto nei proverbi, che sono il sale dei popoli e che prevedono la condanna di chi sbaglia, e pre-vengono il caos del permessivismo e della troppa carità a senso unico, senza contropartite:
1) l'ozio è il padre dei vizi; 2) il peccato genera la morte; 3) chi di spada ferisce di spada perisce; 4) co-me si semina si raccoglie; 5) gira-gira la saetta torna in testa a chi la tira; 6) chi è senza peccato scagli la prima pietra; 7) chi non lavora non mangia; 8) chi rompe paga e i cocci sono suoi; 9) beneficando si creano degli ingrati; 10) non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te; 11) troppa confidenza fa perdere la riverenza; 12) se vuoi la pace preparati alla guerra.
In fondo, estensivamente, il casus belli è tutto quello che procura la rottura tra gruppi o due persone, ecco perché esistono la legge e la punizione.
Malgrado tutto questo, stando ai falsi buonisti che tutto permettono e giustificano, noi dovremmo perdonare sempre e comunque Caìno, senza che egli richieda il perdono, molto più in assenza di un suo benché minimo pentimento e risarcimento e soprattutto di condanne esemplari, ben sapendo che tali atteggiamenti di perverso perdonismo che agli occhi dei Caìno appaiono come vere e proprie licenze di delinquere o pèggio di uccidere; sono libere autorizzazioni a procedere, continuare.
Tutto il mondo cristiano occidentale è ormai contagiato da un deleterio, imperante e finto buonismo, praticato e imposto sulla pelle degli altri, specie dei deboli e non protetti.
La quasi totalità degli educatori, dei responsabili delle istituzioni e sacerdoti, sono favorevoli al perdono non richiesto dai rèi, colpevoli e prepotenti, innescando e creando così nelle persone sia in quelle più umili e sprovvedute sia in quelle religiose e di buon senso, un disorientamento morale e una sensazione di fastidiosa insicurezza e impotenza, dovute alla diffusa illegalità e impunibilità dei Caìno, esse sono sconvolte e spaventate per il loro futuro.
Questa politica del perdono automatico, non richiesto, dà adito a un'idea immorale, secondo cui Caìno può fare tutto il male che vuole, tanto non verrà punito e anzitutto troverà sempre migliaia o forse milioni di persone estranee e non colpite dal crimine, pronte a perdonarlo, ad assolverlo, a "capirlo", a "giustificarlo", a pregare per lui. Ah! Poverino, quanto deve soffrire per le sue turbe psichiche, soddisfatte sugli innocenti, con omicidi, stupri e rapine compiuti contro i cattivi Abele, che non lo capiscono, che non lo soddisfano, e che proprio non vogliono perdonarlo (Sic!).
In questo modo si distruggono i concetti morali sui quali si basa la dottrina cristiana, nei confronti della concessione del perdono: che deve essere richiesto a fronte di un pentimento.
Infatti, sta anche scritto: se tuo fratello pecca, rimproveralo, se ti chiede perdono devi perdonarlo; addirittura: se peccasse contro di te ben 70 volte 7, ossia sempre, e per altrettante tornasse a te pentito .. perdonalo, (San Luca); perciò il perdono è sempre subordinato a una richiesta di pentimento del peccatore, accompagnata di regola da ravvedimento, da un'espiazione e da un risarcimento.
Sta ancora scritto: Prima di recarti al tempio (o di morire) chiedi perdono, risarcisci il danno che hai provocato e riconciliati con colui che hai offeso o danneggiato.
Sono ormai troppe le truffe, appropriazioni indebite, sottrazione di cose comuni e crimini non puniti e i criminali recidivi continuamente rimessi in libertà, ci uccidono, stuprano, rapiscono e rapinano perfino nelle nostre case; nessuno si "accorge" se uno viene ucciso, se una donna o un bimbo vengono violentati quasi in pubblico; se un ammalato o un anziano muoiono soli e abbandonati nella loro casa; solamente i Carabinieri e le altre Forze dell'Ordine, cercano di tutelarci nel miglior modo possibile e a loro rischio.
Mentre la maggior parte dei magistrati, con la grave complicità dei legislatori, mandano assolti i criminali, facendo dire a un pluri-omicida la seguente frase:
"Non avevo più rimorsi, né paure, qualunque cosa io facessi i tribunali mi rimettevano in libertà, senza pena né risarcimento alcuno, e una buona parte dell'opinione pubblica, influenzata dai soliti educatori, sociologi, sacerdoti e personaggi salottieri, che in TV invitavano addirittura a mettersi dei cartelli pro-perdono, era disposta a perdonarmi senza chiedere ai familiari delle mie vittime cosa ne pensavano; tutto ciò mi dava un'euforica arroganza e sicurezza di farla franca, e di scorrazzare libero, finanziato e protetto, e così continuavo a compiere qualsiasi azione sentissi di fare".
Dopo aver tolto la pena di morte, stanno cercando di togliere l'ergastolo, senza chiedere il parere a tutti noi cittadini, se manca la certezza del diritto vi è arbitrio, paura e omertà; il menefreghismo, tanto non è toccato a me, inculca negli onesti e negli Abele un pericoloso lassismo e una fatale rassegnazione.
A CHE SERVE AGIRE BENE? A NULLA?
Per il recupero e la riabilitazione di coloro che hanno sbagliato è necessario che essi dimostrino penti-mento e che chiedano di essere perdonati, obbligandoli al risarcimento morale e materiale e sommi-nistrando loro l'unica condanna esemplare e redentrice: il lavoro, fateli lavorare!
IL PERDONO: certo, il Papa Giovanni Paolo II ha perdonato, ma su richiesta del suo attentatore Alì Agca, il quale lo ferì gravemente il 13/05/1981 e fu condannato all'ergastolo, in appena 2 mesi, nel luglio dello stesso anno, ma che però è ancora in carcere, nonostante non lo abbia ucciso, non male come perdono evangelico e a riprova che la legge non è uguale per tutti, certamente, lui è il Papa, ma egli sa o dovrebbe sapere che la sua carica comporta molti rischi e non solo vantaggi.
Per far sì che Caìno limiti la sua cattiveria e la sua crudeltà e che non uccida sempre reiteratamente il fratello Abele, bisogna fargli di nuovo temere il castigo, in modo che sappia che lui stesso è a rischio e se pluri-recidivo anche di morte.
Per evitare l'anarchia e le possibili violente reazioni, poiché in varie parti dello Stato i cittadini si stanno organizzando in comitati, per ora non violenti, anche se parecchi si stanno armando e le licenze di porto d'armi sono in aumento verticale, occorre ripristinare la funzionalità della giustizia e la punibilità dei delinquenti.
Riflettendo sul fatto che lo stesso Gesù durante il suo supplìzio chiese al Padre di perdonare i suoi carnefici, perché "non sanno quello che fanno", ma lo decise solo per sè, in quanto capro espiatorio per i peccati di tutto il mondo e di sempre, però non lo fece per quelli che crocifissero altre migliaia di vittime non colpevoli, da qui si evince che davanti a Dio a nessuno è permesso di perdonare il male fatto ad altri, ovvero nei confronti di chi ha subito la morte, il danno, l'offesa e il torto; nessuno ha il diritto morale, religioso ed etico di sostituirsi a costoro.
Se tutti i colpevoli fossero perdonati senza richiesta, "dimenticandosi" di interpellare i danneggia-ti e senza alcuna punizione e risarcimento, che senso avrebbero il pentimento e la giustizia?
Se ciò avvenisse, a cosa servirebbero Dio, il suo perdono e il suo castigo? E cosippure la giustizia o vendetta legale e pubblica, e la condanna dei Caìno? A nulla!
Semplicemente coloro che non sanno rispondere alla domanda perché bisogna punire i Caìno e che pre-dicano il buonismo, il permessivismo e il perdonismo, in questi fasulli casi, essi si sostituiscono ai giudici e perfino a Dio, e pensano di agire bene, e di darci lezioni di moralità ed etica.
Concludendo, sta altresì scritto:
Attenti ai falsi profeti! Guai a loro! Giacché saranno e sono gli artefici e affossatori della già iniziata rovina della civiltà religiosa e laica del mondo occidentale.
DALL’EDIZ. 06, PAG. 4.- MAR. APR. 1999.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA (5A):
È UGUALE PER TUTTI?
A proposito di giustizia, sui doppi rimborsi elettorali, doppi incarichi da parlamentare a Roma e in Europa, sui loro portaborse familiari e amanti, sugl’imbrogli dei viaggi aerei, e così via:
1) Perché il Parlamento Europeo è stato così ingenuo?
Perché non ha preso provvedimenti disciplinari, sanzionatori e non ha imposto un risarcimento pecu-niario?
Perché non obbliga l'Italia, primo paese inadempiente delle direttive UE, ad applicare l'incompatibilità delle doppie cariche parlamentari tra italiane ed europee? Vietare i rimborsi e finanziamenti ai partiti, bocciati pure da referendum?
2) Perché la Magistratura italiana non interviene e non ha aperto finora alcuna inchiesta?
Forse perché l'adeguamento degli aumenti di stipendio dei magistrati avviene prima di quello dei politici che aumenta in conseguenza ai primi?
E' probabile.
Anche perché così si garantiscono le rispettive marachelle.
3) Perché in Italia i loro nomi non sono stati resi pubblici?
Mentre nell’Unione Europea sì! Ad esempio: Der Spiegel.
Giornalisti siete o non siete asserviti a chi vi paga di più?
Fuori i nomi, vogliamo conoscerli pure noi cittadini elettori, almeno potremmo difenderci non più eleggendoli nel prossimo giugno.
4) Come mai i loro partiti non li espellono e anzi li mettono ancora in lista?
Semplicissimo, perché i loro capi sono i primi a dare l'esempio, a truffare, ad avere doppie cariche, difatti, come dice il proverbio: "Il pesce puzza sempre dalla testa", perciò si ricattano, denunciano e coprono a vicenda. VERGOGNOSI E SCHIFOSI!
5) Perché nel 2000 i politici e i magistrati devono essere ancora gli unici impunibili e inamovibili, purtroppo da Costituzione? Senza che nessun governo o parlamento abbia osato farlo?
Ovvio, per servirci meglio, ovvero farci le scarpe!
6) Come mai l'immunità dei parlamentari è totale?
Copre pure i reati contro la persona e il patrimonio, quando dovrebbe esistere solo per i compiti del mandato.
Semplice, perché così alcuni possono truffare e a volte delinquere impunemente.
7) Perché lo stipendio dei parlamentari è tassato solo sull'80% e per noi comuni mortali lo è sul 100%?
Questa è una chicca, perché il 20% deve servire per le spese del loro decoroso abbigliamento (Sic!), che poi in pratica tanto elegante non è.
8) Come mai il marocchino, che nel febbraio scorso ha ucciso il parroco di Ponte Chiasso, (dal quale era stato aiutato), già il 10 giugno 1999 è stato condannato con procedura veloce all'ergastolo, mentre l'ac-cusa aveva chiesto "solo" 20 anni?
9) Di contro, come mai nello stesso periodo, il prete bergamasco, che ha ucciso la sua amante di pelle nera, è stato condannato con rito abbreviato a soli 7 anni?
10) Mentre, se un cittadino viene ucciso da un criminale italiano o straniero, dopo 10 anni di lungaggini procedurali, l'assassino viene assolto?
Anche se, nel frattempo e in semilibertà, ha potuto delinquere e uccidere altri di noi "normali" ?
A riprova comprovata che: "LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI", ma per alcuni lo è di più e per qualcuno non lo è affatto.
11) Perché la Chiesa tace? Quando il Papa che, all’epoca del suo insediamento, disse:
“Non abbiate paura”!.- (A noi – e lui, non avendo più paura), dirà dalla sua Cattedra e i Cardinali e Vescovi dal pulpito, alcune cosette?
QUALI, AD ESEMPIO:
"Magistrati applicate la Giustizia! Tacete e lavorate,.. siate più umili e smettete di fare politica!
Politici siate più onesti e capaci …, preoccupatevi, veramente, del bene comune.
Governate! Smettete di rubare così tanto, … fatelo un po’ meno, … datevi una calmata, state sfasciando uno Stato, c'è anche L'UOMO, essere umano, ma per qualcuno animale scimmia.
Non abbiate paura, non è ingerenza negli affari di uno stato estero: E' GIUSTÌZIA!
12) Come mai nei processi per truffe, appropriazioni indebite, sottrazione di cose comuni, finte vendite ereditarie, false firme testamentarie, concordati preventivi, fallimenti, non solo durano anche decine di anni, ma terminano sempre con l’assoluzione dei truffatori, vendite all’asta, o pèggio condanna dei danneggiati?
Semplice, per alimentare il magna-magna generale!
Almeno, facessero il loro dovere come accade a Forum, unico Tribunale di Giustìzia in Italia!
Applausi a Santi-Licheri e Lagostena-Bassi. Grazie a loro.
13) Perché quasi mai nessun responsabile delle decine di grandi scandali di corruzione e crack finanziari, bancari e industriali viene condannato e soprattutto risarciti i danneggiati?
Ovviamente, perché molti, troppi magistrati e politici andrebbero in galera. Meritata!
14) E ancora, come mai i maggiori responsabili delle stragi di Stato, di mafia, o dei disastri colposi non vengono quasi mai individuati?
Perché li abbiamo commessi noi, oppure i fantasmi, o non sono mai accaduti.
15) Quanto tempo bisognerà aspettare prima che nel nostro paese la Giustizia venga applicata equamente?
Probabilmente non accadrà per sempre, il malandazzo della malagiustizia è talmente abituale e cronicizzato che nessuno si pone il problema, e se ne frega delle nostre sofferenze.
O forse quando certi giùdici, magistrati e politici fallaci, incapaci, ignavi, magari collusi, conniventi, o pèggio corrotti, spesso politicizzati ideologicamente, saranno amovibili e pagheranno di persona!
DALL’EDIZ. 07, PAG. 4.- MAG. GIU. 1999.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA (6A): NEGLI USA, NEI PAESI ARABI E IN ITALIA:
Gli Stati Uniti stanno attraversando il più lungo periodo di prosperità e sviluppo della loro società e di tutta la loro storia, tutti gli indici sono positivi.
COME MAI TUTTO CIÒ? DI CHI SONO I MERITI?
Nonostante il forte apprezzamento del dollaro che dovrebbe in teoria frenare le loro esportazioni, l'economia e la borsa sono in continua espansione, creando oltre 2 milioni e mezzo di posti di lavoro ogni anno, ovvero più di quanto necessario all'interno di quello Stato, provocando di conseguenza delle nuove spinte migratorie sia dai paese del centro-sud America che da altre zone del cosiddetto terzo mondo, che però fin dal loro ingresso o fermo vengono schedati civilisticamente e sanitariamente, visitati e vaccinati, e periodicamente controllati.
La tecnologia, la ricerca, la sanità, la scuola, tutto l'apparato pubblico, politico e militare sono ai massimi livelli di efficienza; la grande e piccola criminalità sono circoscritte e i reati contro le persone e le cose sono in netta diminuzione.
La responsabilità reciproca, il morale, la fiducia e l'ottimismo dell'opinione pubblica sono molto alti, l'orgoglio di essere americani, la voglia di proseguire e di raggiungere il grande sogno americano, che si rinnova sempre come araba fenice, è sempre in auge.
Stando ai post-catto-comunisti italiani, e a taluni ambienti del volontariato e del no-profit a riscossione, gli unici due aspetti negativi sono:
1) che in America la repressione dei crimini è molto dura, che sono in aumento le pene capitali e ogni tipo di punizione, da quelle chiamate alternative, (per esempio far pulire le scritte sui muri da chi le ha fatte, prendendo a colpo sicuro gli autori dai circoli estremisti), a quelle corporali, utilizzando i bracciali elettronici nei lavori al di fuori delle carceri; dimenticando che probabilmente la diminuzione dei crimini in quel Paese sia dovuta proprio alla remora di tale durezza applicativa della giustizia;
2) che in America lo stato sociale non esiste, sapendo benissimo che nessun italiano che ha dovuto ricorrere alle cure mediche e ospedaliere, anche rilevanti nel periodo in cui si trovò ospite o residente negli Usa, non è stato assistito o è stato respinto, (come invece accade spesso in Italia), e se risultato indigente è stato curato gratuitamente.
Dati i catastrofici risultati dell'Italia, è perlomeno strana l'attuale "benedetta alleanza tra l'acqua santa e lo zolfo", ossia tra gli uni che definivano essere il "diavolo" gli altri e che persegue come obiettivo politico il buonismo e il permessivismo di dare troppo aiuto ed ospitalità gratuita a chi non la merita e nel non punire chi sbaglia, anzi dando licenze premio remunerate ad assassini e falsi pentiti, in cambio dei loro voti e di dare posti di lavoro e profitti a certi no-profit, ormai veri e propri partiti nei partiti.
In Italia, in alcune parti d'Europa e anche in altre del mondo, i demeriti sono di due tipi:
I) atavici, ovvero dovuti esclusivamente ad una mentalità passiva, giacobina, statalista e centralista e a volte proveniente dai lontani princìpi dell'“illuminismo”, falso, e che, nel pensiero e scritti di chi scrive è definito oscurantismo, perché ha prodotto deleteri regìmi dittatoriali: comunismo, nazismo, fascismo, e il finto socialismo reale, comunque mai realizzatosi; e negative filosofie: materialiste, nichiliste, relativiste, e pèggio ancora scientifico-tecnologiche negazioniste dell’anima immortale.
II) oggi, sono dovuti alla incapacità degli attuali politici, ma soprattutto da una insana sovrapposizione tra una forma mentis laica e una concezione religiosa rigida di condanna di tutto il capitalismo, (è più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, che un ricco nella porta del paradiso), quando invece il riscatto di qualsiasi società agricola arretrata non può avvenire se non attraverso una "rivoluzione" liberista sostenibile di un capitalismo popolare, non schiavista.
Negli Usa, come in Svizzera e in altre zone d'Europa, i meriti di tutto ciò sono di due tipi:
A) genetici, ossia da sempre esistono nella mentalità girondina, confederalista e calvinista, vera depo-sitaria dei valori di libertà, giustizia, uguaglianza e fraternità, sussidiarietà, rappresentatività, solidarietà pattuita e accoglienza, responsabilità, punibilità, distribuzione della ricchezza ovvero pari opportunità iniziali a tutti; ossia "Datti da fare, aiutati che il ciel t'aiuta".
B) In specie negli Stati Uniti che storicamente e continuamente assorbono immigrazioni appartenenti a varie etnie e razze, che assimilano tali valori mentali, ciò è dovuto pure e soprattutto, come già affermava nelle sue analisi sugli Usa, ne’ “La Democrazia in America” di Alexis De Tocqueville nel secolo scorso: uno Stato veramente moderno e civile che si rispetti, perché cerca di rispettare tutti i suoi membri (allora più per la razza bianca), era ed è fondato su 3 grandi princìpi:
1) un'ottima carta costituzionale; 2) un'ottima amministrazione pubblica; 3) un'ottima giustizia.
E oggi, lo scrivente, della giustìzia sommerebbe, giusta, severa, umana, redentiva e risarcitiva.
E, come modernità ed equità funzionale di uno Stato, aggiungerebbe:
I) un'ottima distribuzione diffusa della ricchezza (eventualmente con parti-quote esentasse) a ga-ranzia e assistenza dei più deboli, in cambio di una loro prestazione in contropartita;
II) un'ottima raccolta fiscale, il più possibile distribuita e diffusa sul territorio, con una parte da trattenersi il loco, ovvero dove viene prodotta, e con una quota da destinarsi a un fondo di solidarietà per zone depresse e/o per calamità, a rimborso e a tasso zero, per garantirne il buon uso, anche se come ovvio la perfezione non esiste e non esisterà mai: errare humanum est.
C) Nell’attuale situazione degli Usa i meriti sono indubbiamente pure quelli dell'amministrazione del governo di Bill Clinton, egli infatti ha capito che in periodi floridi non si deve intervenire minimamente nella gestione dell'economia, essa ha delle leggi autonome di mercato che non vanno assolutamente forzate, ma solo osservate e tutto va quasi da sé.
Tanto ci pensa il sistema elettorale americano di ricambio dei poteri e degli uomini che lo detengono ad impedire gravi degenerazioni di corruzione, di nepotismo o dittature; chi se ne frega delle ... mutandine ... e dei sigari ... di Clinton, tanto lui e tutto il suo staff, l'anno prossimo, alla fine del secondo mandato se ne dovranno andare.
L'esatto contrario di quanto accade in Italia, dove tutti i politici del parlamento italiano, Lega compresa e tutti i capi-partito rimangono in carica pressoché a vita, con doppi incarichi in Europa o nelle istituzioni, con stipendi, pensioni e prebende di privilegio.
In confronto, analizziamo in breve come viene applicata la giustizia nei Paesi arabo-musulmani:
1) quasi inesistente la reciprocità di trattamento degli stranieri, negli Stati islamici;
2) quasi nulla la possibilità di culto diverso da quello del Corano;
3) pesanti pene corporali per chi commette reati;
4) pena capitale per reati minori, secondo la nostra mentalità, quasi senza alcuna possibilità di difesa;
5) condanna a morte per ogni musulmano che abiura;
6) protezione dello schiavismo, tratta e vendita di schiavi, specie se di pelle nera e di religione cristiana;
7) quasi nessun riconoscimento di pari opportunità e dignità per le donne;
8) estrema pericolosità della mentalità "missionaria" anche forzata dell'Islàm;
9) la grande voglia di rivalsa da perseguire con qualsiasi mezzo, anche con la cosiddetta guerra santa; 10) intolleranza e integralismo islamico nei confronti dei moderati e di ogni pensiero laico o religioso;
11) strumentalizzazione dei loro alti tassi di proliferazione, molti emigrati vengono istruiti al terrorismo e mandati in giro per il mondo per destabilizzarlo;
12) stanno approfittando in tutti i modi della nostra stupidità per prendere nelle loro mani la nostra criminalità e sostituirsi ad essa.
Se non vi sarà, da parte loro, una reciprocità di comportamento e di rispetto verso di noi, non ci potremo assolutamente permettere di continuare con i nostri atteggiamenti troppo comprensivi e sado-masochisti; quasi di certo in futuro ci saranno scontri cruenti e pena la nostra decadenza totale e l'annullamento della nostra cultura e civiltà sia religiosa che laica.
DALL’EDIZ. 08, PAG. 4.- LUG. AGO. 1999.- DI ADRIANO POLI E API
GIUSTIZIA (7a), COSTITUZIONE (1a) E PARI DIGNITÀ.
Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità.
- N.d.r.: la giustizia condanni chi li vìola.
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. É compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitano di fatto la libertà e l'egua-glianza dei cittadini.
- N.d.r.: la giustizia condanni penalmente in solido, senza distinzione, sia chi li vìola, sia lo stato, le sue istituzioni, enti e loro rappresentanti e in proprio.
Art.10 L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione dello straniero è regolata dalle norme dei trattati internazionali, compreso il diritto di asilo politico, escludendo l'estradizione per reati politici, tranne quelli di genocidio; comunque,
all’Art. 26, l'estradizione è consentita ove sia prevista dalle convenzioni internazionali, ed è concessa per i reati di genocidio.
- N.d.r.: dovrebbero essere inseriti i delitti di terrorismo, ideologici, religiosi, etnici e/o razziali.
Art.13 La libertà personale è inviolabile, se non per atto dell'autorità giudiziaria e nei casi previsti dalla legge. - N.d.r.: la libertà personale è inviolabile, quando non si vìola l'altrui libertà.
Art.24 Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile, ai non abbienti è garantito un avvocato difensore d'ufficio, lungo tutto il procedimento. La legge determina le condizioni per la riparazione degli errori giudiziari.
- N.d.r.: ma dove?! Ma quando mai?! Non si è mai visto che un magistrato incapace o fallace sia stato punito, penalmente, civilisticamente e di borsa, quindi quando accade paga lo stato-pantalone.
Art.27 La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene devono avere un senso di umanità e di rieducazione. Non è ammessa la pena di morte, se non dalle leggi militari di guerra.
- N.d.r.: nel 2000, questa norma non è scandalosa e anacronistica? Non sarebbe opportuno che in questi casi venisse tolta la pena capitale? Dove siete "cari e un po' vergognosi" nessuno tocchi Caìno, "buonisti" di sinistra e sacerdoti di parte?
Notando che solo da pochi anni, lo Stato del Vaticano ha tolto, dal suo ordinamento, la condanna a morte, anche se da oltre un secolo non veniva applicata, ma il princìpio era rimasto e andava soppresso.
Visto che storicamente, in altri tempi ma che potrebbero tornare, da certi generali porci e criminali vennero commessi dei veri assassinii, solo per il gusto di commetterli e rimanendo impuniti.
Art.28 Tutti i dipendenti pubblici dello stato e dei suoi enti sono direttamente responsabili degli atti di violazione dei diritti umani, secondo le leggi penali, civili e amministrative. Quella civile si estende allo stato e ai suoi enti. - N.d.r.: ma come? Quando, dove?! Che balla!
Art.54 Tutti i cittadini debbono essere fedeli alla repubblica e osservarne la costituzione e le leggi. Chi ha funzioni pubbliche deve giurarlo.
- N.d.r.: 1) ciò vale anche per tutti gli stranieri? 2) I Presidenti della Repubblica e Corti dello Stato, dato che la Costituzione non è applicata né tantomeno osservata, sono stati e sono degli spergiuri? 3) Come mai l'immunità dei parlamentari è praticamente totale, quando dovrebbe riguardare solo i compiti del mandato? E per i giùdici e magistrati è codificata. 4) Nel 2000 per quale "divina" legge i magistrati devono essere ancora impunibili e inamovibili? Perché il loro stipendio deve aumentare prima di quello dei parlamentari? Anzi, questi aumentano in conseguenza di quelli, strano?! Non molto!
DALL’EDIZ. 09, PAG. 4.- SET. OTT. 1999.- DI ADRIANO POLI E API
GIUSTIZIA (8a) e COSTITUZIONE (2a):
Pari dignità e punibilità di chi sbaglia, ciò vale pure per i dipendenti pubblici? Ovvio che no!
Sez.II - La Pubblica Amministrazione
Art.97 I pubblici uffici sono organizzati secondo la legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione e le responsabilità proprie dei funzionari. Agli impieghi si accede per concorso.
-N.d.r.: di buona gestione, imparzialità e responsabilità se ne vedono un po' poco; in quanto a punibilità di chi sbaglia ancora meno e per i concorsi l'imparzialità e il merito non ci sono proprio.
Per equa giustizia dovrebbero essere tutti assoggettati almeno alle stesse leggi di noi comuni mortali, licenziamento compreso.
Le loro assunzioni e carriere dovrebbero avvenire esclusivamente in base alle capacità e al merito.
Art.98 I pubblici impiegati sono al servizio della Nazione. Se sono membri del Parlamento, le loro promozioni possono avvenire solo per anzianità.
Si possono con legge stabilire limitazioni al diritto di iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i militari di carriera in servizio, funzionari e agenti di polizia, diplomatici, consoli e ambasciatori all'e-stero.
-N.d.r.: purtroppo, la maggior parte non sono al servizio neppure della cosa pubblica, per analogia i loro avanzamenti di grado avvengono tutti o quasi per anzianità, per non dire di peggio, in effetti sono una casta d'intoccabili, con i loro 11 milioni di voti, sono i veri padroni dello Stato.
Tutti coloro che non dovrebbero essere iscritti ai partiti, non solo lo sono, ma addirittura vengono eletti nelle loro file come Parlamentari a Roma e in Europa, nelle Regioni, Province e Capoluoghi.
Sez.III - Gli Organi Ausiliari
Art.99 (1°) Il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro è composto, nei modi stabiliti dalla legge, di esperti e di rappresentanti delle categorie produttive, in misura che tenga conto della loro importanza numerica e qualitativa. Ha l'iniziativa legislativa e può contribuire alla elaborazione della legislazione economica e sociale, in base alla legge.
- N.d.r.: qui sta il trucco, "numerica": i sindacati della triplice, con i loro rappresentanti a capo dell'Inps; "qualitativa": la confindustria, che con la loro deleteria spartizione delle finanziarie e cassintegrazione hanno portato sull'orlo del fallimento il nostro paese e messo alla fame circa 10 milioni di famiglie.
I sindacati andrebbero perlomeno ingabbiati nel loro ruolo o addirittura soppressi e confindustria dovrebbe essere relegata a semplice corporazione minoritaria nel sistema produttivo italiano moderno, come merita, essendo notoriamente superata da altre corporazioni maggioritarie, più meritevoli ma finora tartassate e senza o quasi voce in capitolo: gli artigiani, piccole industrie, commercianti e servizi. COME DOVEROSA GIUSTIZIA.
Art:100 (2°) Il Consiglio di Stato è organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell'amministrazione.
(3°) La Corte dei Conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato e partecipa al controllo della gestione finanziaria degli enti finanziati in via ordinaria dallo Stato e riferisce i riscontri direttamente alle Camere. La legge assicura l'indipendenza dei due Istituti e loro componenti di fronte al Governo.
-N.d.r.: e questi istituti chi li controlla? Dato che loro non hanno controllato alcunché? E neppure lo hanno fatto i Capi di Stato succedutesi! Visto il caos e gli sprechi della pubblica burocrazia e l'abnorme debito totale di 2.500 milioni di miliardi, che continua ad aumentare, nonostante il calo del deficit annuo e le "privatizzazioni", entrambi gli Istituti e la maggioranza dei loro addetti hanno tutelato il nulla, lasciano che ci tolgano le scarpe mentre camminiamo. Ma che bella indipendenza, e inefficienza.
DALL’EDIZ. 10, PAG. 5.- NOV. DIC. 1999.- DI ADRIANO POLI E API
GIUSTIZIA (9A) e COSTITUZIONE (3a):
PARI DIGNITÀ E PUNIBILITÀ DI CHI SBAGLIA,
ANCHE PER I GIUDICI?
CERTAMENTE NO!
Titolo IV: LA MAGISTRATURA.
Sez. I - Ordinamento giurisdizionale
Art.101 La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti solo alla legge.
-N.d.r.: è vero solo in nome, ma non nei fatti. il popolo conta meno di zero, nemmeno nella sua massima espressione: il ricorso alle urne, ci chiedono solamente un voto di potere per loro, nemmeno più di rappresentanza di interessi e/o di categoria, una vera cambiale in bianco che faranno pagare a noi senza possibilità di difesa alcuna; il 52% degli italiani non essendo rappresentato non vota più ed è il ceto piccolo-medio, cioè coloro che fanno andare avanti la baracca, pochissimi privilegiati godono e la massa come al solito dorme e muore, poco a poco, si preannuncia una dittatura di pochi e incapaci. Vergogna!
I giudici sottomessi alla giustizia?! Giammai! Forse a quella Divina? A quella umana, mai! Oggi, col giudice unico del cosiddetto processo giusto, un Tortora verrebbe giustiziato in aula.
Art.102 paragrafo 3° sui "giudici popolari": la legge regola i casi e le forme di partecipazione popolare all'amministrazione della giustizia.
- N.d.r.: con quali forme? Chi li sceglie e come sono scelti? A quanto ammontano i loro compensi? Con quale discrezione possono operare? Mah!? Di fatto la libertà del loro ruolo è spesso influenzata da altri e sappiamo tutti chi sono, in pratica non contano niente!.
Art.104 parte 1a): la magistratura è un ordine autonomo e indipendente da ogni potere.
- N.d.r.: ma dove?! ... quando? ... come? È giusto, ma per esserlo i magistrati non dovrebbero fare politica né votare e soprattutto dovrebbero essere veramente soggetti al CSM (sarà un argomento da analizzare in altra futura edizione) e inoltre dovrebbero esser loro vietato di chiedere e ottenere mutui, prestiti o regalie da chicchessia.
Art.106 le nomine dei magistrati hanno luogo per concorso.
- N.d.r.: sbagliatissimo, oggi dovrebbero almeno essere nominati ed avere gli avanzamenti di carriera per esami, vincano i migliori e non gli incapaci o pèggio, per sola anzianità; in attesa che la maggior parte di loro venga eletta direttamente dal popolo e con carriere distinte, una inquirente e l'altra giudicante e per non più di 2 mandati, durante i quali non potranno votare.
Art.107 i magistrati sono inamovibili. Non possono essere né dispensati o sospesi né destinati ad altre sedi o funzioni se non in seguito a decisione del consiglio superiore della magistratura (CSM).
N.d.r.: 1) da sempre sono praticamente impunibili; alle soglie del 2000 per quale legge umana o divina debbono avere tali privilegi?
Se sbagliano vanno mandati via, a casa, cambino mestiere e soprattutto pagando i danni di borsa e tasche loro.
2) per quale motivo a tuttora i magistrati inquirenti e giudicanti debbono appartenere a una carriera unica?
É ovvio per l'opinione pubblica che tale incongruità serve solo a non condannare i colpevoli, dando loro troppe garanzie e a non tutelare gli innocenti, che a volte vengono condannati a causa di errori od orrori giudiziari, essendo impari la lotta della difesa, che è privata, nei confronti dell'accusa, che è pubblica, ovvero per rendere la legge non uguale per tutti; è evidente che tutto ciò è servito e serve a fini politici; per evitare tutto ciò il magistrato deve essere solo giudice e devono essere vietate le cariche politiche a tutti i magistrati e appartenenti alle forze dell'ordine.
3) fino a una dozzina di anni fa, c'era ancora la carica, l’incarico costituzionale di commissario inquirente del parlamento, che era l'unica figura di magistrato abilitata dalla legge ad indagare sugli eventuali reati commessi dai parlamentari, contro lo Stato, la persona e il patrimonio.
Quella carica rappresentava la sola possibilità di mediare sull'abnorme impunità, dovuta al potere dell'immunità totale dei deputati e senatori, anche pregressa alla loro elezione, siccome nessuno fu mai condannato è stato tolto.
Ciò accadde all’epoca dei processi al sen. Andreotti, l'ultimo fu l'Avv. Sterpa, diventato poi onorevole, se non erriamo nel P.R.I..
Per la soppressione di tale figura si votò nel parlamento? Se sì, quali partiti furono favorevoli e quali contrari? Come mai venne tolta tale figura?
Allora si disse che non serviva a nulla, perché in 40 anni e in oltre 400 procedimenti indagatori non era accaduto niente, come ovvio, in quanto non aveva poteri di giudizio ma solo di remora, comunque con i tempi che corrono, sarebbe interessante e utile conoscere quei dati e soprattutto sarebbe meglio e opportuno ripristinare tale istituto.
Anzi, secondo noi, sarebbe meglio istituire una corte giudicante per il controllo dell'onestà dei parlamentari e pure sul loro operato, viste le normative da loro promulgate, perlomeno fuori di testa.
I) Siccome con le leggi Gozzini e Simeoni sulle licenze premio per buona condotta dei carcerati: si sono messi in semi-libertà di delinquere oltre 160 mila delinquenti, anche criminali assassini.
E sulla non carcerazione per reati con una pena o due sommate non superiori ai due anni: si sono lasciati in libertà di procedere circa 350 mila plurigiudicati, di cui un buon terzo con condanne anche di cinque anni e perfino per un totale di dieci.
II) In attesa che venga varata a breve una nuova legge urgente, molto restrittiva, vista la grande impunibilità dei criminali e delinquenti, quasi il 95%, in base ai loro reati commessi.
È doveroso da parte nostra rammentare ai nostri legislatori e giudici, la seguente citazione, del politico francese George Clemenceau, primo ministro tra il 1906 e il 1917:
"Un governo e la giustizia devono rendere la vita difficile ai malfattori e renderla facile per gli onesti cittadini".
III) Anche se rimaniamo consapevolmente pessimisti che ciò accada.
Specialmente, ricordando sconsolati quanto successe al politico e meridionalista Gaetano Salvemini, il quale nel periodo antecedente la II guerra mondiale, dopo aver provato la pesante mano dell’italica giustizia, essendo innocente e in spregio alla follia e incapacità di certi giudici, affermò:
"Se mi si accusa di aver stuprato la Madonnina del duomo di Milano, non mi rivolgo alla polizia, ma scappo".
Dall’Edizione n. 11, Pag. 4 - Gen. 2000.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA (10a) E COSTITUZIONE (4a): IN MORTE DI CRAXI.
Cosa accadde veramente nella cosiddetta 1^ Repubblica con la detta e arcinota fase di tangentopoli?
Fu applicata la vera giustizia o fu giustizialismo politico?
Craxi fu il vero e unico colpevole o fu considerato un capro espiatorio?
Chi ne è stato danneggiato e chi ne ha tratto solo vantaggi?
La pena dei rèi fu equa e giusta o per qualcuno lo fu di più diventando una condanna politica?
I magistrati inquirenti indagarono con imparzialità su tutti i filoni della politica corrotta, oppure scelsero i casi e gli imputati in modo mirato?
Stando ad alcune loro dichiarazioni dovettero decidere quali fatti perseguire con la scusa che essendo oberati di lavoro dovettero scegliere a caso ovvero a naso. Ma guarda un po’!?
Quel che apparve certo all'opinione pubblica fu e tuttora lo è che il sistema partitico (pur accettandone i suoi costi) era generalmente marcio e che i politici, data la prassi in uso consolidato da decenni, non s'accorgevano più di tanto o facevano finta di non capire e vedere che tutto era degenerato.
I politici, in specie, i capi-partito, si sentivano e agivano da semidei, erano intolleranti e superbi, ed ebbri di potenza e di soldi, furono gravemente responsabili di aver impedito qualsiasi alternanza e ri-cambio dei poteri.
Avevano costruito un regime basato sull'accordo tra i partiti di sinistra e la parte minoritaria (con lo stesso orientamento) della democrazia cristiana, che di cristiano aveva ben poco, utilizzando il mito della resistenza, condito con l'odio ideologico e/o di classe e la falsa distribuzione della ricchezza, a senso unico, il loro, e delle lobby loro complici.
Per fortuna per noi riuscirono a fare una buona Costituzione anche se non ebbero il coraggio di farla ratificare da un atto popolare, altrimenti ci avrebbero fregati maggiormente, seppur appli-cata male e parzialmente.
Facendo dell'assistenzialismo improduttivo e dello statalismo concertato delle nazionalizzazioni la loro ragione d'esistere, affermando ipocritamente che erano al servizio dei cittadini e della cosa pubblica per soddisfare i bisogni della collettività.
In 50 anni non seppero costruire neppure uno stile architettonico (quello del fascismo anche se discu-tibile è almeno massiccio) e nemmeno a fare la manutenzione ordinaria degli edifici, monumenti e opere d'arte del nostro meraviglioso passato.
In tutti quei lunghissimi anni dov'erano i commissari inquirenti e la magistratura, compreso il C.S.M., e i vari Presidenti della Repubblica?
Quasi tutti i magistrati tacquero e chiusero gli occhi in cambio di impunità, privilegi economici e carriere politiche.
MA OGGI È FORSE CAMBIATO QUALCOSA?
A noi comuni cittadini sembra proprio di no, il sistema partitico è identico, i partiti hanno solo cambiato nome e si sono quintuplicati, anzi i politici ci appaiono peggiorati, almeno quelli di prima si arricchi-vano ma erano più validi in politica, gli attuali si arricchiscono impunemente e basta, e i magistrati idem, diventano parlamentari e perfino ministri.
Le uniche due distinzioni sono che il centro-sinistra di allora era retto dalla D.C. o dal P.S.I. consociati col P.C.I., che si finanziavano con i crolli della lira, con il beneplacito di BankItalia e prima di ogni crisi governativa; e aumentando le tariffe dei settori primari espropriati ai legittimi proprietari, esclusa la capitalista FIAT ingrassata con la cassintegrazione e spolpando l'Inps, cosippure con i prepensio-namenti, le baby-pensioni e l'economia assistenziale trasferita in cambio di voti e sfruttando i ceti medio-piccoli.
Mentre l'attuale centro-sinistra è in mano ai D.S. e R.C.I. ex e nuovi comunisti, ai verdi-rossi, alleati con i "cespugli" P.P.I. e Udeur, ex D.C. e i socialisti S.I., che si finanziano con gli aumenti tariffari e le entrate delle privatizzazioni fatte agli stessi potentati economici, per le cessioni delle aziende statalizzate all'epoca, mantenendo però allo Stato il loro controllo.
Rimpinguando così ancora il gruppo Agnelli oggi finanziere internazionale, sia con la solita cassinte-grazione che con la rottamazione di auto e moto, dissanguando l'Inps e azzerandone la gestione artigiani e piccoli commercianti; unico punto di merito una volta tanto di Prodi e per fortuna del nostro paese, nessuno può più trafficare sulle cadute della lira per i cambi di governo.
L'ultima speculazione è stata provocata dal 1° "ribaltone" della 2a Repubblica, quello del furbo-nes Bossi, che ci ha saputo fare, per lui e complici.
Durante i 49 anni della impropriamente definita 1a Repubblica vennero promulgati oltre 180.000 Decreti Legge (quasi tutti vietati dalla Costituzione), ma comunque, tolti i delitti di Stato e dei terrorismi rimasti a volte impuniti, in quel periodo i rèi confessi di gravi reati ed efferati crimini e omicidi venivano condannati esemplarmente pure con l'ergastolo e le regole erano abbastanza certe.
I cittadini andavano a votare con punte del 90%; il deficit annuo era di 60-70.000 miliardi e il debito totale era di 2.200.000 miliardi.
Di contro, nei 6 anni della pomposamente chiamata 2a Repubblica, i Decreti Legge emessi sono stati quantificati in kg. 154, pari a più di 100.000 e per la maggior parte anticostituzionali, i reati di Stato restano e non sono puniti, i pluri-assassini, rapitori, stupratori e serial killer, accertati per loro stesse confessioni raccapriccianti rese in aula, condannati anche a vari ergastoli ciascuno, vengono sistematica-mente rimessi in libertà con l'istituto delle vacanze premio, in modo che possano commettere altre "belle azioni", i reati minori, si fa per dire, non vengono risolti per il 95% e quindi, dopo aver tolto la pena del-l'ergastolo, stanno depenalizzando tutto il resto.
Anzi, tutti non saranno più perseguibili per Decreto. Allegria! Allegria!
E le culle rimangono vuote, come ha affermato recentemente il Capo dello Stato e gli elettori non vanno più a votare, infatti per le Europee del 1999 intorno al 52%.
Il deficit annuale è diminuito a 15-20.000 miliardi e nonostante 500.000 e passa miliardi di introiti delle "privatizzazioni, il debito pubblico totale sta superando i 2.500.000 miliardi, come mai?
Semplice ci stanno rubando le scarpe mentre camminiamo. Evviva! Evviva!
Finalmente, veniamo ai reati di "tangentopoli", esaminiamo i dati (1990) emersi nei processi per ogni partito e ammessi dai loro segretari, confrontandoli con la loro consistenza politica e andremo vicini alla realtà.
ELENCO COMPARATIVO DELLE TANGENTI ENIMONT ACCERTATE E DEFINITIVAMENTE CONFERMATE IN SEDE PROCESSUALE NEL TRIBUNALE DI MILANO:
miliardi seggi milioni cad. struttura
D.C. 600 350 1.714 enorme
P.C.I. 520 300 1.733 enorme
P.S.I. 250 130 1.880 grande
milioni seggi milioni cad. struttura
P.R.I. 250 28 9 diffusa
P.L.I. 200 23 9 diffusa
Lega 200 2 100 nessuna
Dallo specchietto si nota facilmente che l'MSI non appare in quanto era ancora ghettizzato e senza poteri, altri piccoli sono stati ritenuti, dagli inquirenti, non sufficientemente interessanti.
La Lega era già molto rampante e ben "promettente", con soli 2 parlamentari e con una struttura quasi inesistente prese tangenti di ben 11 volte superiori a quelle dei poi quasi azzerati P.R.I. e P.L.I., risultando quindi fin dall'inizio sul libro paga dei potentati che a parole afferma di combattere.
Per quanto riguarda i tre partiti del consociativismo, il loro finanziamento irregolare era più o meno equilibrato e dettato dalle "regole" spartitocratiche consolidate, ma la magistratura nel suo insieme ritenne di condannare solo Craxi come persona e il P.S.I. e la D.C. come partiti solamente con lo scopo di farli sparire.
Cari (?) magistrati inquirenti o dell'accusa, come mai avete fatto emergere la corruzione politica quasi esclusivamente a Milano?
Cari (?) magistrati giudicanti o giudici, come mai avete colpito con condanne a pene detentive da scontare esclusivamente un solo colpevole?
Come mai avete fatto perdere centinaia di migliaia di ore e di miliardi pubblici per dei processi inconclusi o inconcludenti come quello dei "baci" un po’ strani, restando al vostro posto?
Mentre il 90-95% dei reati contro la persona e il patrimonio rimane impunito!
E i processi durano anche decine d’anni!
E i concordati preventivi e i fallimenti terminano, dopo anni e anni, con una grande abbuffata per tutti ad eccezione dei creditori!
Nostre proposte:
A noi poveri sudditi non interessa minimamente che un politico corrotto vada in galera, tanto sono tutti o quasi uguali, a noi interessa che restituisca allo Stato il maltolto, che non possa più nuocere e cosippure il magistrato che sbaglia.
Per far questo sarebbe sufficiente che il parlamento varasse una legge che dopo due mandati tutti: politici, giudici e magistrati, cambino posto, nel 1° imparano, nel 2° intrallazzano, nel 3° sotto un altro.
Vietate le carriere politiche ai giudici e magistrati, generali e altoburocrati, e giornalisti di grido, se non dopo almeno 5 anni dalle loro dimissioni dalla casta di appartenenza.
Dall’Edizione n. 14, Pag. 5 - Apr. 2000.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA (11a) e COSTITUZIONE (5a):
Militare condannato per nonnismo, cinque anni e mezzo di reclusione
per aver estorto denaro ai commilitoni.
Così titolavano i giornali di gennaio 2000. I fatti contestati al giovane militare di leva, imputato per estorsione, lesioni e rapina, avvennero nel giugno di due anni fa.
Secondo l'accusa, facendo forza sulla sua anzianità di servizio, egli aveva preteso delle piccole somme di danaro da tre suoi commilitoni e per costringerli li aveva pure malmenati.
Aveva così ottenuto una cifra complessiva di circa trecentomila lire da un caporale e da due soldati semplici, che riferirono il tutto al loro comandante, il quale, anche se poco dopo il giovane rèo restituì il maltolto, anziché mandarlo al "Bristol City" o galera interna alle caserme, molto ligio al dovere e come prescrive il codice militare di pace, lo demandò al tribunale civile, che ha poi espresso la dura ed esemplare condanna.(Sic!). Se fossero stati Euro, a quanto sarebbe stato condannato?.
Essendo ormai avviata, la macchina giuridica, “ha fatto giustizia”, il giudice civile di Bolzano ha emes-so una condanna superiore a quella chiesta dal PM stesso, invece di quattro anni e mezzo di reclu-sione, gliene ha inflitti cinque e mezzo.
Eh!? Cari Giudici, così proprio non va!
Suvvia, per dare una lezione e un esempio contro il nonnismo, che se fatto con i criteri sani di una volta era maestro di vita ed esperienza militare, svegliava le meningi, mentre se pesante è da esecrare, ma in questo caso tale usanza c'entrava come i cavoli a merenda, trattandosi appunto di estorsione e lesioni (oggi, la rapina è tutt'altra cosa), avete calcato un po' troppo la mano.
Al massimo dovevate condannare il piccolo estortore, violento e prepotente a qualche mese in più di naja, se proprio con l'obbligo di adibirlo a dei lavori di pulizia dei cigli stradali o delle rive dei torrenti, sarebbe stato sufficiente, non vi pare?
La legge "moderna", ma secondo me vergognosa, non prevede più il reato e quindi la condanna, per chi si prostituisce o sfrutta la prostituzione fuori dall'uscio delle nostre case, commercia droga fino a una certa quantità all'esterno e all'interno delle nostre scuole, per chi bestemmia reiteratamente in pubblico, per l'emissione di assegni a vuoto per centinaia di milioni, che possono provocare il disastro economico, e non solo, dei truffati.
Mentre, nel frattempo, permette ad altri giudici di emettere sentenze strampalate sui bagnetti delle presentatrici o sulle donne con i Jeans più o meno allacciati o incernierati e quel che è pèggio lascia il libero arbitrio a dei giudici senza senso di rendersi complici in gravi misfatti, commessi da criminali rei confessi di efferati omicidi e pluricondannati a vari ergastoli, ma da loro lasciati in libertà di commet-terne ancora, come quelli che, durante una rapina, hanno tentato di assassinare i due poliziotti inter-venuti per impedirla. Complimenti!
Infine, la condanna-esempio emessa contro il giovane, che all'epoca dei fatti aveva poco più di 18 anni, andava data, perché chi sbaglia deve pagare, ma è stata superiore a quella comminata a Craxi e tre volte tanto quella inflitta a Bossi, entrambi colpevoli, con pochi altri condannati, di ben più gravi estorsioni ai danni dei cittadini.
Auguri a tutti i legislatori incompetenti e ai magistrati ligi a siffatte leggi, in specie a quelli diventati onorevoli per i loro meriti della non giustizia equa a tutti i costi.
Il tutto nel pieno rispetto dell'art. 3 della Costituzione che recita testualmente:
tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Dall’Edizione n. 21, Pag. 2 - Nov. 2000.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA O MALAGIUSTIZIA? (12a) e COSTITUZIONE:(6a):
Nel 1995 la Corte Costituzionale ha depenalizzato il reato di accattonaggio, bontà loro: se ne senti-va proprio la necessità (Sic!), forse si vergognavano di lasciare in vigore una così misera infrazione, a fronte della quasi completa impotenza della giustizia, che lascia praticamente impuniti oltre il 70% degli omicidi, l'85% delle rapine, il 90% degli stupri e dei sequestri.
Difatti, i mostri sono tanti e diffusi in mezzo a noi, e soprattutto sono liberi di colpirci ancora e a loro discrezione e piacimento.
Ormai, tra nomadi e clandestini sono oltre 1.500.000 che ci importunano, ci derubano e a volte ci ammazzano, tenendo conto che nelle nostre prigioni oltre il 61% dei carcerati sono stranieri e sebbene molti di noi abbiano capito di non aiutarli, continuano ad aumentare in modo abnorme e per noi insopportabile, perché più li si tratta bene e più essi spargono la voce nei loro Stati che il nostro è il paese di Bengòdi e perciò ne faranno venire molti altri.
Preso atto che i ladri e delinquenti, tra “nostrani autoctoni” e altri “importati”, la passano franca per il 98%, ormai i derubati non denunciano nemmeno più i furti subiti, tanto, non si recupera neppure la refurtiva, inoltre nei tribunali, le cause civili pendenti superano i 5 milioni e durano tra i 10 e i 20 anni, più altrettanti nel penale, quasi sempre con sentenze assolutorie per i colpevoli. Quindi, per tutti questi motivi, dobbiamo imparare a comprimere i nostri buoni sentimenti e a gestire le nostre azioni, a controllare sia i nostri comportamenti, sia quelli dei potenziali approfittatori o possibili nemici; prevenire è meglio che curare.
“Venditori” ambulanti, una volta vendevano prodotti esotici dei loro paesi di provenienza, oggi vendono articoli italiani o dei falsi taroccati e commercializzati senza tasse e forniti dalle mafie, nostre o importate.
“Volantinatori” di bollettini pubblicitari di supermarket e immobiliari, e “strilloni” di strane testate giornalistiche gratuite che li sfruttano in nero.
“Parcheggiatori” abusivi che, se li si controlla per una giornata intera, si evince che le loro entrate non sono assolutamente sufficienti per vivere qui da noi, pertanto c’è da chiedersi: non solo come fanno a mantenersi, a telefonare a casa (i loro costi vengono per caso caricati su di noi?), ma soprattutto a mandare soldi alle loro famiglie? Chi rimpingua i loro introiti?
Sono ormai organizzati perfino nell'irretire gli anziani, d'ambo i sessi, illudendoli di essere amati da belle ragazzine e aitanti giovanotti sia per ottenere la cittadinanza, sia per spennarli di tutti i loro averi e poi filarsela pingui e felici per altri lidi.
In Lombardia, con 24.000 Kmq. di territorio, vivono quasi 10 milioni di abitanti pari a circa 500 persone per Kmq., Alpi e stranieri regolari compresi, ma esclusi i clandestini, che forse superano già le 500.000 unità. Mentre, di contro, in Sicilia, con 26.000 Kmq., 5 milioni di residenti e poche decine di migliaia di estracomunitari per la maggior parte pescatori e braccianti irregolari, la densità abitativa non arriva a 200 individui per Kmq., 2,5 volte meno di quella lombarda, perciò la vita dei Siciliani è migliore e meno stressante (difatti, 50 anni fa si viveva di più al Nord e ora al Sud).
Dato che lo spazio territoriale non è ampliabile e quello vitale non è comprimibile, quando si capirà di smettere d'incentivare l'immigrazione regolare, ipocritamente definita utile e di bloccare completamente quella clandestina che è fonte di gravi tensioni sociali?
Se in Italia nascono non più di 450.000 neonati l’anno, di cui circa 50.000 figli di stranieri, ossia già oltre il 10% del totale, e se s’importano 400-500 mila stranieri tra regolari e no; cosa accadrà al nostro Paese tra una decina d’anni? Intanto, negli ultimi 10 anni, sono oltre 3 milioni i giovani italiani che sono stati costretti a lasciare la nostra terra, per questa assurda politica e, quel che è pèggio, la nostra natalità continua a diminuire, a causa dell’insicurezza sul nostro futuro.
Una soluzione alla fame e proliferazione umana dei Paesi poveri e sfruttati da noi cattivi e al nostro bisogno di badanti e asilanti, con o senza pedigree, potrebbe essere quella d’incentivare l’aumento di questa “manna” celeste, con una nostra grande pubblicità o campagna promozionale a livello mondiale, con slogan invoglianti e allettanti, con ogni mezzo, massmedia e internet, tipo:
“Cercasi urgentissimo: 60-100 milioni di bisognosi, disoccupati e avventurieri, in cerca di fortuna, affamati, malnutriti e malvestiti, compresi invalidi e vecchi familiari, disposti a venire in Italia, Nuovo Eldorado, paradiso terrestre, viaggio e assistenza gratuiti!”.-
“Offronsi: danaro, case, territori, chiese, musei, donne, uomini, trans e bises omo-femmine, a volontà e a gogo! Tutto gratis! Chi assaggia ritorna! Passa parola! Urgente”.-
CONSIGLI DELLA NOSTRA REDAZIONE: Mettere al sicuro i nostri sudati risparmi, cedendo a figli e coniuge la loro eventuale parte legale d'immobili, tenendoci l'usufrutto e quella in titoli intestandoli reciprocamente tra tutti, magari compresa anche la nostra parte quota detta legittima.
Non lasciamoci intenerire da coloro che pretendono solo i nostri soldi, cercando di commuoverci con ogni sorta di trucchi imparati dai loro capitribù o capimafia, dall'abbigliamento sporco e lacera-to, all'andatura claudicante e con furbe smorfie di sofferenza, ai falsi cartelli di profughi politici o di guerra, all'allattamento pubblico con la mano tesa nell'accorata richiesta d'aiuto, e appena riscosso l’obolo giocano al lotto, totocalcio e gratta e vinci, inoltre, i bimbi che, dopo essere stati ben istruiti “nell’arte” questuante, rimpinguano il loro mallòppo, sono tutti “purosangue”? Forse sarebbe op-portuno, quando vengono fermati per accertamenti o reati, mentre si eseguono gli esami per identi-ficare biologicamente la loro vera età, di controllare il loro DNA e rilevare le loro impronte digitali, ovviamente, a tutti coloro che delinquono, per evitare inutili accostamenti pseudo-razziali.
I nomadi si spostano con auto e roulotte di lusso, ai polsi e al collo portano etti d'oro, il tutto “sicuramente” guadagnato, facendo lo stagnaro, l’ombrellaio, il restauratore di mobili.
Le innocenti schiave della strada e gli accattoni clandestini vengono periodicamente spostati da una città all'altra, ai semafori, nei punti strategici o in altri meno sfruttati.
Non dobbiamo più sentirci in colpa nel non aiutarli, sono troppi e sempre più arroganti, spesso c'insultano e minacciano se non gli diamo dei soldi, in quantità per loro soddisfacente, perché spiccioli, panini o frutta o vestiti non li vogliono, e siccome lo Stato e gli Enti Locali li "aiutano" già, dando 45.000 lire al giorno a ogni nomade e 38.000 a ciascun clandestino, senza alcuna contro-partita, più centinaia di miliardi annui dati alla Caritas e associazioni no-profit a profitto, per "aiutarli"; dobbiamo ricordarcelo e non dare loro più nulla.
Non solo dobbiamo essere accorti e prudenti, ma dobbiamo diventare degli acuti e astuti controllori delle persone sospette che bighellonano qua e là, senza motivo e che usano spesso il telefonino (se sono da soli di solito stanno perlustrando la zona), ovvio senza chiedere la carta d’identità né tenere conto del loro colore, ma che si aggirano nei paraggi della nostra casa o attività, dobbiamo seguirne i movimenti, farci vedere che lo facciamo e soprattutto che avvertiamo a voce o per telefono tutti coloro che conosciamo della loro presenza, in modo che si sentano costantemente osservati.
Se i personaggi non rassicuranti fossero più d'uno, dobbiamo metterci in estremo allarme e chiama-re il 112, 113 o 118, perché stanno per eseguire un piano criminoso: in due fanno violenze sessuali, scippi, piccoli furti ed estorsioni; in tre fanno stupri, furti d'auto, rapine, sequestri e omicidi.
Dall’Edizione n. 35, Pag. 2 - Nov. 2000.-
Giustizia e giudici (12a bis):
A PONTIDA: "PRATO PATRIA" E PIASTRELLE DI ERBA,
MA DOVE SONO FINITI I SOLDI RACCOLTI?
DI ADRIANO POLI
Da 17 anni, il grande imbonitore e trascinatore di fòlle che degli slogan sulla disonestà altrui e sulla sua "onestà" ha fatto la propria bandiera e fortuna, senza però comprare, quando doveva, tutto il famoso prato pontidese.
Come mai? Con le centinaia di miliardi dei rimborsi elettorali e finanziamenti ai partiti, le centinaia di migliaia di tessere e i miliardi dei proventi dalla vendita dei gadgets, forse lui o il suo partito non avevano i soldi per farlo? Oppure li hanno investiti sia lui che i suoi parlamentari in altri lidi?
Dopo che, in più occasioni cicliche e mirate, ha preteso sbraitando con forza di vendere ai suoi sostenitori delle zolle di erba, per poter acquistare la grande spianata, compresa la parte sopraelevata sul lato sud, improvvisamente su tale area è sorto un supermercato di alimentari, relativi parcheggi e strada d'accesso (quando quei terreni erano vincolati dalle Belle Arti, a tutela della Basilica).
Nel tempo, vari giornali hanno pubblicato gli importi record di alcune offerte, anche di milioni ciascuna e ripetitive; addirittura la testata "La Padania" ha riportato per giorni e giorni gli elenchi dei "bene-meriti".
Che fine hanno fatto le centinaia di milioni o alcuni miliardi, così raccolti?
Sono stati regolarmente registrati nel bilancio della Lega o Padania?
Anziché rendere pubblico il risultato della raccolta, e soprattutto senza comprare detto terreno, come mai Bossi accusò Berlusconi di averglielo comprato, ovvero soffiato da sotto il naso?
Se l'accusa fosse stata falsa, come mai solo un pezzetto, meno di un quinto del totale, è rimasto in uso ai raduni leghisti?
È intestato a persone fisiche, al partito o ad una delle solite società cooperative di copertura?
Se invece l'affermazione fosse stata vera, perché mai non è stata riceduta o acquistata l'intera spianata e non solamente una così risicata porzione?
Quali furono i costi e gli scopi politici della strana operazione?
Siccome l'erba la mangiano gli erbivori, chi ha ideato il bel "giocattolo" del cavallo di "Troia"?
Di certo qualcuno lo ha comprato e rivenduto, gabbando forse i bovini del Po?
Visto che durante gli ultimi raduni, oltre allo striminzito appezzamento, sono stati usati gli spazi e i par-cheggi del supermercato, di sicuro vi è un tacito accordo o comodato tra venditore ed acquirente, o no?!
In regime di democrazia è lecito porsi queste e altre domande, sulle quali nei bar e luoghi pubblici in terra di Pontida da tempo si chiacchiera e molti bisbigliano, ma poi tutti finora tacciono, e gli organi competenti?
Nel frattempo, ci si può pure chiedere che fine hanno fatto le indagini e procedure giudiziarie per falso in bilancio, sono state accantonate?
Dall’Edizione n.38, Pag. 3 - Apr. 2002.- DI ADRIANO POLI
A PROPOSITO
DI GIUSTIZIA (13a),
ANZI DI
MALAGIUSTIZIA!
Secondo il pensiero e l'esperienza del magistrato cattolico, MARIO BERRI (Fede nella giustizia, ed. Giuffré):
1) Il timore di Dio è l'inizio della giustizia umana. (-N.d.dir.: la difesa dei deboli e la punizione dei pre-potenti).
2) Coloro che tu giudichi sono tuoi fratelli sofferenti. (-N.d.dir.: ma lo sono pure quelli che hanno subìto il reato).
3) Sii sollecito nei processi: l'attesa del giudizio è già una pena. (-N.d.dir.: specie per quelle dei danneg-giati).
4) Sei fallibile: ascolta con attenzione i difensori e leggi con scrupolo tutte le carte processuali.
(-N.d.dir.: anche la voce e scritti dell'accusa, testimoni, vittime e loro rappresentanti).
5) Sii intellettualmente umile, sereno, prudente.
(-N.d.dir.: equo e giusto).
6) Non giudicare mai la responsabilità di fronte a Dio dell'accusato. (-N.d.dir.: non pensare di essere il più bravo, infallibile e detentore della verità).
7) La giustizia è premessa della carità. (-N.d.dir.: cosippure la giusta condanna dei colpévoli e il risar-cimento ai colpiti; mettiti sempre nei panni delle parti. Senza dimostrazione di pentimento, nessuno sconto di pena).
8) Chiedi quotidianamente la luce di Dio.
(-N.d.dir.: prega e bandisci da te la superbia e la corruzione).
9) Sia il tuo giudizio pervaso dalla sofferenza consapevole di accertare la verità con i mezzi umani, limitati. (-N.d.dir.: prendi sul serio ogni caso, il tuo non è un mestiere, È UNA MISSIONE).
10) Chiedi perdono a Dio degli errori in cui sei involontariamente incorso e domandagli di ricondurre a vera giustizia le tue decisioni. (-N.d.dir.: risarcisci i danni provocati dai tuoi sbagli e, se del caso, dimettiti).
Già Isaìa gridava:
"Guai a coloro che assolvono per regali un colpevole e privano del suo diritto l'innocente!".
(-N.d.dir.: GUAI AI GIUDICI che assolvono i responsabili dei reati alla persona e al patrimonio per mediazioni e intrallazzi politici o peggio per motivi razziali, religiosi, di casta e lobby).
* * *
Già NELL'ANTICA ROMA il diritto della CIVITAS ROMANA prescriveva dei princìpi base, ormai da lungo tempo recepiti da quello internazionale:
1) Unicuique suum! A CIASCUNO IL SUO!
2) Alterum non laedere! NON DANNEGGIARE GLI ALTRI!
3) Honeste vivere! ONESTÀ DI VITA!
4) Pacta sunt servanda! I PATTI VANNO RISPETTATI!
E COSÌ PROSEGUENDO:
5) Redde quod debes! RESTITUISCI CIÒ CHE DEVI RESTITUIRE! (-N.d.dir.: magari).
6) Curvo disconoscere rectum! DISTINGUERE IL RETTO DAL TORTO!
7) Culpam poena premit comes! LA PENA SEGUE LA COLPA! (-N.d.dir.: così dovrebbe essere, ma quasi mai lo è).
8) Per quae peccat quis per haec et torquetur! OGNUNO SUBISCE LA TORTURA PER LE COLPE CHE COM-METTE!
9) Bonis nocet si quis malis pepercerit! FA DEL MALE AI BUONI CHI RISPARMIA I CATTIVI! (-N.d.dir.: per-donare un ladro significa punire un onesto; non condannare un omicida, uno stupratore o un sequestra-tore significa uccidere un'altra volta l'ucciso o la mente dei colpiti, e dare libertà al reo di rifare i reati).
10) Iudex damnatur ubi nocens absolvitur! QUANDO IL COLPEVOLE È ASSOLTO, È CONDANNATO IL GIUDICE! (-N.d.dir.: ma non punito, purtroppo).
11) Conscientia mille testes! LA COSCIENZA VALE COME MILLE TESTIMONI!
12) Audiatur et altera pars! SI ASCOLTI ANCHE L'ALTRA PARTE! (-N.d.dir.: prima di giudicare bisogna conoscere e distinguere molto bene i fatti).
13) Dura lex sed lex! LA LEGGE È DURA, MA È LA LEGGE! (-N.d.dir.: è da applicare).
14) Cui prodest scelus, / is fecit! Cui bono? Cui prodest? Chi ha avuto giovamento, ha commesso il delitto!
15) Habemus confitentem reum! Abbiamo un reo confesso! (-N.d.dir.: oggi sono liberati come infermi di mente).
* * *
In base all'auspicio del giurista laico Piero Calamandrei (1889-1956):
"Siccome il crocifisso è posto dietro le spalle del giudice, lo vede solo il giudicabile ed essendo simbolo di errore giudiziario, costui lo potrebbe considerare non segno di fede, ma di disperazione, perciò si dovrebbe collocare pure in faccia al giudicante, perché giudichi con umiltà e non dimentichi che su lui incombe il terribile pericolo di condannare un innocente". (-N.d.dir.: o di assolvere un colpevole).
Secondo il cittadino comune si dovrebbe mettere anche davanti ai giudici la classica frase: "La legge è uguale per tutti", ben sapendo che da sempre non è assolutamente vero.
SAGGE VERITÀ (4A):
"La vera Giustizia non deve essere altro che la giusta, breve, redentiva, risarcitiva e punitiva ven-detta privata resa pubblica per evitare l'anarchia della <legge> del taglione". Adriano Poli
A PROPOSITO
DI GIUSTIZIA (13a bis),
ANZI DI
MALAGIUSTIZIA!
CHE FARE DELLA BANDIERA: IL TRICOLORE?
Da "L'Alpino", marzo 02
Il 25 luglio di cinque anni fa un parlamentare della Repubblica, oggi ministro, pronunciò frasi che i magistrati rubricarono come "vilipendio alla Bandiera italiana".
In primo grado il parlamentare venne condannato a 1 anno e 4 mesi.
Il parlamentare fece ricorso ma il processo di appello non ci sarà: la Giunta per le autorizzazioni a procedere ha proposto alla Camera di archiviare il caso, ritenendo che rientra nelle prerogative di un parlamentare dire ciò che ritiene più opportuno. Noi però non intendiamo archiviare il caso e indirizziamo all'onorevole, oggi ministro, questa lettera aperta:
Signor ministro, forse non spetta a noi stabilire se rientrasse nei suoi diritti, in relazione alla carica pubblica ricoperta 5 anni fa, dire pubblicamente parole tanto triviali nei confronti della nostra Bandiera.
Forse non spetta a noi giudicare il divieto a procedere nei suoi confronti in 2° grado, recentemente pronunciato dalla Giunta della Camera dei Deputati. Certo è triste constatare che per la Giunta della Camera, affermare di "pulirsi il .... con la Bandiera" rientra "nell'insindacabilità dell'espressione del proprio pensiero di cui godono i parlamentari della Repubblica".
Spetta però a noi alpini, nell'assordante silenzio di tanti, ricordarle che dovrebbe presentare le sue scuse alle Forze Armate, non foss'altro perché la loro Bandiera ha ricoperto centinaia di migliaia di Caduti, sacrificatisi anche per garantire (purtroppo!) la libertà di offenderla.
Non solo. Le sue scuse dovrebbero andare anche a quei cittadini che hanno svolto e svolgono il loro dovere militare sotto quella stessa Bandiera - pur conoscendo la scarsa considerazione in cui li tiene la classe politica cui lei stesso appartiene - orgogliosi di essere strenui difensori di quei sentimenti che le sue infelici parole volevano irridere.
Le sue scuse dovrebbero essere fatte a tutti i reduci, che hanno compiuto il loro dovere verso l'Italia rappresentata dalla Bandiera, poi anche alle migliaia di vedove e orfani di guerra, che hanno pianto e piangono ancor oggi chi non è tornato, per essersi sacrificato per quella Bandiera.
Infine ma non certo per ultime, le scuse dovrebbero essere fatte al presidente della Repubblica, custode del Tricolore nel quale si riconoscono tutti gli italiani, governati e governanti.
Accompagna queste righe una fotografia: è quella di un alpino in armi che porta un'urna con i resti di un Caduto, uno delle migliaia di Caduti.
A questo giovane, deposta nella tomba l'urna, cosa suggerisce di fare della Bandiera che l'avvolgeva? A lei, signor ministro, l'ultima parola. Mai tardi!
(-N.d.dir.: noi avremmo aggiunto quella Provinciale.
Negli Stati federali di antica formazione e in quelli recenti o con impianto autonomista, il rispetto della Bandiera Nazionale, oltre che di quelle dei Cantoni, Contee, Laender, Regioni, Province, è un culto basilare (POTERE CIVICO EDIZ.22 DIC.00), di conseguenza sono rispettate pure quelle degli altri Stati, anche se nemici.
Ricordando che il noto personaggio, il druido Bossi, sacerdote del Po, autodefinitosi onesto, ma pluricondannato per tangenti, assegni non coperti, e indagato, con alcuni suoi collaboratori, per le corruzioni-bustarelle Enimont, per falsi in bilancio e per lo strano affare della Phoney Money (del giudice Monti di Aosta), si è arricchito con le compra-vendite politiche, insolvenze della Banca e telefonia mobile del Nord Padania.
E NON HA FATTO NEMMENO IL MILITARE, MA HA SEMPRE DEFINITO GLI ALPINI DEI: "CIUCHETÙNI".
I normali cittadini dalle autorità, in specie se "Onorevoli", si aspettano di più che dai comuni mortali, nell'esempio e nell'osservanza delle leggi.
NOI DI POTERE CIVICO RITENIAMO CHE LA DECISIONE DELLA CAMERA SIA ANTICOSTITUZIONALE E ANCHE UN'ILLECITA INGERENZA NEI COMPITI DELLA MAGISTRATURA).
Dall’Edizione n.39, Pag. 2 - Mag. 2002.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA! O INGIUSTIZIA? (14A)
Già nell'antica Roma il diritto della Civitas Romana prescriveva dei princìpi base, da lungo tempo recepiti da quello internazionale, ma molto disattesi, travisati o dimenticati nella Patria del Diritto: l'Italia, ormai quasi diventata il paese dell'assurdo:
1) Unicuique suum! A CIASCUNO IL SUO!
2) Alterum non laedere! NON DANNEGGIARE GLI ALTRI!
3) Honeste vivere! ONESTÀ DI VITA!
4) Pacta sunt servanda! I PATTI VANNO RISPETTATI!
E così proseguendo:
5) Redde quod debes! RESTITUISCI CIÒ CHE DEVI RESTITUIRE! (-N.d.dir.: magari).
6) Curvo disconoscere rectum! DISTINGUERE IL RETTO DAL TORTO!
7) Culpam poena premit comes! LA PENA SEGUE LA COLPA! (-N.d.dir.: così dovrebbe essere, ma quasi mai lo è).
8) Per quae peccat quis per haec et torquetur! OGNUNO SUBISCE LA TORTURA PER LE COLPE CHE COM-METTE!
9) Bonis nocet si quis malis pepercerit! FA DEL MALE AI BUONI CHI RISPARMIA I CATTIVI!
(-N.d.dir.: perdonare un ladro significa punire un onesto; non condannare un omicida, uno stupratore o un sequestratore significa uccidere un'altra volta l'ucciso o la mente del colpito, e dare libertà al reo di rifare i reati).
10) Iudex damnatur ubi nocens absolvitur! QUANDO IL COLPEVOLE È ASSOLTO, È CONDANNATO IL GIUDICE! (-N.d.dir.: ma non punito, purtroppo, ... e non si dimette).
11) Audiatur et altera pars! SI ASCOLTI ANCHE L'ALTRA PARTE! (-N.d.dir.: prima di giudicare, conoscere bene i fatti).
12) Dura lex sed lex! LA LEGGE È DURA, MA È LA LEGGE! (-N.d.dir.: è da applicare).
13) Cui prodest scelus, / is fecit! Cui bono? Cui prodest? Chi ha avuto giovamento, ha commesso il delitto!
(-N.d.dir.: nel Bel Paese, quello dello stellone, come ovvio il colpevole è la vittima:
1) se ha perso la vita, non ha più da soffrire;
2) se ha patito violenza, ha goduto mentalmente e sessualmente;
3) se ha subito una rapina, ha meno da pagare al fisco;
4) ha meritatamente soddisfatto le necessità del rèo, cosa può pretendere di più?
Nulla! È un poveraccio da Caritas!
DEVE SOLO FARE INVIARE UN MAZZO DI GIGLI CON UN SENTITO GRAZIE AL DELINQUENTE E AL GIUDICE).
Dall’Edizione n.40, Pag. 2 - Giu. 2002.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA O MALAGIUSTIZIA?
È UN DILEMMA? (15a):
Prosegue l'analisi, anzi la disamina del sistema G>minuscolo>giustizia Italia.
Se non si ha avuto alcuna esperienza diretta dei procedimenti giudiziari civili, la maggior parte dei cittadini italiani pensa che i dibattimenti avvengano in aula, che i giudici abbiano letto attentamente gli atti e che interroghino con coscienza e competenza le parti.
Non sanno nemmeno, gli ingenui reietti che tutto ciò è pura utopia, salvo rari e lodevoli casi che confermano la regola del pressappochismo, del rimanda, rimanda; o magari del magna, magna generalizzato?
Sia nel 1° grado che nel 2° d'appello, l'impatto con i criteri di procedura è perlomeno imbaraz-zante per non dire traumatico:
*inizio preparatorio (in un bar o nel corridoio del tribunale) dei convocati da parte del proprio legale: "se vi faranno entrare, in 3 minuti dovrete spiegare i fatti perché i giudici quasi mai leggono gli atti";
*la prima udienza di 1° grado avviene in una stanzetta, solitamente con la sola partecipazione degli avvocati alla presenza del giudice e si conclude in pochi minuti, le parti non vengono quasi mai sentite;
*dopo un mesetto circa viene inviata per scritto la sentenza ai legali.
E....sorpresa, di solito il 1° round termina con la vittoria di chi ha torto e la condanna di chi ha ragione, pure con l'esborso delle spese del "processo", qualche milione, come mai?
*Forse che, se così non si facesse, la maggior parte delle grasse abbuffate non potrebbe accadere?
Spesso e volentieri troppi avvocati non assumono atteggiamenti di scontro di parte tra di loro in favore dei rispettivi clienti, ma chiacchierano di tutt'altro, ferie, donne sport, ecc., vanno a cena e si accordano sul futuro, un round a te, uno a me, scambi di favori anche personali e così via.
O pèggio, minacce da parte dei prìncipi del Foro nei confronti dei/lle giovani avvocati/e sbarbatelli/e.
Segue col 2° grado o Corte d'Appello (tre giudici):
*preparazione delle parti, ovvero le si scoraggia ad intervenire: "non si può entrare e soprattutto è vietato prendere la parola", quasi sempre solo quella che ha subito il danno, difatti l'altra, che ha fatto il dòlo, non è mai presente;
*il processo avviene in un'aula e su insistenza si riesce ad entrare, resta il divieto di parola, se si alza la mano si è subito zittiti e ammoniti;
*tutto è demandato all'abilità di dire le cose senza travisarle, all'esperienza e astuzie dei legali;
*previ iniziali perentori inviti del Giudice alla brevità, quasi mai concedendo loro il diritto di replica.
E pensare che l'Italia è stata la culla del Diritto, che ormai è diventato un apòlide in o senza patria.
Ovvero è l’italica repubblichetta che è, ormai da decenni, diventata un’italietta, senz’arte né parte.
Dall’Edizione n.41, Pag. 2 - Lug. 2002.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA O MALAGIUSTIZIA? (16A):
Questo mese a Bergamo si è svolto un convegno-dibattito (l'ennesimo negli ultimi 15 anni) sul tema: "Crisi della Giustizia: è una questione di organici, di preparazione e/o organizzazione, oppure dell'Istituzione?".
Come mai?
Perché fanno schifo, dovrebbero mandarli a lavorare nelle cave di marmo.
CODICE PENALE ITALIANO
II. DEI DELITTI IN PARTICOLARE
CONTRO IL PATRIMONIO
Art.627. Sottrazione di cose comuni.-
Il comproprietario socio o coerede che, per procurare a sé o ad altri il profitto, si impossessa della cosa comune, sottraendola a chi la detiene, è punito, a querela della persona offesa fino a 2 anni o con la multa da 40 a 400 mila lire = Euro 20,66 a 206,60.
Sottrarre:
togliere, portare via, far sparire, rubare qualcosa a qualcuno con l'astuzia o l'inganno.
GLI ABUSI (documenti in redazione):
Cambiare le serrature delle entrate principali di un immobile, in comproprietà, e bloccando internamente le altre con dei catenacci, da parte di uno dei proprietari per impedirne l'accesso e l'uso, compresi i macchinari in esso contenuti, all'altro socio comproprietario, dà origine a diversi reati.
Però, pur raffigurandosi vari reati, LA CAUSA È STATA ARCHIVIATA, SENZA AVER CONVOCATO NÉ L'AV-VOCATO, NÉ IL SUO CLIENTE, se ciò fosse avvenuto sarebbe emerso che questi aveva subìto anche minacce e violenze, configurandosi perfino gli estremi di:
Art.628. Rapina.-
Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, mediante violenza alla persona o minaccia, s'impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, è punito con la reclusione da 3 a 10 anni e con la multa da 1 a 4 milioni di lire = Euro 516,46 a 2.065,84.
Rapina:
sottrazione, furto commesso con minaccia e violenza alla persona.
Art.631. Usurpazione.-
Chiunque, per appropriarsi, in tutto o in parte, dell'altrui cosa immobile, ne rimuove o altera i termini è punito, a querela dell'offeso, con la reclusione fino a 3 anni e con la multa fino a Euro 206,60.
*Usurpazione:
soppiantare, occupare-impadronirsi ingiustamente di una cosa immobile o di un diritto.*
Art.646. Appropriazione indebita.-
Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito a querela della persona offesa, con reclusione fino a 3 anni e con multa fino a lire 2 milioni = Euro 1.032,92.
Appropriarsi:
impadronirsi, impossessarsi dell'altrui cosa con l'inganno, l'astuzia e/o la violenza.
Appropriazione indebita:
*(specifica giuridica), perché sussista il reato occorre che il colpevole, violando i diritti del proprietario, abusi dei poteri che il semplice possèsso della cosa gli consente di esercitare, si comporti cioè come se egli ne fosse il proprietario.*
Possedere:
avere, essere in possesso di, disporre di, fruire di, avere in mano, tenere, occupare.
Possèsso:
atto, effetto del possedere; nello specifico senso giuridico, il potere di fatto sulla cosa che non implica necessariamente il diritto di proprietà: possesso legittimo.
QUAND'È CHE RISULTA ILLEGITTIMO?
Ovviamente quando non c'è il consenso libero e scritto del proprietario o comproprietario.
Se è illegittimo è appropriazione indebita e/o utilizzo abusivo di un bene altrui senza titolo.
Forse, certi giudici sono uguali o peggiori dei "rèi", non conoscono i Codici, il lèssico, la cosciènza.
Oppure pèggio sono in molti ad essere collusi e concussi?
Una volta per reati o abusi come quello descritto si chiamavano i Carabinieri, i quali appuravano seduta stante i diritti di proprietà e possesso violati e il caso si sgonfiava da solo.
Poi si volle togliere potere alla Benemerita, per darlo ai giudici (meno benemeriti) e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, difatti e nessuno o quasi lo sa che, nonostante esista l'obbligatorietà del proce-dere per le cause penali, la maggior parte dei giudici, incuranti di tale obbligo, se non c'è il morto o il ferito grave, le archivia. Compiendo un abuso di potere.
Magari per snellire i tribunali o per appesantirli con procedimenti più eclatanti per omicidi o ferimenti?
Gli avvocati, scoraggiati da questi "giochini tecnici", lasciano volentieri scadere i termini dei ricorsi, senza nemmeno avvertire i clienti patrocinati, forse consapevoli della inutilità del procedere? O pèggio ancora perché sono quasi tutti collusi?
O come più probabile perché nel filone civile è più facile perseguire il vero scopo, ossia la pantagruelica mangiata collettiva?
(-N.d.dir.: Repetita juvant non siccant! Nel Bel Paese, del precario/ato in eterno, come ovvio il colpevole è la vittima:
1) se ha perso la vita, non ha più da soffrire;
2) se ha patito violenza, ha goduto mentalmente e sessualmente;
3) se ha subito una rapina, ha meno da pagare al fisco;
4) ha meritatamente soddisfatto le necessità del rèo, cosa vuole di più dalla vita? Nulla!
DEVE SOLO FARE INVIARE UN MAZZO DI GIGLI CON UN SENTITO GRAZIE AL DELINQUENTE E AL GIUDICE).
Dall’Edizione n.42, Pag. 2 - Ago. 2002.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (17A) OGGI:
PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI BERGAMO
Il sottoscritto ...... Legale Rappresentante della ......... rappresentato dal ........ con il presente atto propone:
denuncia/querela/istanza di sequestro
nei confronti di ...........,
per il reato di cui all'art. 646 c.p. e/o per il reato di cui all'art. 627 c.p. e/o per altre fattispecie criminose ravvisate dalla S.V. nei fatti in appresso descritti:
oggetto della sottrazione/appropriazione riguarda la quota spettante al sottoscritto, quale socio al 50% e comproprietario col Sig. ....... dei beni immobili, dei macchinari e attrezzature della società ....... e/o del sottoscritto, sempre al 50%, siti in ........ e di cui il citato Sig. ....... si è impossessato sine titulo e contro la volontà dello scrivente nelle qualità ut supra ed utilizzandoli senza corrispondere alcun canone per il loro uso, né a detta società, né a chi scrive, e perciò con conseguente indebito profitto.
Fatti occorsi in ......., con permanenza a decorrere dal 11.01.2001.
* * *
Questi, in rapida teoria, i fatti in relazione ai quali si segnala una premessa stragiudiziale: la società: ......., facente capo ai due soci ....... e ......., viene chiusa il 31.12.2000.
La sistemazione dei relativi assetti patrimoniali, attività e passività, è a tutt'oggi in corso di "trattative".
È in tale contesto, dal quale non si può prescindere, che nel capannone in comproprietà si installa, con le illecite modalità sopra descritte, la società ....... s.r.l., la natura della cui compagine societaria non lascia dubbi.
Le relative partecipazioni sono ripartite, infatti, tra il Sig. ....... Presidente del Consiglio di Amministrazione e Legale Rappresentante, la moglie e i loro due figli. In altri termini la ....... s.r.l. è la "nuova" società di famiglia del Sig. ....... (come da visura camerale allegata: con la di lui moglie proprietaria dell'80% delle quote).
A tale installarsi consegue: un'occupazione "abusiva" del capannone e pertinenze di comproprietà; un utilizzo indebito dei macchinari di proprietà della società ......., con conseguente loro usura.
* * *
L'esponente di fatto non aveva sollevato obiezioni alla chiusura della società ed al fatto che il fratello avrebbe in proprio continuato l'attività: tant'è che, in epoca "non sospetta", lo scrivente inviava lettera all'Enel disdettando il contratto intestato alla vecchia società in favore di quella nuova.
E ciò ovviamente, sul presupposto che i fratelli avrebbero concluso l'accordo per suddividersi i beni. Ma così non è stato ed è con vivo stupore che il sottoscritto ha appreso dal legale del fratello che quest'ultimo avrebbe "concesso alla società di famiglia l'utilizzo dei laboratori e contenuto" occu-pandoli, sempre secondo il legale, "a pieno titolo" dal 20-07-2001 con un contratto non meglio definito, come da lettera in risposta a quella del proprio avvocato, entrambe allegate.
In realtà, il Sig. ....... non solo non aveva titolo, ma nemmeno ragione per concedere l'utilizzo di tali beni, stante la pendenza di trattative per la loro cessione, e per escludere, letteralmente e di fatto il fratello dall'accesso cambiandone le serrature.
* * *
Quanto al 1° aspetto, infatti, lo statuto della vecchia società, allegato, stabilisce che "i 2 soci possono compiere con firma libera e disgiunta tutti gli atti necessari od utili per il raggiungimento dell'oggetto sociale".
Pare evidente che la decisione del Sig. ....... di arbitrariamente escludere il fratello dal godimento pacifico dei beni facenti capo alla società non rientrino nell'oggetto sociale, né tantomeno in quello del diritto del medesimo come persona fisica.
* * *
Quanto al 2° profilo, tale decisione consapevolmente assunta dal Sig. ....... è evidentemente frutto della volontà dello stesso di godere del profitto derivante dall'uso dei beni "sottratti" al fratello senza corrispondergli alcunché e profittando di una situazione in itinere che certo a ciò non lo legittimava e quindi abusando della situazione e del rapporto con il fratello, acquisendo, usando e sfruttando "di forza" i beni comuni contro ogni interesse non solo dello scrivente, ma anche della società.
* * *
...omissis..., alla luce di quanto sopra, si insiste nella suestesa denuncia /querela nei confronti del Sig. ..... e di chi abbia eventualmente con lui concorso nei reati di cui agli art. 627 e/o 646 c.p., si chiede pure che la S.V. voglia disporre con urgenza un sequestro, quanto meno probatorio, sui beni in oggetto, necessari per i fatti e non altrimenti garantibili per l'esponente, e per interrompere l'iter criminoso, configurabile pure nei reati: ex art.253 e/o 321 c.p.p. –
31.07.01 - Firme: .....
* * *
- N.d.r.: Il notaio ............, stesore dell'atto della nuova ditta, telefonando di persona il 03-01-01, scusandosi per il disturbo, a casa del Legale Rappresentante della società (in seguito estromesso con l'inganno), lo aveva avvertito di quanto stava accadendo a sua insaputa e si era offerto di fare da tramite nella trattativa, avutone il consenso, per addivenire a dei contratti d'affitto fideiussori, sia dei macchinari che degli immobili, contestuali a quello della nuova società, si era impegnato a farlo partecipando alla definizione delle clausole, lasciando ai due soci la fissazione dei valori.
Ma, invece, stese e fece sottoscrivere, solo, quello della nuova società, al che il Sig. ....... non firmò più quelli fideiussori di locazione, quindi il notaio, davanti al danneggiato e alla di lui figlia, riferì che il Sig. ....... avrebbe comunque onorato l'impegno degli affitti, .... se aveva i soldi, e aggiunse, giustifi-candosi, di avere agito in buona fede, con ingenuità e fiducia mal riposta, ma rifiutandosi di ridire le stesse cose in presenza congiunta col malpagatore, affermando che aveva una carriera davanti, contrariamente ad un altro Notaio che disse agli imbroglioni: "risarcite i danni delle finte vendite"; esempio portato dall'escluso truffato dall’accordo coi guanti bianchi.-
Dall’Edizione n.43, Pag. 2 - Set. 2002.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (18A):
Dopo che, nei numeri precedenti, abbiamo elencato gli articoli del Codice Penale ad hoc; descritto i fatti e pubblicato la loro denuncia querela; in questa puntata ci limitiamo a pubblicare integralmente la sentenza emessa in "merito", ossia di archiviazione, lasciando ai lettori l'arduo giudizio, anzi il facile e negativo verdetto: la giustizia italiana è molto malata, è un colabrodo, fà schifo, è vergognosa!
PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI BERGAMO
RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE
(Artt.408 ss. c.p.p. = reato infondato; 125 n.att.c.p.p. = indagini non idonee all'accusa, ma dal '91 sembra e pende richiesta di anticostituzionalità)
Al Presidente della Sezione dei Giudici d'Indagini Preliminari -Sede-
Il Pubblico Ministero dott. Enrico Pavone; letti gli atti del procedimento suindicato nei confronti di .......... per
il reato di cui all'art.646 c.p.;
Rilevato che:
- la condotta dell'indagato non ha alcuna rilevanza penale, potendo al più integrare illeceità valutabili dal punto di vista civilistico;
- a circostanza che l'indagato, socio, unitamente al querelante, della società ..., abbia concesso alla nuova società ..., facente capo proprio al querelato, l'uso dei laboratori della suindicata vecchia società
(*-N.d.r.: non esiste alcun tipo di contratto) può essere considerata una violazione dello statuto socie-tario, ma non integra il reato di appropriazione indebita, non essendosi verificata alcuna interversio possesionis;
- peraltro già nella querela presentata si fa riferimento al gennaio 2001 come epoca in cui sarebbero stati commessi gli indicati reati ex artt.627 e 646 c.p. sicchè in ogni caso la querela proposta deve considerarsi tardiva;
- richiedendo l'archiviazione, evidentemente non si ritiene di procedere al richiesto sequestro.
Visti gli artt.408 ss. c.p.p. e 125 disp. att. c.p.p.
CHIEDE
che la S.V. voglia disporre l'archiviazione del presente procedimento e ordinare la conseguente restitu-zione degli atti al proprio ufficio.
Manda alla segreteria per la notificazione del presente atto alla persona offesa ....., nato a ...., il ...., domiciliato ex art.33 disp. att. c.p.p., presso il difensore di fiducia, Avv. ......., con avviso che la persona offesa potrà entro 10 giorni prendere visione degli atti e presentare opposizione con richiesta motivata di prosecuzione delle indagini.
Bergamo, 4.8.2001.
Il Pubblico Ministero: Dott. Enrico Pavone
(-N.d.dir.: disàmina della sentenza di archiviazione per assenza di reati:
1) "NON HA ALCUNA RILEVANZA PENALE, AL PIÙ È UN ILLECITO CIVILISTICO".
Vedremo nelle prossime puntate come è andata con la causa civile.
Voi lettori come prevedete che sia finita?
CERTAMENTE CON UNA NON CONDANNA DEL TRUFFATORE, MA DEL TRUFFATO, A CUI NON VIENE DATO IL SUO AVERE.
2) "... CHE L'INDAGATO ABBIA CONCESSO DEI LABORATORI ALLA NUOVA SOCIETÀ A CUI LO STESSO FA CAPO, PUÒ ESSERE CONSIDERATA UNA VIOLAZIONE STATUTARIA, NON ESSENDOSI VERIFICATO ALCUN INTER-VENTO DI POSSESSO".
E chi la deve tutelare ed eventualmente sanzionare e condannare: la violazione statutaria?
Conclusione presa senza aver fatto verificare se tale contratto esista.
Voi lettori pensate che ci sia?
OVVIAMENTE, NO!
Intanto da circa 2 anni "l'innocente disonesto", che ha compiuto la truffa ritenuta legale, utilizza sia tutti i macchinari della vecchia società sia l'immobile (di cui non si è neppure tenuto conto) in comproprietà al 50% col fratello, e senza corrispondergli nulla;
3) "LA QUERELA PRESENTATA FA RIFERIMENTO AL GENNAIO 2001 ..... SICCHÉ IN OGNI CASO DEVE CONSIDE-RARSI TARDIVA".
Ma se la, forse, presunta concessione è stata dichiarata come effettuata il 20.07.01, mentre la querela è datata 31.07.01, entro i 60 gg. previsti; si è verificata una svista o si è letto malamente l'istanza di reato? Perché tale solerte (4gg.) negativa sentenza?
Voi lettori cosa ritenete che sia avvenuto?
N.D.R: LE IPOTESI SONO DUE, LA PRIMA CHE IL GIUDICE SIA UN INCAPACE, LA SECONDA, PÈGGIO.
E QUESTA GENTE È ABILITATA A GIUDICARE, E INOLTRE, DA COSTITUZIONE, È INAMOVIBILE E IMPUNI-BILE, E AVANZA DI CARRIERA SOLO PER MERITI DI ANZIANITÀ, O “POLITICI”.
4) "RICHIEDENDO L'ARCHIVIAZIONE, EVIDENTEMENTE NON SI PROCEDE COL SEQUESTRO".
Se le parti fossero state sentite non sarebbe avvenuto il rigetto dei reati e il blocco dei beni, e il "furbo" avrebbe sottoscritto i patti già concordati; oppure il giudizio sarebbe stato lo stesso, permettendo l'inizio del magna, magna?
Che dite, voi lettori?
Perché mai avrebbero tolto il potere d’intervento ai Carabinieri?
Se non per legalizzare le truffe e per il dedicarsi alla crapula?
Difatti, se si confermassero al primo round i reati e quindi si osservasse l'obbligatorietà del procedere per quelli penali, molti casi si sgonfierebbero subito; detto dubbio è attestato pure dal fatto che il Legale della parte lesa non abbia fatto ricorso, senza neppure comunicare il risultato, dicendo che il proce-dimento era sospeso; di più, il querelante, recatosi varie volte in Tribunale, ebbe risposte strane; solo 1 anno dopo, su richiesta scritta in bollo, seppe che non esisteva nessuna sua causa penale in corso (Sic!).
Dall’Edizione n.44, Pag. 2 - Ott. 2002.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (19A):
Dopo che, nei numeri precedenti, abbiamo preso atto, non solo della paralisi della giustizia in Italia, su 3 omicidi, stupri e rapimenti 2 non vengono perseguiti e il 98,5% degli altri reati minori restano impu-niti, ma pure della più che totale disattesa di quelli di cui agli artt.627,631,646 del Codice Penale (C.P.), per colpa di parecchi, troppi giudici, perciò se non servono togliamoli...gli articoli. Solo?
A QUESTO PUNTO NON RIMANGONO CHE TRE ALTERNATIVE:
1) o si deve introdurre, nella nostra Costituzione il princìpio di punibilità dei giudici che sbagliano (so-no, insieme ai politici, le uniche corporazioni costituzionalmente non punibili), per giungere fino alla loro radiazione per gli sbagli più gravi, con condanne di loro borsa e di galera;
2) ovvero si proceda alla depenalizzazione o addirittura all'abolizione della stragrande maggioranza degli articoli dei Codici e di Procedura Penale e Civile;
3) oppure si faccia pressione, a livello internazionale, presso l'Unione Europea, l'Onu e la Corte dell'Aia per i diritti civili, affinché l'Italia, già varie volte condannata per non rispettarli, venga finalmente obbligata a farlo, garantendo i "suoi" cittadini, in base anche ai trattati di Helsinki e altri, sottoscritti dal nostro Paese.
* * *
Se nel procedimento penale non è stato concesso il sequestro penale, in quanto non si è ravvisata né Sottrazione di cose comuni (art.627); né Usurpazione (art.631); né tantomeno Appropriazione indebita (art.646); pur affermando una strana contraddizione: "non si è verificata alcuna interversio posses-sionis", si prosegue con l'istanza di sequestro civile.
TRIBUNALE CIVILE DI BERGAMO
ISTANZA ex ART.670 c.p.c.
Ill.mo Signor Presidente, il ....., in proprio e quale socio amministratore e legale rappresentante della ......, residente ...., rappresentato dall'Avv. ...., dello studio ...., espone quanto segue:
1. Lo scrivente ..... era contitolare, unitamente al fratello ....., della Società ....., con sede in ....., cessata per scadenza statutaria il 31.12.2000 (doc.1).
2. Avvenuta la cessazione dell'attività il sig. ......... aveva manifestato l'intendimento di acquistare l'azienda per continuare l'attività, ovviamente si sarebbe dovuto trovare un accordo sul prezzo e pagamento, e per consentire alla cessata società di far fronte ai debiti residui (doc.2).
3. Accadeva, però, che il sig. ......, s'impossessava di tutto il compendio aziendale ......, ed iniziava un'attività tramite una nuova società ........., all'uopo costituita e i cui soci sono lo stesso ...... per il 10 %, la di lui moglie ........ per l'80% e i due figli col 5% ciascuno (doc.3).
4. A far tempo dai primi mesi del 2001, si sono susseguite trattative fra le parti .........., senza conclu-sione, perché sia il ...... che la nuova società non hanno alcuna intenzione di acquisire alcunché al valore di mercato, atteso il fatto che si sono impossessati della vecchia azienda, svolgono con lucro la loro attività, essendosi limitati ad alcuni esborsi per materie prime.
(-N.d.r.: dopo mesi d'insoluti e protesti, e senza pagarne i danni).
5. Non può essere invocato, in dubbio, che il sig. ..... e la società .... si ritengono proprietari e possessori dei beni in via esclusiva e ne rifiutano la consegna al legittimo proprietario e possessore, è evidente esservi quindi una contestazione sulla proprietà, o quanto meno, sul possesso.
Il compendio aziendale, stante l'esistenza di passività da assolvere, dovrebbe ascriversi alla proprietà della vecchia società cessata da statuto, ma "aperta" per la liquidazione (doc.4), attesa la sussistenza di rapporti non definiti: debiti da pagare ed eventuale residuo di attivo da assegnare ai soci.
6. È, inoltre, opportuno provvedere alla custodia del compendio aziendale, di cui sopra, per il fatto, indiscutibile, che esso è esposto a un duplice rischio: a) quello che il sig. .... potrebbe decidere di alienare o sottrarre i beni di cui sembra ritenersi esclusivo proprietario; b) quello del pericolo che i macchinari, che vengono quotidianamente usati dalla nuova società ....., vengano ancor più deteriorati, logorati e che si deprezzino.
7. In diritto, omissis ...., nelle conclusioni di merito si formulerà, oltre che una domanda di accertamento, la richiesta di una statuizione di condanna alla restituzione del compendio aziendale, nonché al rilascio dell'immobile. In subordine, e per l'eventualità che dovesse essere ritenuta estinta la vecchia società, una domanda di divisione dei beni aziendali e, conseguente, assegnazione ai soci.
Dal che si deduce la piena ammissibilità, in linea di diritto, dell'odierna istanza. La giurisprudenza in punto è comunque pacifica(ex plurimis, si cita Tribunale di Piacenza, 28.02.1995).
8. La consistenza di macchine e attrezzature è rilevabile da un elenco fatto il ....., dalla ditta ..... (doc.5), che era interessata al loro acquisto (per un valore di mercato di .....).
Per le suesposte ragioni:
SI CHIEDE
che la S.V. Ill.ma voglia autorizzare il sequestro giudiziario del compendio aziendale facente capo alla società ....,
con sede in ....,
limitato alle attrezzature, macchinari, impianti, ivi esistenti, nei confronti del sig. ...., nonché della società ...., di cui sopra.
Si chiede
altresì che venga nominato un custode giudiziario per impedire l'uso di detti beni ed evitarne l'inevi-tabile logorio e deprezzamento.
Il ricorrente precisa, ...., sia nei confronti del sig. .... che della società ....:
In via principale: accertare che il citato compendio aziendale è di proprietà della vecchia ditta ...., e in conseguenza di condannare in via solidale tra loro il sig. .... e la nuova società .... e restituire tutti i beni aziendali.
In via subordinata e nell'ipotesi che fosse ritenuta estinta la società: accertare che il suddetto compendio aziendale è di proprietà dei due soci sig. .... e sig. .... e assegnato agli stessi, nella quota paritaria da essi posseduta della menzionata società.
Condannare il sig. .... e la società .... a consegnare al fratello sig. .... quanto di sua spettanza, con vittoria di spese.
28/11/2001. Allegati: .... Firme: ....
Dall’Edizione n.45, Pag. 2 - Nov. 2002.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (20A):
Se non si ha avuto alcuna esperienza diretta dei procedimenti giudiziari civili, la maggior parte dei cittadini italiani pensa che i dibattimenti avvengano in aula, che i giudici abbiano letto attentamente gli atti e che interroghino con coscienza e competenza le parti, non sanno nemmeno, gl'ingenui reietti che tutto ciò è pura utopia.
Salvo rari e lodevoli casi che confermano la regola del pressappochismo, del rimanda, rimanda.
O magari del magna, magna generale?
Proseguiamo con il racconto dei fatti:
Il . . febbraio 2002 si è svolta la prima udienza (in un bar vi fu l'inizio preparatorio del querelante da parte del proprio legale: "se potrà entrare, deve essere i grado di esporre i fatti in 3 minuti, perché il giudice quasi mai legge gli atti, altrimenti parlerò solo io").
Come d'uso in questi casi, l'udienza di 1° grado è avvenuta in una stanzetta a porta chiusa, alla presenza di una giudice e con solo i due avvocati, quindi senza sentire le parti.
Dopo pochi minuti, approfittando dell'apertura della porta, il Sig. ...…. …., legale rappresentante della società lesa, chiesta la parola per poter spiegare la situazione e le sofferenze sue e della famiglia, non poté farlo, perché la giudice disse che aveva letto le carte, che stava per decidere il sequestro, ma che c'era la novità della richiesta d'acquisto (ai prezzi di un preventivo del 1997 scritto da una ditta del settore), di tutti i macchinari della vecchia società fatta dal legale, con delega della controparte, Sig. ..….. …. e società …. ..….. ….
La giudice, accertata l'accettazione di questa offerta, dispose la proroga di 60 giorni del provvedimento.
SECONDO VOI LETTORI, COM'È ANDATA A FINIRE QUELLA PROPOSTA?
Vediamo il seguito: subito vennero cambiate le carte in tavola, cogliendo l'occasione di una cortese mediazione del titolare della ditta di settore, si propose (chiedendo nel contempo di spostare il citato sequestro di altri 30 giorni), di comprare soltanto alcuni macchinari utili alla nuova società e come ovvio quelli più moderni e commerciabili, fornendone l'elenco a detto "mediatore", il quale avrebbe ritirato tutto il resto, con uno sconto del 25% sui prezzi del '97, non rifiutata dal socio legale rappresentate della vecchia società perché comunque il totale generale era molto vicino al valore di stima aggiornato al I trim.02, e per altri motivi legati alla logica e praticità del buon senso.
Riservandosi in seguito di ottenere il dovuto e cioè i danni dell'uso, senza titolo e del mancato gua-dagno, allora per un anno e mezzo, rispettivamente dei macchinari nei confronti della vecchia società e della metà dell'immobile privato in termini personali.
Ebbene tale elenco non fu mai fornito, pertanto non solo non è stata onorata promessa presa davanti alla giudice e neppure la mediata seconda proposta, ne tantomeno il risarcimento personale, ma non era stato nemmeno sottoscritto il contratto di affitto o di comodato, dichiarato anche per scritto dal legale di chi si è appropriato della cosa altrui, nulla di nulla.
Soltanto una truffa ben predisposta a tavolino da gente capace, preparata e senza scrupoli; ciò nonostante, come ulteriore beffa e spregio, la giudice di cui sopra ha condannato il danneggiato a pagare le spese giudiziarie all'avvocato "protettore" del mendace.
COME MAI? Strano, molto strano, o no?!?
Purtroppo, sono questi giudici, anzi giudicesse, che combinano tutti i guai e sofferenze, e “licenze di delinquere di nuovo”, in base alle loro incapacità, per non dire di pèggio. Vergogna a loro!
TRIBUNALE DI BERGAMO
SEZIONE CIVILE
COMUNICAZIONE DI ORDINANZA PRONUNCIATA FUORI DELL'UDIENZA
(Artt.176 e 311 C.P.C.)
Il Cancelliere del suddetto Ufficio
comunica ai sigg.: ....., ...., ...., ....+1,
che il giudice istruttore dr.sa Caprino
in data 13.05.2002 DEP. 15.05.2002 u.s. ha pronunciato, nel procedimento civile fra le parti sopra indicate, la seguente:
ORDINANZA
(-N.d.r.: compilata a mano, senza riportare la parte iniziale, come segue).
.......... delle attrezzature:
che si costituivano i resistenti contestando il ricorso e chiedendone il rigetto, eccependo altresì la carenza di legittimazione attiva in capo al ricorrente e/o la pari legittimazione di .....;
(-N.d.r.: di colui, il socio della vecchia società, che attraverso la costituzione della società di famiglia (la di lui moglie ne possiede ben l'80%) si è appropriato sia dell'immobile comune privato che del compendio aziendale della vecchia società, addirittura sia questa che la nuova, nell'ordinanza, non sono nemmeno citate, perché?).
Considerato che nel merito il ricorso non merita accoglimento dal momento che: a) non vi è il fumus boni iuris in quanto manca la contestazione sul diritto di proprietà dei beni di cui si discute, pacificamente riconosciuto dai resistenti fin dalla comparsa di costituzione, e b) non vi è alcun pericolo in mora in quanto il paventato rischio di alienazione e/o logoramento dei beni non appare suffragato da alcun indizio di prova:
P.Q.M. (Sic! Quale N.d.r.)
rigetta il ricorso proposto, condanna il ricorrente alla rifusione delle spese del procedimento a favore dei resistenti e liquidate in via equitativa in Euro 1033, di cui 900 di diritti ed onorario, oltre accessori di legge. Si comunichi.
Bergamo, 13.05.02
Il GD: Maria Concetta Caprino
Commento finale alle considerazioni della sentenza, per cui si è ritenuto, da parte della giudicessa, che il ricorso "non merita accoglimento" (facendo pagare le spese al danneggiato, la vergognosa!):
*a) per il fatto che i querelati non abbiano contestato il diritto di proprietà "non vi è il fumus boni iuris", ossia non si è leso il buon diritto altrui, è una vera contraddizione; preso atto che la nuova società di famiglia del socio paritetico di quella vecchia usa sine titulo tutti i macchinari della stessa, avendo pure cambiato le serrature dell'immobile privato;
*b) per l'affermazione: "non esiste il pericolo in mora per alienazione e/o logoramento perché senza prova", essa è decisamente ridicola, perché avvenuto il 1° e noto il 2°, stante pure il preventivo allegato al ricorso dal quale si evince che dal 1997 al 2002 vi è stato un deprezzamento del 25%.
Atti e documenti depositati sono custoditi in redazione.
Ma questi incompetenti o pèggio, come hanno fatto ad ottenere una laurea, e l’incarico di giudicare?
Dall’Edizione n.46, Pag. 2 - Dic. 2002.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (21A):
Visti il rifiuto di sequestro E LA CONDANNA IN 1° GRADO CIVILE DELLA PARTE LESA, decisi dalla giudice, pur "affermando che la vecchia società è proprietaria del compendio aziendale" -MA LO USANO I DENUN-CIATI- "ritenendo pure che i macchinari utilizzati non si logorano e non c'è il rischio di alienazione -BONTÀ SUA-, PUBBLICHIAMO IL RICORSO:
TRIBUNALE DI BERGAMO
Reclamo ex art.669-terdecies c.p.c.
Il sig. ……. …., in proprio e quale socio amministratore e legale rappresentante della società .... ……. …, difeso dall'Avv. .... …:
CONTRO
l'ordinanza resa dal Tribunale di Bergamo, Sez.I, Giudice Istruttore dr.sa Caprino, in data 13.05.02 e depositata il 15.05.02, promosso con ricorso dal ....., contro il ...... e società ....., notificata il 22.05.02 (doc.1).
1. In data 28 Nov.2001, lo scrivente ricorreva ex art.670 c.p.c., al fine di ottenere "il sequestro giudiziario del compendio aziendale facente capo alla società ........, con sede in ......, limitatamente alle attrezzature, macchinari, impianti, ivi esistenti, nei confronti del sig. ....., nonché della società .....,
si chiede altresì che venga nominato un custode giudiziario, cui, in particolare venga dato l'ordine d'impedirne l'uso, per evitare l'inevitabile logoramento e deprezzamento".
2. Precisava il ricorrente ... omissis ...
di accertare che il compendio aziendale fosse di esclusiva proprietà della società .... e di condannare in via solidale il sig. .... e la Srl .... e di restituirlo alla legittima società, e in via subordinata, se la si ritenesse estinta, ai due soci da suddividersi al 50%, previa estinzione di eventuali debiti, infine si sarebbe richiesto che fossero condannati a consegnare al ricorrente ciò che è ritenuto di sua spettanza.
3. In data 13.05.02, la Giudice dr.sa Caprino rigettava il ricorso e condannava il ricorrente alla rifusione delle spese ai resistenti in via equitativa di Euro .....,.., per i seguenti motivi: .... non merita accoglimento dal momento che: a) non vi è il fumus boni iuris in quanto manca la contestazione sul diritto di proprietà, pacificamente riconosciuta dai resistenti, e b) non vi è alcun periculum in mora di alienazione e/o logoramento, s'intende in questa sede impugnare l'ordinanza, con un breve excursus, e i motivi seguenti.
4. Lo scrivente era contitolare col fratello della società cessata da statuto il 31.12.2000 (doc.2), il sig. .... aveva manifestato l'intenzione di acquistare l'azienda per proseguirne l'attività. Ovvio che si sarebbe dovuto trovare un accordo sul suo valore e pagamento per pagare i debiti residui (doc.3). A partire, però, dal Gennaio 2001, il sig. ...., iniziava la nuova attività costituendo una Srl di famiglia, 80% intestata la moglie, 10% i due figli e il 10% a lui stesso (doc.4), impossessandosi di tutto il citato compendio aziendale, senza nulla corrispondere alla vecchia società o al fratello usandone i macchinari, attrezzature, materie prime, nominativi clienti e fornitori.
Il sig. ..... chiedeva la disponibilità dei beni, sì da poterli alienare per pagare i debiti e dividere il resto, il fratello prometteva di comprare, prima tutti, poi, la maggior parte dei macchinari, ma solo a parole, in realtà tenendoseli ben stretti, anche se si susseguivano le trattative, a tutt'oggi sia lui che la sua Srl di famiglia non hanno alcuna intenzione di acquisire alcunché.
Atteso che si sono impossessati dei beni mobili della società sciolta e quelli immobili in comproprietà privata, essendosi limitati a qualche esborso per alcune materie prime.
(-N.d.r.: dopo averli mandati insoluti per mesi, senza aver pagato alcun interesse, e comunque non avendo ancora saldato ca. 100.000 Euro).
5. Il sig. .... ricorreva al Tribunale di Bg., che nella persona della giudice Caprino, fissava l'udienza e sentita la proposta di acquisto dei beni mobili, fatta dal legale del querelato su sua delega, concedeva la proroga fino al 30 Aprile, affinché le parti potessero trovare un accordo.
La parte attrice si adoperava ad accettare la mediazione della ditta che aveva fornito la valutazione dei beni mobili, visto che s'impedisce di visionarli per conoscerne le reali condizioni, avendo cambiato le serrature del capannone.
Nessuna proposta relativa alle promesse fatte avanti alla Giudice veniva mai fatta dai convenuti.
In data 30 Aprile 2002, nonostante ciò, la Giudice si riservava e con ordinanza del 15 Maggio rigettava il sequestro.
MOTIVI DEL RECLAMO
6. Sul motivo:
3. a) dell'ordinanza: "i comparenti sostengono di non contestare né la proprietà, né il possesso, ma di avere solo la detenzione di alcuni macchinari, che rimangono di pertinenza della società cessata e/o dei due fratelli", ciò non è vero, perché la parte lesa non può usufruirne, comunque ai nostri fini è irrilevante la distinzione tra possesso e detenzione.
La contestazione della proprietà esiste di fatto, perché ammettere che un terzo è proprietario e pos-sessore di un bene ma negargliene la consegna, altro non è che contestargli di avere diritti discendenti da detto titolo.
L'azione di merito è la tipica rivendicazione di proprietà e reintegrazione del possesso, in cui si fa valere uno ius in re (n°1 dell'art.670 c.p.c.), come si può ritenere trovino identica applicazione quella futura relativa agli iura ad rem, al termine delle quali la proprietà e il possesso saranno attribuiti dall'esito delle azioni stesse.
La Cassazione ha così deciso in un caso analogo: "Ai fini della concessione del sequestro giudiziario si ha controversia sulla proprietà, ....omissis, .... quando il comproprietario tenda a realizzare, di fronte agli altri comproprietari, attraverso un giudizio divisorio, la quota in concreto spettantegli, non conseguita attraverso una regolazione convenzionale delle rispettive ragioni di tutti gl'interessati" (Cass., sez.II, 14.12.1992, n.13176).***
* * *
Se dunque a parole, la proprietà non è contestata dai querelati, ....omissis ... è evidente che, di fatto, il sig. .... e la sua Srl di famiglia, a prescindere se si sentono o meno proprietari e possessori dei beni in via esclusiva, come tali si comportano, impedendo al ricorrente di disporre e godere del suo.
(-N.d.r.: se non chiamando il 112 dei Carabinieri, essendo il ricorrente e familiari, assaliti fisica-mente, anche con un carrello elevatore, foto in redazione).
Omissis ...., quand'anche non si volesse condividere tale ricostruzione, allora bisognerebbe concludere che metà di tutto quanto e di proprietà dell'esponente, ....omissis .... e trova applicazione l'art.670 c.p.c. anche nel caso esista un semplice contrasto d'interessi, in base alla presunta concessione dei beni ad opera del sig. ...., in qualità di socio della ex società, in godimento alla sua Srl di famiglia configura un evidente conflitto d'interessi, ....omissis ...., in quanto da statuto della vecchia società: "tutti gli atti devono essere ritenuti utili e necessari all'interesse societario".
Omissis ...., quindi il sig. ..….. ….e la sua Srl di famiglia usano i beni che appartengono alla vecchia società, al fine di raggiungere il loro interesse.
7. Sul motivo:
3. b) la Giudice a quo, contro ogni comune esperienza, ad es. la sua autovettura, sostiene che nell'uso i beni non si logorano, perché non vi è la prova e neppure per la loro alienazione, del resto per alcuni già avvenuta, quindi l'impedire l'uso di macchinari e impianti è l'unico mezzo per bloccare l'uno e l'altra.
Pertanto, in totale riforma dell'ordinanza della G.I. Dr.sa Caprino, del 13.05.02,
si CHIEDE
alla S.V. Ill.ma l'accoglimento delle seguenti
CONCLUSIONI:
1. Autorizzare il sequestro giudiziario del compendio aziendale nei confronti del sig. ..….. …. e della Srl …….. detentrice.
2. Nominare un custode giudiziario per impedirne l'uso e l'alienazione.
30.05.02.
Con ossequi: firme....
-N.D.R.:
*** La giudicessa Caprino non si tiene nemmeno aggiornata sulla giurisprudenza, ad esempio il parere della Cassazione, di cui al punto * contenuto nel ricorso.
*** Giurisprudènza (dal Dizionario Hoepli - Mi -):
l) sciènza del diritto.
*** 2) Il mòdo tenuto dai còrpi deliberanti nell’interpretare le leggi, che invece non andrebbero assolutamente interpretate ma obbligatoriamente applicate, in particolare l’insieme delle sentenze dei tribunali.
SECONDO VOI LETTORI, conoscendo l'italica giustizia, magnificata dal tanto decantato e sublime motto, o "grida", anzi slogan ad effetto:
"LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI" (SIC!),
COME ANDRÀ A FINIRE IL GIUDIZIO DI 2A ISTANZA?
I giudici dell’Appello saranno più capaci di giudicare secondo scienza e coscienza, e sui pareri della giurisprudenza già applicata in casi analoghi???
Oppure si fanno loro medesimi le leggi e le sentenze, stravolgendole, sorvolando sui Codici Civile, Penale e di Procedura, e non tenendo neppure conto del principio base del diritto originario, primario e inalienabile dell’uomo: UNICUIQUE SUUM = A CIASCUNO IL SUO, e perciò calpestandolo cinicamente, impudicamente e impunemente?
Dall’Edizione n.46, Pag. 3 - Dic. 2002.- DI ADRIANO POLI
CONSIGLI PER I GIUDICI
RICORDARE SEMPRE LE BUONE MASSIME:
LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI!
LA LEGGE VA APPLICATA, NON INTERPRETATA!
IL GIUDICE NON È UN LEGISLATORE, DEVE LIMITARSI AD APPLICARE LE LEGGI!
LA LEGGE NON È SOGGETTA AL LIBERO ARBITRIO DI UN GIUDICE!
IL GIUDICE DEVE GIUDICARE CON GIUSTIZIA E COSCIÈNZA!
I DELINQUENTI VANNO COLPITI SUL NASCERE!
GUAI A QUEI GIUDICI CHE CONDANNANO UN INNOCENTE O PÈGGIO CHI HA SUBITO UN REATO!
IMMEDESIMARSI NEGLI ALTRI!
CHI DI VOI NON GIUDICA IN BASE ALLE LEGGI E AI REATI PREVISTI DAI CODICI CIVILE E PENALE
E DI PROCEDURA, NON È IN GRADO D’INTENDERE E DI VOLERE, SE NE VADA!
SE IL VOSTRO LAVORO NON VI PIACE O È TROPPO IMPEGNATIVO, CAMBIATE MESTIERE!
ERRARE HUMANUM EST, PERSEVERARE AUTEM DIABOLICUM!
Chi non li rispetta, si vergogni, anzi è un vergognoso/a!
GUAI AI GIUDICI INIQUI! STA SCRITTO NEL VANGELO.
Sebbene, già nella Bibbia, Isaìa gridava: “Guai a coloro che assolvono per regali un colpevoli,
e privano del suo diritto l’innocente!”.-
* * *
LA GIUSTIZIA OGGI COS'È? MAH????
Per i comuni cittadini appare come malagiustizia(22a).
Ad esempio: vista l'archiviazione della istanza di sequestro penale per sottrazione di cose comuni, usurpazione e appropriazione indebita (artt.627,631, 646), perché il fatto non sussiste, nonostante sia stata dichiarata l'inesistenza d'interversio possessionis, ossia di non possesso, e la condanna in 1° grado civile della parte lesa, pur avendo affermato che essa è proprietaria dell'intero compen-dio aziendale contestato e non ritenendo altresì che i macchinari utilizzati siano soggetti a logorio e che neppure esista il rischio di alienazione (bontà loro).
E che dire della sottrazione, usurpazione e appropriazione indebita dell'intero capannone in com-proprietà privata al 50% col fratello escluso?
Più che “giusta” sembra che sia giustizia ingiusta, ovvero la malagiustizia.
Queste assurde sentenze, oltre a danneggiare la parte lesa, ossia il danneggiato, provocano inoltre delle insane e deleterie sensazioni e reazioni in coloro che hanno compiuto l'abuso o il reato, i quali si sentono e si comportano da proprietari della roba altrui, occupano spazi non loro e assumono atteggiamenti spavaldi, prepotenti, frasi da sfottò e giungono perfino a fare dispetti e soprusi nei confronti di chi avrebbe dovuto essere tutelato e risarcito: "se non ti sposti ti vengo addosso un'altra volta (col carrello elevatore), tanto con la legge l'hai presa in quel posto, ci vedremo tra 10 anni".
Chi ha commesso dei reati o abusi di qualsiasi genere e viene assolto, diventa sempre più arrogante, si sente invulnerabile e impunibile, pensa di essere addirittura lui nel diritto di fare ciò che ha fatto, che gli sia dovuto, e di trattare i suoi simili come vittime predestinate, in pratica è come dargli la licenza di ripeterne altri, e dando un mal esempio di furbizia ai figli, resi complici.
Negli ambienti malavitosi sale di grado, diventa un eroe, un simbolo, un mito da imitare; l'ha fatta franca, in barba alla polizia e alla giustizia, può riprendere a delinquere, a violare la nostra casa e la nostra famiglia.
Coloro che assolvono i colpevoli o condannano un innocente o, più grave ancora, chi ha subito il danno e il reato, devono vergognarsi, ma soprattutto riparare il malfatto e ANDARSENE.
* * *
Dall’Edizione n.47, Pag. 2 - Gen. 2003.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (23A),
continua il racconto dei fatti:
L'1.7.02 c'è stata la 2a udienza, in un'aula di tribunale (nel corridoio vi fu la preparazione del ricorrente da parte del proprio legale: "non si può entrare e, comunque, è proibito alle parti di prendere la parola"), .. ecco perché chi danneggia non si presenta (e infatti non c’erano).
Il querelante, invece, con il pretesto di voler vedere in faccia i giudici, poté entrare senza particolari problemi.
IL PRESIDENTE INIZIÒ PERENTORIAMENTE: "OGNI AVVOCATO PUÒ PARLARE PER TRE MINUTI, INIZIANDO DA QUELLO RICORRENTE, E SENZA REPLICHE".
"Sig. Presidente, il mio assistito, Legale Rappresentante della Snc. .… ……., ricorre contro la 1a ordinanza, perché il fratello ……. e la Srl. di famiglia .… …., si sono appropriati senza titolo dei beni della Snc., con gravi danni, perciò se ne chiede il sequestro, anche per impedirne l'usura e ulteriori alienazioni, e ottenere un accordo divisorio ed economico".
Di contro, l’altra avvocata, con molta sicurezza, toni arroganti e con aria di sufficienza: "Sig. Presidente, non è vero, i miei clienti, sig. ... e la nuova Srl. hanno solamente la detenzione di detti beni e pertanto non si sono appropriati di alcunché, anzi, avendo lo stesso concesso la propria metà a detta Srl., essa usa il tutto a pieno titolo, ... ecc., mentre è la controparte che non ha alcun diritto, e non è il liquidatore".*
Ma non essendoci alcun liquidatore né concordato, né tantomeno coatto, allora sorge spontanea una domanda, la metà proprietà del truffato di chi può essere?
A quel punto, accertatosi dell'avvenuta verbalizzazione delle due dichiarazioni, il giudice chiuse la seduta.
Al che, preso atto dell'evidente menzogna e raggiro di parole sui fatti, visto che il proprio legale non replicava per l'ordine iniziale del giudice, il danneggiato (conscio che poteva esserci qualcosa di strano sotto), alzò la mano e prese la parola, subito zittito brutalmente e con stizza dall'im-parziale e rigido giudice, ligio al dovere, pèggio che nell’Isola di Tonga, con tutto il rispetto per quest’ultima.
Ora, non resta che riportare la sentenza di 2a istanza e relativo commento:
TRIBUNALE DI BERGAMO
Sezione I^ civile
riunito in Camera di Consiglio nelle persone dei magistrati:
DOTT. GIOVANNI GEROSA - PRESIDENTE
DOTT.SSA ELDA GERACI - GIUDICE REL.
DOTT.SSA LUCIA GRAZIOSI - GIUDICE
- letto il ricorso per reclamo ex art.669 terdecies c.p.c. presentato da .. in proprio e quale legale rappresentante della Snc. .., avverso l'ordinanza del 13 e 15.05.02 del Tribunale di Bg.; letta la comparsa nell'interesse di .... in proprio e quale rappresentante legale della Srl. .. con cui è chiesto il rigetto del reclamo; esaminati i documenti e sentite le parti pronuncia la seguente:
ORDINANZA
il Sig. ..….. …., che agisce per conto della Snc. .... …. omissis ...chiedendo il sequestro giudiziario, si precisa che la misura cautelare richiesta è strumentale all'azione di merito:
a) volta ad accertare che il compendio aziendale è di proprietà della Soc. Snc .... e quindi ad ottenere la condanna del sig. ... e della Srl. .. e, in via subordinata,
b) ad accertare che il compendio è dei due soci, per chiederne, previa divisione, l'assegnazione per quote.
Preliminarmente, a fronte dell'eccezione di carenza della capacità processuale del ricorrente, ...omissis... *perché egli non ne è il liquidatore, si rileva che, pur essendo la Snc. cessata da statuto, fino alla nomina dei liquidatori, i soci ne conservano la rappresentanza, **ne deriva che il ricorrente è legittimato ad agire in giudizio per conto di detta società.
(-N.d.r.: *certo che non è il liquidatore, è molto di più, è il comproprietario al 50% di tutto, ma il fra-tello detiene e usa abusivamente, ormai da due anni, sia l'intero compendio aziendale che tutto il capannone privato, traendo profitti, ben 150.000 Euro o 300 milioni di Lire annue, mentre al danneg-giato, oltre ai danni le beffe, infatti è stato condannato in 1^ istanza a pagare le spese giudiziarie, pros-simamente verranno pubblicate le lettere dei legali in merito; **però è legittimato ad agire in giudizio <Sic!>, ma dove, ma quale, ma quando?!).
Sempre in via preliminare, si rileva che la medesima società, sebbene sciolta non è estinta, fintanto che non sono definiti tutti i rapporti dell'attività.
Ciò premesso, si rileva che non è condivisibile l'affermazione della giudice.. omissis.. che non sussiste tra le parti controversia sulla proprietà. (SIC!). PERCIÒ C'È!).
La misura cautelare è strumentale all'azione di rivendicazione e, quindi, al riconoscimento della Snc. quale proprietaria del compendio aziendale e alla conseguente pretesa alla sua restituzione; atteso che i convenuti, pur riconoscendo tale diritto, ne rifiutano la restituzione IN FORZA DI UNA NON MEGLIO DIMOSTRATA "CONCESSIONE" dei beni da parte del Sig. ... alla sua Srl., fatto contestato dallo stesso reclamante, non v'è chi non veda configurabile la controversia sulla proprietà.
(-N.d.r: questo paragrafo sembra, anzi è demenziale, sia il giudice che i querelati riconoscono la proprietà alla vecchia società ma in forza della concessione INESISTENTE il giudicante ravvede una controversia sulla proprietà, ma che bravo, che cervellone acuto). DI PIÙ:
Piuttosto, non sussiste ai fini del sequestro richiesto, la dimostrazione di necessaria custodia e/o gestione dei beni.
A tal fine, il reclamante ... omissis ..., per quanto riguarda ° l'alienazione dei beni, si rileva che non è stato offerto alcun elemento di prova .. omissis ..., e per la sua genericità, si sostanzia in una mera affer-mazione di stile.
(Sic!). Altra follia pura!
°°Quanto all'usura, si osserva che l'adozione d'eventuale sequestro non implica il blocco dell'attività produttiva ...omissis...e comunque senz'altra specifica sul compendio aziendale, °°°così come al compimento di atti di cattiva gestione di chi li detiene ..omissis.. °°°°non essendo allegato un calcolo e quindi provato un deterioramento dei beni ..omissis..., il provvedimento impugnato va pertanto confermato, precisando che anche riguardo all'azione subordinata, alla quale si considera la legittimazione ad agire in proprio del querelante, ma non ricorrono le condizioni di legge per acco-glierla.
(Sic!). Pazzesco!
°°°°°Fermo restando che ..omissis.. in ordine alla mancanza dell'opportunità di custodia dei beni, si aggiunga che la pretesa del ricorrente ad essere riconosciuto proprietario del compendio aziendale urta col fatto che esso è di proprietà della Snc. e che il socio può pretendere la ripartizione patrimoniale dopo la definizione dei rapporti coi terzi.
Tenuto conto che l'impugnazione, limitata alla sussistenza "fumus boni iuris" dell'azione principale è fondata, si ravvisano giusti motivi per compensare tra le parti le spese di questo giudizio.
(-N.d.r.: che bontà e che equità!).
P.Q.M.
conferma la 1a ordinanza e compensa tra le parti le spese.
Bergamo, 1.7.02
Il Presidente: Giovanni Gerosa
* * *
(-N.d.r: °per l'alienazione sarebbe bastato, per il giudice, far interrogare sia chi li ha ricevuti in permuta o altro sia i Carabinieri di zona, inoltre, avendo il querelato cambiato le serrature del capannone, il denunciante non può entrarvi da 2 anni per dei confronti coi libri cespiti e magazzino o per controlli di manomissioni interne;
°°per l'usura, col buon senso non servono le prove, difatti le auto dei giudici e gli elettrodomestici delle loro mogli si usurano, comunque almeno 4 macchinari sono già stati rovinati;
°°°non è questione di cattiva ma d'indebita gestione, comunque la <conduzione del buon padre di famiglia> di chi le usa in base all'eufemismo "le detiene", è utopistica, visto il cattivo esempio dato ai propri figli e il menefreghismo verso il fratello danneggiato; di più: per il blocco produttivo, esso non era necessario, sarebbe stata sufficiente la minaccia di farlo, oppure un controllo de visus in loco sempre da parte della Benemerita Arma dei Carabinieri.
°°°°Falso! Sono stati presentati due calcoli: uno del 2000 e uno del 2002, comunque se gente che è deputata a giudicare non sa che i beni si deprezzano anche senza usarli, avrebbe potuto telefonare al proprio riparatore di auto, o a casa e chiederlo alla moglie, alla serva o alla badante se la lavatrice usata vale come quand’era nuova, siamo messi molto male.
°°°°°questa, oltre che da manicomio Paolo Pini, è una vera presa per i fondelli; ma come si può fare per avere la propria sacrosanta metà, ma come si fa a definirla se l'attivo patrimoniale è indisponibile? È “detenuto” nello stabilimento di cui il truffatore a cambiato le serrature senza titolo, come affermato dallo stesso giudice, altra folle pazzia).
E pensare che un giudice “antenato”, un certo Salomone è vissuto e giudicava meglio 3 millenni fa, e con sistemi empirici; inoltre, mentre in entrambe le eccezioni esposte dalla parte lesa, i giudici hanno rimarcato l'inesistenza di prove, di contro quella degli abusivi di aver dato e avuto in "concessione" l'uso dei macchinari, pur essendo dichiarata dai giudici "non dimostrata" di fatto è stata avallata; tutto ciò è curioso, è terrorismo psicologico, per non dire pèggio).
DOCUMENTI DISPONIBILI IN REDAZIONE.
Dall’Edizione n.47, Pag. 3 - Gen. 2003.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (24A):
Tenendo conto che cambiare le serrature delle entrate principali di un immobile, in comproprietà, bloccando internamente le altre con dei catenacci da parte di uno dei proprietari, per impedirne l'accesso e l'uso, compresi i macchinari in esso contenuti, all'altro socio comproprietario, SIGNIFICA COMMETTERE DEI REATI. MA NON PER I GIUDICI! Sono tutti incapaci o deficienti? O è un problema politico?!
Dulcis in fundo, dopo i risultati negativi anche della procedura civile, sono d'obbligo alcune domande e riflessioni:
1a) ora come la mettiamo Ill. dr. PAVONE, avendo lei ricusato la denuncia - querela per violazione del CODICE PENALE ITALIANO? OSSIA CONTRO A QUANTO IN ESSO CONTEMPLATO.-
Art.627. Sottrazione di cose comuni.-
Il comproprietario socio o coerede che, per procurare a sé o ad altri il profitto, si impossessa della cosa comune, sottraendola a chi la detiene, è punito, a querela della persona offesa fino a 2 anni o con la multa da 40 a 400 mila lire = Euro 20,66 a 206,60.
E come recitano i dizionari della dantesca lingua:
*Sottrarre: togliere, portare via, far sparire, rubare qualcosa a qualcuno con l'astuzia o l'inganno.*
Art.631. Usurpazione.-
Chiunque, per appropriarsi, in tutto o in parte, dell'altrui cosa immobile, ne rimuove o altera i termini (di confine) è punito, a querela dell'offeso, con reclusione fino a 3 anni e multa fino a Euro 206,60.
Proseguendo con quanto “tradotto” nei vocabolari italiano-dialetti, più o meno gutturali:
*Usurpazione: soppiantare, occupare-impadronirsi ingiustamente di una cosa immobile o di un diritto.*
e l’Hoepli, e l’Ipsoa: anche appunto spostare un termine di confine.
Art.646. Appropriazione indebita.-
Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito a querela della persona offesa, con reclusione fino a 3 anni e con multa fino a lire 2 milioni = Euro 1.032,92.
Remember, come insegnano ancora i vocabolari, rivolgendosi pure ai somari, con tutto il rispetto per questi ultimi:
*Appropriarsi: impadronirsi, impossessarsi dell'altrui cosa con l'inganno, l'astuzia e/o la violenza.*
Appropriazione indebita: * (specifica giuridica: Hoepli e Ipsoa), perché sussista il reato occorre che il colpevole, violando i diritti del proprietario, abusi dei poteri che il semplice possèsso della cosa gli consente di esercitare, si comporti cioè come se egli ne fosse il proprietario.* Ma non è questo il caso, difatti, non si nega che non hanno né proprietà, né possesso, ma che detengono i beni (Sic!).
*Possedere: avere, essere in possesso di, disporre di, fruire di, avere in mano, tenere, occupare.*
*Possèsso: atto, effetto del possedere; nello specifico senso giuridico, il potere di fatto sulla cosa che non implica necessariamente il diritto di proprietà: possesso legittimo.* Ma stravolgendo il tutto, si sono inventati: detenzione ?legittima???
Concludendo, quand'è che risulta illegittimo/a? Quando è di proprietà altrui.
Ovviamente quando non c'è il consenso libero e scritto del proprietario o comproprietario. Se è illegit-timo è appropriazione indebita e/o utilizzo abusivo di un bene altrui senza titolo.
Forse, certi giudici sono analfabeti nati o di ritorno e, pèggio dei "rei", non conoscono i Codici, il lèssico, la coscienza, oppure fanno finta o quant’altro.
Una volta per reati o abusi come quello descritto si chiamavano i Carabinieri, i quali appuravano seduta stante i diritti di proprietà e possesso violati e il caso si sgonfiava da solo (nella Civitas romana dell’antica Roma, interveniva sul posto un Pretore con 2 pretoriani).
In seguito, si volle togliere potere alla Benemerita, dapprima alle Preture, e le cose si sistemavano ab-bastanza velocemente e con sentenze giuste, per darlo poi ai giudici (meno benemeriti) e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, difatti e nessuno o quasi lo sa che, nonostante esista l'obbligatorietà del procedere per le cause penali, la maggior parte dei giudici, incuranti di tale obbligo, se non c'è il morto o il ferito grave, le archivia, facendo perdere tempo, denaro e proprietà ai legittimi proprietari.
Magari, ?a fin di bene?, per snellire i tribunali,(ma questo caso dura ormai da 3 anni, e chissà quanto durerà e come finirà), o per appesantirli con procedimenti più eclatanti per omicidi o ferimenti?
Gli avvocati, scoraggiati da questi "giochini tecnici", lasciano volentieri scadere i termini dei ricorsi, senza nemmeno avvertire i clienti patrocinati, forse consapevoli della inutilità del procedere?
O come più probabile perché nel filone civile è più facile perseguire il vero scopo, ossia la panta-gruelica mangiata collettiva? Anche se ormai tutto ciò accade pure nel penale.
2a) Avendo lei, Ill. dR. PAVONE, archiviato il sequestro penale per insussistenza dei reati: "la condotta dell'indagato non ha alcuna rilevanza penale, ravvedendo al più una illeceità civilistica"; mentre: "la concessione d'uso dei laboratori della vecchia società poteva essere considerata come una violazione dello statuto societario" (bontà sua, ma non dei giudici civili, com'era prevedibile), a chi si deve rivolgere chi ha subito i reati, danni e beffe? Nel Sud-Italia lo sanno e lo avrebbero già fatto!
3a) Ora come la mettiamo Ill. Presidente dr. Giovanni Gerosa, visto l'art.670 c.p.c.?: <Il giudice può autorizzare il sequestro giudiziario civile di beni mobili o immobili, aziende o altre universalità, quando ne è controversa la proprietà o il possesso ed è opportuno provvedere alla loro custodia o alla loro gestione temporanea>; avendo invece lei ritenuto non opportuno concederlo perché, pur affermando: "non è condivisibile l'affermazione della giudice Caprino .. omissis.. che non sussiste tra le parti con-troversia sulla proprietà" (PERCIÒ C'È!), e ancora "non v'è chi non veda configurabile la controversia sulla proprietà", ma nonostante quanto da lei ri-scontrato e contro il parere della Cassazione: "Ai fini della concessione del sequestro giudiziario si ha controversia sulla proprietà, ....omissis, .... quando ..omissis.. la quota in concreto spettantegli, non conseguita attraverso una regolazione convenzionale delle rispettive ragioni di tutti gl'interes-sati"(Cass.,sez.II,14.12.92, n.13176), lei non lo ha concesso perché: "non vi è prova alcuna di alie-nazione, cattiva gestione e/o usura dei beni". Visto che pure il civile ha dato ragione ai truffatori truffaldini, che approfittano delle vostre incapacità di giudicare? Imparate da Forum in Tv.
4a) O buttiamo alle ortiche gli articoli dei Codici Penale e Civile, che vengono disattesi e non applicati o si dimettano da soli i giudici che sbagliano o modificando la Costituzione li si spostino d'autorità, ma intanto i danni chi li risarcisce e chi reintegra il diritto perso alla parte lesa? E tutti voi responsabili del malandazzo e delle decisioni contrarie ai Codici e al diritto, restate impuniti!
Basti pensare che quasi nessun responsabile di grandi disastri o stragi è stato condannato.
Enzo Tortora morì prematuramente, ma il giudice che lo condannò, mentre era innocente, non solo non si dimise e non fu punito, ma negli anni venne promosso e si sta godendo una lunga e lauta pensione. Prosit al vergognoso!
Dall’Edizione n.48, Pag. 2 - Feb. 2003.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (25A):
Avendo a disposizione in Redazione la corrispondenza che riguarda la vicenda della "rifusione" delle spese processuali di primo grado, premettendo che da un paio di mesi erano in corso i contatti telefonici per il pagamento in cambio del rilascio della corrispondente fattura, ne riportiamo integralmente i contenuti:
Ditta ........... Società (Querelante)
A firma: Legale Rappresentante ....… ….
Spett. Studio Legale ......…. …… di Bergamo
(Avv. del querelato)
Epc.: Ill.stre Giudice
Dott.sa Maria Concetta Caprino
C/o Tribunale di Bergamo
Spett. Studio Legale ........
(Avv. della parte querelante)
Spett. Studio Commercialisti .....
(Della parte querelante)
Raccomandata A.R. .........., 21/11/02
Oggetto: versamento e fatturazione rimborso spese Tribunale.
Con la presente, in risposta alle pressioni effettuate dal vs/ Studio a quelli del Commercialista ...... e dell'Avv. ....., sul presunto, secondo voi, mancato pagamento di cui sopra, si precisa:
1) già dal 06/10/02 siete a conoscenza che i 1033,00 Euro, di cui all'oggetto, sono a vs/ disposizione presso lo Studio ....., previo rilascio contestuale della fattura intestata alla Società ....;
2) nonostante i colloquio telefonico con l'incaricato Rag. ...., il quale si è pure recato presso di voi per il versamento e il ritiro della relativa fattura, fino a qualche giorno fa il vs/ Studio ha sempre risposto negativamente perché ritiene che detta fattura non sia da emettere, in quanto la causa non è di compe-tenza della Società ....;
3) mentre invece essendo la citata Soc., come ovvio una persona giuridica, chi sottoscrive ha firmato quale rappresentante della stessa, contro l'uso improprio da parte della Srl. ...., dei macchinari della Soc. ...., e a tutela degli interessi della medesima;
4) difatti detti macchinari sono di proprietà della Società …. e non del socio querelante, né del socio querelato, né tantomeno della Srl. ......
Pertanto si richiede, con la massima celerità, di mandare un vs/ incaricato presso lo Studio ...., con la fattura sopra descritta, in modo da poter ritirare la somma prevista.
Cordiali saluti. Per la Società ...., Il Legale Rappr. ……. ....
(-N.d.r.: sia perché nella sentenza di 1^ istanza era emerso che la proprietà non veniva negata alla Soc. da parte dei querelati e inoltre anche perché nel frattempo era stata emessa pure quella di 2° grado, nella quale è stata stabilita appartenente a detta Società …. e che il suo Legale Rappresentante era nel buon diritto di contestarla in nome e per conto della medesima).
* * *
Considerazioni dell'Avv. della Società querelante, con lettera del 27/11/02:
Se mi avesse avvertito prima di quanto mi scrive, sarei intervenuto presso l'Avv. ...., non avendo avuto notizie non ho potuto farlo.
Quanto all'intestazione della fattura, faccia presente a chi sta trattando con l'Avv. ...., per il suddetto pagamento che il ricorso per sequestro è stato sottoscritto anche dalla Soc. …., e pertanto questa ha buon diritto a vedersi intestata la fattura.
Ma fatta questa premessa, debbo farle presente *che per costante giurisprudenza la parte avversa non ha l'obbligo di intestare la fattura a chi lo paghi atteso che il pagamento avviene nei confronti di un soggetto che non possiede una legittimazione formale.
In altri termini l'Avv. .... ha comunque il diritto di pretendere il pagamento della somma per conto di suo fratello, senza emettere alcun documento fiscale, documento che è tenuto ad emettere unicamente nei confronti del soggetto a beneficio del quale ha effettuato le sue prestazioni: **suo fratello.
Le ho precisato quanto sopra perché, a mio avviso, a prescindere dalle disposizioni in ordine alle fatturazioni, il pagamento andrebbe effettuato per evitare l'intrapresa di un'azione esecutiva e quindi un aggravio di spese.
Se lei intende ***pagare come Società …., altro non ha da fare che effettuare un bonifico a nome della suddetta Soc. ovvero inviare un assegno in nome e per conto della Soc. stessa.
Ciò precisato mi auguro che la cosa possa andare a soluzione. Con i migliori auguri. Avv. ......
(-N.d.r.: elenco degli assurdi comportamenti in campo giuridico e dell’avvocatura di parte:
*le leggi fiscali superano (anche se illecitamente, secondo il nostro parere) perfino le norme del Codice Civile, infatti l'utile fiscale è sempre superiore a quello civilistico, si pensi se non lo sono nei confronti di un altro assurdo rappresentato dalla "COSTANTE GIURISPRUDENZA" O CONSUETUDINE (SIC!), forse "tollerata" per reciproca convenienza o peggio tra la casta dei magistrati e quella degli av-vocati?
La fattura va fatta al soggetto che detiene la proprietà di un bene e che deve pagare per far valere un suo buon diritto, in specie se è una società o persona giuridica, che evidentemente non può pagare se non attraverso il suo Legale Rappresentante o persona fisica (“ignoranti” ma furbi per danaro);
**dimenticando però che il fratello è socio al 50% e pure amministratore della Soc., tant'è vero che il suo avv. lo ha dichiarato più volte, specialmente in funzione di quella fantomatica concessione, risultata appunto inesistente, ma usata per confermare che la detenzione non era sine titulo, queste operazioni in altri Stati e in gergo italiano si chiamano truffe, cari avvocati e giudici;
***dato che il bonifico non era possibile farlo perché detta Snc. è chiusa da Statuto, è aperta solo per la vendita o l'affitto dei suoi beni, è stato predisposto un assegno circolare intestato alla stessa Snc. e girato dal suo Legale Rappresentante, appunto perché essa è una persona giuridica, e si è tentato di consegnarlo all'avv. dei querelati, risultato?
Nonostante, la trattativa in corso, nella quale il "gentile" avv. aveva proposto di fatturarne la metà alla Soc. …. e l'altra riscuoterla dal socio ricorrente come privato, molto scorrettamente, da non galantuomo, e senza avviso alcuno si è rivolto all'Ufficiale Giudiziario per riscuotere coattivamente l'intera cifra e spese aggiunte, con atto di precetto depositato il 6/12 e inviato il 7/12/02, il tutto nei confronti del socio come persona fisica da documenti in Redazione (visti i suoi comportamenti un po’ ambigui, avrà poi emesso fattura al suo “protetto”, oppure no? Evadendo il fisco?).
* * *
....… ….,
per conto della Società …. ....... .
Spett. Uff. Giudiziario Pavone Antonella
C/o Tribunale Civile di Bergamo
Raccomandata A.R. .........., 13/12/02
Oggetto: atto di precetto del 07/12/02
Con la presente si comunica che in data odierna è stato consegnato allo Studio Commercialisti …… ....….. di Bergamo, un assegno circolare intestato alla suddetta ditta, da recapitare all'avv. ....., precisando, come da fotocopia allegata, che fin dal 06/10/02 era stato recapitato allo Studio c.s., l’ass. circ. di 1.033 Euro, ma nonostante la trattativa in corso sulla fatturazione, l'avv. ………. ..…., ha invece ritenuto di rivolgersi a codesto spett. Ufficio.
Grazie, distinti saluti.
Per la Società …. ...….,
Il Legale Rappr.te ....... ….
* * *
(-N.d.r.: Risultato: nemmeno hanno risposto, era ovvio: “L’appetito vien mangiando”, recita un proverbio.
“Tutti hanno visto e hanno sentito, ma hanno taciuto! Guai a loro! Sta scritto!”.- E dovranno renderne conto a Dio.-
A proposito, di coincidenze, eccone una nuova di zecca, un altro cognome identico a quello del giudice della sentenza penale archiviata, addirittura detta raccomandata è stata respinta al mittente perché nei due giorni di spedizione postale la Sig.ra Ufficiale Giudiziario è stata trasferita al ......, come da altra raccomandata rispedita sempre per conto della Società …., nuova coincidenza?).
“Pensare male si fa peccato, ma non si sbaglia quasi mai”. Diceva Giulio Andreotti, e lui sì che se ne intende.
Gli assegni sono stati comunque emessi intestati alla/dalla Società …. e girati dal suo Legale Rappresentante, riscossi dal suo Commercialista e versati in contanti al .... avvocato.
Documentazione presso la nostra Redazione.
Dall’Edizione n.48, Pag. 3 - Feb. 2003.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (26A):
Se non si ha avuto alcuna esperienza diretta dei procedimenti giudiziari civili, la maggior parte dei cittadini italiani pensa che nei dibattimenti i giudici interroghino con coscienza le parti, che si condanni chi compie il danno e si risarcisca chi lo ha subìto, non sanno che ciò è pura utopia, di fatto le parti non possono neppur parlare e inoltre chi è che viene condannato? Indovinala grillo!
Salvo rari e lodevoli casi che confermano la regola del pressappochismo, del rimanda, rimanda, addirittura, come abbiamo visto nelle edizioni precedenti, e quale conferma è stato condannato il danneggiato a pagare le spese all'avv. di chi ha procurato il danno, infatti, di solito nel 1° round così avviene, altrimenti come potrebbe proseguire il magna, magna?
* * *
Dopo tali assurdità giudiziarie, coloro che si sono appropriati con la truffa, l'inganno e la menzogna, trasformate in libera e gratuita detenzione dei beni non loro, dalla "abilità" del loro avvocato e pure "bugie" (approfittando della notoria incapacità e ignavia dei giudici italici, o collusioni?).
Difatti non vi era ne vi è alcuna concessione, avallate da una interpretazione piuttosto personale della legge, per il fatto che non hanno negato né la proprietà, né il possesso delle cose, ma le detengono (Sic!), nonostante l'inesistenza di qualsiasi contratto di cessione o di affitto, e perciò e a conferma della non liceità dell’azione e quindi truffaldina.
Atto ritenuto non dimostrato pure dal giudice, evadendo in tal modo le tasse dovute al Fisco e all'Ufficio Registro.
E con l'inverosimile, incredibile affermazione del giudice che non vi erano prove dell'usura dovuta all'uso dei macchinari, facendo finta di essere ignorante e quindi mendace (invece e sebbene provate da due preventivi delle ditte B…. e B…., depositati agli atti, dai quali si evince che tra la fine del 1997 e l'inizio del 2001 il loro deprezzamento è stato del 25% a disposizione in redazione, a conferma che non leggono le carte processuali, specie gli allegati), si è permesso e si permette a costoro di comportarsi come se fossero proprietari di tutto e nel diritto di farlo.
Siccome, secondo il nostro diritto, se una persona querelata è stata assolta o condannata o non è perseguibile, non può più essere denunciata per lo stesso reato o per il medesimo abuso, queste sentenze portano, non solo a non tutelare il diritto di proprietà e quindi senza ricevere alcun risarcimento, anzi ad aver dovuto pagare le spese processuali a chi ha commesso l'atto illegale, ma paradossalmente a correre il rischio di non tornare più in possesso dei propri beni.
MA QUESTA CHE GIUSTIZIA È? DA DOVE VIENE? DOVE STA ANDANDO?
COME MAI QUESTO DISCONOSCERE IN MODO PALESEMENTE DI PARTE LE NORME DEI CODICI CIVILE, PENALE E DI PROCEDURA, SULLA BASE DI CONSIDERAZIONI SOGGETTIVE E CONTRADDITTORIE?
Si è accertato che vi è un contrasto sulla proprietà dei macchinari che è stata stabilita in capo alla vecchia società; non vi è alcuna negazione di proprietà e di possesso da parte di chi ha commesso l'illecito, ma esiste solo la "detenzione dell'intero compendio aziendale".
<Detenere, in diritto: godere di un bene senza averne il possesso, “ma se confermano di non averlo” ????>.-
Sono dei giochi di parole che denotano un comportamento cinico ed incurante delle sofferenze procurate ai danneggiati nel proteggere chi ha commesso il reato e/o l'abuso, dandogli libera licenza di proseguire nell'uso dell'altrui cosa, legittimandolo a compiere altri abusi e prepotenze.
Tutto ciò potrebbe avere qualche giustificazione giuridica se la proprietà, il possesso o la deten-zione di un bene di qualsiasi natura non fosse stata contestata e rivendicata.
Alla faccia dei princìpi base del Diritto e della Vera Giustizia:
Unicuique suum! A ciascuno il suo!
Alterum non laedere! Non danneggiare gli altri!
Cui prodest scelus,/ is fecit! A chi giova il reato lo ha commesso!
Dopo pochi giorni dalle sentenze, infatti, gli abusivi "protetti" hanno ricominciato a fare instal-lare e modificare unilateralmente strutture, macchinari, citofoni; sradicare cipressi, spuntato e piantato alberi, senza avvisare e in spregio ai diritti del fratello maggiore comproprietario; di più, dopo che negli anni l'abusivo, scurrile (istigato dalla pure sboccata moglie), il prepotente e vio-lento ha mosso varie volte le mani, anche con le due donne, moglie e figlia del danneggiato (foto in Redaz.), in un caso con l'aiuto del suo primogenito; escrementi di cani ed umani dappertutto, e quel che è peggio hanno ri-acuito tale terrorismo psicologico, tanto che la figlia non si reca più dai genitori, che abitano nella casa in comune con il despota e coadiuvanti, protetti illegalmente dall’ingiustizia italica, detta malagiustizia.
* * *
Fin qui abbiamo pubblicato un caso limite particolare, seppure diabolico, che però, in Italia, riguarda molte migliaia di persone ed è comunque un argomento collettivo che conferma il cattivo funzionamento della nostra giustizia.
Sui prossimi numeri pubblicheremo i dati generali su giustizia e situazione carceraria italiana, e sullo scontro istituzionale, ci sarà di che rabbrividire.
* * *
Dall’Edizione n.49, Pag. 2 - Mar. 2003.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (27A):
SAGGE VERITÀ (5A):
La Libertà è legata alla Giustizia, quando diminuisce la prima, inizia la seconda, quando viene meno la Libertà, serve la Giustizia, quando quest'ultima non funziona la Libertà muore.
Adriano Poli
Siamo a ciò ormai vicini.
In filosofia (da tempo immemorabile) e in sociologia s'insegna che la società è divisa in due, 50% di prepotenti e l'altra metà di colpiti, però di questi da sempre un buon 30% per sua natura non vuol rogne e quindi subisce diventando vittima.
Nelle religioni, specie cristiane e in particolare la cattolica, tutto ciò è simboleggiato fin dalla genesi:
è l'eterno scontro tra il bene e il male, tra Caìno e Abele; ben rappresentato pure dalla teoria filosofica del dualismo, mitigato nell'ebraismo da una sorta di trialismo; tesi, un tempo, un po' fatalista.
SAGGE VERITÀ (6A):
SENZA GIUSTIZIA VINCE SEMPRE IL PREPOTENTE, LOSCO E SENZA SCRUPOLI: CAÌNO.
ADRIANO POLI
* * *
Dall’Edizione n.49, Pag. 3 - Mar. 2003.-
GLOSSARIO (1A):
Dai dizionari: Policarpo Petròcchi, ediz. 1926 e 1961; Aldo Garzanti, ediz. 1963:
Giudicàbile: P. Che può e dev’essere giudicato. Di persona. Che è sottoposta a giudìzio penale.
Giudicante: P. Che giùdica, lett. Giùdice.
Giudicato: P. Deciso con sentènza o parere. Ufficio di giudice. Passato in giudicato: Di sentènza che divènta esecutòria ovvero esecutiva.
Giudicatore, -trice: P.: Chi o che giùdica.
Giudicatura o magistratura: P.: L’ordine dei giudici e ogni ufficio dipendènte da essi, o anche giurisdizione del giùdice.
Giudicazione: P.: Il giudicare. Giudìzio.
Giùdice: P.: Chi giùdica e ne ha l’autorità. Magistrato in genere. Ossia chi è chiamato a decìdere a giudicare in mèrito ai reati e danneggiamenti alle persone e alle cose.
Giudiziale: P.: Che riguarda il giùdice o il giudìzio.
Giudizialmente: P.: In via giudiziària.
Giudiziàrio: P.: Che si riferisce ai giùdici o ai giudizi.
Giudizio: P.: Facoltà della mente d’attribuire al soggètto le qualità e di riconoscere i rapporti tra i vari concètti. Per estensione: Parere emesso. La sentènza del magistrato. Parere di persona sopra una data còsa. Critèrio, Senno, Esperiènza, Prudènza nell’operare. È un uomo di giudìzio, di senno, un galantuomo, pròbo. (Sic!).-
Giudizioso: P.: Di persona. Che ha giudìzio, critèrio. Di còsa. Detta. Fatta con giudìzio..
Giurato: P.: Colui che è vincolato da giuramento.
Giuratòrio: che è fatto con giuramento.
Giure: il diritto.
Giurì: còrpo di cittadini G.: per la soluzione di questioni d’onore.
Giuria: G.: 1) organo collegiale incaricato di giudicare; 2) giuria popolare nei processi delle Corti d’Assise, anche Assise d’Appello..
Giureconsulto o giurisperito: dòtto nella scienza del diritto
Giurisprudènza: l) sciènza del diritto. 2) Il mòdo tenuto dai còrpi deliberanti nell’interpretare le leggi, che invece non andrebbero assolutamente interpretate ma obbligatoriamente applicate, in particolare l’insieme delle sentenze dei tribunali.
Giurista: cultore del diritto.
Giusdicènte: chi amministra la giustizia. Giùdice in atto.
Giuria popolare: In Italia, purtroppo, è prevista solo per gravissimi reati, anche se, e pèggio ancora, non conta nulla, non ha alcun potere di giudizio nei confronti dei giudici ufficiali. Quando, di contro, negli Usa possono mettere in minoranza il Giudice o la Corte giudicante, se incapace o “fuori di testa”.
Giùdice popolare o giurato, cittadino estratto a sorte per partecipare a giudicare reati di competenza delle Corti d’Assise.
[Prossimamente pubblicheremo tutti i tipi di reato, in base agli attuali codici italiani.
Quindi i vari gradi di magistrati, rapportati all’efficacia di quelli dell’antica Roma, e utilmente raffron-tati col codice fascista, analizzando anche l’allora Ministero delle Corporazioni, e funzioni d’equilibrio].
Dall’Edizione n. 50, Pag. 2 - Apr. 2003.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (28A):
L'OMICIDIO E IL TENTATO
OMICIDIO DI MANTOVA.
L'antefatto: vari anni fa un mantovano, dopo aver affittato a un napoletano un podere con annessa casa colonica, fu costretto a denunciare l'affittuario da subito moroso, per riavere sia il risarcimento del danno che i suoi beni con lo sfratto, ma sebbene esso fosse stato concesso non riuscì a tornarne in possesso, perché nel frattempo il mancato pagatore era finito in prigione per altri reati, purtroppo il mese scorso costui ha ucciso a martellate il locatore e mandato in coma il figlio.
Quel che è più grave non è il fatto che il pregiudicato e condannato sia stato rimesso anche se provvi-soriamente in libertà con una licenza "premio", nonostante le sue terribili affermazioni che appena fosse uscito di galera avrebbe ucciso i suoi creditori, ma che non si sia reso loro giustizia rendendo esecutivo lo sfratto previsto da una sentenza; che non si siano protetti i colpiti e minacciati, ossia gli onesti, e soprattutto che tutto questo abbia permesso a chi ha commesso un'appropriazione indebita, finora riu-scita, di rubare pure l'altrui vita.
Mah!? Roba da matti, anzi da magistrati incapaci e incoscienti, che dovrebbero essere chiamati in giu-dicato a rispondere penalmente del loro operato e al risarcimento morale e civile dei danni.
Dall’Edizione n.53, Pag. 2 - Lug. 2003.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (29A):
Dai nostri sondaggi presso i ricoveri per anziani, aule dei tribunali e fuori dalle procure, dai racconti dei coinvolti emerge con troppa frequenza che il vezzo delle finte vendite tra parenti, vere e proprie truffe che spesso rasentano l'estorsione se non la rapina, sono molto praticate.
Dato che tali atti si possono fare solo con la consapevolezza della truffa premeditata per la crudele cupidigia di gente malvagia, che però nulla potrebbe se non ci fosse la complicità più o meno omertosa dei notai, quindi senza l'interesse di costoro, una volta ritenuti seri e affidabili quasi come Dèi in terra, e oggi come una delle categorie più corrotte (così definiti pure negli uffici di un'associazione artigiana), e causa di danni e sofferenze inimmaginabili, quasi mai riparabili.
Pertanto, essendo tali pratiche ormai talmente diffuse da non essere più tanto sommerse e siccome sono usate a danno di persone anziane o deboli o comunque all'oscuro dei fatti compiuti alle loro spalle, fin quando è troppo tardi, e che una volta spogliate dei loro averi vengono abbandonate al loro destino, ovvero all'assistenza pubblica o alla carità privata, si possono senz'altro considerare come una delle fonti principali di malagiustizia.
In attesa che i legislatori promulghino delle leggi che impediscano l'andazzo, non sarebbe ora che l'Ordine dei Notai, anziché tollerare in silenzio tali nefaste operazioni, si dia una regolata deontologica adottando delle ordinanze che pongano dei paletti per ridurre o annullare il fenomeno?
Prevedendo dei risarcimenti ma soprattutto comminando delle severe sanzioni, sospensioni o radia-zioni dal notariato, in base alla gravità delle denunce e racconti dei danneggiati.
* * *
1a) indagine effettuata fuori dalla Procura di Bergamo, una signora ancora giovanile, ma dal portamento e dall'abbigliamento un po' dimesso, ci racconta, mentre ci accompagna alla sua auto, pure male in arnese:
- "Sono andata in Procura per una vecchia lite con l'allora mio marito, mentre per tutto il tempo ho dovuto lasciare rinchiusa in macchina mia figlia, con questo caldo torrido e con un finestrino appena aperto" - e aprendo le portiere, ci dice tutto d'un fiato - "Vedete, è handicappata fisica e mentale grave, ha 32 anni e io sono sola con lei e dobbiamo vivere con neanche 800 mila lire al mese della sua invalidità, perché io, con lei in queste condizioni non posso lavorare e mio marito, già di una certa età, se n'è andato con una ragazzina dell'Est, alla quale ha intestato tutti i suoi averi, ed erano molti, risultan-do nulla tenente e quindi il giudice ha potuto condannarlo a darci solo una piccola parte della sua pen-sione, poco più di 200 mila lire che però non sempre ci dà".-
-"Coraggio Signora, noi non abbiamo alcun potere, pregheremo per voi, ma possiamo aiutarla con dei consigli gratuiti del nostro avvocato e pubblicando il suo caso su Potere Civico".-
-"Vi ringrazio per le buone parole e per le preghiere. Arrivederci".-
* * *
Cari (?) notai e cari (?) giudici, con l'iniziale minuscola, come ha potuto accadere questo angosciante fatto, senza la vostra colpevole complicità o perlomeno leggerezza del vostro agire?
Ma con pesante interesse economico, anche se un po’ vergognoso!
Non vi passa proprio per la testa che il vostro dovere era quello di accertare i fatti, attraverso dei Certificati di Stato di Famiglia, con indagini dei Carabinieri sul territorio e in Municipio, con ricerche e controlli presso i Registri Notarili, ed ora sarebbe quello di darvi da fare per ripristinare i diritti lesi in base alla Legge sul Diritto di Famiglia, in modo da far sequestrare alcuni beni dovuti alle due povere e soccombenti donne, per risarcirle (pure di borsa) e alleviare le loro sofferenze fisiche e morali, anche se una non è in grado di intendere e di volere, ma noi possiamo esserne così certi?
I giudici e i notai in questione sanno di essere in dòlo e quindi si diano da fare e soprattutto, dopo aver agito urgentemente in merito, riflettano sul loro passato, presente e futuro agire, e concludano di diventare più seri, giusti e umani oppure decidano che il loro impunibile mestiere non fa per loro e se ne vadano a farne un altro, meno dannoso per l'essere umano.
(Continua nell'ediz.54, con altri fatti).
Dall’Edizione n.54, Pag. 2 - Ago. Set. 2003.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (30A):
A proposito delle polemiche innescate dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Berlusconi nei confronti dei giudici in generale, da lui definiti: "ANTROPOLOGICAMENTE DIVERSI DAL RESTO DELLA RAZZA UMANA; PER FARE QUEL MESTIERE DEVONO ESSERE MENTALMENTE DISTURBATI".
È ovvio che generalizzando spesso si sbaglia, anche se tali osservazioni sono probabilmente dovute e parzialmente giustificate dal risentimento personale, difatti, mentre nessuna procedura giudiziaria è andata in aula contro esponenti politici di sinistra, né per l'alienazione delle aziende IRI né sui bilanci delle COOP, in specie durante i loro Governi, una sola riguardante il gruppo De Benedetti, poche su quello Fiat, una su Romiti, sette sull'ex Presidente Agnelli, recentemente defunto, invece ben più di trecentocinquanta nei paragoni di Mediaset.
Beh, tutto ciò è perlomeno frutto di un fumus persecutionis, anzi innegabilmente vi è un vero e pro-prio accanimento politico ed economico, indipendentemente dalla possibilità che alcune accuse siano veritiere, perché nessun potentato economico è esente da intrallazzi ne può affermarsi senza aver fatto piangere decine forse migliaia di persone, artigiani, piccole imprese e aziende di vario tipo e dimen-sione, e soprattutto senza connivenze e protezioni politiche e finanziarie, e collusioni giuridiche.
Per quanto riguarda il conflitto d'interessi, il centro sinistra deve accusare se stesso, ovviamente, oltre all'attuale maggioranza se, fino ad oggi, non si è voluto porvi rimedio, in modo definitivo, equo e fun-zionale.
Attualmente, bisogna prendere atto che il Premier, con la sua coalizione, anziché legiferare per de-politicizzare i magistrati e per obbligarli ad applicare la Costituzione, i Codici Penale Civile e di Procedura, per rendere efficace, veloce, giusta, punitiva, rieducativa e risarcitiva la Giustizia, sta cercando di penalizzare quelli di sinistra usando coloro che sono a lui più favorevoli.
Nel tentativo di avere l'en plain dei sei poteri che con il loro beneplacito permettono l'elezione di ogni Capo dello Stato italiano (1: alto-burocratico, 2: politico, 3: economico, 4: religioso, 5: mafioso, 6: mas-sonico; finora l'unico mancante è appunto quello dell'alta burocrazia giurisdizionale), quindi questo è il vero motivo del suo comportamento che, comunque, è umanamente e politicamente ineccepibile, anche se il successo di detta strategia, nel bene e nel male, potrebbe portare la destra alla futura Presidenza del Consiglio.
Forse tacitamente o più o meno consapevolmente coadiuvati in questo progetto dal Presidente della Repubblica, se continua a tagliare nastri, a presiedere riunioni commemorative, a leggere proclami un po' retorici, dimentico dei suoi poteri e compiti costituzionali: come capo della magistratura può intervenire con propri decreti presidenziali (D.P.R.), affinché si riduca il grave e ventennale arretrato delle cause giacenti nei tribunali e la non osservanza dei Codici e delle Leggi da parte dei magistrati giudicanti.
Inoltre come garante della nostra Costituzione può impedire le strane manovre in corso per (r)aggirarla, non in quanto a degli pseudo rischi di separatismo, ma di delegittimazione delle istituzioni, o peggio di instaurazione di cariche istituzionali o elettive dotate di poteri da essa non previsti, non firmando degli eventuali provvedimenti di maggioranza in tal senso o addirittura di ricorrere, quale sua prerogativa, allo scioglimento anticipato delle Camere, sentiti i loro Presidenti.
Certo è che, dai nostri piccoli sondaggi popolari, è emerso che moltissimi intervistati (la maggior parte), sono d'accordo sul giudizio espresso dal nostro Primo Ministro sui magistrati, lo ritengono meritato, anche se di sicuro non tutti i giudici sono degli incapaci o pèggio.
Però se il sentire collettivo approva tali affermazioni significa che le abnormi lungaggini e spese dei procedimenti giudiziari, la leggerezza dei comportamenti, la non punibilità dei rei e la non certezza del diritto, per non dire dei giudizi incompetenti e irresponsabili della nostra magi-stratura, ha creato un calo della libertà e un clima di estrema sfiducia.
Difatti, nell’opinione pubblica la fiducia nella casta dei magistrati e avvocati occupa l’ultimo posto, ossia è decisamente sottozero.
Forse molti di loro amano il male, sono dei sadici che si divertono a far soffrire gli innocenti e gioire i colpevoli; se così non fosse agirebbero in scienza (le Leggi e i Codici) e in cosciènza, altri-menti non farebbero quel lavoro o sono dei paranoici, si credono e agiscono come degli dèi.
- Continua nel 55 -
Dall’Edizione n.55, Pag. 2 - Ottobre 2003.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (31A):
Le piaghe dei contratti cosiddetti di finta vendita, con i quali sono esclusi ingiustamente, da dei beni patrimoniali altri parenti aventi spesso identici diritti, cosippure quelle degli atti costitutivi di società a responsabilità limitata (S.r.l.) senza che dispongano di una propria sede in proprietà o in affitto e quindi sottoscritti con l'inganno per sottrarre o usurpare cose comuni e appropriarsene indebitamente.
Questi ultimi casi societari rappresentano delle truffe e imbrogli, degli abusi e usi illeciti di forme giuridiche, che possono sfociare in vere estorsioni, frodi e reati a catena e raggiungere addirittura gli stessi deleteri risultati delle società fasulle o scatole cinesi create ad hoc per non garantire il credito, per false fatturazioni, evasione fiscale e dell'IVA; quasi tutti i mesi le Forze dell'Ordine ne scoprono una.
È ovvio che entrambe le putride e schifose pratiche descritte perseguono lo scopo di estromettere gli onesti dai loro sacrosanti possessi e giuste ragioni, e sotto, sotto, il subdolo e caìnico obiettivo di di-struggerli, infatti essendo causa d'immani sofferenze fisico-psichiche e incalcolabili danni economici, possono provocare fallimenti, gravi malattie e perfino la morte.
È evidente che comunque sono tutte operazioni studiate e architettate a tavolino, da persone senza scrupoli né coscienza, coadiuvate dall'indispensabile opera di notai e avvocati, a volte per ignavia, fre-quentemente con la loro determinante e interessata complicità, compiendo così il reato di associazione a delinquere.
Nel loro insieme, gli attori delle belle e redditizie azioni, di sicuro le possono compiere approfittando della mancanza di un obbligo di legge sull'accertamento da parte dei notai della presenza di tutti gli aventi diritto nelle eredità, successioni e finte compra-vendite e del menefreghismo di costoro.
E cosippure, prima di stendere un atto statutario di una nuova società, il non esistente obbligo di far controllare l'esistenza libera, effettiva e non contestata di una sede societaria da parte delle Forze dell’Ordine e della Finanza o di un organismo locale (ad es. il Comune) che controlli la reale operatività aziendale iniziale e periodica, permettendo così il perpetrarsi di ogni tipo di truffa.
Inoltre nella certezza che le notorie lungaggini, collusioni, artifizi pseudo legali ed interpretativi usati ad arte da avvocati e giudici per proteggere i "furbi" disonesti, compreso il divieto di parola ai danneg-giati, impediscono qualsiasi possibilità di incriminazione, garantendo la certezza di non essere persegui-bili in alcun modo, neppure per le appropriazioni indebite e sottrazione di cose comuni, truffe e frodi private e fiscali, comprese le evasioni più eclatanti.
Perché la maggioranza dei notai avalla con troppa facilità tali andazzi, nascondendosi dietro una non responsabilità giuridica, nonostante che in determinate occasioni, da loro stessi promosse, abbiano accettato incarichi di mediazione e di stipula di altri atti contestuali dalla controparte?
Perché troppi avvocati tutelano all'eccesso i rèi, invece di lasciarli andare in galera; si accordano tra di loro e, molto, anche con i giudici (pure loro sono avvocati), riparandosi dietro delle deontologie pres-soché ridicole, a delle usanze contrarie sia al Codice Civile che alle leggi fiscali e concreti ricorsi all'uf-ficiale giudiziario?
Semplice, per più o meno sporchi affari d'interesse e di potere, supportati da sicure impunità.
La prova del nove è che gli studi notarili e di avvocatura stanno crescendo come i funghi nella loro stagione più favorevole, ormai quasi ogni paese ha il suo "professionista", più o meno "buono" oppure velenoso.
Quando in base alla detassazione totale di eredità, successioni e donazioni e le ricorrenti e durevoli crisi economiche, gli atti notarili e la litigiosità legale dovrebbero diminuire, pertanto non si spiega questa anomala proliferazione del loro numero, se non con l'abnorme e osceno aumento delle truffe societarie e finte vendite, delle cause pendenti e della non tutela del credito, che provocano una ricaduta sperequativa sugli strati più deboli e meno protetti della società.
Tutto questo nel momento d'inefficienza quasi totale della giustizia, di grave difficoltà economica, di stagnazione mista ad inflazione e di paralisi istituzionale e politica.
Sarebbe utile che le tre lobby corporative impunibili (notai, avvocati e giudici, costoro pure inamo-vibili), si diano una mossa etica, in attesa che i legislatori, altra privilegiata e protetta corporazione, attraverso un accordo di tutto l'arco parlamentare si ricordino di promulgare tre norme in merito e di far applicare tutte le leggi con celerità, prima che sia tardi.
- Continua nel 56 -
Dall’Edizione n.56, Pag. 2 – Nov. Dic. 2003.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (32A):
Proseguendo nella serie della malagiustizia, il caso che andiamo a descrivere sebbene sia finito bene, le parti che hanno la sottrazione di cose comuni, l'appropriazione indebita e l'usucapione sono state con-dannate, purtroppo dopo circa otto anni
La parte lesa, il padre e marito, ha pattuito una rendita mensile di oltre 5.500 Euro: "Ogni mese li sto distribuendo quasi per intero in beneficenza, io non ho più moglie né un figlio, li odio - come lui stesso amaramente ci ha detto - per me sono come morti".
I fatti: un notaio ....... ha redatto lo statuto di una nuova S.r.l. (tra due soci, figlio e madre) che andava ad operare nel medesimo settore e con gli stessi clienti, fornitori, automezzi e quant'altro della vecchia società senza la presenza e quindi all'insaputa del socio principale: il padre, estromettendolo di fatto dai suoi diritti.
Tale illegale stratagemma, ovviamente studiato a tavolino, è accaduto nella stessa zona di cui agli abusi e truffe e fatti similari architettati ad arte e pubblicati dettagliatamente dall'edizione n° 42 alla n° 48 di Potere Civico.
Il caso descritto in questo numero è emblematico, sebbene sia “finito bene”, le parti che hanno com-piuto i reati, quali la sottrazione di cose comuni, l'appropriazione indebita e l'usurpazione sono state condannate, purtroppo dopo circa otto anni, con notevoli spese e devastanti sofferenze (altre gravi conseguenze non possiamo raccontarle per la possibile identificazione dei soggetti interessati).
Solo il notaio che ha steso l'atto costitutivo della S.r.l. truffaldina e il giudice di prima istanza sono rimasti e saranno impunibili e liberi di fare nuovi danni, i primi di redigere altri contratti truffa e i secondi di compiere altre ingiustizie e abusi interpretativi delle leggi, finché anche in Italia, come da decenni negli Stati a noi confinanti, il parlamento non promulgherà una semplice legge che vieti ai notai di stendere qualsiasi statuto societario se non dietro la presentazione di un contratto comprovante l'esistenza della sede societaria in proprietà o in affitto fideiussorio, quindi effettivamente disponibile e non contestata; e nel contempo incarichi i Comuni per il controllo pubblico della reale operatività aziendale, con l'utilizzo delle Forze dell'Ordine e/o del Corpo della Finanza, per evitare le frodi fiscali e false fatture, le truffe private e garantire il credito.
- Continua nel 57 -
Dall’Edizione n.56, Pag. 3 – Nov. Dic. 2003.-
IL RISPETTO DELL'ESSERE UMANO (1A)
SEMPRE DIMENTICATO DAI POTERI E DALLE LOBBY DEI PRIVILEGI (GIUSTIZIA 32B)
DI ADRIANO POLI
Nell'ormai lontano periodo del '68 (che per molti, su entrambi i fronti delle contestazioni deviate, signi-ficò un'illusione, perdente e tremenda, in specie per le loro vittime e familiari), chi scrive ebbe l'occasio-ne, in due diverse riunioni, di sentire due voci laiche che si alzarono nel deserto ideologico e dell'odio di classe per ribadire il millenario concetto vivifico di speranza per il genere umano: il rispetto del prossimo, infatti nel non far male ad alcuno, si ama Dio.
L'uno, Perugino di origine, era un insegnante d'italiano in 5a superiore di un istituto statale, il quale affermò con forza: "Il vero e giusto messaggio per il riscatto dell'uomo e per la civile convivenza lo ha portato un certo Gesù Cristo duemila anni fa".
L'altro, un Bergamasco assistente ed insegnante in un collegio professionale religioso, durante un vio-lento attacco alla Chiesa e al clero, salì sul palco, prese il microfono e disse:
"Avete ragione, molti preti sbagliano e sono immischiati nella politica e nei poteri, ma mentre le ideologie vogliono togliere le ingiustizie con il male della violenza, vi sfido a trovare un sacerdote che pur peccando abbia predicato l'odio e la prepotenza"; zittendo i più facinorosi, tra gli applausi della platea, e tutto finì nella cena conviviale prevista.
Dopo la caduta delle cortine di ferro e di bambù e l'abbattimento del muro di Berlino, finito l'equilibrio del terrore atomico della guerra fredda, con la conseguente fine delle ideologie e della loro rischiosa contrapposizione politica, almeno nelle forme più estreme, nel mondo, in Europa e in particolare in Italia, le speranze e le illusioni di una giustizia e libertà migliori erano molto sentite, ma durò poco.
Infatti sono ritornati in auge, più dannosi e virulenti che mai, i sette vizi o peccati capitali, i più detestati al cospetto di Dio (e fonte di tutti reati, truffe e crimini, come della malagiustizia, malapolitica, mala-sanità, malaeconomia, e della rovina della famiglia e delle società):
1° Supèrbia. 2° Avarìzia. 3° Lussùria. 4° Ira. 5° Gola. 6° Invìdia. 7° Accìdia.
1) Definizione di supèrbia: ECCESSIVO AMOR PROPRIO, SUPERIORITÀ E DISPREZZO DEGLI ALTRI, ARROGAN-ZA, TRACOTANZA, BÒRIA, PRESUNZIONE, INSOLENZA.
La supèrbia è il peccato per antonomasia, è il più detestato da Dio, è all'origine di tutti i mali dell'uma-nità, in suo nome è stato originato l'Inferno, di cui fu nominato monarca assoluto Lucifero, il diavolo Satana, l'ex angelo più bello, ribelle e tentatore, ha fatto perdere ad Adamo ed Eva la candida ed eterna felicità dell'Eden o Paradiso Terrestre, procurandoci enormi sofferenze e la morte terrena, e la possibile condanna eterna.
Nei secoli i più grandi peccatori di supèrbia furono la maggior parte dei re, imperatori e conquistatori, compresi alcuni papi e principi della Chiesa, i capitalisti schiavisti e i terribili dittatori di ogni epoca, specialmente quelli rossi e neri, e religioso-razzisti.
Oggi, chi sono i moderni dèi tronfi di supèrbia?
Tutti coloro che attraverso qualsiasi potere tendono a schiavizzare, truffare e impoverire i loro simili, sentendosi ed agendo da padreterno, approfittando delle immunità e impunibilità che li proteggono.
Più sono impunibili e inamovibili e più si comportano da cinici e ciechi detentori della verità, è il caso specifico di quei giudici che allungano a dismisura i processi e quindi i costi, non proteggono i creditori,
favoriscono i potenti, non applicano le leggi ma giudicano in base a delle personali interpretazioni o pèggio colludono con gli avvocati o addirittura mandano liberi i delinquenti e rèi, con licenza di delin-quere nuovamente, condannando così i danneggiati.
TUTTI COLORO CHE VIVONO E SGUAZZANO SUI E NEI REATI E SOPRUSI CONTRO IL PROSSIMO, IN SPÈCIE SE FRATELLO, SONO DEI VERI E PROPRI RAZZISTI E A VOLTE ASSASSINI, PERCHÉ LA SUPÈRBIA HA SEMPRE PROVOCATO IMMANI SOFFERENZE. Senza il deleterio e determinante apporto della mala-giustizia diffusa non si sarebbe verificata quella cultura dell'immoralità ed illegalità, assurta a regola di vita che ormai impregna quasi l'intera nostra società, ovvero la giungla del più forte e furbo, del tutto subito senza fatica, dell'uso di ogni possibile arma, dalla collusione e corruzione, alla compravendita del corpo (dagli organi al sesso) e dell'anima, per avere un posto nell'élite dei vip in grigio scuro o giacca blu, jeans e scarpe da ginnastica, oppure meglio alla tavola imbandita delle Tv, magari a fianco di belle donne seminude, e con la certezza di farla sempre franca.
2) Definizione di avarìzia: MORBOSO, AVIDO ATTACCAMENTO AL DENARO, GRETTA TÌRCHIERIA, TACCA-GNERIA, SPILORCERIA.
L'avarìzia, spesso legata all'usura, coloro che ne sono pervasi la perseguono cinicamente, e senza pietà non esitano a succhiare il sangue agli altri, anche ai poveri e indifesi, e nemmeno a perpetrare truffe e corruttele. Basti pensare al sermone-miracolo di Sant'Antonio di Padova: "Il cuore dell'avaro palpita in mezzo alle sue ricchezze"; e a quanto affermato da Gesù: "È più facile che un cammello passi nella cruna di un ago che un ricco ma avaro entri nel regno dei cieli.
3) Definizione di lussuria: GODIMENTO DISORDINATO DEL PIACERE CARNALE, INDECENTE IMPUDICIZIA, concupiscènza (voglia sfrenata di piaceri sensuali), libìdine (desiderio scatenato di piaceri sessuali), lascivia (oscena sensualità).
La lussùria, ossia orge, stravizio, vita sensualmente sregolata, ma quanti hanno la possibilità e l'oppor-tunità di avere un'esistenza a lungo disordinata? Solo i Caìno e i soliti noti delle lobby.
4) Definizione di ira: MÒTO FURIOSO E DISORDINATO DELL'ANIMO CON REAZIONI ISTINTIVE E PERDITA DI OGNI CONTROLLO DI SÉ, furia, collera, furore.
L'ira violenta porta l'iracondo a diventare simile a un cane rognoso, la sua furia incontrollata e brutale suscita un'aggressività a volte pure omicida.
5) Definizione di gola: cràpula, il bere e mangiare oltre misura, vogliosa smània, bramosia sfrenata.
La gola è la cupidigia, ingordigia voracità e avidità del cibo (ma anche d'altro), definita dai Romani: cràpula (si provocavano il vomito per ingurgitare di nuovo); oggi "malattia" detta bulimia.
6) Definizione d’invìdia: òdio, astio, rancore, malanimo, livore (verso chi è più bravo, capace, onesto).
L'invìdia genera una profonda e violenta avversione ed una velenosa esecrazione NEI CONFRONTI DI CHI È MIGLIORE; essa porta alla calunnia e delazione, alle truffe, rapine, aggressioni, perfino omicidi e alla pazzia; chi ne è affetto è o diventa uno sporco paranoico-psicolabile, vigliacco, ipòcrita e traditore, PURE DEL PROPRIO FRATELLO.
7) Definizione di accìdia: incùria, pigrizia, indolenza, ignàvia, oziosità, parassitismo, lazzaronismo.
L'accìdia è genetica nei Caìno e nei figliol pròdigo; chi la pratica è un pelandrone, neghittoso e scansafatiche.
SAGGE VERITÀ (7A):
Il superbo, di qualsiasi estrazione sociale appartenga, dall'alto del suo piccolo o grande potere, assom-ma su di sé la totalità dei sette vizi capitali: È UN CAÌNICO GIÙDA.
Adriano Poli
Dall’Edizione n.57, Pag. 2 – Gennaio 2004.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (33A):
Una Signora di 86 anni abitante nella Brianza M.se, in un appartamento di sua proprietà per il 75% e il restante 25% ad un suo figlio, sposato e residente all'estero, è stata turlupinata e defraudata del suo immobile, ora d'intera proprietà del figlio.
Dopo che l'anziana, debole e indifesa signora fu truffata, si ammalò in un modo che sembrava grave e subito i figli, anche quelli esclusi, preoccupati di doverla servire la fecero ricoverare di fretta presso una casa anziani, molto lontana sia dal luogo di residenza che da quello d'origine.
Tutto ciò non sarebbe potuto accadere, se tutti gli eredi fossero stati obbligatoriamente presenti per legge, attraverso la presentazione dello Stato di Famiglia, o perlomeno se deontologicamente i notai lo richiedessero, invece di nascondersi dietro al piccolo paravento, ma sostanziale per loro, e dannoso addirittura deleterio per i truffati, che a volte sfocia in azioni cruente, anche omicidi:
"Io non ho fatto altro che stendere un semplice atto notarile su richiesta di chi si è a me rivolto, e non sono tenuto ad accertarmi della presenza di tutti gli aventi diritto".
In attesa che, come avviene all'estero e nella U.E., venga varata una legge che preveda questa regola di giustizia, sarebbe opportuno che l'Ordine dei Notai emetta una circolare etica in merito, purtroppo: "campa cavallo che l'erba cresce", ossia gli emolumenti di notai, avvocati e giudici.
* * *
I DUE MÒTTI DELLA MALAGIUSTIZIA SONO:
1) Bonis nocet si quis malis pepercerit! FA MALE AI BUONI CHI RISPARMIA I CATTIVI!
2) Iudex damnatur ubi nocens absolvitur! QUANDO IL COLPEVOLE È ASSOLTO, È CONDANNATO IL GIUDICE!
Ma quando mai!
In Italia i magistrati e i giudici sono impunibili e inamovibili per legge.
Mentre loro non applicano le leggi, altrimenti non avrebbero oltre 9.200.000 procedimenti
giudiziari in corso (riguardanti oltre 20 milioni di italiani, 1 su 3, bimbi compresi),
come i giudici stessi citano, quasi fosse colpa nostra e non loro,
senza o poco curarsi delle sofferenze e costi economici per i colpiti dai reati
(più di 10 milioni di cittadini).
Siccome, in Italia, ogni anno
vengono intraprese 350-400.000 nuove procedure giuridiche
per reati civili e penali, sebbene solo il 37% ricorra alla giustizia,
quindi a causa delle incapacità, sete di potere,
onnipotenza e collusioni di gran parte dei giudici con avvocati e politici,
si è accumulato un paralizzante, inquietante e inqualificabile arretrato superiore ai vent'anni,
per cui l'Italia è costantemente condannata
dal Tribunale Europeo per violazione sistematica dei diritti civili dell'uomo,
quale Paese più inadempiente dei trattati sottoscritti in tal senso
a livello internazionale.
Per tutto quanto sta accadendo
nella ormai pseudo patria del diritto, la maggior parte dei giudici
dovrebbe vergognarsi della illiberale e antidemocratica gestione della giustizia,
partendo dai C.s.m. e dai vari Presidenti della Repubblica succedutisi negli ultimi tre decenni,
che hanno taciuto e nulla hanno fatto per impedire l'anticostituzionale,
vergognoso malandazzo.
* * *
MAGISTRATI E GIUDICI, RICORDATE SEMPRE LE BUONE MASSIME E PRINCÌPI:
I DELINQUENTI VANNO COLPITI SUL NASCERE!
IMMEDESIMARSI NEGLI ALTRI!
GUAI A QUEI GIUDICI CHE CONDANNANO UN INNOCENTE O PÈGGIO CHI HA SUBITO UN REATO!
CHI DI VOI NON GIUDICA IN BASE ALLE LEGGI E AI REATI PREVISTI DAI CODICI CIVILE E PENALE
E DI PROCEDURA, NON È IN GRADO D’INTENDERE E DI VOLERE, SE NE VADA!
SE IL VOSTRO LAVORO NON VI PIACE O È TROPPO IMPEGNATIVO, CAMBIATE MESTIERE!
ERRARE HUMANUM EST, PERSEVERARE AUTEM DIABOLICUM.
* * *
CHE ABBIANO RAGIONE:
LA BIBBIA, BERLUSCONI E ALTRI, COMPRESO NOI,
NEL DEFINIRLI: GIUDICI INIQUI?
QUANDO SI COMPORTANO IN MODO ILLEGALE E ILLIBERALE
NON APPLICANDO LE LEGGI.
* * *
Dall’Edizione n.57, Pag. 3 – Gennaio 2004.-
IL RISPETTO DELL'ESSERE UMANO (2a)
SEMPRE DIMENTICATO DAI POTERI E DALLE LOBBY DEI PRIVILEGI (GIUSTIZIA 33B)
DI ADRIANO POLI
I PECCATI CAPITALI, CHE GRIDANO VENDETTA AL COSPETTO DI DIO:
1) omicidio volontario, incesto, stupro, sequestro, droga e rapina violenta. A causa del buonismo, per-missivismo e perdonismo ad oltranza, accompagnati dalla perversa scusante della "malattia" dei colpevoli, che sono, poverini, da capire e ricuperare, ormai da decenni questi depravati reati restano in pratica impuniti, a danno di cittadini normali prede.
Il tutto, spesso, permesso dalla complicità delle caste dei poteri: giudici, politici, avvocati, psichiatri, giornalisti e anche da molti sacerdoti.
2) grave adulterio e peccati impuri contro natura. Troppe volte praticati dall'alto delle cariche istitu-zionali e incarichi di potere corporativistico, che tollerano pure il dilagare del nudo max mediatico a pagamento. Da tempo si è tornati ad adorare il vitello d'oro, perciò per tutti è più difficile l'essere bravi cittadini e più allettante è la frenetica corsa al facile dio-soldo.
3) oppressione dei poveri. Questa piaga sta diventando il sistema diffuso di sfruttamento su larga scala. L'impoverimento generalizzato del ceto medio, per non dire di quello basso è macroscopico.
Il 2% dei potenti, cioè le solite lobby, detengono oltre l'80% della ricchezza e del prodotto annuo.
4) defraudare la mercéde agli operai. Una volta tutti gli industriali, allora definiti paternalisti, ai propri dipendenti davano la casa, mutua e medici interni, colonie marine e montane ai loro figli, e addirittura la tomba, come al Villaggio Crespi d'Adda.
Oggi incamerano non solo i loro Tfr, tante ditte (a partire dalla Fiat), non hanno, non si dice il contante, ma neppure le risorse, per pagarglieli, ma altre, anche con il dòlo, rubano pure i loro sudati risparmi investiti fiduciosamente nella grande impresa: Cirio (liquidata da Romano Prodi); Enimont (dei Ferruzzi, con le tangenti ai capi-partito: Craxi, Forlani, La Malfa, Altissimo, compreso mister Bossi, poi condannato col suo complice “pirla” Patelli); Parmalat (dei Tanzi); e di sicuro molte altre ancora lo hanno già fatto o lo stanno facendo.
5) falsa testimonianza, calunnia, truffe notarili e giudiziarie. Per giungere ad avere oltre 70.000 rei dete-nuti, più del doppio in libera uscita con licenza premio e circa 10 milioni di procedimenti giudiziari in corso, tra penali e civili; significa che queste "mode" sono parecchio usate nelle aule di giustizia, studi di avvocatura e notariato.
6) bestemmia e turpilòquio. Nell'aldiqua sono poco considerati, se non dai veri credenti e praticanti, quindi sono molto in voga nei prepotenti, specie negli ambienti politici, giudiziari e di potere.
Dall’Edizione n.58, Pag. 1 – Febbraio 2004.-
OGGI GIUSTIZIA (34) O INGIUSTIZIA?
PARMALAT: TRUFFA ELEVATA A SISTEMA, E RISCHIO ITALIA
DI ADRIANO POLI
Dal crack del Banco Ambrosiano alla Banca Popolare di Brescia (Bipop); da quello del Gruppo Ferruzzi a quello Cragnotti; dalle nostre acciaierie alle squadre di calcio; dalla Cirio, alla Parmalat, con Banca Intesa, San Paolo Imi, CapItalia, Monte dei Paschi di Siena e altre banche, Consob, BankItalia, anche con l'avviso di garanzia al proprio direttore, che, al di là del suo coinvolgimento, era comunque riuscito a diventarlo a vita; dai fondi giapponesi e argentini a quelli di Fideuram; dalla partecipazione di tutti i partiti, a quella dei politici, sia della 1a che della 2a Repubblica, e chi più ne ha più ne metta, con l'unica certezza che i piccoli risparmiatori, come sempre, sono rimasti gabbati.
Cosa sta succedendo? Quali sono le cause? Ciò accade solo in Italia?
In tempi di globalizzazione forzata, ovviamente no, non è possibile che in altri Stati questo non avvenga, però, il metodo correttivo-punitivo-risarcitivo è decisamente diverso, infatti negli Usa, Sviz-zera, G.B., Olanda, ecc., a tutela del credito, si sequestrano subito tutti i beni delle società insolventi, dei soci e amministratori, e i loro passaporti, emettendo pure delle condanne detentive (anche se la rispettiva legislazione non è ancora stata adeguata ai reati moderni e non è in grado di erogare delle pene più pesanti ed esemplari nei confronti dei grandi truffatori).
Di contro nella ex <Patria del diritto>, quella dello "Stellone", non solo si sono lasciati liberi i Tanzi di ri-espatriare per un periodo di loro scelta (le mogli lo possono fare tuttora) e anziché mettere i sigilli ai loro patrimoni, conti correnti e uffici contabili, i magistrati discutono da mesi se sottoporli agli arresti carcerari, domiciliari o in cliniche di lusso; pertanto, come al solito chi più ruba o truffa, alla fine, si sal-va sempre con condanne insignificanti, mentre i risparmiatori restano disperatamente indifesi e al verde.
Visto che già ai tempi di BankItalia del Baffi (ultimo suo valido direttore), poi dei Carli, Dini, Ciampi; di Medio-banca del Cuccia, degli Agnelli, Pirelli, Pesenti, ecc., i piccoli risparmiatori venivano chiamati: "Il parco buoi", e che oggi, con il proliferare delle Srl scatole cinesi dal capitale di 10.000 Euro (fermo da quarant'anni), dopo che chi emette assegni a vuoto o fasulli, pratica truffe e falsi in bilancio non è più punibile e che le banche partecipano impunemente a piazzare sul mercato dei titoli dal valore di carta straccia e che, con la scusa della legge sulla Privacy, non danno più informazioni sulla solvibilità delle ditte, purtroppo tutto è molto peggiorato per artigiani, medio-piccoli imprenditori onesti e per coloro che risparmiano.
Preso atto che i politici, in prevalenza, legiferano per loro uso e consumo e che i giudici, in base alle non condanne nei casi simili del passato, alle ingiustizie e violazioni dei diritti dei singoli contenute nelle loro sentenze e all'arretrato di oltre 9 milioni di procedimenti in corso, sembrano impegnati in tutt'altre faccende. Come difendersi da marpioni e bancari furbi?
Consigli a monte:
1) non giocate in borsa se non ne siete capaci;
2) non comprate più azioni, se proprio lo volete fare state alla larga dalle superquotate o che danno inte-ressi troppo alti (spesso sono gonfiate);
3) preferite dei fondi bilanciati e misti (italo-stranieri), in cui le azioni non superino un quarto del totale o meglio ancora delle obbligazioni, gli uni e le altre a rischio AAA, ossia quasi zero.
Consigli a valle:
se le azioni, fondi e obbligazioni in vostro possesso, dovessero scendere al massimo di cinque punti sotto il valore di acquisto o peggio del nominale, disfatevene immediatamente, in specie se fossero emesse dalle Banche invischiate nella mega-truffa della Parmalat.
Tenete presente che qualche anno fa si discuteva se l'Italia (in ballottaggio con la Gran Bretagna) fosse posizionata tra il 5° e il 6° posto tra le potenze economiche della terra e il suo import-esport rappresentava il 5,8-6% del totale mondiale e l'11,7-12% di quello dell'U.E., mentre dai dati 2003, essa è crollata, rispettivamente tra il 9° e 10°, al 3,9% e al 10,3%.
Il 2% dei cittadini detiene il 65% di tutta la ricchezza interna e il ceto medio sta scivolando inesora-bilmente nella povertà, mentre quello popolare scende verso l'indigenza, il tutto accentuato dalle grandi speculazioni sull'Euro, con una perdita effettiva del potere d'acquisto intorno al 23%.
Rischio Sud-America per il Bel Paese, esportatore solo di manufatti e merci di consumo, impor-tatore di prodotti tecnologici o frutto di brevetti:
1) appunto l'inaffidabilità, in buona parte, dell'apparato produttivo e finanziario di Borsa, bancario e dei nostri organi di controllo (Confindustria, Consob, BankItalia);
2) l'incapacità e paralisi della nostra giustizia, per l'inettitudine delle nostre istituzioni, dalla Corte Costituzionale, CSM, al Capo dello Stato;
3) l'incomprensibile litigiosità della nostra classe politica;
4) l'alta inflazione, unita alla stagnazione economica e all'enorme debito pubblico, parzialmente espor-tato, per l'imperizia della Corte dei Conti e Consiglio dell'Economia;
5) scarsa tecnologia per lassismo e insufficiente funzionalità della nostra scuola.
* * *
MACCHIE....O MACCHIETTE (1a)
"Il Papa Polacco ha parlato in romanesco, è diventato romano-centrico, complice di Roma ladrona e nemico dei Padani, perciò dobbiamo togliere l'8 per mille alla Chiesa Cattolica".
Ha urlato per l'ennesima volta il Bossi, rappresentante del Dio Po, il druido neo-sacerdote di riti nuziali "celtici", notoriamente ateo e che si spaccia da cristiano moderato, scordando che, lui, un Ministro a libro paga della tanto odiata italica Repubblica, non può dare ordini al Parlamento e a tutti gli Italiani, e non sapendo che detta elargizione è, per legge, una libera scelta dei contribuenti, che possono devolverla ad una Chiesa, ad un'associazione benefica o lasciarla allo Stato.
Ma soprattutto dimentico che, pur avendo giurato secessione o morte, stracciando il Tricolore per carta igienica da pulirsi …. (entrambe le dichiarazioni sono reati penali anticostituzionali), ha servilmente recitato in napoletano, tempo fa, durante una trasmissione condotta dal bravo e furbo Pulci-nella Massimo Ranieri, che lo ha preso per i fondelli.
Dall’Edizione n.58, Pag. 2 – Febbraio 2004.- DI ADRIANO POLI
OGGI GIUSTIZIA (34A) O INGIUSTIZIA?
:E-mail dei lettori: *...*
Abbiamo letto e apprezzato le vostre analisi e critiche all'antiquato e discriminante sistema legislativo e fiscale italiano, fatto per fregare le Snc e le ditte individuali e favorire le Srl e Spa, società di capitali, le quali non tutelano il credito e hanno utili risibili.
Siamo quindi seriamente preoccupati per la situazione venutasi a creare tra i tre fratelli soci della nostra
ormai ex Snc, chiusa da statuto alla fine del 2003, vista la quasi totale assenza di una giusta giustizia in Italia, in quanto protegge i truffatori e i grandi complessi industriali e bancari.
I fatti: mentre avevamo in corso un arbitrato camerale per arrivare a un accordo bonario tra di noi, un
fratello, usando la buona o cattiva fede di un notaio, ha fatto una Srl intestata alla moglie e al figlio, ha
cambiato le serrature del laboratorio e dell'ufficio e di fatto ci ha estromessi dal possesso degli immobili e dei macchinari della ditta e dal beneficio di cedere o affittare a terzi l'intera attività.
Vorremmo che rispondeste alle seguenti nostre domande:
1) quali cause possiamo fare per far valere i nostri diritti di proprietà dell'immobile e dei macchinari?
2) vale la pena di proseguire l'arbitrato camerale, visti i costi e il fatto che comunque nostro fratello non
manterrà mai alcun patto?
3) dato che si disinteressa completamente della ex Snc, in quanto dice che non esiste più e che a lui non interessa niente, cosa possiamo fare per fargli rispettare gli impegni nei confronti dei dipendenti e delle banche?
Pregandovi di non pubblicare né divulgare i nostri dati. Grazie. Saluti.
RISPOSTA DI POTERE CIVICO:
Dapprima cercate di trovare una mediazione estragiudiziaria (non l'arbitrato), in modo da far nominare per scritto, con unico documento, d'accordo i tre soci, un commercialista liquidatore, un tecnico per le valutazioni immobiliari e uno per quelle mobiliari, merci e macchinari aziendali.
CONSIGLI:
a) fatevi assistere da due avvocati, uno civilista e uno penalista, che collaborino tra di loro, nel vostro esclusivo interesse, possibilmente delle stesso studio legale, ubicato nella provincia del Foro compe-tente, ossia della sede della vostra ditta;
b) fatevi fare un preventivo scritto dei costi delle loro prestazioni (tabelle pubblicate all'interno dei Codici Civile e Penale);
c) periodicamente fatevi dare una relazione scritta della situazione, pagando le parcelle fino a quel momento;
d) assegnate gli incarichi firmando da persone giuridiche, in quanto agite per il bene della Snc;
e) fatevi rilasciare tutte le fatture di acconto e saldo, intestate alla ditta e quindi detraibili dai costi, compresa la ritenuta d'acconto;
f) entrate tutti i giorni nella vostra comune proprietà, nel caso doveste subire aggressioni o soprusi, chia-mate il 112 Carabinieri, e adite subito alle vie penali.
Al primo sospetto di non essere tutelati a sufficienza, o pèggio di connivenza o sudditanza oppure di calo della vostra fiducia, perché le vostre intenzioni vengono stravolte o non osservate, o in base ad ambigue pressioni su di voi: “Rinuncio al mandato”. “Se non accetta i ricatti o pressioni altrui andrà tutto all’asta, o a strane affermazioni: “Non penserà che io sia d’accordo con la contro-parte”, cambiate immediatamente legale.
1) intraprendete senza indugi la causa detta POSSESSORIA, l'unica presa in considerazione dalla nostra giustizia, il termine per farlo è di un anno (se il vostro avvocato non è d’accordo di perseguirla, mollatelo subito).
2)-3) tenete presente i rischi di fallimento (entro un anno dalla chiusura statutaria), perciò dopo dieci mesi dalla medesima, iniziate contemporaneamente due azioni legali, una di divisione degli immobili e una di nomina del liquidatore giudiziario, per chiudere i debiti e crediti della Snc, con l'alienazione del compendio aziendale.
4) nel contempo sarebbe meglio che percorreste ugualmente le due cause, una civile e una penale di sequestro conservativo e cautelativo dei beni immobili e mobili dell'azienda, non tutti i giudici sono, per fortuna, degli incapaci o peggio collusi.
5) andate comunque a raccontare i fatti all'Ordine dei Notai, anche se è una lobby, potrebbero notare dei comportamenti di cattiva fede del notaio e agire in merito.
Auguri contro i Caìno.
- Continua nel 59 -
Dall’Edizione n.59, Pag. 2 – Marzo 2004.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA
O INGIUSTIZIA? (35A):
Carabinieri, Polizia e le altre Forze dell'Ordine sono spesso impotenti, di fronte a strani permissivismi buonisti e la loro opera di frequente è vanificata dalle interessate "verità" di psicologi e psichiatri, dalle nefaste interpretazioni dei Codici Civili, Penali, Procedura e delle Leggi, da parte dei giudici e magistrati, perfino della Costituzione e dalle incredibili “tolleranze” di certi prefetti e giudici, con l'iniziale e il cervello minuscoli, anzi forse senza materia grigia.
Com'è possibile che dei documenti sulla convivenza, sul domicilio e residenza dei cittadini, obbligato-riamente richiesti per il controllo del territorio dalle Prefetture ai Comuni e consegnati dai Vigili della Polizia Locale, in certi casi, specialmente riguardanti gli estracomunitari, siano elusi o insabbiati dalle stesse Prefetture?
Come mai costoro, in combutta con i Presidenti dei Tribunali penali, con i PM, GIP, GUP e con altri giudici e magistrati si permette il malandazzo dell’archiviazione dei procedimenti appunto penali, quando vi è l’obbligatorietà del procedere, anche se non vi è stato ferimento od omicidio?
O pèggio si lasciano trascorrere i tempi previsti per la scadenza dei termini di presentazione delle relazioni delle udienze e relative condanne, scarcerando così migliaia di delinquenti, stupratori ed assassini?
- Continua nel 60 -
Dall’Edizione n.60, Pag. 1 – Aprile 2004.-
SOCIETÀ IN DECADIMENTO (GIUSTIZIA 36),
EDUCAZIONE CIVICA, PENE ALTERNATIVE, PUNIZIONI CORPORALI
DI ADRIANO POLI
C'era una volta ...., così iniziavano le storie di un tempo che fu, ma quella del decadimento generale dei valori e dei princìpi, in Italia, è iniziata una trentina d'anni fa, e da circa un lustro sta raggiungendo l'apice. In casa come a scuola e in pubblico, l'educazione al rispetto, al bene, al bello, alla verità e giustizia, alla civile convivenza e tolleranza, contro il male e cattiverie: era la norma.
Tutti sapevano dei diritti e doveri. Ad ogni diritto corrisponde un dovere nei confronti dell’altro!
Nel privato e in società si dovevano fare fioretti e buone azioni quotidiane, aiutare e cedere il posto a sedere a donne incinte e anziani; per i meriti si ricevevano piccoli premi e pagamenti per piccole commissioni e lavoretti minorili, compiti ed esami ben fatti e da lavori estivi per gli studenti; c'erano incitamenti a dare il meglio di sé, evitando contrapposizioni e paragoni, inutili e dannosi.
A scuola s'insegnava anche educazione civica e domestica, e c'era il voto di buona condotta.
Fino agli anni '40, si tendeva a "premiare" i primogeniti, che erano costretti da usi e necessità reali a fare di più, per questo a volte le ragazze non potevano perfino sposarsi; in seguito i primi nati furono costretti ad avere solo pesi e oneri, punizioni e privazioni corporali: scapaccioni e sberle, a letto senza cena, né regalini, né cinema, troppo il proibito e poco il concesso.
Oggi è il contrario, a quelli nati dopo: privilegi, mantenimento e beni a vita, vizi e pochi valori, e ai “primi”, sfruttati e beffati, nessun riconoscimento né gratitudine né rispetto, indi si è giunti alla società dell'egoismo.
Proposte emerse da nostri sondaggi e votate all'interno di Potere Civico:
1) per gli educatori: insegnate il rispetto del prossimo, e che non esiste un diritto senza dovere verso gli altri; di base usate uguaglianze e non differenze, poi premiate secondo i meriti;
2) educazione civica e buona condotta impartite e valutate a scuola;
3) nessun finanziamento pubblico e censura per film e tv, videogiochi e videocassette di violenza e senza remore per la vita, osceni e horror;
4) prostituzione legale e distribuita sul territorio, ma controllabile, tassabile e assoggettata a contributi;
5) carcerati e drogati: lavoro stipendiato ai normali salari, soggetto a contributi e tasse, e parzialmente utilizzabile per risarcire i danneggiati, nessuna licenza premio se non dopo metà della pena, rimborsato il danno e chiesto perdono pubblicamente;
6) pene alternative per reati minori, ad es. far ritinteggiare i muri, lavori risarcitori e/o di pubblica utilità;
7) punibilità dei giudici, con rimborso pecuniario personale del danno dovuto ad errori giudiziari, in specie per non avere applicato le leggi vigenti;
8) in caso di patologie croniche sessuali, da fumo e alcol, e per gli aborti da contraccettivo in ritardo: GL'INTERESSATI DEVONO PAGARE LA METÀ DELLE LORO CURE.
SAGGE VERITÀ (8A):
IL TERRORISMO È CONTRO DIO.
21-03-04 GIOVANNI PAOLO II
PUNTURE (1A)
Dopo la grave battuta d'arresto accaduta al capomanipolo "leghista" uomo partito, visto che ha impedito con ogni mezzo la democratica formazione di un capace gruppo dirigente territoriale ed evitato di avere un successore, per restare sempre lui il dux, anche se ha fatto fuori un patrimonio di oltre 4 milioni di voti, è lecito porsi alcune domande e riflessioni politiche:
a) preso atto che l'unica dichiarazione politica certa, anche se detta alla chetichella durante la richiesta del silenzio stampa, l'ha fatta la moglie siciliana: "Nulla cambia nella Lega, si prosegue con la mede-sima linea";
b) tenuto conto che i seggi disponibile sono in calo drastico, se li spartiranno gli allineati e coperti;
quindi:
Chi è l'eminenza grigia?
La Lega di chi è?
Si spaccherà?
Il leader sarà in grado di firmare la candidatura per le Europee, o si farà un'eccezione ad hoc?
Quale sarà il risultato del voto?
Alle Europee, la Lega forse manterrà 4 seggi o solo 3? (Prima erano 12).
Alle Amministrative non andrà a nessun importante ballottaggio (prima aveva 2 Regioni, 7 Provin-ce, oltre 400 sindaci, compreso Milano, 180 Parlamentari a Roma, ora è una ruota buca di scorta).
Dall’Edizione n.60, Pag. 2 – Aprile 2004.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (36A):
Carabinieri, Polizia e le altre Forze dell'Ordine sono spesso impotenti, di fronte a strani permissivismi buonisti e la loro opera di frequente è vanificata dalle interessate "verità" di psicologi e psichiatri; dalle nefaste interpretazioni dei Codici Civili, Penali, Procedura e delle Leggi, perfino della Costituzione e dalle incredibili tolleranze di certi prefetti e giudici, con l'iniziale e il cervello minuscoli.
Come può accadere che due giovani, fermati da una pattuglia di Carabinieri in perlustrazione mentre erano a bordo di un'autovettura risultata rubata e con alcune pistole nascoste sotto i sedili della stessa, siano stati rilasciati in sede giudiziaria perché la loro tesi secondo la quale nulla sapevano delle armi era stata ritenuta credibile?
Cosa dire del fatto che, alla luce della magnanima tolleranza di molti magistrati che spesso rende inutile l'operato degli addetti alle Forze dell'Ordine, anch'essi a volte evitano di eseguire fino in fondo il loro dovere, ad es.: un mariolo albanese è stato lasciato libero appena girato un isolato, nonostante avesse ferito leggermente ad un braccio, con un coltello, il ragazzo che li aveva chiamati, oppure non ritirano le denunce scritte dei cittadini, come è capitato pure a chi scrive?
Com'è possibile che delle denunce penali, pure tra fratelli e perfino una causa di sequestro penale ancora pendente a circa un anno dalla presentazione presso una determinata Stanza, in attesa d'indagini, vengano archiviate e questa da un altro giudice, addirittura con la medesima data del deposito, nono-stante l'obbligatorietà del procedere per i reati appunto penali?
(-N.d.dir. Dr. Lentano Stanza 13, segretaria D.sa Mezzanotte, un usciere, eppoi archiviata dal Dr. Pavone retroattivamente appunto di un anno.
Documenti in redazione.
Come mai nelle cause intentate dai lavoratori vengono sistematicamente condannati gli artigiani e le piccole imprese, mentre quelle grandi molte volte hanno ragione loro?
Perché nelle stazioni dei treni, metropolitane e bus di linea, dopo un certo orario (le 23 ca.) è praticamente impossibile utilizzarle se non si è almeno in 2 se non 3 persone?
Perché mai non si riesce a stroncare o almeno circoscrivere lo spaccio delle droghe e a farlo letteral-mente sparire nelle vicinanze delle scuole?
Per quale motivo non si è in grado di controllare il commercio di persone e organi alle nostre frontiere e di annullare lo sbarco dei clandestini sulle nostre coste e non si arrestano e condannano gli scafisti e i trafficanti?
Quali sono le vere cause per cui non si vuole sbloccare la paralisi della giustizia, accelerare i tempi di procedimenti e processi e si interpretano le Leggi anziché applicarle con i Codici Civile, Penale e di Procedura?
Per troppi giudici distratti, lazzaroni, spesso incapaci o peggio iniqui, la violenza e il terrorismo privato, la persecuzione (mobbing), pure quella delle istituzioni contro i cittadini, i danni biologici; la tutela della proprietà privata, l'appropriazione indebita, la sottrazione di cose comuni, l'usurpazione, la turbativa di attività economica, la truffa, a volte l'omicidio, lo stupro e la rapina non esistono, sono un'invenzione, una fantasia dei colpiti.
Ma invece, tali reati, esistono eccome se sono perpetrati a danno degli Enti Pubblici, dei protetti poli-ticamente, ossia eletti nelle istituzioni, dei potenti economicamente e degli appartenenti alle lobby dei privilegiati.
- Continua nel 61 -
Dall’Edizione n.61, Pag. 1 – Maggio 2004.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (37):
IL FIGLIOL PRÒDIGO
DI ADRIANO POLI
Gli avvenimenti, con la loro trama e conclusione, sono arcinoti e da sempre accadono in qualsiasi epoca dell'umanità, a tutte le latitudini e presso ogni cultura, civiltà e religione.
Il dato di fatto è che lo sfaccendato reclamò con forza la sua parte, la ottenne e la sperperò, poi quando dovette lavorare si trovò male, e pentito tornò a casa, chiese perdono, sperando di essere riaccolto, e così fu.
Se invece fosse stato il figlio ubbidiente e lavoratore a chiedere la sua quota, e non per andare a scialacquarla, ma per mettersi in proprio, magari con la propria moglie, stanchi entrambi di non avere nulla di certo, non l'avrebbe ottenuta; sarebbe stato sottoposto a pressioni e ricatti morali, violenze fisiche e psicologiche: non ci sono i soldi, pensaci bene, se te ne vai rovini una/due famiglie, di sicuro gli sarebbe stato impedito con ogni mezzo di andarsene.
E se per caso fosse andato via il figlio pròbo, con o senza denari, e se poi gli fossero andati male i suoi affari e fosse ritornato piangente a chiedere aiuto, cosa sarebbe successo? Come sarebbe stato ricevuto?
C'è da fidarsi di un padre che non ha mai concesso al figlio operoso e parco di ammazzare un capretto per far festa con gli amici? E se era sposato? Peggio ancora, anche la moglie pur lavorando non avrebbe avuto feste.
È affidabile un padre che al ritorno del figliol pròdigo non ha pensato di recarsi assieme a lui nei campi a chiamare il figliol pròbo e, anzi, ha perfino dimenticato di mandare un servo a chiamarlo affinché pure lui festeggiasse con i familiari, servi e amici?
Cosa avranno pensato i servi di quella mancanza assoluta di tatto? In seguito avrebbero obbedito e rispettato il figliol pròbo o quello pròdigo?
Certamente nell'aldilà la grande e giusta bontà del Padre sarà fatta, sia per il pentito sia col premio eterno per chi ha agito cercando di essere onesto, di rispettare il prossimo e quindi di amare Dio; con il solito distinguo, nell'aldiqua chi si comporta bene, viene spesso truffato e condannato, e premiato è il truffatore, perciò difendiamoci dai Caìno e figlioli lazzaroni e avidi.
Consigli e proposte emerse da nostri sondaggi e votate all'interno di Potere Civico:
1) PER I GENITORI:
A) Nel caso che i fatti si siano svolti come nella parabola, al ritorno del figlio dissipatore accoglietelo bene andando con lui a chiamare l'altro figlio e fratello per festeggiare tutti insieme il lieto evento; ma poi fatelo lavorare subito, con lo stesso orario e resa del figliol pròbo e prima di ridargli completa fiducia aspettate che dimostri di meritarla, soprattutto se non eccepirà nulla mentre date il dovuto, rivalutato e adeguato agli anni, a chi non lo ha ancora avuto.
B) Se non sono ancora accaduti, nel medesimo istante che viene data la parte a chi se ne va, bisogna dare la stessa cifra a chi rimane, più uno stipendio mensile o una quota adeguata degli utili ricavati dal lavoro effettuato; se la si dà a uno solo si è fuori dal diritto di famiglia, e inoltre, per legge, al suo ritorno si dovrà spartire il rimasto e il prodotto aggiunto ancora con lui.
C) L'identica quota del padre e della madre la si dia a chi la merita.
2) PER IL FIGLIO PRÒBO, fatti e non parole, non deve stare ai ricatti e imposizioni, deve far valere i suoi diritti, anche a costo di andarsene e appellarsi legalmente al diritto di famiglia.
3) PER IL FIGLIOL PRÒDIGO, dalle mani bucate e pentito: si meriti il perdono!
4) PER TUTTI: anche se non siete sposati, non avete figli, oppure siete divorziati, separati o conviventi fate testamento scritto, meglio ancora dividete il patrimonio familiare in parti uguali, trattenendovi sempre l'usufrutto ossia la possibilità di farsi rimunerare.
Toglierete così la possibilità ai notai d'intrallazzare con le finte vendite e il "lavoro" a giudici e avvocati.
SAGGE VERITÀ (9a):
LA POLITICA E I POLITICI DEVONO ESSERE AL SERVIZIO DELL'UOMO E DELLA COSA PUBBLICA E NON VICE-VERSA.
GIOVANNI PAOLO II
GRAFFI E GRAFFIATE (1a)
La politica, dal 1946 al 1963, si faceva in Parlamento e nei comizi delle piazze.
Dal 1964 al 1990 nelle segreterie dei partiti, negli Hotel di lusso, nel consociativismo corrotto e colluso; dal 1991 al 2000 nelle aule di giustizia, da magistrati politicizzati e compiacenti dell'uno o dell'altro schieramento; dal 2001 ad oggi nei salotti e teatrini delle televisioni, con contrapposizioni e liti personali, false o vere che siano, pure tra personaggi della medesima coalizione, oppure nei monologhi del premier che si incensa e parla a se stesso; nel parlamento sono passate solo delle leggi che favoriscono i grandi manager e le lobby economico-finanziarie, e degli avvocati e professionisti-ministro; con la devolution, spacciata per federalismo.
Finora abbiamo avuto solo l'aumento di nuove polizie:
Regionale, Provinciale, Locale, presto ci daranno la Polizia Personale; nell'ultimo anno si sono scan-nati per rimpasti e verifiche, sì, no, anzi si vedrà; Berlusconi per le sue manie di grandezza ha ingabbiato perfino i suoi ministri, quindi per la paralisi della giustizia e per l'assenza totale di politica per i cittadini, sia del centro destra che del centro sinistra, che hanno entrambi le mani libere per la completa assenza del controllo della magistratura e per l’inesistenza della certezza del diritto, ormai apolide in patria, tutto e il contrario di tutto sono diventati il caos del vivere.
Pertanto, dai nostri sondaggi, lui e F.I. perderanno tra il 6 e l’8%.
Dall’Edizione n.61, Pag. 2 – Maggio 2004.-
OGGI, GIUSTIZIA
O INGIUSTIZIA? (37A):
Perché nel 2000 e rotti accade ancora, come succedeva alla fine dell'800 e inizio del secolo scorso, che dei cittadini vengano truffati con finte vendite, appropriazioni indebite, sottrazioni di cose comuni, usurpazioni, e non tutela del credito delle Srl e Spa sottocapitalizzate o dalle Srl scatole cinesi e dalle false fatture?
Come mai non esistono, purtroppo le regole legali per evitare tutto ciò, l'accertamento della veridicità delle vendite e dell'esistenza della sede societaria sono lasciate alla discrezione etica dei notai? Che non hanno mai!
Perché mai nel contempo prosegue e si permette l'incostituzionale trattamento delle Snc e ditte individuali?
Come mai in Italia esistono le due "anomalie" (Sic!) così chiamate dai Giudici, quella di avere 9.300.000 cause giudiziarie in corso, all'apertura dell'anno giudiziario 2003 e quella, del 2004, che nell'88% dei casi, nel primo procedimento giudiziario, venga condannato chi ha ragione e ha subito i torti e il danno?
Perché mai dal Capo dello Stato, al Ministro della Giustizia, a quello delle Riforme Costituzionali, anziché lavorare per il Bene Comune e la Giustizia, si preoccupano solo di fare la politica delle beghe e intrallazzi di potere più o meno sottobanco?
COME MAI NESSUN MAGISTRATO "MODERNO" AGISCE SECONDO LE ESORTAZIONI DEL GRANDE GIU-RISTA CATTOLICO MARIO BERRI E DELL’ALTRETTANTO VALIDO, IL LAICO E POLITICO PIETRO CALAMANDREI?
Perché mai nessun sacerdote denuncia pubblicamente dai pulpiti che il non applicare e non fare giustizia è un peccato gravissimo che preclude, a chi lo commette, la vita eterna?
* * *
LETTERA APERTA DA POTERE CIVICO AL CAPO DELLO STATO ITALIANO
Egregio Presidente della Repubblica Dr. Ciampi,
quale capo della Magistratura quand'è che si decide a fare politica alla luce del sole, inci-tando chi di dovere, ossia il C.S.M., il Ministro della Giustizia, il Parlamento, oppure addirittura usando Lei la prerogativa Costituzionale di emettere in proprio dei D.P.R. ad Hoc? Quali:
Punibilità civile e penale dei giudici e dei notai che non fanno il loro dovere, non applicano o non si attengono alle leggi o che commettono degli errori nei confronti dei danneggiati.
Negli atti di compravendita obbligatorietà per i notai di accertarsi della presenza di tutti gli aventi diritto, attraverso la presentazione dei Certificati di Stato di Famiglia.
Negli atti di costituzione societaria obbligatorietà per i notai di accertarsi che abbiano una reale sede, in proprietà o in affitto, attraverso la presentazione dei relativi contratti notarili, e per le Forze dell'Or-dine Locali l'obbligatorietà della verifica della loro effettiva esistenza e operatività.
Adeguamento ad oggi dei capitali per le società di capitali, legati al fatturato e cosippure i loro utili tassabili.
Equiparazione dei capitali, rischio e tutela del credito per le società di persone Snc e ditte individuali, a quelle di capitale, sempre in base al fatturato e legati ad esso gli utili tassabili.
Velocizzazione dei procedimenti giudiziari e fallimentari, devono durare al massimo tre anni.
Inserimento del rappresentante dei creditori e di un membro delle Forze dell'Ordine a rotazione nelle curatele concordatarie e/o fallimentari.
Diritto di presenza e di parola delle parti nei procedimenti civili di qualsiasi tipo e rilevanza.
Istituzione del Giudice di Paese.
Per le appropriazioni indebite, sottrazione di cose comuni e usurpazioni, su richiesta dei danneggiati, ridare competenza d'intervento immediato e risolutorio ai Carabinieri, difatti in assenza di un atto di proprietà non possono essere perpetrati tali reati.
- Continua -
Dall’Edizione n.64, Pag. 5 – Agosto - Settembre 2004.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (37B):
BERLUSCONI? UNA FRANA!
L'Italia annuncia i dati economici e sono tra i peggiori di tutta la comunità europea. Ultima la Germania.
DI ADRIANO POLI
Silvio Berlusconi è l'italiano più ricco d'Italia, l'imprenditore (genio della finanza) che, con il gruppo della Fininvest, ha avuto il migliore risultato tra le imprese italiane (utile raddoppiato rispetto allo scorso anno), come Presidente del Consiglio non sta brillando, anzi, non solo ha perso le elezioni europee e amministrative, ma nel gestire il Governo che non governa, come politico il cavaliere si sta dimostrando una vera frana.
Le riforme necessarie per rilanciare la nostra economia (dopo 3 anni dal patto con gli italiani e di Presidenza del suo governo), non sono ancora partite e la crescita economica del Paese è così bassa che l'Italia si trova in fondo alla lista europea, peggio di tutti, pure del Belgio in piena crisi, meglio solo della Germania, una volta motore del vecchio continente.
In campo internazionale l'Italia perde sempre più terreno per quanto riguarda la concorrenza. I prezzi al consumo, l'inflazione, costo del danaro, come pure la disoccupazione, sono aumentati sopra la media europea, mentre la produttività economica è debole se non stagnante.
Le esportazioni hanno perso terreno a favore degli Stati asiatici e degli agguerriti Paesi dell'ex blocco orientale; Spagna, Portogallo e Grecia, in molte riforme istituzionali e strutturali ci hanno già superato.
L’Italia risulta al 1° posto solo nelle cose negative:
a) l'indebitamento pubblico;
b) la paralisi della giustizia (oltre 9,5 milioni di procedimenti giudiziari in corso;
c) in prima istanza, nell'88% dei procedimenti vince sempre chi ha torto, Carabinieri e Forze dell'Ordine hanno le mani legate a causa dei magistrati;
d) è lo Stato europeo con più denunce di non rispetto dei diritti individuali.
Siccome le previsioni dei prossimi mesi tendono al negativo, sia in economia (stagnazione mondiale) sia in politica (all'interno ingabbiamento del Premier manovrato dal Colle, BankItalia, dai centristi di sinistra, destra e suoi, e all'esterno col nostro isolamento europeo e internazionale), l'Italia berlusconiana rischia di diventare il fanalino di coda della nuova Europa.
Contro questo andamento negativo, in Patria si corre ai tagli alla spesa per un totale di 7,5 miliardi di Euro e "privatizzando" i grandi lavori pubblici, per portare il deficit dello Stato al di sotto del 3% del suo prodotto interno lordo, previsto dall'Unione Europea e all'estero scrivendo raccomandazioni ai Premier di Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti, di non isolare l'Italia.
Berlusconi, sempre più in affanno, parallelamente vuole rilanciare l'economia con un documento programmatico da sottoporre al Governo e successivamente al Parlamento. Fin che la barca va ... Speriamo bene!
Perché i primi segnali di mancanza di fondi per gli appalti pubblici sono già abbastanza evidenti nella sospensione dei lavori di varie tangenziali e collegamenti intervallari nel Nord Italia e cosippure di alcuni grandi raccordi autostradali, ciò potrebbe significare, a breve termine, che gl'impegni delle imprese private potrebbero ridiventare pubblici riaumentando il debito totale dello Stato. Ahi noi!
Pertanto, il cavaliere dovrà darsi seriamente una mossa e alla svelta, poiché ormai si può dire che siamo già in campagna elettorale per il rinnovo delle Amministrazioni Regionali della prossima primavera, e se Berlusconi dovesse perdere anche la Lombardia e il Comune di Milano, per lui (che dovrebbe dare un addio al suo sogno di diventare Capo dello Stato) sarebbe un brutto guaio, e anche per noi, se di conseguenza si verificasse una successiva crisi politica che potrebbe fare cadere il suo Governo, e magari istituzionale, con gravi ripercussioni sull'intera economia nazionale e sulla nostra stessa vita.
Sveglia, primo miliardario in Euro e primo contribuente d'Italia, pensi un po' più alla politica e non ai soldi.
- CONTINUA -
Dall’Edizione n.65, Pagg. 1-2 – Ottobre 2004.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (37C):
FINANZIARIA 2005, COSTI PER NOI,
AUMENTO DEL 150% AI PARTITI
DI ADRIANO POLI
Nel più bieco e spregiudicato consociativismo spartitorio, con un patto di solidarietà nazionale e battendo tutti i record, i partiti (esclusi i radicali, che hanno già i finanziamenti alla loro radio) hanno approvato l'aumento da 2 Euro per ogni avente diritto al voto (ex legge Balocchi della Lega) ai 5 Euro, pari a 250 mil.ni di Euro ad ogni elezione, per se stessi, ripartiti in base alle percentuali ottenute) e altrettanti ai loro giornali partitici, che quasi nessun elettore legge, se non i propri galoppini e soldatini politici, basti vedere i loro deficit di bilancio, bastanti per una nuova tangentopoli.
Poche le voci di biasimo, né sui giornali e Tv, neppure il praetor maximus di Porta a Porta ha battuto ciglio.
È ovvio, con quello che lui percepisce in emolumenti pubblici!
I fatti: 1° firmatario Gianfranco Rotondi dell'UDC., nel 2000 definito da Bossi: "il mafioso Irpino", oggi, a suo supporto è il 2° sottoscrittore Eduard Ballaman, uno dei leghisti duri e puri e 3^ Alberta De Simone dei Ds, quelli della tutela dei deboli e poveri, e via, via con FI., AN., C.I., RC., S.I., I.D.V.-
Prosit!
FEDERALISMO?
BERLUSCONI ORDINA IL PREMIERATO FORTE!
LA LEGA UBBIDISCE,
… IN CAMBIO DELL'INGLESISMO (DEVOLUTION)
DI ADRIANO POLI
La Camera ha approvato, con 295 sì, 202 no e 9 astenuti, il testo delle riforme Costituzionali della maggioranza, totale presenti e votanti 506 più altri 7 vacanti per decesso o dimissioni, su 630 ben 117 erano assenti. Con stipendi e prebende di oltre 20.000 Euro al mese, almeno lavorassero.
IL NUOVO TESTO
IL PREMIER: gl'interessati alla candidatura nelle elezioni politiche, i cui nomi stampati sulla scheda, si presentano agli elettori in collegamento con i candidati (età minima 21 anni, ora sono 25) per la Camera [in totale 518 (adesso sono 630 quindi meno 112), più i 18 dei collegi esteri].
L'eletto nomina e revoca i Ministri, può sciogliere le Camere. Una possibile mozione di sfiducia del Premier deve essere firmata da almeno 1/5 dei deputati.
È prevista la clausola antiribaltone che obbliga il Premier a dimettersi se la mozione di sfiducia viene approvata con i voti decisivi di una diversa maggioranza (voluta dal Cavaliere, memore di quello da lui subìto a fine 1994 dal trio Bossi-Scalfaro-Dini, + Cossiga).
COMPETENZE:
Allo Stato: restano quelle indivisibili, quali la difesa, giustizia, agricoltura, territorio, strade e lavori pubblici, previdenza, ecc., tornano tutela della salute e trasporti (n.d.dir.: già date alle Regioni dalla riforma della sinistra).
È prevista la clausola: *lo Stato può bloccare una legge Regionale se pregiudica l'interesse nazionale.
Alle Regioni: vanno solo l'organizzazione della sanità, scuola e polizia amministrativa locale.
- N.d.dir.: per altro già assegnate dalla Costituzione del 1948, articoli 117-118, ma allora come oggi senza economie proprie sostitutive, e difficilmente gestibili data la supremazia Statale e conflittuali col Senato.-
Senato Regionale: il suo ruolo sarà quello di raccordare le potestà normative dello Stato con quelle locali; sarà composto oltre che dai Senatori eletti (età minima 25 anni, odierna 45; in totale 258, attualmente sono 315), ne faranno parte 40 rappresentanti delle Regioni, 2 per ognuna, con diritto d'intervento ma non di voto.
- N.d.dir.: come si nota sono giochi di parole e, finora, vuote di contenuti, alla faccia del federalismo, unico dato positivo la diminuzione del numero dei Parlamentari, ma di sicuro si aumenteranno i propri emolumenti e prebende, in relazione a quelli dei Magistrati e in accordo con loro.
Comunque, sia per i deputati che per i senatori senza perequare il numero degli elettori per ogni collegio e senza l'obbligo di residenza in esso.-
Presidente della Repubblica: come è ora, rappresenta l'unità dello Stato, è garante della Costituzione, è Capo della Magistratura (n.d.dir. C.S.M., che rimane tale e quale) e delle Forze Armate.
Perderà i poteri di nomina del Premier e dei Ministri, e di sciogliere le Camere.
Verrà eletto dall'Assemblea dei Parlamentari e delegati di Regioni, Province e Comuni metropolitani.
Corte Costituzionale: i membri restano 15, "cambiano" i criteri di nomina: 4 dal Capo dello Stato (adesso 5), il Senato 4 e la Camera 3 (ora il Parlamento 5), la Magistratura 4 (ora 5).
- N.d.dir.: IN PRATICA NON CAMBIA NULLA.-
Iter legislativo: 3 le ipotesi, leggi della Camera, quelle del Senato e quelle di competenza di entrambe le Assemblee o Parlamento, con la norma di supremazia dello Stato*.
Prègi: il ritorno del sistema proporzionale più democratico e rappresentativo, anche se solo all'80% (n.d.dir.: sarebbe stato meglio al 100%, con uno sbarramento per l'entrata in un governo e nessuno per essere eletti).
Difètti:
1) non prevede i costi delle modifiche Costituzionali, pari a 2-3 finanziarie, che saranno aggiuntivi anziché sostitutivi e neppure il decentramento fiscale;
2) ogni riforma, cosippure il federalismo, si fa con tutti gli altri e non di maggioranza;
3) farraginosità del triplo iter legislativo;
4) nessuna riforma della giustizia, né per l'accelerazione delle cause, né per ridare competenza territoriale alle Forze dell'Ordine, nemmeno per impedire le finte vendite e le società fasulle, neppure per bloccare le sottrazioni di cose comuni e le appropriazioni indebite e le usurpazioni, né per la divisione delle carriere, né tantomeno per l'elezione diretta dei magistrati, né sulla inamovibilità, e punibilità civile e penale dei giudici collusi o incapaci e per errori giudiziari, né per l'istituzione del Giudice di paese;
5) nessun potere mediativo alle medio-piccole aziende e artigiani;
6) nessuna norma di referendum propositivi, e approvativi con effetto di legge;
7) nessuna limitazione e divieto alle candidature, ad es. a magistrati, giornalisti tv e da prima pagina, dopo due mandati nello stesso incarico, fedina penale sporca e nemmeno di obbligo di pubblicazione della dichiarazione dei redditi da 5 anni prima a 5 dopo l'elezione e di dimettersi se in presenza di reati con sentenza definitiva, o di reintegro e risarcimento danni per gli innocenti comprovati.
Considerazioni:
1) se fosse vero federalismo avrebbero inserito nella denominazione della Repubblica Italiana e nel titolo della Magna Charta, il vocabolo: federale;
2) se va bene al Ministro degli Affari Regionali, il siciliano Enrico La Loggia, significa che è un falso federalismo, difatti le Regioni autonome restano, anziché dare medesime competenze a tutte, stabilendo le quote del gettito fiscale spettanti allo Stato, Regioni, Comuni metropolitani, Province e Comuni, con fondi di solidarietà nazionale e l'equa gestione delle risorse primarie.
I comménti:
Calderoli (Lega): "È una vittoria del Nord", e sceneggiate padane: il Ballaman (quello dell'aumento del 150% ai partiti), si è tinto i capelli di verde, ... con i nostri soldi;
Berlusconi: "Viva la devolution al premierato forte" (...per me, sornione discepolo di Craxi, fregandosi le mani e la mente, .... ma non è detto, se non si dà una veloce ed efficace mossa, lo avrà predisposto per gli altri);
Fini: plaude sottotono, un po' geloso;
Follini (Udc): "Finalmente un federalismo valido per il Sud";
CIAMPI: state attenti all'Italia (... mi vogliono togliere poteri, ma io resto il garante fino al 2006, poi..., magari ancora);
Bertinotti (R.c.) e Cossutta (C.i.): "Attentato al Paese, alla Costituzione e alla democrazia";
Rutelli e Castagnetti (Margherita); Fassino (Ds) e il verde Pecoraro Scanio: "Nasce la dittatura del premier, indiremo un referendum abrogativo";
Imprevisti alleati: Alessandra Mussolini, e Bruno Tabacci, libero battitore coi suoi 9 deputati astenuti;
Prodi, prudente: "Vedremo nel proseguo dei lavori, al Senato, di nuovo alla Camera, poi si vedrà" (... spero rimanga il premierato, ... potrei essere io il capo).
Ha ragione la maggioranza di destra o l'opposizione di sinistra?
Nessuna delle due, non ha diviso il Paese la riforma della maggioranza di sinistra, non lo dividerà quest'altra spacciata per federalismo, che invece non è; anzi la supremazia primaria dello Stato non c'era in quella di sinistra, mentre è previsto nell'attuale di destra, perciò sarà un rafforzamento del centralismo statalista, a meno che abbiano il coraggio di far scegliere al popolo con un referendum contenente almeno due proposte di riforma federale e di democrazia: l'una di sinistra e una di destra.
(Ma a proposito, il centro dov'è? Bisogna farlo! Sveglia Ciellini).
Tutte le critiche e proposte dello scrivente sono state pubblicate e divulgate anche con dibattiti pubblici da alcuni decenni, purtroppo non recepiti perché vanno a discapito delle lobby politico-alto-burocratico-economico.
- Continua -
Dall’Edizione n.66, Pag. 1 – Novembre 2004.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (37D):
STORIA (E ANALISI)
DELLE ITALICHE RIFORME
DI ADRIANO POLI
Non si sa come fecero, ma riuscirono, nonostante l'Italia fosse appena uscita da una dittatura, la sna-turata e sciagurata alleanza tra i comunisti italiani e quelli stragisti iugoslavi titini, il taroccato risultato referendario su Monarchia o Repubblica, o sicuramente probabilmente proprio per quei motivi e soprattutto perché capirono che piuttosto dei rischi di scontri anche violenti era meglio accordarsi sugli equilibri di potere, spartizione del territorio e dei seggi proporzionali, sperequazioni coatte dell'econo-mia trasferita, attraverso la strumentalizzazione del voto, che era già allora di centro-destra, ma veniva gestito e controllato dal centro-sinistra.
Le varie fazioni politiche, ideologiche, culturali ed economiche misero in campo i loro uomini migliori, ossia i Padri Costituenti che la predisposero e l'intero Parlamento approvò democraticamente un'ottima Costituzione Repubblicana, purtroppo per noi non ebbero il coraggio di farla ratificare da un voto popolare e quindi rimase frutto di un semplice atto legislativo, mostro sacro e intoccabile, mai applicato e non modificabile per decenni e da qualche anno adattabile secondo le esigenze e con il solo voto di maggioranza.
La nostra Magna Charta, anche se con i poteri un po' ingessati, fu la prima e ultima valida riforma, anzi se fosse stata applicata non avremmo né l'abnorme debito pubblico, né dissestato i fondi di Prefetture e Inps con milioni di falsi invalidi, di pensionati baby (anche di 33 anni d'età) o morti ma percepenti, casse integrazioni e prepensionamenti, ingrassando le aziende stracotte pubbliche e private e i lazzaroni lavativi; né assegnazioni di case e immobili di lusso pubblici a prezzi plebei ai politici, magistrati, sindacalisti e altri furbastri, tuttora in corso.
La riforma più ridicola da vera buffonata:
fu quella per cui, ritenendo non giusto che sui treni gl'italiani meno abbienti viaggiassero in 3a classe, si decise di farli viaggiare in 2a, perciò venne cancellato dalle portiere delle carrozze il 3 e messo il 2.
(Sic!).
La riforma più deleteria e tragica:
fu quella che trasformò il confino obbligatorio fascista dei dissidenti politici, in soggiorno obbligato dei capi-mafia-'ndrangheta e camorra (a carico e spese del Comune, di solito di villeggiatura e al Nord-Italia, che li doveva ospitare gratis), es. Genco Russo a Lovere -Bg-, Cutolo a Tradate -Va-, Ciardullo a Serina -Bg-, ecc., che servirono a diffondere tali comportamenti di malaffare in zone dove gli abitanti non avevano gli anticorpi per difendersi.
La riforma delle Regioni e Province tutte autonome per realizzare l'impianto federale previsto dalla Costituzione (se fosse stata realizzata la Lega non sarebbe neppure nata) = risultato: parlamentini senza poteri impositivi sostitutivi, ossia brutte copie del parlamento romano.
La riforma della scuola, obiettivi: pari opportunità e sei politico = risultato: valutazioni presa-in-giro, scuole politicizzate, sforna-asini e insegnanti "buonisti" spesso impreparati, cosippure molti giudici, medici, notai e avvocati mediocri e troppo venali.
Riforma della giustizia e delle norme di procedura: avremo processi più giusti, veloci e meno costosi = risultato: in prima istanza nell'88% dei casi vengono condannati gl'innocenti; abbiamo ca. 10 milioni di cause in essere, più 30% e i costi triplicati.
Riforma elettorale: diminuiremo i partiti, avremo governi meno litigiosi = risultato: prima 7 partiti, oggi 19; ribaltoni a parte, consociativismo, litigiosità, ricatti e rimpasti aumentati.
Finora, le riforme hanno fatto acqua da ogni parte, speriamo non sia così per quelle di questa legislatura, già varate: scuola, pensioni e federalismo o che approverà a breve: fisco e GIUSTIZIA.
- Continua -
SAGGE VERITÀ (10A):
QUANDO UNA SOCIETÀ SI CORROMPE, IL LINGUAGGIO È IL PRIMO A IMPUTRIDIRE.
Octavio Paz (1914) poeta-scrittore messicano; premio Nobel 1990.
SAGGE VERITÀ (11A):
IL PERMISSIVISMO E IL BUONISMO SONO LA RINUNCIA ALL'EDUCAZIONE.
ADRIANO POLI
SAGGE VERITÀ (12A):
NEPPURE IL PIÙ MITE DEGLI UOMINI PUÒ VIVERE IN PACE SE IL SUO VICINO MALVAGIO NON GLIELO PERMETTE.
Da: il "Guglielmo Tell" di Friedrich von Schiller (1759-1805), scrittore-teorico tedesco.
Dall’Edizione n.67, Pag. 1 – Dicembre 2004.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (37E):
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
DI ADRIANO POLI
A fine novembre, contro tutte le polemiche di sinistra e della casta dei magistrati, era stata finalmente approvata la modifica migliorativa delle italiche magistratura e giustizia.
Grazie a Castelli, Ministro di Giustizia ma soprattutto al Presidente del Consiglio Berlusconi che lo ha permesso, il D.L. di riforma prevede l'obbligo di separare le funzioni di magistrato giudicante e pubblico accusatore, di istituire una scuola per la formazione dei giudici e che debbano essere sottoposti a degli esami psico-attitudinali, e, seppure al suo interno vi sono delle parti che vengono definite norme salva-Previti, era doveroso e giudicato un evento di notevole rilevanza anche da dei giornali contrari al Governo in carica.
Dato che in Italia, Stato ispirato al modello francese, finora la magistratura è centralizzata, i magistrati sono nominati per concorso nazionale (gli alti punteggi per "vincerlo" non derivano da capacità, ma dalla distanza dal luogo d'origine, dai voti più alti "avuti" nelle Università del Sud-Centro (al Nord si è più rigidi, specie i docenti del Centro-Sud, e per decenni il giochino fu facilitato per la mancanza quasi totale di Facoltà di Giurisprudenza nel Nord), ecc., o molto peggio; poi sono catapultati da Roma in ogni parte del Paese senza che localmente si abbia voce in capitolo.
Una volta assegnati a un tribunale sono inamovibili e impunibili da Costituzione, qualsiasi errore o reato facciano (si è giunti a nominare e "promuovere" dei pazzi); la carriera avviene per anzianità e spesso per meriti politici; i pubblici ministeri o procuratori sono indipendenti dal capo; il peggiore difetto attuale è che costoro e i magistrati giudicanti o giudici, avendo la medesima carriera, negli anni passano da un ruolo all'altro, creando delle prossimità, dei favoritismi reciproci e connivenze sfavorevoli ai giudicati, in genere quelli deboli (è accaduto che lo stesso accusatore sia stato poi giudice degl'indizi da lui raccolti).
Della ragionevole sacrosanta riforma, per ora ci si poteva accontentare, purtroppo il "buon" Ciampi, Capo dello Stato e della Magistratura (C.S.M.), da cui però si fa comandare, rimandandola alle Camere come anticostituzionale, quando la Costituzione prevede che il Parlamento può modificarla, perché non fu fatta ratificare dal popolo; e, anche se dà l'impunibilità totale e troppi poteri ai magistrati), è stata da noi sempre definita: una delle migliori, ma mai aggiornata né veramente applicata.
* * *
Già nei primi anni '80 del secolo scorso, di ciò e di più, lo scrivente direttore scriveva e dibatteva in incontri pubblici dall'85 al '94, in alcuni dei quali (tra l'88 e l'89) con la presenza titubante nel pubblico dell'allora perito assicurativo per il Tribunale di Lecco, oggi Ministro Guardasigilli Roberto Castelli, ottima carriera per lui, e buona soddisfazione per chi scrive, che "non ha speso invano i propri soldi per farlo studiare", anche se la riforma è ancora insufficiente per riformare la mente iniqua e politicizzata della maggioranza dei magistrati italiani, appartenenti alla più perfida lobby contro l'uomo coi suoi sacrosanti diritti-doveri.
Da 4 lustri, queste idee sono oggetto di nostre profferte, da 10 anni sono nei nostri volantini, da 8 su Potere Civico; ne rivendichiamo comunque l'idea.
Oltre a quelle previste nella riforma Castelli (copiata da noi in modo incompleto e insufficiente):
1) corsi di aggiornamento ed esami psico-attitudinali periodici di avanzamento e merito ("negli anni po-trebbero dare fuori di matto");
2) Giuramento in fase d'esame e pubblica in aula (a ogni udienza e sentenza) di osservanza dei Codici Civile, Penale e di Procedura, e Costituzione;
3)) obbligatorietà di applicare i Codici e leggi, vietandone l'interpretazione, oggi sono un'opzione, mentre il giudice deve limitarsi ad applicarle;
4) in futuro elezione diretta di tutti;
5) nessuna possibilità di prestiti da privati ai magistrati, e fondazione all'uopo di un'apposita Cassa-mutui;
6) punibilità penale e civile, in parte di borsa, rimovìbilità e/o radiazione dei magistrati, in caso di errori giudiziari, incapacità, corruzione, collusioni tra loro, coi politici e avvocati;
7) più spazi di potere e influenza giudicante alle giurie popolari;
8) vietate le candidature politiche ai magistrati di ogni ordine e grado;
9) lo Stato sia solo giudice, accusa e difesa abbiano le stesse opportunità;
10) istituzione del Giudice di paese, a spese delle parti, per piccole, veloci e poco costose sentenze civili e penali;
11) curatele fallimentari, concordati e iter controllati da una guardia di finanza e uno dei creditori, entrambi a rotazione.
12) obbligo di fare emettere le fatture di costi giudiziari ai soggetti paganti.
Coraggio Ministro Castelli, dopo lunga stasi, vai avanti così, datti da fare, RILEGGI Potere Civico su internet, ne troverai altre, anzi fatti seguire da uno di noi come portaborse, solo spesato e rimborsato.
- CONTINUA -
Dall’Edizione n.68, Pag. 2 – Gennaio 2005.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (38A):
Nel tribunale di Milano, nel processo a tre quasi certi terroristi che si definiscono islamici, la giudice GUP. Clementina Forleo li ha candidamente mandati liberi ritenendo che il reato fosse fuori dalla sua competenza, ma proprio se non lo fosse stato, non avrebbe dovuto esprimere alcuna sentenza proprio per detta motivazione.
Secondo il nostro parere, se anche non fossero dei terroristi o istigatori ad esserlo, erano però dei favo-reggiatori d'immigrazione clandestina, magari fondamentalista, quindi correttamente doveva limitarsi a rimandare il processo in una sede competente, o tenerli detenuti per controllare se avessero commesso dei reati ricadenti sotto la sua giurisdizione.
Come in effetti, per fortuna di noi inermi cittadini, ha fatto un Giudice del Tribunale di Brescia.
Se la giudice avesse applicato la legge anziché interpretarla e seguito il buon senso e il discer-nimento tra il bene e il male dei singoli e della società, la sua sentenza non sarebbe così lontana dal comune sentire.
Se i giudici che sbagliano per tale motivo o per incapacità fossero costretti a pagare civilmente, in parte di borsa eppure penalmente nei casi più gravi:
CERTAMENTE AVREMMO UNA VERA GIUSTIZIA E SAREMMO PIÙ PROTETTI E TUTELATI, E VERREBE RIPRISTINATA LA CERTEZZA DEL DIRITTO.
- CONTINUA -
Dall’Edizione n.69, Pag. 1 – Febbraio 2005.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (39):
MARMITTE CATALITICHE:
VANTAGGIO AMBIENTALE O TRUFFA?
DI ADRIANO POLI
Cos'è la marmitta catalitica? Enciclopedia Universale: è un dispositivo utilizzato per la depurazione dei gas di scarico, nei motori a benzina; è costituito da un catalizzatore nel quale passano detti gas prima di entrare nelle tubazioni dello scarico; poiché si danneggia coi composti antidetonanti delle vecchie benzine (non più in commercio), occorre che le auto, che ne sono dotate, siano alimentate con benzina verde priva di additivi, ossia di piombo tetraetile, che provocava la maggior parte delle polveri pesanti dannose per l'ambiente, almeno così dicevano e ci dicono (o magari ci hanno dato a bere?).
Detto fatto, venne approvata una legge per cui tutte le auto nuove dovevano avere la marmitta catalitica e con gli incentivi per la "rottamazione" forzata delle vecchie auto, dapprima pubblici (senza nemmeno escludere quelle provenienti dagli Stati extra Ue.), e poi quelli delle case automobilistiche e loro concessionarie, in modo che in pochi anni si è costretto gli italiani a rinnovare quasi per intero il parco auto circolante; sembrava la panacea per tutti i mali, riduzione dell'inquinamento ambientale e conseguente calo d'infezioni e tumori alla gola, polmoni e vie respiratorie.
A circa un lustro da tali provvedimenti, la situazione è quasi completamente degenerata, in specie nella stagione invernale ma in particolari frangenti meteo pure in altre stagioni, la cappa di smog è sempre più inquinante e dannosa; i rimedi finora adottati sono risultati dei palliativi, all'inizio con le domeniche a piedi, poi si è vietato l'uso delle macchine con targhe alternate, dispari o pari, quindi coi blocchi totali, sempre più ricorrenti e senza miglioramenti apprezzabili.
Le polveri pesanti al piombo danneggiavano l'ambiente (e a gradi l'uomo), anche se in natura questo minerale esiste già, ma appena emesse e proprio per il loro peso cadevano subito al suolo e alla prima pioggia si disperdevano nel terreno, certamente inquinando, però in modo diluito e non giungevano direttamente all’alimentazione umana, se non dopo processi alquanto lunghi e diversificati.
Mentre le polveri sottili e leggere, una volta espulse, rimangono sospese tra l'altezza di un passeggino e la nostra, sono molto irritanti per gli occhi e organi del respiro; nonostante la pioggia e il vento restano a lungo nell'aria, entrano abbondantemente dentro di noi, prima d'inquinare comunque la natura e sono probabilmente causa dell'aumento esponenziale dei tumori.
Sebbene si sapesse da decenni che il motore diesel inquina meno di quelli a benzina, si scelse la politica di preferire i secondi catalizzandoli e di punire il primo, per anni, con esosi superbolli e alti prezzi del gasolio, oggi, solo 8 cts/lt. meno della benzina, anche se questa abbia più costi di produzione.
QUANDO NEL 2004 GL'ITALIANI HANNO PREFERITO ACQUISTARE AUTO DIESEL PER IL 58% DEL TOTALE IMMATRICOLATO.
Insomma, a quanto pare sembra che per "proteggere" l'ambiente ci abbiano guadagnato, e ottenuto come risultato quello di colpire l'uomo, con il business delle malattie e senza preservare la natura, anzi ..., concludendo, a nostro parere, siamo stati imbrogliati, e per l'ennesima volta ci stanno fregando con l'alto prezzo del gasolio, quando è meno raffinato della benzina, e ci inganneranno ancora con altri raggiri a vantaggio dei soliti noti.
E la magistratura che fa? NIENTE! Dorme!
Dall’Edizione n.69, Pag. 2 – Febbraio 2005.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (39A):
Ai primi di questo mese, il giudice (???) del tribunale di Lecco, dopo che due donne nomadi avevano pattuito una condanna di 8 mesi e mezzo per il reato di rapimento di un'infante di sette mesi, le ha invece mandate libere condonando l'intera pena, sebbene avessero già subito altre condanne per precedenti reati commessi; mentre i genitori della bimbetta vivono nel terrore di essere soggetti a vendette.
Se il giudice avesse applicato la legge anziché interpretarla e seguito il buon senso e il discernimento tra il bene e il male dei singoli e della società, la sua sentenza non sarebbe così lontana dal comune sentire.
Se i giudici che sbagliano per tale motivo o per incapacità fossero costretti a pagare civilmente, in parte di borsa, e pure penalmente nei casi più gravi, CERTAMENTE AVREMMO UN VERA GIUSTIZIA E SAREMMO PIÙ PROTETTI.
- CONTINUA -
Dall’Edizione n.70, Pag. 2 – Marzo 2005.- DI ADRIANO POLI
GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (40A):
E-Mail: ....@...com
Sono polacca, ho vissuto 23 anni in G.B., da 8 abito in Italia, a Bergamo, al mio convivente è capitato una faccenda simile a quella da voi trattata nei n.ri dal 41 al 48. E pensare che in Polonia nelle compra-vendite private il notaio è obbligato a farsi consegnare lo Stato di Famiglia e per le ditte e società si deve dimostrare la proprietà della sede o l'esistenza di un contratto di affitto. Cosa può fare il mio convi-vente? Grazie, saluti. E-Mail: ....@...com
Nostra risposta:
1) agire con forza e se necessario con violenza, come ha fatto il socio del suo convivente, varie volte al giorno deve entrare nel bar e, ad alta voce, dire agli avventori cosa ha subito, meglio sarebbe presidiarlo, per impedire agli abusivi di prendere possesso della sua parte, anche a costo di far intervenire, più e più volte, i Carabinieri;
2) costituire immediatamente un'altra ditta e iniziare l'attività nei medesimi locali e usando le stesse attrezzature, con la presenza, per alcuni giorni, del vostro avvocato (se non è del parere: cambiatelo); avvertendo tempestivamente per raccomandata a ritorno, della vostra presa di posizione, il Procuratore della Repubblica, che a breve risolverà il problema.
In alternativa, il suo convivente dovrà tribolare per oltre 5 anni, con gravi sofferenze e perdite econo-miche, perché la giustizia italiana protegge chi, pur non negando proprietà e possesso, detiene una cosa,
anche se in modo abusivo o truffaldino (Sic!).
Purtroppo, l’Italia è, sì, in Europa, ma non rispetta le regole europee, non recepisce alcuna delle sue norme né tantomeno in termini giuridici, tant’è vero che è lo Stato più inadempiente e condannato dall’UE per crimini della nostra magistratura (e politica) commessi contro i diritti internazionali del-l’uomo e nei confronti delle attività industriali e borsistiche, e per le truffe agro-alimentari.
Dall’Edizione n.72, Pag. 2 – Maggio 2005.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (41A):
Ennesima puntata del fattaccio brutto (di cui tra i n.ri 41 al 48 e su: www.poterecivico,org oppure .it), della truffa legalizzata dagl'italici giudici che proteggono i prepotenti truffatori e delinquenti.
Vergognosi e iniqui! Con rarissime eccezioni più uniche che rare.
Come parecchi di voi lettori di certo ricordano, tutto è iniziato e ha potuto proseguire perché un notaio, disattendendo l'incarico pattuito, ha stilato uno statuto societario di una nuova Srl. senza la presenza di uno dei soci precedenti e quindi senza i contestuali 2 atti di affitto fideiussorio, in buona fede, dice il bugiardo complice!
Permettendo in tal modo ai titolari della Srl. di cambiare le serrature di un opificio, impedendo così l'en-trata all'altro legittimo proprietario, e d'impossessarsi pure di tutto il compendio aziendale della vecchia Snc., e soprattutto perché la giudicessa d.sa Maria Concetta Caprino, scaduti i 60 gg. da lei stabiliti per permettere alla Srl. abusiva di acquistare i macchinari, come richiesto dal proprio legale, in quanto detenuti senza alcun titolo, anziché disporne il sequestro, ha condannato il danneggiato a pagare le spese processuali al mendace avvocato della parte truffaldina. (Nel n.45).
In 2a istanza il giudice dr. Giovanni Gerosa aveva sentenziato, nonostante ritenesse dubbia l'esistenza di alcun titolo (avrebbe dovuto incaricare i Carabinieri di accertarlo) che la parte denunciata (quella abusiva) non negava la proprietà e neppure il possesso dei macchinari ma li deteneva, e che comunque non si usuravano, e bontà sua, fece pagare al truffato solo la metà delle spese processuali (n/n.47).
(Da qualche tempo costui è stato spostato al penale, come starà agendo?).
Gli abusivi, dopo essersi autofinanziati di 12.911 Euro all'anno per 4,5 anni, non versati per l'uso della metà opificio, e più o meno altrettanti per l'utilizzo dell'intero compendio aziendale, il tutto abusi-vamente, e pari a 116.200 Euro, e inoltre dopo avere prodotto utili per lo stesso periodo, la disonesta gentildonna e i 3 galantuomini consoci della Srl. hanno, ovviamente, chiesto la divisione dell'immobile e la liquidazione della vecchia società.
- CONTINUA -
Dall’Edizione n.73, Pag. 2 – Giugno 2005.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (42A):
Anche nel mese scorso l'italica giustizia ha brillato per capacità e coerenza e ha prodotto 3 ennesime perle:
1) Provenzano, in quarant'anni responsabile di ben 127 omicidi, i giudici non l'hanno ritenuto meritevole di nemmeno un ergastolo, forse perché uccel di bosco?;
2) strage di Piazza Fontana a Milano, dopo più 35 di anni, i giudici hanno ritenuto gl'indiziati non colpevoli, e hanno condannato i familiari delle vittime al pagamento delle spese processuali; che senso ha avuto tenerla così lunga per un simile verdetto? Però il Capo dello Stato, anziché intervenire come Capo del C.s.m., bontà sua, ha espresso il suo rammarico e la sua solidarietà, mentre il "leghista" Castelli, ministro della giustizia, è stato latitante e silenzioso (forse la Regione Lombardia salverà i familiari dalla beffa economica);
3) il mostro del Circeo, aveva "scontato", si fa per dire, una parte della sua condanna in modo blando, era bravo e buono, si faceva voler bene, e quindi era addetto ai lavori interni del carcere e poi presso associazioni esterne, talmente innocuo, per cui un giudice, lo ha ritenuto degno di essere riammesso nella società; risultato: ha assassinato una donna e sua figlia 14enne, e il giudice ha detto che è disperato
(Sic!).
Oppure mettiamola in questo modo: o gli accusati, per il 1° e 2° caso, erano innocenti e allora i procu-ratori pubblici sono stati degl'incapaci, oppure lo sono i giudici, comunque non si vede perché si sia aspettato oltre un trentennio ad accorgersi degli errori, con grave ingiustizia, anche nei confronti delle parti civili.
Entrambe le ipotesi confermano che l'italica malagiustizia, da sola, non è più in grado di raddrizzarsi, quindi necessitano urgentemente delle riforme costituzionali, che tolgano l'impunibilità e l'inamovibilità di magistrati e giudici, che paghino penalmente e di borsa, come tutti coloro che sbagliano.
Anche molti psichiatri consulenti di giustizia, meglio tutti, dovrebbero essere mandati a casa, fanno troppi danni nel giustificare i rei come malati, quando, invece, essi sono estremamente coscienti dei cri-mini commessi, e altrettanto furbi nel comportarsi bene per essere liberati a breve e riprendere le loro malefatte, perdonate dalla falsa infermità mentale.
- CONTINUA –
Dall’Edizione n.73, Pag. 4 – Giugno 2005.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (42B):
"DEVOLUTION" O BEFFE?
DEI BOSSI-CALDEROLI, FINI-FOLLINI, BERLUSCONI-LA LOGGIA
DI ADRIANO POLI
1° RISULTATO:
prima avevamo 1.500.000 di stranieri, ora superano i 4 milioni più 1 di clandestini, e sbarcano ancora.
2° risultato:
prima avevamo, come giusto ed efficace, Carabinieri, Polizia di Stato e quella Locale, ora abbiamo anche la polizia Provinciale, delle Comunità Montane, quella Comunale, ci manca di avere quella personale, e poi non avremo più delinquenti.
I costi sono aumentati, cosippure competenze e multe, e la criminalità ... pure.
3° risultato:
prima la Sanità Lombarda utilizzava poco più del 40% delle entrate regionali oggi ne assorbe più dell'80%, col restante misero 20% si dovrebbero gestire la scuola, le strade, il territorio, l'ambiente, inceneritori, depuratori, e magari la giustizia.
Ecco spiegato perché, alla chetichella, è stata tolta l'incompatibilità tra la carica di parlamentare e la "candidatura" di consigliere regionale, per dare la certezza al deputato Alessandro Cè, capogruppo le-ghista alla camera, di essere eletto nel listone bloccato, quindi senza che gli elettori potessero sceglierlo, ed ora gestirà tutto quel bel malloppo, alla nostra faccia.
4° eclatante risultato del federalismo all'italiana, anzi alla lombarda:
IL FISCO LOMBARDO
PRENDE SEDE IN CALABRIA
Il governo che doveva rivoltare l'Italia come un calzino, quello del grande sogno di efficienza e funzionalità, della diminuzione delle imposte, di portare avanti quelli che erano rimasti indietro, mentre in realtà non è stato neppure in grado di produrre lavoro, né di controllare l'inflazione e il debito pubblico, né tantomeno di varare la riforma della giustizia, è stato capace solo di depenalizzare i falsi in bilancio, di aumentare l'immigrazione e povertà, di creare stagnazione e recessione, di lasciare senza briglie le speculazioni sull'Euro.
E adesso la grande beffa del federalismo fiscale, senza inserire la parola federale nella Costituzione, perciò è una bufala e, difatti, tutte le Dichiarazioni dei Redditi di qualsiasi cittadino con domicilio fiscale in Lombardia, saranno soggette agli accertamenti impositivi e tributari, non più da una sede lombarda della Direzione dell'Agenzia delle Entrate, ma da suoi uffici decentrati a Reggio Calabria, Palmi e Locri.
All'altro capo dello Stato, un centinaio di nuovi dipendenti, a spese della Regione Lombardia, si occuperà di controllo e verifica delle dichiarazioni e relativi allegati, delle contestazioni per violazioni agli elenchi Iva, e/o derivanti da studi di settore e altri parametri, in pratica tutto ciò che concerne la fiscalità lombarda verrà inviato ed esaminato in Calabria.
È COSÌ CHE FUNZIONA LA DEVOLUTION DELLA LEGA, la quale, essendo nel governo, anziché lasciare le poltrone, ne è complice avendo approvato il provvedimento; alla faccia dei suoi creduloni.
- CONTINUA -
Dall’Edizione n.74, Pag. 2 – Luglio – Agosto 2005.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (43A):
A metà maggio 2005, in prima pagina de' "Il Corriere della Sera" è stata pubblicata un significativa recensione del sociologo Francesco Alberoni sulla disastrosa ingiustizia, dell'italica giustizia, afferman-do nel sottotitolo che la protagonista aveva peccato di "imprudenza" nel suo agire.
I fatti:
Una ragazza, immigrata a Milano da un'altra zona dello Stato, dopo anni e anni di lavoro e sacrifici, finalmente riesce a comprarsi un piccolo appartamento, ove vive da sola.
Quando un giorno, riceve la visita di un suo fratello, accompagnato da un amico, appena finito di cenare, anziché congedarsi i due si mettono a piangere chiedendole di esser ospitati, non avendo la possibilità economica per pernottare in albergo.
All'indomani, la ragazza lascia le chiavi di casa al fratello e si reca al lavoro, alla sera al suo rientro, non riesce più ad entrare, i due bellimbusti non solo avevano sostituito la serratura, ma avevano già in mano un certificato di residenza in quell'appartamento, tutto organizzato, ben sapendo come sarebbe andata a finire.
La sfortunata e truffata ragazza ha perso il suo appartamento, poiché è consuetudine per l'italica giustizia di assegnare una cosa a chi la detiene e non al suo legittimo proprietario, e pensare che fino a qualche decennio fa, chiamando i Carabinieri tutto ciò non sarebbe mai potuto accadere.
N.d.dir:
Cari lettori, la giovane donna è stata "imprudente" o, avendo semplicemente ascoltato l'atavico senso di ospitalità, ha subito un'estorsione dal fratello e compagno, forse consigliati e protetti da un'organizza-zione a loro affine? E cosippure una gravissima ingiustizia.
Meditate, cari lettori, nemmeno nei paesi degli aborigeni accadono questi fatti, altro che in quelli delle banane, con tutto il rispetto a loro dovuto.
Peccato che l'articolo di Alberoni non conteneva il nome del vergognoso e iniquo magistrato giudicante che ha emesso la nefanda sentenza, altrimenti lo avremmo volentieri pubblicato. * * *
Dopo il breve excursus (dei n.ri 73-74) sui recenti FATTI E MISFATTI ITALIANI, abbandoniamo momen-taneamente il loro meschino elenco, riproponendoci di riprenderlo per pasticciacci brutti ed eclatanti, e riprendiamo l'analisi più utile di una vera Giustizia, con i criteri di Potere Civico, educativi e formativi dell'opinione pubblica, e magari consapevole fonte di sprone per possibili ripensamenti e prese di cosciènza degli "addetti ai lavori", sia legali che illegali; giudici, notai, Ctu. e avvocati compresi.
Per realizzare il giusto principio primario di garantire <A CIASCUNO IL SUO> - ossia la vita e il patrimonio di ognuno, e di goderne appieno - la Giustizia deve svolgere i suoi fondamentali compiti, quelli di osservare e giudicare in base alle vigenti Leggi (Dura lex sed lex!), a partire dalla Costituzione e quelli di applicare e non interpretare i Codici: Civile, Penale, e di Procedura, condannare equamente e velocemente i colpevoli, facendo risarcire i danni, ovvero mantenere il patto di protezione dei "sudditi", che storicamente hanno rinunciato alla vendetta privata, per la giustizia pubblica.
Più i giudici interpretano le leggi, più si affermano il permissivismo, buonismo e perdonismo, più aumentano corruzioni, collusioni e senso d'impotenza di polizia e procuratori, e si instaura l'impunibilità del farla franca; più la Giustizia degenera, non protegge i cittadini e non redime i colpevoli, perde di efficacia e credibilità e si incrinano la fiducia e la certezza nel binomio diritti-doveri.
Quando diminuiscono la Giustizia giuridica e sociale, muore la Libertà, sia individuale che collettiva.
Quando la Giustizia degenera e decàde, la Politica deve provvedere a rigenerarla, se anch'essa non è decadente o moribonda per le troppe connivenze con la medesima, coi partiti e lobby, istituendo degli opportuni obblighi e divieti nei confronti dei giudici e procuratori, di cui faremo l'elenco nell'edizione N.75.
- CONTINUA –
Dall’Edizione n.75, Pag. 2 – Settembre 2005.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (44A):
SOLUZIONI DI POTERE CIVICO, efficaci e di buon senso, alla vergognosa degenerazione della magi-stratura (quasi totalmente in mano agli ex 68tini, stando ai media, ossia quelli del 6 politico e del disar-mare le Forze dell'Ordine).
Istituire ed eseguire i seguenti Obblighi:
1) applicare le Leggi e Norme dei Codici;
2) ascoltare e interrogare le parti in aula, e non solo i loro legali e tecnici;
3) punibilità penali e pecuniarie, rimovìbilità e/o radiazione, nei casi di non applicazione di Leggi e Codici, inosservanza di obblighi e divieti, errori per incapacità di giudizio, corruzioni, collusioni e connivenze tra loro, coi politici, avvocati e lobbisti;
4) corsi ed esami psico-attitudinali a giudicare, d'inizio carriera e periodici di avanzamento e merito;
5) giuramento in sede d'esami e in aula dei giudici, a ogni udienza e sentenza, sulla Bibbia, Costi-tuzioni e Codici;
6) più professionalità e potere giudicante alle Giurie Popolari, tipo Stati Uniti d'America;
7) reintegrare la saggia norma di sottoporre l'elezione diretta dei giudici alla volontà elettorale del popolo;
8) rotazione dei giudici non oltre due mandati di 4 anni ciascuno, nello stesso incarico e Tribunale;
9) fissare dei tetti massimi di durata dei processi, ad es. 1 anno per quelli civili e concordati, da 1 a 3 anni per i penali, divisioni mobiliari, immobiliari e fallimenti;
10) controllo delle curatèle fallimentari, concordatarie, lasciti ed eredità e loro iter, da un ispettore dell'Ufficio imposte, da un agente e da un rappresentante dei creditori, tutti a tempo e a turno;
11) istituzione del Giudice di Paese, a spese delle parti e senza i loro avvocati, per cause civili fino Eu.25.000, e penali fino a due anni di carcere;
12) fatturazione dei costi giudiziari ai soggetti paganti.
E i seguenti Divieti:
1) vietate tutte le candidature in politica ai magistrati di ogni ordine e grado;
2) vietate ai magistrati e giudici ogni sorta di prebende, regalie, gite, vacanze, crociere, party, pranzi e congressi gratuiti;
3) vietate ogni possibilità di mutui ai giudici e magistrati da parte di privati.
* * *
Dall’Edizione n.75, Pag. 2 – Settembre 2005.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (44B):
ALTRI FATTI MESCHINI
Abbiamo ricevuto, da una lettrice, una lettera di un raggiro, simile alle decine di migliaia che accadono nell'italica repubblica del NON diritto, e a suo tempo inviata alla madre della cognata e famiglia nel ten-tativo di farli ragionare, a testimonianza che gli avidi di soldi quelli altrui non hanno alcuna coscienza, difatti lo scritto rimase senza risultato, a conferma del proverbio: "Tali il padre e la madre, tali i figli", E NIPOTI. Nome cambiato. * * *
GENTILE SIG.RA LANCILLOTTI,
Senza alcuna accusa o polemica sull'insieme dell'accaduto, voglio farle sentire la mia campana (ovviamente ciò che "altri" le avranno raccontato sarà diverso, es. nella porzione di fabbricato si tengono i conteggi della vecchia società aperta fiscalmente): e dopo aver illuso ..... giovani che vi avevano lavorato per un ventennio, quando è stato il momento volevano cifre fuori dal mondo (3 volte il valore di mercato e perizie di valutazione), poi hanno rifiutato ben .... acquirenti esterni trovati da me, affermando di averne uno loro, ma era una balla.
Il dato di fatto concreto è che da più di due anni sua figlia (80% della nuova Srl., con mio fratello 10% e l'altro 10% ai figli), si sono impossessati con l'inganno della mia metà di proprietà, sia dei macchinari sia dell'immobile di produzione, difatti hanno fatto dichiarare per scritto dal loro avvocato di avere un contratto di concessione con la loro nuova ditta, risultato inesistente, inoltre hanno cambiato le serrature per impedirmi l'accesso a detto immobile e senza darmi niente, per non dire cose peggiori e con la complicità di altre persone senza scrupoli, hanno fatto un'operazione a tavolino per fregarmi: "Con la giustizia ci vorranno 10 anni per avere i tuoi diritti".
I dati che loro affermano (calunnie) vanno verificati, questo è il compito del commercialista e solo alla fine se ci saranno degli errori si sistemeranno, o peggio si ricorrerà ai legali, invece e in concreto il danno finora da me subito supera i ....... euro e quello della vecchia società altrettanto, quindi oltre ad essersi "autofinanziati" su di me, producono e guadagnano, ed io pago, inoltre lei sa che .... avendomi risposto che mi spettavano.
Mi scusi se l'ho disturbata, anche per riguardo alla sua età, ma sono stato costretto dagli eventi, che non finiscono mai, comunque anch'io e mia moglie non siamo più giovani e dopo 50 anni di lavoro non meritavamo questi "scherzi", ed ancora è di questi giorni il loro agire e di altri su cose comuni senza interpellarmi, lasciandomi pure senza citofono ed altro.
Per lei, come mamma, tutto ciò e cristiano e umano? Chi c'è dietro, dato che non sapevano fare nemmeno una bolla e risparmiati nel lavoro? Concludendo, le chiedo semplicemente che si dovrebbe incaricare il commercialista o uno nuovo e a carico della vecchia società come da statuto, e di dire loro di riflettere su quello che stanno compiendo. Se può mi risponda, grazie, distinti saluti.
Firma
E.p.c.: a parenti, amici, sacerdoti, ecc.. Lettere in redazione.
*Risposta a voce: "Non intervengo, hanno sempre ragione", tradotto era d'accordo, coi suoi esempi precedenti personali che ha dato ai suoi discendenti durante la sua vita.
- CONTINUA –
Dall’Edizione n.76, Pag. 1 – Ottobre 2005.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (45):
IL PERDONO O IL PERDONISMO?
di Adriano Poli
Che cosa significa, in concreto, perdonare? Quando e perché perdonare? Il perdono è necessario? Quante volte si deve perdonare? Quando si tratta di perdonismo - buonista? A cosa e a chi serve?
Il perdono ha il suo modello supremo nelle parole di Gesù che sulla croce pregò: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" (Lc 23, 34). Certo Lui è Dio, ma probabilmente lo disse, poiché furono tanti a non sapere, a essere trascinati e plagiati da altri, perciò dovette perdonarli genericamente in massa.
Così come è accaduto nei secoli e lo è tuttora, non si può condannare un popolo per le colpe di pochi, mentre il singolo sì; se non approfitta della misericordia Divina per chiedere perdono, cosippure ricevere quello umano privato, in cambio del pentimento e risarcimento dei danni, e per i reati gravi subendo la giusta pena pubblica redentrice, anche con lavoro risarcitivo, scontata per intero, oppure a tempo debito graziata o amnistiata ma a seguito di istanza e concreta dimostrazione di ravvedimento.
Difatti, ancora sulla croce Gesù concesse l'assoluzione al buon ladrone pentito, su sua specifica richie-sta; come mai non assolse anche l'altro ladrone? Semplice: non lo aveva chiesto, non si era pentito! Quantunque sia vero che Cristo, alla domanda: "Quante volte dobbiamo perdonare? Rispose: "Settanta volte sette", e cioè, in pratica, sempre; ma ammonì e sentenziò: "Prima di entrare nel Tempio per pregare, vai a chiedere perdono a tuo fratello e riconciliati con lui".
Certamente, Giovanni Paolo II perdonò Alì Agca, ma su suo pentimento e invito, comunque, dopo essere stato perdonato, venne trattenuto in galera per 20 anni, e rilasciato quando non era più pericoloso per il Papa, oltretutto trasferito nelle carceri turche.
SAGGE VERITÀ (13A):
"Guai a coloro che assolvono per regali un colpevole e privano del suo diritto l'innocente!".
ISAÌA
Quindi: se esiste il diritto dell'innocente, significa che chi lo lede va condannato, e perdonato solo su sua richiesta, se si è pentito e se ha risarcito.
Senza questi presupposti non si ristabiliscono il patto e la pace sociali infranti, infatti la pena tende a redimere il rèo, affinché pagato il suo debito possa reinserirsi a pieno titolo nella società.
Ad esempio: il rapinatore Ludwig, detto il solista del mitra, è stato perdonato ossia graziato, dopo che ebbe scontato la maggior parte della sua condanna e dimostrato il suo pentimento; è ridiventato un libero cittadino ed è un valido artista.
In ambito privato, il perdono, come la donazione, è e deve essere una scelta libera e non imposta, né forzata dal plagio, in quello della pubblica giustizia, dopo la pena scontata e il ravvedimento. Comunque, il perdono è già normato, con la grazia, amnistia e condono, che però debbono essere richiesti e meritati.
Tutto il resto è sterile perdonismo, mascherato da buonismo di chi ci guadagna, non è stato colpito o fa demagogia, è garanzia di licenza e arbitrio per i rèi. Il perdonismo genera permissivismo, malagiustizia, delinquenza, impunibilità, intolleranza; è la negazione e la rinuncia all'educazione civica e alla civile convivenza.
* * *
SAGGE VERITÀ (14A):
Non c'è pace senza giustizia!
Anonimo
SEMI-SAGGE VERITÀ (15A):
Non c'è giustizia senza perdono!
GIOVANNI PAOLO II
Giornata Mondiale della Pace 1° Gennaio 2002
SAGGE VERITÀ (16A):
Senza condanna non c'è redenzione.
Il perdono, dopo la pena, pentimento e risarcimento, è doveroso.
Col perdonismo diffuso muore la giustizia.
Adriano Poli
SAGGE VERITÀ (17A):
Non c'è giustizia senza pena scontata.
Non c'è redenzione senza giustizia.
Non c'è pentimento senza risarcimento del danno e richiesta di perdono.
Non c'è vero perdono senza pentimento e risarcimento del danno, anche simbolico.
Non c'è libertà senza applicazione della giustizia.
Adriano Poli
SAGGE VERITÀ (18A):
Signore salvaci da coloro che ci odiano ingiustamente.
BENEDETTO XVI
Udienza-catechesi di Mer. 05-10-05
* * *
Dall’Edizione n.76, Pag. 2 – Ottobre 2005.- di Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (45A):
Altri fatti: Abbiamo ricevuto un plico dal testo personale per un altro tentativo di mediazione tra fratelli, su un progetto di truffa nata in ambito familiare e in un'ambigua cerchia, e che pubblichiamo in due puntate, come esperienza per i lettori. Documenti depositati in redazione. * * *
Spett. Potere Civico,
ho letto una copia di Potere Civico, trovata per caso, ci complimentiamo per il vostro impegno nella lotta alla malagiustizia e contro quella che voi chiamate giungla e cioè che moltissimi cercano quotidianamente di frodare il prossimo. Attraverso le lettere allegate, ecco quello che ci è capitato.
Cari G..... ed E.....,
in tutti gli anni passati, io e la mia famiglia, mia moglie (che ha ancora più di .. anni di lavoro da riscuotere), miei ...... e ......, abbiamo lavorato molto e con coscienza, e avuto poco tempo per altro, perché mio fratello si è sempre risparmiato molto, sua moglie pure dedicandosi ai lavori più leggeri e belli (e comunque ha iniziato 10 anni dopo e da allora lei e la mia hanno sempre riscosso), i loro due figli in pratica non hanno mai lavorato da noi.
Nel ...., i due hanno iniziato (ovviamente a mia insaputa) a progettare di appropriarsi dell'azienda, i veti e i soprusi erano pressoché continui, ma comunque riuscivo a limitare i danni dei sabotaggi e del parlar male presso i clienti e i fornitori, ma poi qualche anno fa hanno "trovato due alleati", l'uno il notaio g....... m...... (che si rifiuta di ricevermi), il quale in "buona fede" ha stipulato l'atto statutario di una nuova S.r.l. senza la mia presenza e quindi non contestualmente ai contratti fideiussori a mio favore (mai più sottoscritti), l'altro, l'avv. mendace g....., il quale, nonostante gli sia stato detto che tutelava chi ci stava truffando, dichiarò che mio fratello avrebbe comprato l'azienda, quindi ha fatto in modo che riuscisse con l'inganno e bugie, ad ottenere la detenzione dei macchinari, prendendo abusivamente tutto ...omissis... la mia spettanza, senza darmi nulla. Omissis...due paragrafi.
Sua moglie ha cercato d'impossessarsi dell'appartamento di nostra sorella, raggirando nostro padre, come lui mi ha detto, e altre brutte cose che è meglio non dire, inoltre entrambi i nostri genitori sono defunti senza una lira in tasca. Di più, nostra madre, mio fratello e nostra sorella non hanno mai preso in braccio mia figlia, solo mio padre fece ciò che doveva fare: il nonno.
Io ho fondato l'azienda, ma essendo minorenne .... omissis .... un paragrafo .... ed ora io rischio di perdere perfino la mia sacrosanta metà, frutto del mio lavoro e della mia famiglia!
Non si poté mai fare una Srl, perché .... omissis ....., non male per il furbones, e ora: "Non cedere ......., l'appartamento è scappato ma lo stabilimento no", non male per la santa moglie, e per uno che sabotava materiali e rovinava prodotti, non sapeva fare una bolla e che lasciava sistematicamente in giro quelle che lui doveva portare in ufficio, pertanto per riuscire a fare quello che ha fatto e tuttora fa, ha dietro gente "capace e preparata", ma senza scrupoli né rimorsi, come lui e famiglia.
Ha tentato di far fallire la ......., per diventare grande con la nuova Srl di famiglia.
Ricordi, g....., quando mi dicesti di non mandarti più mio fratello che ti faceva impazzire? Era andato di là, in una dimensione in cui, diceva lui, sentiva delle vocine per fare tutto il contrario di ciò che era giusto, ma non era un bastian contrario, abracadabra faceva partire i motori, ecc., rimase in tale situazione per anni e senza lavorare, ma riscuotendo eccome, voleva pure dei rimborsi per le relazioni pubbliche che faceva nei bar e in giro; quando tornò di qua, sempre con sue parole, era talmente forte che se voleva mi avrebbe rovinato il cervello.
E pensare che per me e famiglia, nella ditta sono rimasti ancora da riscuotere .... omissis .... Prosit!
Durante l'ennesima discussione mi ha ribadito che .... omissis .... mi schiaccerà come un verme, mi rovina, e subito dopo che lui non vuol farci del male (perché questo odio infinito e crudo?).
Loro sono forse Caìno ed Erodiade? Il bello è, dulcis in fundo, che mio fratello mi ha detto che l'avvocato glielo hai fatto conoscere tu, perché io lo facevo "tribolare". Allegria!
Complimenti! Potevi almeno avvertirmi, magari per farlo diventare mediatore di entrambi o fornirne uno anche a me, specialmente essendo stato tu mio padrino ..., come da foto allegata, e pensare che quando te ne avevo chiesto uno per la ditta, avevi risposto che non ne conoscevi.
Omissis ...., Se puoi e te la senti, rispondi se ciò e vero e chiedi loro per telefono cosa sta accadendo e di lasciare fare ai commercialisti, uno ciascuno, oppure meglio a quello della vecchia ditta, e, in seguito e se necessario ad altri tecnici e solo se vi fossero degli illeciti e come ultima soluzione ai legali, e che comunque tutto è risolvibile con un po' di buona volontà e buon senso, se non oscurati dal danaro, dall'odio o peggio.
Grazie della cortese e paziente attenzione, ciao e auguri a tutti.
Firma:
- CONTINUA -
Dall’Edizione n.77, Pag. 2 – Novembre – Dicembre 2005.- DI ADRIANO POLI
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (46A):
Altri fatti: Si prosegue pubblicando la risposta del cugino, "possibile intermediario o sensale di avvocato e complice", premettendo i due quesiti:
1) Hai fornito tu il nome dell'avvocato al fratello che si è appropriato, senza alcun titolo, delle proprietà dell'altro?
2) Se così non fosse puoi telefonargli per dirgli di rinunciare alle vie legali e lasciar fare al commercialista? In modo che si possa capirne la buona o cattiva fede, o peggio.
Documenti depositati in redazione.
* * *
Caro .......,
ho ricevuto il tuo "caotico malloppo", ma non cercare di spiegarti ulteriormente poichè quello che avevo cercato di fare qualche hanno fa per aiutarvi me lo avete impedito-
Per cui pur dispiacendomi molto della vostra intricata situazione non credo proprio di poter fare qualcosa di positivo-
Prima di Pasqua ...... omissis ..... (fatti personali di salute dei familiari).
Auguro a tutti serenità e benessere, e vi invio cordiali saluti.
Firma: ......
* * *
(N.d.r.: Cara lettrice: Il suo dubbio, e di suo marito, purtroppo è stato confermato, proprio secondo il motto: "Pensar male si fa peccato, ma s'indovina quasi sempre", ripetuto più volte in Tv, è che praticò nella vita, un famoso e longevo politico italiano, da anni nominato Senatore a vita).
* * *
Caro g..... (e.p.c. a tua moglie e altri),
ho ricevuto la tua lettera, breve ma elusiva, infatti nella mia, io non "ho cercato di spiegarmi", ho descritto dei fatti e chiesto a te spiegazioni sulla tua scelta, mentre sei tu che ti sei sottratto "ulteriormente a spiegarti", ma inutilmente, perché la tua non risposta conferma quanto detto da .......: l'avv. g..... glielo hai fatto conoscere tu, e da molto tempo.
Chi intende aiutare il prossimo con una mediazione deve essere in grado di farlo, rammentando che sta scritto: <La vostra risposta sia sì quando è sì e no quando è no>; pertanto quale è stata la ratio per cui ti sei schierato senza avermi avvertito e nemmeno sentito la mia campana? Forse le menzogne e delle perfide calunnie?
Quindi che cos'è e chi ti ha impedito di compiere o di proseguire la tua buona azione?
Non certamente io!
Prendo atto che ti dispiace della nostra "intricata situazione", è che, purtroppo, lo è diventata per la truffa perpetrata nei miei confronti, studiata a tavolino da gente senza scrupoli e menefreghista, che approfitta di una giustizia notoriamente lunga, quasi inesistente e che spesso non applica le leggi, ma avalla l'uso dell'inganno, truffe e cavilli psèudo-legali; e pensare che per evitare tutto questo sarebbe stato sufficiente ...... omissis ...... (dati troppo personali).
L'unico altro punto saliente riportato nel mio messaggio era semplicemente quello di dire a ....... di lasciar fare ai commercialisti, inoltre, ricordandoti le tue parole di uomo di fede dei tuoi editoriali sul giornale dell'Associazione ...... quando ne eri presidente, avresti eccome potuto "fare qualcosa di positivo" dicendogli che sta pure scritto: <In verità vi dico: ciò che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli l'avete fatto a me (nel bene e nel male). Rispetta il prossimo. Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. Prima di entrare nella Casa di Dio risarcisci quello che hai tolto e riconciliati con tuo fratello>, o no!?
E pensare che ...... omissis ...... (dati personali riservati).
Dopo averti fatto notare ..... gli apprezzamenti, pure per scritto, che ho avuto e che ricevo tuttora da parte di Accademici, Docenti, studiosi e Prelati ......... (notizie private).
Adesso arrivo alla tua cattiva astuzia di spostare l'attenzione dai due passaggi cruciali contenuti nella mia missiva (comunque di una pagina e mezza, il resto era composto dagli allegati, peraltro ordinatamente acclusi e riguardanti i bei gesti dei "nostri eroi") e che tu invece definisci "caòtico mallòppo" (Sic!), con lo scopo di lasciarla inevasa.
Comunque, il sostantivo da te usato è perlomeno improprio, e poi il mallòppo se lo è tenuto ....... (e famiglia), però l'aggettivo è alquanto offensivo, difatti significa: del caos, ovvero estremamente disordinato e confuso (senza accorgerti della tua confusione, magari per l'età, poiché: "qualche hanno fa" non si scrive con l'h del verbo ausiliare avere).
Costringendomi così a replicare, a mia volta, con un pizzico di risentimento: quando non si capisce il perché dell'altrui maligno agire, ci sono sempre dietro: interessi, invidia e gelosia, e siccome la maggior parte delle cattiverie si fanno appunto contro i fratelli e familiari, spesso con l'aiuto di chi ci sguazza: moglie, figli, parenti, amici del "cuore", notai, avvocati e pure giudici.
Ti chiedo: sei forse anche tu della partita? Spero di no. Mah?!
Anche se da anni e per anni, io e famiglia non siamo vissuti ne vivremo tranquilli per le truffe, malvagità, bugie e calunnie, contraccambio "gli auguri di serenità e benessere e invio cordiali saluti".
Firma: .......
* * *
(N.d.r.: come ovvio, nessuna lettera né notizia in merito è più pervenuta agli interessati, a conferma della cattiva fede degli "addetti ai lavori", a questo punto: truffaldini).
(N.d.r.: allegati (depositati in redazione): gli unici due documenti firmati dal fratello "galantuomo", e mai onorati, ovviamente. E che qui di seguito pubblichiamo).
* * *
CONFERIMENTO D'INCARICO
I sottoscritti ....... e ....…, in qualità di unici soci della società .... .......,
premesso
- che tra i soci sussistono evidenti incompatibilità nella gestione amministrativa della società;
- che è necessario procedere alla verifica della contabilità per la definizione delle poste attive e passive
della società;
Tutto ciò premesso, conferiscono
incarico al Dott. ........ ....... di ......., per la revisione contabile relativa a .……
In fede: Luogo e data:
Firma: ....... Firma: .......
* * *
(N.d.r.: L'acconto per fondo spese è stato versato solamente dal fratello danneggiato, l'altro non ha mai versato il suo, com'era prevedibile, essendo l'ennesimo trucco, difatti, non aveva alcuna intenzione di mantenere l'impegno, in quanto, tenendo conto delle vacanze natalizie e dei tempi dei tribunali, poco più di un mese dopo, e senza dire nulla, arrivò una telefonata di una commercialista che preannunciava la sua nomina a liquidatrice coatta della società, su richiesta del "brav'uomo".
La Ctu., bontà sua (come afferma la parte danneggiata), s'impegnò a mediare la situazione, pervenendo a vari tipi di soluzione, annullate, dopo telefonate a chi "comanda", finché i due, partendo dal fratello inadempiente, firmarono, davanti alla Pubblico Ufficiale, il 2° contratto, allegato).
* * *
ACCORDO TRA LE PARTI
Con la presente scrittura privata, redatta in duplice originale il presente accordo tra i Sigg. ........... residenti a ....... ed ivi residenti in via .........,
convengono e stipulano quanto segue
il Sig. ....... in qualità di rappresentante legale della ditta .... Srl., esercente l'attività di .............., occupando per tale attività l'immobile sito in ....... Via ........ di comproprietà dei Sigg. sottoscritti,
riconosce
° un importo a titolo di locazione al Sig. ....... un importo pari a Euro ..... per un periodo di anni sei più sei come da regolare contratto di locazione da redigere entro il .. ...... .... .
° Per l'occupazione dell'immobile nei 4 anni precedenti viene riconosciuta da parte del Sig. ....... al Sig. .......
un'indennità di occupazione del suolo senza titolo pari a Euro ........
Luogo e data:
Firma: ....... Firma: .......
- Continua -
Dall’Edizione n.78, Pag. 1 – Gennaio 2006.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (47):
DELLA DEMOCRAZIA,
LO È LA RIFORMA ELETTORALE?
di Adriano Poli
Fino al termine dell'anno 1993, il sistema elettorale proporzionale senza alcuno sbarramento, approvato da tutto l'arco parlamentare subito dopo la fine della II guerra mondiale, sebbene provenienti da un ventennio di dittatura; e per 48 anni, nonostante la degenerazione dello scontro ideologico, degli uomini politici e del conseguente consociativismo, aveva retto e garantito la democrazia della rappresentanza del voto dei cittadini, specie cattolici e moderati.
Poi, tutti i partiti e i politici terrorizzati di perdere potere, scranni e remunerazioni da nababbo, a causa della magistratura politicizzata dall'uso strumentale politico della giustizia, si misero d'accordo con Bossi e deliberarono il deleterio sistema maggioritario consociativo e duopolista per sua natura e che premia una minoranza, spacciandolo per democratico, quando già nel 1924, col 5%, portò al potere il suo inventore Mussolini, e un paio d’anni dopo Hitler.
Dal 1994 ne abbiamo visto e ce ne hanno fatto di tutti i colori: ribaltoni, desistenze, liste civetta, lotte di potere, saltimbanchi da un partito o polo all'altro, dalla magistratura alla politica e viceversa; scambio di voti: questo sindaco, presidente di provincia o regione a me, questo a te; corruzione e collusioni istituzionali, politiche, giudiziarie ed economiche, firme false vendute e comprate, perfino di propria candidatura di chi era incosciente e inabile ad intendere e volere, per ictus.
I difetti base del maggioritario sono quelli di sopprimere la rappresentatività dei cittadini e dei candidati territoriali; l'incompatibilità delle cariche e perciò favorire le candidature a destra e a manca, con la somma dei cadreghini alle medesime persone; il non ricambio dei capi partito, le impunibilità generalizzate e la putrefazione della politica e della giustizia sociale e giuridica; il restringimento della ricchezza, la diffusione della povertà e quel che è più grave la morte della democrazia, perché impedisce praticamente la nascita di forze politiche nuove che partano dal territorio.
Il principale artefice di siffatto capolavoro, all'epoca disse con grande orgoglio: "La diga si è aperta passerà
la Lega; la diga si richiuderà e nessun altro riuscirà a passare". Profetico? No! Semplicemente cosciente e opportunista delle sue compra-vendite più economiche che politiche.
Ebbe 180 parlamentari, e sebbene avesse una dozzina di parlamentari europei, 2 Presidenti di Regione: Lombardia e Friuli, una decina di Province, altrettanti Comuni capoluogo, compreso Milano, e oltre 450 Sindaci, a furia di essere il porta acqua di altri si è ritrovato ricco di soldi ma con un pugno di mosche in politica.
In più editoriali e occasioni, chi scrive denunciò queste magagne, con le negative emanazioni delle leggi di maggioranza, pure sulla Costituzione, o peggio di arricchimento e depenalizzazioni di reati personali d'ogni tipo, votati ad hoc dai politici al governo in quel momento, e quindi dei rischi di una latente involuzione autoritaria.
Ora tutto ciò è sotto l'occhio di tutti, addetti e profani, però in questi ultimi mesi gli "specialisti" delle trappole hanno tramato di nuovo alle nostre spalle e contro la democrazia.
Perché e cos'hanno fatto?
Proprio verso la fine della legislatura, i portabandiera del Cavaliere premier, coloro che gli davano del Berluskatz, piduista e mafioso, cioè i leghisti, hanno proposto alle due Camere l'ennesima riforma elettorale, poi approvata in Parlamento solo dalla loro stessa maggioranza di governo.
La nuova riforma per un vecchio gioco, quello di restare al potere con ogni mezzo:
1) è contraffatta da proporzionale, quando è previsto solo per l'assegnazione della metà dei seggi all'interno della coalizione vincente, suddividendoli tra le varie forze politiche che la compongono, con lo sbarramento del 2,5%, che non verrà rispettato come non lo fu quello del 4% nel 2001, infatti, sia la Lega che, col 3,9%, ottenne ben 47 parlamentari, sia l'Italia dei Valori di Di Pietro che, però, con l'identica percentuale ebbe un unico seggio;
2) a conferma che è un finto proporzionale, rimane il premio maggioritario, che sarà dato alla compa-gine vittoriosa se non avrà superato la quota di maggioranza dei seggi parlamentari;
3) la vergognosa introduzione delle liste bloccate di metà dei candidati farà si che mezzo Parlamento sarà in pratica di nomina partitica, senza che l'elettore li abbia votati.
Il Capo dello Stato, la Corte Costituzionale, il C.S.M., il Ministro della Giustizia, tutti i giudici e magistrati cosa hanno fatto e cosa fanno per impedire l’evoluzione antidemocratica e anticostituzionale del nostro sistema elettorale, foriero di rischi involutivi politici ed economici, e di super poteri delle caste?
Nulla. Assolutamente nulla. Ci marciano e ci guadagnano tutti.
E noi poveri sudditi paghiamo per essere schiavizzati.
Dall’Edizione n.78, Pag. 2 – Gennaio 2006.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (47A):
SAGGE VERITÀ (19A):
Quando viene tolto Dio dalla vita pubblica, giuridica e politica, e l'uomo lo sostituisce, vi è solo arbitrio e potere.
Padre Livio Fanzaga
07-10-05 Radio Maria, FM 108
DOV’È LA GIUSTIZIA? A CHI L’HA VISTO?
Altri fatti: Proseguiamo pubblicando quanto fattoci pervenire dalla Sig.ra M........, nella fattispecie si tratta di una lettera inviata dal danneggiato ad un suo nipote informandolo che i due impegni sottoscritti dal di lui padre (allegati in fotocopia) non erano stati mantenuti, e con il testo contenente pure la richiesta di risarcimento dei danni nella quota a costui ascritta.
Lettera e documenti presso la redazione.
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Da: C... R... A...... .... A: Egr. Sig. …. …….
Via ........., ...... 2.... ....... - .. - Via ........., .. 2.... ....... (..)
Raccomandata A.R. ......., ../../..
Oggetto: nota conoscitiva di alcuni fatti reali. E.p.c.: a tuo fratello e altri.
Se per caso ti fosse sfuggito quello che avete fatto e tuttora fate contro di me e famiglia, ti allego gli unici due documenti che tuo padre ha firmato e da lui non onorati, come suo costume, sia accordi a voce sia scritti, e da cui puoi controllare la verità col tuo discernimento.
Nel 1° allegato del ../../.., si era d'accordo di dare 1250 Euro ciascuno al Dr. M......, a fronte del suo incarico di chiudere i conti della S.n.c. e di farci trovare una soluzione definitiva su tutto, i miei li ha avuti alcuni giorni dopo la firma, quelli di tuo padre non li ha mai ricevuti, anzi, mentre firmava sapeva già che non avrebbe mantenuto quanto da lui sottoscritto, tant'è vero che già il ../../.., su sua richiesta è stato nominato dal tribunale il liquidatore coatto, basta controllare il breve lasso di tempo (comprese le ferie natalizie), rapportato ai tempi tecnici e d'ufficio della procedura.
La liquidatrice Rag.ra G...., pubblico ufficiale, al di là delle sue specifiche competenze, si era messa in testa di farci trovare un accordo risolutore, pensando che fosse "solo una ridicola bega" (non sapendo ovviamente che era una truffa da lui perpetrata, magari anche da te); dopo vari suoi ribaltoni di accordo, tuo padre aveva proposto di ritirare io la sua parte di ......... al valore della valutazione scritta della Immobiliare ........ da lui richiesta (metà di .......,00, come vedi di ben 23.240,00 superiore a quella precedente di voi furbones), da cui detrarre il danno a me causato dal suo uso abusivo, il tutto con fatture detraibili, avuta la mia risposta affermativa, al momento della stampa del documento da parte della Rag.ra, ha fatto annullare il tutto con la frase: "non voglio darti la soddisfazione di mettere il tuo pennone sul tetto ....'........". Dopodiché è tornato sulla versione degli affitti.
Quella del 2° allegato, firmato il ../../.., nel quale oltre all'accordo di affitto (a parte che lo avrebbe potuto sottoscrivere fideiussorio, come usanza, e dal notaio . anni fa all'importo originale di ..... Euro annui come ci si era accordati, evitando i soprusi, calunnie e cattiverie gratuite nei miei confronti e dei miei familiari), si evince chiaramente, con l'ammissione del danno arrecatomi per l'uso senza titolo (dopo aver tirato ancora su quanto accettato), che non era una bega ma una ben progettata a tavolino, e da anni ("non sai che squadra ho dietro", ha pure detto), appropriazione indebita, sottrazione e usurpazione di cose comuni e altrui, (lo stesso per macchinari, impianti, stampi, avviamento, ecc., avendo impedito (con la violenza e cambio di serrature) ai legittimi proprietari: la Snc. e lo scrivente, di usarli, affittarli o venderli, ricavandone il Sacrosanto e Giusto dovuto.
Comunque, nemmeno in questo caso si è dimostrato galantuomo, ha annullato il tutto, ritornando all'offerta di comprare io, con l'aggiunta, non nuova, di acquisire pure il suo appartamento (altrimenti l'avrebbe venduto ai neri, .... magari più umani di lui), sono più di tre mesi che io ho fornito i valori di mercato alla citata Rag.ra per una comparazione, ma lui non lo ha ancora fatto, quando avrebbe dovuto presentarli prima di me, essendo lui l'offerente, chissà cos'altro starà tramando assieme alla sua squadra del "cuore", potente e senza scrupoli!
Bell'esempio per te e fratello!
Vergognatevi! La volete capire che è ora di finirla, vi siete autofinanziati su di me e Snc., avete ampiamente usato e guadagnato su tutto quello, clienti, operai e fornitori, che io e la mia famiglia abbiamo trovato, e non certamente voi, lazzaroni. Io voglio il mio, la mia metà di tutto, voglio il risarcimento dei . anni di suo uso abusivo, con gli interessi composti e poi altri danni da voi causati. A partire dalle tue responsabilità personali nell'utilizzo senza titolo per il 5%, intanto ....'........, pari finora a .....,00 Euro che dovresti farmi avere su Banca ......, ovviamente se non sei della stessa pasta di tuo padre, altrimenti non lo farai e, sapendo la verità, resterai a disagio con la tua coscienza, se ce l'hai, ma ne dubito.
Firma ....... ....
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Spett. Direttore e Redazione
Come ovvio il losco nipote di mio marito, dalla faccia di tòlla e complice con l'intera sua famiglia, non ha ritirato la raccomandata, ma siccome era stato previsto, all'altro nipote bellimbusto, l'aveva inviata per posta prioritaria, cosippure alla propria sorella, e ne aveva posto una aperta sulla pubblica via, che in fretta e furia è stata raccolta dalla degna madre.
Quindi l'hanno avuta, ma nulla è cambiato, perché in - italia -, con rare eccezioni che confermano la regola, i giudici proteggono sempre i delinquenti, come è noto a tutti.
Grazie per l'ospitalità, cordialmente.
Data,../../.. Firma .......
- Continua -
Dall’Edizione n.79, Pag. 2 – Febbraio 2006.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (48A):
SAGGE VERITÀ (20A):
GLI SPIETATI PREPOTENTI VINCONO PERCHÉ PROTETTI, QUASI SEMPRE, DALLA DISUMANA "giustizia" TERRENA. ADRIANO POLI
DOV’È LA GIUSTIZIA? A CHI L’HA VISTO?
Altri fatti. Abbiamo ricevuto e qui di seguito riportiamo l'incarico divisionale dell'opificio al quale sono state cambiate le serrature, quindi occupandolo abusivamente e senza titolo. La divisione è stata chiesta dagli abusivi dopo che si sono autofinanziati, non pagando alcunché, per 5 anni, al legittimo pro-prietario. Le copie dei documenti sono presso la nostra Redazione:
TRIBUNALE DI BERGAMO
GIUDICE DR.SA GAGGIOTTI LAURA
Parte attrice: (nota:4 abusivi "sigg." ....) C.T.P. tecnico di parte Geom. L... F.....
Parte convenuta: (nota: il truffato Sig. ....) C.T.P. tecnico di parte Geom. S....... A...
CTU. CONSULENTE TECNICO D'UFFICIO Geom. C..... G.......
All'udienza giuramento: del C.T.U. (n.d.r.: a cosa serve?) a cui è chiesto di evadere il seguente quesito:
1) "Esaminati gli atti e i documenti di causa, sentite le parti e i loro consulenti, rinnovato il tentativo di conciliazione, compiuti gli accertamenti, anche mediante accesso ai pubblici uffici. il consulente d'ufficio:
a) determini il valore di mercato dei cespiti oggetto della divisione;
b) indichi se gl'immobili ricadenti nella comunione, siano oggetto di procedure espropriative e accerti a chi è intestata la partita catastale;
c) accerti, previa visura catastale degl'immobili, l'esistenza di ipoteche negli ultimi 20 anni, e la sussistenza di oneri, pesi, servitù attive e passive, usufrutti, usi o abitazione;
d) acquisisca la documentazione necessaria per la commerciabilità degli immobili ai sensi ....., per i terreni alleghi ...., accerti gli estremi delle licenze edilizie ed eventuali difformità;
e) dica se i beni ricadenti nella comunione, siano comodamente divisibili nelle porzioni corrispondenti alle quote di spettanza dei singoli;
f) predisponga, in ipotesi di comoda divisibilità, un progetto divisionale con formazione di lotti secondo le norme di cui agli artt.713 e ss. del C.p.c. Codice Procedura Civile, avendo cura, in caso di quote aritmetiche uguali, di predisporre lotti anonimi ai fini dell'eventuale e successiva estrazione a sorte dei medesimi;
g) indichi gli eventuali conguagli in danaro necessari per pareggiare il valore fra le quote di astratta pertinenza e le porzioni in concreto determinate;
h) determini il valore locatizio degl'immobili a far data dal 01/01/2001".
Dopo il giuramento di rito, il sottoscritto CTU. C..... fissava l'inizio delle operazioni peritali (e le consul-tazioni), presso il suo studio, il G.I. concedeva termine di 120 gg. dall'inizio per il deposito della con-sulenza e rinviava la causa.
- SEGUE NEL.N.80-
-N.d.r.: Secondo voi lettori: il C.T.U. (Consulente Tecnico d’Ufficio, avendo giurato, si atterrà ai quesiti ordinategli dalla giudice?
Particolarmente per soddisfare quello del punto f)?
Predisporrà dei disegni divisori equi, ed estraibili a sorte?
Determinerà dei valori locativi veramente di mercato?
Specialmente preso atto che con il punto h), SI È CONFERMATA LA TRUFFA DELL'USO ABUSIVO.
LE RISPOSTE NEL N.80
Dall’Edizione n.80, Pag. 2 – Marzo 2006.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (49A):
WANTED ITALICA GIUSTIZIA
Altri fatti. Si prosegue pubblicando la relazione conclusiva del C.T.U.: Geom. C.....G.......:
Spett. Tribunale di Bergamo
Illustrissima Giudice Dr.sa Gaggiotti Laura
- Omissis - Esaminati gli atti, esperiti inutilmente i tentativi di conciliazione (-N.d.r.: andati a vuoto per la rigidità della posizione e l'intransigenza a senso unico di colui che ha commesso la truffa).
Risposte ai quesiti posti:
a) determinato il valore di mercato dell'immobile in Euro ... . ...;
(-N.d.r.: la cifra è "stranamente" identica a quella proposta per scritto, alcuni mesi prima dal C.t.p. di appunto di parte Geom. L... F....., come ovvio su incarico di chi ha commesso appropriazione indebita e sottrazione di cose comuni senza titolo e quindi abusivamente, e comunque con un aumento totale di ben 126.000 Euro da quella fatta a voce in prima battuta dal furbones col suo peones);
b) gl'immobili in comunione non sono soggetti ad alcuna espropriazione;
c) tutte le ipoteche iscritte non sono più in essere; sull'area esterna sussistono servitù di passo e svincolo;
d) - omissis - documenti allegati, accertata regolarità delle licenze edilizie ad eccezione di una tettoia di legno aperta; (-N.d.r.: essendo amovibile, il Comune, rispose che non serviva una licenza, quindi non doveva venire segnalata e ... con enfasi, meditate, meditate gente);
e) allegate tre possibilità di assegnazione:
1] un unico lotto a uno dei due proprietari;
2] la parte fuori terra a uno dei due e all'altro solo il piccolo seminterrato - omissis le misure -;
3] l'intero piano fuori terra e quasi tutto il seminterrato a uno dei due e una piccola porzione di seminterrato all'altro (-N.d.r.: quindi non comodamente divisibili come richiesto dalla Giudice, disattendendone l'incarico;
f) (-N.d.r.: l'ipotesi di equa divisione in quote anonime aritmeticamente uguali ai fini dell'eventuale estrazione a sorte, discussa separatamente con le parti, in presenza dei rispettivi C.T.P., e condivisa dal C.T.U., è stata fatta sparire da costui, che non l'ha più presentata, eludendo e aggirando le prescrizioni della Giudice e del Codice di Procedura Civile, art.713 e ss.;
g) (-N.d.r.: nessuna cifra di eventuali conguagli in denaro è stata fatta);
h) determinato il valore locatizio degl'immobili dal 01/01/2001 al ../../...., in Euro . . ... per il 1° anno, e così via, +gl'interessi; (-N.d.r.: confermando in tal modo la truffa e, inoltre i valori sono alquanto inferiori alle quotazioni di mercato, e a quelle sottoscritte in un contratto davanti a pubblico ufficiale, dall'abusivo, e da questi mai onorato);
Giurato e firmato Geom. C..... G.......
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Come previsto dai truffati e da vari lettori, il consulente tecnico d'Ufficio o c.t.u. minuscolo, non ha agito correttamente e onestamente al di sopra delle parti, dimostrandosi c.t.p. o consulente di UNA sola parte, quella truffaldina.
E ...... a che parcella (da dividersi fra le due parti), dai documenti depositati in redazione.
Bell'esempio di onestà e rettitudine per i suoi collaboratori, in specie per figlio e figlia ancora giovanissimi e che lavorano nel medesimo suo ufficio.
Nel prossimo numero pubblicheremo le considerazioni, perplessità scritte del danneggiato, al proprio avvocato, sulla spiacevole vicenda, sul suo comportamento, ossia sulla validità, trasparenza, equità del Ctu. o se invece può essere considerato il suo un atteggiamento preferenziale o peggio di parte, e se si può invalidarne la perizia, in quanto appare come un giudizio o perlomeno una forzatura per non permettere un'eventuale possibile estrazione a sorte o addirittura per influenzare il giudice o invogliarlo, o indirizzarlo a senso unico.
Dall’Edizione n.81, Pag. 2 – Aprile 2006.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (50):
SAGGE VERITÀ (21A):
Chiunque odia il fratello è omicida.
Padre Livio Fanzaga
Radio Maria, FM 108
SAGGE VERITÀ (22A):
In assenza di pentimento,
non c'è alcun ravvedimento,
né tantomeno risarcimento.
Senza richiesta di perdono,
non può esserci quello umano.
La competenza del perdono
rimane nelle mani di Dio.
Adriano Poli
SAGGE VERITÀ (23A):
La maggior parte di coloro che fanno della carità coi soldi e grandi offerte per la loro salvezza, usano danari da loro truffati o pèggio rubati a coloro che per questo, spesso, non sono nelle condizioni di fare altrettanto.
Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (50A):
Altri fatti . Analisi e critiche, del danneggiato al suo legale, sul comportamento e risultati espressi dal Ctu. del Tribunale:
Da: .... .... ....... .... A: Avv. .... ...
Luogo e data:
Oggetto: Considerazioni sulla relazione del Ctu. Geom. ........ ....., da discutere ed eventualmente consegnare alla Spett. Giudice ...... ..........
Allegati: 2 atti notarili e 1 mappina del .../d.
Premesso che lo scrivente è stato escluso dal godimento e dall'uso della sua metà di capannone, avendone il fratello ........ cambiato le serrature e i comandi elettrici di apertura delle entrate, e usando quindi, senza alcun titolo e in modo abusivo da . anni e mezzo, l'intero immobile con la sua ditta .... Srl. (come da allegato documento di riconoscimento danni sottoscritto davanti a Pubblico Ufficiale, ma mai onorato) impedendo così alla ... Srl. di disporre dei propri macchinari, pure questi usati senza titolo dalla citata prima Srl. truffaldina:
1) Come mai, pur sapendo dell'esistenza della piccola area del map.le .../d, di proprietà del sottoscritto, tanto che lo ha descritto a pag. 11 della sua relazione come non vendibile, e invece lo ha assegnato a terreno comune nei suoi disegni?
2) Come mai, pur sapendo che i due attuali piazzaletti di proprietà e uso comuni servono anche da svincolo dai box di altri mappali, li ha invece assegnati ad unica proprietà privata, lasciandone solamente una piccola parte di uno dei due per uso di solo passaggio?
3) Come mai nel fare ciò non ha previsto che così facendo non si permette assolutamente l'uscita e l'entrata dai detti box di altri mappali?
4) Come mai ha fatto sparire il suo precedente punto 3), che soddisfaceva l'equità divisionale, di cui alla raccomandazione del punto f) della pag.2 dell'incarico assegnatogli dalla Spett. Giudice: "Predisponga, in ipotesi di comoda divisibilità, un progetto divisionale con formazione di lotti secondo le norme di cui agli artt.713 e ss. del C.P.C., avendo cura, in caso di quote aritmetiche uguali, di predisporre lotti anonimi ai fini dell'eventuale e successiva estrazione a sorte dei medesimi", perciò non rispettando l'incarico?
Vedasi proposta Geom. ........, che la ripropone, qui allegata.
5) Come mai ha commesso l'errore dei servizi del piano sopra che non sono stati posizionati nel posto giusto ove si trovano?
6) Come mai nella valutazione del capannone non ha considerato il terreno a verde circostante?
7) Come mai ha fatto notare nella sua relazione l'esistenza della prima Srl., mentre non ha tenuto conto del diritto di esistere, di dare ulteriori posti di lavoro e di produrre utile alla seconda Srl., proprietaria dei macchinari contenuti in detto capannone, trattenuti ed usati senza titolo e quindi abusivamente dalla prima Srl., avendo cambiato appunto le serrature dell'opificio, pure in modo illegale?
8) Come mai nella valutazione dei danni dell'uso senza titolo del capannone (prevista nell'incarico della Giudice, a conferma dell'illegalità e pertanto della truffa), il detto Ctu. non ha tenuto conto di ciò che aveva firmato l'....... davanti alla liquidatrice Rag. ....., Pubblico Ufficiale? E pertanto l'importo dei danni è inferiore al citato contratto e ai valori di mercato.
9) Come mai l'esimio e competente Ctu. ha fatto delle considerazioni, segnalazioni che non erano di sua competenza e che non erano nemmeno state chieste dall'incarico della Giudice, ed espresso dei pareri quasi come se fosse lui il giudicante? Vedasi pagg. 4,5, mentre alle 6,8,18,19,20, della sua relazione, non sono veritiere in quanto non serviva alcuna comunicazione al Comune, e di contro non ha messo che la parte abusiva ha cambiato le serrature.
10) Come mai la valutazione totale del capannone di Euro ....... è identica a quella dell'offerta del Geom. ...., Ctp. di parte avversa, ossia dell'.......?
11) Come mai tutti questi "errori", "incongruenze e raffazzonature" dell'ultimo momento?
Sono dovute alla leggerezza di comportamento, incapacità o peggio?!
12) Ci sono gli estremi per invalidare o perlomeno contestare la validità della relazione del Ctu.?
Ringraziando per la cortese attenzione, con l'occasione, distinti saluti.
Firma:
* * *
DOCUMENTI PRESSO LA REDAZIONE.
A oltre un anno dalla relazione e dalla valutazione dei danni, secondo voi lettori, l'opera del Ctu. è stata invalidata, tutta o in parte? E i truffatori sono stati condannati e hanno pagato i danni da loro provocati?
- SEGUE N.82 -
Dall’Edizione n.82, Pag. 2 – Maggio 2006.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (51A):
Altri fatti. Come previsto, non solo non è stata invalidata la perizia del CTU, dimostratasi perlomeno strana, se non di parte o peggio, né tantomeno i fruitori del maltolto hanno pagato alcunché, come ovvio, ma dopo qualche mese è pervenuta al danneggiato, dal suo Legale, la seguente lettera con l'en-nesimo rinvio:
Da: Avv. ... …. A: ... ... .... …….
Luogo e data.
Oggetto: Causa divisione e domande riconvenzionali.
Sono con la presente a comunicarLe che l'udienza è stata rinviata a ...., quanto all'esito della CTU, in definitiva appare che le possibilità siano tre:
1) le parti dividano in base a una delle indicazioni date dal CTU;
2) le parti addivengano ad un accordo di acquisizione dell'intera proprietà in capo all'uno o all'altro;
3) l'immobile venga messo all'asta, e il ricavato suddiviso.
Non abbiamo molto tempo ulteriore per decidere sul da farsi.
Resta ferma la disponibilità confermatami dall'Avv. di ....... .... di corrispondere il 50% del valore locativo dell'immobile per il periodo di utilizzo esclusivo da parte del citato.
Così come Le era già stato detto a suo tempo, le uniche possibilità esistenti sono quelle di cui sopra.
(Nota: fin qui sembra tutto bene, entrambi possono scegliere, ma ...).
L'intenzione di ......., unica per la quale esprimerebbe un consenso, è quella di acquisire egli stesso la Sua quota, al valore indicato nella CTU..
- Omissis –
- Se le Sue intenzioni fossero quelle di aderire alla cessione della Sua parte, mi dovrò attivare per la definizione.
Distinti saluti, e Buona Pasqua. Firmato: Avv. .... ...
(Nota: ovvero il truffatore detta l'unica condizione, la sua).
E se il truffato, costretto a cedere, intendesse tenersi la quota penalizzante, monetizzandone la differenza, o volesse lasciare il giudizio alla giudice, secondo voi, attenti lettori, cosa potrebbe accadere?
- SEGUE N/83 -
Dall’Edizione n.83, Pag. 1 – Giugno 2006.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (52):
SINISTROZZERI, DESTROZZERI E MATTI:
GIÙ LE MANI DALLA
COSTITUZIONE ITALIANA! (7A)
di Adriano Poli
Tra il 1946 e il 1948, e quindi in meno di 3 anni, i partiti dell'epoca, formatisi durante la guerra, per certi versi civile, e pur tra gli scontri ideologici di quel tempo, riuscirono a varare la nostra Costitu-zione, una delle migliori del mondo, purtroppo mai applicata e tantomeno rispettata, né nei suoi princìpi di uguaglianza e giustizia, né nei criteri di economicità della gestione della Res Publica e nemmeno nel suo impianto federalista regionale, e dal 1994 neppure sul sistema elettorale, diven-tato da proporzionale a maggioritario, oggi, peggio ancora, uninominale a suffragio pilotato già deciso a tavolino, e che anziché diminuire i partiti li ha aumentati da 7 a oltre 20, e senza dare stabilità governativa, se non tra continue estenuanti mediazioni perditempo e sgovernabilità, volute.
Domenica e lunedì, 26-27 giugno, gli italiani verranno chiamati alle urne per esprimersi, con un referendum confermativo (è la seconda volta dal varo della nostra Costituzione), su una legge di riforma costituzionale, questa approvata dalla sola maggioranza, quella del centro-destra; mentre la prima fu deliberata dall'allora maggioritario centro-sinistra.
Precisando che, contrariamente a quelli abrogativi, per essere valido non serve il quorum, vince-ranno i sì o i no.
Purtroppo per noi cittadini i referendum propositivi, proposti da una raccolta firme, gestita anche da un'associazione, finora non sono previsti dalla nostra Costituzione, per i medesimi motivi per cui la stessa non fu mai fatta ratificare da un atto popolare:
1) la presunzione dei politici, con la complicità di giudici e alti magistrati, di essere i migliori, ovvero i detentori della verità, in grado di indirizzare, di decidere ciò che è bene o male per tutti noi sudditi, dalla culla alla bara; liberalismo assoluto e spinto compreso, e pro domo loro;
2) ma anche e soprattutto per la paura di dare più potere al popolo e meno a loro.
Lega compresa, che non ha mai mandato in votazione a Roma le oltre 54.000 firme per l'autonomia bergamasca, raccolte dagli attivisti, contro i suoi ostruzionismi, e poi espulsi da Bossi.
La devolution mascherata e spacciata per federalismo, quando non ha nemmeno la parvenza della validità di quello fiscale, mentre invece nasconde e maschera la pericolosità di un'evoluzione stata-lista (prevedendo che ogni legge regionale può essere cassata dal governo di Roma), e autoritaria con i troppi poteri dati al premier eletto direttamente, e tolti al Capo di Stato.
Nemmeno Craxi, nei suoi tempi migliori, quando veniva caricaturato con indosso gli stivaloni lun-ghi e neri da neofascista, osò tanto.
Se passasse questo referendum, non avremmo alcun federalismo, ma solamente un aumento espo-nenziale dei costi e intrecci di competenze non definite, con tante brutte copie romane dei parla-mentini locali, restando invariate le attuali autonomie, anziché dare pari dignità economica e politica a tutte le regioni e senza istituire un fondo perequativo di solidarietà nazionale a rimborso, tasso zero.
Anche se determinate esigenze del Lombardo-Veneto, storicamente giuste e sempre negate, potreb-bero, qui, dare un risultato positivo al referendum, ma mal spiegate e rappresentate dai roboanti, inconcludenti e divisori slogan.
Il federalismo lo si fa con l'apporto e la collaborazione di tutto il Parlamento, e con l'approvazione di tutta l'Italia.
Basta applicare assieme gli Statuti Siciliano e Trentino a tutte le Regioni e Province italiane, come già previsto dai Padri Costituenti, e quale proposta più che ventennale di chi scrive.
* * *
FISCHI A .... (1A):
L’Ex ministro CASTELLI, che, durante il governo Prodi del 1996, aveva presentato una mozione con-tro le spese di trasformazione dell'ultimo piano del carcere romano di Regina Cieli da adibire a uffi-ci ministeriali, giudicandole inutili e sprecone, ma successivamente da lui usato per 5 anni, quale propria abitazione da Guardasigilli, e, pur avendo perso le elezioni, si rifiuta di sloggiare dal lus-suoso attico di Roma Ladrona. Finora il neo Ministro Mastella non è riuscito a sfrattarlo. Forse do-vrà ordinarglielo col foglio di via dei Carabinieri, e la "guardia d'onore schierata"?
FISCHI A .... (2A):
BOSSI: "Se non passa la devolution e il premierato forte, se vincono i no, il Paese non cambierà più democraticamente, bisognerà trovare altre vie, e questo è un dramma".
Ha detto, serioso, il dux della Lega.
Cosa intende?
Che lui, il prode Brancaleone, marcerà su Roma e sul Sud con una "terribile armata" di – varesotti - e bergamaschi?
CON LE ILLUSIONI, DELUSIONI E BALLE DISTRIBUITE A PIENE MANI E BORSA PIENA, LA SUA. SOGNA ANCORA?
* * *
Dall’Edizione n.83, Pag. 3 – Giugno 2006.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (52A):
Altri fatti. Ciò che si sospettava e che si intuiva attraverso l'attenta analisi del testo delle opzioni di "scelta" dell'avvocato della parte offesa, il truffato è stato costretto ad accettare di "vendere" la sua metà immobiliare al truffatore, a un prezzo inferiore a quello di mercato, con un indennizzo insufficiente e senza interesse alcuno.
La giudice D.sa Elena Gaggiotti del Tribunale di Bergamo, sentita la decisione dell'avvenuto accordo si è complimentata con entrambe le parti, affermando che si era così evitato che il bene fosse messo all'asta, con altre perdite di tempo ed economiche rilevanti.
Comunque, il danneggiato e soccombente forzoso, ribadì che appunto era stato costretto a cedere.
A conferma che, ormai da alcuni decenni, in Italia il giudice non esercita più il suo ruòlo, cioè di colui che giudica, ma quello di chi indirettamente punisce il danneggiato, "premiando" chi ha fatto il danno.
Secondo voi, attenti lettori, come finirà? Il danneggiato avrà almeno la somma di danaro della cessione immobiliare, comprensiva del risarcimento? E in quanto tempo?
- SEGUE -
Dall’Edizione n.84, Pag. 2 – Luglio - Agosto 2006.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (53A):
Altri fatti. DOPO OLTRE UN ANNO E MEZZO, IL TRUFFATO NON HA ANCORA RICEVUTO ALCUNCHÉ, NEPPURE IL RISARCIMENTO PREVISTO DAL C.T.U. DEL TRIBUNALE DI BERGAMO, MENTRE IL TRUFFATORE CONTINUA IMPERTERRITO AD USARE ABUSIVAMENTE L'ALTRUI PROPRIETÀ IMMOBILIARE, SENZA ALCUN CONTRATTO D'AFFITTO, EVADENDO L'IMPOSTA DI REGISTRO E L'IRPEF, NÉ DI COMODATO, E QUINDI SENZA TITOLO E ABUSIVAMENTE. Protetto da una illegale malagiustizia. Vera fabbrica di delinquenza e delinquenti, se non di criminali.
(-N.d.dir.: GUAI AI GIUDICI che assolvono i responsabili dei reati alla persona e al patrimonio, per appropriazioni indebite e sottrazioni di cose comuni, per collusioni, concussioni, corruzioni, mediazioni e intrallazzi politici o peggio per motivi religiosi, razziali, di casta e lobby)
MAGISTRATI E GIUDICI,
RICORDATE SEMPRE LE BUONE MASSIME E PRINCÌPI:
LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI!
(IMMAGINATEVI CHE L’ESORTAZIONE SIA SCRITTA DI FRONTE A VOI)
LA LEGGE VA APPLICATA, NON INTERPRETATA!
IL GIUDICE NON È UN LEGISLATORE, DEVE LIMITARSI AD APPLICARE LE LEGGI!
LA LEGGE NON È SOGGETTA AL LIBERO ARBITRIO DI UN GIUDICE!
IL GIUDICE DEVE GIUDICARE CON GIUSTIZIA E COSCIÈNZA!
I DELINQUENTI VANNO COLPITI SUL NASCERE!
GUAI A QUEI GIUDICI CHE CONDANNANO UN INNOCENTE O PÈGGIO CHI HA SUBITO UN REATO!
IMMEDESIMARSI NEGLI ALTRI!
CHI DI VOI NON GIUDICA IN BASE ALLE LEGGI E AI REATI PREVISTI DAI CODICI CIVILE E PENALE
E DI PROCEDURA, NON È IN GRADO D’INTENDERE E DI VOLERE, SE NE VADA!
SE IL VOSTRO LAVORO NON VI PIACE O È TROPPO IMPEGNATIVO, CAMBIATE MESTIERE!
ERRARE HUMANUM EST, PERSEVERARE AUTEM DIABOLICUM!
Chi non li rispetta, si vergogni, anzi è un vergognoso/a!
* * *
SAGGE VERITÀ (24A):
È comunque doveroso da parte nostra rammentare ai nostri legislatori e giudici, la seguente CITAZIONE:
"Un governo e la giustizia devono rendere la vita difficile ai malfattori e renderla facile agli onesti cittadini".
George Clemenceau politico francese, primo ministro dal 1906 al 1917.
SAGGEZZA ESEMPLARE (25A):
Restiamo pessimisti che ciò accada, in quanto anche il politico e meridionalista Salvemini, prima della II guerra, dopo aver provato la pesantezza della “giustizia”, essendo innocente e in spregio ai giudici, affermò la seguente CITAZIONE:
"Se mi si accusa di aver stuprato la statua della Madonnina del duomo di Milano, non mi rivolgo alla polizia: se posso scappo".
GAETANO SALVEMINI, Molfetta 1873-1957 Salerno, storico e politico,
dapprima socialista poi comunista e fondatore dell’Unità.
COME DEVONO AGIRE GLI APPARTENENTI ALLE CORPORAZIONI DEI PRIVILEGI
Politici: con buon senso e cosciènza.
Medici: con scienza e cosciènza.
Giudici: con giustizia e cosciènza.
Notai: con correttezza e cosciènza.
Avvocati: con onestà e cosciènza.
Giornalisti: con verità e cosciènza.
Filosofi: con sapienza e cosciènza.
MA, PRESSO L'OPINIONE PUBBLICA,
GLI APPARTENENTI ALLE CITATE CASTE HANNO LA SEGUENTE IMMAGINE:
sono quasi privi di cosciènza,
in specie i 68ttini del 6 politico,
molti sono incapaci e ignavi,
sono bramosi di soldi e potere,
sono superbi e senza o poca umanità,
SONO IROSI E PENSANO SOLO A SÉ.
Fino a un quarto di secolo fa, i SACERDOTI AGIVANO CON EVANGELICA COSCIÈNZA.
Oggi, molti non credono e parlano poco di Dio, non sanno quasi più ascoltare né consolare, né tantomeno esporsi coi prepotenti, da novelli Fra' Cristoforo. Tutti hanno bisogno di preghiere, e che Iddio li illumini! IN PARTICOLARE: POLITICI, GIUDICI, LEGALI, RELIGIOSI.
- Continua -
Dall’Edizione n.85, Pag. 2 – Settembre 2006.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (54A):
Altri fatti.
La situazione delle aule di giustizia civile del tribunale di Bergamo, ma ci hanno detto che è così in quasi tutta Italia, ossia il caos della giustizia o la giustizia nel caos?
Siamo stati di persona nel tribunale civile di cui sopra: i corridoi sono stracolmi di gente vociante, nessuna sala d'attesa, quattro sedie in croce, non vi è neppure lo spazio per i legali per poter prendere appunti, sembra di essere nel recinto delle grida e i verdetti, anche di una stessa causa, vengono emessi come al bingo, una sì, una no, addirittura contro altre sentenze già emesse, e nonostante ciò spicca su tutti l'arroganza dei giudici, specie donne, nei confronti dei poveri ed annichiliti denuncianti presenti, in quanto chi ha commesso i soprusi non è mai presente, quindi i rimandi alle calende greche sono la regola per stancare e svenare chi li ha subiti (Sic!).
- Continua –
Dall’Edizione n.85, Pag. 4 – Settembre 2006.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (54B):
Abbiamo ricevuto questo interessante e allarmate articolo, frutto di un’esperienza personale preoc-cupante, che non fa presagire nulla di buono sull’escalation del deterioramento diffuso della società, causato dalle incapacità e fisime di estrema tutela dei diritti dei rèi, e magari di concussione e collusione coi poteri.
INQUIETANTE SIMILITUDINE
Io e gli altri, e la giustizia, ….. e gli Stati.
Il mio vicino di casa è un tipo strano, a volte mi saluta, anche in modo gentile, ma ho l'impressione che ci sia qualcosa d'indefinito che non va, in altre ho la sensazione che mi eviti o mi osservi, sembra che mi guardi storto, anzi male, ha l'occhio torbido, specie quando sono contento, mentre accudisco al mio giardino, al mio orto con piccolo frutteto, quando ne raccolgo i frutti, oppure quando mi sento osservato, spiato, se sono con mia moglie o coi miei figli.
Penso, fra me e me, forse mi sbaglio, magari sarà una mia fissazione, ma sempre più spesso ho il sospetto che sia geloso e invidioso, lui e famiglia, di ciò che io e i miei familiari abbiamo e siamo, mentre loro non sono o non vogliono essere, e non hanno, o forse preferiscono prendere agli altri. Mah!? Ne parlo serenamente con mia moglie, che mi conferma di avere i medesimi dubbi e timori, quindi certezze.
Dopo aver tentato, con noi, di parlare male di altri, e non avendo avuto la nostra partecipazione hanno fatto comunella con altri vicini, come loro, chi si somiglia si piglia, è probabile che ci infanghino di calunnie, da qualche tempo, hanno iniziato ad isolarci, non salutano più, ci evitano.
In seguito hanno incominciato a fare dei dispetti, addirittura allusioni, tafiàde, accuse, mezze frasi astiose, mezze minacce a denti stretti, lasciano andare in giro liberamente il loro cane, sembra aizzato contro di noi.
Poi, improvvisamente abbiamo trovato spostata la rete di confine, e alle mie rimostranze, lui e il suo primogenito mi hanno spintonato in terra con un bancale di legno, riesco a svincolarmi, i due sbavanti rabbia rompono una dei nostri vasi di gerani e fiori; l'esemplare genitore mi lancia contro una lamiera del suo barbecue, l'altrettanto degna madre urla dalla finestra: "Finalmente avete conosciuto chi è il no-stro vicino" (da loro assalito).
Non ci sentiamo più sicuri, decidiamo di comprare degli spruzzini al peperoncino, non si sa mai, difatti un brutto giorno il nostro "buon confinante", mentre salgo la mia rampa di scale, mi aggredisce alle spalle prendendomi per la giugulare, mi manca il fiato, riesco a svincolarmi prendo lo spruzzino e glielo sparo negli occhi e in bocca, sembra non gli faccia effetto, poi d'un tratto molla la presa e sferra un pugno nel seno a mia moglie che nel frattempo era stata assalita da sua moglie satanica, rispruzzo entrambi, lei di striscio, finalmente la sostanza irritante fa effetto, si fermano tossendo, entriamo in casa nostra.
Morale, se vuoi la pace, preparati alla guerra, sii pronto a rintuzzare ogni abuso, qualsiasi prepo-tenza, ma se, come quasi sempre accade, la giustizia non ti dà ragione e la tua vita diventa troppo impossibile, vattene via, cambia zona, prima che sia tardi.
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Gli Stati, popoli e religioni.
In Africa, in Oriente e Medioriente: certi governi dittatoriali sia materialisti che pseudo religiosi, pos-sono comportarsi in una maniera molto simile.
Prendiamo come esempio emblematico la situazione israelo-palestinese, dove dei capi politici e reli-giosi, e perfino dei gruppi estremisti musulmani, per potere, soldi, invidia e gelosia, e per rapina, spesso e volentieri si comportano allo stesso modo e poi pian piano agiscono sull'opinione pubblica, dapprima con slogan, minacce, aggressioni sul possibile nemico, quindi ritorsioni, morte, odio, bomba atomica, senza riflettere che potrebbe essere la catastrofe dell'umanità.
Attuale situazione:
Israele Stato sovrano,
Palestinesi purtroppo senza Stato,
ebrei e musulmani sciiti e sunniti,
e purtroppo Hamas, e gli altri.
Libano Stato sovrano dimezzato,
libanesi: maroniti, islamici, drusi,
e purtroppo gli altri: Hezbollah, Siria e Iran.
Con gli estremisti che predicano la distruzione di Israele e dei Cristiani e, che per unificare le varie sette islamiche, praticano la deleteria teoria machiavellica: "Se non puoi vincere il tuo nemico, alleati con lui, creando un comune capro espiatorio":
Cosa accadrà?
IL COLLANTE?
Basta trovare/creare un comune nemico.
Sciiti e Sunniti, da sempre feroci nemici, si possono unire contro un comune nemico: Israele, e cosip-pure il mondo occidentale cristiano.
D.n.r.
Dall’Edizione n.86, Pag. 1 – Ottobre 2006.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (55):
LA VERITÀ SULLA POVERTÀ,
PRIVILEGI, SPRECHI ED EVASIONE FISCAL-CONTRIBUTIVA,
di Adriano Poli
Alla fine della guerra vennero tolti i titoli e spesso i diritti nobiliari, ma essendosi alternati dei governi tutti di centro sinistra sono 50 anni che gli equilibri del diritto politico sono condizionati e stravolti dal voto dei nuovi notabili: i senatori a vita, tutti sistematicamente di sinistra mimetizzati in un centrismo-rosso, come in effetti è stato ed è tuttora.
È ora che il titolo onorifico sia appunto solamente tale, ossia che non sia remunerato e soprattutto che gl'insigniti non abbiano alcun diritto di voto, in quanto non eletti dal popolo, addirittura possono farsi sostituire delegando altri ad esprimerlo perfino nelle commissioni, e, inoltre, che non venga più ereditato dagli ex Presidenti della Repubblica, già ampiamente premiati e favolosamente remunerati con la carica avuta, che in Italia è sempre stata ed è di parte, spesso e oggi quella rossa un po' edulcorata, così come quelle dei capilobby borsistico-confindustrial-sindacal-culturali.
Andando a rileggere i nostri due editoriali sui primi 100 giorni del Governo Berlusconi, così a prima vista, ci sembra, nel bene e nel male, confrontando quanto allora era stato messo in cantiere, con quello del Governo Prodi, che la bilancia penda decisamente in favore dell'esecrato e vituperato Cavaliere imbonitore, che comunque nei fatti si è dimostrato più come un abile venditore di padelle e terraglie anziché uno statista-economista; troppo attento e impegnato nei suoi affari privati e non in quelli della collettività, e a rincorrere i perditempo pseudo-giocolieri Bossi-Casini.
BILANCIO PREVENTIVO DELLO STATO,
DETTO FINANZIARIA
Tutti i rappresentanti delle caste e lobby dei privilegi se ne lamentano, specie gli avvocati, sia in termini propri sia quali portavoce di quella ben più potente e nei fatti abbastanza inètta dei giudici e magistrati, come funziona la giustizia in Italia è sotto gli occhi di tutti, costi e lungaggini, sentenze paradosso per incapacità o peggio, nel civile e penale, i Codici compresi quelli di Procedura sono un opzional, con l'indulto e amnistia si sono messi in libertà più del doppio di detenuti, compresi assassini e serial-killer rei confessi e tangentisti, di quelli previsti dal D.L. del Governo Prodi, a conferma che le leggi sono interpretate, e male, anziché applicate.
Se tutti reclamano, ha affermato il Premier, significa che siamo nel giusto e quindi andiamo avanti.
Vediamo se tutto ciò corrisponde al vero, intanto si sono guardati bene dal colpire veramente le caste degli intoccabili, coi loro privilegi e sprechi: in primis i politici coi loro partiti, enti inutili, auto e aerei "blu", ossia due vere e proprie flotte, per soli addetti ai lavori ed ex, coi familiari, portaborse, segretarie "personali", senatori a vita, molti giudici e magistrati compresi.
Ad esempio la progressione delle nuove aliquota Irpef al di sopra degli 80 mila euro/annui è di soli 2 punti.
E dulcis in fundo gli evasori fiscali, dai colossi ai piccoli, che servono per foraggiare le tangenti, inclusi calcio e altri sport, e il sottobosco burocratico che non vuol pagare l'Iva su qualsiasi servizio o fornitura gli serva, partendo dall'alto fino ai minimi enti locali; e che presto in cambio dei loro "favori" otterranno un nuovo condono.
La verità è che quelli che piangono veramente, e spesso lacrime di sangue, sono coloro, ormai il 60%, circa 2/3 delle famiglie italiane ovvero 2 su 3, che faticano ad andare avanti, sono alla sopravvivenza, e i resti errabondi del ceto medio, visto lo scatto di ben 10 punti dell'Irpef ascritta nel loro scaglione di reddito, hanno il terrore di scivolare nella fascia dei pària, e i giovani arrivano a fare mutui ipotecari sulla vita, anche di 40 anni e a tassi esosi per farsi la casa, mentre quelle fatiscenti non in regola con le norme vengono date agl'immigrati, col trucco per assegnare loro con urgenza e gratis quelle popolari; e molti non si vergognano di dire che il saldo di nascite indigene nostrane non compensa i morti, neppure con i figli degli esotici.
E ancora non basta, difatti se il TFR o indennità di licenziamento fosse rimasta ancora nelle aziende anche in quelle grandi dei capitalisti, nemici del proletariato, ma alleati e protetti dalla sinistra pure estrema e oggi da Bertinotti, sebbene l'attivo corrente dei loro bilanci da sempre non copre tali importi, era comunque certa la loro erogazione nel normale avvicendamento delle forze lavorative, ora con l'assorbimento di detti fondi nell'Inps essi faranno la solita fine.
E inoltre la tassa o balzello sul bollo di circolazione punisce tutti coloro che negli ultimi anni hanno cambiato l'automobile, cercando di adeguarsi agli standard di minore inquinamento, anche se truffaldini (vedi nostro editoriale n.69 marmitte catalitiche-truffa), come se fosse stata una colpa, e quindi con altre rottamazioni imbroglio verranno incentivati a cambiare auto, mentre le dismesse saranno come al solito svendute agli estracomunitari clandestini, irregolari e impunibili.
A conferma di tutto ciò la si evince dalla non necessità di un salasso così pesante, infatti a causa di un positivo, non previsto, aumento delle entrate fiscali in corso, il nostro deficit annuo è sceso dal 4,3 al 3,2% del Pil (prodotto interno lordo), perciò sarebbe sufficiente una finanziaria di 10.000 milioni di euro e non quella abnorme di 40-50 mila milioni, la differenza servirà a finanziare direttamente o indiret-tamente quel 5-8% di privilegiati, il loro apparato elettorale storico di sciacquini, con tutti i carrozzoni vecchi e nuovi degli sprechi e inefficienze, che ben conosciamo
Di più, oltre all'aumento del 7,5% sugl'interessi dei risparmi già approvato, all'orizzonte sta comparendo pure l'innalzamento dell'aliquota Iva e, per intrallazzi di guadagno e potere, il diritto di voto agli immi-grati.
* * *
Dall’Edizione n.86, Pag. 2 – Ottobre 2006.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (55A):
SAGGE VERITÀ (26A):
Senza Giustizia non esistono libertà, democrazia e benessere, ma soprusi e povertà per molti, e arbitrio, dittatura e ricchezza per pochi. Oggi in Italia è così, anzi pèggio.
ADRIANO POLI
Altri fatti.
Un giorno qualsiasi nel Tribunale Penale di Bergamo.
Contrariamente a quello Civile, nei corridoi, anche se la mancanza di sedie e appoggi per poter scrivere appunti o visionare degli atti è identica, c'è più ordine e silenzio, evidentemente la presenza di Cara-binieri, Polizia e addetti alla sicurezza, con o senza divisa, ha un positivo effetto.
Nelle aule giudiziarie entrano solo gli interessati ad un'udienza penale alla volta, l'arroganza e suppo-nenza dei giudici e pubblici ministeri impregna l'etere del locale, specie se giovani, sia maschi che fem-mine.
Ad ogni dibattito si nota che una delle parti è sempre assente, ossia i colpevoli, dimodoché il o i loro legali trovano buon gioco nel far rimandare le sentenze, che spesso vengono prorogate pure per l'assenza dello stesso loro difensore, con le più svariate scuse, e senza che siano stati avvertiti i danneggiati, che quindi sono presenti con ulteriore aggravio di costi e sofferenze, cercando così di sfiancarli e soprattutto nella speranza di superare i tempi di prescrizione dei reati o d'incappare nell'ennesimo provvedimento di indulto o amnistia.
- SEGUE -
Dall’Edizione n.87, Pag. 2 – Novembre – Dicembre 2006.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (56A):
Altri fatti.
Un'altra udienza in un altro giorno qualsiasi al Tribunale Penale di Bergamo, Aula A.
Il Giudice Galizzi, fa l'appello degli imputati (due coppie di marito e moglie, che si sono denunciati a vicenda per aggressione, i due mariti sono fratelli), accertata la presenza dei due avvocati di parte, dopo aver rilevato l'assenza dei 2 testimoni citati dalla coppia più giovane, inizia ad interrogare i due coniugi più anziani (sui 65 anni), che hanno sporto la prima denuncia e non hanno alcun testimonio.
Dal suo racconto risulta che è stato aggredito alle spalle, sulla propria rampa di scale, dal fratello più giovane che lo ha afferrato alla giugulare e che per svincolarsi è riuscito a dare una spruzzata di peperoncino in faccia all'aggressore e alla di lui moglie che nel frattempo aveva aggredito la sua, nell'arretrare l'aggressore ha fatto in tempo a sferrarle un pugno nel seno, altra spruzzata e finalmente gli aggressori se ne vanno "lacrimando".
Il Giudice si rende conto della verità ed esprime il suo parere contro i coniugi più giovani accusandoli di aver commesso i reati penali, in quanto il fatto è avvenuto sulla rampa di scale di proprietà e uso personale dell’aggredito e dei suoi familiari, e l’aggressore per usarla deve chiedere il permesso.
Predisponendo però il rinvio dell'udienza di 6 mesi per l'assenza dei 2 testimoni (che, però, in pratica sono falsi), e difatti, raccomandandone la presenza pena l’essere “accompagnati” da un vigile o poli-ziotto, e convocando pure i Carabinieri accorsi sul posto (purtroppo era la sua ultima udienza da giudice essendo stato nominato Procuratore).
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ALTRI CONSIGLI PER I GIUDICI, dall'esperienza del dir. Adriano Poli:
1) Il timore di Dio e l'umana coscienza sono la garanzia della giustizia in difesa dei deboli con la punizione dei prepotenti e delinquenti.
2) Sii giusto e umano con chi devi giudicare, specialmente nei confronti di coloro che hanno subìto i reati.
3) La lunghezza dei processi è una pena tremenda per i danneggiati e gli innocenti, e una pacchia per i rèi.
4) Tieni conto che i colpévoli non si presentano quasi mai ai processi e i loro legali cercano sempre con ogni cavillo di prorogare le udienze.
5) Come tutti gli esseri umani sei fallibile: ascolta con attenzione i difensori e leggi con scrupolo tutte le carte processuali, interroga direttamente le parti, anche nei procedimenti civili, specie le vittime o danneggiati, e i testimoni, anche se di solito i colpevoli li hanno e gl'innocenti no.
6) Devi essere umile e capace, prega ogni giorno, bandisci da te arroganza, superbia, corruzione, collusione, scambi politici e insane voglie di carriera; sii prudente, calmo, equo e giusto, non devi mai scambiare favori e simpatie coi legali e chiunque.
7) Applica le leggi e non interpretarle o stravolgerle, specie nel civile, non pensare di essere il più bravo, infallibile e detentore della verità
8) La giustizia è libertà e carità se è giusta condanna dei rèi e rimborso ai colpiti; mettiti sempre nei panni delle parti. Senza dimostrare pentimento e risarcimento, nessuno sconto di pena).
9) Cerca sempre di accertare la verità, anche con sistemi empirici alla Salomone, prendi sul serio ogni caso, il tuo non è un mestiere, È UNA MISSIONE.
10) Chiedi perdono a Dio dei tuoi errori anche se involontari, e soprattutto risarcisci i danni provocati dai tuoi sbagli e, se del caso, dimettiti.
11) Ricordati che devi rendere la vita difficile ai delinquenti e più facile e tutelata quella degli onesti.
12) GUAI a te se rinunci a giudicare mandando all'asta ciò che è sacrosanto dividere equamente, se assolvi i colpevoli dei reati alla persona e al patrimonio, per appropriazioni indebite e sottrazioni di cose comuni, per collusioni, corruzioni, mediazioni e intrallazzi politici o peggio per motivi religiosi, razziali, di casta e lobby.
* * *
SAGGE VERITÀ 27A:
In Italia, gli unici valori rimasti: sono i valori bollati.
Milly
Dall’Edizione n.87, Pag. 3 – Novembre – Dicembre 2006.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (56B):
FISCHI 3A .... Ai:
Senatori a vita, iniziando dagli ex 3 Capi di Stato che, nonostante gli anticostituzionali e antidemocratici listoni elettorali a suffragio pilotato, e nondiméno i risultati elettorali in odore di brogli manipolati, col loro esimio e ben remunerato voto di casta, hanno avallato e fatto passare una finanziaria esosa e sprecona.
Ciampi, addirittura, è già arrivato a dare la delega di voto a un suo sostituto, uomo-paglia, che farà e voterà tutto ciò che egli gli ordinerà, creando così un altro sub-senatore non eletto e il cui costo ricadrà negli sperperi finanziati con l'attuale stangata premeditata e programmata, compreso chi la pagherà: Noi!
Ovviamente, in attesa che gli altri senatori a vita facciano altrettanto o magari l'hanno già fatto.
Cin, cin! Prosit!
+FISCHI 4A .... AL:
Governo Prodi per un'ennesima nuova tassa, quella sull'acqua minerale.
Ricordando la proposta che da almeno un decennio, il nostro direttore continua a fare, ossia di aumentare il costo alle sorgenti da pagare alle Province ed Enti locali, a carico degl'imbottigliatori e distributori di acqua minerale, oggi corrispondenti in frazioni di euro a 2 centesimi per le marche meno note, fino a 10 cent. per le altre, per ogni bottiglia da 1,5 litri, e altrettanti al litro per i grandi gruppi, specie multinazionali, calcolando un consumo giornaliero di una bottiglia a testa per ogni italiano, l'introito annuo è pari alla annuale finanziaria.
Alla chetichella il buon Prodi ha infilato nella sua finanziaria "omnibus", malcopiando la nostra idea, una tassa per ogni bottiglia, il cui costo, però in questo caso, sarà ancora a carico di noi tutti anziché dei suoi amici e di Bertinotti, dalle solite Coop rosse alle "odiate" multinazionali.
Quindi il nostro direttore ha speso invano i suoi soldi e il suo tempo per far studiare il professore, come mai?
Cin, cin! Prosit!
Dall’Edizione n.88, Pag. 1 – Gennaio 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (57):
PECCATI O REATI, E PECCATORI (1A)
di Adriano Poli
Cos'è il peccato?
In base alla coscienza individuale, dovuta alla libertà o libero arbitrio, patrimonio di ogni essere umano, ossia la capacità di distinguere il bene dal male, il peccato è tutto ciò che produce o porta al male; è la consapevolezza di aver compiuto un'azione riprovevole, che si avverte al proprio interno, anche se la bramosia sfrenata per le cose, l'abitudine a commetterli e l'assuefazione ne smorzano i rimorsi fino ad annullarli.
Stando al comune sentire collettivo della società, il peccato è tutto ciò che danneggia la civile convivenza tra i cittadini, ovvero tutti i reati contro la persona, il patrimonio privato e pubblico, lo Stato, le Istituzioni civili e religiose, ossia il male commesso da coloro che rompono i patti sociali col singolo individuo, la famiglia e la collettività, per soldi, potere, cattiveria, ira, invidia, sadismo, lazzaronismo, causando grandi sofferenze e gravi danni fisici ed economici.
Secondo le dottrine cristiane, e cattolica in particolare, ogni VIOLAZIONE VOLONTARIA della legge di Dio, e che vengono classificati in peccati mortali, ossia che possono portare alla morte dell'anima e al castigo eterno dell'inferno, per essere considerati tali debbono avere tre precise, definite condizioni specifiche:
1) materia grave,
2) piena avvertenza,
3) deliberato consenso, e quindi in peccati veniali, tutti gli altri che mancano anche di una sola di queste peculiarità.
Detto così, sembra che non vi siano problemi di sorta nella loro valutazione, ma tolto quelli chiaramente più gravi, nei confronti di Dio: bestemmia, sacrilegio, ateismo, dissacrazione, non santificare le feste, e criminali contro il Prossimo e il suo patrimonio, quali: omicidio, incesto, stupro, aborto, sequestro, rapina, usura, furto, truffe da sottrazioni di cose comuni, appropriazione indebite, usurpazioni, finte vendite, frodi ereditarie, commerciali e finanziarie.
In pratica, molte volte, il medesimo peccato trova una diversa classificazione, specie per quanto attiene la certezza di materia grave, sia da parte dei peccatori sia dei confessori, anzi questi ultimi si trovano in evidente difficoltà a qualificare quelli sessuali "normali", inoltre, a riconoscere e considerare i ben più subdoli e gravi peccati dell'era moderna.
Chi sono i peccatori?
Coloro che commettono o hanno commesso dei peccati, cioè tutti gli esseri umani, anche i grandi Santi, esclusa l'Immacolata Concezione, il problema è la loro specificità e distinzione.
Che caratteristiche e grado di gravità hanno i peccati capitali?
I peccati mortali biblici, dalla notte dei tempi fino alla fine dei secoli resteranno tali, sono basilari anche di quelli moderni, ma se la corruzione del singolo è reato, quella generalizzata è solo un illecito, come per gli assassini se sono tutti malati psichici nessun colpevole, se non le vittime.
Esclusi quelli contro il Prossimo, negli individuali personali la differenza fondamentale è la loro ripetitività, se saltuari o viziosi, e comunque si deve ricordare che Gesù Cristo fu sempre indulgente e misericordioso nei confronti dei singoli peccatori: "Ti siano rimessi i tuoi peccati, va e non peccare più"; ma giusto e duro con le caste dei rèi di peccati corporativi: farisei, giudici, sadducèi, mercanti del Tempio, ed è Giudice Supremo con i Caìno, i Giùda, gli assassini e gli accecati da odio e invidia e i ladroni impenitenti.
In base ai nostri sondaggi e discussioni interne a Potere Civico
sono emerse le seguenti valutazioni:
Intanto, di nuovo e con forza, è emerso che, mentre le lobby dei poteri forti: politiche e giuridico-altoburocratiche, economico-finanziarie, attraverso la stampa e radio-televisioni, cercano con articoli e dibattiti d'impedire alla Chiesa di far sentire la sua voce perfino sulla morale religiosa, al contrario gl'italiani ritengono, e noi assieme, che sia stata troppo silente e vorrebbero che facesse urlare dai "pulpiti" la condanna di ciò che stanno facendo contro la collettività, peccati mortali corporativi compresi.
Peccato mortale sono gli stipendi, pensioni e privilegi dei giudici, specie del C.S.M., delle Corti Costitu-zionali e dei Conti, altoburocrati, specialmente del Quirinale, Palazzo Chigi, Parlamento e Ministeri, e dei politici fino a quelli delle Regioni, Provincie e Capoluoghi, Ministri e Capo dello Stato compresi, eppure quelli dei personaggi pubblici, televisivi, sportivi e giornalistici.
Peccato mortale sono le corruzioni e ancor più le collusioni tra politici e giudici, e tra costoro e gli avvocati e tra di loro, come pure dare e ricevere tangenti e finanziamenti illeciti di privati, partiti o altri.
Peccato mortale sono gli abnormi sprechi e sperperi di auto e aerei blu; apparati pubblici ed enti inutili.
Peccato mortale è la promulgazione di leggi contro la morale e l'etica collettiva e individuale, religiosa e storica, dalla vita umana, alla famiglia procreante, cosippure studi ed esperimenti su embrioni e clonazioni.
Peccato mortale è varare decreti legge di amnistia e indulto, con la scusa del pieno carceri, anziché fare costruire dagli stessi carcerati la propria "casa"; eppure i condoni edilizi ai furbi.
Peccato mortale è approvare leggi discriminanti o favorenti delle categorie, piuttosto di altre, spesso quella dei dipendenti pubblici, a suo tempo anche parastatali con milioni di baby pensionati, perfino di 33 anni.
Peccato mortale è l'evasione fiscale e contributiva, falsi in bilancio, occultamento illegale di utili e pseudo-fallimenti; come pure non pagare i debiti e gli assegni non coperti.
Peccato mortale sono i falsi accertamenti e dichiarazioni di evasioni e persecuzioni fiscali, su pressioni esterne, spesso politiche, E/O PER COMPLICITÀ PERVERSE DI CARRIERA.
- SEGUE 89 -
PIÙ CRITICA
CHE APPLAUSI A ... (1A):
Benedetto XVI, considerando che la sinistra religiosa, quella che privilegia l'assistenzialismo spinto e a senso unico, ma interessato e a profitto, cioè fare il missionario in casa coi soldi pubblici anziché da questua, è da sempre in contrasto con la destra religiosa della Chiesa, quella che privilegia l'evangelizza-zione del Verbo Divino, a Regensburg aveva messo decisamente il timone al centro, ammonendo quei vescovi e sacerdoti che antepongono all'insegnamento del messaggio della salvezza o perdizione eterna quello dell'assistenzialismo generalizzato che privilegia gl'immigrati, spesso clandestini e musulmani non integrabili (edit.le n.85 e altri articoli), mentre in seguito, nella Giornata delle Migrazioni, ha fatto una clamorosa quanto inaspettata marcia indietro, che ha lasciato perplessi la maggioranza dei fedeli che da decenni attendevano tale svolta e applaudito i discorsi di Monaco e Ratisbona.
Cos'è avvenuto tra i due fatti? Forse qualcuno sta già ingabbiando il nuovo Papa, Teologo di Dio?
Una Chiesa che non insegna più abdica al suo primario compito, infatti l'assistenzialismo lo fanno anche atei, agnòstici e politicanti, e imbroglioni trafficanti, divulgare la Parola di Gesù Cristo nessun altro che i suoi Ministri lo possono fare; aiutare i poveri è secondario, li avrete sempre con voi, disse il Messia, come sta scritto nel Vangelo.
* * *
Dall’Edizione n.88, Pag. 2 – Gennaio 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (57A):
Altri fatti.
Un altro giorno qualsiasi nel tribunale penale di Bergamo.
Fuori dall'aula due Carabinieri, uno è un Capitano, dentro altri tre, dev'essere un processo per gravi reati.
L'imputato è un nero (un immigrato irregolare, ma poteva essere un bianco e biondo), era già espulso dal nostro Paese e rientrato 11 volte, è rèo dell'ennesimo furto con scasso.
Dopo la relazione del P.M. sulle prove indiziarie e ammissioni dell'imputato che, come ovvio, è assistito gratis da un avvocato e da un interprete.
Inizia l'interrogatorio e il clandestino, "affarista" da una decina d'anni, finge di non conoscere l'italiano, quindi l'interprete, dopo aver parlottato a lungo con lo straniero, dichiara che costui ritratta tutto ed è innocente.
Proprio mentre lo scrivente direttore sta riflettendo sul fatto che agli italiani, comuni mortali, nel ruolo di vittime di reati vengono dati solo pochi minuti per descrivere i fatti e poi affidarsi al proprio avvocato a pagamento, la giudice s'arrabbia e invita il traduttore a riferire all'avvocato difensore, e questi verso di lei.
Alla fine, la giudice infligge la 12a espulsione e una pena pecuniaria di 340 euro; altro parlottio, e il legale riferisce che di fatto il "buon espulso" è nullatenente, e tutto finisce nel nulla, nemmeno una condanna alternativa.
* * *
Dall’Edizione n.88, Pag. 7 – Gennaio 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (57B):
SAGGEZZE 28A:
Se avete preso una decisione, dopo averla ponderata, seguite sempre il vostro istinto, se sarà sbagliata non avrete un grande rammarico, meglio sbagliare per una soluzione scelta che per una non presa.
Adriano Poli
SAGGEZZE 29A:
Non prendete mai decisioni importanti se siete depressi, ammalati, o dopo avere subìto una batosta fisica, morale o economica.
Adriano Poli
SAGGEZZE 30A:
Cos'è il potere? Il potere è: più hai ragione e più hai torto.
Anonimo
STRAGE DI ERBA, e altri recenti fatti criminosi.
Perché avvengono?
Di chi è la responsabilità?
Potevano essere evitati?
Dalle nostre indagini e analisi essi possono avvenire per tre motivi:
1) Perché la giustizia non funziona, spesso non condanna o lascia in libertà i rèi, nonostante i vari interventi dei Carabinieri, e anziché mettere in riga chi fa soprusi e reati abbandona a se stessi chi li subisce.
2) Perché anche i sacerdoti non intervengono più con una buona ed evangelica parola riappacificatrice, e pure gli imàm, anziché pacificare aizzano.
3) Perché la società, anche per questo, è sempre più marcia. Altrimenti si potevano evitare.
Il Foro ... bucato dei Giudici Iniqui, e sepolcri imbiancati.
La giustizia in Italia
è ormai applicata quasi solo a Forum,
dai Giudici Santi-Licheri, Lagostena-Bassi e Imposimato.
Dall’Edizione n.89, Pag. 1 – Febbraio 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (58):
PECCATI O REATI, E PECCATORI (2A)
di Adriano Poli
Dai nostri sondaggi e discussioni interne a Potere Civico sono emerse pure le seguenti valutazioni:
PECCATI COLLABORATIVI DIFFUSI
Peccato mortale è condannare qualcuno in Tribunale, sapendo che è innocente o danneggiato; cosippure assolvere il colpevole o il danneggiatore, eppure prolungare i termini processuali. .
Peccato mortale è fare falsa testimonianza e /o dichiarare il falso in Tribunale.
Peccato mortale sono le frodi, truffe o sofisticazioni: alimentari, ambientali, mediche, farmaceutiche, sa-nitarie, commerciali, economiche, finanziarie, bancarie, politiche, giudiziarie, sindacali di ogni genere.
Peccato mortale sono le false vendite o cessioni, sia economico-finanziarie sia familiari, e le società fan-tasma private o pubbliche, sia da parte di chi sottoscrive, attua, conferma o avalla detti atti e/o statuti.
Peccato mortale è speculare sulle altrui disgrazie: fallimenti, concordati preventivi, liquidazioni, inoltre sulle pseudo-perizie di Ctu e liquidatori.
Peccato mortale sono le associazioni a delinquere di ogni tipo: mafiose, e/o finalizzate all'appropria-zione indebita, sottrazione di cose comuni, truffa o frode privata o pubblica.
Peccato mortale è permettere l'esistenza e usare auto e aerei blu al di fuori delle 186 previste dalla Costi-tuzione, e cosippure dare e ottenere agenti di scorta non necessari, in specie a tutti gli ex di ogni grado.
Peccato mortale è permettere l'esistenza di decine di migliaia di enti inutili e d'imboscarsi al loro interno.
Peccato mortale è l'esosità delle parcelle, onorari, emolumenti, compensi e pensioni dei lobbisti di casta.
Peccato mortale è l'usura illegale e nascosta, ma anche quella bancaria praticata con i tassi alti se passivi e bassi se attivi per la clientela, specialmente medio-piccola.
Peccato mortale sono le false pensioni e pseudo-invalidità, e i finanziamenti alle ditte per le casseinte-grazioni; infatti, quando va bene l’attività gli utili sono privati, se va male si socializzano i costi.
Peccato mortale è lucrare e permettere politicamente di praticare, organizzare e favorire l'immigrazione clandestina, vera moderna tratta di schiavi di lavoro, sesso e organi corporei.
Peccato mortale è dare posti lavorativi e case popolari prima agli stranieri che agl'italiani; un irregolare in un anno risolve i problemi di paga e casa, un italiano circa dieci.
Peccato mortale è favorire chiunque con falsi punteggi e pseudo-diritti nella vincita di concorsi pubblici e alloggi popolari; cosippure far perdere il lavoro per antipatia, vendetta o sesso.
Peccato mortale sono gli aborti, per coloro che li chiedono e per i medici e assistenti che li praticano, specie da contraccettivo in ritardo, e per i loro costi economici sulla società.
Peccato mortale è coltivare, smerciare e spacciare (e usare) qualsiasi droga.
Peccato mortale è fare terrorismo fisico, morale, psicologico e turbative economiche; con danni psico-fisici, biologici e ambientali.
Peccato mortale è approfittare e godere del lavoro altrui o sabotarlo, come pure accusare gli altri dei PROPRI errori, colpe o pèggio reati.
Peccato mortale è istigare al male, calunniare, cambiare i patti, perseguitare, congiurare, seviziare (pure gli animali).
Peccato mortale sono i bullismi cattivi e i vandalismi di strada e scuola, contro anziani, invalidi e handi-cappati fisici e mentali, donne incinte, ragazzine/i, i deboli, i diversi, le cose.
Peccato mortale è defraudare la mercede o i contributi ai dipendenti.
Peccato mortale è non fare il proprio dovere sul posto di lavoro o nel compiere la propria professione.
Peccato mortale è dare scandalo, cattivo esempio, con Gesù: "Piuttosto sarebbe meglio legarsi una macina al collo e gettarsi in mare".
PECCATI FAMILIARI DIFFUSI
Peccato mortale è fare pesanti differenze, o peggio non fare le uguaglianze tra i figli, sia nei castighi, correzioni e premi, anche tenendo conto della loro età, lavoro, meriti e se hanno o no pure loro dei figli; lasciate a ognuno di essi i vostri beni, in quote disgiunte e personali; quindi nei testamenti e donazioni assolutamente mai la frase: "Lascio tutti i miei averi ai miei figli in parti uguali"; eviterete loro tremende liti, odi, e di ingrassare legali e giudici.
Peccato mortale è quello che commettono coloro che si sposano per soldi, patrimoni, eredità, e che sono pronti a qualunque cosa per ottenerli al più presto, anche a uccidere.
Peccato mortale è nascondere al futuro coniuge dei difetti, vizi o viziosità, es.: malattie fisiche o gene-tiche, turbe sessuali e mentali, indole collerica, avarizia; assunzione di alcolici, droghe, psicofarmaci, cosippure per quei GENITORI complici nell'imbroglio.
Peccato mortale è provocare o partecipare alla rovina di matrimoni, più suocere e madri che suoceri e padri.
Peccato mortale è quello commesso dal padre del figliòl pròdigo che lo ha allevato così male e pur conoscendolo gli ha dato la sua "parte", senza nel contempo dare quella spettante e sacrosanta al figlio meritevole.
Peccato mortale è ciò che commette il vizioso "rèduce" se impedisce di dare pure al fratello onesto l'identica quota, rivalutata, che lui ha avuto e sperperato, e con l'aggiunta del maturato dal lavoro del pròbo e della moglie fatto durante l'assenza libertina, o se non veramente pentito, e perciò non lavora tanto quanto il fratello lavoratore leale, o peggio se ricadrà nel vizio.
Peccato mortale è quello che commette il figlio onesto e fedele se non perdona il fratello pròdigo se, sinceramente pentito, dimostra coi fatti e col duro lavoro la sua ritrovata onestà.
- SEGUE NEL 90 -
Dall’Edizione n.89, Pag. 2 – Febbraio 2007.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (58A):
Altri fatti.
Un'altra causa qualsiasi nel Tribunale Civile di Bergamo.
A fine Novembre 2005, davanti alla Giudice Gaggiotti, in una causa di divisione immobiliare iniziata quasi due anni prima, uno degli attori, stanco di essere stato truffato (l'altra parte, il fratello da 5 anni ha cambiato le serrature di un immobile industriale appropriandosene abusivamente), costretto dagli eventi, dichiara di accettare il risarcimento calcolato dal Ctu. e di cedere la sua metà al prezzo stabilito dallo stesso Ctu., anche se inferiori al mercato, specie per il danno dell'uso illegale e abusivo.
La Giudice, dopo aver preso atto della dichiarazione, consiglia di stipulare l'atto notarile con tutte le clausole di civile convivenza e le eventuali servitù entro il 30 Novembre 2006, dunque un anno esatto dopo.
Passati i 12 mesi, finisce il 2006, inizia il 2007, nulla è accaduto: nessun risarcimento versato, nessun atto notarile stilato.
A Febbraio il truffato riceve una lettera del suo legale con la paradossale notizia che la nuova Giudice Serri, causa sua maternità, ha fissato l'udienza a fine ottobre del ... leggete, leggete: 2008 (quasi 2 anni per una maternità, …. esagerata, travagliata e laboriosa gravidanza. Facile, e redditizio, fare i figli per le dipendenti dello Stato).
Comunque, non c’era un altro sostituto/a per poter applicare la giustizia in tempi ragionevoli?
Anche se di sicuro ciò non sarebbe né lo è certezza del diritto.
Documenti depositati in redazione.
* * *
SAGGE VERITÀ (31A):
Hai agito bene, hai lavorato tanto e onestamente, per poi farti truffare, calunniare, accusare e condannare dai tuoi fratelli.
ANONIMO
Dall’Edizione n.90, Pag. 1 – Marzo – Aprile 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (59):
PECCATI O REATI, E PECCATORI (3A)
di Adriano Poli
Dai nostri sondaggi e discussioni interne a Potere Civico sono emerse pure le seguenti valutazioni:
ALTRI PECCATI O REATI FAMILIARI (2A)
E SOCIALI DIFFUSI
Peccato mortale sono le firme false, specie nei testamenti, eredità, lasciti; le finte vendite, le sottrazioni di cose comuni, le appropriazioni indebite, truffe e usurpazioni, oltre il 90% dei reati avvengono nell'ambito familiare e/o delle conoscenze.
Peccato mortale sono le false testimonianze e calunnie, specialmente nei tribunali; le maledizioni, falsità, persecuzioni, crudeltà, sevizie, terrorismi fisici e psicologici, o mobbing; l'invidia, l'intolleranza e violenza, l'ira e litigiosità, il lazzaronismo.
Peccato mortale sono l'arroganza, superbia, la cupidigia, bramosia e avidità di soldi e potere, da ottenere con ogni mezzo anche nefando.
Peccato mortale sono le prepotenze e inosservanze viarie, la guida in stato di ubriachezza o sotto l'effetto di droghe e/o di psicofarmaci, e la trasmissione consapevole di malattie, epidemie e mòrbi contagiosi.
PECCATI MORTALI O REATI DIFFUSI DI CASTA,
PROFESSIONE E/O CATEGORIA,
OVVIO A CARICO DI CHI LI COMMETTE
Rammentando che un noto e preciso proverbio puntualizza che: "Il pesce puzza sempre dalla testa"; a significare che la degenerazione di ogni Istituzione o di un sistema inizia dai suoi vertici, parte dall'alto, dal cervello, infatti la gente si aspetta di più da chi porta una divisa o carica pubblica, dall'esempio, all'osservanza delle leggi, e delle regole etiche e morali.
Giudici e magistrati:
Peccato mortale sono l'arroganza, superbia, spesso scarsità di coscienza e la non competenza, poca umanità, carenza di buon senso ed equilibrio; il non applicare e/o interpretare le leggi; il non leggere gli atti e non sentire e interrogare le parti, e quindi, l'assolvere il colpevole e condannare il danneggiato, ossia il non dare a ognuno il suo; la loro immunità, impunibilità e inamovibilità per i loro errori, ignavia, incapacità, o pèg-gio connivenze, collusioni, concussioni e corruzioni; l'allungare i tempi dei processi (per firme false nelle eredità, per fallimenti e divisioni fino a 10 anni), il prorogare le udienze (es. per le ripetute assenze dei rèi e/o dei loro falsi testimoni, e persino per le "innaturali" maternità delle giudici anche di 2 anni).
A questo punto, siccome la stragrande maggioranza dei peccati mortali sono rappresentati dai reati contro la persona e il patrimonio, a esclusione dei peccati strettamente personali, e purtroppo di quelli di bestemmia e turpiloquio che non sono più sanzionabili:
Chi e che cosa può assolvere, emendare, condannare, punire, sanzionare, condonare, perdonare il peccato e il peccatore, e quali sono le pene?
Ecco che qui è opportuno riconfermare con forza che il compito primario della Giustizia Pubblica dovrebbe, anzi deve essere quello di rendere difficile la vita ai criminali, delinquenti, truffatori e farabutti, e più facile agli onesti, per evitare la legge del taglione, ovvero la difesa-vendetta privata.
Ma, con poche lodevoli quanto insufficienti eccezioni che confermano il malandazzo, i responsabili in primis della decadenza e degrado della società impregnata di odio e cattiveria, sono proprio costoro che, in un delirio di onnisciènza/onnipotènza, con la complicità della maggioranza degli avvocati e notai, i "prìncipi" del foro e del notariato, provocano un arretrato di cause aldilà dei due lustri, le leggi ci sono ma non vengono applicate, sono eluse, aggirate, ritorte contro gl'innocenti danneggiati, lasciando impuniti oltre il 93% dei reati, tanto che per più del 40% di quelli in corso i cittadini colpiti non li denunciano, cercano di difendersi da soli, magari con altre infrazioni e crimini, o soccombono ai perversi e potenti; è la selvaggia giungla del più forte losco.
SAGGE VERITÀ (32A):
Quando la giustizia diventa ingiustizia muoiono la libertà e la democrazia, sostituite dal sopruso, arbitrio, potere, anarchia e .... sofferenze infinite.
Adriano Poli
Ormai, dopo l'ennesima condanna della Corte di Giustizia Europea all'Italia (10 miliardi di euro l’anno) per violazione dei Diritti dell'Uomo (oltre 2000, 10 volte più di quelle emesse per l'insieme di tutti gli altri 26 Stati), anche alcuni degli stessi componenti del Consiglio Superiore della Magistratura e della Corte Costituzionale, si augurano che sia l'Europa ad occuparsi della Giustizia nel nostro Paese, in quanto dall'interno è impossibile rigenerarla.
Nemmeno il Presidente della Repubblica, nonostante i suoi inviti verbali a ridurre la lunghezza dei processi e a osservare le leggi, per la verità molto blandi, anziché dare ordini attraverso i Decreti Legge Presidenziali, dimostra una vera volontà politica di cambiamento, infatti il nostro Parlamento è formato per il 90% da avvocati, ex giudici, magistrati e notai.
Dall’Edizione n.90, Pag. 4 – Marzo – Aprile 2007.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (59A):
Altri fatti.
Abbiamo ricevuto e pubblichiamo un eloquente episodio, simile ai milioni di soprusi che accadono in Italia a causa dell'assenza quasi totale della giustizia, per cui i prepotenti manigoldi ne commettono altri, ritenendosi impunibili. Lettera in redazione.
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Da tempo il mio vicino di casa, un mio fratello, dopo essersi appropriato abusivamente della mia parte di proprietà di un immobile, preso atto che l'italica giustizia, come quasi sempre accade, da ragione a chi non ce l'ha, e forte della sua impunibilità, sta cercando con ogni mezzo di farmi andar via anche dalla mia abitazione.
Mi ha rotto vari vasi di gerani e altri fiori, sradica e fa "amputare" piante del giardino comune, anche ultra trentennali, parcheggia ovunque, ha staccato il mio citofono, minaccia e ingiuria, con parolacce pesanti e vergognosa, aizzato e coadiuvato dalla moglie, che strusciandosi troppo vicino: "Toccami che ti faccio andare in galera" - "Se sei matto curati", e lui, dapprima nei miei confronti, e qualche giorno dopo pure contro mia moglie: "Qui sono io il padrone!" - "La vuoi capire di non usare più il mio cancello?" - "Se lo fai ancora ti uccido!".- Ma il cancello è comune.
Sia io che mia moglie siamo già un po' anziani, rispettivamente: io circa 5 anni e lei quasi 2 più di lui; e inoltre 8 anni io e 4 mia moglie in più della sua.
Non ci sentiamo sicuri, temiamo di essere aggrediti, nostra figlia ci compra due spruzzini al peperoncino da difesa, li teniamo in tasca, uno io e uno mia moglie, non si sa mai.
Passano un paio settimane, poi un brutto giorno, sempre con la scusa del cancello, mi affronta, ripete ingiurie e minacce, anche verso mia moglie, affacciatasi sul nostro terrazzo, dopo le mie rimostranze, per evitare gravi complicazioni, esco, successivamente rientro, non c'è nessuno.
Sto salendo la mia rampa di scale, quando, da dietro, mi sento afferrare con due mani alla gola, mi manca il respiro, accorre mia moglie per soccorrermi, lui molla una mano e le sferra un pugno al seno, arriva la sua che si getta sulla mia graffiandola, io riesco a svicolarmi, tolgo lo spruzzino di tasca e spruzzo il contenuto sulla faccia dell'aggressore, sembra che non sortisca l'effetto sperato, avanza minaccioso, sembra una bestia, un diavolo: "Cosa mi hai spruzzato?!".-
Mi preparo al peggio, poi d'un colpo se ne vanno sfregandosi gli occhi, qualche particella volatile deve aver preso pure la complice.
Firma:
ESSENDO ormai deteriorata l'intera collettività post-industriale ed essendo immersi fino al collo nell'eldo-rado scientifico-tecnologico-finanziario degli idoli d'oro e dei poteri, se qualsiasi riforma non partirà da uomini politici, religiosi e filosofi "illuminati" saremo sempre più prede dei nuovi faraoni, che avranno il dominio di vita o di morte su tutti NOI POVERI "SUDDITI SCHIAVI".-
Dall’Edizione n.91, Pag. 2 – Maggio 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (60A):
Altri fatti.
A seguito dell'aggressione di cui abbiamo pubblicato il resoconto nel n.90 a pag.4, è stata sporta denun-cia, e di conseguenza, dopo alcune udienze rinviate per le assenze dei denunciati o del loro legale, a volte giustificate, altre no, si è svolto il dibattimento nel Tribunale Penale di Bergamo, finalmente i due accusati, marito e moglie sono presenti, ma non i loro testimoni, … strano.
Il Giudice chiede al denunciante come e dove si sono svolti i fatti, e perché teneva in tasca uno spruzzino al peperoncino, risposta: "Siccome, dai tentativi di impedirci l'accesso al cancello comune, dagli atteggiamenti e insulti vari avvenuti nei giorni precedenti, temevamo di essere nuovamente aggrediti, essendo già successo, lo spruzzino di uso legale mi è stato fornito da nostra figlia, pure lei con il marito già assaliti da mio fratello, il fatto è accaduto sulla mia rampa di scale, sono stato afferrato alle spalle e mentre mi stringeva il collo, alla giugulare, urlava se passate ancora dal mio cancello vi uccido, mi mancava il fiato, nel frattempo mia moglie, divincolatasi dalla sua, si è avvicinata per aiutarmi, mio fratello nello sferrargli un pugno al seno ha mollato un po' la presa e io sono riuscito a spruzzarlo, ma non si fermava, poi d'un tratto sono andati via tutti e due ...".
Il Giudice interrompe l'esposizione dei fatti, si rivolge alla Cancelliera, afferma che gl'imputati non avevano alcun diritto di passaggio sulla scala degli aggrediti, e che se un uomo di 65 anni, viste le foto delle precedenti violenze, tiene i tasca uno spray di difesa, evidentemente i controdenuncianti sono gli aggressori.
Come da documentazione in nostre mani, pubblichiamo il parere espresso dal Giudice Galizzi, nel-l'ultima sua udienza prima di assumere la prestigiosa carica di Procuratore della Repubblica della stessa città.
* * *
TRIBUNALE DI BERGAMO
Sezione Giudice Indagini Preliminari (GIP)
L'anno 2004, gennaio giorno 30 procedimento n. ...., nei confronti del .... ....... e della .... ..... ......., per i reati di cui agli artt. 581-612-614 e 660 C.P.,
innanzi al GIUDICE DR. ADRIANO GALIZZI - PRESIDENTE DI SEZIONE -
- Omissis - Il denunciante dichiara:
"In occasione dell'episodio del ..-..-.... mio fratello .... ....... sulla rampa delle scale mi ha preso per il collo minacciandomi di morte e ingiuriandomi, io per difendermi gli ho spruzzato del liquido irritante".
Il GIP
Visti gli atti del procedimento, ritenuto che a carico degli odierni indagati sono ravvisabili gli estremi di reato di cui agli artt.594-612 e 581 C.P. a carico del .... ....... in danno al fratello .... ....... nonché del reato di cui all'art. 581 C.P. a carico della .... ..... ....... nei confronti degli odierni apparenti.
Ritenuto che il fatto e che tutto si sia svolto sulla rampa di scale che adduce all'abitazione dei coniugi .... - ......... sta a dimostrare che gli stessi furono aggrediti e d'altra parte l'uso da parte di .... ....... di una bomboletta di spray irritante, come si rileva dall'atto di citazione a giudizio per l'udienza del sembra da ricondursi ad attività difensiva di fronte ad una aggressione
P.Q.M.
visto l'art. 409 comma V del C.P.P.
DISPONE
che il P.M. formuli a carico degli indagati l'imputazione per i reati di cui agli artt. 594-612 e 581 C.P. ritenendosi invece insufficienti le notizie di reato in ordine ai reati di cui agli artt. 614 e 66o C.P.
Chiuso alle ore 12,20 del 30-01-2004
IL PRESIDENTE DELLA SEZIONE DEI G.I.P./G.U.P.
DR. ADRIANO GALIZZI
* * *
-N.d.r.: Analisi e conclusioni perfettamente reali, basate sulla logica dell'innegabile evidenza dei fatti e situazioni, vedremo come andrà a finire.
Dall’Edizione n.91, Pag. 6 – Maggio 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (60B):
IMMIGRAZIONE DI MASSA
Adriano Poli
Il problema degli immigrati è certamente molto serio, delicato e di difficilissima soluzione, almeno a breve, ma nemmeno a lunga senza un vero programma d'intervento a livello internazionale, con accordi tra paesi ricchi, poveri e in via di sviluppo.
Premettendo che il mondo è rotondo e che l'uomo lo ha sempre percorso in lungo e in largo, per i più disparati motivi, di avventura, conoscenza e sopravvivenza, tutto ciò accadrà, finché esisteranno l'uno e l'altro.
Se invece le migrazioni sono di massa, ossia decine e decine di milioni d'individui, se non controllate possono essere fonte di possibili gravi ingiustizie e dimostrarsi temibili come o forse più di vere e proprie forme moderne di schiavismo o di conquista.
Schiavismo:
perché quando una parte dell'umanità si sposta per motivi di lavoro significa che si è davanti a dei crimini già consumati, in quanto anziché distribuire la macchina produttiva dove necessita, si pretende d'incorporare la manodopera nel mercato.
Ingiustizia:
quando si esige di far accettare un'immigrazione di massa in zone come la Lombardia, con una densità abitativa non più comprimibile, ca. 450 abitanti per chilometro quadrato, Alpi, fiumi e laghi compresi.
Ingiustizia:
quando si proteggono troppo gli immigrati, dando loro più diritti e meno doveri dei residenti, per metterli a loro agio, in nome di un falso pietismo mascherato di solidarietà, ad esempio spendendo, tra Stato, Regioni, Province e Comuni, alcune migliaia di miliardi annui, per due milioni di stranieri (oggi milioni di euro, per 7 milioni di persone), sufficienti per mantenerli a vita nei loro Stati d'origine o meglio ancora per crearvi posti di lavoro almeno in un numero triplo.
Spogliando i Paesi interessati, magari appena usciti dal colonialismo di Stato o soggetti a quello delle multinazionali, della loro migliore risorsa: la forza giovanile e disgregando le famiglie.
Ingiustizia:
anche nei loro stessi confronti in quanto è notòrio che più del 70% di essi è costretto alla clandestinità, a vendere merci in modo irregolare e fornite dalla mafia, se non peggio a prostituirsi, a spacciare droga e a ingrossare la piccola criminalità.
Conquista:
non si deve dimenticare che la storia è maestra di vita, basti pensare a quello che può accadere tra Slavi, Baltici, Balcanici, Rumeni, Nomadi, Albanesi e Islamici; sono oltre 200 le varie etnie Europee in fermento e con ataviche tensioni, inoltre un principio del Corano, che rende pericolosa l'anima missionaria dell'Islàm, è quello che ogni terra calpestata da musulmani debba essere di nuovo islamizzata, anche con la guerra santa.
Conquista:
le intenzioni di voler colonizzare con l'immigrazione gli ex Stati coloniali sono ormai evidenti; in Francia non sono poi così latenti come si vuol far credere alla gente; comunque è impensabile che con le frontiere italiane ed europee aperte ad altri 8-10, 20-30 milioni d'individui si possano risolvere i problemi politici, di esistenza e sottosviluppo di 2-3 o più miliardi di persone.
Dopo queste premesse, secondo lo scrivente, la questione stranieri irregolari e non controllati, la pressione demografica ed immigratoria, da Sud verso Nord e da Est ad Ovest, vanno affrontate col buon senso, con una seria e umile volontà politica di programmazione; su due linee d'intervento, non speculativo e ipocrita, infatti si darà il diritto di voto agli immigrati regolari, e nemmeno richiesto.
La prima, a breve, è d'obbligo non essendovi altra scelta, o qui loro e via noi o blocco immediato del-l'immigrazione non controllata, chi ha un lavoro e un'abitazione o è tra noi per motivi politici o di studio deve essere aiutato a inserirsi osservando le nostre leggi, nel rispetto reciproco di religioni e tradizioni, tutti gli altri devono venire respinti o estradati.
La seconda, a medio-lunga, in collaborazione con l'intera Europa e, in generale con tutto l'Occidente, è quella di aiutare questa gente nei loro Stati; all'inizio con l'invio di prodotti alimentari e di primo impiego, in modo cauto e mirato per evitare crisi e fallimenti dei loro agricoltori e cosippure i già verificatisi fatti di corruzione, parassitismo e mercato nero. Mentre nella fase media, sempre in cooperazione con gli Stati ricchi, concessioni di finanziamenti, in principio a tasso zero, in seguito agevolato, ma a rimborso per essere riutilizzati e per impedire che siano usati per l'acquisto di armi, come già accaduto se a fondo perduto.
Quindi, con programmi a lungo termine, forniture gratuite di macchinari, aiuti tecnologici in campo conserviero, di prima necessità e con l'aiuto di tecnici specializzati, affinché tali popoli possano tornare a essere autosufficienti, come lo erano prima dello schiavismo, del colonialismo economico-politico o della caduta di vari regimi ideologici, dittatoriali e oppressivi.
Tenuto conto che negli Stati con alta natalità si dovrebbero inviare grandi carichi di preservativi e soprattutto che aiutare un uomo o un popolo indigente è giusto, anzi doveroso, ma che mantenerlo a vita è immorale.
(Da Istituzioni e territorio, n.2 Dic.91 -Edit. Provincia di Bg).
Adriano Poli
Incredibile!
Questo articolo è stato pubblicato nel lontano 1991, e nella conferenza stampa sull'immigrazione, la sua presentazione ebbe il plauso, oltre che del pubblico, dei molti immigrati presenti, dei Consoli di Cile e Senegàl, e pure di un Vescovo; siamo a metà 2007 e, non solo, nessuna soluzione dei fenomeni è stata predisposta, ma ci sono ancora troppi interessi, poteri e ... stupidi che, nonostante le Torri, altre stragi, le guerre e il terrorismo di matrice comunque musulmana, ne sottovaluta la pericolosità, ormai tanto reale da condizionare l'esistenza stessa del pianeta e nostra.
Dall’Edizione n.92, Pag. 1 – Giugno 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (61):
PECCATI O REATI, E PECCATORI (4A)
di Adriano Poli
Dai nostri sondaggi e discussioni interne a Potere Civico sono emerse pure le seguenti valutazioni:
SUI PECCATI MORTALI DIFFUSI DI CASTA, OVVIO A CARICO DI CHI LI COMMETTE.
Alto burocrati e alti ufficiali, dipendenti pubblici di ogni ente e grado, statali, parastatali, specie Agip e Snam:
Peccato mortale è l'aumento annuale ricorrente e consecutivo dei loro grassi emolumenti, in primis degli alto burocrati, quelli dei Palazzi del Capo dello Stato, del Presidente del Consiglio, di Camera e Senato, e Ministeri, Corti Costituzionali e dei Conti, CSM, magistrati e giudici compresi, seguiti auto-maticamente da quelli dei Ministri, Sottosegretari, Parlamentari, Presidenti e Consiglieri Regionali e Provinciali e Sindaci, indi quelli degli alti ufficiali, specialmente Generali e Ammiragli.
Il tutto per garantirsi il reciproco equilibrio dei poteri ed evitare insane tentazioni, comunque sempre latenti anche se assopite da montagne danaro nostro; ogni anno meno di 500.000 persone si sbafano metà finanziaria, un altro 30% la pappano gli altri 4 milioni di medio-piccolo-burocrati, fonte inesau-ribile e indispensabile di voti per i sinistro-catto-centristi storici, col restante 20% poco si fà.
Peccato mortale sono le storiche ingerenze degli alto burocrati, e loro diramazioni o mano lunga del Ministero degli Interni, in ogni gànglio della politica, dai Prefetti ai Segretari di tutti gli Enti. Visto che l'Italia è, sì, il più Bel Paese del mondo ma, ormai, con la più alta corruzione, alimentata dalla voluta evasione del <nero edilizio>; e preso atto della grande incapacità politica dei governi e politici della cosiddetta 2a repubblica (dal 1994 a oggi), la soluzione possibile potrebbe essere quella di dare pieni poteri, con responsabilità civili e penali e automatica decadenza a fine secondo mandato, agli alto burocrati, compresi i Prefetti, i Segretari Regionali, Provinciali e Comunali, per governare con l'uso di referendum propositivi nazionali e locali.
Peccato mortale è il cronico costosissimo assenteismo e l'accidia, abbastanza diffusi, dei dipendenti pubblici di ogni settore; i dati precisi sono appena stati forniti dall'annuario Istat sul 2006: la media di assenze per malattia nel pubblico impiego è di 37 giorni annui pro-capite, con un costo di 73 miliardi di euro all'anno; gl'insegnanti, come risaputo, sono i più assidui assenti con 44 giorni annuali a cranio; ovviamente il record è del loro degno rappresentante, il prof. M....che insegna, si fa per dire, in un istituto superiore di Milano, con il 72% di mancate presenze per malattia, sui suoi faticosi sei mesi di lavoro a 18 ore settimanali, recidivo da oltre un quinquennio, nonostante i trasferimenti non perde il vizietto, con un aggravio annuo per noi comuni mortali di 150.000 euro all'anno. A proposito, i suoi alunni sono stati bocciati in massa. Come mai? Questi danni economici e morali chi li paga?
Sono decine d'anni che li vediamo, che sappiamo che litigano pure perché a loro spettano (con la complicità di loschi medici, sindacati di parte e perversi, e giornalisti asserviti) ancora ics o tot giorni di malattia, che arrivano e se ne vanno dal posto di "lavoro" a loro discrezione e reciproci patti di "mutuo aiuto", per dedicarsi alla bella e dolce vita, per fare la spesa, per far funzionare meglio i loro studi privati di consulenze: legali, mediche, commercialistiche, amministrazioni condominiali e agenzie di assicura-zioni, e varie prestazioni in cliniche, scuole e istituti privati, pure fiduciari.
I tre unici miglioramenti degli ultimi tre lustri, anche se alquanto importanti, sono:
1) i locali dei pubblici uffici quasi tutti ristrutturati nel rispetto degli addetti e utenti, ad eccezione di tanti tribunali e vari ospedali;
2) una certa diffusa cortesia, sempre con grave carenza proprio nelle aule di (in) giustizia;
3) il completo azzeramento delle stanze fiscali con un solo incaricato che ha evitato delle corruzioni alquanto diffuse; certo è che più in alto si sale e più i difetti, arroganze, soprusi, intemperanze, e "altro" salgono.
A furia di permettere di tutelare solo i diritti del singolo, senza i doveri, e di garantirli all'estremo a di-scapito di quelli collettivi, permettere, giustificare, "perdonare" per falsi e stupidi buonismi e permissivi-smi, ci troviamo in una situazione disastrosa, senza fare del catastrofismo, la Cassandra o l'uccello del malaugurio, tutto ciò è sotto gli occhi di tutti, si salvano in maggioranza, per fortuna per noi e loro, gli appartenenti alle Forze dell'Ordine, anche se loro stessi affermano DI AVERE LE MANI LEGATE.
Dall’Edizione n.92, Pag. 2 – Giugno 2007.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (61A):
Altri fatti.
Sempre della serie aggressioni dei prepotenti incivili vicini di casa, spesso parenti, a conferma che la stragrande maggioranza dei reati contro la persona e il patrimonio, oltre il 92%, avvengono in famiglia o nell'ambito dei conoscenti (documenti in redazione).
Una signora più che sessantenne è stata attesa dal cognato (fratello del marito) seduto su una sedia da giardino di fronte all'area di passaggio comune, in una posizione mai tenuta prima, minacciata con titoli e pesanti frasi da psicopatico, e quindi aggredita dallo stesso mentre stava entrando dal cancello di accesso ai rispettivi appartamenti e schiacciata tra le due pesanti ante battenti di ferro.
Detta aggressione ha provocato all'anziana signora delle contusioni al collo e alla spalla destra con pro-gnosi totale di 45 giorni e con la prescrizione dell'uso di un collarino di sostegno da parte del medico del Pronto Soccorso dell'Ospedale di ..... .. ....., e ovviamente anche un duraturo stato d'animo psicologico piuttosto grave.
Lettera in redazione. Nei prossimi numeri pubblicheremo la denuncia penale, i tempi dell'odissea in tribunale, e il risultato giudiziario.
* * *
Dall’Edizione n.92, Pag. 5 – Giugno 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (61B):
ITALIA: DATI ISTAT 2006
Adriano Poli
Abitanti: oltre 59.800.000, neanche un decennio fa erano ca. 55.000.000.
Nascite: 560.000 ca. di cui 58.000 figli di immigrati regolari.
Decessi: 554.000 ca., quindi poco più di 6.000 nati in più dei morti.
-N/Nota: tenendo però conto che i deceduti sono stati tutti o quasi autoctoni, c'è poco da rallegrarsi, anzi.
Immigrati regolari 2006: poco più di 380.000, + 0,5% sul 2005.
-N/Nota: ma la quota prevista dalla Bossi-Fini era di 175.000), a cui si aggiungono quelli irregolari.
Totale immigrati con regolare residenza: 3.750.000, 6,5% nell'intera Italia, di cui 1,5% al Sud, 2,5% al Centro e il 10% al Nord.
-N/Nota: ma i conti non tornano, al nord è del 96%. Alla faccia della densità abitativa, ben oltre Bombay.
+ I senza permesso di soggiorno: dati del Ministero degl'Interni 1,3 milioni; secondo la Caritas 1,8 milioni.
-N/Nota: da nostre interviste e conteggi percentuali territoriali, supermercati compresi, e che tanti cit-tadini confermano, il totale è di ca.7 milioni, pari all'11-12% degl'italiani, quindi per differenza i clande-stini sono sui 3 milioni (perfino dei musulmani nascosti e protetti nei monasteri maschili e femminili, incuranti del reato contro <Cesare>). Risultati: gl'immigrati tutti o quasi, molti gratis, sono iscritti ai sindacati di sinistra CGIL, CNA, o UIL., "Berlusconi è cattivo", dicono; di conseguenza il 70% delle case popolari e la precedenza nelle cure sanitarie e termali va a loro; addirittura a Milano dove si è già arrivati a distribuire i <pacchi poveri>, anticamera delle tessere di sussistenza annonària, gli stranieri, specie islamici, reclamano senza alcuna ragione: "Nel pacco dei cattolici c'è più roba!" (Sic!).
Se qualcuno, come da anni facciamo noi, si prendesse la briga di ispezionare quanto ciascuno rac-coglie in un giorno di "vendite" o di questua, ci si accorgerebbe dell'esiguità della cifra, perciò potreb-bero essere dei paravento per mascherare chi e cosa c'è dietro, e da dove provengono i mezzi del loro sostentamento e dei familiari, qui da noi, più quelli lontani. Cosa potrebbero nascondere le varie attività più o meno regolari di ristorazione, commercio fisso o ambulante di alimentari e altro, indigeni o esotici; e se in regola con la legge 626/94 e coi pagamenti di imposte e contributi.
Altre 2 interessanti ricerche, sarebbero quelle di controllare:
1) quante/i minorenni (magari rapite/i infanti), costrette/i a prostituirsi, rubare (scippi, topi d'auto, case, chiese, negozi, supermercati), mendicare, "leggere la mano", ed estorcere ai "clienti" pure grandi somme con minacce di ricatti e maledizioni, così come smercio di droga e accattonaggio organizzati ai sema-fori e scuole; controllando i loro campi e ville in Italia e loro Stati, cooperando con l'Interpol;
2) quanti sono gli immigrati maschi e femmine, e non solo islamici, che plagiano e abusano pure sessualmente dei nostri/e anziani/e, sacerdoti compresi, per spogliarli di tutti i loro averi e proprietà.
Migrazione interna: è ricominciata dal sud verso il nord, quella tradizionale dei tutti/e laureati/e.
-N/Nota: tutti vogliosi/e del posto pubblico consono agli studi, ovvio con concorsi vinti con pseudo-punteggi, compreso il doppio lavoro giuridico-legale (ossia la solita mente che deve gestire il braccio), meglio se per il marito che per la moglie; dopodiché non trovando come una volta servette locali, altra immigrazione clandestina, mentre quelli del luogo obbligati ad andare in Svizzera, UE, USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda.
Evasione fiscale-contributiva:
È ancora elevata (anche se gonfiata poltico-burocraticamente e nel contempo voluta per le bustarelle) ma, leggete, leggete, udite, udite, le regioni che evadono di più sono Lazio, Campania, Sicilia, e via, via, Puglia, Calabria, e tutte le altre, come l'opinione pubblica sapeva già, ma che si teneva nascosta, accu-sando di questo il nord, seviziandolo con ispezioni a tappeto sia nelle aziende sia sulle strade con pattuglie di Carabinieri, Finanza, Polizia, spesso una dietro l'altra; e con videocamere a "cannocchiale" ai semafori; pedaggi e multe selvagge di divieto di sosta e per entrare in città.
Cassintegrazioni ancora troppo numerose e onerose, più al nord.
-N/Nota: per ingrassare, in maggioranza, i soliti industriali confindustrial-sindacali coperti di sinistra.
Sempre abnormi i costi delle baby pensioni, sociali e d'invalidità, anche parziale, storicamente più al sud.
-N/Nota: anche a defunti e ai perfettamente sani, primato Napoli.
Mancati versamenti canone Tv, abusi edilizi ed evasione dei loro oneri e quindi dell'Ici, da parte di quasi tutto il centro-sud.
-N/Nota: è risaputo da sempre ma nessuno ci mette ripiego; guiness dei primati Napoli e Agrigento.
Creazione d'immondizia pro-capite, mancato smaltimento e scarsissimo riciclaggio al sud.
-N/Nota: Napoli, record annuale da 30 anni.
Povertà: un italiano su 4 è povero, milioni di anziani devono vivere con meno di 400 euro al mese, milioni di famiglie tra i 900 e 1.200, e che non riescono più a risparmiare.
-N/Nota: bella scoperta! Tutto si è aggravato con l'euro e con le ultime continue prevaricazioni delle lobby dei privilegi, a tutti note: alta-burocrazia, C.s.m., Corti Costituzionali e dei Conti, magistrati e giudici; Generali e alti-ufficiali, Ministri, Sottosegretari, politici e portaborse; tanto che meno di 500 mila "persone addette mangiano" ogni anno metà finanziaria dello Stato; aggiungendo quelle finanzia-rio-bancario-borsistico, degli ordini-collegi professionali e giornalistico-mediatici, il 3-5% dei vip italici detiene il 90% della ricchezza, con la complicità interessata dei sindacati e associazioni di categoria, e con il silenzio quasi totale dei ministri della Chiesa.
Inoltre se il costo della vita al nord è superiore che al centro sud, mentre paghe, stipendi, pensioni e invalidità hanno importi equiparati in tutta Italia, moltissimi vecchi soli muoiono d'inedia e denutrizione e pure di forzate eutanasie, è evidente che il nord è agonizzante, anzi sta morendo, e non fa più figli perché è invaso dai figli degli altri, ed è ormai schiavizzato, gli sono prescritti tutti i primati produttivi, con relativi costi e inquinamenti fisici, ambientali e dell'anima.
Dall’Edizione n.93, Pag. 1 – Luglio – Agosto 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (62):
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
E COSTITUZIONE (8A)
DI ADRIANO POLI
Il Capo dello Stato Italiano è veramente rappresentativo tanto che ha un forte potere a sé stante, oppure, se strumentalizzato, può diventare una bella statuina decorativa o pèggio amòrfa perché la si manovra, ingessa e paralizza?
Tutti noi cittadini speriamo che non sia così, con quello che ci costa in termini economici (più della Casa Bianca e della Monarchia inglese della Regina Elisabetta) e anche politici questa figura garante dell'unità dello Stato, della democrazia, dell'equilibrio dei poteri forti e della Costituzione, attraverso tre grandi e fondamentali poteri d'intervento diretto che da essa gli sono assegnati, difatti il Presidente della Repubblica è il capo delle Forze Armate e della Magistratura = C.S.M., può commutare le pene e concedere grazia, promulgare dei Decreti Legge = D.P.R. (art.87)) e sciogliere le Camere (art.88), però se detti poteri vengono troppo spesso disattesi, non o mal usati, a lungo andare provocano la diminu-zione e lo svilimento della Libertà e della Giustizia, sia giuridica che sociale, come purtroppo continua a verificarsi.
Vediamone insieme i perché, intanto, per chi non lo sapesse, i sei poteri che finora, dando il loro bene-placito, hanno deciso e decidono l'elezione del Capo dello Stato Italiano sono i seguenti:
1) BUROCRATICO-GIURIDICO;
2) POLITICO;
3) ECONOMICO;
4) RELIGIOSO;
5) MASSONICO;
6) MAFIOSO.
Il caso emblematico, avvenuto alcuni lustri fa, della mancata elezione di Amintore Fanfani docet, e con-ferma che per diventare Presidente della Repubblica bisogna essere graditi a tutti i citati poteri forti, sia palesi che occulti, diversamente non si è eletti.
Proseguendo: come mai la Costituzione non è mai stata applicata?
Altrimenti non avremmo:
1) ancora solo 5 Regioni autonome e le altre 15 no;
2) solamente Confindustria, Governo e Sindacati che determinano le scelte dello Stato su pensioni e invalidità falso-assistenziali; finanziamenti a fondo perso, casseintegrazioni e rottamazioni per le grandi industrie decotte o senza utili tassabili, dissestando il sistema pensionistico a discapito delle future generazioni e negando potere politico alle vere forze produttive trainanti, artigiani e piccolo-medie aziende;
3) un sistema elettorale apparentemente bipolare e quindi troppo consociativo, non rappresentativo e poco democratico, manca il centro;
4) una giustizia così lenta, oltre 9.500.000 procedimenti in corso, la più costosa e ingiusta di tutto l'occidente, si assolvono, si mettono o si lasciano in libertà i colpevoli, mentre si condannano gl'innocenti e i colpiti dai reati, difatti siamo il Paese più condannato dalla U.E. per inosservanza dei diritti umani;
5) l'inamovibilità e impunibilità a vita di magistrati e parlamentari, per qualsiasi reato o errore com-mettano;
6) gli emolumenti, privilegi e pensioni da nababbo degli altoburocrati, magistrati compresi, secondo i livelli, e che scattano ogni anno;
7) inoltre, quelli dei parlamentari, che aumentano automaticamente sullo scatto dell'alta-burocrazia, cosippure dei consiglieri regionali e provinciali, e sindaci, che rispettivamente percepiscono più di 25 mila euro al mese, 15 e 4 mila, e 3-2 mila, fino ai Ministri e al Capo dello Stato che superano i 30.000 mensili, tutti di non molto inferiori ai primi;
8) neppure quelli degli alti-ufficiali che seguono a ruota, chiudendo il cerchio, indi quelli dei giornalisti di grido;
9) un debito pubblico di oltre 1.300 miliardi di euro;
10) la mancata difesa della famiglia e il conseguente più basso tasso di natalità del mondo;
11) la disastrosa situazione della scuola, ricerca, brevetti e invenzioni, con relativa fuga di cervelli, e specializzati (però ne saranno importati altri).
Tutto ciò perché le Corti Costituzionale e dei Conti, i Consigli Nazionale dell'Economia e Superiore della Magistratura e quindi i Capi di Stato succedutesi non hanno fatto il proprio dovere Costituzionale.
È il trionfo del: "TU DAI UNA COSA A ME E IO NE DO UNA A TE", tutto ciò potrebbe anche essere tollerato e sopportato dai cittadini, se la Costituzione, le Leggi, i Codici Penale, Civile e di Procedura fossero applicati e la Giustizia funzionasse, che fosse veloce e le pene venissero inflitte, effettivamente scontate e che siano risarcitive e correttive; se la piccola e grande criminalità e la corruzione non fossero così diffuse, che non restino impuniti i loro delitti e tolte le impunità dei politici e dei giudici e le loro collusioni ed errori siano puniti anche di borsa propria; se il diritto di proprietà fosse realmente protetto e garantito, finalmente riconosciuto prioritario e prevalente sul possesso e la detenzione; cosippure difesi e tutelati i diritti e i doveri umani e civili.
Due dei segnali d'ingabbiatura del Capo dello Stato sono:
a) quello di farlo viaggiare, partecipare a manifestazioni, premiazioni, commemorazioni, inaugurare mostre, tagliare nastri;
b) quello di leggere dei messaggi preconfezionati, pieni di roboanti princìpi e retorica, quando invece dovrebbe intervenire direttamente in Politica e Giustizia, conscio e sicuro dei precisi e forti poteri derivantigli dalla Costituzione, basta usarli con competenza, buon senso e indipendenza.
Esortazioni e proposte emerse da nostre analisi e sondaggi (dovrebbero essere trasformati in Leggi):
I) bloccare per almeno 5 anni l'aumento di stipendi e pensioni dei magistrati, altoburocrati, politici, altoufficiali, giornalisti e manager complici;
II) alternanza dei politici a tutti i livelli, solo due mandati nello stesso incarico, cosippure come capi-partito;
III) punibilità e risarcimento danni sia per i politici corrotti che per gli errori giudiziari e collusioni dei magistrati, non c'è libertà senza giustizia;
IV) dimezzamento dei tempi della giustizia, quindi dei costi degli avvocati;
V) per il Capo dello Stato, interessarsi in primis e risolvere perlomeno un caso di malagiustizia alla settimana.
E pensare che questo articolo è stato pubblicato circa 5 anni fa, e oggi la situazione del Bel Paese è peggiorata, ormai si è sull'orlo del baratro.
Siccome il Presidente viene scelto alquanto anziano, innòcuo e poco incline a usare i suoi poteri costi-tuzionali, affinché stia allineato e coperto; basti ricordare che quando Craxi tentò di prevederne l'ele-zione diretta da parte del popolo, venne caricaturato con indosso un paio di stivaloni neri.
Difatti, due soli Presidenti della Repubblica hanno fatto politica usando i poteri della loro alta carica:
Pertini che contribuì a neutralizzare le brigate rosse (e che piaceva alla gente);
Scalfaro che (pur non piacendo ai cittadini) con la complicità, sempre, di Andreotti e Cossiga, nel 1994, salvò il Paese dalle disastrose incapacità di governo del pusillànime Bossi.
Attualmente è auspicabile che, anche, Napolitano faccia o possa fare qualcosa per moralizzare la magistratura e la politica, magari usando lo strumento del DPR., come e ad es.:
1) ridare subito potere decisionale sul territorio a Carabinieri e Polizia, prima che sia tardi;
2) introduzione subitanea di un limite di tre anni per i processi sia civili che penali, e nei procedimenti di concordato e fallimenti;
3) decurtazione immediata di almeno la metà dei propri appannaggi e di quelli di tutti lor signori, e delle parcelle degli avvocati;
4) istituzione immediata del giudice di paese.
Dall’Edizione n.93, Pag. 2 – Luglio – Agosto 2007.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (62A):
Altri fatti.
Un altro giorno nel Tribunale Penale di Bergamo.
A circa 1 anno dalla precedente udienza con il parere espresso dal Giudice Galizzi, il quale aveva rite-nuto che i denuncianti fossero gli aggressori, in quanto gli "imputati" si erano difesi con uno spruzzino al peperoncino perché aggrediti alle spalle sulla propria rampa di scale di uso e proprietà esclusiva appunto degli aggrediti (vedasi descrizione dei fatti nel n.91 del maggio 2007), senza però che abbia potuto concluderla con un giudizio per l'ennesima assenza, quella dei cosiddetti testimoni.
Dopo alcune udienze rinviate per le assenze, a volte giustificate, altre no, dei denunciati o del loro legale, o dei loro presunti testimoni, quando invece nessuno era presente all'increscioso evento, si è svolto il dibattimento nel suddetto Tribunale.
Finalmente i due accusatori, marito e moglie sono presenti, come pure i loro due tèste, una propria dipendente e una sorella del denunciante, e del fratello denunciato, mentre è quest'ultimo che ha subìto l'assalto assieme alla moglie, cognata dei veri assalitori.
La testimone dipendente dichiara di essere stata chiamata a fatti avvenuti, ricamando sulla grande gra-vità dello stato dei denuncianti, quando è risaputo che il peperoncino non dà alcun problema traumatico.
L'altra tèste, la sorella, invalida civile al 100%, fa una dichiarazione, talmente strumentale e farraginosa, del tipo: "Io, nella mia situazione posso dire quello che voglio", e quindi decisamente inaffidabile, anche perché dice di aver sentito solo delle grida.
Durante il dibattito, stranamente, non viene citato il parere dell'ex Giudice Galizzi, promosso Procu-ratore (l'avvocato dei denunciati, da essi pressato, volutamente non lo cita, anche perché non lo ha presentato alla nuova giudice dr.sa Sanesi).
Comunque, nonostante tutti i fatti siano stati esplicitati e cosippure sentiti i "testimoni", risultati prete-stuosi e fuorvianti, altrettanto stranamente la giudicessa dr.sa Sanesi non esprime il giudizio, anzi afferma che non intende darlo perché potrebbe essere usato come grimaldello per altre possibili cause e giudizi pendenti presso il Tribunale Civile.
E così dicendo chiude l'udienza, …. e sorpresa sposta la conclusione del processo di altri 6 mesi. Perché? Mah!? Voi cari lettori cosa ne pensate?
STANTE L'ITALICA GIUSTIZIA-INGIUSTA, immaginiamo: molto male.
VIII COMANDAMENTO: NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA!
Cari Giudici, nel caso di falsi o inattendibili testimoni, specie se non si sono presentati più volte in udienza, condannate chi accusa.
D.NS.DIR.
Dall’Edizione n.94, Pag. 1 – Settembre - Ottobre 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (63):
DELLA DEMOCRAZIA
E COSTITUZIONE (9A)
DI API
Commento di Adriano Poli
La nostra storia è quella di uno Stato democratico, tutto sommato ancora "giovane", ossia di un Paese che è riuscito a superare i periodi difficili e bui grazie anche alla politica - ma forse soprattutto - alla volontà di sopravvivere e al senso civico e di coesione dei cittadini e delle cittadine.
L'immagine di italianità nella quale ci ritroviamo è mutata: dello Stato di Diritto che era riuscito a far convivere culture e sentimenti diversi, nel rispetto reciproco, per il bene comune e la democrazia resta pian piano solo un ricordo.
Essendo (ancora?), un Paese democratico, molti, troppi hanno dimenticato che la coesione e la demo-crazia hanno un prezzo.
Vivere in uno Stato democratico e di Diritto certo significa sapere e voler riconoscere degli interessi superiori collettivi e quindi anche sapersi adeguare a quanto la maggioranza ha scelto, senza rancori né risentimenti; vuol dire riconoscere, ascoltare e rispettare la voce delle minoranze.
Se i diritti-doveri e la reciprocità non vengono garantiti e tutelati - specie quando l'altro è diverso, di una qualsiasi diversità - ecco che si alimentano estremismo e intolleranza.*
Da più parti nel nostro Paese si addita la classe politica, si critica l'operato dello Stato e si sta dimen-ticando - purtroppo - che la credibilità di un Paese dipende non soltanto dall'organizzazione interna, dai suoi politici, ma almeno in ugual parte dall'affidabilità ed efficienza dei suoi giudici, banchieri, giorna-listi e sindacati, nella consapevolezza che la popolazione ha dei valori da difendere, dei bisogni da soddisfare, mentre la fiducia che la cittadinanza ha nelle istituzioni e nelle autorità è pressoché nulla.
L'avvenire del nostro Paese e del nostro sistema democratico dipende in massima parte dalle arcinote caste e lobby citate, in primis dai loro capi: i nuovi faraoni, adeguando strutture e istituzioni ai tempi ed esigenze, anche se tocca a tutti noi oggi cercare di difenderci, con tutte le forze e rimanendo fortemente critici.**
Se si pensa al coraggio e lungimiranza dell'intera classe politica, guidata da due statisti, tuttora insuperati, del calibro di De Gasperi, l'intransigente mediatore, e di Einaudi, l'economista, con il varo di una delle più valide Costituzioni al mondo, purtroppo mai applicata nel suo impianto regional-federalista con l'istituzione delle regioni autonome poi arenato, che prevede perfino i Ministri regionali in ogni Governo dello Stato (Statuto siciliano), e della gestione delle risorse primarie (Statuto provin-ciale trentino); il sistema elettorale proporzionale con la rappresentatività territoriale delle candidature; la rigida copertura finanziaria delle spese pubbliche; la tassazione su base locale diffusa poi accentrata, inoltre, le Case popolari Fanfani a riscatto, nei grandi investimenti industriali dell'IRI e piccolo-medi con gli sgravi fiscali per le zone depresse del Paese, e strutturali di un tempo: nella cantieristica dei transatlantici, l'autostrada del Sole, e così via.
***
Possiamo affermare che da quasi 15 anni, ovvero dalla riforma maggioritaria imperfetta della cosiddetta 2a Repubblica o delle incapacità, e delle ingerenze giuridiche, quella visione e audacia di progettare e proiettare in avanti l'intervento politico, siano venuti meno e si dissipi più denaro ed energie in barriere artificiose di protezione delle corporazioni dei privilegi e lotte interne di poltrone e potere, permettendo che la nostra storia venga scritta dagli inètti, o pèggio da altri.
La nostra classe politica deve avere il coraggio di ritrovare la voglia di modellare il futuro con efficaci interventi a breve e grandi progetti a medio-lunga, con le accuse e gli scontri basati su slogan e sterili battute saccenti si crea solo caos, con i fuochi d'artificio è bello giocare, ma ad un certo punto bisogna saper scegliere, condividerne i principali, sostenendoli con convinzione fino in fondo, in modo tale che interessino il popolo per appoggiare su un vasto consenso.
COMMENTO DEL DIR. ADRIANO POLI
CARO PROF.: *E se l'altro, minoranza o il diverso non rispettano l'idem sentire dei valori, uniti ai diritti legati ai doveri?
E se poi gli altri divenissero maggioranza numerica o di pressione e volessero imporne altri, per loro altrettanto validi, ma per noi no, cosa potrebbe accadere?
E se prima non hanno rispettato (con la nostra miope connivenza e mollezza) quelli condivisi dalla maggioranza originaria ormai sulla strada di diventare ex?
**L'essenza della democrazia sono la critica vigile e costruttiva, e il controllo sull'applicazione della Giustizia, sulla distribuzione della ricchezza e raccolta delle imposte su base comunale, entrambe più eque e diffuse possibile, proprio per garantire il bene comune.
Confermando che i princìpi morali, etici, politici, culturali, storici e pure religiosi, per primi sono tenuti a praticarli proprio coloro che hanno una carica, un ruolo, un incarico pubblico o indossano una divisa.
***I grandi progetti, per realizzarsi, hanno bisogno di grandi personaggi, più che di mezzi: chi è mag-gioranza, ovvero il Governo ha il diritto-dovere di governare, alla minoranza il controllo, critica e con-troproposta e non scontro di potere senza costrutto.
ECCONE ALCUNI:
1) Immediati: azione politica per diminuire i tassi sui mutui, fidi e finanziamenti bancari, sulle accise e IVA di carburanti e acque minerali, sui beni di prima necessità e sui redditi delle famiglie di ogni categoria in base ai figli minori; azzeramento del debito pubblico con l'uso della leva fiscale sugl'in-teressi dei titoli di Stato.
2) A breve: durata max 3 anni dei processi civili e penali, pene risarcitive dei reati, punibilità anche di tasca dei giudici per incapacità o non applicazione delle leggi, pari opportunità alla difesa, più potere ai giudici popolari.
3) Strutture: tram, filobus, metropolitane leggere, ferrovie tipo TAV; autostrade: diretta Lombardia-Europa, camionali e varianti intervallari.
4) Politica: legge elettorale proporzionale senza sbarramento per entrare in parlamento ma solo per l'entrata nel Governo dove gli estremismi non devono accedere; applicazione dello Statuto regionale si-ciliano a tutte le Regioni e provinciale trentino a tutte le Province, e quindi abrogazione della IX norma transitoria della Costituzione, col titolo FEDERALE.
Dall’Edizione n.94, Pag. 2 – Settembre – Ottobre 2007.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (63A):
Altri fatti.
Dopo aver presentato denuncia penale dell'aggressione subita dal cognato e di cui abbiamo riportato nel n°92 la descrizione del fatto avvenuto nell'agosto '04, trascorsi circa sei mesi c'è stata la prima udienza (in pratica, l'avvocato .... ... legale della signora aggredita, nel corridoio del tribunale, l'avverte che sarà solo di presentazione delle parti e che nella successiva udienza avrebbe chiesto pure i danni civili).
Descrizione di un altro giorno nel Tribunale Penale di Bergamo.
Appena entrati nell'aula, la pubblico ministero, si avvicina e, probabilmente, scambiando il marito per il difensore della aggredita, chiede se la stessa si dichiara parte civile, vista la sorpresa suscitata, alla do-manda della denunciante sul come e il quando, risponde di chiederlo al proprio legale.
L'aggressore non c'è e neppure la sua avvocata, sostituita dal fratello ...... ......... il quale dichiara che il suo assistito ha avuto un problema (non specificato), affermando: "Sì, ..., ma, però ormai si stanno mettendo apposto".
La signora, visto che il proprio "difensore" non ribatte, interviene personalmente: "Ma, come ... mettere a posto, da parte di chi mi ha aggredito non c'è niente di tutto ciò".
La giudice D.sa Bianchi resta un po' perplessa, chiede all'avv. della denunciante se si dichiara parte civile, vista la sua titubanza sospetta qualcosa, s'arrabbia e sospende l'udienza, dando tempo un'ora per ripresentarsi in aula.
* * *
Appena fuori dal tribunale, l'avv. urla: "Ma che figura mi ha fatto fare"; e alle rimostranze animate della cliente e del marito, risponde:
- "Non penserà che mi sono messo d'accordo".-
- "Non lo penso io, lei lo ha detto!".-
* * *
Stilata, in fretta e furia nel suo studio, la dichiarazione risarcitiva civile di 5.000 Euro, che viene consegnata alla giudice, la quale fissa la nuova udienza A OLTRE 6 MESI DOPO. AUGURI.
SAGGE VERITÀ 33A:
Nessuno dovrebbe prendere ciò che non gli appartiene.
Buddha
Dall’Edizione n.94, Pag. 3 – Settembre – Ottobre 2007.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (63B):
GIUSTIZIA O VERGOGNA SCHIFOSA? (1A):
per quei maledetti giudici iniqui, sepolcri imbiancati,
pieni di scheletri nei loro armadi, nelle loro menti e cuori di pietra.
COS'ERA , COSA DOVREBBE ESSERE E FARE LA GIUSTIZIA? COM'È SECONDO IL SENSO COMUNE?
Da sempre la tradizione, la consuetudine, gli usi e costumi, i diritti naturali dell'uomo e l'esperienza dei secoli hanno plasmato tutti i codici giuridici; già nell'antichità classica, di Platone e Aristotele, concet-tualmente la Giustizia era l'applicazione del basilare principio primario ìnsito nel diritto naturale del-l'uomo: <DARE A CIASCUNO IL SUO!>.
A cui, in seguito, si aggiunsero altre fondamentali e innate specificazioni comportamentali, recepite quali regole giuridiche basilari, che legate tra di loro sono entrate stabilmente nel Diritto Internazionale.
STANDO AI DIZIONARI, LA GIUSTIZIA VIENE TESTUALMENTE DEFINITA:
"È LA VIRTÙ PER CUI SI DÀ A CIASCUNO IL SUO, CIÒ CHE GLI È DOVUTO, RISPETTANDO I DIRITTI ALTRUI IN MODO EQUO, ONESTO E CONFORME AL GIUSTO".
IN BASE ALLE ASPETTATIVE DEL SENSO COMUNE, LA GIUSTIZIA DEVE ESSERE:
<IMPARZIALE, GIUSTA, VERA, LEGALE, VELOCE, RISARCITIVA, APOLITICA, NON IDEOLOGICA, ONESTA, LEALE, FUNZIONALE, SEVERA, PUNITIVA, RIEDUCATIVA E UMANA>.
In relazione alle esigenze della cittadinanza, ovvero dei "sudditi", come sua ragione d'esistere, come suo primo e fondamentale compito, essa deve fare:
RENDERE GIUSTIZIA, garantire a ciascuno il diritto di usufruire e di godere di ciò che è suo, in maniera che niente e nessuno possa privarglielo; vivi e lascia vivere; indi ripristinare le situazioni conforme-mente al giusto; dare soddisfazione a chi ha subìto un torto o un reato, quale vendetta pubblica e legale in sostituzione di quella privata; condannare i colpevoli e assolvere gl'innocenti.
Dopodiché: Le pene comminate dovrebbero tendere a redimere il reo, prevedendo delle forme di lavoro coatto e retribuito, regolarmente assoggettato sia a contributi per Servizio Nazionale malattie, infortuni e pensioni sia a imposte, detraendo però le spese del suo mantenimento, custodia e assistenza carceraria, ma nello stesso tempo impedendo che il recidivo possa creare altri pericoli per la società, per le persone e il loro patrimonio.
Al vero pentito si potrà ridurre la condanna, però non prima che ne abbia scontato almeno oltre la metà e ritornato i danni materiali da lui provocati alle persone, cose, aziende e istituzioni, e anche morali di scusa.
Al possibile collaboratore di polizia o di giustizia solo piccoli sconti di pena, a patto che risarcisca il malfatto e che le sue rivelazioni siano avvalorate da riscontri e prove certe, nessun baratto pecuniario.
CHI È IL GIUDICE? COME DEVE ESSERE E COSA DEVE FARE? COM’È VISTO DAI CITTADINI?
Il giudice è colui che giudica, che è chiamato a giudicare, con grande equilibrio e capacità professionale, deve applicare le leggi e non interpretarle, conscio della propria grande responsabilità, deve essere dotato di molto buon senso e logica, incorruttibile e non politicizzato; deve condannare solo in presenza di prove certe e non indiziarie, "In dubio pro reo", in grave dubbio assolvere; ma facendo controllare periodicamente il sospettato e/o colui che ha scontato solo una parte della sua condanna.
Il giudice non è un legislatore, se sbaglia per non aver applicato la legge, incapacità o peggio per collu-sione, deve pagare di persona penalmente e di borsa, e in casi gravi sospeso, declassato o licenziato; SE NON È IN GRADO DI GIUDICARE IN GIUSTIZIA, SAPIENZA E COSCIENZA gli si faccia cambiare mestiere!
Oggi, i giudici sono nominati dai Governi, e in maggioranza avanzano di grado per anzianità e meriti politici.
Secondo la sensibilità e il realismo dell'opinione pubblica, cosa si pensa che sia, oggi, in generale la giustizia? E quindi i giudici?
Essa appare qual è in realtà:
È politicizzata, non è uguale per tutti, è parziale, spesso ingiusta, non tutela gli onesti, è estremamente lenta (le cause penali durano anni e di frequente il delinquente non viene condannato o molto blanda-mente; quelle civili anche un decennio, e quindi con elevati costi, tant'è che si rinuncia a farvi ricorso), pertanto non tutela più a sufficienza né la persona, né le cose e tantomeno il credito.
Oltre a tutto ciò, troppi sono i giudici impreparati e insensibili, menefreghisti e arroganti, alquanto assenti e lascivi e, purtroppo, non punibili, molti con la giustizia non hanno nulla a che fare.
SAGGE VERITÀ (34A):
Se la giustizia diminuisce può diventare una forma più o meno palese di oppressione dei non protetti, e legalizzare l'interesse del più forte. ADRIANO POLI
Proposte di Potere Civico, frutto anche di nostri sondaggi:
I GIUDICI DOVREBBERO:
1) essere eletti dal popolo, con obbligo e limite di 2 mandati nello stesso luogo, durante le cariche non dovrebbero votare;
2) venire sottoposti a iniziali e periodici esami di capacità giuridica e idoneità psico-attitudinale,
3) innanzi al Parlamento, giurare fedeltà alla Costituzione e alle Leggi;
4) soprattutto giurare in aula ad ogni udienza di applicare e non interpretare le Leggi. D.N.R.
- SEGUE N/95 –
SAGGE VERITÀ (35A):
Chi non vuole avere ricordi, in pratica è come se non fosse vissuto. Enzo Biagi
SAGGE VERITÀ (36A):
L'Italia è destinata a non avere verità, e a non scoprirle. TG3 01/11/07 h.12,20
SAGGE VERITÀ (37A):
Si deve sapere ciò che i politici hanno nella testa ma anche quello che hanno nelle tasche.
Corrado Alvaro
Dall’Edizione n.95, Pag. 1 – Novembre – Dicembre 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (64):
Problematica della povertà diffusa, nei primi segnali, già trattata nel 1996, 1998 e quindi nel 2000.
LA POVERTÀ IN ITALIA:
1 FAMIGLIA SU 7 È POVERA, 5 SU 10 SONO PENSIONATI
NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI
DI ADRIANO POLI
Dopo aver editato sempre nel 2000, in 4 editoriali, la vergognosa hit parade delle pensioni e stipendi d'oro di chi predica bene ma razzola male, scaricando le loro colpe del dissesto economico delle finanze dello Stato sui pensionati con oltre 37 anni di contributi, perché sono troppo numerosi, e quindi dovrebbero morire togliendo l'incomodo (con l'eutanasia forzata?).
Quindi invece di dimezzare, almeno, i loro privilegi e quelli delle caste e corporazioni loro complici, "a cranio" annualmente milionari, tutti insieme (compresi i politici di qualsiasi partito, cosippure i grandi banchieri, dal governatore di BankItalia, Corti dei Conti, Confindustrial-borsisti, ai filosofi, sociologi, giornalisti, soloni e sondaggisti nazionali), urlano ad ogni piè sospinto che bisogna diminuire le pensioni e alzare l'età pensionabile, guardandosi bene dal toccare le loro e quelle di Statali e baby-pensionati pubblici, bacino di voti per continuare il malandazzo. Complimenti!
Nel Belpaese, quello dello stellone, la "povertà" o soglia di sopravvivenza al di sotto della quale la situa-zione diventa critica, è stata fissata in un reddito totale mensile di 1.100 euro per famiglie di tre persone, per due componenti 900 e 600 per i singoli.
Dai dati Istat, la mappa della povertà risulta così distribuita:
Nord-Italia 28,5%,
Centro-Italia 13,3%,
Sud-Italia 58,2%,
pari a circa 8 milioni di famiglie.
A prima vista si nota un'anomala presa d'atto molto eloquente:
NELL'AREA CENTRALE VI È LA MINORE MODERNA INDIGENZA, di fatto la casta dirigente della bella e un po' meno amata Capitale, è da sempre bravissima a rastrellare le ricchezze prodotte nella Penisola e altret-tanto lesta a ridistribuirla nella "sua" zona.
Da un'attenta e ponderata analisi si evincono delle considerazioni e dati di fatto che fanno ri-flettere:
NEL "RICCO" NORD, CIRCA 1/3 DEGLI ABITANTI VIVE IN DISAGIO, nel Centro poco più di 1/10 e nel "povero" Sud più della 1/2; dove però sono più diffuse le opportunità da attività non controllabili: edilizia abusiva, pesca, agricoltura minuta e altro, considerando inoltre che scendendo lungo la penisola il costo/vita cala di bòtto, specie nei beni primari, pane, latte, carne, frutta, verdura, abbigliamento e affitti, ma pure voluttuari, oro, ecc.; la situazione dei disagiati del settentrione è alquanto più grave, da tessera annonaria.
Comunque, in tutta Italia, se nelle famiglie indigenti non vi fossero le entrate di almeno una pensione o invalidità vere o false che siano, si troverebbero pressoché alla fame oltre 23 milioni di persone, e pen-sare che vogliono togliere o perlomeno ridurre drasticamente tali rendite (speriamo, non chi le riceve). Bella distribuzione della ricchezza, anzi della povertà!
Proposte di Potere Civico, frutto di nostre idee e sondaggi:
1) Reintroduzione della detraibilità dalle imposte delle polizze private previdenziali e loro incentiva-zione.
2) La cassintegrazione non va ampliata ma soppressa, perché per decenni ha spogliato i fondi pensione dei dipendenti del privato, artigiani e piccoli commercianti, è fonte di guadagni indebiti per le aziende che ne usufruiscono, è fautrice di lavoro nero e lazzaronismo assistito.
3) Istituire un fondo staccato dalle pensioni e sovvenzionato per 1/3 da tutti i lavoratori, 1/3 da tutti gl'imprenditori e 1/3 dalle Regioni, in base al numero degli abitanti e al loro reddito pro-capite; il fondo dovrebbe essere controllato dallo Stato, con la creazione di un apposito Ministero delle Corporazioni e spostando alle Regioni quello del Lavoro e Previdenza.
4) Aumenti di 100-200 euro netti/mese, ossia non soggetti a imposizioni fiscali e contributive, per nuclei familiari a rischio d'indigenza, che, potendo spendere di più, rimetterebbero in circolo nuove fonti di lavoro e benessere.
Verrebbero così garantiti: l'equilibrio degli interessi di parte e la solvibilità della gestione di tutti i fondi pensione e disoccupazione temporanea ordinaria, affinché quando si verificasse un surplus di dipendenti e fosse necessario licenziarne, il loro costo venga sopportato per i primi 6 mesi dalla collettività; oltre i quali, la metà del peso sociale verrà ancora compensato dal nuovo fondo, mentre l'altra sarà a carico delle aziende che licenziano, perché nei periodi favorevoli hanno lucrato sugli utili del lavoro.
Soluzioni nell'allora finanziaria del D'Alema-bis:
1) euro 300/mese per ogni famiglia bisognosa di 3 individui del Centro-Nord e 400 per ognuna di quelle del Sud e Isole, senza tener conto che per la differenza del costo/vita si doveva fare il contrario e che parecchie famiglie, con più di tre componenti e con redditi superiori a 750, fingeranno di separarsi per ottenere le stesse sovvenzioni (Ns/ nota: com'è accaduto);
2) euro 22,5/giorno per ciascun nomade, roulotte e camper lussuosi esclusi, per nostra fortuna;
3) "discriminando" gli extracomunitari senza lavoro, che ne percepirono solo 19 al giorno a testa;
per tutti i tre punti senza prestazioni né contropartita.
Se almeno le sovvenzioni giornaliere, fossero state paritetiche di 20 euro per ogni nomade e immigrato nulla facente, però, in cambio si doveva farli lavorare (es.: nella costruzione, manutenzione e pulizia dei luoghi in cui sono ospitati, delle carceri, ferrovie, strade, terreni incolti, rive, sponde, spiagge, ospedali, ospizi, scuole, raccolta rifiuti, ecc.). Hai voglia, ce n'è di lavoro, basta aver voglia di farlo!
Non sono venuti in Italia per questo? O forse non è così? Risultati, fino ad oggi, compreso il governo Berlusconi e la legge Bossi-Fini, solo sprechi, e per le famiglie italiane: niente.
Governo Prodi: finanziaria fine 2006, per le famiglie ancora nulla, solo aumenti dei prezzi anche sui beni di prima necessità, e delle imposte per il ceto medio, e quindi altra povertà; finanziaria in corso: solo qualche spicciolo, e un'una tantum, sulle pensioni minime.
Dall’Edizione n.95, Pag. 2 – Novembre – Dicembre 2007.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (64A):
Altri fatti. Abbiamo ricevuto da un'anziana signora un accorato appello-invito ai giudici e magistrati italiani affinché ricomincino a giudicare sui Codici, e con equa e umana solerzia e giusta giustizia, almeno con i piccoli e insignificanti cittadini-sudditi.
Spett. Direttore,
ho ricevuto per caso una copia di Potere Civico, l'ho letta con estrema attenzione e attraverso una mia figlia che naviga in internet ne ho avute altre copie, complimentandomi con lei per quello che sta facendo contro il vezzo della malagiustizia.
Di me posso solo dire che da una decina di anni non riesco a ottenere giustizia a causa delle connivenze tra avvocati e giudici, donne, e pertanto, purtroppo, non posso firmarmi.
Vorrei tanto che la giustizia la smettesse di uccidere me, la mia famiglia e tutti quelli come me!!!! Grazie.
Lettera firmata in redazione.
D.R.: Nessun commento. Solo un lungo brivido! CORAGGIO SIGNORA. BUON NATALE A LEI, E AI LETTORI.
* * *
SAGGE VERITÀ (38A):
L'italica giustizia è solo una chimera, dà solo una "occasione" al diritto leso, ma quasi sempre si rivela illusione e delusione, quando non è malagiustizia con l'assoluzione del colpevole o condanna dell'innocente. Adriano Poli
Dall’Edizione n.95, Pag. 3 – Novembre – Dicembre 2007.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (64B):
GIUSTIZIA O VERGOGNA SCHIFOSA? 2A:
per quei maledetti giudici iniqui, sepolcri imbiancati,
pieni di scheletri nei loro armadi, nelle loro menti e cuori di pietra.
Adriano Poli
Giustizia: chi e cosa deve garantire? Forse l'impunibilità dei reati e dei rèi?
Sembra un titolo ironico, ma purtroppo non lo è, infatti in Italia, è una dura e cruda realtà, i reati di qualsiasi tipo non sono quasi più puniti, nonostante l'abnegazione e il prodigarsi delle forze dell'ordine, che spesso pagano con gravi lutti il prezzo del loro dovere; però, a volte .. ?! Stando ai dati forniti dal Ministero di Giustizia e organi competenti, la grande e piccola criminalità sono in continua espansione, mettendo a repentaglio la sicurezza del patrimonio e della vita stessa di noi poveri mortali.
Quelli d'inizio 1998 (sì avete letto bene, l'articolo è stato pubblicato ad Aprile di quell'anno) sono davvero impressionanti, inauditi e vergognosi, tanto che il Presidente della Repubblica (gli ultimi 3 sono senatori a vita, a oltre 30.000 euro al mese, e col loro voto sono ancora responsabili dei malgoverni succedutisi), pure quello attuale come capo della Magistratura e garante della Costituzione, dovrebbe dare una pubblica lavata di capo al C.S.M. e al Ministro Guardasigilli in carica; perché intervengano pesantemente su tutti gli organi periferici, se non lo sanno fare si dimettano.
Difatti, i reati impuniti, con le rispettive percentuali, sono i seguenti: il 95% dei furti, l'86% delle rapine, l'80% degli stupri, il 68% dei sequestri e il 62% degli omicidi; ("Parlamento in" Canale 5 del 18/05/98 ore 00,30); oggi, 10 anni dopo la situazione è vergognosamente disastrosa.
La Costituzione italiana (art.3) recita: tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali davanti alla leg-ge, mentre è ormai certo che nel "paese dello stellone, gli unici tutelati e protetti, sono appunto i rèi, spe-cie assassini, sequestratori e stupratori, anzi più i delinquenti sono crudeli, spietati, ... e "pentiti" ed effe-rati i loro delitti, più sono rispettati, a volte lautamente pagati dallo stato (Sic!); essi infatti godono di li-cenze premio e lussuose vacanze per buona condotta (Sic!) e per dedicarsi ad altri raid ed escursioni de-linquenziali; alla faccia della Costituzione, della maestà della legge e a nocumento dei comuni cittadini.
Riflettendo che uno dei principali compiti dello Stato di diritto, uno dei cardini per cui nacque e si formò è proprio quello di dare sicurezza ai propri sudditi in cambio di un'imposizione coattiva di tasse, tutto questo era meglio garantito dalla Civitas Romana e dalle leggi medioevali.
Eppure, sarebbe abbastanza semplice per lo Stato tenere circoscritta la criminalità organizzata, basta ripristinare il sano principio di responsabilità e punibilità di chi sbaglia, senza la possibilità di essere chiamati a rispondere degli effetti dannosi e a volte criminali delle proprie e/o altrui azioni e di pagare di persona (giudici, magistrati e politici compresi), non vi può essere vera libertà, uguaglianza, rispetto e giustizia, ma arroganza, crimini, arbitrio, soprusi e corruzione.
Tenendo pure conto della cronica carenza delle strutture carcerarie, della saggezza di due noti proverbi: "l'ozio è il padre dei vizi" e "il lavoro redime e nobilita l'uomo", per la loro rieducazione e nostra sicu-rezza, i carcerati dovrebbero essere costretti a delle forme di lavoro coatto; affinché partecipino diretta-mente alla ristrutturazione e costruzione di carceri, coltivazione di terreni incolti e abbandonati, ecc..
Prevedendo un loro giusto stipendio, per non creare illecite concorrenze, con relative trattenute e contributi, detraendo le spese del loro mantenimento, custodia e assistenza, dimodoché giunta l'ora del pensionamento abbiano diritto a un loro assegno e non alla pensione sociale, a nostro carico, come oggi avviene.
Dall’Edizione n.96, Pag. 2 – Gennaio 2008.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (65A):
Altri fatti.
Dopo varie udienze andate a vuoto per l'assenza (tanto una giustifica si trova sempre, anche solo verbale, mah?... non lo so, oppure hanno avuto dei problemi, senza dire quali, si è verificata una cosa grave in azienda, non stava bene), una volta dell'imputato, un'altra della moglie, indi della loro avvocata.
Stante alla signora aggredita, comunque gli atti sono presso la redazione.
Intanto sono passati oltre 3 lunghi anni, con costi legali di 3.500 euro, più viaggi, parcheggi, e soprat-tutto danni umani fisici e morali. Alleluia!
UN ALTRO GIORNO NEL TRIBUNALE PENALE DI BERGAMO
Descrizione delle deposizioni:
1) La Signora aggredita, dopo aver letto la formula di rito, dichiara che, mentre stava rientrando dalla strada comunale; il sig. ......., ha cercato di impedirle di entrare dal cancello comune, apostrofandola con parolacce e urlando: "La vuoi capire che non devi più passare dal mio cancello; se passi ancora ti ammazzo, se passate ancora vi uccido", e che quando si è trovata a metà ingresso, di essere stata rinchiusa tra le due ante di ferro del cancellone comune di entrata.
E di avergli detto, con affanno e ansia: "Cosa stai facendo mi fai male, lasciami passare che devo andare in casa mia, il cancello non è solo tuo".
2) L'aggressore (cognato della vittima, al quale non è stata fatta leggere la formula di rito, chissà perché?), dichiara che è tutto falso, lui non era neppure presente al fatto, a quell'ora, essendo appena tornati dalle ferie, e da poco rientrati, lui e la moglie, da una visita alla di lei madre, si trovava in casa ad aiutare la moglie a cucinare delle bistecche.
* * *
Secondo voi lettori:
Date le due versioni completamente contrastanti, e il fatto che una moglie non potrebbe fare da testimone, verrà ascoltata e tenuta in considerazione la sua possibile deposizione?
Come andrà a finire?
Verranno richieste le testimonianze del Pronto Soccorso dell’Ospedale ….. … ……?
Che parere esprimerà la giudice sostituta?
SENTENZA PROSSIMAMENTE
Dall’Edizione n.96, Pag. 3 – Gennaio 2008.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (65B):
GIUSTIZIA O VERGOGNA SCHIFOSA? 3A:
per i maledetti giudici iniqui, sepolcri imbiancati,
pieni di scheletri nei loro armadi, nelle loro menti e cuori di pietra.
Adriano Poli
GIUSTIZIA EQUA E RISARCITIVA: È UN SOGNO?
PRINCIPALI PECCHE E DISFUNZIONI DI MALAGIUSTIZIA:
1) Impunibilità molto diffusa dei reati e dei colpevoli.
2) NON VENGONO APPLICATE LE LEGGI.
3) Impotenza contro la micro-criminalità, spesso anche con la macro-criminalità.
4) Paralisi funzionale e sottorganico, e fuga di notizie.
5) Incapacità quasi totale di redimere i rèi.
6) Giudici e magistrati in maggioranza politicizzati, quasi asserviti.
7) Curatele fallimentari di frequente corrotte.
8) Pressoché nessuna pena di risarcimento ai colpiti dei danni causati loro dai colpevoli.
9) Troppe scarcerazioni per pseudo buoni comportamenti, con reati ed omicidi recidivi.
10) Nessuna assistenza e comprensione per i familiari delle vittime.
NOSTRE PROPOSTE E PARERI DI FUNZIONALE BUON SENSO E LOGICA:
1) Piccola, ma significativa riforma dell'ottica giustizia è di scolpire, pure di fronte ai giudici e non so-lo alle loro spalle, il motto: "La Legge è Uguale per Tutti", e l'antica massima: Chi Sbaglia, Paghi!
Con l’aggiunta: Giudici Compresi!
2) Lo Stato sia solo giudice e l'accusa privata, per confronti ad armi pari, con + poteri alle giurie popolari, per far sì che arresti e condanne siano decisi su prove e non su indizi, a garanzia dell'equo giudizio, con punibilità dei colpevoli, assoluzione degli innocenti.
3) I giudici e pubblici ministeri dovrebbero giurare in aula ad ogni udienza sulla Costituzione e Bibbia: il rispetto e l'applicazione delle Leggi, e cosippure di dire la verità da parte degli imputati e testimoni.
4) Per una buona funzione della giustizia e soluzione del sottorganico: in ogni comune si dovrebbe istituire il Giudice di Paese su piccole cause sia civili che penali, finanziato dalle stesse parti richiedenti, con udienze a programma, sgravando il lavoro di preture e tribunali, per punire e circoscrivere qualsiasi piccolo-media criminalità civile e penale.
5) NEL CONTEMPO E AL PIÙ PRESTO POSSIBILE, RIDARE POTERE D'INTERVENTO TERRITORIALE AI CARABINIERI.
6) Durante l'incarico da giudice o magistrato, e non più di due nello stesso luogo e carica (max 5 anni per tipologia), essi non dovrebbero votare né avere candidature politiche.
7) Costoro non dovrebbero poter ottenere prestiti bancari, se non presso apposita Cassa Mutui Magi-strati.
8) Il rappresentante legale delle S.N.C., di legge dovrebbe avere il 51% delle quote, inoltre tali società e le ditte individuali, fino a 1,5 milioni di fatturato, non potrebbero essere dichiarate fallite e i loro crediti ritenuti privilegiati; né dovrebbero più garantire il credito con tutti i loro averi, ma col patrimonio aziendale e capitale sociale, con minimo di 5 mila; come per gli attuali 10 per S.R.L. e 100 mila per S.P.A., fermi da 35 anni, andrebbero adeguati almeno di 2.500 ogni 50 mila di fatturato.
9) In materia di fallimenti e di valutazioni preventive, dato che ora finiscono in grandi abbuffate, la loro durata non dovrebbe superare i 3 anni, tutto l'iter e l'operato dei curatori vigilati da un componente delle Fiamme Gialle e/o Carabinieri (con turni prestabiliti); e da 1 revisore dei conti e, soprat-tutto, da 1 rappresentante per ogni categoria di creditori, per una vera giusta tutela dei loro sacrosanti crediti.
10) Nelle vacanze estive si dovrebbero far lavorare tutti gli studenti, dalle superiori, con appropriate paghe, norme e facilitazioni alle aziende; per far capire ai futuri giudici, avvocati, ufficiali, politici, medici, giornalisti, ecc. cosa esiste al di là del banco, sarebbe molto utile all'UOMO, QUALE ESSERE UMANO E NON COME NUMERO.
11) Un più cauto e prudente utilizzo degli psichiatri, le cui “sentenze” sono ritenute, molte volte, quali prove di infermità dei rèi, se tutti sono “ammalati” = nessuno è colpevole.
12) Uso sistematico delle pene alternative e “corporali” di sacrificio fisico, di lavoro e di porta-foglio risarcitivo dei privati e del pubblico, a rieducazione dei monelli e dei delinquenti di ogni fòggia e stazza.
D.N.R.
- SEGUE N/97 –
Dall’Edizione n.97, Pag. 1 – Febbraio – Marzo 2008.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (66):
FISCHI (5A) ... A:
Una parte della magistratura usa gli strumenti derivanti dal suo potere per altri scopi, pure occulti, per influenzare o dirigere la politica, spesso di sinistra (o sinistra-centro, stavolta è stato fatto cadere il Governo Prodi, indagando su Mastella e sua moglie, e questi è caduto nel tranello e nessuno lo ha voluto come candidato nelle nuove elezioni, idem il Prof. Prodi).
FISCHI (6A) ... AL:
Presidente Napolitano che, con un proprio D.P.R., ha esentato dalla raccolta firme tutte le liste, anche quelle con almeno un parlamentare a Roma o Strasburgo, mentre chi democraticamente intende partire dal territorio, ne deve raccogliere oltre 600 mila autenticate (questa "regola" antidemocratica va rivista).
PROSPETTIVE POLITICHE ED ECONOMICHE
ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI POLITICHE ANTICIPATE
Adriano Poli
PROGRAMMI P.D. E P.D.L.
I punti principali sono talmente generici e intercambiabili che, cambiando i fattori il prodotto e il senso sono uguali, sembrano fotocopiati allo specchio (anzi, tanto non li applicheranno mai).
Difatti, non sanno specificare né come né quando, nemmeno entrano nel merito con dati e cifre concrete, e soprattutto scadenze di realizzazione.
INTERVENTI IMMEDIATI
Aumenti al netto, del 10% delle paghe dei capifamiglia e del 20% per quelli con più di un figlio, cosip-pure del 20% per tutti i già pensionati con più di 20 anni di contributi e con pensioni sotto i 600 euro e dal 15 al 5% a scalare per quelle da 601 a 1.500 mese.
RISORSE A COPERTURA
1) Diminuzione, almeno del 20%, degli stipendi degli altoburocrati, da quelli del Quirinale, ai magi-strati, giudici e altoufficiali compresi, e dei politici e manager anche degli enti locali.
Il Capo dello Stato dovrebbe agire con un proprio DPR., anziché quello di cui sopra, anche tenendo conto dei suoi oltre 300.000 euro l'anno.
2) Ripristinare a 36 i ministeri (e non 118 coi sottosegretari di Prodi, record assoluto) e auto blu a 200 max (non più le 80.000 dei ministeri e parlamentari) e loro autisti di 3 turni al dì, e flotta aerei blu, quanti sono?
3) Riduzione drastica di sprechi ed enti inutili, che non sono di certo le Province, le quali dovrebbero avere competenze specifiche, identiche a quelle di Trento, in campo ambientale e gestione delle risorse primarie, acqua, aria e terreno, che non sono infinite, la moria di api già in atto, deve far riflettere, senza la loro opera d'impollinazione l'esistenza umana è a rischio finale.
L'aeroporto di Malpensa, questione del Nord?
È solo demagogia, non bisognava costruirlo, è nato praticamente morto.
Troppo distante da Milano, e inoltre esistevano già Linate e Orio al Serio.
È quindi un pozzo di S. Patrizio, sempre senza fondo (come uno dei due romani e di altre zone, specie al centro-sud, ma alcuni pure nel nord, bisogna assolutamente bloccarne la proliferazione politica e ne-fasta).
Il Nord ha bisogno di tutt'altri interventi, tipo:
1) autostrada di collegamento diretto della Lombardia con l'Europa, con traforo dalla Valle Brembana di Bergamo o dalla Valtellina di Sondrio;
2) superstrade e strade intervallari, autostrade e camionali;
3) treni alta velocità e per pendolari, metropolitane leggere, tram;
4) vie d’acqua;
5) facoltà universitarie che servano per il Nord;
6) diminuzione delle vessazioni e pressioni fiscali sulle piccole-medie aziende e artigiani, di almeno 10 punti, ossia diventare paritetica a quella delle grandi aziende pubbliche e private, spesso inutili carroz-zoni.
* * *
Dall’Edizione n.97, Pag. 2 – Febbraio – Marzo 2008.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (66A):
Altri fatti. Seguito dei n.ri 92,93,94,96.
UN ALTRO GIORNO NEL TRIBUNALE PENALE DI BERGAMO
La giudicessa dr.sa Bianchi:
Non ha pensato nemmeno di verificare presso il pronto soccorso; ha tenuto conto della deposizione della moglie dell'imputato, solitamente in giurisprudenza ritenuta non valida, molto più che è lei stessa coim-putata di aggressione;
Ha lasciato dire cose che nulla avevano a che fare coi fatti, ad es.:
"Noi non eravamo presenti al fatto denunciato, eravamo appena tornati dalle ferie e da una vista a mia madre (n.d.r.: suocera dell'imputato), ed eravamo impegnati a cucinare una bistecca (Sic!).
Inoltre alla domanda della giudicessa: "Ha un testimonio che possa testimoniare la vostra non presenza?
Risposta dell'imputata: "Sì, è un mio fratello ma è ammalato e non voglio coinvolgerlo" (Sic!).
(N.d.r.: tradotto, vuol dire che non c’erano testimoni, è un parlare per sviare).
"La signora, mia cognata .... odia mio marito, sono 40 anni che lo odia".
E il marito coimputato: "Sapesse che quella signora lì, le parolacce che ha detto a mia madre, che non voglio pronunciare".
(N.d.r.: Viste le premesse e gli antefatti citati, es. la madre oggetto d'ingiurie è morta nel 1982, quindi probabilmente è tutto falso, è vero il contrario, tenuto conto anche della truffa di appropriazione indebita e sottrazione di cose comuni degli aggrediti da parte degli aggressori, e che durano da ben sette anni, senza condanne né risarcimenti, né pagamenti di alcunché, nemmeno affitti (vedere ediz. precedenti e come da documenti presso la redazione).
La sentenza di assoluzione integrale verrà pubblicata a breve, appena sarà depositata in redazione. .
CONSOLAZIONE CRISTIANA PER L'ALDILÀ:
Gli aggressori hanno dichiarato il falso in tribunale, contro la Bibbia e i Vangeli.
Dall’Edizione n.97, Pag. 3 – Febbraio- Marzo 2008.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (66B):
RIFLESSIONE BIBLICA SEMPRE ATTUALE E VERIFICABILE
Rovinose e ingannevoli sono le fortune materiali accumulate con la frode e la truffa, la menzogna, la prepotenza e l'inganno. Ad un tratto diventerà una vera disgrazia per l'uomo empio e ingiusto il riuscire a trarre vantaggi dalle sue cattive azioni.
GIUSTIZIA O VERGOGNA SCHIFOSA? 4A:
per i maledetti giudici iniqui, sepolcri imbiancati,
pieni di scheletri nei loro armadi, nelle loro menti e cuori di pietra.
Adriano Poli
Nelle rubriche di tutti i giornali, riviste e tableau, dedicate ai lettori, gli spazi ad essi riservati, sono colmi delle loro lettere di disperata denuncia di fatti di malagiustizia, quasi mai commentati né con consigli e consolazione né tantomeno proposte di soluzione.
L'Italia è, da almeno un ventennio, il "paese" più inosservante delle direttive europee, e il più condan-nato per le violazioni dei diritti civili collettivi e individuali; perfino il CSM (seppure responsabile e complice dello sfascio) si augura che intervenga l'U.E., con buona pace dei deboli e pusillanimi nostri "capi di stato" e, come tali, anche della magistratura intera, e fin qui succedutisi.
LA GIUSTIZIA EQUA E FUNZIONALE:
È UN SOGNO?
È UTOPIA, O POPULISMO?
PER NOI È POSSIBILE,
PERÒ, SOLO SE LE CASTE LOBBISTICHE
DELL’ALTABUROCRAZIA, MAGISTRATURA E DELLA POLITICA
SAPRANNO FARE UMILMENTE UN PASSO INDIETRO,
PRIMA CHE SIA TARDI.
AI LETTORI L’ARDUA SENTENZA.
SAGGE VERITÀ (39A):
CALO DELLA GIUSTIZIA, MENO DEMOCRAZIA, MENO LIBERTÀ = PIÙ SOPRUSI, SFRUTTAMENTI E POVERTÀ DIFFUSA.
Adriano Poli
Dall’Edizione n.99, Pag. 1 – Maggio 2008.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (67):
A LORO: SOLDI + SPRECHI, A NOI: SACRIFICI
Adriano Poli
Di certo, a tutte le forze politiche, della vera protesta, quella del ceto medio-piccolo-popolare, che non vota più, non gliene interessa nulla, infatti ogni avente diritto di voto, anche se non lo esercita, regala loro 2,1 Euro di rimborso elettorale e altrettanti al giornale di partito (per la legge-truffaldina del legaiolo Balocchi), con dei singoli totali per partito [non solo ai 5 entrati in Parlamento, anche a quelli rimasti fuori, basta che abbiano preso almeno l'1% dei voti espressi], calcolati su ca. 49 milioni d'iscritti alle liste elettorali:
A Napolitano 300 mila euro l'anno, per accudire al "suo" Palazzo il Quirinale ci sono oltre 1.500 addetti, con un costo superiore a Buckingham Palace e alla Casa Bianca, e dietro alle statue del museo ci sono 2 dita di polvere.
PDL = EURO 36,8 MIL.NI, ce n'è a sufficienza per tenere insieme i dissidi con AN, e per Berlusconi di proseguire nel suo ruolo di Capo del Governo, in attesa di fare la staffetta con Fini, in modo da poter tentare di accedere alla carica di Presidente della Repubblica.
I 6 poteri permettendo: 1) altoburocratico-giuridico-militare, 2) economico, 3) religioso, 4) politico, 5) mafioso, 6) massonico.
MPA del siciliano Lombardo = 1 MIL.NE DI EURO, non male per l'alleato della Lega, e che vive già in un'autonomia molto, molto speciale dal 1946, dato che il totale delle risorse sicule rimangono in loco, e non ne hanno mai abbastanza, NE VOGLIONO SEMPRE A IOSA.
LEGA = EURO 8,1 MIL.NI, molti, forse sufficienti per coprire i debiti del partito e del suo giornale, dato che la sua Banca stata chiusa per insolvenza. Alla faccia della gestione alla lombarda, e al federal-separatismo delle calende greche.
In questi giorni Bossi e D'Alema si sono incontrati in separata sede, per discutere di federalismo fiscale, tesi da sempre cara alla sinistra, subito dopo quest'ultimo ha iniziato una fronda a Veltroni.
Ci risiamo: rieccoli, come nel 1995?
UDC = EURO 5,6 MIL.NI, bene per l'inconcludente e perdente Casini, che comunque strizza l'occhiolino al PDL, non escludendo di strizzarlo pure al PD (con qualche spicciolo per Pezzotta, ex CSL).
PD = EURO 18,7 MIL.NI, bella torta per Veltroni, però da dividere con tutti gli ex DS, l'ex Margherita dei Franceschini ed ex sindacalisti, ed ex radicali Bonino-Pannella, ma forse insufficienti per pareggiare i buchi del nuovo partito e per evitare beghe e spaccature.
Quindi, dulcis in fundo, il regalino a tutti coloro che hanno raggiunto l'1%, pur essendo fuori dai 2 schieramenti piglia-il-massimo:
SX-ARCOBALENO = EURO 3 MIL.NI, da suddividere tra rifondazione comunista, PDCI e Verdi, e che proba-bilmente andranno tutti a sostenere i loro giornaletti, e per le elezioni del 2009.
DX-FIAMMA TRICOLORE = EURO 2,3 MIL.NI, per la Santanché-Storace, che con ogni probabilità verranno usati per le europee e provinciali del 2009.
Tutti gli altri sono rimasti a bocca asciutta, ma il loro avere lo hanno incamerato i voraci pescecani elencati sopra.
Oltre a detti rimborsi ai capimanipolo, ognuno degli eletti percepirà uno stipendio di 20.000 Euro al mese, figli, mogli o amanti come portaborse (tassati solo all’80%, il resto no per spese di decoro, ovvero in tòto sarebbe indecoroso; terme parlamentari e per tutti i loro familiari gratuite; + prebende varie: auto e aerei blu; telefonini e viaggi aerei e in treno gratis; colazioni, pranzo e cena giornalieri con caviale, aragoste e leccornie di ogni varietà a prezzi Caritas, ossia semi-gratuiti; parrucchieri, barbieri e sarti sen-za alcuna spesa; regalie delle numerose lobby economiche; e, infine, FUTURE LIQUIDAZIONI, VITALIZI E PENSIONI DA NABABBO. Prosit! Alla faccia di noi tutti!
NUOVO GOVERNO ITALIANO
Nessuna proposta è ancora emersa per le emergenze più sentite:
A) Per ridare potere d'acquisto IMMEDIATO ai salari e pensioni sotto i 1.200 euro/mese, comprese le "cristallizzate" per una manciata di euro.
B) Neppure sul blocco dell'Iva e accise sui carburanti ai valori di almeno un anno fà.
Intanto l'inflazione ha superato il 4%.
E il calo della produzione e dei consumi attorno al 2%.
Provvedimenti in corso o annunciati:
Detassazione ore straordinarie, provvedimento quasi ridicolo, data la stagnazione, anzi recessione economico-produttiva e dei consumi, quindi loro assenza pressoché generale.
Mutui: con l'aria di crisi che tira, rinegoziarli, prolungandone le scadenze, senza opportune regole chiare e miste, potrebbe significare cadere dalla padella nella brace.
Criminalità e malagiustizia non se ne parla già più, tutto è cronicizzato e fossilizzato. Il decreto per istituire il reato d'immigrazione clandestina, prima delle ferie estive, non sarà approvato.
Il governo è addirittura andato sotto, è stato battuto su un proprio emendamento per l'assenza al voto di ben 101 dei propri rappresentanti in aula.
Ici prima casa: non è ancora chiaro come e se ci sarà la copertura dei costi del suo azzeramento, ma si vuol dare il via al Ponte di Messina. Con quali soldi?
Il problema del rüt dei napoletani, danneggia sì, l'immagine dell'Italia intera, ma comunque è solo questione di camorra-Stato, di mentalità, complice, o passiva, o più semplicemente perché stà bene a loro.
Tant'è vero che il nuovo Governo e lo Stato ufficiale non riescono o tardano a imporsi, per dare delle regole a chi non le vuole.
La ribellione contro le Forze dell'Ordine, le indagini sugli alti vertici, gl'inghippi e intralci per procra-stinare nel tempo gl'interventi urgenti e l'utilizzo di nuove discariche ne sono la conferma.
Come mai a Salerno si fà la raccolta differenziata e Napoli no?
Perché in Campania, e nel Sud-Italia, non si costruiscono o non si terminano i termo-inceneritori?
Come mai a Napoli ci sono, non si sa bene quanti, tra 1.500 e 2.000 addetti alla 'monnezza, non raccolta da ca. 20 anni? Mentre a Milano sono meno della metà, senza spettacoli indecenti, indecorosi e puzzo-lenti???
Preso atto che il termo-inceneritore di Bergamo è stato progettato da un Ing. ...., ma guarda, napoletano!
Perché nel Nord-Italia, in Germania, Europa, Giappone, e Usa, i rifiuti sono diventati materia prima?
A Napoli, dato che si è costruito abusivamente, oltre il dovuto, sul Vesuvio, forse si aspetta di usare il suo cratere spento, come discarica, eterna?
* * *
Dall’Edizione n.99, Pag. 2 – Maggio 2008.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (67A):
Altri fatti.
Un altro giorno nel Tribunale Penale di Bergamo
23 Apr. 2008, h.11,30 ca., siamo presenti in due persone, fuori dell'aula n.5, avviciniamo un signore sui 70 anni, il quale ci racconta che un suo fratello (il solito figliòl pròdigo lazzarone), dopo avergli portato via tutta la sua parte, lo ha pure aggredito.
Si apre l'udienza, noi due entriamo nello spazio per il pubblico, all'appello l'accusato non è presente (rieccoci bisbigliamo tra di noi), dopo poco arriva una sorella che testimonia l'avvenuta lite tra i due fratelli.
La giudicessa Sanesi, non tiene assolutamente conto delle motivazioni dell'aggressione ed esprime verdetto di non condanna per entrambe le parti.
Il danneggiato, sconcertato, dà in escandescenze e viene espulso.
Appena usciti, seguiamo la sorella e le chiediamo se è vero che il denunciato si è appropriato della roba del fratello primogenito, alquanto imbarazzata risponde di sì, noi le diciamo che ha fatto male a non averlo detto in aula, lei torna indietro chiedendo di ritestimoniare, ma la sua richiesta non viene accolta.
Viene così riconfermata, la consuetudine dell'insana "cultura menefreghista" del pari e patta, senza sforzi mnemonici né fisici, e che evita perfino il palesarsi delle carenze e incapacità giuridiche e di discernimento, e dell'ignavia sottostante, è ampiamente usata nei nostri tribunali d'ingiustizia abituale consolidata, nonostante gli evidenti fatti, segni e comportamenti di colpevolezza dei rèi e aggressori.
Quali, in particolare:
1) Cui prodest scelus, / is fecit! CHI SI GIOVA DEL REATO, LO HA FATTO!
2) I rèi non si presentano quasi mai alle udienze, specialmente in quella di sentenza (sanno già il risultato dai loro legali), a conferma delle connivenze tra costoro, i giudici, e pubblici ministeri, che non esperiscono quasi mai le loro indagini al di fuori di una disattenta lettura delle carte (se non nei casi gravi, anche qui con grandi ritardi e "disattenzioni", quando i buoi sono già usciti dalla stalla, e le prove cancellate).
3) I colpevoli hanno sempre, "guarda caso", dei testimoni, che risultano poi inattendibili ma fanno perdere tempo e soldi; spesso sono i familiari, specie marito o moglie, che non dovrebbero avere peso, mentre, per alcuni giudici, specie giudicesse, di fatto se serve a loro lo hanno, eccome.
* * *
Dall’Edizione n.99, Pagg. 5, 8 – Maggio 2008.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (67B):
COGNE: CONDANNA DEFINITIVA
La Cassazione di Roma ha confermato i 16 anni di galera alla Sig.ra Annamaria Franzoni per l'uccisione di suo figlio Samuele di tre anni.
Per il nostro modesto parere, preso atto che l'imputata non ha confessato alcunché, che è stata dichiarata sana di mente, ma che potrebbe avere una doppia personalità, che nessuna prova schiacciante a suo cari-co è stata trovata, neppure si è trovata l'arma o corpo contundente usato per l'omicidio, e nemmeno esi-ste un movente determinante, quindi si tratta del classico processo indiziario, ossia basato su degli indi-zi, certo pesanti, se i giudici non hanno tenuto conto che: IN DUBIO PRO REO, per cui non si potrebbe con-dannare senza certezza; comunque, quasi 6 lunghi anni di PROCESSI SONO UNA PENA TREMENDA.
E che, comunque, la psichiatra che l’aveva in cura è sparita dalla circolazione, e non è quasi mai comparsa in televisione né tantomeno in aula.
INNOCENTE O COLPEVOLE, ALLA FRANZONI DOBBIAMO LA NOSTRA PIETAS, E SOPRATTUTTO LA NOSTRA PREGHIERA.
Una prece, pure per tutti, i quasi 12 milioni d'italiani, che soffrono le pene dell'inferno per le colpevoli lungaggini (anche 12-15 anni) e per le scandalose sentenze della malagiustizia italica.
N.D.DIR.
20° DALLA MORTE DI ENZO TORTORA
GENTILUOMO-GALANTUOMO: INNOCENTE
Rinnoviamo, come allora, una prece per la sua anima, affinché abbia in premio la vita eterna.
Come eterna e dannata sarà quella dei giudici iniqui e sepolcri imbiancati, e avvocati collusi o incapaci, se senza pentimento pubblico e risarcimento agli innocenti condannati, a cui sono stati tolti gli averi, salute e la vita.
E come dovremmo pregare per tutte le vittime dei mala-magistrati, mala-giudici, mala-avvocati: maledetti da Dio e dagli uomini!
Vergogna a loro in questa vita!
E dobbiamo pure pregare per i giudici, magistrati e avvocati, perché non sbaglino e non delinquino loro stessi.
Dall’Edizione n.100, Pag. 1 – Giugno 2008.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (68):
Come mai la giustizia non funziona ed è malagiustizia, la società è sempre più corrotta, la famiglia in forte crisi; le tragedie, atti di terrorismo e speculazioni internazionale sono sempre in agguato?
Da un editoriale generico e non firmato, pubblicato congiuntamente in ampie zone da vari bollettini parrocchiali distribuiti ai cittadini e che noi riprendiamo, ritenendo valide le riflessioni ivi contenute, a cui ne aggiungiamo di nostre, in quanto chi lo ha steso non ha pensato a se stesso e alle proprie responsabilità, e stimolati dalla richiesta-domanda finale.
PER RIFLETTERE …..
Qualcuno ha detto: "È meglio non leggere la Bibbia e i Vangeli nelle scuole" ... (la stessa Sacra Scrittura che dice: Tu non ucciderai, Tu non ruberai, ama il tuo prossimo come te stesso) ... e noi gli abbiamo detto OK.° - La maggioranza -
Poi, il dottor Benjamin Spock ha detto che non dovremmo sculacciare i nostri figli se si comporta-no male perché la loro personalità viene deviata e potremmo recare danno alla loro autostima; è "un esperto sa di cosa parla" e così abbiamo detto OK.° - I più -
Poi qualcuno ha detto che era meglio che insegnanti e presidi non punissero i nostri figli quando si comportano male, e abbiamo detto OK. - I più –
Poi alcuni politici hanno detto: "Non è importante ciò che facciamo in privato purché facciamo il nostro lavoro" e d'accordo con loro, abbiamo detto OK.°
Quindi alcuni hanno affermato: Il presepe non deve offendere le minoranze", così nel famoso museo Madame Tussaud di Londra al posto di Maria e Giuseppe hanno messo la spice girl Victoria e Backam, e nelle scuole si parla di Babbo Natale; e abbiamo detto OK.°
E poi altri hanno detto: "Stampiamo riviste con fotografie di donne nude e chiamiamo tutto ciò "arte e apprezzamento per la bellezza del corpo femminile". E noi gli abbiamo detto OK.°
Ora ci chiediamo come mai i nostri figli non hanno coscienza e non sanno distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Probabilmente, se ci pensiamo bene noi raccogliamo ciò che abbiamo seminato. ° - È vero per tutti i ° -
Buffo come sia semplice, per la gente, gettare Dio nell'immondizia e meravigliarsi perché il mondo va all'inferno. °
Buffo come crediamo a quello che dicono i giornali e tv, ma contestiamo ciò che dice la Bibbia. °
Buffo come tutti vogliono andare in Paradiso, ma al tempo stesso non vogliono credere, pensare né fare nulla di ciò che dice la Bibbia. °
Buffo come tutto ciò che è indecente, scabroso, volgare ed osceno circoli nel cyberspazio, mentre le discussioni pubblicate su Dio siano state soppresse a scuola o sul posto di lavoro. °
Buffo come a Natale nelle scuole la recita per i genitori non possa più essere sulla Natività ed al suo posto venga proposta una favola di Disney. -Subìto-
Buffo come si stia a casa dal lavoro per una festività religiosa ma non si conosca neppure quale sia la ricorrenza. °
Buffo come qualcuno possa infervorarsi tanto per Cristo nelle grandi ricorrenze, mentre è di fatto un cristiano assente la domenica e nel resto dell'anno. °
Buffo come uno si preoccupi di cosa la gente pensi di lui e non di ciò che Dio pensa di lui. °
.... E TU COSA PENSI?
ECCO COSA PENSIAMO:
Poi, vari personaggi televisivi ci hanno ammansito e ammannito frotte di maghi e cartomanti (tanti politici di tutti i partiti, Lega compresa, vi ricorrono abitualmente), omo-lesbo-trans-sex e vitelline del sesso libero (molti politici di ogni partito ne annoverano nelle loro file), cosippure l'aborto per tutte e come contraccettivo in ritardo, pillole del giorno dopo e prima, e abbiamo detto OK.°
In seguito, i falsi profeti laici, giudici, magistrati e anche religiosi propugnarono buonismi e permissivismi lassisti e i deleteri perdonismi dilaganti; dalla famiglia alla scuola, università, semi-nari religiosi, tribunali, ospedali, in ogni ganglio della società, nonostante quello che è previsto nei Vangeli (pentimento, richiesta di perdono e risarcimento, e nei Salmi (tenuti nascosti) di domanda a Dio di punire i malvagi nostri nemici, e nei Codici di Legge (CONDANNARE I REATI PENALI E CIVILI), e noi abbiamo sopportato ma pure condiviso e concesso l'OK.
Indi, i perbenisti buonisti e permissivisti hanno stravolto il comune senso del pudore, buongusto, educazione civica, rispetto pubblico; legalizzato turpiloquio e bestemmie (traslati dai bar e osterie al cinema e tv; e le nudine da questi alle strade, scuole e asili nido); giudici, magistrati e politici hanno declassato e depenalizzato una marea di reati, dal vilipendio alle istituzioni laiche e della Chiesa, patria e bandiera, alle autorità civili e religiose; emissione di assegni a vuoto, falsi in bilancio; pene ai creditori, premi ai falsari, e noi abbiamo subìto l'OK.
All'inizio, c'era l'obbligatorietà per i rèi di scontare la pena in galera, prima di 6 mesi, poi 1 anno, quindi 3, ma ..... Più avanti, molti, più i politici sia DC di SX e anche alcuni estraparlamentari ed ex terroristi nostrani di sx, hanno proposto di togliere, dopo la pena di morte, l'ergastolo ma tut-tora perseguono le uccisioni per aborto, ed ora chi prende l'ergastolo o 20-30 anni per omicidio, trascorsi 10-12 anni viene rimesso in libertà; chi a 10-15 anni per stupro, incesto, rapina, pedofilia, dopo un paio d'anni di buona condotta è fuori e libero con licenza di colpire ancora, eppure prima se hanno soldi e avvocati di grido; mentre altri anche senza prove e quindi potenzialmente innocenti vanno in galera e ci restano; e pertanto, si sono rese vane e quasi impotenti le azioni, competenze e risultati di Carabinieri e Polizia, e noi siamo stati caricati dei nuovi delitti e soprusi.
E i perdonisti ci hanno chiesto e imposto l'obbligo di perdonare (Sic!).
Quindi, in tanti, sia magistrati che politici sia sacerdoti hanno detto: "se non ci sono carceri sufficienti, liberiamo i carcerati", anziché far costruire agli stessi la loro "casetta", e lo hanno fatto, dapprima i giudici col non imprigionare e assolvere i rèi, con l'insano parere dell'incapacità d'inten-dere e di volere espresso dagli psichiatri, ovvero tutti malati = nessun colpevole, eppoi con l'indul-to per decreto legge, anche su richiesta e consenso della Chiesa, nella persona di Giovanni Paolo II; ed ecco altri reati, uccisioni, stupri e rapine, e noi abbiamo subìto l'OK.
Nel contempo, vari sacerdoti, vescovi e cardinali hanno privilegiato le opere di carità a senso unico, drogati, delinquenti, prostitute/i, stranieri anche islàmici non convertibili né integrabili, pure clandestini programmati e contro le leggi di Cesare, abbandonando al loro triste destino le loro pecorelle smarrite, e dimenticandosi di evangelizzare, predicare, convertire, confessare, ascoltare, proseguire a perpetuare l'opera del Buon Pastore, poiché è stato loro ordinato: "Andate! Evangelizzate, confessate, consolate, guarite e liberate dal demonio, in nome mio, perché i poveri li avrete sempre con voi", e noi siamo diventati in massa pecore smarrite.
Infine, con la scusa del Vaticano II, tantissimi, troppi, pensarono di rivoluzionare la Chiesa con idee umane, esagerati e deleteri cambiamenti della secolare liturgia, uso dei paramenti e tonaca, (il più grave: dare l'Ostia in mano ai fedeli ne ha favorito il trafugamento per le messe sataniche, 1500-2000 eu. cad.), l'inutile, disturbante antigienico gesto della pace; la sostituzione dell'efficace breve catechismo a uno voluminoso e illeggibile; in tutti i documenti del Concilio non c'è la parola inferno, e Paolo VI disse: "Il fumo di satana è entrato nei Palazzi Vaticani"; lo sbandamento nel clero è stato ed è ancora PAUROSO, la non obbedienza è diffusa, tanto quanto la teologia ab personam; i quattro Novissimi (morte, giudizio, inferno, paradiso), non sono quasi mai citati; spesso si afferma che l'inferno è vuoto; che le turbe e azioni diaboliche non esistono; che gli esorcisti sono un retaggio fossile; che ci si può pentire anche nell'aldilà e perciò anche se si è all'inferno; che Dio è misericordioso e mai giudice; che il demonio è un povero diavolo e che può salvarsi, e noi siamo sconcertati e forse la maggioranza ha detto OK.
Ridicolo è stato ed è tenere fuori dalle responsabilità della nostra decadenza moltissimi, troppi: altomedioburocrati (pubblicani compresi) Consiglio Superiore della Magistratura, Corti Costituzionale e dei Conti, giudici, magistrati, avvocati e notai; politici e sindacalisti, medici, psichiatri; docenti, insegnanti, sacerdoti; banchieri, finanzieri e manager; giornalisti, atleti e persone di spettacolo; veline e vitelle nude televisive e loro produttori, e noi subiamo.
Dopodiché, i soliti noti disfattisti per soldi ci hanno convinto che non bisognava far fare piccoli la-voretti ai bimbi in cambio di mancette educative al risparmio, sostituiti dal tutto voglio e dai carto-on, playstation e film di violenza e morte “virtuali”, eppoi si è giunti agli omicidi per noia e ai sassi dai cavalcavia per divertimento idiota.
Le nostre famiglie sono allo sfascio e sbando devono solo pagare in termini umani ed economici, sono abbandonate da tutti e alla mercé di truffe, violenze, soprusi, sfruttamenti di criminali e po-tenti quasi sempre impuniti, contro i quali ormai nessun sacerdote o frate di manzoniana memoria, osa intervenire per calmare le loro insane voglie, e noi paghiamo e non facciamo più figli.
Giudici e magistrati, scienziati, insegnanti, educatori, politici si dichiarano ad ogni piè sospinto atèi non credenti praticanti, ci hanno tolto Dio dalle aule dei tribunali, ospedali, dagli uffici fiscali e delle Forze dell'Ordine, e dei professionisti, dai locali degli edifici pubblici, fabbriche e negozi, E ANCHE DA VARIE CHIESE E LUOGHI SACRI, RELIGIONI E RELIGIOSI, EBREI E ISLÀMICI E INDUISTI COMPRESI, SPECIE DALLE MOSCHEE E TEMPLI. E QUINDI DALLE NOSTRE CASE, MENTI E CUORI.
Dall’Edizione n.100, Pag. 2 – Giugno 2008.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (68A):
Altri fatti. Un altro giorno di ordinaria giustizia non applicata.
Abbiamo ricevuto in redazione una lettera firmata, che pubblichiamo:
Egregio direttore,
Siccome negli ultimi anni, in Italia, non passa quasi una giornata intera senza che avvenga una tragica morte sul posto di lavoro, nonostante le Leggi: 45/90 e specialmente la 264/94, la recrudescenza di tali esecrati fatti può essere causata anche da un calo generale e individuale delle responsabilità, dell'attenzione e cultura contro i pericoli.
Comunque, questi preoccupanti eventi hanno messo in allarme la sottoscritta amministratrice unica della ...... S.R.L. con sede in Via ........., .. di ......., per il fatto, già da me portato a cortese conoscenza sua e della redazione e pubblicato sul vostro giornale Potere Civico.
Riassumendo brevemente, a fronte di un acquisto, avvenuto nel 2002, dell'intero parco macchinari di una società chiusa da statuto il ../../.., ma che finora non si è riusciti a ottenere, perché trattenuti senza alcun titolo in uno stabilimento occupato abusivamente da un'altra s.r.l. la ........ ...., i cui titolari hanno cambiato le serrature degli accessi, impedendo alla vecchia ditta in liquidazione di consegnare i macchinari venduti alla mia ditta e da me pagati, e che, invece, sono utilizzati come propri, ma in modo abusivo e truffaldino da quest'ultima società citata.
Cosa potrebbe accadere alla mia ditta e a me come azionista di maggioranza se accadesse un grave infortunio sul lavoro nella s.r.l. ........ .... che usa abusivamente e illegalmente i macchinari da noi acquistati?
Risposta del nostro legale: nulla, siccome è provabile che li detengono e usano appunto illegalmente.
Mah??? Visto che da ben 6 anni non siamo ancora riusciti ad avere ragione, e comunque si dovrebbero instaurare altre onerose e rischiose procedure giudiziarie, tenendo pure conto che detti macchinari, non essendo di loro proprietà, sicuramente non saranno dovutamente e doverosamente controllati e sottoposti a manutenzioni.
A questo punto, lunedì mattina 16 Giugno 2008 verso le ore 10, mi sono recata presso l'Ispettorato del Lavoro di Bergamo in Via Novelli, per denunciare i fatti e la situazione, e chiedere consigli comportamentali. Com'è andata?
Risposta dell'ispettrice: "Mi spiace signora, ma noi non possiamo fare nulla finché, purtroppo, non accada un infortunio, questi fatti sono effettivamente dei classici reati di appropriazione e sottrazioni indebite di cose altrui, e vanno denunciate e perseguite legalmente in tribunale, attraverso un avvocato.
Allegria!
Caro direttore, infatti come lei ben sa dai mie scritti il giudice del tribunale di Bergamo ha archiviato la denuncia-istanza di sequestro penale dei macchinari (un anno dopo la richiesta, ma con la data retro-attiva del giorno dopo della sua presentazione), perché di competenza civile, nonostante l'obbligatorietà del procedere in sede penale.
E, quindi, nella prima udienza di quello civile anziché procedere col sequestro civilistico dei macchi-nari, ha condannato il legale rappresentante della vecchia società sciolta al pagamento delle spese pro-cessuali. e nel secondo grado, siccome gli abusivi non negano né la proprietà né il loro possesso ma li "detengono", glieli ha lasciati in detenzione e ha fatto pagare le spese legali ad ognuna delle due parti.
Che abbia ragione Berlusconi sul fumus persecutionis?
E sulle incapacità o politicizzazione dei giudici e magistrati, e che essi rappresentano una vera e propria metastasi della giustizia italiana?
Con costi iperbolici di centinaia di milioni annui di euro a carico della collettività, esclusi loro stessi, che pure percepiscono emolumenti e pensioni superiori a quelli dei politici.
Grazie. Distinti saluti. Firma:
- N.d.dir.: In Italia, come giustizia siamo messi proprio male, come malagiustizia va meglio.
I dati identificativi contenuti nella lettera non sono stati riportati dalla redazione per ovvi motivi di privacy, sono però disponibili presso la stessa.
SAGGE VERITÀ (40A):
Per i malvagi, il peccato è non ottenere quello che vogliono, quindi lo rubano e fanno del male agli altri, specialmente ai fratelli e familiari.
ADRIANO POLI
FISCHI 7A ... ALLA:
Ormai maggioranza dei giudici italiani, dalle Alpi, lungo tutto lo Stivale, fino alle sue ultime propag-gini, ogni sorta di criminali sentenze o di accidia e ignàvia volute o da ignoranti incapacità, vengono commesse in nome della giustizia ingiusta, anche in questi giorni sono stati scarcerati per decorrenza dei termini i responsabili della cosiddetta "faida del Gargàno", accusati di 35 omicidi, pure di donne e bambini.
In Sicilia, un magistrato ha lasciato scadere gli otto anni previsti dalla legge per esprimere una sentenza per reati e omicidi di mafia, perché non ha potuto terminare in tempo la requisitoria di circa 800 pagine, come dire 100 all'anno, sembra che sia stato trasferito (secondo noi della redazione, dovrebbe essere arrestato, processato e se colpevole condannato ai danni civili e penali nei confronti dello Stato e dei danneggiati, e quindi licenziato, altro che impunibilità costituzionale: Chi sbaglia paghi!).
Mentre migliaia di stupri, aggressioni e rapine rimangono impuniti; altre migliaia d'innocenti languono condannati (non viene neppure applicata la legge della defunta Tina Lagostena-Bassi, sulla non deten-zione in galera delle mamme coi loro bimbi piccoli); una dozzina di milioni di procedimenti giudiziari si trascinano anche da decenni; milioni di furti, truffe, appropriazioni indebite e sottrazioni di cose comuni, di false vendite e finte firme testamentarie restano volutamente dichiarate "regolari", con tremende sofferenze e costi per i danneggiati, insomma, la certezza del diritto non esiste più.
APPLAUSI 1A ... AI:
Vertici dei Carabinieri che, col loro Comandante Generale, hanno coerentemente stabilito e confermato che gli appartenenti alla Benemerita non possono e non devono convivere, per la dignità e il buon nome dell'Arma.
- N.d.dir.: siamo completamente d'accordo, noi comuni cittadini possiamo anche sbagliare, ma abbiamo un bisogno assoluto di ottimi riferimenti (e magari santi), difatti, ci aspettiamo di più da chiunque indossi una divisa o abbia un ruòlo istituzionale, o ancora di più religioso, che non può e non deve dare cattivo esempio: perché è un emblema, un modello da seguire, e per certi reati pena il suo allontana-mento, decadenza o dimissioni dall'incarico.
In primis: C.S.M., Corti Costituzionale e dei Conti, giudici e magistrati, politici.-
MAGISTRATI E GIUDICI,
RICORDATE SEMPRE LE BUONE MASSIME E PRINCÌPI:
LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI!
(IMMAGINATEVI CHE L’ESORTAZIONE SIA SCRITTA DI FRONTE A VOI)
LA LEGGE VA APPLICATA, NON INTERPRETATA!
IL GIUDICE NON È UN LEGISLATORE, DEVE LIMITARSI AD APPLICARE LE LEGGI!
LA LEGGE NON È SOGGETTA AL LIBERO ARBITRIO DI UN GIUDICE!
IL GIUDICE DEVE GIUDICARE CON GIUSTIZIA E COSCIÈNZA!
I DELINQUENTI VANNO COLPITI SUL NASCERE!
GUAI A QUEI GIUDICI CHE CONDANNANO UN INNOCENTE O PÈGGIO CHI HA SUBITO UN REATO!
IMMEDESIMARSI NEGLI ALTRI!
CHI DI VOI NON GIUDICA IN BASE ALLE LEGGI E AI REATI PREVISTI DAI CODICI CIVILE E PENALE
E DI PROCEDURA, NON È IN GRADO D’INTENDERE E DI VOLERE, SE NE VADA!
SE IL VOSTRO LAVORO NON VI PIACE O È TROPPO IMPEGNATIVO, CAMBIATE MESTIERE!
ERRARE HUMANUM EST, PERSEVERARE AUTEM DIABOLICUM!
CHI NON LI RISPETTA, SI VERGOGNI, ANZI È UN VERGOGNOSO/A!
NON È ADATTO/A, NON È IDONEO/A
AD ESERCITARE LA DIFFICILE E DELICATA ARTE DEL GIUDICARE!
CONSIGLI PER I GIUDICI,
IN BASE AL PENSIERO ED ESPERIENZA DEL DIR. Adriano Poli:
1) Il timore di Dio e l'umana cosciènza sono la garanzia della giustizia in difesa dei deboli con la puni-zione dei prepotenti e delinquenti.
2) Sii giusto e umano con chi devi giudicare, specie nei confronti di coloro che hanno subìto i reati.
3) La lunghezza dei processi è una pena tremenda per danneggiati e innocenti, e una pacchia per i rèi.
4) Tieni conto che i colpevoli non si presentano quasi mai ai processi e i loro legali cercano sempre con ogni cavillo di prorogare le udienze.
5) Come tutti gli esseri umani sei fallibile: ascolta con attenzione i difensori e leggi con scrupolo tutte le carte processuali, interroga direttamente le parti, anche nei procedimenti civili, specialmente le vittime o danneggiati, e i testimoni, anche se di solito i colpevoli li hanno (falsi) e gl'innocenti ne sono privi.
6) Non lasciarti prendere dal delirio egocentrista di onnisciènza/onnipotènza/onniveggènza, non sei il Padreterno, nostro Signore.
7) Devi essere umile e capace, prega ogni giorno, bandisci da te arroganza, superbia, corruzione, collu-sione, scambi politici e insane voglie di carriera; sii prudente, calmo, equo e giusto, non devi mai scam-biare favori e simpatie coi legali e con chiunque.
8) Applica le leggi, mediandole tra il minimo e il massimo della pena, ma non interpretarle o stravolger-le, in particolare nel civile, non pensare di essere il più bravo, infallibile e detentore della verità.
9) La giustizia è libertà e carità se è giusta condanna dei colpévoli e risarcimento ai colpiti; mettiti sem-pre nei panni delle parti. Senza dimostrazione di pentimento e risarcimento, nessuno sconto di pena).
10) Cerca sempre di accertare la verità, anche con i classici sistemi empirici alla Salomone, prendi sem-pre sul serio ogni caso, il tuo non è un mestiere, È UNA MISSIONE.
11) Ricordati che devi rendere la vita difficile ai delinquenti e più facile e tutelata quella degli onesti.
12) GUAI a te se rinunci a giudicare mandando all'asta ciò che è sacrosanto dividere equamente, se as-solvi i colpevoli dei reati alla persona e al patrimonio, per appropriazioni indebite e sottrazioni di cose comuni, usurpazioni e rapine, o magari per collusioni, corruzioni, mediazioni e intrallazzi politici o pèggio per motivi religiosi, razziali, di casta e lobby.
13) Chiedi perdono a Dio dei tuoi errori anche se involontari, e soprattutto risarcisci i danni provocati dai tuoi sbagli e, se del caso, dimettiti. Vattene!
Non procurare altri danni al tuo prossimo per guadagnarti l’inferno eterno.
- N.d.dir.: siamo completamente d'accordo, noi comuni cittadini possiamo anche sbagliare, ma abbiamo un bisogno assoluto di ottimi riferimenti (e magari santi), difatti, ci aspettiamo di più da chiunque indossi una divisa o abbia un ruòlo istituzionale, o ancora di più religioso, che non può e non deve dare cattivo esempio: perché è un emblema, un modello da seguire, e per certi reati pena il suo allontana-mento, decadenza o dimissioni dall'incarico.
In primis: C.S.M., Corti Costituzionale e dei Conti, giudici e magistrati, politici.
Dall’Edizione n.101, Pag. 1 – Luglio 2008.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (68B):

ELUANA: POLLICE VERSO?
ASSOLUTAMENTE NO!
DI ADRIANO POLI
Fino a qualche decennio fà, la gente, quando giungeva la propria ora, per malattia, vecchiaia oppure da tragico incidente traumatico, poteva morire in santa pace (di ognuno e di tutti), un malato o infortunato terminale e/o i suoi parenti erano consci di ciò e si preparavano più o meno da credenti alla triste dipartita, o magari auspicata per insane voglie economico-ereditarie o da invidie e odii personali.
Poi, "i progressi" della tecnica applicata alla medicina, ha permesso o provocato la possibilità di essere tenuti in vita artificiosamente per mezzo di macchinari, creando così gravi problemi etici e morali, e situazioni, spesso prolungate nel tempo, con estremi disagi e sensazioni dolorose.
Nella società vi sono 5 tipi di esistenza impropriamente detta vegetativa, nei primi due il paraliz-zato è cosciènte di sé, nel 3° forse, nel 4° no, nell'ultimo si può presupporre di sì:
1) L'ammalato è completamente paralizzato, esclusa la testa, pertanto può parlare e udire, leggere su dei monitor, vedere la Tv, e scrivere per mezzo di marchingegni elettronici che trasformano la voce in scrittura, oppure se non parla, con altri congegni che convertono le vibrazioni della gola riesce a farsi capire; può essere trasportato in carrozzella; viene imboccato, lavato e vestito dal coniuge, da parenti o da assistenti sociali o domiciliari.
2) Il malato si trova in uno stato di paràlisi totale, può vivere solamente dentro una macchina o polmone d'acciaio, dalla quale sporge solo il capo, quindi parla e sente, vede la Tv, legge e scrive sui video; è nutrito, lavato e cambiato da familiari o assistenti.
3) L'invalido è reso totalmente immobilizzato dalla malattia, appare non in grado d'intendere, non parla ma a volte sembra che senta e capisca; va imboccato, lavato, cambiato, vestito; può venire portato a spasso all'esterno legato (ma sta ritto) su una carrozzella.
4) L'infermo ha il corpo talmente inanimato da un infortunio che il suo cervello, anche se stimolato non dà alcun segnale elettrico, e gli organi interni non sono in condizione di agire se non attraverso dei macchinari che riproducono le attività vitali, e lo alimentano artificialmente; e se si toglie la spina muore a breve; nei rari casi di risveglio, pure dopo anni, purtroppo, i danni cerebrali sono risultati irreversibili.
5) L'infortunato colpito da gravi traumi da incidente che, anche da molti anni, giace esanime apparentemente senza vita, ma il cervello risponde agli stimoli elettrici, tutti gli organi interni funzio-nano senza l'ausilio di macchine; è alimentato con una sonda o catetere.
Nel 4° caso, il cervello è "andato" e anche se si verificasse un "risveglio" la conoscènza e consapevo-lezza dell'esistere sarebbero nulle, probabilmente si può parlare a ragion veduta, in scienza e cosciènza, di accanimento terapeutico iniziale non giustificato.
ELUANA DA 16 ANNI "VIVE"
PER MEZZO DI UN SONDINO
- Dalle nostre indagini, in quel di Lecco, abbiamo saputo che alla sera, la giovane chiude gli occhi e li riapre al mattino; la suora che la accudisce comprende quando sta male, se ha dolori alla pancia o alle orecchie, quando deve fare i suoi bisogni, urinare e defecare, la porta in palestra dove gli viene praticata una ginnastica passiva; per la religiosa è cosciènte ma impotente in tutte le altre azioni corporee.-
Certo è che, staccando il sondino di nutrizione morirebbe di fame anzi di sete, con spasmi e convulsioni terribili, con una lunga e tremenda agonia di 15-20 giorni. Sarebbe giusto tutto ciò?
Se il padre la ritiene morta, loro, le suore, chiedono essendosi affezionate a lei di lasciarla alle loro cure gratuite.
Abbiamo noi umani, suo padre, un giudice o chiunque, il diritto-potere di toglierle la vita in questo modo?
Sappiamo noi se non potendo parlare né scrivere non è in grado di capire ciò che gli starebbero per fare?
Chi può decidere, su oltre 3.000 persone tenute in vita nelle stesse condizioni o simili, in Lombardia, TENENDO CONTO CHE OGNI ANNO ALCUNE DECINE SI "RISVEGLIANO DALL'INCOSCIENZA", DI CUI VARI CON POSTUMI RIMEDIABILI NEL TEMPO, QUANTE E QUALI DI ESSE RIVIVRANNO OPPURE NO?
È provato che negl'interventi abortivi aspirati, il non nato già formato nelle sue parti spirituali e umane, che non parla, non può farsi intendere né difendersi, però è in grado di capire la tragedia che si sta abbattendo su di lui e si ritrae terrorizzato nel profondo dell'utero materno, ma invano.
Fuori dall'ospedale ci sono degli estracomunitari, difatti nei pressi c'è la Caritas, un marocchino esprime il suo parere, è confuso pensa al padre di Eluana, al suo dolore, alla ragazza, a cui è stata tragicamente tolta la possibilità di esistere: "Certo che così com'è è una tragedia", riflette, ma poi si riprende: Solo Dio ha diritto e potere di togliere la vita, da lui ci è stata data e lui solo può togliercela".-
C'è qualcuno: politico, giudice, giornalista che ha chiesto a dei giovani maschi e femmine cosa pensano sui vari tipi di paralisi d'impotenza solo corporea o anche mentale, come vorrebbero che si compor-tassero i loro genitori o dei giudici, nell'eventualità che si trovassero in una situazione come quella di Eluana?
E cosippure agli adulti con figli giovani; o organizzato delle assemblee su tutte queste situazioni e domande?
Sicuramente, no! Nessuno ci pensa o "può" pensarci. Perché?
Concludendo:
Secondo chi scrive (sebbene con tutte le proprie riserve e perplessità sull'operato politico del "piccona-tore" per proteggere solo se stesso, ma assolutamente inconsistente contro la malagiustizia, di cui è stato capo per quasi 7 anni da Presidente della Repubblica, e inesistente per la tutela dell'uomo, del suo patri-monio e della cosa pubblica; personaggio, certamente di grande cultura, però con degli strani manca-menti o scivolamenti dei denti dei suoi ingranaggi discorsivi o di "memoria"), ha ragione Cossiga, dichiarando che il problema di staccare il sondino di alimentazione di acqua e cibi è di competenza del Parlamento e non di un giudice, la cui sentenza è anticostituzionale.
Dall’Edizione n.102, Pag. 3 – Agosto - Settembre 2008.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (68C):
GIUSTIZIA O VERGOGNA SCHIFOSA? 5A:
per i maledetti giudici iniqui, sepolcri imbiancati,
pieni di scheletri nei loro armadi, nelle loro menti e cuori di pietra.
Giustizia (4a) equa e funzionale è impossibile?
Visto quello che, finalmente, hanno dichiarato il premier Berlusconi, il ministro Gasparri e l'inattaccabi-le senatore a vita, presidente emerito Cossiga: è veramente impossibile sperare in una giustizia equa e funzionale nelle aule dei tribunali, DIFATTI FUNZIONA SOLO A FORUM, ove i giudici basano le loro sentenze sull'applicazione delle leggi dei Codici Civile, Penale e di Procedura.
Appena eletto nuovamente premier, Berlusconi, attaccato per la millesima volta da una parte dei giudici, ha esclamato:
"La magistratura italiana è la metastasi della giustizia e della democrazia in Italia".
Alcuni giorni dopo il ministro Gasparri ha affermato: "La magistratura italiana è la cloaca massima che ha causato la morte dello stato di diritto nel nostro Paese".
Inoltre, mentre gl'italiani erano in ferie, seppur la maggioranza le abbia passate nel fuoriporta o al massimo (e meno male) nei luoghi di villeggiatura del nostro bellissimo Bel Paese, anche se, purtroppo con permanenze dimezzate, il "buon nonno" Cossiga è andato decisamente oltre, dichiarando:
"Il C.S.M. è la mano armata dell'associazione nazionale magistrati italiani, è il killer della giustizia e della democrazia, addirittura gli ordini del giorno dell'organo superiore di controllo sono stilati dall'associazione".
Dichiarazione che conferma pesantemente quello che noi diciamo e scriviamo da una ventina d'anni, e che ci costringe a ripetere per l'ennesima volta che il "picconatore" Cossiga (per difendere solo se stesso, e non certamente noi cittadini), è stato per circa 7 anni il capo della magistratura e quindi anche del C.S.M., appunto, quale Presidente della Repubblica.
Concludendo, è evidente che lungo tale periodo, egli è stato complice consenziente oppure e altrimenti succube asservito dai subalterni o altoburocrati.
Comunque la maggior parte dell'opinione pubblica italiana, preoccupata della propria sopravvivenza fisica, non ha ancora capito che tutti i nostri guai economici, politici, istituzionali, strutturali e di sfruttamento e depredamento delle nostre risorse, dipendono e derivano dalla malagiustizia che protegge tutte le caste che vivono e prosperano sulle nostre spalle ricurve.
Dall’Edizione n.102, Pag. 6 – Agosto - Settembre 2008.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (68D):
COSTITUZIONE (11a): COMPETENZE REGIONALI
API E ADRIANO POLI
In tema di ecoballe federaliste, le competenze che il centro destra vorrebbe sono già previste fin dalla sua stesura dalla nostra Costituzione, sono le risorse economiche prodotte da imposte locali sostitutive e non aggiuntive di quelle attuali o basate sui soliti trasferimenti statali, che pure il nuovo governo non vuole che si abbiano, Lega compresa, tant'è vero che la stessa si trattiene saldamente sotto il sedere la poltrona del Ministero dell'agricoltura, turismo e territorio, già nelle competenze regionali e cassato per-fino da un referendum misconosciuto.
Titolo V, art. 115. Le Regioni sono costituite in enti autonomi, da Costituzione.
Art. 117. La Regione emana per le seguenti materie norme legislative nei limiti dei princìpi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato, sempre che non siano in contrasto con l'interesse nazionale e con quello di altre Regioni:
- ORDINAMENTO UFFICI E ENTI DIPENDENTI; - CIRCOSCRIZIONI COMUNALI; - BENEFICENZA PUBBLICA; - FIERE E MERCATI; - URBANISTICA, LAVORI PUBBLICI REGIONALI; - TURISMO, INDUSTRIA ALBERGHIERA; - ARTIGIANATO;
- AGRICOLTURA E FORESTE;
(-N.dir.: a queste competenze previste si dovrebbero aggiungere quelle sulle piccole-medie aziende anche commerciali; e cosippure il Corpo Forestale dovrebbe essere regionalizzato).
- POLIZIA LOCALE URBANA E RURALE;
(-N.dir.: fino a un paio di lustri fa il Ghisa e ogni agente di polizia municipale e rurale assolveva ai compiti di ordine pubblico e di controllo del territorio, in seguito "qualcuno" ha fatto perdere queste prerogative, perfino quelle di Carabinieri e Polizia e poi ci si scandalizza se i cittadini le rivogliono a gran voce, e si è costretti a far intervenire l'Esercito. Ma ... ci facciano il piacere!).
- ASSISTENZA SANITARIA ED OSPEDALIERA;
- ISTRUZIONE PROFESSIONALE, ARTIGIANA E ASSISTENZA SCOLASTICA;
(-N.dir.: i costi nel Nord-Italia sono a carico delle Regioni ma l'assunzione del personale viene decisa e arriva da altrove; quando già nella seconda metà del 1800, l'on. Minghetti affermava che l'asilo e le Elementari dovevano essere gestite dai Comuni; Ginnasio, Liceo e superiori dalle Province; le Università dalle Regioni, lo Stato doveva essere il garante e dare gli indirizzi di coordinamento. Siamo all'inizio del 21° secolo e tutto ciò non lo si vuole ancora realizzare).
- TRANVIE, BUS, VIABILITÀ REGIONALI;
- NAVIGAZIONE E PORTI LACUALI;
(-N.dir.: queste competenze in lingua italiana si chiamano trasporti regionali, o no? Ebbene, come mai le Regioni non possono decidere in merito agl'interessi propri? E come mai in oltre 50 anni anziché ultimare il porto fluviale di Cremona e di rendere navigabile il Po, si è soppresso il Consorzio apposito declassandolo a Ente inutile e mangiasoldi? Di più, la Lombardia non può decidere la costruzione di metropolitane leggere e normali, della superstrada Pedemontana di collegamento breve e veloce tra i capoluoghi di Provincia al nord di Milano, le Intervallari, la 4a corsia Mi-Bg, e soprattutto, perché all'inizio del 3° millennio non deve avere un collegamento autostradale diretto, con la Mittel-Europa? Un Governatore vero deve far costruire tali opere, con la collaborazione dei privati coi loro capitali, senza alcun timore, perché protetto dal popolo).
- MUSEI E BIBLIOTECHE DI ENTI LOCALI;
- BENI STORICI, CULTURALI, AMBIENTALI;
- ACQUEDOTTI; ACQUE MINERALI E TERMALI;
(-N.dir.: almeno così dovrebbe essere perché le risorse primarie non sono infinite, purtroppo le accise e concessioni le riscuote e tiene lo Stato).
- PESCA NELLE ACQUE INTERNE, CACCIA;
(-N.dir. ma la maggior parte della pesca marittima avviene in nero).
- CAVE E TORBIERE.
- Altre materie costituzionali. Le leggi della Repubblica possono demandare alla Regione il potere di emanare norme per la loro attuazione.
Art. 118. Spettano alla Regione le funzioni amministrative per le materie elencate nel precedente art. 117, salvo quelle di interesse esclusivamente locale, che possono essere attribuite dalle leggi della Repubblica alle Province, ai Comuni o ad altri enti locali.
La Regione esercita normalmente le sue funzioni amministrative delegandole alle Province, ai Comuni o ad altri enti locali, o valendosi dei loro uffici.
Art. 119. Le Regioni hanno autonomia finanziaria nelle forme e nei limiti stabiliti da leggi della Repubblica, che la coordinano con la finanza dello Stato, delle Province e dei Comuni.
Alle Regioni sono attribuiti tributi propri e quote di tributi erariali, in relazione ai bisogni della Regioni per le spese necessarie ad adempiere alle loro funzioni normali. Per provvedere a scopi ben determinati, e particolarmente per valorizzare il Mezzogiorno e le Isole, lo Stato assegna per legge a singole Regioni contributi speciali. La Regione ha un proprio demanio e patrimonio, secondo le modalità stabilite con legge della Repubblica.
(-N.dir.: però tutte le Regioni non veramente ed effettivamente autonome non hanno mai avuto una propria autonomia impositiva, infatti la raccolta delle imposte è sempre avvenuta in un punto: Roma, e poi vengono smistate secondo i ben noti criteri assistenziali di economia trasferita e di corruttèla, senza alcun controllo da parte delle Regioni che ne hanno pagato i costi dell'ex Cassa Mezzogiorno, legge 63 per il Sud, nuovi attuali finanziamenti di Berlusconi, Tremonti e Bossi.
Al contrario quelle autonome si trattengono in loco la maggior parte delle loro risorse e gettiti locali, con il 100% della Sicilia, pretendendone altre a iosa e senza vergogna non avendone mai abbastanza; seguono Valle d'Aosta e Provincia di Bolzano col 70% (e quest'ultima con altri privilegi come se fosse zona estera, emarginando di fatto la parte della popolazione di lingua italiana, basti confrontare il benessere ottenuto dai cittadini di lingua tedesca, ivi residenti, non solo nei confronti del ceppo italiano, ma anche con quelli di alcuni paesi di Trento (60%) e Belluno, sempre di etnia austro-tirolese; quindi Friùli-Venezia Giulia e Sardegna col 60%, ma questa lo usa male.
Solo da un paio di legislature, le Regioni sono riuscite a ottenere delle piccole entrate dirette, comunque aggiuntive a quelle dello Stato, attualmente il Parlamento, d'accordo tutte le forze politiche, sta trasferendo delle competenze alle Regioni, del resto già previste dalla nostra Costituzione fin dal 1948, senza le necessarie risorse finanziarie che ovviamente verranno trovate in loco, cioè altre uscite dalle nostre tasche senza pagarne di meno allo Stato. Allegria!).
Art. 121. Sono organi della Regione: il Consiglio regionale, la Giunta e il suo Presidente. Il Consiglio regionale esercita le potestà legislative. Può fare proposte di legge alle Camere.
La Giunta è l'organo esecutivo delle Regioni.
Il Presidente della Giunta rappresenta la Regione, dirige le sue funzioni, promulga le leggi, conforman-dosi alle istruzioni del Governo centrale.
(-N.dir.: non bastando tutto ciò, nel 3° governo Berlusconi, nella riforma falsamente federale, a colpi di maggioranza, Bossi ha fatto inserire esplicitamente la formula che tutto quanto viene legiferato dalle Regioni se non è condiviso dallo Stato viene cassato, più centralisti di così non furono neppure Scalfaro e Andreotti).
(-N.dir.: per fortuna che, non avendolo fatto la Lega, con Maroni Ministro degl'Interni del 1°governo Berlusconi, il penultimo centro-sinistra ha soppresso il vecchio articolo 124 a cui dovevano sottostare i Presidenti eletti di tutte le Regioni, ad eccezione della solita privilegiata Sicilia, che da sempre unica e sola ha diritto, anche se usato male, a un Ministro per i "suoi" affari siciliani in ogni governo nazionale in carica).
Ex art. 124. Un commissario del Governo, residente nel capoluogo, soprintende alle funzioni ammini-strative esercitate dallo Stato e le coordina con quelle esercitate dalla Regione.
(-N.dir.: questo Signore, non c'è più, era nominato dal Ministero degli Interni o di Polizia, non doveva essere originario della Regione assegnatagli, aveva potere di veto su tutto quanto veniva deciso dal Presidente, eletto dai cittadini, e dalla sua Giunta. Che senso avevano le elezioni regionali e la sovranità popolare? Noi cittadini non sapevamo neppure il suo nome, che stipendio e quali erano i suoi privilegi, auto blu, etc. e quanto ci costava).
Art. 128. Le Province e i Comuni sono enti autonomi nell'ambito delle leggi.
Consulente costituzionale: Api
Commento sugli articoli: Dir. Poli
Dall’Edizione n.103, Pag. 2 – Ottobre 2008.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (69A):
Altri fatti.
È arrivata in redazione una lettera firmata, che pubblichiamo:
Egregio direttore,
Sono preoccupata per il fatto che Pietro Maso, dopo 17 anni di detenzione scontata, dei 30 commi-nati, per aver ucciso i genitori a motivo d'impossessarsi dei loro beni, sia stato rilasciato in libertà vigi-lata per "buona condotta", ma a cui è stata concessa in proprietà l'eredità dei genitori assassinati.
Questo fatto può causare dei fenomeni di emulazione in menti malate o drogate (ho un figlio tossico-dipendente), tanto poi, male che vada, anche se scoperti dopo 10-15 anni si diventa ricchi.
I giudici dovrebbero rilasciarli alla fine della pena o perlomeno tenendo sequestrata l'eredità fino a tale scadenza.
Ringraziando, cordiali saluti.
Firma
Nostra risposta:
Secondo il nostro parere, lei ha ragione, questi eventi possono provocarne altri simili, e il pentimento si dimostra col risarcimento volontario o coatto del danno, e in questo caso i beni andavano sequestrati.
SAGGE VERITÀ (41A):
Chi non punisce il male, comanda che lo si faccia.
LEONARDO DA VINCI
Dall’Edizione n.103, Pag. 3 – Ottobre 2008.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (69B):
COSTITUZIONE 10a.
PROVINCE NO O SÌ? SÌ!
DI ADRIANO POLI
CON FISCHI (8a) a ... :
Tutti i partiti specialmente a quello più vecchio (25 anni, un quarto di secolo), ondivago, inconclu-dente, ammanicato, spesso in vendita al miglior offerente: la Lega Nord, e a tutti coloro che propongono di togliere le Province, anziché dar loro più mezzi economici propri nelle funzioni federaliste delle competenze assegnate loro dalla Costituzione e dalle successive aggiunte Parlamentari.
Attualmente dov'è che funzionano le autonomie speciali in Italia fin dalla promulgazione della Costi-tuzione?
- Quale esperimento di collaudo dell'impianto federalista regionale previsto dai suoi Padri Fondatori, sostenuto e avallato dai discorsi del Presidente della Repubblica Gronchi e del Papa PIO XII, depositati presso la nostra redazione), IN MODO DA POTER ABROGARE LA IX NORMA TRANSITORIA, OVVIAMENTE MAI TOLTA.-
Nelle 3 Regioni autonome a scalare secondo le competenze e % delle risorse economiche proprie?
La Sicilia col 100%, ossia di tutto il suo gettito locale, e batte sempre cassa allo Stato, senza vergogna, e che ha perfino diritto al proprio ministro in ogni governo di Roma, usato male per l'Italia e bene per loro, e guarda caso quello dei Rapporti Regionali, per impedire ogni modifica al loro Status Quo; la Sardegna col 70% e il Friuli col 60% economico e per entrambe quasi niente in politica, anche se quest'ultima lo usa molto meglio.
Oppure nelle 3 Province autonome a scalare in base alle risorse economiche e competenze proprie?
Bolzano, Trento e Aosta (questa con 95 mila abitanti più che una mini-regione è una mini-provincia (ca. 4 volte più piccola della prima e 3 della seconda), certamente, essendo sotto l'occhio di tutti gli italiani, tutte e tre funzionano decisamente molto, ma molto meglio che nelle 3 Regioni autonome, tanto che recentemente Cortina d'Ampezzo, con un referendum popolare, si è staccata dal Veneto per unirsi al Trentino, a riprova che il federalismo funziona se parte con l'imposizione fiscale locale e ivi rimane, così come la gestione in loco delle risorse primarie: acqua, terra e aria, che non sono infinite.-
Quindi si evince che queste 3 Province, beati i loro cittadini, non verranno soppresse, anche per gli accordi internazionali assunti, restano le altre circa 100, che si cerca di azzerare con la scusa della loro inutilità e del risparmio conseguente, e sui mass media, loro complici, manovrano e manovreranno l'opinione pubblica in tal senso.
Per comodità di calcolo 100 x 37 media di consiglieri e presidenti per provincia = 3700 politici tenendo conto dei 1000 degli "onorevoli" di Roma che prendono di stipendi (escluse prebende, regalie, pensioni, ecc.) circa 5 volte quelli provinciali e doppio dei regionali, se si decurtassero 1/3 dei loro emolumenti i conti già tornerebbero, cosippure dei 60-100 mila dei portaborse e segretarie.
Per quanto riguarda i 63.000 dipendenti delle province secondo voi verranno licenziati? Di certo no, secondo noi verranno assunti dalle Prefetture (i cui capi sono i Prefetti nominati dal Ministero degl'Interni o di Polizia) e dalle Procure (i cui capi, i Procuratori sono nominati dal CSM, Magistratura e Ministero di Giustizia. Allegria! Dalla padella, nella brace!
Il solo Quirinale (secc. XVI - XVIII), come pubblicato nei nostri editoriali n.50-93 e altri articoli, è composto da oltre 1.500 dipendenti con costi annui che superano quelli della Casa Bianca (1792 ca., e modificata dal 1824-29) e Capitol (Campidoglio, 1793-1830) e di Buckingham Palace (secc. XVIII - XX) sommati, iniziando dal Capo dello Stato (300 mila euro annui) e dai due personaggi che, in tv sono dietro di lui, con 600 mila ciascuno, e inoltre quelli di tutti i ministeri, Palazzo Chigi e altri, le centinaia di aerei e decine di migliaia di auto blu, pure a coloro cui non spettano più, come le 3 al giorno del-l'<onesto> ex ministro Castelli.
Considerando che in media i segretari comunali ne prendono 100 mila (più gli scandali tipo Stez-zano, dove, la Lega denunciante, pochi mesi prima aveva un suo sindaco al potere, non più confermato per porcherie "politiche"), e 500 di quelli provinciali e regionali, tutti a libro paga delle Prefetture, più i dipendenti.
Se passasse questa follia, come e chi deciderà sul costruire una scuola, ospedale, tribunale, una strada, tranvia, filobusvia, metropolitana pure leggera, già ora Province e Regioni devono chiedere a Roma, le discriminazione tra zone non omogenee ne rappresentate diventeranno norma prevaricante.
* * *
SONDAGGIO PER I LETTORI 1A
Napolitano che cosa dice, quale garante della Costituzione? Tace?
Insieme a Berlusconi, Fini e Schifani, ha firmato e accettato la loro e sua immunità fino alla fine dei mandati.
E i sindacati cosa dicono? Chi tace acconsente?
La Lega Nord è federalista, sì o no?
Cosa sta accadendo?
Si sta formando una dittatura di sinistra e destra (sotto, sotto unite) oligarchica e centralista in mano completo ai POTERI del centro-sud?
Dall’Edizione n.104, Pag. 2 – Nov. – Dic. 2008.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (70A):
Altri misfatti.
Altra sentenza, purtroppo ancora vergognosa, il giudice .... (per cui non merita neppure di citarne il nome), ha riconosciuto all'aggressore romeno ...., stupratore e assassino della Signora Reggiani, l'attenuante di essere stato costretto a seviziarla e a colpirla con estrema forza e crudeltà perché la povera vittima si era difesa con strenua resistenza alle sue insane voglie, e pertanto, anziché con l'ergastolo lo ha condannato a 29 anni di carcerazione.
E che poi in futuro, per buona "condotta", ne sconterà molti meno, col patto di essere seguito, in apposite strutture, da un sacerdote che si occupa del ricupero dei delinquenti e quasi mai dei familiari delle sue vittime, eppoi verrà rimesso in libertà, con licenza di colpire ancora.
Questi ingiuste sentenze vengono spinte anche dalla degenerazione degli avvocati della difesa, i quali invece di limitarsi ad accertare la verità e chiedere minori pene, esagerano talmente da cercare di rendere innocenti i "poveri" rèi, o addirittura di fa condannare i colpiti dalle malefatte altrui.
SAGGE VERITÀ (42A):
Chi ama la Giustizia sarà perseguitato in suo nome.
ADRIANO POLI
Dall’Edizione n.104, Pag. 6 – Nov. – Dic. 2008.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (70B):
COSA POTREBBE DIRE IL SOMMO PONTEFICE?
di Adriano Poli
Riflettendo che ogni depressione economica, con tutte le possibili terribili conseguenze, anche di carestia e guerra, è sempre causata dall'avidità di ricchezze e poteri degli appartenenti alle lobby dei privilegi e soprusi.
Oggi, non è assolutamente sufficiente predicare di non peccare elencando la classica serie di peccati, con la disonestà e la bramosia dilaganti, bisogna dire di più ovvero affermare con forza che la colpa viene dal malesempio, e nominare specificatamente le categorie degli "intoccabili mantenuti", respon-sabili dello sfascio e povertà, bollando i loro scandalosi privilegi, quali peccati mortali personali e di gruppo.
Come da esortazioni di Potere Civico, emerse da nostri sondaggi, almeno sei dovrebbero essere urlate dal Papa, Vescovi e sacerdoti:
1) giudici, applicate i Codici, giudicate e punite in modo equo e veloce, date a ciascuno il suo: Unicuique suum; fate risarcire i danni, la maggior parte dei reati va punita in primo grado;
2) politici smettetela (di rubare) di appropriarvi e di sprecare i nostri soldi e la Cosa Pubblica, come se fossero cosa vostra (e a tutti i livelli specie alti, perché da più di 25 anni, in sede comunale, tra gli addetti ai lavori si "sussurra": <con una legislatura nel punto giusto, chi ci sa fare, risolve tutti i problemi della vita>; inoltre, GOVERNATE BENE, con poche e semplici leggi;
3) giudici, magistrati, politici, alto-medio-burocrati e ufficiali, datevi una calmata con i vostri lauti stipendi, pensioni, regalie, privilegi e prebènde, intrallazzi, accordi e sotto-accordi, collusioni, concus-sioni, corruzioni, incrociati tra voi, e pure con gli avvocati;
4) avvocati e notai, medici, dentisti, siate più umani, altruisti e meno avidi di soldi e potere, usate le vostre capacità con scienza e coscienza;
5) burocrati, impiegati pubblici e ispettori fiscali, il posto pubblico non è cosa vostra; "vincere" i concorsi truccati o ammanicati o con raccomandazioni, promozioni comprese, assentarsi dal lavoro o non lavorare, farsi passare da malati, essere sia invalidi sia pensionati falsi, inventarsi evasioni fiscali inesistenti per fare carriera o non colpire i veri evasori, specie i protetti, tutto ciò corrisponde a truffare e rubare;
6) managers e banco-borsa-finazieri pubblici e privati, giornalisti di grido, persone di spettacolo e dello sport, guadagnare bene, anche molto, secondo le doti e capacità personali, è più che giusto, ma percepire ognuno tanto quanto 500 operai-pensionati-pària e/o non pagare per i propri errori o dei subalterni e scaricarne i costi sulla collettività privatizzando gli utili, è sempre peccaminosa ruberia, specialmente in presenza di una crisi dilagante.
E a voi stessi, prelati e sacerdoti, siate più evangelici, umili, "poveri", disposti ad ascoltare e conso-lare dalle ferite dell'anima e del corpo, e pronti a uscire dai palazzi per cercare le pecorelle smarrite, non sono loro che devono venire da voi, questi sono i vostri compiti comandati da Gesù Cristo.
Dall’Edizione n.104, Pag. 6 – Nov. – Dic. 2008.-
ELUANA: POLLICE VERSO? ASSOLUTAMENTE NO!
DI ADRIANO POLI
Come mai no? Perché, a nostro parere, in questo particolare caso si tratterebbe di omicidio per i seguenti motivi morali ed etici, e che possono ravvisare dei reati civili e penali:
Difatti, togliere una terapia ovvero lasciare senza cibo e acqua una persona è dare una "buona morte" oppure è da considerarsi come eutanasia?
In assenza di uno scritto di volontà personale privata, di una legge e anche di una normativa su un futuribile Testamento Biologico, un tale cruento evento è lecito o illecito?
Comunque, in questo nuovo Testamento scritto potrebbe essere contemplata per legge la possibilità di annullare i trattamenti terapeutici di sostegno alla vita, come l'alimentazione e l'idratazione (acqua) da sondino?
Come regola generale questa terapia non richiede l'impiego di sofisticati macchinari tecnologici e, dunque, non si tratta di mezzi e sistemi straordinari, inoltre, il nutrire non costituisce nemmeno intervento medico ma si tratta di un normale trattamento infermieristico, come inserire una flebo, il girare un paziente e/o frizionarlo con prodotti antidecubito.
Al di là di tutto, è morale, è etica l'azione di decidere la soppressione di una persona che non è in grado di difendersi e neppure di esprimere la sua volontà di vita o di morte? E neppure di scegliere la metodologia e i tempi della sua dipartita?
Per noi questa eventualità se "legalizzata", in assenza di una specifica legge non sarebbe altro che un'eutanasia mascherata da pietà!
Di più, e concretamente:
1) Esiste un diritto personale a morire?
2) Esiste un diritto di togliere la vita?
3) Esiste un dovere per dare la morte?
Riflettendo sulle domande, è evidente a tutti che detta decisione non va mai presa a livello individuale e che, tuttavia, a oggi non esiste in Italia alcuna norma di legge specifica, anzi la Costituzione tutelando la vita, ovviamente vieta di toglierla.
1° SONDAGGIO PER I LETTORI, 1^ RISPOSTA E APPLAUSI (2A) ALLA ...:
LEGA, che ha fatto propria la nostra proposta e ovvio con nostra soddisfazione per non aver speso invano soldi e tempo per farli studiare, difatti, dopo aver insabbiato nei meandri di Roma ladrona (dove lui mangia da un quarto di secolo, e cosippure a Strasburgo come doppio-poltronista), oltre 50.000 firme raccolte per ottenere l'autonomia provinciale di Bergamo, sul modello di Trento (e aver espulso per questo 2 dei 3 promotori: il Dr. Cappelluzzo e il Dott. Vismara, mentre il Rag. Sisana no, perché?), ora Bossi ha aderito al nostro invito e si è espresso contro l'annullamento delle province, proposto da P.D.L. e P.D., con la falsa scusa dei risparmi pubblici, anziché dei Palazzi, e diminuire i costi propri dei palancari parlamentari, e portaborse: mogli e "segretariette", dei loro palazzi e palazzinari.
Sarà sincero o solamente, come sempre, portafoglio-opportunista?
Vedremo se, alle sue solite chiacchiere, il palancaro farà seguire i fatti.
Dall’Edizione n.105, Pag. 2 – Gennaio 2009.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (71A):
Altri misfatti, e italici provvedimenti di malagiustizia ingiusta:
Un pericoloso mafioso responsabile di una quarantina di omicidi è stato esentato dal carcere duro (da un incosciente servitore dello Stato e in nome del popolo italiano), per "buona condotta"; preludio per altri sconti di pena?
Un altro carcerato all'ergastolo, pure colpevole di efferati delitti, è stato rilasciato in "libertà vigilata per buona condotta" tenuta in prigione, e quindi ha commesso un nuovo omicidio.
SAGGE VERITÀ (43A):
Senza Dio tutto è permesso.
JEAN-PAUL SARTRE,
filosofo e scrittore francese (1905-80), nel 1964 gli fu assegnato il Premio Nobel della letteratura, che rifiutò. Elaborò un'ontologia fenomenologica basata sul dualismo tra "l'essere del mondo" (la realtà immediata e inerte, l'<in sé>) e "l'essere della coscienza" (ossia l'attività intenzionale e libertà assoluta, il <per sé>), sviluppò pure un "esistenzialismo ateo".
Per un pensatore laico la sua citazione rappresenta il massimo dell'esistere.
SAGGE VERITÀ (44A):
Ogni ingiustizia diventa "giustizia", quando Dio scompare dalle aule dei tribunali, dalla mente e dai cuori dei giudici, magistrati e avvocati.
ADRIANO POLI
SAGGE VERITÀ (45A):
Tutti gl'istinti umani devono essere regolati dalla ragione.
PLATONE
Dall’Edizione n.105, Pag. 2 – Gennaio 2009.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (71B):
APPLAUSI 3a AL ....:
Ministro di Giustizia Angelino Alfano che, con coraggiosa tempestività e attraverso un proprio prov-vedimento o motu proprio, ha riconfermato il carcere duro per il mafioso responsabile di una quarantina di omicidi, e ha promesso un decreto legge che revocherà le libere uscite. Speriamo sia veramente così!
APPLAUSI 4a AL .... :
Guardasigilli Angelino Alfano: "Mai più indulti e amnistie - ha dichiarato con forza e determinazione - costruiremo nuove carceri".
Speriamo che mantenga la parola, visto il risultato negativo dell'ultimo indulto, anche su pressione della Chiesa-politica "preoccupata più della situazione carceraria di super-affollamento" che delle possibili future vittime, infatti a fronte della rimessa in libertà di oltre 12.000 detenuti, nel giro di tre anni ca. il 90%, è rientrato dopo aver commesso migliaia di reati, varie decine di rapine, omicidi e stupri.
Certo è che, se si è sentito in dovere di esternare il suo pensiero significa che qualcuno, pure del suo partito, AN. compreso, e della Lega:
L'altra volta sbraitante contro ma poi nei fatti, astenendosi, ha confermato l'allora libera uscita premio a delinquere dei delinquenti e assassini scarcerati.
Un osso duro in confronto al debole ex guardasigilli Castelli della Lega, e al navigato seppur "simpatico" Mastella.
GLOSSARIO 2A:
Amnistia: causa di estinzione del reato ossia amnistia propria, oppure di annullamento della pena ovvero amnistia impropria con cui lo Stato, con apposita legge, rinuncia ad applicare una punizione nei confronti di determinate categorie di reati o amnistia particolare, oppure di qualsiasi reato punito con pena non superiore a una data misura (? Chi la stabilisce? Quant’è? ) o amnistia generale.
Dal 1991 è stato riformato l'art.71 della Costituzione: si è stabilito che l'amnistia concessa dal Presi-dente della Repubblica in base a legge delega del Parlamento, debba essere deliberata a maggioranza dei 2/3 dei componenti di ciascuna delle due Camere, riservandola a causa eccezionale.
Sappiate quindi, voi lettori-elettori che se, e quando, verrà ancora usata l'amnistia sarà stata votata e voluta da tutti i partiti.
Condono: effetto ->dell'indulto.
Indulto: provvedimento di carattere generale che estingue in tutto o in parte la pena principale cambiandola in un'altra specie di punizione.
Pure l'indulto, dal 1991, deve essere deliberato con la stessa maggioranza qualificata dei 2/3 in entrambe le Camere, come per l'amnistia.
-Ns/ nota: a conferma che la responsabilità della inutilità, anzi del fallimento dell'indulto, ricade su tutti i partiti, ai loro capi-bastone e ai consiglieri della Chiesa, difatti a fronte di una capienza di 45.000 detenuti, le carceri italiane attualmente ne contengono oltre 65.000, pertanto 5.000 in più dell'ante libertà garantita.
LETTERA APERTA AL MINISTRO ALFANO:
Tornerebbe molto utile per tutti, sia per gli onesti cittadini che per la dignità e recupero degli stessi carcerati, la nostra più che venticinquennale proposta di far partecipare gli stessi reclusi alla costruzione e/o riattamento di nuove prigioni, che si costruiscano loro medesimi il proprio alloggio e si procurino il loro sostentamento, con regolari stipendi assoggettati a contributi malattia, infortuni e pensionistici, per non creare concorrenze sleali.
L'ex ministro Castelli, suo predecessore, ha seguito solamente in minima parte questi nostri suggeri-menti, creando solo occasioni di corruzione, spreco di risorse e mancate riscossioni da parte dei forni-tori di beni.
Condono fiscale: altro illiberale strumento, usato indistintamente da tutti i governi e da tutti i partiti sia di centro-sinistra sia di centro-destra, solamente per far cassa con lo sconto, anziché combattere le evasioni, specie quella totale, che non solo sono tollerate ma addirittura volute, in quanto senza le evasioni non ci sarebbero i finanziamenti illeciti e le bustarelle ai partiti, a molti-troppi politici, magi-strati, burocrati e ai loro accoliti, tant'è che si accusano di ciò a vicenda e tra di loro.
-Ns/ nota: si dovrebbe prevedere ai recidivi, cioè ai fruitori abitudinari dei condoni, un raddoppio o perlomeno un aggravio consistente dell'aliquota di condono all'uopo prevista.
Dall’Edizione n.105, Pag. 4 – Gennaio 2009.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? COSTITUZIONE 11A (71C):
Fischi 9a alla ....: LEGA SUI SUOI IMBROGLI "FEDERALI"
basati solo su giochi di parole e sulle calende greche del federalismo fiscale votato al senato: favorevoli PDL e Lega, astenuti PD, Valdoteine, Südtiroler, contro UDC.
Preso atto che in Svizzera, perfino Di Pietro ha preso un seggio dal voto degl'italiani all'estero, mentre la Lega Nord (?federalista?), nello Stato federale per antonomasia, non ha preso alcun seggio, e neppure An. sebbene il proprio ex ministro On. Tremaglia sia stato il promotore dell'iniziativa di dare questo democratico diritto elettorale (che comunque noi stessi, in Italia, attraverso un'associazione e Potere Civico, purtroppo priva di poteri politici, avevamo proposto anni prima di lui).
Prima di analizzare questo pseudo federalismo decantato ormai da tutti i partiti (poiché l'astensione è volontà favorevole), esclusa l'UDC cauta e critica, intanto, vi è da dire che la Costituzione italiana, è nata con l'impianto federale regionale, in seguito "benedetto e approvato", negli anni '50, da Pio XII e dal Presidente Italiano Giovanni Gronchi (come da documenti in nostre mani) con l'invito a non averne paura nell'applicarlo, rivolto ai partiti, ai politici e istituzioni nazionali regionali e provinciali, infatti:
Art.3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali.
Art.5 La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art.71 L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale. Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli.
Art.115 Le Regioni sono costituite in enti autonomi con propri poteri e funzioni secondo la Costitu-zione.
Art.116 Alla Sicilia, Sardegna, Trentino Alto-Adige, Friùli-Venezia Giulia e Valle d'Aosta sono attri-buite forme e condizioni particolari di autonomia, secondo statuti speciali adottati con leggi costitu-zionali.
Art.128 Le Province e i Comuni sono enti autonomi nell'ambito dei princìpi delle leggi generali della Repubblica.
IX Disposizione transitoria: la Repubblica, entro 3 anni dal varo della Costituzione, adegua le sue leggi alle esigenze delle autonomie locali e alla competenza legislativa attribuita alle Regioni.
L'iter federale completo e tutti gli appelli per pervenirvi compresi quelli di uno dei padri costituenti il milanese Cesare Merzàgora, che invitava i colleghi a lavarsi le mani sporche del non avere applicato i dettami costituzionali, e antecedenti nei decenni (il siciliano don Luigi Sturzo); fino a un secolo prima (il bolognese Marco Minghetti sulla scuola federale e sul bilancio statale, di cui pervenne al pareggio, 1873-76; il torinese Vincenzo Gioberti, capo di governo 1848-49, federalista cattolico-papal-sabaudo; il milanese Carlo Cattaneo federalista laico-repubblicano esule in Svizzera dal 1848; il torinese Costantino Nigra, vedasi suo carteggio con Cavour; il trentino don Antonio Rosmini, il tutto come da documenti, libri, brossure in nostro possesso), purtroppo sono stati inascoltati e lettera morta, tanto che la IX norma transitoria è rimasta tale e quale: temporaneamente (?) stabile.
La Magna Carta italiana prevedeva pure una raccolta fiscale su tre livelli, poi nel 1951 il sondriese Ezio Vanoni, Ministro delle Finanze, introdusse la dichiarazione unica dei redditi con esenzioni fiscali per le zone depresse, e infine col 1° governo di centro-sinistra del 1963 vennero statal-centralizzate sia tutte le imposte, soppressa quella comunale detta tassa famiglia sia le forniture di energia (queste ultime privatizzate nuovamente ma ai soliti ignoti da Prodi e dai "nuovi" governi di sinistra-centro), naziona-lizzazioni e burocratizzazioni deleterie per la società e cultura del Paese, per l'economia e la democrazia, foriere di eventi traumatici: il 1968.
Preparando così l'humus per il terrorismo e attentati di vari colori, e in seguito il caos della politica, giustizia e scuola, distruggendo così lo Stato del diritto-dovere; la figura del padre, dei maestri e la famiglia; di più, con milioni di baby pensioni, con l'economia-assistenzialista trasferita al Centro-Sud e casse integrazioni nel Nord si è annientato lo Stato sociale, con inflazione e interessi sul debito pubblico a due cifre, e con la liretta di tòlla, la cultura dei soldi, del tutto dovuto, del buonismo, aborti da con-traccettivo in ritardo, permissivismo, perdonismo e lassismo degli smidollati.
Il non aver applicato la Carta ha prodotto l'abnorme debito, pubblico, gli emolumenti e privilegi della magistratura e politica; ha reso possibile la formazione del problema del nord sfruttato e del centro-sud sprecone, specie nei confronti con le discrepanze delle due regioni autonome privilegiate: Sicilia al 100% e Sardegna al 70% (anche se le loro risorse di autonomia sono state depredate e disperse nella corruzione e mai sufficienti) creando i presupposti per la nascita della Lega, demagogicamente ondivaga politicamente, e sempre alla ricerca di capri espiatori, prima i terroni e gli ebrei, poi i fascisti e la Chiesa, ora gli stranieri in genere, di più gl'islamici .
VEDIAMO INVECE LA NOSTRA PROPOSTA:
Art. 1 Modifica integrale dell'art.116: a tutte le regioni italiane sono attribuite le stesse forme e condizioni particolari di autonomia previste dall'attuale statuto della regione Sicilia, con il diritto al ministro regionale a Roma, come già da costituzione.
Art. 2 Modifica aggiuntiva alla fine dell'art.128: a tutte le province e a tutti i comuni italiani sono attribuite le stesse forme e condizioni particolari di autonomia previste dal vigente statuto della provincia di Trento, già adottato con legge costituzionale. Nelle zone bilingui sono attribuite delle speciali funzioni paritarie per tutti i ceppi linguistici.
Art. 3 All'atto dell'approvazione della presente proposta di legge di modifica della Costituzione viene aggiunto al titolo Repubblica Italiana l'aggettivo Federale, ed è automaticamente abrogata la IX disposizione transitoria, con 60 anni di ritardo.-
Altro che Senato delle Regioni, si avrebbero i Ministri Regionali e si potrebbero lasciare a casa almeno 250 senatori e magari 500 onorevoli, anziché togliere le province, che servono, basti vedere Aosta, Bolzano e Trento, Province autonome.
Di contro cosa si prefiggono col detto "federalismo fiscale" marcato lega-pdl?
Si spera di risolvere il problema delle città, province e regioni "indigenti" in modo che non lo siano
più e, inoltre, che non facciano più debiti. Campa cavallo!
Difatti: dove avverrà la raccolta delle imposte? A Roma!
Dove sarà il potere della loro distribuzione? A Roma!
Chi pagherà il fondo perequativo per i "bisognevoli"?
Lombardia, per oltre la metà; poi: Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria per il resto; le
altre Regioni nulla, sono esentate perché autonome oppure “depresse”.
Chi mangia e mangerà? Chi sono le città e regioni "bisognose"?
Le solite: Roma, Catania, Napoli, Palermo; Lazio, Sicilia, Campania, Puglia, Calabria, Sardegna!
E chi e dove si deciderà a chi dovranno andare le risorse del fondo perequativo?
Il ministro dell'Economia (oggi Tremonti). A Roma! Ma non era: Roma ladrona??!
Dall’Edizione n.106, Pag. 2 – Febbraio 2008.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (72A):
Altri misfatti, con italici provvedimenti: arresti domiciliari per stupratori.
Seguiti dai colpevoli depistaggi giornalistici se i fatti avvengono a Roma o nel Sud-Italia, attraverso una diversa risonanza televisiva e mediatica, difatti i 347 stupri avvenuti a Milano nel 2007, e i 359 del 2008 non fanno notizia, eppoi tenuto conto che l'obbrobrioso crimine rimane tale, qualunque sia la nazionalità del criminale che lo commette, o pèggio se avviene in famiglia o fra i conoscenti, anche se quelli perpetrati da stranieri spesso si possono considerare come stupri etnici e razzisti nei confronti delle donne italiane, questi depravati vanno immediatamente arrestati, e se schiacciati da prove e se rèi confessi, processati per direttissima e messi in condizione di non più nuocere, si debbono condannare a pene alternative di decine d'anni di lavoro pesante e risarcente, altro che arresti domiciliari.
SAGGE VERITÀ 46A:
Dal libro del Levitico (Lv 2.15):
Io sono il Signore: <Non commettere ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; MA GIUDICHERAI IL TUO PROSSIMO CON GIUSTIZIA>.
Dall’Edizione n.106, Pag. 4 – Febbraio 2008.-
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (72B):
MOSCHEE E MINARETI SÌ O NO?
di Adriano Poli e Api
In molte zone d'Italia, specialmente in Lombardia, nelle commissioni edilizie di molte città e comuni, vengono presentate, da parte dei capi religiosi musulmani, delle domande di edificazione o di ristruttura-zione d'immobili da adibire a luoghi di culto: moschee e minareti, e ovviamente nella maggior parte dei consessi comunali interessati, una volta controllato che siano rispettate le regole costruttive vigenti, ottengono l'approvazione, ovvio perché non conoscono né la nostra Costituzione, né tantomeno il Libro Sacro e la legge musulmana, e neppure quelli di altre religioni: induismo, buddismo, taoismo, e così via.
COSTITUZIONE ITALIANA (12A)
Una delle migliori del mondo, purtroppo spesso disattesa, ecco cosa prevede:
Art.3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Certamente se tutti i cittadini, anche gli stranieri già naturalizzati o ospiti per i più svariati motivi rispettano gli stessi princìpi, diritti e doveri.
Ma soprattutto rispettando e sottoscrivendo quanto in essa previsto:
Art.8: Tutte le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
INTANTO, QUAL È LO STATUTO RELIGIOSO-POLITICO-GIURIDICO DEI MUSULMANI?
Per chi non lo sapesse: è il Corano, che se è applicato alla lettera, è la sharjia o legge, giustizia islamica; il jihad o sforzo, guerra, dare la vita per Allàh, per la fede; è proprietà maschile dei figli e della donna (creata da Allàh inferiore all'uomo, paragonata a un campo, entrate nel vostro campo e aratele); è possibilità di poligamia; è "galateo":
Dopo due-tre non risposte al proprio bussare, tutto ciò che c'è fuori e dentro la casa vuota vi appartiene ma Allàh vi guarda (da noi è reato); per un islamico è modo di vivere, è tutto; è addirittura quello che siamo noi infedeli e idolatri (Gesù non è altri che un messaggero di Allàh, mandato sulla Terra a profetizzare l'arrivo dell'ultimo profeta: Maometto), cosa dovremmo fare e perfino come trattarci se non riconosceremo la verità coranica.
Di certo, i tragici ricordi delle incursioni e conquiste islamiche, e dati gli arresti, negli ultimi anni, sia di vari Imàm faziosi e integralisti sia le dimostrazioni religioso politiche da loro organizzate, anche se creano apprensioni nella popolazione:
È giusto, doveroso dare la possibilità a ciascun fedele di tutte le religioni esistenti sul territorio del-l'Italia, di esprimere liberamente la propria religiosità, preghiera, costruzione di luoghi religiosi per i vivi e per i defunti e di averne i mezzi economici necessari, con l'8%° delle imposte a carico dei loro adepti, ma per fare ciò, tutti i rapporti e intese con qualsivoglia religione devono essere fatti osservando alla lettera la Costituzione Italiana, ossia che (previa la buona conoscenza della nostra lingua e leggi) si debbano sottoscrivere a livello di Governo Italiano con un rappresentante che impersoni ciascuna reli-gione su tutto il territorio dello Stato, e nei quali, trattati, sia garantita la non violenza e la non intro-duzione di armi all'interno di moschee e altri templi, pena (a seguito dell'ispezionabilità delle nostre Forze dell'Ordine), la loro subitanea chiusura e l'espulsione immediata dei sobillatori.
E che principalmente non abbiano commesso reati e azioni contrarie allo Stato e alle Istituzioni ita-liane civili e religiose, e contro altre religioni, la persona, il patrimonio pubblico e privato, e/o pèggio atti sovversivi e terroristici, come fautori, istigatori, predicatori e/o autori.
Comunque, le amministrazioni comunali che, senza conoscere né la nostra Costituzione né il Corano, comprese quelle leghiste (nonostante le ex sbraitanti urla del loro capo, dapprima rivolte verso i terroni, il clero, gli alpini, il piduista Berluskatz, i fascisti, i maumèt, e le ex sue strane amicizie con Milosevich, Zirinowskj e Haider, ora defunto, la camicia irriverente verso l'Islàm di un suo ministro), hanno deli-berato la costruzione delle moschee e relativi minareti, si sono tutte dimenticate di prevedere di vietare le urla, oggi registrate e gracchianti dei muezzin (5 volte al giorno) non necessarie al culto islamico e che provocherebbero scompiglio e preoccupazione nella nostra gente.
Dall’Edizione n.107, Pag. 2 – Marzo – Aprile 2009.- Adriano Poli
OGGI, GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA? (73A):
Altri misfatti, con italici "non" provvedimenti presi per accidia (uno dei 7 vizi capitali, ignavia, lazza-ronismo) o voluti di proposito?
In quel di Bari una giudicessa GUP (giudice udienze preliminari), non ha saputo o voluto ultimare e depositare, entro i 15 mesi previsti dall'udienza definitiva, le motivazioni e conclusioni delle sentenze emesse nei confronti di un nutrito gruppo di pericolosi malavitosi, appartenenti ad un'unica organizzazione criminale, pena la prescrizione dei reati e relative condanne.
In conseguenza al "negligente" (?) comportamento di un'altra servitrice dello Stato e del Popolo, sono stati subito rimessi in libertà 21 delinquenti, con pene tra i 5 e i 10 anni, mentre altri 30 criminali, con oltre i 10 e fino ai 25 anni, verranno scarcerati entro alcuni mesi (per le ferie).
Il Ministro di Giustizia Alfano ha immediatamente inviato presso il tribunale del capoluogo pugliese alcuni suoi Ispettori affinché controllino l'operato della sua subalterna.
Lo stesso CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) ha disposto una commissione d'indagine sulla medesima e sull'ambiente stesso del tribunale.
Nel frattempo, il Presidente dello Stato Napolitano, anche in considerazione che fatti del genere sono abbastanza frequenti all'interno della magistratura di cui lui è il capo, che fà? Come mai non è mai intervenuto né con un motu proprio né tantomeno con un suo DPR (Decreto Presidente Repubblica)? Dorme (?), no, anzi taglia nastri o consegna onorificenze.
Come andrà a finire? Sarà punita la GUP, almeno per incapacità a cambiare carriera? Dei suoi colleghi giudici hanno punito e condannato dei medici e dentisti negletti, imprenditori e banchieri, dei politici collusi o corrotti, quando puniranno dei loro adepti e pure dei prìncipi del fòro, altrettanto conniventi e complici?
SAGGE VERITÀ (47A):
Su coloro che dovrebbero applicare la Legge. Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,20):
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli: <Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli>.
GLOSSARIO (3A):
Scribi: dòtti ebrei seguaci dei farisèi.
Farisèi: membri di un partito religioso-politico; osservanti esecutori della Legge sia scritta (->Penta-teuco) che orale.
Sadducèi: appartenenti all'antico partito dell'aristocrazia sacerdotale; negavano la resurrezione dei morti, l'esistenza degli angeli e la tradizione orale.

Fonte: HTTP://POTERECIVICO.ORG/GIUSTIZIA/COMPLETOGIUDICI1.DOC

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