Fumo passivo

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Fumo passivo

Fumo, fumo passivo e inquinamento

Secondo i rapporti delle maggiori istituzioni mediche internazionali, nel mondo ogni anno muoiono due milioni e mezzo di persone per malattie causate dal tabacco: è come se ogni giorno precipitassero venti jumbo jet pieni di passeggeri, senza alcun superstite.
In Italia, delle 550.000 morti che si registrano ogni anno, circa 80.000 sono attribuibili al tabacco, ossia un numero di morti circa 10 volte superiore a quelle di tutti gli incidenti stradali, circa 100 volte superiore agli omicidi, circa 3 volte superiore alle morti per alcool (28.000) e circa 80 volte superiore alle morti per droga (1.000). Ricordiamo le parole dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): "L'abitudine al fumo è certamente la più stupida e costosa trappola mortale che l'uomo si sia costruita, assai più deleteria delle stesse guerre."
I danni da fumo non sono solo per chi fuma ma anche per chi gli sta vicino ed è senza volerlo un fumatore, seppur passivo.
Nelle scorse settimane  l’attenzione dei cittadini, dei mass media e delle autorità politiche e sanitarie si è concentrata sulla qualità dell’aria che respiriamo a causa dell’inquinamento da “polveri sottili “. Già nel numero precedente de “Il Giornale” abbiamo trattato dell’inquinamento atmosferico che è sicuramente responsabile di patologie in tutti, e nei bambini in particolare (aumento di infezioni e di asma bronchiale). E’ giusto fare, o almeno cercare di fare, una battaglia contro l’inquinamento atmosferico ma ricordiamoci che studi autorevoli realizzati anche nei laboratori delle case produttrici di sigarette hanno dimostrato che il fumo di sigaretta produce sostanze tossiche in modo analogo all’inquinamento da traffico. Inoltre alcuni studi hanno rilevato che il fumo di sigaretta produce negli ambienti chiusi (indoor) sostanze tossiche in quantità molto superiori ai massimi registrati all’aria aperta, seppur inquinata (rilanciamo il consiglio di far uscire i bambini all’aria aperta).
Per i danni da fumo è necessario un intervento da parte  delle istituzioni sanitarie,  dei  medici e di chi si occupa di salute pubblica e informazione di tutti per salvaguardare la salute soprattutto delle categorie più vulnerabili, soprattutto bambini e donne in gravidanza.
Oltre ai provvedimenti contro il traffico si dovrebbero prendere provvedimenti per la salvaguardia dai danni da fumo passivo per tutta la popolazione, bambini in particolar modo.Il consiglio di tenere bambini e anziani in casa quando si superano le soglie d’emergenza dell’inquinamento atmosferico va accompagnato dall’indicazione tassativa di non fumare in tutti i luoghi “comuni”, pubblici o aperti al pubblico e di lavoro e dall’esortazione di mantenere libere da fumo tutte le case dove ci sono categorie a rischio o semplicemente non fumatori.
Esistono innumerevoli studi sulla relazione esistente tra il consumo di sigarette da parte dei genitori o di conviventi, e le malattie delle basse vie respiratorie (bronchite, polmonite, bronchiolite) nel bambino nel primo anno di vita, ma anche nell’età successive. Il rischio di malattia respiratoria è decisamente più alto se vi è in famiglia un forte fumatore (che fumi un pacchetto o più di sigarette al giorno) e se il bambino rimane a lungo a casa. La relazione è evidente sia per le malattie caratterizzate da broncospasmo (come l’asma) sia per le altre. Inoltre, quando la madre è forte fumatrice, l’età di esordio della prima malattia respiratoria del bebè risulta mediamente più precoce.
I bambini esposti al fumo di sigaretta in casa hanno anche un rischio aumentato di otiti ed una aumentata incidenza di sintomi respiratori quali tosse, catarro, sibili ecc.. E’ stato inoltre dimostrato che l’esposizione continua di un bambino ad una madre fumatrice è capace di ridurre la crescita della funzionalità respiratoria di circa il 10%. Infine, se da una parte l’esposizione involontaria al fumo di tabacco non è stata stabilita con sicurezza come causa di asma, vi sono prove rilevanti che il fumo involontario peggiora le condizioni respiratorie degli individui asmatici.
Si tratta di dati inequivocabili che dovrebbero fornire un elemento in più per indurre i genitori o altri conviventi ad evitare le sigarette: il danno che deriva dal fumo non interessa solo l’albero respiratorio di colui che fuma ma anche quello del bambino che gli vive accanto e che diventa, suo malgrado, un fumatore.
In un grande ed importante studio multicentrico  (Lancet 2001; 358:2103) è stato valutato, in un alto numero di soggetti (7800), gli effetti del fumo passivo sui disturbi respiratori, sulla funzione polmonare  e sul numero totale di alcuni anticorpi (IgE che aumentano nelle allergie). Sono emersi alcuni risultati interessanti : le città italiane hanno un numero elevato di fumatori (passivi (fino al 60%) che più frequentemente dei non fumatori hanno disturbi respiratori (tosse, fischi e difficoltà respiratoria); l’esposizione al fumo in ambito lavorativo raddoppia il rischio di asma e i  sintomi respiratori sono più frequenti maggiore è la durata dell’esposizione al fumo passivo .
Questo importante lavoro conferma, su ampia scala che il fumo passivo è un importante e diffuso fattore di rischio per la salute dell’apparato respiratorio.
Pensiamoci, evitiamo le zone ad alto inquinamento ambientale e da fumo. Non portiamo i bambini in locali di divertimento al chiuso dove tuttora, alla faccia della nuova legge e delle nuove multe ai fumatori, la gente continua a fumare e chi controlla, o dovrebbe farlo, ignora il fatto. Non colpevolizziamo neanche troppo i fumatori infatti, purtroppo, l’abitudine al fumo è una malattia chiamata tabagismo (vedi articolo). Troviamo modi di convivenza  e di rispetto reciproco.

 

Fonte: http://www.apel-pediatri.it/GENITORI/articoli%20per%20il%20giornale/fumo%20editoriale.doc

Sito web da visitare: http://www.apel-pediatri.it/

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