Pirandello la giara

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Pirandello la giara

LA GIARA riduzione della novella di Luigi Pirandello
I° Narratore Siamo piccoli, ma abbiamo voluto lo stesso avvicinarci ad un grande scrittore della nostra Sicilia, Luigi Pirandello.
Con l’aiuto delle nostre insegnanti ci siamo impegnati per rappresentare una delle sue novelle: La giara.
Il nostro, in realtà è un adattamento della novella e chiediamo scusa al grande scrittore, se maltratteremo la sua opera e a voi, se non saremo abbastanza bravi.

II° Narratore Siamo in Sicilia alla fine del 1800, in un ambiente contadino e nella stagione della raccolta delle olive, ossia in autunno.
Lo Zirafa è il proprietario di un uliveto e, prevedendo che la raccolta sarebbe stata abbondante, pensò che le cinque giare di coccio che aveva in cantina non sarebbero state sufficienti a contenere l’olio, ne aveva ordinata un’altra a Santo Stefano di Camastra.
Era arrivata: era bella, alta, panciuta.
Neanche a dirlo don Lollò Zirafa aveva litigato anche con il venditore della giara. E con chi non attaccava don Lollò?
Per ogni cosa gridava: “Sellatemi la mula” che sarebbe andato dall’avvocato per risolvere la questione.
III° Narratore E a furia di carta bollata e spese legali si era mezzo rovinato.
Infine l’avvocato si era seccato di ascoltarlo e gli aveva regalato un libricino con le leggi, perché se la sbrigasse da solo.
Prima le persone con cui litigava gli dicevano: “Sellate la mula” adesso invece gli dicevano:” Leggete il librettino”.
La bella giara nuova era nel magazzino con le altre.
Entrano tre contadini
I° contadino “Totò, guarda, la giara nuova è rotta e ora chi lo sente a don Lollò?”
II° contadino “ Chi sarà stato? E’ meglio che usciamo e stiamo zitti”.
III° contadino “No, è meglio dirglielo subito, altrimenti potrebbe incolpare noi.

I°, II°, e III° “Don Lollò, oh, don Lollò!”
(don Lollò sta parlando con alcuni operai)
Don Lollò :” Che c’è? Che avete da strillare?” ( intanto si avvicina e appena vede la giara rotta, si mette le mani ai capelli, afferra un contadino per la camicia e grida):
“ Me la pagherete!”
(Scaglia a terra il cappello e pesta i piedi gridando):” La giara nuova! Non ancora usata!
“ Quattr’onze l’avevo pagata! Chi è stato? Quando? Come?”
I° contadino: “Non siamo stati noi! Giuro che quando siamo entrati era così…”
II° contadino: “ Ma si può riparare…infine si è rotta solo in un punto”
III° contadino: “ Io conosco un bravo conciabrocche, che può rimetterla a nuovo”
Don Lollò:” Ma non sarà più la stessa…”
II° contadino: “ Lo zi’ Dima Li Calsi ha scoperto un mastice miracoloso e tiene il segreto. Dicono che neanche il martello rompa più una giara riparata con quel mastice”.
Don Lollò: “ La mia giara è ormai rovinata”
III° Narratore: Ma dopo le insistenze di tutti, don Lollò si lasciò convincere e mandò a chiamare lo zi’ Dima.
(Arriva lo zi’ Dima)
Don Lollò: “Fatemi vedere questo mastice”
Zi’ Dima. “ All’opera si vede”
Don Lollò: “Ma verrà bene?”
III° Narratore: Zi’ Dima posò il cestino a terra, aprì un fazzoletto e tirò fuori un paio di occhiali tutti rotti e cominciò a pulirli, mentre tutti ridacchiavano.
Zi’ Dima: “Verrà bene”
Don Lollò: “ Col mastice solo non mi fido, ci voglio anche i punti”
Zi’ Dima : Me ne vado, allora”.
Don Lollò (lo prende per un braccio) Ma dove andate? Asino che siete…una spaccatura così lunga…e solo il mastice! Io olio ci devo mettere! Io pago, mastice e punti ci voglio! Io pago e io comando!”
Zi’ Dima (con aria rassegnata torna indietro e dice fra sé): “ Mai nessuno che mi permetta di fare un lavoro pulito (rivolto a don Lollò) Se la giara non suona più come una campana…”
Don Lollò: “ Non sento niente, mastice e punti ci voglio. Quanto vi debbo dare?”
Zi’ Dima:” Se è soltanto col mastice…”
Don Lollò : “Che testa!…Come parlo? Vi ho detto mastice e punti. Basta ne parleremo a lavoro finito, non ho tempo da perdere” (si cala il cappellaccio in testa e se ne va).
IV Narratore Zi’ Dima, rimasto solo con i contadini, cominciò a lavorare, a tagliare i fili di ferro e a fare i fori col trapano e poi mise il lembo staccato della giara al suo posto. Chiamò un contadino:
Zi’ Dima “ Ehi, tu vieni ad aiutarmi. Ma che seccatura lavorare così”
Contadino. “ Coraggio zi’ Dima, che ci volete fare…il padrone è padrone…lui paga!”
Zi’ Dima (prende un barattolo, lo apre e comincia a spalmare col dito sul lembo staccato, poi prende i fil di ferro, le tenaglie e si infila nella giara e dice ai contadini) “Ora appoggiate il lembo e ora tirate”
( i contadini fanno finta di tirare, il lembo non si muove)
Zi’ Dima:”Avete visto? Che dicevo io? Mai nessuno che si fidi! Suona, sì o no come una campana anche con me qua dentro? Andate a dirlo al padrone!”
Contadino:” Chi è sopra comanda zi’ Dima e chi è sotto si danna”
Contadino: “Date i punti, che ci volete fare!
IV Narratore: zi’ Dima si mise al lavoro, ogni foro il suo fil di ferro. Quando finì chiamò
Zi’ Dima: “Ehi voi, aiutatemi ad uscire, chè ho finito”
IV Narratore: Ma la bocca della giara era stretta e zi’ Dima non ci passò e intanto i contadini si piegavano in due dalle risate e intanto chiamavano altri
Contadini:”Venite a vedere! Calò, Mariano, venite, venite (e tutti arrivano, guardano e scoppiano a ridere)
Zi’ Dima: “Fatemi uscire! Voglio uscire, subito! Aiutatemi!”

IV Narratore : A questo fracasso, arrivò don Lollò

Don Lollò: “ Ma come? Si è cucito là dentro? Non posso crederci!…(avvicinandosi alla giara) Aiuto? E che aiuto vi posso dare? Dovevate prendere prima le misure, vecchio stolido, avanti datemi un braccio…così…e la testa. Così no… Ma come avete fatto? E la giara adesso? Calma, calma! Mi fuma la testa! Questo è un caso nuovo…(rivolto ai contadini) Sellatemi la mula! (guardando la giara) Bella…come nuova! (rivolto a zi’ Dima) Fermo lì (ferma la giara che oscilla perché zi’ Dima si muove.) Fermo lì! Caso nuovo, qua ci vuole l’avvocato. Vado e torno. (Fa per andarsene e torna indietro) Intanto vi pago il lavoro, cinque lire vi bastano?
Zi’ Dima: “ Non voglio nulla! …Voglio uscire!”
Don Lollò: “ Intanto io vi pago!” ( prende i soldi dalla tasca e li butta nella giara) Avete fatto colazione? (Rivolto a una contadina) “Pane e companatico subito” e esce

                     NELLO STUDIO DELL’AVVOCATO

Don Lollò: ( si toglie il cappello)” Signor avvocato, mi succede un fatto nuovo. Ho chiamato zi’ Dima per ripararmi una giara che si era rotta e lui si è cucito dentro e ora non può più uscire
(l’avvocato comincia a ridere a più non posso)
Don Lollò: “ Che c’è da ridere, scusi! A vossìa non importa! La giara è mia!”
(ma l’avvocato continua a ridere) 
Avvocato: “Dentro? S’è cucito dentro?  (sempre ridendo) E voi che pretendete? Tenerlo dentro per non perdere la giara!”
Don Lollò: “ Ce la devo perdere? Il danno e la beffa!
Avvocato: “ Ma sapete come si chiama questo…sequestro di persona”
Don Lollò : “Sequestro? E chi l’ha sequestrato? Si è sequestrato da solo! Che colpa ne ho io?
V Narratore: L’avvocato spiegò a don Lollò che lui , don Lollò, doveva rompere la giara per liberare zi’ Dima  e zi’ Dima doveva risarcire il danno causato dalla propria imperizia e superficialità
Don Lollò :” Pagandomi la giara?
Avvocato :” Piano, non come se fosse nuova!
Don Lollò: “ E perché?”
Avvocato: “ Ma perché era rotta, , oh bella!”
Don Lollò: “ Nossignore, ora è sana. Meglio che sana, lo dice lui stesso! E ora se torno a romperla, non potrò più farla risanare. Giara perduta, signor avvocato!”
Avvocato: “ Voi fatela stimare a lui stesso, fatevi dire da lui quanto vale adesso!
Don Lollò. “Bacio le mani” ( va via di corsa, mettendosi il cappellaccio in testa)

NEL MAGAZZINO
(Tutti i contadini sono attorno alla giara, festeggiano, mangiano, bevono , cantano e ballano , quando entra don Lollò, torna il silenzio)
Don Lollò (Si avvicina alla giara) “ Ah! Ci stai bene lì dentro?”
Zi’ Dima: “ Benone, al fresco…meglio che a casa mia.
Don Lollò: “ Mi fa piacere! Intanto ti informo che questa giara mi costò quattr’onze nuova. Quanto pensi possa costare adesso?
Zi’ Dima: “ Con me qua dentro?” ( tutti i contadini ridono)
Don Lollò (grida) :”Silenzio!” Dimmi qual è il prezzo, e senza scherzi!”
Zi’ Dima (riflette un poco) “ Se lei mi avesse fatto incollare solo con il mastice come volevo io, prima di tutto non mi troverei qua dentro e la giara avrebbe su per giù lo stesso prezzo. Così conciata, con questi puntacci, che ho dovuto darle per forza di qua dentro, che prezzo potrà avere? Un terzo di quanto valeva, sì e no.
Don Lollò: “ Un terzo! Un’onza e trentatre?
Zi’ Dima: “ Meno sì, più no”
Don Lollò (molto adirato) : E va bene, passi la tua parola, dammi un’onza e trentatré”
Zi’ Dima: “ Che!”…
Don Lollò: Rompo la giara per farti uscire e tu, come dice l’avvocato, me la paghi quanto l’hai stimata: un’onza e trentatre”
Zi’ Dima : “Io pagare! Vossignoria scherza! Io qua ci faccio i vermi…(e tirando da una tasca la sua pipa, si mette a fumare, mentre tutti ridono)
IV Narratore: Don Lollò rimase di sasso. Questa era nuova…non ci aveva pensato né lui né l’avvocato che zi’ Dima non volesse uscire dalla giara e stava per ordinare di nuovo la mula, ma pensò che era già sera.
Don Lollò :” Ti vuoi domiciliare nella mia giara? Siete tutti testimoni, non vuole uscire lui per non pagarla; io ero pronto a romperla! Intanto poiché vuole restare lì, domani lo cito per alloggio abusivo e perché mi impedisce l’uso della giara.”
Zi’ Dima : “Ma neanche per sogno. Sto qua per piacere mio, forse? Mi faccia uscire e me ne vado volentieri, ma pagare…neanche per scherzo!”
IV Narratore: Don Lollò per la rabbia stava per sferrare in calcio alla giara, ma si trattenne, e poi la scrollò con le mani
Zi’ Dima (con voce tranquilla) “ Vede che mastice!”
Don Lollò (è furibondo e grida) :”Pezzo da galera, chi l’ha fatto il male, io o tu? E devo pagarlo io? Rimani lì dentro e muori di fame” (va via nervosissimo).
IV Narratore : Non pensava alle cinque lire che aveva dato allo zi’ Dima al mattino.
Zi’ Dima (chiamando un contadino): “ Vieni qua, Bastiano, tieni questi soldi e vai a comprare un fiasco di vino, pane e companatico per tutti”
Bastiano “Sarà fatto Zi’ Dima” (dopo un po’ torna con il fiasco e le provviste e tutti cominciano a mangiare, bere cantare e ballare)
IV Narratore Don Lollò, sentendo tutto questo schiamazzo arrivò furibondo spinse la giara, che rotolando si ruppe, tra le risate di tutti
E la vinse Zi’ Dima!

 

APPARATO DIDATTICO
Indirizzato ad alunni scuola primaria
1) In quale stagione si raccolgono le olive?
2) L'olivo è una pianta mediterranea?
3) In quali regioni d'Italia è maggiormente coltivato?
4) Viene indicato con precisione il luogo dove si svolge la vicenda?
5) Viene indicata con precisione l'epoca in cui si svolgono i fatti?
6) Chi sono i personaggi principali?
7) In quale località era stata acquistata la giara?
8) Hai notizie di popoli dell'antichità che lavoravano l'argilla?
9) Chi erano?
10) Cosa ne facevano?
11) In grammatica cos'è conciabrocche?
12) Conciabrocche è variabile o invariabile?

 

APPARATO DIDATTICO
Indirizzato ad alunni di scuola sec. Inferiore

  1. Hai letto “La giara” nella sua versione originale. Dove si svolge la vicenda e in che periodo?
  2. Chi è il personaggio principale? Proponi una breve descrizione del protagonista, soffermandoti sulle sue caratteristiche psicologiche.
  3. Individua alcuni aggettivi che, meglio di altri, servano a connotare il personaggio. Ti appaiono come caratteristiche negative o positive? Motiva la tua risposta.
  4. Come definiresti Zi’ Dima? E’ un personaggio negativo o positivo? Motiva la tua risposta.
  5. Come definiresti la realtà descritta nel racconto?
  6. In quel periodo e in quel contesto, immagina di dover raccontare tu un’altra avventura.
  7. Dallo studio della regione Sicilia, in Geografia, quali altri prodotti della terra, oltre l’ulivo, caratterizzano l’agricoltura? In quale clima prospera questa pianta? Definiscine le caratteristiche.  Quali altre regioni italiane si distinguono per la qualità e la quantità di questa produzione?  

 

 

Fonte: http://www.forumlive.net/tuttiinscena/LaGiara/La_Giara.doc

Sito web da visitare: http://www.forumlive.net

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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