Errori grammaticali comuni

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Errori grammaticali comuni

 

I.Generalità

Per mostrare che noi abbiamo delle conoscenze innate sulla struttura sintattica della nostra lingua, facciamo il seguente esperimento: come possiamo suddividere in due parti questa frase?

Ho visto / un gatto nero
Il bambino / mangia / la mela

   A dimostrazione del fatto che la nostra competenza linguistica nel componente sintattico si applica anche a parole possibili ma inesistenti dal nostro dizionario mentale, è stato fatto l’esperimento seguente:

I gorpotti smionarono le fibe
I gorpotti smionavano/smioneranno le fibe
Il gorpotto smionò la fiba

1. Relazioni sintattiche
Possiamo definire la sintassi come lo studio dei principi che sottostanno alle possibilità di combinazione delle parole.
Le relazioni sintattiche interessano spesso parole adiacenti o contigue, ma possono anche riguardare elementi lontani fra loro:

Quello studente frequenta molti corsi                          

L’accordo si realizza tra un nome ed il verbo più vicino? No:
Lo studente che molti professori conoscono si chiama Antonio
Gli esami che questo studente ha superato sono molti
Lo studente e la studentessa hanno superato l’esame

Relazioni sintattiche come quella di accordo si conservano ad una distanza potenzialmente illimitata:
Quanti studenti hanno superato l’esame?
Quanti studenti credi che abbiano superato l’esame?
Quanti studenti credi che Giorgio presuma che abbiano superato l’esame?

Che cosa ha comprato?
Che cosa hai detto che ha comprato?
Che cosa hai detto che Gianni pensa che abbia comprato?

Esistono anche relazioni sintattiche tra frasi diverse; vi è ad esempio una corrispondenza sistematica tra le funzioni grammaticali delle frasi attive e quelle passive:
Lo studente ha superato l’esame                                                     
L’esame è stato superato (dallo studente)
La possibilità di relazioni sintattiche che due elementi possono intrattenere e conservare a distanza potenzialmente illimitata rivelano l’esistenza di una struttura astratta sottostante alle espressioni linguistiche.

  1. Le intuizioni sulla grammaticalità

 

La nozione di grammaticalità è da intendere, descrittivamente, come equivalente a quella di buona formazione di una data combinazione di parole secondo l’intuizione di un parlante nativo:

John is my best friend                       
Conosci te stesso!

Analogamente, la agrammaticalità di una data struttura corrisponderà alla errata combinazione o sequenza di elementi in base al giudizio intuitivo del parlante:

*sotto vai il              *quando paglia anche
*furiously sleep ideas green colourless

Le intuizioni sulla grammaticalità di una data sequenza di parole costituiscono parte della competenza grammaticale, largamente inconscia, del parlante di una determinata lingua, che ha la capacità di dare giudizi di buona formazione su parole, sintagmi e frasi della propria lingua madre, cioè di giudicare se particolari espressioni sono grammaticali o meno.
Un secondo tipo di evidenza introspettiva sulla natura della competenza grammaticale riguarda le intuizioni del parlante nativo sull’interpretazione delle frasi, che sarà in grado di dire che le seguenti sequenze sono ambigue:
Gianni gli ha promesso di partire (controllo del soggetto)
Gianni gli ha permesso di partire (controllo dell’oggetto)

Gianni è sicuro che abbiano parlato anche di lui/??sé
Gianni è sicuro di aver parlato anche di sé/lui

Gianni la stima più di Maria – più di quanto stima Maria
- più di quanto Maria la stima

Gianni non potrebbe andare alla festa
Gianni potrebbe non andare alla festa

Gianni ha visto Maria con il cannocchiale

Chi ha visto Maria?

 

Ogni parlante possiede quindi una conoscenza intuitiva implicita delle possibili relazioni sintattiche esistenti tra le parole nella sua lingua, ed il linguista ha come obiettivo ultimo quello di fornire una descrizione esplicita di tale competenza.
La base empirica della sintassi, cioè i dati linguistici da interpretare e spiegare, sono costituiti appunto dalle intuizioni, i giudizi di grammaticalità dei parlanti nativi.

    3. Grammaticalità ed accettabilità, competenza ed esecuzione

E’ tuttavia necessario distinguere tra grammaticalità e correttezza, due nozioni che riflettono rispettivamente un atteggiamento descrittivo e prescrittivo rispetto alla produzione linguistica dei parlanti:

Venerdì essi partiranno                      Venerdì loro partiranno
Ho regalato loro un libro                    Gli ho regalato un libro
Hanno regalato un libro a Gianni      A Gianni, gli hanno regalato un libro

Bisogna inoltre distinguere tra grammaticalità ed accettabilità; accanto a sequenze chiaramente agrammaticali, troviamo strutture sintatticamente ben formate che possono non avere significato, essere cioè semanticamente o pragmaticamente anomale, nel senso che esprimono situazioni che non sono conformi alla nostra visione del mondo o non sono adeguate ad una determinata situazione comunicativa:

Bisognerebbe riparare la sedia felice         [vs  la sedia rotto]               
Giulia ha disegnato un quadrato rotondo  [vs  un  giardino rotonda]            
Le strutture possono essere semanticamente anomale (a) o pragmaticamente anomale (b):

(a) Colourless green ideas sleep furiously
Gianni ha ucciso Maria, ma Maria non è morta
Gianni ha ucciso la pietra che lo disturbava tanto
Un geraneo onesto è sempre il miglior amico

  1. Dov’è Gianni? (in un contesto in cui nessuno lo conosce)

Come stai? Domani è sabato (richiede delle implicature conversazionali per essere adeguata).

Ne deduciamo che buona formazione e accettabilità, intesa come significatività/utilizzabilità, non necessariamente coincidono.

La distinzione tra grammaticalità ed accettabilità è strettamente connessa a quella tra competenza/competence ed esecuzione/performance.
La grammaticalità è una nozione inerente alla sfera della competenza, intesa come conoscenza inconscia, da parte di un parlante, della propria lingua, dunque, come sistema interiorizzato di regole e principi:

ti *(te) magni           (ti) te magni

La buona formazione di una data sequenza è perciò in larga parte indipendente dalla sua utilizzabilità/comprensibilità.
Al contrario, la nozione di accettabilità riguarda la sfera pragmatica della esecuzione, intesa come utilizzazione effettiva della lingua in situazioni comunicative concrete; così, potremo avere strutture agrammaticali, cioè sintatticamente mal formate, che sono tuttavia comprensibili, e quindi pragmaticamente accettabili se inserite in un determinato contesto.
Alla sfera della esecuzione appartengono anche produzioni ed interpretazioni errate attribuibili ad una varietà di fattori come stanchezza, noia, ebbrezza, droga, distrazioni esterne...; spesso quindi l’esecuzione è un riflesso imperfetto, non fedele, della competenza.
Al contrario, sequenze non ben formate che possono essere comprensibili e dotate di significato:

*Ho intenzione parlare con loro (= ho intenzione di parlare con loro)
*Perché non lo telefoni?            (= perché non gli telefoni?)
*Viene anche i miei amici        (= vengono anche i miei amici)

4. Principi universali ed innatismo

Il linguaggio umano è caratterizzato da alcune proprietà che lo distinguono da altri sistemi di comunicazione:
- la ricorsività, cioè la possibilità di formare delle frasi di lunghezza indefinita includendo un costituente nell’altro in modo ricorsivo:

[Credo [che Paolo sia partito]]
[Credo [che Mario pensi [che Paolo sia partito]]]
[Credo [che Mario pensi [che Giorgio abbia detto [che Paolo sia partito]]]]
[Credo [che Mario pensi [che Giorgio abbia detto [che tua sorella supponga [che Paolo sia partito]]]]]
[Credo [che Mario pensi [che Giorgio abbia detto [che tua sorella supponga .....?..... [che Paolo sia partito]]]]]

[E venne l’acqua [che spense il fuoco [che bruciò il bastone [che picchiò il cane [che morse il gatto [che si mangiò il topo [che al mercato mio padre comprò]]]]]]]

- la dipendenza dalla struttura, nel senso che tutte le operazioni grammaticali sono dipendenti dalla struttura; le relazioni sintattiche sono cioè fondate su una struttura astratta che influenza qualunque operazione di riordinamento degli elementi:

John has bought the book
Has John ___ bought the book? sposta il 2° elemento in posizione iniziale?

John’s brother has bought the book
*Brother John’s ___ has bought the book?
Has John’s brother ___ bought the book? sposta il 3° elemento in posizione iniziale?

The king of France was killed
* Of the king ___ France was killed?
Was the king of France ____ killed?

La regola prevederà di muovere l’ausiliare davanti alla espressione nominale che funge da soggetto

Queste proprietà del linguaggio umano suggeriscono che esso sia il prodotto di una facoltà cognitiva innata specifica del genere umano, codificata nel patrimonio genetico della specie.
Il linguaggio è quindi il prodotto di un sistema cognitivo innato nella mente umana e l’obiettivo ultimo del linguista è quello di caratterizzare la natura di questo sistema linguistico innato (I-language) che rende gli esseri umani in grado parlare e capire una o più lingue naturali.

5. Principi vs parametri

La facoltà del linguaggio, essendo patrimonio comune del genere umano, viene ricondotta ad una grammatica universale UG, ed è caratterizzata da:
- alcuni principi invarianti, cioè proprietà comuni a tutte le lingue (come la ricorsività e la dipendenza dalla struttura);
- alcuni parametri, il cui valore viene fissato dal parlante nel periodo dell’acquisizione linguistica in base ai dati linguistici a cui è esposto; tali parametri definiscono il possibile ambito di variazione tra le lingue, spiegando la variabilità linguistica che si riscontra nelle lingue naturali.

Alcuni esempi di parametri:

a- Soggetto nullo
(Maria) parla spagnolo                      *(Mary) speaks Spanish              
Nevica                                               *Is snowing
*Esso nevica                                        It is snowing

(*Esso) è improbabile che Gianni sia già partito
*(It) is unlikely that John has already left

Proprietà correlate:
- soggetto postverbale   
Sono arrivati cinque studenti             *(There) arrived five students

- estrazione di soggetto (vs oggetto) di frase subordinata:
Chi credi che sia partito?                    *Who do you think that left?
Cosa pensi che abbiano comprato?  What do you think that they bought?

b- Wh-movement:
Cosa dirà?                What will he say?
Dizarà-lo che?         Il parlerà a qui?

Ni  xiangxin ta hui shuo shenme? (cinese)
tu   pensi      lui fut  dire  cosa?

c- Ordine verbo-complemento:
Voglio [leggere il libro]                     I want to [read the book]

Ich will [das Buch lesen]                   

moonul dadala (coreano)
door      close
Gianni-ga    Maria-o  but-ta (giapponese)
G-part.    M-part.        colpire-pass
Gianni ha colpito Maria

Tutta la variazione linguistica può essere ridotta alla scelta tra i valori binari per ciascun parametro; se questo è vero, tutto ciò che il bambino deve fare è fissare il valore appropriato per ciascuno dei parametri rilevanti in base a cui le lingue variano.
Durante il processo dell’acquisizione linguistica il bambino, fissando il valore dei singoli parametri della UG, definisce e sviluppa la grammatica particolare della lingua a cui è esposto.
Esperienza di L__input__Facoltà del Linguaggio__output__Grammatica di L
Universal Grammar
6. L’acquisizione linguistica

L’ipotesi dell’innatismo, cioè che la facoltà del linguaggio sia codificata nella dotazione genetica della specie umana e quindi sia determinata biologicamente (LAD - Language Acquisition Device) trova conferma nelle seguenti proprietà che caratterizzano il processo di acquisizione linguistica:
- l’acquisizione linguistica è specifica della specie umana e tutti gli esseri umani la possiedono indipendentemente dal loro grado di intelligenza;
- la relativa rapidità con cui il bambino apprende la lingua (pochi anni);
- la facilità, cioè la apparente mancanza di sforzo con cui il bambino apprende la lingua;
- la uniformità delle fasi di acquisizione e dei tipi di grammatica sviluppati da individui diversi (a) nonostante l’esposizione ad esperienze linguistiche necessariamente diverse; (b) nonostante l’esperienza linguistica sia a volte anche imperfetta (perché costituita, tra l’altro, da errori, false partenze, espressioni sconnesse, lapsus);
- la natura inconscia ed involontaria dell’acquisizione linguistica;
- la povertà dello stimolo rispetto alla grammatica elaborata dal parlante, la cui competenza risulta sottodeterminata da un corpus chiaramente inadeguato; a questo si connette la creatività, cioè la capacità del parlante di produrre (in numero potenzialmente infinito) e comprendere nuove frasi mai sentite.    
Questa creatività, proprietà essenziale della lingua, mostra che essa non può essere appresa per imitazione.

Ad esempio, l’acquisizione del plurale dei nomi per imitazione implica la memorizzazione di un insieme di forme flesse che i bambini hanno già sentito; per creatività, sulla base di coppie minime boy/boys il bambino formulerà invece la generalizzazione  che il plurale si forma con l’aggiunta del morfema [-s]; ciò è confermato dal fatto che i bambini sono in grado di rendere plurali delle parole possibili ma inesistenti (wug Jean Berk - 1958).
Inoltre, i bambini tendono a ipergeneralizzare le forme di passato regolare creando delle forme (comed, goed, seed, buyed, bringed) che non possono essere apprese per imitazione, dal momento che gli adulti non producono mai tali forme; la regola relativa all’aggiunta del morfema [-ed] viene applicata ai verbi irregolari; questo fenomeno si ritrova anche nei bambini italiani:
aprito – chiudato – mordato - togliato

Si possono distinguere due tipi di evidenza: negativa e positiva.
L’evidenza positiva comprende l’insieme di frasi che illustrano un determinato fenomeno.
L’evidenza negativa può essere:
- diretta, consistente nella correzione degli errori del bambino da parte di parlanti della lingua oppure nella autocorrezione da parte di parlanti adulti; tuttavia la correzione svolge un ruolo marginale nel processo di acquisizione per due motivi: è relativamente infrequente, dato che gli adulti tendono a non correggere tutti gli errori che i bambini fanno; inoltre, i bambini sono notoriamente insensibili alle correzioni; anche la autocorrezione è un fatto poco frequente per essere significativo.
- indiretta, consistente nella non occorrenza di certi tipi di strutture; ma dato che i parametri sono binari, l’evidenza negativa diventa del tutto superflua.
E’ quindi plausibile che i bambini imparino la loro lingua soltanto, o principalmente, sulla base di evidenza positiva.

7. Grammatica, teoria della grammatica e criteri di adeguatezza

Questo approccio cognitivo all’acquisizione linguistica ha delle ovvie implicazioni per il linguista teorico interessato a descrivere la grammatica di una lingua particolare.

Il termine grammatica riferito ad una particolare lingua potrà quindi indicare due entità diverse:

  1. la competenza linguistica dei parlanti di una determinata lingua;

(b) la rappresentazione teorica che descrive tale competenza linguistica, cioè lo studio dei principi che governano la formazione e l’interpretazione di parole, sintagmi e frasi.
Se le grammatiche sono un modello della competenza una grammatica predirà non solo le strutture che vengono attestate ma specificherà anche quali strutture sono agrammaticali in una data lingua.

L’obiettivo della formulazione di una grammatica può essere perseguito a due diversi livelli di adeguatezza.
In un primo livello di adeguatezza descrittiva il linguista si limiterà a fornire una esplicitazione corretta delle intuizioni del parlante nativo organizzando i dati in generalizzazioni descrittive che colgono le regolarità della lingua; si limiterà quindi a descrivere se una stringa di parole in una determinata lingua è grammaticale o meno e quale sia eventualmente la sua interpretazione, rendendo conto delle intuizioni dei parlanti nativi.
Ad un secondo livello, quello della adeguatezza esplicativa, il linguista arriverà a spiegare il perché le relazioni sintattiche di una determinata lingua sono quelle attestate e non altre, arrivando quindi a spiegare perché le grammatiche hanno le proprietà che hanno.

Per teoria della grammatica intendiamo invece l’individuazione dei principi comuni sottostanti alle grammatiche delle lingue naturali, cioè la descrizione delle proprietà della grammatica universale.
Una teoria della grammatica deve avere i seguenti criteri di adeguatezza:
- universalità: deve essere in grado di fornire delle grammatiche descrittivamente ed esplicativamente adeguate per ogni lingua naturale:  l’obiettivo ultimo è cioè la elaborazione di una grammatica di UG;
- restrittività: la teoria deve fornire strumenti tecnici così ristretti nel loro potere espressivo da poter essere usati soltanto per descrivere lingue naturali e non per descrivere altri sistemi di comunicazione;
-apprendibilità: le teoria deve fornire grammatiche che siano apprendibili da parte dei bambini in un periodo di tempo relativamente breve e secondo le condizioni ricordate sopra;
- semplicità: la teoria deve fornire delle grammatiche che facciano uso dell’apparato tecnico e formale minimalmente richiesto per fornire una caratterizzazione adeguata dei fenomeni linguistici.
Il cosiddetto programma minimalista per la teoria linguistica introdotto da Chomsky all’inizio degli anni ’90, è motivato in larga parte dal desiderio di minimizzare il compito di acquisizione che grava sul bambino, massimizzando così l’apprendibilità delle grammatiche delle lingue naturali.

Fonte: http://www.unive.it/media/allegato/download/Lingue/Materiale_didattico_Poletto/0607_linguistica_italiana/sint1_generalita.rtf

Sito web da visitare: http://www.unive.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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