Apparato escretore

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Apparato escretore

 

L’apparato escretore

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FUNZIONI DELL’APPARATO ESCRETORE

Tutte le settimane gli automezzi della nettezza urbana portano alle discariche, agli inceneritori oppure al riciclaggio gli scarti che noi produciamo ogni giorno. Se ciò non avvenisse, le nostre case si riempirebbero di rifiuti e prolifererebbero microrganismi di tutti i tipi, tra cui, probabilmente, alcuni dannosi per la salute.
Anche il nostro corpo produce di continuo sostanze di rifiuto che, se accumulate, avvelenerebbero l’organismo. Alcune scorie nocive vengono eliminate attraverso i polmoni, la pelle e l’intestino, ma questo compito fondamentale spetta all’apparato escretore. Infatti:

l’apparato escretore filtra e rimuove dal sangue le sostanze che devono essere definitivamente eliminate dal corpo. Questi prodotti di rifiuto sono espulsi dal corpo attraverso l’urina, difatti questo apparato ne elimina ogni giorno circa un litro e mezzo.

Altrettanto fondamentale è la regolazione del volume del sangue: se il nostro organismo si limitasse a incorporare tutta l’acqua presente in ciò che beviamo e mangiamo e la immettesse nella circolazione, finiremmo per scoppiare come palloncini troppo gonfi. Per questo motivo l’apparato escretore svolge anche un altro importantissimo compito:

Esso regola la quantità di acqua trattenuta nel corpo e, in particolare, nel sangue, attraverso un processo attuato dai reni, gli organi principali di questo apparato.

In questo modo il contenuto di liquidi nel nostro corpo non subisce in genere variazioni superiori all’1%. Questa capacità che il nostro corpo ha di mantenere un ambiente interno relativamente stabile viene chiamata omeostasi ed è una delle più importanti caratteristiche degli esseri viventi.

GLI ORGANI DELL’APPARATO ESCRETORE

Gli organi che costituiscono l’apparato escretore sono:

  • i reni, che filtrano il sangue e producono l’urina;
  • gli ureteri, che collegano i reni alla vescica;
  • la vescica, in cui si raccoglie l’urina;
  • l’uretra, attraverso la quale l’urina viene espulsa all’esterno.

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STRUTTURA E FUNZIONAMENTO DELL’APPARATO ESCRETORE

Espulsione sostanze di rifiuto

I reni sono due organi a forma di fagiolo, lunghi circa 12 cm, larghi circa 7 cm e pesanti circa 150 grammi l’uno.  Sono posti ai lati della colonna vertebrale nella parte alta della cavità addominale.
Visti in sezione, essi risultano costituiti da due parti: una regione esterna, detta corticale, e una regione interna, detta midollare. Essi inoltre sono dotati di una cavità detta pelvi o bacinetto renale, le cui numerose diramazioni raccolgono l’urina prima che arrivi alle uretere.
L’unità funzionale dei reni è il nefrone. Ogni rene è composto da circa un milione di nefroni, ognuno dei quali riceve il sangue proveniente dal sistema circolatorio e più precisamente dall’arteria renale. Ogni nefrone è costituito dal tubulo renale, un tubicino arrotolato. Un’estremità del tubulo è fatta a forma di coppa: è la capsula di Bowman, che avvolge una sorta di gomitolo di capillari sanguigni arteriosi, detto glomerulo. È proprio nel glomerulo che giunge dall’arteria renale il sangue da filtrare. Dopo la filtrazione il sangue arriva al tubulo, che a sua volta rimanda al glomerulo il sangue purificato, che lascia i reni e ritorna in circolo attraverso le vene renali. Le sostanze di scarto del sangue, invece, vengono incanalate nel dotto collettore sotto forma di urina e portate al bacinetto renale. Infine l’urina passerà attraverso le uretere e raggiungerà la vescica, che la immagazzina temporaneamente per essere espulsa così dall’uretra.

apparato escretore

Mantenimento dell’equilibrio idrico

Esistono due meccanismi per conservare la giusta quantità di acqua nell’organismo: la sete e la regolazione della concentrazione dell’urina.
Quando, per qualsiasi motivo, diminuisce la quantità di acqua nel corpo (per esempio, dopo una camminata sotto il sole estivo), aumenta la quantità di soluti nel sangue; questo stimola una zona nel cervello che fa nascere la sensazione di sete.
L’acqua ingerita dilata lo stomaco e la tensione delle sue pareti fa cessare lo stimolo della sete prima ancora che l’acqua sia effettivamente assorbita.
Contemporaneamente, finché non si beve, viene secreto l’ormone antidiuretico (ADH), che rende le pareti dei tubuli renali più permeabili all’acqua, in modo da farne riassorbire una maggiore quantità: così l’urina è più concentrata e viene dispersa meno acqua al momento della sua espulsione.
Viceversa, se si beve più acqua del necessario, l’ADH non viene secreto, l’acqua non è riassorbita e l’urina prodotta risulta molto diluita.

 

 

LE MALATTIE DEL SISTEMA ESCRETORE

Alcune malattie del sistema escretore possono essere: insufficienza renale cronica, cistite, calcoli renali, carcinoma renale, sindrome del rene policistico e le glomerulonefriti.
Le glomerulonefriti sono malattie che colpiscono il glomerulo, il gomitolo di capillari che all’interno del nefrone svolge la funzione di filtrare il sangue, eliminando i prodotti di scarto in modo che passino nelle urine e trattenendo cellule e proteine. Se i glomeruli vengono danneggiati:

  •  nelle urine passano globuli rossi che possono determinare tracce di sangue visibili a occhio nudo o rilevabili solo con un esame delle urine;
  • Nell’organismo si accumulano liquidi e sostanze di scarto, provocando gonfiori al volto o alle caviglie, aumentando la pressione arteriosa e determinando una serie di conseguenze patologiche a livello di molti altri organi e sistemi, dai polmoni alle ossa.

Le glomerulonefriti in rari casi si sviluppano per ereditarietà, a causa di farmaci o come conseguenza di altre malattie (tumori); ma nella maggior parte dei casi le glomerulonefriti dipendono da reazioni anomale del sistema immunitario. Il contatto con virus o batteri, per esempio, ostacola la corretta filtrazione di sangue e in alcuni casi il paziente guarisce completamente dalla malattia, in altri ,invece, il danno renale risulta irreversibile, tanto che il paziente deve ricorrere alla dialisi.
La dialisi è una procedura utilizzata per depurare il sangue dalle sostanze di rifiuto prodotte dal metabolismo quando entrambi i reni non sono più in grado di farlo. Solo in Italia decina di migliaia di persone, tra cui molti bambini e giovani, devono sottoporsi alla dialisi.
La procedura più diffusa è l’emodialisi: due o tre volte la settimana il paziente deve recarsi in ospedale o in un centro specializzato dove in circa 4 ore viene effettuata la depurazione del sangue mediante un’apposita apparecchiatura. Una procedura alternativa è la dialisi peritoneale, eseguita attraverso un catetere inserito stabilmente nella cavità addominale. Questo tipo di dialisi si può svolgere a casa propria, manualmente quattro volte al giorno o automaticamente durante la notte.

 

Improta I. e Borelli S.

Fonte: https://paolosegato.files.wordpress.com/2015/02/escretore.docx

Sito web da visitare: https://paolosegato.files.wordpress.com/

Autore del testo: sopra indicato nel documento di origine

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