Esperienze Farmacologiche e Tecniche

Esperienze Farmacologiche e Tecniche

 

 

 

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Esperienze Farmacologiche e Tecniche

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Esperienze Farmacologiche e Tecniche

 

  • •        Stitichezza
  • •        Diarrea
  • •        Nausea e Vomito
  • •        Stomaco e Digestione
  • •        Disturbi mestruali
  • •        Tonsilliti acute e croniche
  • •        Fratture e Contusioni
  • •        Dolori Muscolo - Scheletrici
  • •        Melatonin
  • •        Kinesiologia
  • •        Disbiosi
  • •        Allattamento
  • •        Costituzione Ectoblastica
  • •        Costituzione Entoblastica
  • •        Costituzione Mesoblastica
  •          Ipertrofia Tonsillare Cronica

 

STITICHEZZA
 

Nessun sintomo come la stitichezza può risultare tanto difficile da curare e da guarire, al punto da diventare per il paziente una caratteristica inscindibile dalla sua persona. Molte condizioni contribuiscono a questo piccolo, ma fastidiosissimo flagello dell'umanità; non ultima un'alimentazione troppo povera di scorie ed estremamente ricca invece di proteine animali. Al disturbo contribuisce inoltre la diminuizione dell'attività fisica, favorita dall'aumento delle occupazioni sedentarie e dall'uso sempre più frequente di mezzi di trasporto motorizzati. Bisogna anche aggiungere, a proposito delle malattie "iatrogene" (ossia procurate o sostenute da sostanze medicamentose che dovrebbero combatterle), che molto ha contribuito al cronicizzarsi del sintomo la prescrizione e l'uso frequente, quasi abituale, di sostanze lassative considerate generalmente innocue. Ogni medico può confessare di aver trovato grossissime difficoltà a guarire casi di persone che da anni fanno uso di lassativi e di essere arrivato alla soluzione solo dopo ardui tentativi di cambiare abitudini di vita e tipo di alimentazione. Nulla quindi più della stitichezza richiede una precisa scelta omeopatica per ogni modalità con la quale si presenta. Vediamone qualcuna in ordine d'importanza:
- NUX VOMICA 5CH
(se si avverte lo stimolo ma questo è inefficace)
- HYDRASTIS 5CH
(nessuno stimolo e dopo abuso di lassativi)
- ALUMINA 5CH
(feci molli, ma grande difficoltà ad espellerle)
- LYCOPODIUM 5CH
(se siete sedentari e grossi mangiatori)

La scelta della diluizione anche in questo caso dovrebbe dipendere dalla durata e dalla comparsa del sintomo, dalla sua ripetizione. A titolo indicativo si potranno usare tre globuli di una 5 CH al mattino a digiuno e alla sera prima di coricarsi. A ciò si dovrà accompagnare un'alimentazione più ricca di sostanze vegetali (soprattutto cotte) e alimenti integrali (pasta, pane, grissini, ecc.). Le sostanze a base di crusca (o la crusca pura aggiunta al cibo) si sono rivelate utilissime in certe forme di costipazione, soprattutto "atonica" (ossia senza stimolo).

 

 

DIARREA
 

La si può considerare un sintomo frequente nel cosiddetto "colon irritabile", tipico malessere di persone nervose, neurasteniche, o afflitte da quelli che sono noti come disturbi del sistema "neuro-vegetativo" (o squilibri neuro-vegetativi), anche questi frequentissimi al giorno d'oggi.
Una diarrea accompagnata dai segni del suo arrivo (dolorini alla parte più bassa dell'addome, gorgoglii intestinali) con poche scariche al giorno, può essere rispettata come segnale di un tentativo di depurazione da parte dell'organismo e curata con un'alimentazione nella quale siano compresi, per tutta la durata dei disturbi, solo leggeri infusi di té, riso non condito e qualche succo di limone e carota.

I rimedi più frequentemente usati:
- ARSENICUM ALBUM 5CH
che deve essere considerato il rimedio di prima scelta quando si sospetti un'intossicazione alimentare, accompagnata da vomito e grave prostrazione generale.
- CHINA 5CH
con feci liquide è il rimedio di prima scelta per ogni perdita di liquidi organici (sangue, sudore, diarrea, ecc.).
- PODOPHYLLUM 5CH
nella gastro-enterite, in particolare quando le feci sono di colore giallastro e i sintomi associati sono dolore e sensazione di dover andare ancora di corpo, anche se l'alvo è stato completamente scaricato (tenesmo).

Quando poi, in una fase che si può considerare più grave, le feci vengono trattenute a fatica o fuoriescano all'improvviso con emissione di molti gas il rimedio sarà: - ALOE 5CH
diarrea aggravata dal movimento. Aloe è rimedio che può essere considerato di prima scelta (al posto di CHINA) quando le caratteristiche con le quali si presenta la diarrea sono quelle sopra indicate. Dobbiamo aggiungere quelle forme di diarrea non conseguenti ad abusi o errori alimentari (o intossicazioni), ma relative a situazioni psicologiche in persone particolarmente emozionabili, che possono riscontrarsi con una certa frequenza.
Il rimedio della diarrea comparsa in seguito a una emozione o per tensione nervosa (come per esempio la diarrea prima di un esame) sarà:
- GELSEMIUM 5CH
utilissimo, come vedremo in seguito, in manifestazioni emotive di qualsiasi origine, soprattutto nelle persone di sesso maschile (può però funzionare bene anche nelle donne).
- AETHUSA CYNAPIUM 5CH
diarrea e vomito del lattante, intolleranza al latte e a certi alimenti
- CHAMOMILLA 5CH
diarrea abbastanza comune come è quella del neonato o del lattante, per disturbi legati a diverse condizioni scatenanti, fra le quali le più comuni sono l'o l'espulsione dei denti
- DULCAMARA 5CH
se le feci sono più gialle e fluide e la diarrea sopravviene soprattutto dopo un'accidentale esposizione al freddo.
Quando poi, in una fase che si può considerare più grave, le feci vengono trattenute a fatica o fuoriescano all'improvviso con emissione di molti gas il rimedio sarà:
- ALOE 5CH
diarrea aggravata dal movimento. Aloe è rimedio che può essere considerato di prima scelta (al posto di CHINA) quando le caratteristiche con le quali si presenta la diarrea sono quelle sopra indicate.
 

NAUSEA E VOMITO
 

Dobbiamo qui distinguere la nausea (con o senza vomito) provocata dal movimento, per esempio in auto o in treno, dal disturbo causato invece da cattiva digestione, abusi o intossicazioni alimentari (per elencare le cause più comuni).
- NUX VOMICA 4CH (nausea alimentare e della gestante)
Un rimedio di cui abbiamo già parlato a proposito di stomaco e digestione e che segnaliamo qui per i casi più acuti di nausea (viene indicata una diluizione leggermente inferiore, la 4 CH) soprattutto dopo un pasto copioso, o quando essa compaia per abuso di bevande alcooliche.
- IPECA 4CH (vomito da intossicazioni in genere)
Il medicamento omeopatico per eccellenza delle nausee con vomito a "lingua pulita" di qualsiasi origine esse siano è il rimedio che deriva dall'Ipecacuanha, una radice brasiliana da cui viene ricavata l'emetina (potente sostanza che provoca il vomito):
- ARSENICUM ALBUM 5CH (intossicazioni alimentari)
Un importante rimedio per i sintomi da disordini o abusi alimentari che si protraggono nel tempo, accompagnati non solo da frequenti nausee, ma anche da vomito e diarrea, come le "gastroenteriti" (malattie che interessano tutto l'apparato digestivo, stomaco e intestino compresi).
- COCCULUS 5CH (vomito da mal d'auto e mal di mare)
in ogni circostanza in cui ci sia una chinetosi e nella sindrome vertiginosa accompagnata da nausea e vomito.
- ANTIMONIUM CRUDUM 5CH (nausea e lingua sporca)
Terminiamo con il rimedio indicato nelle nausee e nei disturbi gastrici che si presentano accompagnati da lingua coperta da una patina biancastra.
 

STOMACO E DIGESTIONE
 

Nella complessità di situazioni patologiche e disfunzionali che possono verificarsi a carico delle prime vie digestive, Esofago, Stomaco e Duodeno, nel fatto acuto o come nella patologia cronica già inquadrata nosologicamente, ci preme segnalare per la loro utilità, i seguenti rimedi:
- NUX VOMICA 5 CH (persone nervose)
Il rimedio indicato è di grande utilità in moltissimi disturbi dello stomaco, dalla gastrite all'aerofagia (eccessiva quantita' d'aria nello stomaco), ai crampi addominali, alla nausea e al vomito, alla cattiva digestione. Va usato senza esitazione nei disturbi indicati (tre granuli due volte al di' mezz'ora dopo i pasti);
eventualmente alternato se residuano altri sintomi con:
- LYCOPODIUM 5 CH (persone sedentarie)
rimedio più antico della persona sedentaria, grande mangiatrice, che elimina male perchè si muove poco e tende all'obesità. Aiuta anche a smaltire un certo senso di "gonfiore" dopo pasti copiosi,
così come:
- NUX MOSCHATA 5 CH (gas gastro intestinali)
la cui caratteristica è la grande distensione addominale dovuta a una abnorme produzione di gas durante la digestione.

DISTURBI MESTRUALI
 

La "mestruazione" con i fattori a essa relativi (modesti dolori, particolare odore delle secrezioni, pesantezza al basso ventre, cambiamenti d'umore) e' un fenomeno tipicamente femminile e come tale va completamente accettato. Non sembri questa un'osservazione tanto banale: è infatti provato come la maggior parte dei disturbi del ciclo possa rientrare nella denominazione di "psicomotorio", dovuto cioè a influenze di origine psicologica. Una donna che genericamente "non si accetta" è il tipico soggetto che soffrirà di disturbi del ciclo, così come la ragazzina che non ha risolto i suoi problemi di identificazione in rapporto al sesso e gli esempi sarebbero moltissimi se si dovesse approfondire l'argomento. Vi basti sapere che spesso e' difficilissimo comunque trovare da sole il motivo di un'assenza prolungata di mestruazioni e neanche il vostro medico potrà a volte rompere il muro di omertà creato dal nostro incoscio. Potra' allora essere necessario l'aiuto di una psicoterapia.
Veniamo ora ai rimedi più usati:
- PULSATILLA 9 CH (mestruazioni scarse e disturbi periodici)
è il grande rimedio femminile e quindi anche dei disturbi mestruali, in particolare per donne che hanno mestruazioni sempre scarse, in ritardo e che tendono a interrompersi. In quest'ultimo caso, se la PULSATILLA non è efficace da sola, si può alternare con:
- SENECIO 5 CH (mestruazioni che si interrompono)
Se al contrario le mestruazioni tendono a essere anticipanti, lunghe e abbondanti, il rimedio è:
- CHINA 5 CH (mestruazioni abbondanti)
che, come abbiamo già indicato, è il rimedio principale delle perdite profuse dell'organismo, di qualsiasi origine esse siano (diarrea, sudore, vomito, sangue).
- ERYGERON 5 CH (mestruazioni in anticipo)
indicato se dovesse prevalere l'anticipazione.
- ACTEA RACEMOSA 5 CH (tutto si aggrava con le mestruazioni)
quando all'apparire delle mestruazioni vi sembra che molti dei vostri sintomi si aggravino .
ACTEA è il rimedio che più si consiglia per le "dismenorree" (dolori mestruali), altro diffusissimo sintomo, difficile spesso da valutare e trattare. Il dolore mestruale, che può arrivare a tali livelli di gravità da costringere a letto, è dovuto alle cause più varie e comunque solo raramente può essere ascritto a vere e proprie malattie o difetti degli organi interessati.
Oltre ai rimedi precedentemente suggeriti, potranno essere utili, a seconda della sede più frequentemente interessata, i seguenti:
- SENECIO (schiena e spalle)
e, a seconda della lateralità:
- LACHESIS (ovaia sinistra)
- BELLADONNA (ovaia destra)
Se il dolore sembra davvero intollerabile:
- CHAMOMILLA 4 CH (dolore intollerabile)
Le diluizioni più efficaci saranno la 4 CH più volte alternando i rimedi che coprono tutti i sintomi, o la 5 CH per trattamenti piu' prolungati una o due volte durante la giornata. Un altro frequentissimo sintomo che può destare qualche preoccupazione è il riscontro, tra una mestruazione e l'altra, di perdite di vario tipo, colore, consistenza e odore. Le caratteristiche di queste secrezioni corrispondono ognuna a diversi rimedi omeopatici. Tali manifestazioni devono essere il più delle volte considerate innocue e da rispettare, secondo la filosofia omeopatica che vuole che l'organismo elimini attraverso "vie naturali" sostanze tossiche o prodotti dannosi all'organismo. Altre volte possono essere il segno di irritazioni locali (a esempio per l'uso abituale di "assorbenti" interni), o della presenza di colonie batteriche (normali ospiti della cavità vaginale) virulentate per stimoli irritativi o per infezioni da contatto sessuale. In questi ultimi casi sarà buona norma eseguire alcune indagini di laboratorio, che il vostro ginecologo saprà certamente indicare.
- PULSATILLA 5 CH (perdite gialle non irritanti)
Abbiamo già detto di questo tipico rimedio femminile.
- KREOSOTUM 5 CH (perdite irritanti e maleodoranti)
quando invece le perdite sono irritanti e di cattivo odore pertanto utile naturalmente in tutti i casi nei quali si presentino secrezioni (sudore, urine, feci) con un odore fetido.
- CALENDULA T.M.
un cucchiaino in un litro d'acqua prebollita, mattina e sera. La CALENDULA (ottimo decongestionante, antisettico, disinfettante) esiste anche sotto forma di ovuli per supposte intravaginali.
è inoltre importante ricordare la particolare attenzione che va posta alle emorragie intermestruali, soprattutto quando sono continue e ripetute, oltre alla necessità di svolgere periodici controlli da un buon ginecologo (ne esistono anche di omeopatici!).

TONSILLITI ACUTE E CRONICHE
 

Risponderemo innanzitutto a una domanda che, a questo punto, vi verrà spontanea: "è consigliabile per l'omeopatia asportare le tonsille?". Abbiamo già ricordato come l'omeopatia, agendo in accordo e in armonia con leggi naturali immutabili, tenda a essere "conservatrice", ma certo non acriticamente ne' a oltranza. La natura ci ha fornito di organi che, senza esclusione, hanno un ruolo sempre importante nell'equilibrio dell'organismo e nella vicenda salute-malattia. Così le tonsille, vere e proprie sentinelle delle vie respiratorie e del retrobocca, non vanno asportate se non in casi eccezionali, a esempio quando presentino ascessi a ripetizione malgrado le terapie o siano la concausa dimostrata di un reumatismo articolare acuto. Chi pratica l'omeopatia ha imparato a controllare e prevenire le ripetute infezioni tonsillari con i rimedi adeguati. Ciò va naturalmente fatto preventivamente o al primo apparire della sintomatologia, con controlli medici periodici e non dimenticando, nella scelta del rimedio, la legge omeopatica dei simili.
Quando tuttavia la tonsillite si è già manifestata , in ogni caso:
- MERCURIUS SOLUBILIS 4 CH (tonsille)
è un rimedio perciò indispensabile in una piccola farmacia d'urgenza.
Associatelo (alternandolo! ogni due o più ore a seconda dell'evoluzione del disturbo) a seconda dei sintomi con:
- BELLADONNA 4 CH (arrossamento vivo)
e, a seconda che siano colpite prevalentemente o solo la tonsilla destra o quella sinistra, con:
- LYCOPODIUM (tonsilla destra)
- LACHESIS (tonsilla sinistra)
L'omeopatia ha constatato l'efficacia, in caso di generale ingrossamento delle vegetazioni tonsillari e adenoidi, di un particolare "complesso", ossia un rimedio composto da più rimedi semplici associati sullo stesso supporto (il granulo di lattosio). Ciò non è in totale accordo con la pratica hahnemanniana ortodossa, che vuole il farmaco "unico" e "più simile" al sintomo; ma la ricerca farmacologica ha portato, anche in campo omeopatico, a sperimentare nella pratica clinica questi composti, pochi dei quali sono comunque accettati dagli omeopatici più rigidi. Tra questi:
- AESTUS P.C. (ipertrofia adenoidi, tonsille, ghiandole)
preparato di un medico francese prodotto dalle alghe. Devo dire di avere personalmente constatato ottimi risultati nella cura di bambini cosidetti "linfatici" e nelle ipertrofie delle adenoidi, usando questo rimedio.

FRATTURE E CONTUSIONI
 

Le indicazioni che si possono fornire in caso di fratture riguarderanno solamente rimedi capaci di diminuire le conseguenze di un tale incidente e di accelerarne la guarigione (favorendo un rapido consolidamento dell'osso):
- ARNICA 5 CH (traumi)
è il rimedio principale di tutte le contusioni e in generale dei traumatismi. Come tale, verrà perciò indicato anche come rimedio dei traumi di origine psichica (naturalmente ad alte diluizioni!).
Se poi si desidera ottenere un accelerato processo di consolidamento dell'osso a livello della rima di frattura si dovrà usare, per tutto il tempo di applicazione dell'apparecchio gessato o della ortesi specifica:
- RUTA 5 CH (muscoli e tendini)
- CALCAREA FLUORICA 5 CH (ossa)
Questi rimedi vanno assunti tutti i giorni o più volte al giorno subito dopo il trattamento (dose: tre granuli).

DOLORI MUSCOLO - SCHELETRICI
 

- RHUS TOXICODENDRON 4 CH (migliora muovendosi)
- BRYONIA 4 CH (peggiora muovendosi)
 
I dolori articolari, che possono colpire grosse o piccole articolazioni, causati da infiammazione dei tessuti che formano l'articolazione (artriti e reumatismi) o da una generazione degli stessi (artrosi), sono tra i sintomi più conosciuti e frequenti. Pare accertato che le prime manifestazioni artrosiche possano iniziare addirittura nell'adolescenza, presentandosi in seguito con caratteristiche di periodicità e minore o maggiore gravità nel corso della vita. I sintomi più frequentemente segnalati sono il dolore, l'impotenza funzionale (vale a dire una difficoltà o una relativa impossibilità a compiere determinati movimenti) e, altrettanto spesso, un gonfiore (edema) delle articolazioni (che appare soprattutto nelle malattie reumatiche propriamente dette). Per ciò abbiamo messo a capo di questa voce due rimedi omeopatici indicati ed elettivi per le capsule articolari e le membrane sierose degli arti (braccia e gambe) e delle estremità (mani e piedi).
Di questi :
- RHUS TOXICODENDRON 4 CH
è migliorato dal movimento e il paziente avverte che i suoi muscoli e le sue articolazioni funzionano a dovere (e senza dolore) solo dopo un rimedio di "riscaldamento".
- BRYONIA 4 CH
al contrario, non può sopportare il minimo movimento ed è calmato solo dall'immobilità e dalla compressione della zona dolente. Il discorso appena fatto vale in generale per tutti i dolori di origine "reumatica"; in particolare si deve notare che molti dolori simili compaiono solo in alcune stagioni o condizioni climatiche e atmosferiche (soprattutto con l'umido e il freddo).
Il sintomo dovrà allora essere guarito associando ai due rimedi sopra indicati:
- DULCAMARA 5 CH (umidità)
rimedio specifico per i reumatismi che fanno la loro comparsa dopo un'esposizione in ambienti umidi o per tempo piovoso e freddo.
- RHODODENDRON 5 CH (barometro)
se invece il dolore compare caratteristicamente al cambiamento di condizione atmosferica (vento, pioggia, temporali).
- APIS 4 CH (gonfiore, edema)
periodicamente e quando l'articolazione si presenta arrossata, gonfia, con la pelle dolente al tatto (segni di un reumatismo articolare acuto), ripetuto più volte nella giornata sino a scomparsa della tumefazione dolorosa e dell'infiammazione.
Nei dolori del rachide le indicazioni per una terapia omeopatica non possono evidentemente variare rispetto a quelle già fornite a proposito delle articolazioni in generale. Ricordiamo solo, per completezza, un piccolo rimedio utile nel torcicollo:
- LACHNANTES 4 CH (muscoli della nuca)
che può essere un buon coadiuvante nell'artrosi cervicale con rigidità e contrattura dei muscoli della nuca.

MELATONIN
From Newsweek (August 7, 1995)
 

 
It's the hot sleeping pill, natural and cheap. Now scientists say this hormone could reset the body's aging clock, turning back the ravages of time.
By Geoffrey Cowley
Turning back the clock has long been the domain of crackpots and charlatans. Take one look at the claims that enthusiasts are making for melatonin, a hormone sold as a supplement in health-food stores, and you'll quickly sense that nothing much has changed. "Senescence, the downward spiral that we have come to associate with aging, does not have to occur," Drs. Walter Pierpaoli and William Regelson declare in their forthcoming book, "The Melatonin Miracle." "Melatonin can stop the spiral."
Strip away the bombast, and it turns out these guys are on to something interesting. Like most animals, we produce melatonin abundantly throughout early life. But the levels in our blood drop slightly before puberty and decline steadily into old age. When Pierpaoli, an Italian immunologist, restores youthful levels of the hormone in mice, they outlive their life expectancies by nearly a third. And his findings are consistent with a burgeoning scientific literature. Recent studies suggest that supplementing the hormone may bolster our immune systems, keep our cells from disintegrating, slow the growth of tumors and cataracts, and ward off heart disease. All that while helping us sleep better.
Proven or not, melatonin is poised to become one of the hottest pills of the decade. It's cheap and readily available - a month's supply costs less than $10 in health-food stores - and it's gaining popularity among people who've heard nothing about its anti-aging properties. Travelers and office workers are using it as an antidote to jet lag, stress and insomnia. And sales are soaring. One manufacturer, Source Naturals of Scotts Valley, Calif., expects to move a million jars of lozenges this year - three times the number it sold in 1993. Skeptics cringe at the thought of people gulping down a supplement whose long-term effects are largely unknown. But since studies have yet to document any hazards, even scientists are taking the plunge. "I take a milligram or less every night," says Russel Reiter, a University of Texas cellular biologist who has studied melatonin for 30 years. "I want to die young as late in life as possible, and I think this hormone could help."
First identified just four decades ago, melatonin is now recognized as one of life's most ubiquitous molecules. It turns up in such diverse organisms as people and protozoa, suggesting it dates back a billion years or so. Humans secrete it cyclically from the pineal gland, a pea-size structure nestled at the center of the brain, in response to the amount of light hitting our eyes (chart). Physiologists know melatonin as the hormone that keeps us in sync with the rhythms of the day and the season. Through its actions on other hormones, it helps determine when people sleep and horses breed, when birds migrate, dogs shed their coats and certain frogs change color. But cellular biologists have recently discovered that melatonin has an even more basic function, which is to protect oxygen-based life from the toxic effects of ... oxygen.
Yes, oxygen. As we metabolize this life-sustaining gas, we generate highly reactive molecules called free radicals, which can corrode our cellular membranes and damage our DNA. The process, known as oxidation, weakens our minds and muscles as we age, and contributes to at least 60 degenerative diseases, including cancer, heart disease and Alzheimer's. The body produces several enzymes to inhibit oxidation, and nutrients such as vitamin C, vitamin E and beta carotene can provide extra protection. But most of these so-called antioxidants work only in certain parts of certain cells. Melatonin readily permeates any cell in any part of the body - including the brain. And as Reiter's research team has recently shown in animal experiments, the hormone can protect tissues from an amazing array of assaults.
The evidence started stacking up just two years ago, when Reiter and his colleagues showed that a small dose of melatonin could shield rats from a cancer-causing chemical called safrole. Given alone, safrole quickly oxidizes liver cells, causing extensive DNA damage. But when rats got tiny doses of melatonin before their safrole shots, they exhibited 41 percent less damage than their untreated counterparts - and those receiving a slightly larger dose of melatonin suffered just 1 percent as much liver damage as the controls. In more recent studies, Reiter's team has shown that melatonin's antioxidant action can protect rats from ionizing radiation (halving the death rate from a normally lethal dose), and can shield the animals' lungs from the deadly herbicide paraquat. Melatonin may also help prevent cataracts, the cloudy lesions that appear on our eyes as oxidation damages cells in the lenses. When the Texas researchers gave 18 newborn rats a toxic compound called BSO, ! all 18 developed cataracts within two weeks. But when 15 animals got the same treatment plus melatonin, 14 maintained perfectly clear eyes.
Oxidation isn't the only reason we fall apart as we age. We also lose our immune function. The thymus gland shrinks over time, sapping our ability to generate infection-fighting T cells, and we produce fewer of the antibody molecules that bind with and neutralize foreign invaders, such as viruses and bacteria. Could all of this follow from a loss of melatonin? Test-tube studies have identified receptors, or specialized portals, for melatonin on the cells and glands of the immune system. And animal experiments are showing that the hormone can preserve, or even restore, a creature's defenses.
One of the best examples comes from Pierpaoli's mouse lab. A few years ago he paired 10 young mice with 10 old ones and had a microsurgeon switch their pineal glands (old to young and vice versa). Before long, the youngsters were hobbling around with cataracts in their eyes and bald patches on their backs. The old ones gained muscle and energy, and their coats grew thick and shiny. Autopsies revealed what was probably part of the reason. The young mice had all but lost their thymus glands after the pineal transplant. The oldsters had had theirs restored.
In other animal studies, Italian researchers have shown that a nightly melatonin supplement can boost the performance of immune systems compromised by age, drugs or stress. And scientists in Israel and Switzerland have found that when mice receive melatonin, their odds of surviving infection with an encephalitis virus more than double.
No one knows just how neatly any of these findings will apply to people. But together they suggest that melatonin could help us prevent, and even treat, the most common afflictions of old age. Where cancer is concerned, the evidence isn't limited to mouse studies. Autopsy studies suggest that pineal calcification (a condition that hardens the gland and reduces melatonin output) is most common in countries with high rates of breast cancer and least common in countries where breast cancer is rare. By the same token, women taking chlorpromazine, an antipsychotic medication that raises melatonin levels, enjoy unusually low rates of the disease.
The explanation, says Dr. Michael Cohen of Fairfax, Va., involves estrogen. Prolonged exposure to that hormone (due to early puberty, infrequent childbearing or late menopause) increases a woman's risk of breast cancer. But melatonin dampens the release of estrogen. In fact, high melatonin levels can temporarily shut down the reproductive system. That's why females in most species are fertile only at certain times of year. Exploiting this principle, Cohen has combined a stiff (75 mg) dose of melatonin with progestin to create a new oral contraceptive. The drug, called B- Oval, has performed as well as conventional birth-control pills in European studies involving 1,000 women, and has shown no toxicity. Cohen plans to launch US trials within two years, but his goal is not simply to market another contraceptive. If his hypothesis about melatonin, estrogen and breast tumors bears out, the new pill could help women prevent cancer as well as unwanted pregnancies.
Melatonin may also prove useful for fighting existing malignancies. Several studies have shown that it can slow the growth of human tumor cells in a test tube, and some cancer specialists are now testing its effects on patients. In a 1992 study, Dr. Paoli Lissoni and his colleagues at San Gerardo Hospital in Monza, Italy, found that a nightly melatonin supplement (10 mg) significantly improved one-year survival rates among patients with metastatic lung cancer. The same lab has since reported that melatonin can enhance the effect of interleuken-2 shots (IL-2 is a hormone that helps T cells proliferate) on cancers of the lung, kidney, liver, colon and pancreas. IL-2 causes horrific fevers and nausea at the doses normally required to tame tumors. But Lissoni's group found that the compound is effective at a fraction of the usual dose when accompanied by melatonin.

KINESIOLOGIA
 

LA KINESIOLOGIA APPLICATA COME STRUMENTO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO DI TUTTI I GIORNI NELLE MANI DEL MEDICO
Chi può asserire oggigiorno di avere in tasca la verità assoluta circa la richiesta di salute che cresce di giorno in giorno !?
Pertanto nella descrizione dei criteri di applicazione della kinesiologia applicata, eviteremo di eccedere nella trattazione neuro-fisiologica che la contraddistingue da altre tecniche, come pure di accettare una singolar tenzone con i sostenitori delle altre metodiche diagnostiche che si prefiggono di individuare l'incompatibilità di rapporti fra un essere vivente ed una qualsiasi sostanza.
La Kinesiologia Applicata, essendo una tecnica semeiologica fisica, è uno strumento che non occupa spazio, lo si porta in ogni dove ed ha il vantaggio di poterlo usare anche al domicilio del paziente. Ha certamente dei limiti ma non più degli altri consentendo di valutare la compatibilità immunologica e farmacologica di un antibiotico come di una sostanza alimentare, di un allergene ambientale come di un farmaco omeopatico, di un prodotto di cosmesi come di un anti-ipertensivo.
In qualsiasi ambiente sanitario ci si trovi, con questo metodo è sicuramente possibile l'accertamento di incompatibilità, di allergia o di intolleranza.
Lungi dal voler tenere un corso specifico, ci limitiamo a sottolineare la possibilità di valutazione di una sostanza posta a contatto e le modificazioni neuro - muscolari indotte.
L'approfondimento di tale metodica, rapida, semplice e non cruenta è auspicabile in tutti i settori della medicina al fine di migliorare l'interazione medico - paziente.

 
DISBIOSI( Trieste, 16.03.1996 )
 


La Disbiosi è definibile come :
"la alterazione dell'ecosistema del lume intestinale, nel suo equilibrio dinamico fra colonie di elementi batterici probiotici, colonie di patogeni saprofiti e mucosa intestinale". Da tale equilibrio dipende il mantenimento delle funzioni fisiologiche del tubo digerente.
Eco - sistema del lume intestinale
Alla funzione adsorbente della parete intestinale concorrono :
- fattori microbiologici quali batteri capaci di scindere le sostanze in transito;
- fattori microbiologici quali batteri capaci di mantenere l'equilibrio biologico;
Alla nascita l'intestino del bambino è praticamente sterile.
Nelle prime ore di vita esso viene colonizzato inizialmente da batteri aerobi ( E.Coli, Cocchi ) che crescono in ambiente redox positivo ( + 200 mV ).
Essi determinano l'idrolisi dei substrati alimentari e modificano in tal modo il potenziale redox che diviene rapidamente negativo ( - 300 mV ).
In queste condizioni attecchiscono rapidamente gli anaerobi. Il complesso di microrganismi costituisce assai presto un ecosistema che si può definire come un sistema dinamico in equilibrio stabile e poichè ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria, può essere modificato solo dallo squilibrio dei suoi stessi componenti che in condizioni di equilibrio ne garantiscono la stabilità.
Alla nascita l'intestino del bambino è praticamente sterile.
Nelle prime ore di vita esso viene colonizzato inizialmente da batteri aerobi ( E.Coli, Cocchi ) che crescono in ambiente redox positivo ( + 200 mV ).
Essi determinano l'idrolisi dei substrati alimentari e modificano in tal modo il potenziale redox che diviene rapidamente negativo ( - 300 mV ).
In queste condizioni attecchiscono rapidamente gli anaerobi ed il complesso di microrganismi costituisce assai presto un ecosistema che si può definire come un sistema dinamico in equilibrio stabile e poichè ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria, può essere modificato solo dallo squilibrio dei suoi stessi componenti che in condizioni di equilibrio ne garantiscono la stabilità.

Nel lattante di alcuni giorni l'ecosistema intestinale ha giù le seguenti caratteristiche, che sono simili a quelle dell'adulto : 1) lo stomaco a digiuno è sterile;
2) nell'intestino tenue sono presenti 103 - 104 germi / ml. di contenuto, Gram+ aerobi quali strepto - stafilococchi, lattobacilli aerobi e pochi miceti;
3) nell'ileo terminale diventano 105 - 106 germi / ml. di contenuto, Gram - in prevalenza coliformi e pochi anaerobi;
4) a valle della valvola ileo - cecale i microrganismi raddoppiano il loro numero diventando 109 - 1010 germi / ml. di contenuto e sono per il 90% Gram - ed anaerobi;
5) nelle feci il loro numero è ancor più elevato e giunge sino a 1012 germi / ml. di contenuto ed è questo il valore indice della condizione qualitativa e quantitativa microbiologica intestinale poichè il prelievo avviene naturalmente e non mediante sonde che attraversano i vari segmenti.

L'alimentazione, tanto nel neonato che nell'adulto, ha una importanza fondamentale nell'indurre la prevalenza dei diversi tipi di microrganismi nell'ecosistema. E' noto che il latte materno determina l'attecchimento e la crescita prevalente di bifidobatteri (Gram+ aerobi) grazie alla presenza di lattulosio, mentre il latte delle formule e quello vaccino favoriscono la prevalenza dei Bacterioides e dell'E.Coli (Gram - anaerobi). Nel lattante, a seconda del tipo di alimentazione lattea (materna, formula o vaccino) si determina la prevalenza dell'uno o dell'altro gruppo microbiologico conferendo all'ecosistema delle caratteristiche differenti. Pertanto l'ecosistema del lattante alimentato con latte materno è costituito in maggioranza da microrganismi saccarolitici Gram+, mentre quello del lattante alimentato con latte vaccino è costituito in maggioranza da microrganismi proteolitici Gram - . I latti formulati adattati sembrano determinare un situazione sovrapponibile a quella del latte materno grazie alla loro maggior quantità di carboidrati rispetto al latte vaccino.

FISIOPATOLOGIA DELLO STATO DISBIOTICO

Le cause sono tutte derivanti da una alterazione del tubo digerente e/o da alterazioni dell'ecosistema. Sono quasi esclusivamente esogene e quindi è importante conoscerle per poterle limitare. Alcune sono certamente evitabili, altre invece sono conseguenza di aspetti costituzionali della parete intestinale, altre invece sono secondarie a trattamenti terapeutici.
Cause Endogene - Costituzionali

- Diverticolosi del colon
- Megacolon
- Visceroptosi
- Insufficienza epato - colecistica
- Dispancreatismo endocrino e/o esocrino
- Ipotiroidismo
- Ipertiroidismo
- Iperperistaltismo neuro - vegetativo
Cause Esogene "Farmacologiche"

- Antibiotico - terapia
- Farmaci anticolinergici
- Digitale
- Lassativi
- FANS
- Diuretici
- Anti - ipertensivi (calcio - antagonisti, alfa e beta litici)
- Anti - acidi (contenenti sali di Al++ e Ca++, anti - H2, omeprazolo)
- Procinetici sul plesso di Messmer ed Auerbach
- Anti - epilettici
- Anti - depressivi e ansiolitici (triciclici e benzodiazepine)
- Inibitori di MAO
- Anti - parkinsosiani
- Ganglioplegici
- Immuno - soppressori (cortisonici e citostatici)
Cause Esogene "alimentari e comportamentali"

- Intossicazioni da additivi, conservanti, pesticidi
- Allergie ed intolleranze alimentari
- Scarsa attivit fisica
- Stress psichici
- Diete incongrue (vegetarianismo, dimagranti estreme, iperproteiche, alcolismo, sostanze eccitanti)
PATOLOGIE CORRELATE ALLA SINDROME DISBIOTICA
1) Insufficienza della Valvola Ileo - Cecale
2) Cefalea digestiva
3) Stipsi
4) Diarrea acuta
5) Diarrea cronica e maleassorbimento
6) Rettocolite Ulcerosa
7) Ileite Segmentaria
8) Diverticolite
9) Patologia del plesso emorroidario
10) Neoplasie del colon - retto, secondarie a flogosi croniche
Sindrome della Valvola Ileo-cecale
Uno dei deficit funzionali conseguenti ad una disbiosi ed al suo relativo stato di alterazione eco-microbiologico, è la compromissione del giusto funzionamento della valvola ileo-cecale. Tale malaugurato evento comporta una tossiemia metabolica con evidenza clinica principalmente a carico del sistema nervoso centrale e periferico. La funzione alterata della valvola, con possibilità di blocco sia in apertura che in chiusura, determina un quadro clinico costituito dai seguenti sintomi:
- Vertigini
- Acufeni
- Nausea
- Cefalea
- Dolori nel territorio del N. Sciatico - popliteo - esterno
- Pallore ed edemi sub palpebrali
Pur essendo possibili gli stessi sintomi, quale che sia lo stato di blocco della valvola, è certo che una valvola aperta è più frequente di una valvola chiusa. Per porre una diagnosi corretta di tale evenienza patologica, si può ricorrere al Test Kinesiologico valutando il tono muscolare del muscolo tensore della fascia lata.
Se sussiste una debolezza del muscolo, si pone quindi il sospetto che la valvola sia compromessa nel suo funzionamento.
A questo punto si invita il paziente ad uncinare "a due mani" il punto di Mc Burney, trazionando prima verso la spalla sx e successivamente verso l'acetabolo.
Durante i due tempi dell'azione, viene nuovamente valutato il tono del muscolo tensore della fascia lata e osservando quale delle due direzioni rinforza il muscolo, si individua se il blocco sia in chiusura o in apertura.
Come si è detto, il tipo di blocco non varia la sintomatologia.
Ad una valvola bloccata in apertura, segue un reflusso nell'ileo con riassorbimento patologico.
Ad una valvola bloccata in chiusura, segue una stasi a monte della valvola con pari riassorbimento patologico del chimo.
Patologie nosologicamente classificate come:
 
- Appendicite cronica
- Ileite segmentaria

alle quali tuttora non è stata riconosciuta una eziopatogenesi certa, potrebbero trovare una ragione di origine attraverso questi meccanismi patogenetici.
Nella fisiopatologia della appendicite acuta, il blocco funzionale della valvola ileo-cecale avviene all'esordio del fatto acuto e successivamente i sintomi di risentimento peritoneale diventano tali da definire l'addome "non trattabile" per l'eccessivo rigurgido del chimo e del relativo drenaggio tossinico peritoneale.
Tale condizione morbosa porta ad una debolezza del gruppo muscolare del N. Sciatico - popliteo - esterno omolaterale (muscc. tensore della fascia lata, iliaco e quadricipite ) data la connessione muscolo - viscere consentita dalla catena gangliare del Sistema Simpatico.
L'insufficienza muscolare in questo territorio comporta una postura caratteristica che è comune alle patologie discali in L4/L5 ed L5/S1.

APPROCCIO TERAPEUTICO DELLA DISBIOSI
Lo sbilanciamento delle colonie batteriche presenti nel lume intestinale ha quindi una prevalenza di patogeni, proteolitici e Gram- che hanno prodotto una condizione morbosa che si manifesta con:
- flogosi focale o distrettuale (dolore colico)
- alterazione del transito (diarrea o stipsi)
La terapia può seguire due tempi:
1) Individuazione delle cause e rimozione delle stesse
2) Riduzione della flogosi con farmaci ad azione particolarmente rispettosi del già alterato ecosistema come :
- Mucillagini di Malva, di Calendula
- Macerati glicerici di Alnus Glutinosa e Ribes nero
- Estratti nebulizzati in capsula di Rafano nero, Rosmarino, Gentiana lutea, Melissa officinalis
- Olio essenziale di Lavanda, Timo, Dragoncello, Camomilla
evitando :
- antiflogistici che agiscano sulle prostaglandine e sull'acido arachidonico
- farmaci ad azione antiperistaltica e procinetici
- antibiotici (rifamicine)
3) Ricolonizzazione delle popolazioni probiotiche con batterioterapia super selettiva con uso esclusivo di colonie di :
- Acidophilus
- Bifidus
- Termophilus
Il numero complessivo dei microrganismi assunti per via orale non deve essere inferiore a 20 miliardi al giorno, anche nel bambino e di dar luogo alla formazione di perossidi (H2O2) che ostacola la crescita di patogeni, miceti ed alcuni ceppi virali.
Nella confezione, possibilmente in capsule e non in compresse, devono essere presenti substrati capaci di favorire l’attecchimento.
Tali substrati sono stati individuati in Rafano nero, Rosmarino, Gentiana lutea, Melissa officinalis come estratti nebulizzati.
Anche la diarrea acuta da Rotavirus che risulta sempre più presente nei reparti di pediatria, può avvalersi di tale protocollo di cura.
Nei soggetti che hanno manifestato, sia recente che passata, una intolleranza al latte vaccino, ci sembra utile ricordare che lo yogurt (può non essere il migliore dei rimedi".
La migliore terapia della Disbiosi che colpisce ancora l' 80% della popolazione europea consiste in :
 
1) forte riduzione del consumo di latte e derivati
2) riduzione dell'apporto alimentare di sodio e incremento dell’apporto di potassio
3) forte riduzione del consumo di grassi animali
4) periodica esclusione dall'alimentazione delle proteine animali
5) incremento dell’apporto vitaminico alimentare e non di sintesi
6) incremento dell’apporto alimentare di minerali
7) incremento della quota giornaliera di acqua
8) . . . . . . . nel buon utilizzo del tempo libero

Purtroppo attualmente sono sempre di più i portatori di colonstomia con i relativi problemi sia di carattere biologico che psicologici . . . . . .
. . . . . . . sarà possibile in un prossimo futuro la riduzione di questa condizione fortemente invalidante ?

L'ALLATTAMENTO UMANO
"DALLA NASCITA ......ALLA MORTE "


Sull'argomento latte, dati gli interessi in gioco, la divulgazione di tali acquisizioni scientifiche diviene cosa ardua, malgrado la chiara evidenza pratica e clinica.
- Dato di prima acquisizione: " l'uomo è l'unico essere vivente che continua ad alimentarsi con latte e derivati dopo la dentizione "
- Dato scientificamente acquisito: " è noto da tempo, sia da studii immunolgici che di genetica, quanto sia forte il messaggio immuno-genetico che si trasmette da madre a figlio attraverso il latte materno "
- Dato conseguenziale: " l'uomo, alimentandosi con latte di altre specie animali, riceve per il resto della vita un messaggio immuno-genetico di altre specie animali"
- Effetti sulla salute: " lo stress adattogeno, con iperstimolazione corticosurrenalica e neuro-ipofisaria, inizia con le ben note intolleranze al latte vaccino con stato di disbiosi cronica , alle manifestazioni atopiche cutanee e respiratorie, alle sindromi da malassorbimento, alla insufficienza corticosurrenalica per iperincrezione di cortisolo, alle alterazioni funzionali del tratto gastro intestinale con lesioni focali e generalizzate"

COSTITUZIONE ECTOBLASTICA


La moderna Omeopatia, nella sua applicazione terapeutica è in stretta funzione con la Costituzione Biotipologica del malato. Tale differenziazione parte dallo studio embriogenetico con vaultazione antropometrica al fine di individuare quale dei tre foglietti embrionari sia predominante. La predominanza dell'uno o dell'altro foglietto comporta una impronta morfologica, costituzionale e comportamentale - reattiva. La risultante di tale struttura comporta sia un biodinamismo che un comportamento diatesico predisposizionale alle patologie.
 
Dal foglietto embriogenetico ectoblastico derivano :
- il sistema nervoso centrale;
- il sistema nervoso periferico;
- l'epitelio sensoriale degli organi di senso;
- la cute e i suoi annessi;
- l'ipofisi posteriore;
- l'epifisi;
- la midollare surrenale;
- il sistema ortosimpatico.
Alla costituzione ectoblastica viene associato il temporamento nervoso di Ippocrate e Periot.
Dal punto di vista fisiologico-funzionale, l'ectoblastico ha un iper-ectoblastismo con deficit ento-mesoblastico.
CRASI ENDOCRINA
- Ipopituitarismo anteriore con iperpituitarismo posteriore;
- Ipertiroidismo con distiroidismo;
- Iposurrenalismo corticale;
- Ipoparatiroidismo;
- Ipogonadismo.
CARATTERISTICHE FISIOLOGICO - DISFUNZIONALI
- Anfotonia con dominanza simpocotonica;
- Catabolismo di tipo anaerobio;
- Deficit assimilativo per carenza entoblastica;
- Tendenza alla diatesi spasmofila per ipoparatiroidismo;
- Psicastenia per dominanza nervoso-tiroidea e ipocorticosurrenalismo.
MORFOLOGIA
Corporatura:

Sono soggetti in genere magri, estremamente gracili, a scarso sviluppo toracico e con uno scarso tono muscolare; la taglia è nella media o piuttosto superiore alla media.
L'addome come il tronco, è piatto e stretto; il biotipo ectoblastico corrisponde all' "habitus tisicus" di Ippocrate. Losviluppo del tronco è inferiore a quello degli arti, soprattutto inferiori. La forma allungata di tutta la struttura morfologica, fanno di questo biotipo il classico longilineo astenico di Pende.
La cute è fine e delicata, il derma non è spesso e vascolarizzato come nel sanguigno; il tessuto sottocutaneo e adiposo è scarso e la muscolatura è piuttosto tesa ma non tonica. L'angolo epigastrico è acuto e frequentemente c'è la tendenza alla ptosi viscerale. Le deformazioni paramorfiche dello scheletro sono frequenti; scoliosi, cifosi dorsale, lordosi lombare, infossamento sternale, piede piatto.
Membra:

Le membra sono gracili e allungate con ipotrofia più del braccio che dell'avambraccio; gli arti inferiori sono simmetricamente ipotrofici sia a livello della coscia che del polpaccio.
Il collo è lungo con muscolatura poco evidente; il pomo d'Adamo è talvolta atrofico e infantile, oppure può manifestarsi prominente in maniera eccessiva. Questo aspetto morfologico dell'ectoblastico, in antitesi con la sua insufficienza gonadica di base, può essere spiegato per una iperfunzione epifisaria. Infatti, certi tumori epifisari sono caratterizzati da una magrezza di tipo longilineo e da una macrogenitosomia (buon sviluppo dei genitali esterni), nonostante una netta insufficienza gonadica.
Le ossa sono piuttosto allungate e fini per un accrescimento di tipo più epifisario che metafisario (dominanza funzionale dell'epifisi sull'ipofisi anteriore).
La mano è lunga, magra e poco muscolosa; le dita sono affusolate e più lunghe del palmo. Le linee del palmo sono numerose, poco evidenti per la sottigliezza dei solchi (atonia e scrsezza del tessuto sottoepidermico). Le unghie sono fragili, molli e molto allungate. In iperestensione volontaria degli arti superiori, l'avambraccio è sempre in linea retta con il braccio. In due assi longitudinali dell'avambraccio e del braccio sono esattamente nello stesso piano e si prolungano in una precisa lenea retta. La coscia e la gamba non sono mai contratte e sono perfettamente allineate senza deformazione angolare.
Testa:
Il cranio è solitamente dolicocefalo, con appiattimento delle regioni temporali e parietali. Il viso è tendenzialmente triangolare con la base superiore e con assottigliamento progressivo, dall'alto al basso per insufficienza progressiva dello stadio nasale-respiratorio e di quello masticatorio-digestivo. Lo stadio cerebrale è quello dominante con una fronte alta e spaziosa; gli occhi sono grandi e leggermente in esoftalmo (nel tipo a dominanza tiroidea).
La dominanza fisiologico-funzionale dello stadio cerebrale su quello respiratorio, ancor più su quello masticatorio, fa di questo biotipo un soggeto nervoso ed ipereccitabile.
I denti sono stretti, molto bianchi o macchiati; i molari sono piccoli di diametro, gli incisivi sono trapezoidali con la base maggiore libera, i canini sono smussati. La volta palatale è ogivale e frequentemente è il retrognatismo della mascella inferiore. Il mento è stretto e corto, indice di un ipopituitarismo anteriore. Le labbra sono piuttosto sottili e la bocca è tendenzialmente stretta. Questo aspetto del viso dell'ectoblastico corrisponde al "retratto di base" secondo Corman. Il derma di questo biotipo è scarsamente vascolarizzato epoco elastico per deficit di mesoblastismo; la cute è pallida, indice dell'ipopituitarismo anteriore, ad eccezione delle gote che nel soggetto ad impronta epatica (tipo Lycopodium) o in quello ad impronta polmonare (tipo ferrum phosphoricum o phosphorus), sono rosse e teleangectasiche.
La costituzione ectoblastica si identifica con quella longilinea astenica della tipologia di Pende.
Il biotipo ectoblastico è predisposto verso due patologie di base: quella respiratoria ed epatica.
Il deficit respiratorio è determinato dallo scarso sviluppo mesoblastico, da cui originano sia il tessuto polmonare, sia la gabbia toracica che la muscolatura respiratoria.
Questa meiopragia respiratoria costituzionale viene aggravata se al biotipo ectoblastico si aggiunge la diatesi tubercolinica, indice quest'ultima di un deficit immunologico con ingorghi linfoghiandolari e patologie respiratorie recidivanti. Nell'ectoblastico può essere frequente la diatesi spasmofila per un deficit paratiroideo costituzionale.
Il deficit epatico di questo biotipo è secondario ad una stasi portale e quindi ad una congestione epato-biliare collegato ad un deficit meso-entoblastico. Secondo la tipologia ippocratica questi soggetti erano chiamati "atrabiliari" per la presenza di una bile nera, indice di una congestione epatica e di uno scarso svuotamento della colecisti.
ASPETTI TEMPERAMENTALI
Gli aspetti temperamentali dell'entoblastico sono quelli descritti nel temperamento nervoso e si possono riassumere con:
- Alti livelli di frequenza degli impulsi con alta vibratilità di fronte agli stimoli;
- Iperemotività con estrema influenzabilità con basso livello di intensità vitale;
- Dominanza alla funzione recettiva;
- Intelligenza intuitiva e analitico-astratta.
REAZIONI DELL'ECTOBLASTICO ALL'AMBIENTE
- Estrema freddolosità con alternanza di crisi vasomotorie con intolleranza al caldo di origine simpaticotonico- tiroidea;
- Scarsa socialità, poichè egli vive l'ambiente come una realtà estranea, diversa e spesso in antitesi con se stesso (carattere della attesa-resistenza per Moretti).

COSTITUZIONE ENTOBLASTICA


La moderna Omeopatia, nella sua applicazione terapeutica è in stretta funzione con la Costituzione Biotipologica del malato. Tale differenziazione parte dallo studio embriogenetico con vaultazione antropometrica al fine di individuare quale dei tre foglietti embrionari sia predominante. La predominanza dell'uno o dell'altro foglietto comporta una impronta morfologica, costituzionale e comportamentale - reattiva. La risultante di tale struttura comporta sia un biodinamismo che un comportamento diatesico predisposizionale alle patologie.
Il primo tipo costituzionale è l' ENTOBLASTICO che per definizione è un iper-entoblastico, in quanto è molto carente dell'ectoblasto e può avere il suo mesoblasto in modo carente o normale.
Dall'entoblasto derivano:
- le mucose secretrici del tubo digerente e i suoi annessi;
- il fegato;
- il pancreas
- il timo;
- la tiroide e le paratiroidi.
L'aspetto metabolico e neuro-endocrino di questa costituzione corrispondono al temperamento "linfatico" secondo Ippocrate e Periot.
CRASI ENDOCRINA
- Ipopituitarismo totale;
- Iposurrenalismo cortico - midollare;
- Iperpancreatismo;
- Iperparatiroidismo con calcemia normale, ma iperparatiroidismo funzionale per un metabolismo basale lento (accumulo e fissazione più intensa del calcio sugli osteociti);
- Ipotiroidismo per iperdiiodotirosinemia con ipotiroxinemia;
CARATTERISTICHE FISIOLOGICO DISFUNZIONALI
- Vagotonia;
- Idrofilia cellulare;
- Obesità per ipo-ipofisarismo da carenza di SH, di ACTH e per iperinsulinismo;
- Ipogenitalismo;
DIATESI PREDISPOSIZIONALI
- Psorica
- Tubercolinica
MORFOLOGIA
Corporatura:
Soggetti corpulenti con cute pallida (ipopituitarismo), derma spesso e molle; l'aspetto generale è piuttosto rotondeggiante e atonico. L'accumulo del tessuto adiposo è localizzato nella zona sottomentoniera, a livello dei pettorali, ai fianchi e al bacino. La tendenza all'obesità dell''entoblastico è dovuta non solo al suo aspetto endocrino (ipopituitarico, iposurrenalico e iperpancreatico), ma anche all'eccessivo sviluppo dell'apparato gastroentericocon predisposizione al dolicocolon o al megacolon.
Membra:
In linea generale sono soggetti brevilinei con membra inferiori corte rispetto al tronco, ma certi possono presentare arti inferiori lunghi con torace stretto e corto, ma con un addome preminente (displasico eunucoide).
Gli arti inferiori e superiori sono piuttosto voluminosi con carenza muscolare (ipomesoblastismo) e infiltrazione grassa con cellulite concomitante.
La mano è larga, le dita sono piuttosto corte, gongie e con cute molliccia; il palmo ha poche linee, larghe e poco profonde; il rapporto palmo dita è a favore del primo; le unghie sono corte, squadrate, spesse e dure.
L'angolo formato dal braccio con l'avambraccio è compreso tra 140° e 160° gradi in senso anteriore; in posizione eretta l'avambraccio è sempre proiettato in avanti e non in linea retta con il braccio nell'iperestensione forzata.
A livello degli arti inferiore, la coscia e la gamba non sono in linea retta, ma senza una grande deformazione angolare.
Testa:
Il cranio ha un perimetro di media grandezza, più frequentemente brachicefalo, raramente meso o dolicocefalo; la fronte è rotonda, sfuggente e corta.
Lo stadio dominante del viso è quello inferiore, cioè lo stadio masticatorio-digestivo, con mascella inferiore sviluppata e con le branche montanti larghe; il mento è rotondeggiante, largo e sfuggente. Le arcate dentali superiori e inferiori sono perfettamente in contatto; i denti sono larghi e molto bianchi; gli incisivi sono piuttosto corti, i molari sono eccessivamente larghi, i canini sono poco accentuati. La volta palatale è sensibilmente larga con un buon equilibrio tra il diametro antero-posteriore e trasverso. Il viso è tendenzialmente rotondeggiante con dominanza dello stadio inferiore masticatorio. Il naso tende al rotondeggiante, spesso concavo o all'insù; le labbra sono larghe, carnose e molli, pittosto pallide. Il viso del biotipo entoblastico corrisponde al Dilatato Ipo-eccitabile del Corman.
Gli aspetti temperamentali dell'entoblastico sono quelli descritti nel temperamento linfatico e si possono riassumere con:
- bassi livelli di atttività psico-motoria, con azioni e reazioni lente e torbide;
- bassi livelli di potenziali neuro-psichici e di frequenze;
- ipoemotività con mancanza di plasticità e di vibrazione emotiva con l'ambiente ;
- mancanza di sintonia e tendenza alla misantropia e alla sociabilità di tipo protettivo;
- dominanza dell'istinto di conservazione;
- intelligenza di tipo assimilitativo-ripetitivo con dominanza della funzione sensoriale (sensazione di Jung) e con immaginazione legata a stimoli esclusivamente sensoriali.
 
REAZIONE DELL'ENTOBLASTICO ALL'AMBIENTE
- freddolosità con fobia per il freddo ma soprattutto per l'umidità che aggrava notevolmente la sua idrofilia cellulare e tessutale;
- compostezza psicologico-comportamentale legata ad un carattere dominante della cessione-attesa (Moretti), con un desiderio di ordine, di precisione quasi ossessiva;
- insicurezza con bisogno di crearsi un nucleo familiare protettivo; paura e ansia nell'affrontare l'ambiente che non conosce;
L'entoblastico è un anabolico-anaerobio con carenza di catalizzatori liberatori di energia; gli organi vegetativi, ad eccezione di quelli connessi con l'assimilazione, e i sistemi della vita di relazione sono globalmente rallentati.
Le relazioni psico-motorie sono lente e c'è una netta tendenza alla ipoestesia all'endestesismo.

COSTITUZIONE MESOBLASTICA


La moderna Omeopatia, nella sua applicazione terapeutica è in stretta funzione con la Costituzione Biotipologica del malato. Tale differenziazione parte dallo studio embriogenetico con vaultazione antropometrica al fine di individuare quale dei tre foglietti embrionari sia predominante. La predominanza dell'uno o dell'altro foglietto comporta una impronta morfologica, costituzionale e comportamentale - reattiva. La risultante di tale struttura comporta sia un biodinamismo che un comportamento diatesico predisposizionale alle patologie.
Dal foglietto embriogenetico mesoblastico derivano:
- i muscoli striati e lisci;
- lo scheletro;
- il sistema cardiocircolatorio;
- il sistema urogenitale;
- la milza;
- la corticale del surrene.
Alla costituzione mesoblastica, che in termini di dominanza fisiologico-funzionale si esprime con ipermesoblastismo, con entoblastismo discreto e carenza di ectoblastismo, viene associato il temperamento sanguigno di Ippocrate e Periot.
CRASI ENDOCRINA
- Iperpituitarismo anteriore;
- Ipersurrenalismo corticale;
- Ipergonadismo;
- Ipotiroidismo di media entità e/o eutiroidismo.
CARATTERISTICHE FISIOLOGICO DISFUNZIONALI
- Anfotonia con dominanza vagale;
- Anabolismo dominante di tipo aerobio;
ciò può avvenire per la grande disponibilità di ossigeno, per la glicolisi aerobica permette una grande quantità di ATP disponibile per i processi energetici cellulari. Nella glicolisi anaerobia, più evidente nella costituzione entoblastica, per la non elevata quantità di ossigeno, la fosfogliceraldeide (metabolita intermedio del catabolismo del glucosio per la via glicolitica di Embden-Meyerhof) può trasformarsi in acido fosfoglicerico e quindi passare per l'acido piruvico ed il ciclo dell'acido citrico (ciclo di Krebs) per l'ossidazione del NADH (diidronicotinamideadenin- dinucleotidefosfato), grazie all'accettazione di idrogeno da parte dell'acido piruvico e formazione di NAD+ e di acido lattico. Mediante la fosforilazione ossidativa, che avviene a livello dei mitocondri e che necessita di ossigeno, si ottengono 15 ATP per mole di acetil-CoA.
- Ipergenitalismo;
- Eretismo cardio-circolatorio;
- Funzione respiratoria dominante;
- Dispancreatismo con tendenza iperglicemica;
- Tendenza iperuricemica;
- Tendenza ipercalorica (per la contrazione delle masse muscolari ben sviluppate nel mesoblastico)
 
MORFOLOGIA
Corporatura:
Sono soggetti piuttosto corpulenti e stenici per il buon sviluppo delle masse muscolari e della struttura ossea; la taglia è in genere inferiore alla media.
La cute è rosèa con ricca vascolarizzazione del derma; il tronco è largo e massiccio con netta prevalenza sugli arti, che fanno di questo biotipo il classico brevilineo stenico secondo la biotipologia di Nicola Pende.
Il torace è in genere, largo, lungo e villoso; il ventre è meno sviluppato.
Membra:
La netta dominante "brevilinea" di questo biotipo è evidente dal fatto che gli arti superiori e inferiori sono più corti rispetto al tronco.
Il collo è grosso, muscoloso e chiaramente corto; gli arti inferiori hanno scarsità di pannicolo adiposo, ma sono grossi, robusti e dotati di masse muscolari in rilievo.
Le ossa sono mediamente grosse per un accrescimento di tipo più metafisario che epifisario. La mano è grande, le dita sono più corte rispetto al palmo e piuttosto squadrate. Le linee del palmo sono poco numerose, molto evidenti per la profondità dei solchi; le unghie sono dure, spesse e quadrate.
L'angolo formato dal braccio con l'avambraccio è compreso tra 160° e 170° gradi in senso anteriore; in posizione eretta è l'avambraccio è sempre proiettato in avanti e non in linea retta con il braccio nell'iperestensione forzata, meno accentuato nell'entoblastico.
A livello degli arti inferiori, la coscia e la gamba non sono allineati in linea retta ma senza una grande angolatura.
Testa:
Il cranio è ben sviluppato in tutti i diametri, ma l'altezza prevale sulla larghezza, le forme brachicefale e mesocefale sono le più frequenti. Lo stadio dominante del viso è quello respiratorio-nasale, segno evidente della fisiologica dominanza dell'apparato respiratorio. Il naso è prominente, spesso convesso e voluminoso; il mento spesso è quadrato e prominente, indice di un iperpituitarismo anteriore. Le arcate dentarie superiori e inferiori hanno un buon contatto ma certe volte si può notare un lieve prognatismo. I denti sono più grandi dell'entoblastico, lo smalto è meno bianco, tende al giallastro; i molari sono grandi, i canini sono molto sviluppati, indice di una formazione "aggressiva" verso l'ambiente, gli incisivi hanno la forma "a losanga". La volta palatale è ben conformata e larga, con una prevalenza del diametro antero-posteriore su quello trasversale. Il viso è tendenzialmente ovale e meno rotondeggiante del biotipo entoblastico. Le labbra sono molto carnose e di un colorito piuttosto rosso. Il viso del biotipo mesoblastico corrisponde al dilatato iper-eccitabile del Corman. Il derma di questo biotipo è tendenzialmente molto vascolarizzato per ricchezza di vasi e di tessuto reticolo-endoteliale, tutti elementi di derivazione mesoblastica. Il colorito della cute è quindi piuttosto rossastro, soprattutto in quei distretti a maggior vascolarizzazione come le gote e le labbra. Questa costituzione è più predisposta all'iperglobulinemia (morbo di Vaquez), soprattutto in fase avanzata della vita, si assiste ad una cianosi congestiva della cute del viso e del corpo, che corrisponde all'habitus apopletticus della tipologia ippocratica.
 
ASPETTI TEMPERAMENTALI
Gli aspetti temperamentali del mesoblastico sono quelli descritti nel temperamento sanguigno e si possono riassumere con:
- alti livelli di attività psico-motoria,con azione e reazioni rapide e immediate;
- potenziali neuro-psichici validi con buone frequenze;
- emotività senza intense fasi di "iper" con buona sintonia verso l'ambiente e tendenza alla socializzazione con atteggiamento nomadico;
- dominanza della funzione vitale;
- intelligenza di tipo creativo-intrepretativo con dominanza della funzione sentimento di Jung e con immaginazione esuberante e creativa.
REAZIONE DEL MESOBLASTICO ALL'AMBIENTE
- Calorosità con fobia per il caldo, sia per un ambiente chiuso che per il clima; (il sanguigno non sopporta il sole in testa per il suo habitus apoplettico e teme il caldo umido che aggrava la sua difficoltà nell'eliminare il calore con la traspirazione);
- Estrema socialità con bisogno di comunicazione, di consensi con tendenza alla primarietà (carattere dell'assalto per Moretti).

IPERTROFIA TONSILLARE CRONICA (F.Baccari)

 

Una strategia, nel rispetto dei canoni della medicina olistica, per la profilassi e la cura nei soggetti affetti da ipertrofia tonsillare cronica, predisposti a flogosi acute stagionali e recidivanti, viste dall'osservatorio clinico del medico di famiglia.
Lo scopo di questo lavoro è stato quello di individuare un protocollo terapeutico e di profilassi della ipertrofia tonsillare cronica e delle sindromi correlate al fine di ridurre gli episodi morbosi, con riduzione dei giorni di astensione dalle attività quotidiane, con una riduzione dell'uso di farmaci che non dessero garanzia di successso nel tempo e non ultimo la riduzione della spesa farmaceutica del S.S.N. Nell'impostazione ideologica scientifica, non si è voluto avversare alcun tipo di farmaco ma solo ricercare una via di riabilitazione del sistema delle difese immunitarie.
Tale desiderio nasce al fine di creare una popolazione più autosufficiente nel proteggersi da aggressioni microbiologiche e capace di un controllo maggiore sulla reattività cellulare dei vari tessuti.
 
Criteriì di selezione dei pazienti inseriti nei tre gruppi di studio
Su un totale di 67 pazienti, i gruppi sono stati composti da:
1 gruppo n. 16 pazienti = 24%
Ipertrofia tonsillare, in assenza di linfonodi palpabili, in assenza di alterazioni dei reperti ematochimici ( VES, ASLO - TAS, PCR, Mucoproteina);
 
2 gruppo n. 43 pazienti = 64%
Ipertrofia tonsillare, in presenza di linfonodi palpabili, in assenza di alterazioni dei reperti ematochimici ( VES, ASLO - TAS, PCR, Mucoproteina).
 
3 gruppo n. 8 pazienti = 12%
Ipertrofia tonsillare, in presenza di linfonodi palpabili, in assenza di alterazioni dei reperti ematochimici ( VES, PCR, Mucoproteina) ad eccezione del solo valore di ASLO - TAS furori dai valori normali.
 
L'età dei pazienti è stata variabile da 3 a 14 anni.
Essendo questa la fascia di età di interesse pediatrico, al fine di richiamare anche l'attenzione dei pediatri allo studio, abbiamo escluso dalla ricerca i pazienti di età > 14 anni ( che comunque sono stati trattati con risultato omogeneo ai gruppi di studio ).
Non essendoci particolari di rilievo della distribuzione delle fasce di età nei tre gruppi in esame, si ritiene trascurabile il dato.
 
 
Materiali e metodo
Le sostanze impiegate sono state date in due tipi di formulazioni:
 

1 )             Manganese gluconato     29.5 mg

               Rame gluconato  25.9 mg

               Glucosio                5 g

               acqua                   q.b. a 100 ml

       

confezionati in fiale bevibili da 2 ml.
 
la scelta di tale formulazione pronta, reperibile in farmacia e distinta dalla denominazione commerciale "FLUXUM METALLI D/2 fiale bevibili" è avvenuta in base alle proprietà degli oligoelementi Manganese e Rame, caratterizzanti la diatesi IPOSTENICA secondo TETAU.
Su tale presupposto, il preparato "FLUXUM METALLI D/2 fiale bevibili" è stato somministrato in quantità di una fiala da bere, al mattino a digiuno, a giorni alterni per tre mesi. La posologia rimane invariata sia per età del paziente che per gruppo di studio di appartenenza.
 
 
 

2 )             Abete bianco    M.G.    1 DH

               Betulla bianca  M.G.    1 DH

               Faggio          M.G.    1 DH

               Rosa canina     M.G.    1 DH

               Jìng jìè           ( macerato idro-alcolico )              a/a

 

confezionato in flaconi da 150 ml
la scelta di tale formulazione pronta, reperibile in farmacia e distinta dalla denominazione commerciale "PROFISIL 150 ml" è avvenuta in base alle proprietà fitoterapiche riconosciute ai suoi componenti. Tralassciando la descrizione per ciascun componente si può giungere alla sintesi che tale somma di fitocomplessi, in azione sinergica, sono:
 
- Immunostimolanti
- Antiflogistici O.R.L.
- Drenanti mesenchimali
Su tale presupposto, il preparato "PROFISIL 150 ml" è stato somministrato in quantità giornaliera di 5 gtt. / kg / die suddivise in tre somministrazioni in poca acqua, prima di colazione, pranzo e cena per un periodo di tre mesi.
 
I pazienti sono stati inseriti nella ricerca via via che venivano all'osservazione clinica nel periodo 01/10/95 fino al 31/12/95. Durante tale periodo i pazienti sono stati controllati con frequenza mensile. I controlli venivano effettuati su tutta la sfera O.R.L. e non solo sulla Ipertrofia Tonsillare. I dati di rilevazione sui controlli ai pazienti che al 30/10/95 avevano terminato il primo mese di cura, incoraggiano a protrarre il lavoro sui nuovi pazienti. Tale tendenza è mantenuta sino al termine del 31/12/95.
La valutazione finale del risultato della ricerca non è però al termine dei tre mesi di cura di ciascun paziente, ma al 30/04/96.
Data, questa, in cui anche l'ultimo dei pazienti ha trascorso almeno trenta giorni dopo la sospensione del trattamento e comunque tutti abbiano superato la stagionalità di maggiore incidenza della riacutizzazione della patologia faringo-tonsillare.
Durante lo studio è avvenuto che:
- n.6 pazienti pari al 9% del totale di n.67 pazienti nei tre gruppi ( di cui n.5 pazienti apparteneti al 3° gruppo ), hanno subito terapie concomitanti per patologie non O.R.L. e non conseguenti al trattamento in corso.
- n.8 pazienti pari al 12% del totale di n.67 pazienti nei tre gruppi
( di cui n.2 pazienti apparteneti al 1° gruppo ), hanno interrotto la terapia.
L'età di questi n.8 pazienti era al disotto dei sei anni.
Il motivo di tale interruzione è stata giustificata dalle mamme:
- come impossibilità a gestire regolarmente le somministrazioni per motivi inerenti la quotidianità dell'ambiente familiare;
- rifiuto del bambino a seguire la terapia
Ambedue le motivazioni ci inducono a pensare che questi piccoli pazienti, potranno curarsi solo quando saranno autosufficienti.
 
 
STIME CONCLUSIVE DELLO STUDIO
Alla data del 30/04/96 i risultati sono i seguenti:
Su un totale di 53 pazienti che hanno portato a termine il protocollo:
 
1 gruppo n. 11 pazienti = 21%
Ipertrofia tonsillare, in assenza di linfonodi palpabili, in assenza di alterazioni dei reperti ematochimici ( VES, ASLO - TAS, PCR, Mucoproteina);
Più che evidente riduzione del volume tonsillare con quadro assimilabile alla normalità morfofunzionale. Assenza totale di segni di flogosi. Durante il periodo invernale non si sono manifestati processi infiammatori nè a carico dell'apparato tonsillare nè di natura febbrile in genere.
 
2 gruppo n. 36 pazienti = 68%
Ipertrofia tonsillare, in presenza di linfonodi palpabili, in assenza di alterazioni dei reperti ematochimici ( VES, ASLO - TAS, PCR, Mucoproteina);
Più che evidente riduzione del volume tonsillare con quadro assimilabile alla normalità morfofunzionale; linfonodi loco-regionali non palpabili, nella maggior parte dei casi, già dal secondo mese di cura.
Sui 36 pazienti appartenenti al gruppo, solo 3 sono stati affetti da lieve sindrome influenzale in assenza di flogosi tonsillare nè tantomeno di altri distretti respiratoriì.
 
3 gruppo n. 6 pazienti = 11%
Ipertrofia tonsillare, in presenza di linfonodi palpabili, in assenza di alterazioni dei reperti ematochimici ( VES, PCR, Mucoproteina) ad eccezione del solo valore di ASLO - TAS;
Più che evidente riduzione del volume tonsillare con quadro assimilabile alla normalità morfofunzionale; linfonodi loco-regionali non palpabili. Sui 6 pazienti appartenenti al gruppo, tutti sono stati affetti da lieve sindrome influenzale in assenza di flogosi tonsillare nè tantomeno di altri distretti respiratoriì.
Ambedue le preparazioni sono prodotte e commercializzate da una nota azienda fito-gemmoterapica che pur approvando nella metodologia lo studio da noi condotto, non viene citata per non venir meno ai principiì di equo rapporto tra l'Istituto e le Aziende del settore.

 

Fonte: http://www.briciolaonlus.it/Esperienze.doc

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Autore del testo: http://www.briciolaonlus.it

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