La novella di ser ciappelletto Boccaccio

La novella di ser ciappelletto Boccaccio

 

 

 

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La novella di ser ciappelletto Boccaccio

La novella di ser Ciappelletto
Di Giovanni Boccaccio

RUBRICA
Ser Ciappelletto, uomo privo d’ogni valore cristiano, dopo la morte viene proclamato santo.

PRESENTAZIONE
La regina Pampinea lascia, durante la prima giornata dedicata al racconto di novelle, che ciascuno parli di ciò “ che più gli sarà a grado”, tuttavia è possibile leggendo e analizzando le storie che ci vengono presentate trovare un tema dominante e un filo conduttore. Viene soprattutto trattata la tematica religiosa, ma bisogna rilevare che ciò non avviene attraverso l’elogio “medievale” delle virtù ecclesiastiche o delle qualità morali di certi santi sotto l’influenza degli “exempla”, anzi, in modo prevalentemente paradossale, sono messi in evidenza i difetti di un clero ormai corrotto da troppo moralismo e da un’ingenuità di fondo. La critica “indiretta”, di cui il Boccaccio si serve contro la chiesa, è innovativa nel suo genere, poiché riesce ad imprimere al lettore un senso di nostalgia dei valori passati e di rimpianto per quelli presenti, dove incredibilmente il bene può essere vinto dal male, rappresentato questa volta da un astuto notaio di poca affidabilità. 

TEMI DELLA NOVELLA:
1) valorizzazione dell’ingegno individuale (la confessione di Ciappelletto).
2) separazione tra livello divino e umano.
3) ingenuità degli uomini di chiesa.
4) ipocrisia della borghesia, che vuole conciliare mercatura e religione.

IDEOLOGIA DI BOCCACCIO:

  • Gli uomini si rivolgono ai santi come mediatori nei loro rapporti con Dio, ma i santi sono un’invenzione umana, e possono essere anche cacciati nell’inferno da Dio, il quale accoglie solo le buone intenzioni di coloro che rivolgono a lui preghiere.
  • Dio può convertire un fatto negativo ( la santificazione dei peccatori) in uno positivo

TEMPO:

    • tempo della storia: prima metà del 1300. E’ questo il periodo di tempo in cui si   afferma la nuova classe del mercante, che costituisce, insieme ai ricchi imprenditori e artigiani famosi, la borghesia alto medievale
    • tempo del racconto: 1348. La peste nera, trasmessa dall’oriente nelle regioni italiche, trova in questo periodo terreno fertile tra la povertà dei contadini e dei piccoli artigiani
    • tempo della scrittura: primi mesi del 1349. E’ questo il periodo in cui si pensa il Boccaccio abbia scritto la novella.
    • Dalla lettura non si deduce con precisione quanto duri l’azione della novella della novella.

SPAZIO:
spazio chiuso prevalente (casa di Musciatto Franzesi, casa degli usurai, chiesa dove si svolge il funerale).
spazio aperto quasi assente (Borgogna).
L’ambiente in cui si svolgono gli avvenimenti della novella, ha, in maniera evidente, valenza negativa. La corruzione del denaro e la falsità dei valori morali più importanti che avvengono nella casa del ricco mercante e poi in quella degli usurai, sono chiari esempi di degradazione sociale e spirituale.

NUCLEI NARRATIVI:

  • ritratto di ser Ciappelletto e descrizione di costumi dei mercanti e della logica del profitto che ispira tutte le loro scelte.
  • dialogo fra gli usurai preoccupati per la morte di Ciappelletto senza i conforti religiosi.
  • dialogo fra il frate confessore e Ciappelletto, che inscena la falsa confessione.
  • conclusione con i funerali del protagonista e la sua santificazione.

TECNICHE NARRATIVE:

  • Antifrasi e tecnica del rovesciamento.
  • Prevalenza del discorso diretto(tranne l’inizio e la fine)
  • Struttura narrativa a doppio climax.

4) lunga e dettagliata descrizione dell’animo del protagonista prima della sua entrata in azione
Punto di vista del narratore: Boccaccio s’impersona nel narratore Panfilo, è omniscente ed eterodiegetico. La focalizzazione è zero. 

PERSONAGGI.
Sistema dei personaggi:
Protagonista- Ciappelletto ricco notaio del tempo.
Antagonista: Prete confessore, che rappresenta la chiesa nella sua ingenuità e innocenza.
Personaggi secondari: Musciatto Frantesi, noto ricco mercante del tempo; i due fratelli fiorentini, nella cui casa viene ospitato Ciappelletto moribondo, questi costituiscono, nel contesto della novella, gli aiutanti del protagonista.  

IL PERSONAGGIO PRINCIPALE

Ser Ciappelletto è un uomo arido e privo di scrupoli, la cui immoralità è risentita da tutti, compreso dai suoi amici che si affidano nella sua malvagità per la risoluzione di questioni troppo difficoltose da eseguire. Notaio di professione rappresenta l’alta borghesia corrotta dal denaro, ostile verso la chiesa, preferisce trascorrere una vita disonesta piuttosto che legata ai valori cristiani e religiosi. Ma è proprio questa sua ostilità nei confronti di Dio a renderlo erudito conoscitore di ciò che la chiesa si aspetta da un individuo, valori come la castità, la purezza d’animo, il rispetto delle leggi cristiane sono argomentazioni più che valide che inducono il prete confessore a credere alle menzogne di Ciappelletto. I canoni ecclesiastici di santificazione dell’individuo sono così sconvolti dalla scaltrezza di un uomo, che pone innanzi al lettore una realtà diversa da quella medievale dove anche alla chiesa è concesso sbagliare.
Per quanto concerne la sistemazione del personaggio all’interno della novella, questi è presentato dal narratore Panfilo, che nella sua presentazione ci da un quadro ampio del carattere dello stesso e dei propri comportamenti in ambito pubblico, quasi assente è la descrizione fisica poco importante nella globalità della novella ( 39-40 ). Per concludere la presentazione del personaggio è immediata così da dare un’ampia caratterizzazione della sua indole.

FABULA

  Ciappelletto, ritenuto dai suoi concittadini privo di moralità e carità cristiana (“testimonianze false con sommo diletto diceva”- “aveva oltre modo piacere in commettere…mali e inimicizie e scandali”- “bestemmiatore di Dio e dei Santi era grandissimo”), viene inviato in Borgogna per riscuotere i soldi dei debitori di messer Musciatto ( “ricchissimo e gran mercante divenuto”- “avea i fatti suoi… molto intracciati”). Arrivato in città si ammala gravemente, e i due usurai fiorentini che lo ospitano temono che la sua morte, avvenendo senza conforti religiosi, possa scatenare l’ira dei Borgognoni contro gli italiani. Per evitare ciò chiamano dunque un frate (“alcuno santo e savio uomo”) per l’estrema unzione, agli occhi del quale Ciappelletto si mostra come un “timorato di Dio”ed esente da ogni peccato. Dopo una lunga confessione, che tocca ogni attimo della vita di Ciappelletto tanto che egli è costretto a volte ad improvvisare per non mostrare la sua vera indole, il prete condona l’uomo dopo avergli fatto l’estrema unzione. Ciappelletto muore, subito la sua figura viene innalzata e santificata dinnanzi ad un solenne funerale, come ultima beffa alla moralità cristiana. Esplicito è il commento di Panfilo: “ esser possibile a lui esser Beato alla presenza di Dio… come che la sua vita fosse scellerata e malvagia… Iddio ebbe misericordia di lui e nel suo regno il ricevette”.

-Il discorso è lineare e assenti sono gli interventi dell’autore, così che fabula e intreccio coincidono.

SEQUENZE

  • Presentazione del tema religioso. (1-26)
  • Inizio della novella: Musciatto Franzesi e i suoi affari. (27-44)
  • Ciappeletto personaggio (delineazione della sua indole).(45-68)
  • Dialogo con Musciatto e incarico di quest’ultimo a Ciappelletto.(69-77)
  • L’attività di Ciappelletto in Borgogna.(78-85)
  • Ciappelletto si ammala gravemente e viene ospitato a casa di due amici; ogni tentativo di cura è vano. (86-93)
  • I due amici fiorentini sono in dubbio su cosa fare di Ciappelletto.(94-113)
  • Decisione di Ciappelletto.(114-124)
  • I fratelli chiamano un prete che si reca da Ciappelletto.(125-133)
  • Falsa confessione di Ciappelletto.  (134-294)
  • Ultimo desiderio.(295-302)
  • Il comportamento dei due amici fiorentini.(303-315)
  • Morte di Ciappelletto.(316-321)
  • Funerali solenni e santificazione.(322-355)
  • Conclusione e considerazioni di Panfilo.(356-370)

 

INTERPRETAZIONE DELLA NOVELLA

La novella rappresenta il capovolgimento carnascialesco dei valori cristiani e morali attraverso la figura di Ciappelletto che non esita ad andare incontro alla perdizione eterna pur di salvare gli interessi economici dei suoi compagni e a rendere falsi i canoni spirituali cristiani.
Questa è anche la novella della finzione, come se sia preferibile sembrare più che essere buoni religiosi, dove la menzogna svaluta ogni legge divina e umana.
E’ evidente inoltre il passaggio da una realtà medievale dove la chiesa vige sull’individuo e lo indirizza verso una vita di stampo ecclesiastico, ad una situazione in cui il mercante, nuova figura del tempo, si prende gioco dei rappresentati del clero, che hanno perso nel tempo autorità e credibilità. 
Secondo il Branca, infatti, Ciappelletto è accostabile alla figura di Giuda, poiché è traditore delle leggi divine e umane, egli inoltre è il rappresentante di una borghesia priva di morale, ormai del tutto spregiudicata dalla cupidigia del guadagno, che il Boccaccio vuole inserire nelle vicende di un lieto “ exemplum” alla rovescia.

 

                                                                                           I D

 

Fonte: http://www.tserve.it/documenti/cultura/La%20novella%20di%20ser%20Ciappelletto1.doc

Sito web da visitare: http://www.tserve.it/

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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