Dermatologia

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Dermatologia

 

Le Virosi Cutanee

 

Le virosi cutanee sono patologie virali che possono coinvolgere principalmente la cute.
Non ci sono tantissime patologie virali cutanee ma, quelle che ci sono, possono essere di un certo interesse soprattutto per la loro  TENDENZA a RECIDIVARE , per il loro aspetto epidemiologico poiché sono patologie di comunità e per la presenza di POTENZIALITA' ONCOGENETICHE(alcuni virus cutanei in determinate condizioni sono in grado di causare tumori cutanei).

 

PAPILLOMAVIRUS  (HPV)

Le verruche normali sono legate all' HPV 1-2.
Le verruche dei macellai sono legate all'HPV 4-7
L'HPV 13 è legato al carcinoma linguale, l'HPV 16-18 sono cause più frequenti di tumori cutanei delle zone periorifiziali ( papulosi Bowenoide), l'HPV 16 è anche causa del CIN, neoplasia della cervice uterina.
Le verruche in sede mucosa vengono chiamate condilomi; i condilomi genitali sono causati da HPV 6-11 ( questi non hanno potenzialità oncogenetiche).
Quando ci sono quadri di papillomatosi è sempre importante andare a curare il sottotipo di HPV coinvolto ( lo fanno i dermatologi ma anche i ginecologi e gli urologi negli MTS ( centri per le malattie a trasmissione sessuale).

 

TIPI DI VERRUCHE

  • VERRUCA VOLGARE (HPV2) o PORRO volgarmente detto

Singola lesione ipercheratosica localizzata sul dorso delle mani

  • VERRUCHE PALMOPLANTARI ( HPV 1-2)

Come le verruche volgari però in sede palmoplantare

  • CONDILOMI ACUMINATI (HPV 6-11)

Verruche in sede mucosa o pseudomucosa. Vengono detti acuminati per distinguerli da quelli piani che insorgono nelle stesse sedi ma come lesioni secondarie della sifilide

  • VERRUCHE FILIFORMI

Verruche in sede nasale, sublinguale……….sono allungate, molto sottili con un modesto peduncolo di impianto

  • VERRUCHE PIANE ( HPV 3-10 )

Difficili da riconoscere se non si ha un minimo di pratica. Sono legate ad HPV non oncogeni ( a differenza dell'HPV 16-18-31-33 che sono sottotipi coinvolti nella patogenesi di neoplasie della cervice uterina e dei carcinomi periorifiziali della zona genitale in entrambi i sessi)

I NB. Quando vedete un soggetto che ha tante verruche (150-200) non potete pensare bene!
Il virus della verruca infatti è controllato dal sistema immunitario ( linfociti T CD4 e CD8 ) e quando c'è riduzione del sistema immunitario (soggetti trapiantati, AIDS, leucemia….) le verruche aumentano di numero. In condizioni quindi di immunodeficienza e/o di immunosoppressione che determinano una carenza T linfocitaria si può avere l'insorgenza di numerose verruche o condilomatosi che vanno viste sempre con sospetto a meno di una condizione specifica tipo quella del macellaio.
Spesso si riscontrano quadri di verruche multiple o condilomatosi recidivanti dopo sospensione del trattamento in soggetti HIV+.
Se non ci sono ragioni specifiche che possono giustificare un quadro multiplo va sempre indagato il sistema immunitario.

II NB.Le verruche plantari, a differenza di quelle volgari che tendono a crescere all'esterno con aree ipercheratosiche, si presentano come lesioni tondeggianti a limiti netti puntinate con tanti piccoli capillari trombizzati ( punti neri). Un'altra caratteristica che permette di differenziare la verruca plantare dal callo è la interruzione del disegno cutaneo (dermatoglifi) in corrispondenza della verruca; nel callo invece i dermatoglifi  si vedono quasi più del normale.
Casi dubbi possono essere rappresentati dal tiloma callosità presente nelle zone di pressione in cui il disegno cutaneo può essere parzialmente interrotto. La verruca rispetto al tiloma è però vascolarizzata.

III NB Le verruche filiformi sono delle papillomatosi ritrovabili anche nel frenulo linguale, ricordano condilomi ritrovabili nel cavo orale anziché a livello genitale

Ô Quello che si può dedurre è che, acquisito che l'HPV tende ad infettare gli strati superficiali della cute, si potranno manifestare lesioni cliniche differenti a seconda di quanto spessa è l'epidermide e di conseguenza di quanto è favorito il virus nella crescita

TRATTAMENTO

  • CRIOTERAPIA         :eradica la lesione a livello della giunzione dermo-

epidermica

  • LASERTERAPIA ( con un termocoagulatore ) :necrotizza tutta la zona

ritenuta infetta

  • STIMOLAZIONE RISPOSTA IMMUNITARIA (linfocitaria e macrofagica)

al fine di creare una risposta antivirale locale.

  • E' il tipo di trattamento cui si ricorre nel caso in cui ci siano numerose verruche (100-200).

La stimolazione della risposta immune si può fare formalmente con la vitamina Cche, poiché da sola non fa quasi nulla, si associa spesso alla cimetidina ( è nata come preparato antiulcera ma ha anche un'azione stimolante del sistema immunitario, può dare una sregolazione della prolattina, parametro che va monitorato soprattutto nel maschio) alla dose di 3-4 compresse da 400 mg al giorno per 40-60 giorni.

  • Un'altra strategia però meno utilizzata soprattutto per il costo è l'utilizzo dell'IMICHIMOD (è un immunostimolatore locale), viene utilizzato sempre in condizioni di condilomatosi multiple importanti o che recidivano. Questo preparato è un gel che si può mettere nella zona genitale ma anche in viso.
  • L'immunostimolazione locale si può ottenere anche con i retinoidi che sono cheratolitici e immunostimolanti. I retinoidi per via sistemica vanno utilizzati in pazienti in buone condizioni generali.In quanto potenti inibitori della produzione di sebo vengono utilizzati anche nell'acne grave. Pazienti che prendevano l'acido cis-retinoico per l'acne vedevano scomparire le loro verruche nell'arco di 15 giorni.

 

N.B.        L'IMICHIMOD è un preparato costoso ( 80 euro al tubetto)così come per i retinoidi, per cui queste non sono terapie né di prima né di seconda linea ma di terza (IMICHIMOD) e quarta (retinoidi): Vengono comunque prima della chirurgia.   Se pensate di avere a che fare con un paziente normale tutto ciò che è stato detto sulla immunostimolazione non serve : sono sufficienti le tecniche di couretage, ma se pensate di avere a che fare con un paziente trapiantato siete già autorizzati a partire dalla cimetidina.

 

  • CHIRURGIA TRADIZIONALE :non è la soluzione migliore per una infezione

superficiale..pensate ad un intervento chirurgico a livello plantare….il paziente non può camminare per 20 giorni, deve togliere i punti, ha un esito di cicatrice chirurgica……insomma la chirurgia viene tenuta come ultima possibilità! ( tenendo comunque presente che non si può eradicare chirurgicamente un'infezione).

  • TRATTAMENTO CON COURETTE :(tipo una lametta da barba): si fa un

Grattamento superficiale che elimina l'epidermide ( ci si ferma al primo sanguinamento ).
Una volta raggiunto lo stato basale viene coagulato utilizzando acqua ossigenata concentrata concentrata ( a 120 volumi) oppure utilizzo nitrato d'argento.
E' un trattamento abbastanza doloroso che viene fatto in anestesia locale ( anche no se sono 1-2 verruche). Per le verruche piane è il trattamento elettivo!

  • TRATTAMENTO CON ACIDI :unica terapia alternativa al couretage.

Intuitivamente gli acidi che si utilizzano sui piedi o sulle mani sono diversi e a diverse concentrazioni da quelli che si usano in viso. Si utilizzano degli unguenti in cui l'olio di vaselina fa da eccipiente e poi si aggiunge Acido Salicilico al 5-10% non di più ( acidi più potenti potrebbero causare degli esiti importanti che non sono accettabili soprattutto in viso).
Un'alternativa all'Acido Salicilico è l'acido retinoico che è cheratolitico ( si usa a concentrazioni dello 0,05%) ed è utile nella cura e prevenzione delle verruche piane. L'utilizzo di questi acidi va fatto sempre dopo che la verruca è stata decappata con una lametta. In generale non vanno utilizzati in viso perché possono dare esiti cicatriziali e discromie
NB:  L'applicazione di questi acidi può essere fatta sulla ferita a scopo antivirale anche dopo trattamento con courette per circa 20 giorni. Questi acidi favoriscono una più veloce risoluzione della lesione poiché hanno anche una azione pro-infiammatoria locale, in quanto irritanti.

In generale l'unica cosa che si guadagna a togliere le verruche è di far brutta figura! Infatti le verruche possono guarire da sole, se guariscono non è merito del medico e possono recidivare  indipendentemente dalla terapia che si instaura.
Ci sono pazienti con 50 verruche sotto la pianta del piede e che utilizzano cerotti all'acido salicilico al 20% senza risultato, utilizzano immunostimolatori per 2-3 mesi senza risultato, smettono la terapia e 10 giorni dopo non hanno più niente. L'unica grande soddisfazione è che se devono andare via vanno via; sono patologie a cui si deve stare " addosso" perché alla fine ne avrete ragione ma non chiedete perché alcuni pazienti rispondono più ad una forma di terapia che all'altra. Quindi :
VERRUCHE PALMO-PLANTARI

  • Terapia 1^linea : cerotto callifugo ( acido salicilico al 20%)
  • Terapia 2^linea: se non guarisce in 20-40 giorni si può pensare alla crioterapia  ( solo sul palmo della mano o sulla pianta del piede, non sul viso)

Poiché sono patologie virali superficiali benigne ricordate che nessuno accetta conseguenze, il paziente non è disposto a stare  male per la vostra terapia su di una verruca!
Ci sono alcuni condilomi in cui si utilizza la podofillina( è un acido)per poche ore poi deve essere lavata via altrimenti si gonfia tutto, si può usare l'IMICHIMOD ma prima la laser terapia : con questo non voglio dire che si può fare la laser-terapia in viso (rimane la cicatrice) ma la si fa per esempio in sede mucosa dove rimangono esiti ma meno visibili ( regione genitale, sublinguale….).
Sono patologie assolutamente benigne, non sono gravi a meno che non ci sia uno stato di immunosoppressione.
La terapia quindi va da quella medica (dal semplice cerotto callifugo agli immunostimolanti) a quella chirurgica ( dal semplice couretage alla laser-crio-terapia alla chirurgia tradizionale con i punti di sutura che è comunque l'ultima scelta).
Inoltre la terapia medica ha 2 vie:

  • Sistemica  (Vitamina C,cimetidina,retinoidi)
  • Locale                 (retinoidi e IMICHIMOD)

La terapia deve essere proporzionata alla situazione clinica e più semplice possibile.

MORBO DI BOWEN (HPV 16)

Il virus papilloma può causare il morbo di Bowen. E' un carcinoma in situ che all'inizio ha l'aspetto macroscopico di una verruca un po’ modificata. Con il tempo si possono determinare delle atipie cellulari che si traducono in neoplasia. Se si facesse una ricerca in situ con tecniche di estrazione del DNA ( tipo PCR) si potrebbe identificare il DNA dell'HPV 16 ( più frequentemente coinvolto) oppure dell'HPV 31-33.
Gli HPV che si ritrovano in queste lesioni vanno ad integrarsi nel DNA cellulare alterando qualche oncogene; quindi nel tempo le cellule vanno incontro ad una sregolazione del loro ciclo cellulare con tendenza alla tumorigenesi.
La papula bowenoide presenta un collaretto, può essere confuso con altri epiteliomi però la sua caratteristica, quando associato all'HPV, è la localizzazione perianale.
Il Bowen come carcinoma intraepiteliale può insorgere anche in una zona un po’ più esposta però in questo caso l'alterazione si pensa indotta dalla luce solare non più dall'HPV.
Nel Bowen si presentano irregolarità cellulari all'interno dell'epitelio che comunque non è completamente sovvertito, mentre in un epitelioma vero e proprio l'epitelio è completamente sovvertito per cui non c'è più lo strato corneo che risulta racchiuso in speci di cisti cornee disperse all'interno dell'epitelio stesso in cui ci sono cellule normali e cellule francamente atipiche.

 

VIRUS DEL MOLLUSCO CONTAGIOSO  ( MCV )

L'MCV non è particolarmente importante però produce queste piccole lesioni che vengono caratterizzate come papule con una ombelicatura centrale e con un corpuscolo bianco che viene chiamato corpuscolo del mollusco ed è la zona in cui viene internalizzato il mollusco nella papula, per cui quando eliminate la papula viene fuori il corpuscolo che è una pallina bianca.
Purtroppo vanno eliminati ad uno ad uno, si localizzano spesso sul volto o nella zona genitale e non sono 1 o 2 ma decine-centinaia.
Il discorso circa la numerosità è analogo a quello fatto per le verruche. Quando un paziente si presenta in un centro MTS con decine di molluschi contagiosi ed è in età giovane gli suggeriamo di fare anche il test per l'HIV. Se il soggetto si rifiuta gli si fa la conta dei CD4 e si vede se questi sono soppressi. Tutto sommato per le patologie virali cutanee basterebbe fare un esame per la sottopopolazione linfocitaria (LyT CD4, CD8, LyB, per i NK marcatore CD16, anche CD19, CD20, CD3, CD5 in particolare per escludere leucemie o patologie autoimmuni).
In generale quando vedete troppi molluschi contagiosi così come quando vedete troppe verruche indagate sempre il sistema immunitario.
Ci sono delle situazioni in cui anziché avere la singola papula ombelicata si formano dei noduli in cui ci sono dentro 30-40 corpuscoli del mollusco e spesso vengono scambiati per tumori poiché sono noduli pseudocistici a crescita rapida.
Una sede tipica in cui si aggregano è il naso! E' una lesione benigna a partenza dagli annessi cutanei ( ghiandole sebacee…..).
Si possono ritrovare anche sul collo, possono andare facilmente incontro a flogosi anche se tendono ad autorisolversi.                  Vengono trattati ad uno ad uno con courette. Una terapia alternativa al couretage è l'uso dell'IMICHIMOD che potenziando la risposta infiammatoria locale dovrebbe portare la lesione a risoluzione;              in realtà nel 90% dei casi le lesioni protrudono all'esterno e allora è sufficiente schiacciarle eliminando il corpuscolo bianco,         Bisogna sottolineare che a differenza delle verruche, i molluschi hanno una superficie liscia.
Quando la lesione è grande è difficile da riconoscere, non c'è la depressione centrale e forma come un piccolo granuloma (diametro 1-1,5 cm),potrebbe essere termocoagulato ma è sufficiente il couretage.

 

 

 

 

HERPES VIRUS   (HHV)

Ci sono tanti tipi

  • Herpes simplex         1-2
  • Varicella-Zoster        ( tipo 3 )
  • Citomegalovirus         ( tipo 5 )
  • Epstein-Barr   ( tipo 4 )
  • Human Herpes Virus tipo 6-7 coinvolti in esantemi cutanei non caratteristici
  • Human Herpes Virus tipo 8 correlato ai linfomi ( a grandi cellule B, associati ad essudati pleurici importanti) e anche al Sarcoma di Kaposi

In generale alla microscopia elettronica gli Herpes Virus si vedono a livello extracellulare quando attivati mentre ritornano all'interno della cellula in fase di quiescenza.
I virus possono essere attivati anche dalla semplice esposizione al sole (soprattutto nei soggetti con herpes recidivante) : infatti i raggi solari, da un lato bloccano la funzionalità delle cellule epiteliali, dall'altro inibiscono la produzione di fattori simili all'interferone β che hanno una funzione antivirale naturale.               Dopo l'esposizione al sole , se provaste a marcare le cellule epiteliali per l'interferone β notereste che all'interno della cellula non ce n'è più; quindi quando le sostanze antivirali della cellula si abbassano di livello si può avere la recidiva della infezione virale.
Nelle recidive in un soggetto normale il virus viene riconosciuto dal sistema immunitario per cui si può mettere al massimo un antivirale locale per arginare l'infezione ( comunque in 48-72 ore si ha una buona risposta cellulo-mediata sufficiente ad eliminare la lesione erpetica).
Bisogna ricordare che nel bambino la prima infezione erpetica può essere molto seria. La prima infezione erpetica a livello labiale è comune nel bambino ( contatti interpersonali…), per cui HSV1 è presente praticamente in tutti, poi ci sono soggetti che sviluppano un'immunità tale da non manifestarlo mai e soggetti che lo manifestano ogni 2-3 mesi.
Nel bambino in cui il sistema immunitario non è ancora totalmente sviluppato si possono avere delle gengivostomatiti, cheratocongiuntiviti,delle forme genitali erpetiche molto gravi ( le forme genitali sono più frequenti in età fertile).Sempre nel bambino si possono sviluppare anche delle encefaliti erpetiche a partenza da gengivostomatiti o cheratocongiuntiviti in cui il virus dissemina in condizioni di debilitazione immunitaria.
Questo è un caso da trattare con acyclovir per via endovenosa altrimenti si rischia la disseminazione del virus nel sangue (viremia).        Nelle recidive successive alla prima infezione, a meno che non ci sia il sistema immunitario a zero come in un soggetto con AIDS, la lesione viene contenuta spontaneamente nel giro di qualche giorno poiché riparte la memoria delle cellule T, riparte la anticorpo-poiesi.
Usando l'antivirale si limita il danno locale e si evita il danno estetico : infatti quando la reazione è molto violenta, potrebbe anche formarsi una cicatrice.
La lesione erpetica ha la tendenza a formarsi sempre negli stessi punti per cui la recidivanza va vista anche come fattore favorente esiti cicatriziali nella cute.
Vanno viste con un certo riguardo le infezioni erpetiche primitive nelle sedi tipiche ( labiale…..) : con questo non voglio dire che una infezione erpetica primitiva a livello genitale sia piacevole ma poiché si riscontra in un adulto in questo caso il suo sistema immunitario è completo e la risposta immunitaria è più vivace.

  • Immagine di lesioni estese da HSV in regione vicina all'occhio, si presentano raggruppate come vescicole un po’ crostose un po’ ematiche
  • Immagine di lesione erpetica primitiva sul dito che è spesso sede di contatto interpersonale anche se non è una sede frequente
  • Immagine di lesione erpetica necrotica: la necrosi normalmente non si verifica e se si verifica o è in un bambino o è in un soggetto con immunodeficit importante
  • Immagine di herpes labiale abbastanza tipico, ricoperto da una squamo-crosta; può succedere che un herpes in questa sede possa essere scambiata con una PIODERMITE ( infezione da streptococco della barba) o viceversa:

La piodermite è per certi aspetti simile alla lesione erpetica ma non esordisce con prurito e successivo gonfiore come nel caso della lesione da HSV.
La piodermite si può anche sovrapporre , anzi è la patologia più semplice che si può sovrapporre ad un sottostante quadro di infezione erpetica. In questo caso si dà l'antibiotico per bocca e l'antivirale localmente: si possono dare entrambi localmente alternando l'uno all'altro ma è meglio la prima soluzione.

  • Immagine di herpes genitale da HSV2

Un paziente con dermatite atopica in fase di attività purtroppo va incontro, con una certa facilità,a infezioni batteriche o virali.Le patologie da T-helper 2 facilitano le infezioni al contrario delle patologie da T-helper 1 (tipo psoriasi) in cui le cellule dell'infiltrato tendono a produrre sostanze citotossiche che difendono fin troppo bene: quindi una psoriasi non si infetta mai, un eczema si infetta spesso determinando nel paziente atopico quello che viene chiamato ECZEMA ERPETICUM ( cioè l'herpes si è diffuso seguendo la distribuzione dell'eczema).
Calcolate che ciò può succedere in un bambino che ha meno di un anno ed è pure atopico ( l'atopia può iniziare verso il 3°-6° mese) ed in questo caso la patologia può essere confusa per un semplice eczema ed il rischio di disseminazione e di infezione sistemica è ancora più elevato.
L'herpes in questo caso può quindi esso stesso sovrapporsi ad altre patologie, tipicamente a quella atopica.

 

Come si poterebbe individuare una lesione erpetica?

  • Si fa un esame citologico che consiste in una colorazione con Giemsa e seguente visualizzazione di cellule "grandi" legate all'effetto citopatico dell'infezione virale
  • Oppure con anticorpi monoclonali applicati sul vetrino in cui è stato strisciato il fondo di queste lesioni
  • Oppure si fa uno studio con PCR

 

N.B. Sono indagini che non si fanno quasi mai poiché la diagnosi è quasi sempre clinica ma in casi dubbi o che non sono responsivi all'acyclovir si fa un esame cito-diagnostico oppure si mette il virus in coltura.

HERPES ZOSTER        ( HHV 3 )

E' abbastanza caratteristico,si manifesta dopo la varicella. Il soggetto fa la varicella, si immunizza ma il virus rimane latente a livello dei gangli nervosi.
Quando sussiste una situazione di stress immunologico-citochimico che favorisce una infezione virale, il virus si può riattivare dando una eruzione normalmente loco-regionale che segue esattamente la distribuzione di un metamero nervoso.
Per questo è facilmente riconoscibile perché ci sono le vescicole che seguono il percorso del nervo.
Dal punto di vista pratico quella che vedete (Immagine) è una localizzazione a partenza da una zona sacrale e glutea lungo la coscia di una serie di lesioni molto simili tra loro (vescicole).
Purtroppo l'herpes zoster tende a lasciare una neuropatia sensitiva residua, soprattutto quando interviene con una certa violenza in soggetti immunodefedati. Bisogna quindi considerare che in questa patologia ci può essere all'inizio ma anche residuare una neuropatia sensitiva.
Ci sono soggetti che lamentano per 15 giorni dolore al petto e solo in un secondo momento si manifestano le lesioni cutanee e questo per dire che talvolta la neuropatia può precedere la manifestazione cutanea. Ci sono delle situazioni in cui c'è dolore ma non c'è la manifestazione cutanea.
L'eruzione cutanea può interessare anche il volto (è un problema) tipo il terreno trigeminale, l'occhio, la lingua, l'orecchio; il problema maggiore è correlato alla elevata velocità di insorgenza tanto da rendere l'eruzione non prevedibile (il paziente con la varicella oggi ha due puntini,la sera dopo è coperto dalla testa ai piedi).
Ogni vescicola può poi trasformarsi in un'escara necrotica (nelle forme gangrenose con esiti cicatriziali permanenti e sintomatologia dolorosa sempre più marcata; in questo caso la probabilità di neuropatia residua è maggiore.
Essendo una patologia legata in modo intrinseco al sistema immunitario è classico il quadro di riattivazione dell'herpes zoster nel malato neoplastico trattato con chemioterapia ( la polichemioterapia può determinare immunosoppressione e anche danno neuronale diretto favorendo l'eventuale riattivazione dell'herpes zoster).

N.B.1 Quando coinvolge il trigemino bisogna prendere seri provvedimenti
N.B.2 Viene chiamato FUOCO DI S.ANTONIO perché il danno neuronale consiste in una iperestesia che conferisce sensazione di bruciore sulla cute.

Trattamento antivirale con acyclovir, per la neuropatia si tende a dare vitamina B1-B6 o comunque altri antinevritici o farmaci che facilitino la riparazione del nervo. Alla fine è come impostare una terapia del dolore. E' importante intervenire subito, dare subito l'antivirale poiché prima si interviene bloccando l'attività virale minori saranno le conseguenze.

  • Immagine di una eruzione varicelliforme seguente ad una eruzione localizzata; se un paziente ha l'herpes zoster e poi si fa la varicella bisogna pensare ad un paziente defedato /.immunosoppresso o in chemioterapia

In questi pazienti si somministrano dosi di acyclovir che vanno dai 2 ai 4 grammi per os al giorno ( 2g /die per HSV e 4g /die per H zoster); quando si è di fronte a quadri importanti con viremia si ricorre alla terapia antivirale per via endovenosa ( circa 1,5 grammi) a somministrazione continua,    La terapia quindi va impostata in funzione del quadro clinico ( in generale è per os però nei quadri con viremia si ospedalizza il paziente e si fa una terapia endovenosa continua).
La durata della terapia è di circa 5-7 giorni per l'herpes simplex e fino anche a 2 settimane per il varicella zoster ( le vescicole dell'herpes zoster regrediscono dopo 20 giorni mentre l'herpes simplex labiale dopo 2-3 giorni ha la tendenza a guarire spontaneamente ) per cui essendo la patologia un po’ differente la terapia dovrà essere adeguata in termini di dosi e tempi.
Nel varicella -zoster  c'è comunque da prevenire la neuropatia che è pressochè certa ( ciò non vuol dire che un herpes simplex non possa lasciare una neuropatia, non capita quasi mai, ma in malati neoplastici chemiotrattati ciò si può verificare).

  • Immagine di una sezione congelata di tessuto in cui, tramite l'utilizzo di anticorpi monoclonali e tecniche di immunofluorescenza si mettono in evidenza le cellule cutanee in cui è contenuto il virus varicella-zoster che si vede colorato in verde.

Quindi per la diagnostica del varicella-zoster vale lo stesso discorso fatto precedentemente:

  • Esame citologico
  • Immunofluorescenza indiretta su escreato
  • Immunofluorescenza diretta su sezione di tessuto
  • Ricerca in PCR
  • Coltura

 

EPSTEIN BARR VIRUS  ( EBV )

Caratteristica nei pazienti con AIDS la manifestazione come area di leucoplachia nel cavo orale ( macchie biancastre ai lati della lingua).
La leucoplachia può precedere carcinomi / spinaliomi in sede mucosa ( così come la cheratosi solare precede gli epiteliomi)
Questa patologia inizialmente era stata attribuita all'HPV per la presenza di papillomatosi (attenzione che i tumori delle guance spesso sono da HPV dando un quadro di pseudopapillomatosi, spesso nei soggetti trapiantati : quindi l'HPV 13 può dare carcinomi della lingua e tumori delle guance); poi si vide che anche l'EBV può essere coinvolto nei tumori del cavo orale.
Ci sono diversi sottotipi di EBV, alcuni coinvolti nella linfomagenesi, altri nella cancerogenesi.
L'aspetto biancastro della lesione è dovuto all'effetto "ballonizzante" dell'EBV sulle cellule dell'epitelio della mucosa.
Si può utilizzare un anticorpo monoclonale coniugato con fluorescina che identifica le cellule ripiene di EBV.
Si può utilizzare una sonda ( è una sequenza del virus)che viene messa sulla sezione inclusa in paraffina e poi fissata in formalina, tramite una prova istochimica si nota che la cellula mutata si riempie a livello nucleare di materiale rosso ( è l'enzima che precipita)                                            (NON E' MOLTO CHIARA QUESTA PARTE SULLA SONDA !)

PITIRIASI ROSEA DI GIBERT

E' una patologia di cui purtroppo non se ne sa più di tanto: E' stata da sempre interpretata come una patologia a probabile eziologia virale, in realtà non se ne sa molto!
Insorge con una chiazza unica, poi si ha un'eruzione al tronco, poi l'eruzione tende a coinvolgere la radice degli arti.
Questa pitiriasi da lontano viene spesso scambiata con una micosi. La differenza è che la micosi (o pitiriasi versicolor )presenta chiazze sul rosa- marrone, invece la pitiriasi di Gibert presenta chiazze anulari che tendono ad allargarsi, al centro desquamano assumendo un colore rosa. La pitiriasi rosa si localizza al tronco e alla radice degli arti e mai in altre sedi, la pitiriasi versicolor si localizza pure alle ascelle e non è mai simmetrica.
Alcuni studiosi hanno evidenziato che in presenza di questo tipo di eruzione cutanea (pitiriasi rosa) si poteva ritrovare una viremia da parte dello Human Herpes Virus di tipo 6-7. Questo non è però stato confermato nel 100% dei casi, noi valutiamo questo tipo di esantema come sospetto su base virale; solitamente dura 30-40 giorni e poi si risolve .
In alcuni può recidivare. Il problema maggiore è che non si riesce a dimostrare a che cosa sia collegata questa patologia tutt'altro che rara.

  • Immagine   di lesioni di pitiriasi rosa, queste lesioni non vanno mai sotto la regione inguinale e mai sopra il collo.

 

Le chiazze sono avalari / anulari con tendenza ad autorisolversi al centro. La chiazza con cui può insorgere la patologia può essere al ginocchio, al viso, dovunque, mentre tutte le altre nella regione compresa tra collo e inguine.
Le chiazze del tronco sono piccole e scambiabili con la pitiriasi versicolor. La chiazza di insorgenza può essere confusa per una micosi tipo tigna. Spesso il paziente arriva già trattato con un antimicotico.
Tutte le lesioni, anche quelle più piccole, desquamano verso il centro lasciando un bordo con eritema;      questo processo dura settimane e ,anche se non dà prurito né fastidio, sono centinaia di lesioni che preoccupano il paziente.
E' difficile dire quale terapia si possa fare anche se sembra che alcuni soggetti migliorino con eritromicina e/o tetraciclina. Il miglioramento è dovuto al loro effetto antinfiammatorio più che antibatterico ed in particolare all'effetto anti-neoangiogenico delle tetracicline (motivo per cui vengono utilizzate anche per certe patologie autoimmuni e per certi tumori).
Nel caso le lesioni non siano tipiche ma crostose, essudanti, pruriginose allora si può utilizzare un emolliente o uno steroide locale ( quando stabilito che non c'è un quadro infettivo).              Lo steroide per via sistemica si può dare ma raramente anche perché è inutile in una patologia benigna autorisolutiva.

MORBO DI KAPOSI

Il morbo di Kaposi endemico come può essere da noi quello mediterraneo , in genere si localizza alle estremità: gambe, talvolta alle mani, soprattutto agli arti inferiori.
Quando si presenta un paziente con Kaposi disseminato rispecchia il quadro che si presentava nei soggetti con AIDS prima della terapia antiretrovirale ed è quello che si può presentare ancora oggi nei pazienti trapiantati ( non nei pazienti trapiantati di midollo in cui il problema può essere il rigetto).
I soggetti portatori du HHV hanno un virus promuovente questa patologia che non è però la causa diretta.
Il soggetto per avere il Kaposi non deve essere HIV+, deve avere l'HHV8.
L'HHV8 è il più grosso dei virus erpetici ed è stato identificato abbastanza recentemente.         All'inizio si pensava ad un citomegalovirus più grande. Una volta identificato si è visto che tutti i Kaposi si associano alle proprietà dell'HHV8 ( tipo di infezione delle cellule fusate, tipo di anticorpi, tipo di viremia, sede di lesione ).
Quindi l'HHV8 è promuovente il Kaposi quando in un soggetto compare immunosoppressione ( HHV8 produce sostanze proangiogenetiche, antiapoptotiche).
Quando è nato il problema dell'AIDS i soggetti infetti hanno avuto uno sviluppo rapido di Kaposi, mentre quando la terapia antiretrovirale ha ricondotto alla norma i parametri immunitari il Kaposi non si è più visto ( non è che non ci sia !).
Il Kaposi guariva come effetto indiretto della terapia antiretrovirale.


Sono stati fatti degli studi per vedere se alcuni antiretrovirali hanno qualche effetto diretto anche sull'HHV8 anche perché un sarcoma viene trattato con la polichemioterapia e in questo contesto il virus può avere anche un vantaggio, per cui la patologia potrebbe migliorare temporaneamente per poi recidivare una volte interrotta la terapia ( sarà anche un sarcoma a bassa malignità che può anche regredire ma nell'AIDS può avere una disseminazione nodale,intestinale,……).
N.B.   Un paziente trapiantato di rene con sarcoma di Kaposi, se riportato in dialisi ha una regressione del tumore!
Per le patologie da citomegalovirus e da HHV8 viene utilizzato ilGancyclovir: se lo utilizzo in soggetti in cui l'immunosoppressione ha giocato un ruolo importante nell'insorgenza del sarcoma , il Gancyclovir può portare ad una certa remissione completa ma temporanea  mentre in un soggetto che non ha altri problemi il Gancyclovir non serve a niente.

  • Immagine     con Kaposi a localizzazione mucosa nel cavo orale, in questo caso bisogna pensare ad una localizzazione gastroenterica

Diagnosi:      si ricercano anticorpi circolanti, virus nel sangue (viremia), virus nella cute, esame istologico (i vasi aumentano, inizialmente dilatati poi proliferano)
Facendo marcaggio con anticorpi che marcano solo i vasi maturi vengono evidenziati i vasi normali, in tal modo si delineano indirettamente i vasi tumorali (non marcati).
Da qui sono nati tutti i discorsi sulle terapie antitumorali anti-neoangiogenetiche.

  • Immagine         di colorazione istochimica: in verde cellule immunitarie, in rosso cellule tumorali.
  • Immagine         di cellule linfomatose in coltura contenentiHHV8,vengono colorate con il siero del paziente. Il problema dell'HHV8 è che si tratta di un virus inquinante nel senso che dopo un po’ i referti del laboratorio tendono ad essere tutti positivi, anche quelli negativi.

 

ACRODERMATITE INFANTILE

E' uno di quegli esantemi infantili di cui non si può determinare il virus in causa, in genere interessa il distretto cefalico, gli arti e risparmia il tronco che viene coinvolto solo in un secondo tempo.
E' relativamente importante perché correlato all'epatite B ma anche ad altre forme virali.
E' una malattia eruttiva costituita da lesioni che insorgono rapidamente e tutte allo stesso stadio evolutivo.
Le lesioni sono papule che possono diventare vescicole fino a bolle. Il prurito è tipico quando c'è la bolla ,la papula in genere non è associata a nessun sintomo.

MANI, PIEDI, BOCCA

Patologia legata al coxsackie virus

Fonte: http://matt7692.altervista.org/Archivio%20Sbobinature%2002-04/sbobinatureX/dermatologia/07.Dermato-02.05.03.doc

Sito web da visitare: http://matt7692.altervista.org

Autore del testo: Giampreti

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