Apparato genitale femminile

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Apparato genitale femminile

 

Apparato riproduttivo femminile

L’apparato riproduttivo femminile è formato:

dagli organi genitali interni che comprendono:

-le due ovaie con le tube,
-l’utero
-la vagina

dai genitali esterni che comprendono:

-il clitoride,
-le grandi e le piccole labbra

 


 

 

 

Gli organi genitali restano in fase di quiescenza fino alla pubertà. Con l’inizio della sintesi degli ormoni gonadotropici, da parte dell’ipofisi, si attuano molte modificazioni che si manifestano con il menarca o mestruazione (attorno ai 10/13 anni)

Il ciclo mestruale si ripete ogni 28 giorni per tutto il periodo riproduttivo, tranne che durante una gravidanza.

Ad un certo punto della vita (intorno ai 50 anni), i cicli mestruali diventano irregolari fino a cessare completamente, e la donna entra in una fase detta di menopausa.

Le ovaie

 

Sono organi pari situate all’interno della pelvi, a forma di oliva (3x2 cm). Sono contenute nel legamento largo dell’utero e legate all’utero da un peduncolo detto mesovaio, una piega peritoneale attraverso la quale passano i vasi sanguigni dell’organo.



L’epitelio superficiale che ricopre l’ovaio è detto Epitelio germinativo, poiché si riteneva, sbagliando,  che questo epitelio cubico semplice fosse il precursore delle cellule germinali.

Sotto l’epitelio germinativo è presente una capsula connettivale fibrosa detta Tonaca Albuginea.

E’ possibile riconoscere una zona corticale  ricca di cellule e una zona midollare, formata da tessuto connettivale lasso molto vascolarizzato da vasi provenienti dalle arterie ovariche.

Zona corticale.

La corticale è caratterizzata dalla presenza dei follicoli ovarici contenenti gli ovociti.

Dopo un mese di vita embrionale nel sacco vitellino entodermico possono identificarsi le cellule germinali primordiali o protogoni.
Questi migrano verso le gonadi in via di sviluppo e si differenziano in  ovogoni o oogoni.

Gli oogoni si dividono svariate volte per mitosi mentre migrano sulle creste genitali diventando 3-4 milioni. Colonizzano la corteccia dell’ovaia  e continuano a dividersi fino al 5° mese di vita fetale. Molti oogoni vanno perduti per degenerazione, con un processo detto di atresia.

Gli oogoni cessano di dividersi per mitosi e entrano nella profase (diplotene) della prima divisione meiotica , trasformandosi tutti in oociti primari prima della nascita o nei primi giorni di vita. Nell’ovaio quindi, non ci sono più oogoni alla nascita.   Infatti, in una bambina alla nascita è presente un numero fisso di oociti primari (circa 400.000) che non si dividono, anzi andranno diminuendo per atresia.

Gli oociti primari permangono in uno stato di quiescenza fino all’ovulazione, dopo di che sono stimolati a concludere la loro prima divisione meiotica.

Alla comparsa delle mestruazioni una donna possiede circa 400.000 follicoli, ma le ovulazioni utilizzeranno circa 450 oociti e i rimanenti
andranno perduti.

La zona corticale è formata da:

lo stroma  (tessuto connettivo di supporto)

cellule stromali (simili  a fiboblasti)

follicoli ovarici

follicoli ovarici

I follicoli ovarici sono circondati dallo stroma e sono costituiti da:

un oocita primario

da cellule follicolari (disposte attorno all’oocita)

 


 

Lo stadio di crescita del follicolo o lo sviluppo dell’oocita permettono di suddividere lo sviluppo di un follicolo in quattro fasi:

  1. follicolo primordiale (stadio iniziale dello sviluppo, abbondanti prima della nascita e poi diminuiscono, è presente un oocita primario fermo nello stadio della profase I della meiosi e cellule follicolari monostrato separate dallo stroma da una lamina basale)
  2. follicolo primario unilaminare (oocita primario più grande, con un nucleo detto vescicola germinale, cellule follicolari cubiche monostrato o unilaminari) e  follicolo primario multilamellare (compare in questa fase la zona pellucida formata da glicoproteine che separa l’oocita dalle cellule follicolari che diventano cellule della granulosa. Le cellule stromali formano la teca interna molto vascolarizzata che produce androstenedione convertito in estradiolo dalle cellule della granulosa e una teca esterna composta di connettivo fibroso.
  3. follicolo secondario (le cellule della granulosa proliferano poichè stimolate dall’ormone follicolo stimolante FSH prodotto dall’ipofisi anteriore. All’interno della massa di cellule follicolari si producono numerose cavità che si riempiono di un liquido detto liquor follicoli, un essudato del plasma contenente gli ormoni progesterone, estradiolo e altri. La cavità interna ripiena di liquor follicoli aumenterà di volume formando l’antro, e il cumulo ooforo (vedi figura) dove l’oocita è sempre circondato da cellule follicolari che formano la corona radiata.

 

  1. follicolo di Graft (rappresenta il follicolo maturo con un diametro di circa 2,5 cm. Le cellule della porzione follicolare costituiscono la membrana granulosa. )

 

Zona Midollare

È formata da fibroblasti immersi in una matrice extracellulare ricca di collagene e fibre elastiche.  Sono presenti vasi sanguigni e linfatici. Sono presenti cellule capaci di produrre estrogeni e le cellule dell’ilo simili alle cellule di Leydig del testicolo.

 

L’utero

L’utero è un organo a forma di pera diviso in tre parti:

il corpo
il fondo
la cervice o collo dell’utero

La parete dell’utero è molto spessa e risulta formata da tre tonache:

sierosa esterna (tessuto connettivo e mesotelio) o avventizia (connettivo)
miometrio (di tessuto muscolare liscio)
endometrio (mucosa uterina)

Miometrio: è la tonaca più spessa dell’utero composta da fasci di fibre muscolari lisce separate da tessuto connettivo. I fasci di muscolatura formano quattro strati. Il primo e il quarto strato sono formati da fibre longitudinali all’organo (parallele all’asse più lungo dell’organo).

Endometrio: L’endometrio o mucosa uterina è formato dall’epitelio e dalla lamina propria, contenente ghiandole tubulari semplici, la cui parte profonda (vicino al miometrio) è ramificata. Le cellule epiteliali sono cilindriche semplici formate da cellule ciliate e secernenti. La mucosa dell’utero può essere divisa in due porzioni:

  1. funzionale (corrispondente alla porzione espulsa durate la mestruazione che si rigenera ad ogni ciclo)

 

  1. basale o permanente (rappresenta la porzione conservata che provvede alla sostituzione della porzione funzionale.

I vasi sanguigni dell’endometrio hanno un significato particolare poiché dalle arterie arciformi, disposte negli strati medi dell’endometrio, derivano due gruppi di arterie  endometriali:

  1. arterie basali (rette) destinate allo stato basale

 

  1. arterie spirali che vascolarizzano lo strato funzionale.

 

La vagina

La parete della vagina è priva di ghiandole e presenta tre strati:

  1. mucosa

 

  1. strato muscolare
  1. avventizia

mucosa

l’epitelio dello strato mucoso è pavimentoso stratificato non cheratinizzato (anche se le cellule contengono la cheratoialina). Sotto stimolazione estrogenica l’epitelio vaginale sintetizza glicogeno. I batteri vaginali metabolizzano il glicogeno trasformandolo in acido lattico, responsabile del pH acido vaginale (4.5). La lamina propria della mucosa è composta da connettivo fibroelastico lasso. Sebbene la vagina non contenga ghiandole, si attua un aumento della secrezione durante il rapporto sessuale. Tale secrezione proviene dalle ghiandole poste nella cervice unitamente al trasudato proveniente dalla lamina propria.

strato muscolare

è formato da cellule muscolari lisce disposte in modo che le fibre esterne (longitudinali) si intersechino con quelle interne (circolari). E’ presente uno sfintere muscolare di fibre striate, che circonda la vagina in corrispondenza del vestibolo.
Avventizia

È formata da un tessuto connettivo fibroelastico denso molto vascolarizzato che permette di fissarla agli organi vicini.

La porzione iniziale della vagina ove sono presenti le piccole labbra (genitali esterni) si definisce zona vestibolare o vestibolo. Essa presenta la terminazione dei dotti delle ghiandole di Bartolini, secernenti muco e ghiandole vestibolari minori.

Fonte: http://www.uniroma2.it/didattica/CITISTBINF/deposito/Apparato_riproduttivo_femminile.doc

Sito web da visitare: http://www.uniroma2.it

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