Manzoni Del romanzo storico

Manzoni Del romanzo storico

 

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Manzoni Del romanzo storico

A. Manzoni
Del romanzo storico

  • iniziato nel 1829 e pubblicato nel 1850
  • a monte: il giudizio di Goethe sul rapporto tra storia e invenzione (lugl. 1827), confermato nelle goethiane Conversazioni con Eckermann , dove Goethe elogia Manzoni come poeta sublime, notando però che, nel t. III della Ventisettana e in particolare nei capitoli del romanzo su carestia e peste, Manzoni cessa d’esser poeta per farsi storico troppo rispettoso della verità
  • Manzoni conobbe tramite amici l’art. sui Promessi Sposi apparso nel 1827 sulla rivista tedesca «Über Kunst und Alterthum» [‘Sull’arte e l’antichità’], pubblicato anonimo ma certo ispirato da Goethe al suo discepolo Adolf Friedrich Karl Streckfüss
  • epigrafe ciceroniana: «Intelligo te, frater, alias in historia leges observandas putare, alias in poëmate» (Cic. De legib. I, 1) [‘So bene che tu, o fratello, pensi che altre siano le leggi da osservare nella storia, altre in poesia’]
  • le due critiche «diverse, anzi direttamente opposte», ed entrambi ragionevoli, cui va soggetto il romanzo storico:
  • tra la storia e il romanzo storico «corre la stessa differenza [...] che tra una carta geografica, dove sono segnate le catene de’ monti, i fiumi, le città, i borghi, le strade maestre di una vasta regione, e una carta topografica, nella quale, e tutto questo è più particolarizzato [...] e ci sono di più segnate anche le alture minori, e le disuguaglianze ancor meno sensibili del terreno, e i borri, le gore, i villaggi, le case isolate, le viottole»; ma il romanzo storico confonde le due misure, e così impedisce di conoscere la realtà, perché dalla confusione non viene mai la conoscenza; e «la realtà, quando non è rappresentata in maniera che si faccia riconoscere per tale, né istruisce, né appaga»
  • nuoce alla necessaria unità del racconto che alcune parti di esso siano «presentate come vere, e altre come un prodotto dell’invenzione»: la «discordia» tra storia e invenzione è distruttiva dell’impressione di omogeneità che il racconto esige per essere efficace
  • l’aneddoto del giudice, che dà ragione prima a un avvocato, poi all’avvocato della parte avversa, e al figlioletto, che gli fa notare che non possono avere ragioni entrambi, dice: «Hai ragione anche tu»
  • replica di Manzoni alla prima critica: chiedere a un romanzo storico di distinguere il vero positivo dall’invenzione è pretendere «l’impossibile», perché gli interventi dell’autore romperebbero continuamente il racconto per dire: questo è storico, questo è inventato
  • replica alla seconda critica: chiedere che ci sia «unità» tra «cose avvenute» e «cose inventate» è assurdo, perché già bisogna aspettarsi che tale «unità» venga meno in un’opera che fin dal titolo si proclama mista di storia e di invenzione («assentimento storico», dovuto cioè al vero storico, e «assentimento poetico», dovuto al «verisimile» poetico); non distinguere potrebbe trarre il lettore in inganno o in dubbio
  • in sintesi: «hanno ragione e gli uni nel volere che la realtà storica sia sempre rappresentata come tale, e gli altri, nel volere che un racconto produca assentimenti omogenei»; ma «hanno torto e gli uni e gli altri, nel volere e questo e quell’effetto del romanzo storico, mentre il primo è incompatibile con la sua forma, che è la narrativa; il secondo coi suoi materiali, che sono eterogenei. Chiedono cose giuste, cose indispensabili; ma le chiedono a chi non le può dare»
  • conclusione: il romanzo storico «è un componimento, nel quale riesce impossibile ciò che è necessario[...], essendo inevitabile in esso e una confusione repugnante alla materia, e una distinzione repugnante alla forma»
  • il romanzo storico, rispetto alla storia, è come l’alchimia rispetto alla chimica; e il verosimile annacqua il vero, non lo accresce
  • l’obiezione del «fatto»: e il successo dei romanzi storici, ad es. quelli «d’un certo Walter Scott»? Che quei romanzi siano piaciuti, obietta Manzoni, è un fatto «innegabile», ma «è un fatto di que’ romanzi, non il fatto del romanzo storico»; e quanto al genere in sé del romanzo storico, la sua voga ottocentesca è paragonabile a quella dei «romanzi storico-eroico-erotici» di Madelein Scudéry ai tempi di Luigi XIV: romanzi storici anch’essi, anche se allora, alla storia, «ci si badava meno di quello che ci si badi al presente»; e questa minor tolleranza attuale del pubblico per le alterazioni della storia impone più rispetto della stessa agli scrittori. Ma, se «nelle cose formate da parti consentanee, ogni miglioramento d’una parte qualunque serve a render più solido il tutto», «in quelle composte d’elementi contrari e incompatibili», come appunto il romanzo storico, «il miglioramento conduce alla distruzione»
  • nella seconda parte del trattato, Manzoni paragona «l’assunto del romanzo storico con quello dell’epopea e della tragedia»
  • quanto all’epopea, quella «primitiva» di Omero (Iliade e Odissea) era recepita come storia; la successiva, quella «letteraria e artifiziale» di Virgilio (Eneide), imitatrice dell’epopea primitiva, non era più storia, ma ancora «non c’era una storia con la quale avesse a litigare»; l’epopea «storica», infine (dalla Pharsalia di Lucano attraverso la Liberata del Tasso fino all’Henrïade di Voltaire), cioè quella che prende per soggetto «un avvenimento di tempi storici», e non un semplice «avvenimento storico», si vede costretta a trarre legittimazione dalla storia
  • l’assunto della tragedia è «rappresentare un grande e illustre avvenimento, inventandone in gran parte le cagioni, i mezzi, gli ostacoli, i modi, le circostanze», per «produrre così un diletto d’una specie più viva e un’ammirazione d’un grado più elevato di quello che possa mai fare la semplice e sincera narrazione storica dell’avvenimento medesimo». A differenza dell’epopea, «nella tragedia è sempre la poesia che parla: la storia se ne sta materialmente di fuori. Ha una relazione col componimento, ma non ne è una parte»
  • «venendo finalmente al paragone tra l’assunto comune all’epopea e alla tragedia, e l’assunto del romanzo storico, [...] la differenza essenziale sta in questo, che il romanzo storico non prende il soggetto principale della storia per trasformarlo con un intento poetico, ma l’inventa». Nel romanzo storico, cioè, «il soggetto principale è tutto dell’autore»; nell’epopea e nella tragedia è invece della storia
  • «Manzoni, condannando se stesso nel suo discorso Del romanzo storico, si chiuse nel suo discorso come Cesare nel suo manto, e tacque. Il critico impose silenzio all’artista» (F. De Sanctis)

 

Riferimenti bibliografici

Alessandro Manzoni, Del romanzo storico e, in genere, de’ componimenti misti di storia e d’invenzione, Premessa di Giovanni Macchia, introduzione di Folco Portinari, testo a c. di Silvia De Laude, interventi sul romanzo storico (1827-1831) di Zajotti, Tommaseo, Scalvini a c. di Fabio Danelon, Milano, Centro Nazionale Studi Manzoniani, 2000 (Edizione Nazionale ed Europea delle Opere di Alessandro Manzoni, vol. 14)


Johann Peter Eckermann (1791-1854), Gespräche mit Goethe in den letzen Jahren seines Lebens [= ‘Conversazioni con Goethe negli ultimi anni della sua vita’], 1836-1848, 3 voll.

‘Dal momento che’, ‘giacché’, ‘poiché’: è congiunz. subordinante causale.

 

Fonte: http://www.dlls.univr.it/documenti/OccorrenzaIns/matdid/matdid272020.doc

Sito web da visitare: http://www.dlls.univr.it/

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

Manzoni Del romanzo storico

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

Manzoni Del romanzo storico

 

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco

www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve

 

Argomenti

Termini d' uso, cookies e privacy

Contatti

Cerca nel sito

 

 

Manzoni Del romanzo storico