Congiunzioni subordinative

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Congiunzioni subordinative

Le congiunzioni  subordinative
            In base al loro senso e, quindi, al tipo di collegamento che stabiliscono fra la proposizione subordinata e la reggente, le congiunzioni subordinative si suddividono in:
- dichiarative: introducono un’affermazione: che, come: Mi consola la certezza che un giorno tornerai.
- finali: introducono una proposizione che indica lo scopo per cui avviene l’azione espressa dalla reggente: perché, affinché, acciocché ecc.: Controlla che non combini guai.
- causali: introducono una proposizione che indica la causa di ciò che è espresso nella reggente: perché, poiché, giacché, siccome, che, visto che, per il fatto che ecc.: Giacché non vuoi giustificarti, ti proibisco di uscire.
- condizionali: introducono una proposizione che indica la condizione necessaria perché avvenga l’azione espressa nella reggente: se, purché, qualora, quando, a condizione che, a patto che, nel caso che, supposto che ecc.: Ti ascolterò, se mi dirai la verità.
- concessive: introducono una proposizione che indica la circostanza nonostante la quale si compie l’azione espressa nella reggente: sebbene, nonostante, benché, quantunque, anche se, seppure, nonostante che ecc.: La gita fu rimandata, sebbene il tempo fosse bello.
- consecutive: introducono una proposizione che indica la conseguenza di quanto si afferma nella reggente (in cui, il più delle volte, si trova un termine correlativo): (tanto)... che, (a tal punto)... che, (tale)... che ecc.: Va così veloce che sembra una freccia.
- temporali: introducono una proposizione che indica le circostanze temporali dell’azione espressa nella reggente: quando, mentre, finché, come, appena che, ogni volta che, prima che, dopo che, fino a che ecc.:             Resto a casa fino a quando non smette di piovere.
- comparative: introducono una proposizione che costituisce un secondo termine di paragone: (così)... come, (piuttosto)... che, (più)... che, (meglio)... che, (meno)... che, (altrimenti)... che ecc.: Mi piace di più dipingere che disegnare.
- modali: introducono una proposizione che indica il modo in cui si compie l’azione espressa nella reggente: come, come se, quasi, nel modo che ecc.: Decidi come meglio credi.
- avversative: introducono una proposizione che esprime un’azione contrapposta a quanto si afferma o avviene nella reggente: mentre, quando,laddove, anziché ecc.: Lo credevo onesto, mentre si è dimostrato un bugiardo.
- limitative: introducono una proposizione che esprime una limitazione a quanto espresso nella reggente: che, per quanto, in quanto a ecc.: Cheio sappia, sono già partiti.
- eccettuative: introducono una proposizione che esprime un’eccezione rispetto a quanto si afferma nella reggente: fuorché, salvo che, tranne che, eccetto che, a meno che ecc.: Non lo farò, a meno che non vi sia obbligato.
- esclusive: introducono una proposizione nella quale si esclude qualcosa da ciò che è affermato nella reggente: senza che: Prese una decisione, senza che ne sapessimo nulla.
-interrogative indirette: introducono una proposizione che esprime una domanda o un dubbio: se, come, quando, quanto ecc.: Desidero sapere se interverrai alla cerimonia.

            BIBLIOGRAFIA DI BASE

 

Elena Pîrvu; Ramona Vasile; Aurelian Velea, La lingua italiana. Fonetica. Fonologia. Morfologia, Craiova, Editura AIUS, 2001, pp. 171-175.
Maurizio Dardano; Pietro Trifone, Grammatica italiana. Con nozioni di linguistica, Terza Edizione, Bologna, Zanichelli Editore, 1995, pp. 425-431.
Luca Serianni (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi), Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Bologna, UTET Libreria, 1989, pp. 359-365.

 

Fonte: http://cis01.central.ucv.ro/litere/idd/cursuri/an_1/limba_straina/italiana/lb_it_an1.doc

Sito web da visitare: http://cis01.central.ucv.ro

Autore del testo: E. PÎRVU

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