Obesità definizione

Obesità definizione

 

 

 

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Obesità definizione

DEFINIZIONE DI OBESITÀ

L’obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo in genere a causa di un’alimentazione scorretta e di una vita sedentaria che viene espresso come indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m2, in un individuo adulto. Si tratta pertanto di un numero scelto artificialmente che grossolanamente corrisponde ad un aumento di circa il 20% del peso corporeo ritenuto ideale..
Il peso corporeo umano è il peso corporeo di un essere umano. È determinato dalla massa di tessuti, di organi e di liquidi nel sistema. Il peso corporeo, o meglio lo spostamento del peso corporeo oltre i limiti ideali, è un parametro importante in medicina e dietologia.
Il corpo umano può essere considerato come costituito da 2 compartimenti: la massa grassa (FM=Fat Mass) e la massa magra (FFM= Fat Free Mass). La massa grassa (FM) è costituita per la maggior parte da lipidi non essenziali, depositati nel tessuto adiposo come trigliceridi, e da lipidi essenziali quindi occorre precisare che la massa grassa si disloca nel tessuto adiposo sottocutaneo ed in quello viscerale.
Quest’ultimo è costituito da depositi adiposi che circondano gli organi interni ed è quello più temibile, perché determina compressione dei vasi e degli stessi organi. Gli organi interni sono così sottoposti alla forza peso del grasso viscerale e sottocutaneo che tende a spostarli dalla sede anatomica naturale, ed in queste condizioni lavorano male.
Anche un deficit eccessivo di massa grassa può portare a situazioni patologiche. Nell’anoressia, ad esempio, si ha una diminuzione eccessiva di lipidi essenziali che porta nella donna ad amenorrea, cioè assenza del ciclo mestruale.
La massa magra (Fat Free Mass) è costituita da tutto ciò che non è grasso e cioè da, acqua totale (TBW=total body water), massa proteica, massa minerale (MM=mineral mass) e dal glicogeno muscolare ed epatico. Ci sono poi residui che si possono trascurare.
I muscoli sono quindi, a differenza di quanto si sente dire, solo una parte della massa magra, sebbene molto importante. La massa magra contiene tutte le cellule dell’organismo, cioè la parte metabolicamente attiva dell’organismo. Quindi la Massa magra è responsabile del consumo d’energia ed il metabolismo basale è proporzionale alla quantità di massa magra.
corporea.

 

L’obiettivo dell’analisi della composizione corporea è quello di:

  • quantificare la percentuale di massa grassa (FM=fat mass) e magra (FFM= fat free mass)
  • identificare la massa grassa in eccesso o difetto per l’età, sesso e sport
  • individuare con precisione il peso ideale

La valutazione della massa grassa è veramente importante, perché un individuo pur essendo normopeso in base alla valutazione con il BMI (Body Mass Index), può tuttavia presentare un eccesso di massa grassa o un difetto di massa magra.
La massa grassa varia con l’età, il sesso ed anche il tipo di sport che si esercita. Più precisamente aumenta con l’età, è maggiore nel sesso femminile a parità d’età, e diminuisce effettuando una regolare attività fisica di tipo aerobico e di moderata intensità. La conoscenza dei valori normali permette di capire di quanto si discosta il proprio valore di massa grassa.
Per un atleta, la percentuale di massa grassa può influenzare la performance atletica sia in positivo sia in negativo, secondo il tipo di sport. Per questo motivo è molto importante il monitoraggio della massa grassa, in modo da mantenere o raggiungere la composizione corporea ideale.
I metodi d'analisi della composizione corporea:
1-Analisi plicometrica: Consente di calcolare la percentuale di massa grassa corporea mediante la misura dello spessore (mm) di alcune pliche cutanee. Lo spessore delle pliche cutanee è proporzionale al contenuto di grasso sottocutaneo ed il grasso corporeo totale è proporzionale al contenuto di grasso sottocutaneo. Attraverso l’utilizzo di equazioni matematiche, viene quindi calcolato il grasso corporeo a partire dallo spessore delle pliche cutanee.
La percentuale di massa grassa viene poi calcolata usando l’equazione di Siri: FM%= ((4,95/Db (kg/L)) –4,5) x 100 dove Db è la densità del corpo. Le pliche che vengono misurate sono, nelle persone sedentarie, la plica tricipitale, bicipitale, sottoscapolare e soprailiaca e l’equazione più usata è quella di Durim e Womersely; negli sportivi si prende anche la plica pettorale e addominale e l’equazioni usate sono quelle di Jackson and Pollock.
È un’indagine semplice, ma richiede l’intervento di un operatore e l’utilizzo di un buon plicometro.
2-Analisi con Bilancia impedenziometrica (Bioimpedenziometria = BIA). Queste bilance fanno passare nel corpo un impulso di corrente alternata di bassissima intensità (500-800 microAmpere), indolore ed impercettibile, che fluisce nell’acqua dell’organismo. Lo strumento misura quindi l’impedenza, cioè la resistenza opposta dal corpo umano al passaggio della corrente. La resistenza dipende dalla quantità di acqua e quindi dalla presenza di massa magra. La bioimpedeziometria misura quindi l’acqua dell’organismo sfruttando la legge di NYBOER.
Da questo valore, viene poi calcolata la massa magra e quindi quella grassa. Alcuni strumenti calcolano anche il metabolismo basale, che è proporzionale alla massa magra. Le bilance in commercio misurano la massa magra e grassa con sufficiente attendibilità, utilizzando 2 o 4 sonde elettriche, sui cui si appoggiano i piedi. Ci sono altri strumenti molto più accurati, che arrivano ad avere 8 sonde, 4 per le mani e 4 per i piedi.
L’indagine impedenziometrica è affidabile e sicura. Occorre solo rispettare alcune regole per aumentare l’affidabilità della misura.
Il grasso corporeo è presente in due forme:

  • grasso essenziale (primario)
  • grasso di deposito

Il grasso essenziale
È contenuto nel midollo osseo, in alcuni tessuti del cuore, dei polmoni, nella milza, nei reni, nell'intestino, nei muscoli ed in alcune parti del sistema nervoso. Il grasso essenziale è utilizzato metabolicamente dai tessuti. La percentuale di questo grasso è differente per i due sessi: 3% negli uomini e il 12% nelle donne (Modello di Behnke)
Il grasso di deposito
È il grasso sottocutaneo e il grasso che riveste i visceri e li protegge dal punto di vista meccanico.
Anche in questo caso la percentuale di grasso è differente per i due sessi, ma in misura minore che per il grasso primario:12% per gli uomini e 15% per le donne (Modello di Behnke)
La maggiore percentuale di grasso corporeo nella donna è connessa alla funzione sessuale e riproduttiva.
Valori minimi di massa grassa
Il valore minimo corrisponde al grasso primario, ovvero 3% per gli uomini e 12% per le donne. Tale percentuale, in accordo a Behnke, corrisponde al valore minimo compatibile con uno stato di salute. In effetti, anche in condizioni di attività fisica elevata, non conviene avvicinarsi a tali valori estremi e conviene accettare una percentuale di grasso di deposito.
IMC
L’Indice di Massa Corporea (o più comunemente BMI, dall’inglese Body Mass Index) è un dato biometrico che indica lo stato del peso forma di una persona, utilizzando altezza e peso di un individuo.Il valore vale sia per gli uomini che per le donne e non tiene conto né della struttura ossea né dell'età. Il vantaggio dato da questa formula è la facilità di calcolo.
La formula utilizzata è la seguente:
BMI = peso/altezza^2
In cui il peso è espresso in chilogrammi e l’altezza è in metri.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha utilizzato questo indice per stilare una tabella, con la quale vengono classificati i diversi tipi di sovrappeso. Lo studio di questi livelli di obesità permette di correlare i problemi di peso con i fattori di rischio di mortalità.
Anche in età pediatrica è possibile usare l’IMC. In tale caso si farà riferimento, per un a corretta interpretazione, ad apposite tabelle di percentile specifiche per età e sesso.
L'American Obesity Association utilizza l’85° percentile dell’IMC come punto di riferimento per il soprappeso e il 95° percentile come riferimento dell'obesità, mentre il 15° percentile è considerato il limite inferiore del normopeso.


EPIDEMIOLOGIA

 

In Italia, come in altri Paesi europei, la necessità di seguire con attenzione la situazione nutrizionale della popolazione generale e, in particolare, dei nostri bambini è un’acquisizione molto recente e fortemente motivata dalla percezione, anch’essa piuttosto recente, dell’obesità come problema prioritario di salute pubblica. Dati recenti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sottolineano l’aumento dell’obesità, in particolare in età evolutiva: attualmente la prevalenza di obesità giovanile in Europa è 10 volte maggiore rispetto agli anni settanta. Il 20% dei bambini europei è in sovrappeso o obeso, con un picco del 34% nei bambini da 6 a 9 anni (1 su 3 è sovrappeso o obeso). Il problema dell’obesità e del sovrappeso nei bambini ha acquisito un’importanza crescente, sia per le implicazioni dirette sulla salute del bambino sia perché questi stati rappresentano un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie in età adulta. Inoltre, l’obesità infantile rappresenta un fattore predittivo di obesità nell’età adulta.
Negli anni, in Italia, sono stati condotti vari studi regionali o di AUSL basati su misurazioni dirette dei bambini tra 6 e 9 anni, ma questi studi differiscono per tempi, modalità, età campionate e diversi altri aspetti che ne rendono difficile il confronto. Le uniche fonti informative nazionali sono rappresentate dalle indagini multiscopo dell’Istat (condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 1999-2000, dove peso e altezza dei minori sono stati comunicati dai genitori): secondo questi dati, nel nostro Paese il 24% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni presenta un eccesso di peso, fenomeno che sembra interessare le fasce di età più basse ed è più frequente nel sud Italia.
Per definire e mettere a regime un sistema di raccolta dati sullo stato nutrizionale dei bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni che coinvolga le Regioni e che permetta l’acquisizione di informazioni dirette su alcuni parametri antropometrici, abitudini alimentari e attività fisica, il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute e le Regioni hanno affidato al Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Iss il coordinamento dell’iniziativa “Okkio alla SALUTE - Promozione della salute e della crescita sana dei bambini della scuola primaria”, collegato al programma europeo “Guadagnare salute” e al Piano nazionale di prevenzione.
È da questo recentissimo studio che si è ricavata la stime attuali di sovrappeso e obesità nelle varie regioni Italiane che sono evidenziate nei grafici seguenti.

 

Importanza dell’attività motoria in età evolutiva

 

Fin dall’età evolutiva lo sviluppo armonico dell’organismo viene favorito da un’attività fisica condotta con regolarità mentre la sedentarietà precoce crea i presupposti per l’insorgenza della cosiddetta malattia ipocinetica.
Con il termine di malattia ipocinetica deve intendersi quella patologia provocata dalla riduzione o assenza di attività fisica e caratterizzata da ipotrofia ed ipotono dei muscoli scheletrici, da alterazioni dell’apparato locomotore, del sistema cardio-respiratorio, del sistema metabolico.
Per quanto riguarda, nello specifico, il sistema metabolico spesso la poca o nulla attività fisica si accompagna ad errate abitudini alimentari. Ciò contribuisce all’instaurarsi di un eccesso ponderale, con sfavorevole rapporto peso-statura, aumento della massa grassa e precoce comparsa di alterazioni a carico degli zuccheri e dei lipidi del sangue. Vi può essere l’evoluzione verso patologie quali il diabete alimentare, l’ipertensione e, soprattutto,  l’obesità precoce. Quest’ultima, unitamente alla perdita di tono-trofismo muscolare, aumentando la tendenza alla sedentarietà, da il via all’innesco di un circolo vizioso.
Per evitare la malattia ipocinetica è fondamentale, fin dall’età evolutiva, il rifiuto del sedentarismo ed una pratica sportiva regolare, la quale deve essere in primo luogo finalizzata a favorire una crescita armonica e sana ed all’acquisizione di un corretto stile di vita. L’attività fisica deve pertanto, fin dall’età evolutiva, essere interpretata come antidoto ai malanni della vita sedentaria.
La macchina umana è stata strutturata per avere nel movimento il suo equilibrio di buona salute: il camminare, il correre, il muoversi comunque, sono salute e fanno parte integrante del nostro benessere e dai 4 – 5 anni di vita fare sport con regolarità favorisce lo sviluppo armonico dell’organismo.
Lo sport in età evolutiva, migliora la capacità contrattile del cuore e la respirazione, riduce la pressione arteriosa, migliora il controllo nervoso della fame, contribuisce alla riduzione della massa grassa ed al controllo del peso, previene la formazione precoce di inutili e dannosi depositi di grasso, favorisce lo sviluppo e la tonicità delle masse muscolari, migliora la postura, migliora la mobilità articolare.
Lo sport in età evolutiva è indispensabile per lo sviluppo delle capacità coordinative (abilità motorie) quali, ad esempio, l’equilibrio, il ritmo, l’orientamento, la destrezza. Un bambino dai 6 agli 11 anni presenta la massima capacità di sviluppo di tali capacità. A 5 anni tutti i circuiti nervosi alla base della capacità di movimento sono pronti e gli “automatismi primari” (camminare, correre, arrampicarsi, lanciare, saltare) sono completamente acquisiti. Da questo momento è possibile lo sviluppo della coordinazione motoria. Il sistema ossa – articolazioni – muscoli è infatti ancora molto “elastico” mentre le dimensioni del bambino (altezza e peso), terminata la fase di rapido accrescimento dei primi 4 anni di vita, aumentano gradualmente fino alla pubertà. Ciò significa che il bambino in età evolutiva ha una percezione sostanzialmente stabile delle misure del proprio corpo ed è pertanto in grado di acquisire raffinate capacità di risposte motorie ai più svariati stimoli. Egli è pertanto pronto all’apprendimento delle diverse tecniche sportive (sciare, pattinare, andare in bicicletta, giocare al calcio).
D’altra parte lo sviluppo delle capacità coordinative non solo facilita l’apprendimento delle tecniche sportive ma favorisce anche una migliore vita di relazione. Molti bambini ritenuti “maldestri“ non nascono tali. Lo diventano perché in età infantile ed evolutiva la loro capacità di movimento ha avuto poche possibilità di sviluppo autonomo ed è stata repressa dall’ambiente circostante. Da questo punto di vista è opportuno sottolineare come nella società occidentale i bambini spesso non sono adeguatamente sollecitati dal punto di vista motorio. In tal senso l’azione  limitante svolta dalla scuola è evidente. Responsabili anche l’eccesso di televisione, videogiochi (playstation - game boy) e computer.
In conclusione è importante sottolineare che fare sport in età evolutiva fa bene non solo in assoluto, ma anche, e soprattutto, in quanto crea una benefica abitudine al movimento che dura tutta la vita.

 

OBIETTIVO DELLO STUDIO

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità già sessant’anni fa, ha definito la salute come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale dell’individuo, non intendendolo come sola assenza di malattie o infermità. Le malattie cronico-degenerative attualmente rappresentano in Italia la causa principale di decessi e richieste di assistenza sanitaria. Molte di esse, come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono attribuibili a comportamenti e stili di vita che si instaurano sin dalla giovane età, tra cui una scorretta alimentazione, poca attività fisica e un eccesso di peso.
I principali fattori individuati come quelli a rischio per lo sviluppo di malattie croniche non trasmissibili sono:

  • Inattività fisica
  • Scorretta alimentazione
  • Sovrappeso o obesità
  • Ipercolesterolemia
  • Tabagismo.

Pertanto è importante intervenire attraverso la prevenzione e, farlo sui giovani, rappresenta un investimento per la salute di oggi e del futuro. Per poter intervenire è necessario disporre di dati accurati e confrontabili tra le diverse realtà regionali e locali che forniscano il quadro della situazione e le evoluzioni nel tempo.
È sempre più preoccupante la situazione dell’obesità in Italia: il 12,3% dei bambini presenta obesità, mentre il 23,6% è in sovrappeso: più di 1 bambino su 3, quindi, ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età. Riportando questi valori a tutta la popolazione italiana di età 6-11 anni si arriva a una stima di circa 1 milione di bambini in eccesso ponderale.
Nel nostro studio abbiamo voluto valutare quale fosse la situazione di sovrappeso ed obesità, relativamente ai bambini frequentanti il 5° anno di Scuola Primaria di Primo grado negli anni scolastici 2003-2004 e 2007-2008, nelle tre diverse aree geografiche in cui abbiamo suddiviso la Provincia di Ferrara e quali sostanziali modificazioni abbia subito lo stile di vita dei soggetti analizzati nell’anno 2003-2004, nel passaggio dai 10 ai 14 anni. In particolare si è osservato come sia variata nel tempo la percentuale di popolazione attiva e non attiva, quali siano le motivazioni che avvicinano il ragazzo all’attività sportiva e come queste si modifichino a seconda dell’età.
Inoltre, poiché la malattia ipocinetica vede nel tempo passato dai giovani ad intrattenersi con televisione, videogiochi, computer una delle cause principali del suo manifestarsi, abbiamo potuto analizzare come, a distanza di quattro anni, anche queste abitudini si siano modificate.


SOGGETTI E METODI

 

È stato arruolato un campione di 1.630 bambini appartenenti alle classi quinte delle Scuole Primarie di Ferrara e Provincia. Lo studio è stato condotto in due anni diversi: nel 2004 e nel 2008.
Per ogni soggetto, previa autorizzazione della Direzione Didattica di appartenenza di ogni scuola, sono state effettuate delle rilevazioni antropometriche, relativamente alla misura del peso, dell’altezza e della circonferenza addominale. Unitamente è stato rilevato il luogo e la data di nascita, il sesso, e sono stati somministrati due questionari, uno sulle abitudini alimentari ed uno sulle attività motorie extra-scolastiche. In quest’ultimo erano presenti anche alcune domande relative alle abitudini motorie dei genitori.
I dati di 1.608 alunni, di cui 832 maschi e 776 femmine, sono risultati completi e sono stati ordinati in un archivio elettronico presso il “Centro Studi Biomedici Applicati allo Sport” dell’Università di Ferrara.
La popolazione in studio è stata suddivisa per sesso e in relazione ai distretti della Provincia di Ferrara.
Più precisamente nel distretto denominato Basso Ferrarese si sono considerate le seguenti Scuole Primarie: San Giovanni d’Ostellato, Migliaro, Goro, Tresigallo, Jolanda di Savoia, S. Nicolò, Filo di Argenta, Consandolo, Formignana, Lido Estensi, S. Giuseppe di Comacchio, Comacchio, Porto Garibaldi, S. Maria Codifiume, San Biagio ed Argenta, per un totale di 22 Classi quinte nell’anno 2004 e di 25 classi nell’anno 2008.
Nel Distretto denominato Ferrara si sono considerate le Scuole Primarie di: Ferrara, Masi Torello, Pontegradella, San Bartolomeo, Gaibanella, Malborghetto, Francolino, San Martino, Quartesana. Si sono raccolti i dati relativi a 34 classi quinte nell’anno 2004 e 30 classi nell’anno 2008.
Nel Distretto denominato Alto Ferrarese si sono considerate le Scuole Primarie di: Vigarano Pieve, Vigarano Marinarda, Porotto, Fondoreno, Bevilacqua, Casumaro, Corporeno, XII Morelli, Renazzo, Cento, Mirabello, per un totale di 19 classi quinte nell’anno 2004 e di 17 classi nell’anno 2008.
La tabella 1 mostra in dettaglio i dati.

 


Tabella n. 1: Bambini 10 anni – studio 2004

 

Maschi

Femmine

Tot.

Bas. FE

140

116

256

FE

207

202

409

Alt FE

92

104

196

Tot.

439

422

861

 

Tabella n. 2: Bambini 10 anni – studio 2008

 

Maschi

Femmine

Tot.

Bas. FE

115

95

210

FE

194

164

358

Alt FE

84

95

179

Tot.

393

354

747

Unitamente ai dati raccolti nelle scuole primarie di Ferrara e Provincia, in questo studio sono stati utilizzati i dati raccolti dall’Osservatorio Adolescenti del Servizio Sport e Giovani del Comune di Ferrara in collaborazione con il Settore Pediatria di Comunità dell’Azienda Usl di Ferrara, tramite un questionario somministrato ai ragazzi di 14-15 anni. Con questo questionario gli enti interessati si sono proposti di conoscere le abitudini degli adolescenti riguardo l’alimentazione e l’attività fisica. Nel nostro studio abbiamo considerato solamente i dati raccolti inerenti l’attività fisica.
L’indagine ha interessato 994 ragazzi che si sono recati presso il servizio di pediatria di comunità per l’ultima vaccinazione obbligatoria. La popolazione in studio è stata suddivisa per sesso e per distretti della Provincia di Ferrara.
In particolare nel distretto Basso Ferrarese sono considerate le Scuole Primarie dei comuni di Argenta, Codigoro, Comacchio, Lagosanto, Massa Fiscaglia, Mesola, Migliarino, Ostellato, Portomaggiore, Goro, Migliaro.
Nel distretto Ferrara sono comprese le scuole Primarie di Ferrara, Masi Torello, Voghiera, Copparo, Berra, Formignana, Jolanda di Savoia, Ro e Tresigallo.
Nel distretto Alto Ferrarese vengono incluse le scuole Primarie di Bondeno, Cento, Mirabello, Poggio Renatico, Sant’Agostino e Vigarano Mainarda.

La tabella seguente mostra in dettaglio i soggetti che hanno partecipato a questo studio suddivisi per sesso e per distretti.

 


Tabella n. 3: Adolescenti – studio 2008

 

Maschi

Femmine

Tot.

Bas. FE

154

148

302

FE

193

194

387

Alt FE

139

166

305

Tot.

486

508

994

DATI ANTROPOMETRICI dei bambini di 10 anni
Altezza:
L’altezza è una misura di base alla quale vengono rapportati molti parametri (es. peso, valore dell’impedenza corporea, ecc.) utilizzati nella valutazione dello stato di nutrizione. Essa viene misurata con lo stadiometro o antropometro, uno strumento costituito da una barra verticale incorporante un metro ed una orizzontale da porre a contatto con il punto più alto del capo. Al momento della misurazione il soggetto deve essere in posizione eretta con il dorso ed i talloni aderenti al piano verticale. Il capo deve essere posto in modo tale da mantenere orizzontale la linea di visione o meglio il piano di Francoforte (piano passante per il trago sinistro e per il punto più basso del margine inferiore dell’orbita di sinistra). I piedi dovranno essere scalzi, con i talloni uniti e le punte leggermente divaricate.
L’altezza viene misurata con una approssimazione di 0,1-0,5 cm, secondo il tipo di stadiometro utilizzato.
L’altezza è un parametro fondamentale nella valutazione della crescita del bambino e dell’adolescente. Ai fini di una corretta valutazione di tale parametro occorre confrontare il valore misurato con le apposite curve di crescita specifiche per sesso e per età. Generalmente si utilizzano le curve di crescita di Tanner, basate sulle rilevazioni della popolazione pediatrica britannica; le differenze etniche e geografiche rispetto alla popolazione italiana sono minime, per cui l’uso nel nostro paese di tali standard è perfettamente adeguato.

Peso:
La misura del peso viene effettuata con un’apposita bilancia a pesi mobili con una approssimazione di 100 g. Il soggetto deve indossare pantaloncini e maglietta, essere scalzo, con i piedi posizionati al centro della piattaforma della bilancia.
Qualunque variazione nel contenuto di acqua, massa magra o grassa del corpo si riflette in una variazione del peso corporeo. Il peso rappresenta quindi un indice primario oltre che semplice ed immediato per la valutazione dello stato di nutrizione.

Circonferenza addominale:
La misura della circonferenza addominale è stata effettuata in conformità con gli studi italiani di Zanolli e Morgese, utilizzando un metro flessibile non elastico. L’operatore fa passare il metro sulla circonferenza vita del soggetto (in posizione eretta e con l’addome nudo) ad altezza dell’ombelico, sul piano orizzontale. La misurazione deve essere effettuata senza comprimere l’addome dopo una breve espirazione.

Misura indiretta:
Indice di Massa Corporea (IMC):
Ai fini di rendere indipendente la valutazione del peso corporeo dall’altezza dell’individuo e quindi di rendere possibile il confronto del peso tra soggetti e gruppi di individui sono stati elaborati diversi indici peso/altezza. Il più utilizzato nella letteratura recente è l’indice di massa corporea (IMC) o indice di Quetelet calcolato con la formula seguente:
IMC= peso (Kg) / statura (m)2
La correlazione dell’IMC con la percentuale di grasso corporeo è buona (variando da 0,6 a 0,8 secondo l’età), e l’errore del 3-5% nella predizione della percentuale di grasso è simile a quella osservata con la misura delle pliche cutanee o dell’impedenza corporea.
Sebbene la relazione tra IMC e adiposità non sia così stretta come per l’adulto, tale indice è stato accettato a livello internazionale come indice di adiposità anche in età evolutiva, in quanto considerato appropriato per una definizione “pratica” del sovrappeso.
Dal momento che durante l’accrescimento la composizione corporea si modifica in funzione di fattori quali il sesso, l’età, il grado dello sviluppo puberale e l’etnia, anche i valori soglia degli indici utilizzati per la definizione dello stato nutrizionale in età evolutiva dipendono dagli stessi fattori ed è per questi motivi che manca ancora un accordo univoco sulla loro determinazione.
In questo studio sono stati utilizzati i valori soglia internazionali di IMC proposti dall’International Obesity Task Force 2006 (IOTF) e attualmente riconosciuti come i più validi.
Per quanto riguarda la fascia di età dei 10 anni i valori IOTF che definiscono il sovrappeso e l’obesità sono i seguenti: bambini  sovrappeso IMC ≥ 19,84 e < 24, obesità ≥24; bambine sovrappeso IMC ≥ 19,86 <24,11, obesità ≥24,11.

 

RACCOLTA DATI DEI QUESTIONARI dei bambini di 10 anni
Questionario attività motoria:
La prima pagina richiede l’inserimento dei dati antropometrici (peso, altezza, circonferenza addominale.) del soggetto, della data di nascita e degli anni compiuti.

  • Le domande N. 1 e 2, rivolte alla famiglia, vogliono verificare se sia stata praticata attività motoria dai genitori del soggetto in passato o se la praticano attualmente e, in caso affermativo, quale.
  • Le domande N. 3, 4 e 5 sono invece rivolte all’alunno, si vuole verificare se pratichi o meno attività motoria extra scolastica e, in caso affermativo, quale e per quante ore settimanali; si chiedono inoltre le principali motivazioni che spingono il soggetto a svolgere (o a non praticare) attività motoria.
  • Le domande dalla N. 6 alla N. 9 si propongono di analizzare, più in generale, lo     stile di vita del soggetto: si chiede infatti quali mezzi utilizzi per gli spostamenti (scolastici e non), se abitualmente giochi all’aperto e quante ore al giorno passi mediamente davanti a tv, computer, videogiochi.

Metodi di archiviazione
È stato creato un foglio di lavoro Excel in cui sono stati archiviati tutti i dati in ordine progressivo. Ad ogni risposta dei questionari è stato corrisposto un valore numerico.

Metodi di calcolo statistico
Media: La media aritmetica semplice è la media, così come viene intesa comunemente. Viene usata per riassumere con un solo numero un insieme di dati su un fenomeno misurabile (per esempio, l’altezza media di una popolazione). Viene calcolata sommando i diversi valori a disposizione, i quali vengono divisi con il numero complessivo di valori.
La formula della media aritmetica semplice n\,\!è:

   x_m = \frac{x_1+x_2+x_3+...x_n}{N}

ovvero, utilizzano il simbolo della sommatoria:

 \overline t  = \frac{\sum_{i=1}^N t_i}{N}

Deviazione Standard: La deviazione standard o scarto quadratico medio è un indice di dispersione (vale a dire una misura di variabilità di una popolazione o di una variabile casuale) derivato direttamente dalla varianza, ha la stessa unità di misura dei valori osservati (mentre la varianza ha come unità di misura il quadrato dell’unità di misura dei valori di riferimento). La deviazione standard misura la dispersione dei dati intorno al valore atteso.
Calcolo dei percentili della popolazione: Si definiscono percentili i novantanove valori che dividono la distribuzione di una misura della popolazione esaminata in cento parti uguali.
Si tratta di una definizione convenzionale, che può essere utile in molti casi, ma di cui occorre tener presente la natura puramente statistica.
I percentili sono specifici della popolazione e della dimensione che si vuole descrivere.
In questo studio, per il calcolo dei percentili (X(p)) si è utilizzata l’ equazione:
X(p) = m + sz
in cui m è il valore medio della variabile, s è la deviazione standard e z è una costante tabulata che vale –1,64 per il 5° percentile, -1,04 per il 15° percentile, 0 per il 50°, +1,04 per l’85° percentile e +1,64 per il 95° percentile.


RISULTATI

 

In questo studio sono stati arruolati complessivamente 1.630 bambini appartenenti alle classi quinte delle Scuole Primarie di Ferrara e Provincia; hanno fornito dati utili per l’elaborazione 861 alunni nell’anno 2004 e 747 nel 2008 per un totale di 1608 bambini.
Per ogni alunno sono stati raccolti i dati anagrafici (data e luogo di nascita, sesso e composizione famigliare) ed è stato rilevato peso, altezza e circonferenza addominale.
Nelle tabelle 4 e 5 sono indicati i soggetti esaminati nei due anni suddivisi per sesso e per distretto di appartenenza.

Tabella n. 4: Bambini 10 anni – studio 2004

 

Maschi

Femmine

Tot.

Bas. FE

140

116

256

FE

207

202

409

Alt FE

92

104

196

Tot.

439

422

861

 

Tabella n. 5: Bambini 10 anni – studio 2008

 

Maschi

Femmine

Tot.

Bas. FE

115

95

210

FE

194

164

358

Alt FE

84

95

179

Tot.

393

354

747

Nelle tabelle seguenti sono indicati i valori medi e le deviazioni standard di altezza, peso,  indice di massa corporea e circonferenza addominale dei soggetti esaminati nei due anni, suddivisi per sesso e per distretto di appartenenza scolastica.

 

Altezza

Peso

IMC

Circ. addominale

Media

Dev. st

Media

Dev. st

Media

Dev. st

Media

Dev. st

Bas FE

145.6

6.9

42.2

10.3

19.7

3.8

72.3

11.7

FE

145.6

7.0

41.3

10.5

19.3

3.9

70.4

10.5

Alt FE

146.3

7.5

43.7

9.8

20.3

3.5

71.6

10.0

Tabella n. 6: Bambini 10 anni – studio 2004

 

 

Tabella n. 7: Bambine 10 anni – Studio 2004

 

Altezza

Peso

IMC

Circ. addominale

Media

Dev. st

Media

Dev. st

Media

Dev. st

Media

Dev. st

Bas FE

146.0

6.9

41.5

9.2

19.4

3.6

69.9

9.5

FE

145.1

7.2

40.5

9.3

19.1

3.6

68.3

9.0

Alt FE

145.5

7.4

41.6

9.6

19.5

3.5

67.7

8.1

 

Tabella n. 8: Bambini 10 anni – Studio 2008

 

Altezza

Peso

IMC

Circ. addominale

Media

Dev. st

Media

Dev. st

Media

Dev. st

Media

Dev. st

Bas FE

143.5

6.9

40.1

9.5

19.4

3.3

74.2

11.2

FE

146.4

6.5

40.4

7.9

18.8

2.9

72.1

11.3

Alt FE

144.1

8.8

38.3

8.6

18.3

2.5

69.5

9.0

 

Tabella n. 9: Bambine 10 anni – Studio 2008

 

Altezza

Peso

IMC

Circ. addominale

Media

Dev. st

Media

Dev. st

Media

Dev. st

Media

Dev. st

Bas FE

143.8

7.3

40.0

10.3

19.1

3.6

72.2

12.0

FE

145.9

7.4

38.7

7.9

18.1

2.9

74.2

8.6

Alt FE

142,4

7,1

36.2

7.9

17.7

2.9

67,5

9.0

Nella tabella successiva, n. 10, sono indicate le percentuali di soggetti che praticano attività sportiva extrascolastica (soggetti Attivi) e quelle dei soggetti che non la praticano (soggetti Non Attivi), sia in totale che suddivisi per sesso

Tabella n. 10: Soggetti attivi – Studio 2004 e Studio 2008

 

Generale

Maschi

Femmine

2004

2008

2004

2008

2004

2008

Attivi

78,3%

78,1

79.8%

82,4

76.7%

73,3

Non attivi

21,7%

21,9

20.2%

17,6

23.3%

26,7

Le tabelle successive indicano le percentuali di soggetti attivi suddivisi per distretti di appartenenza, la n. 11 si riferisce allo studio del 2004 e la n. 12 a quello del 2008.

Tabella n. 11: Soggetti attivi suddivisi per distretti– Studio 2004

 

Generale

Maschi

Femmine

Bas. FE

70.0%

72.1%

67.2%

FE

81.1%

83.4%

78.7%

Alt FE

83.5%

79.8%

76.7%

 

Tabella n. 12: Soggetti attivi suddivisi per distretti– Studio 2008

 

Generale

Maschi

Femmine

Bas. FE

73,4%

77,9%

68,1%

FE

81,6%

85,1%

77,4%

Alt FE

76,4%

82,1%

71,3%


DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

 

L’attività fisica e sportiva, condotta con regolarità, favorisce uno sviluppo psico-organico armonico mentre l’inattività crea i presupposti per il manifestarsi della cosiddetta “malattia ipocinetica”, con questo termine deve intendersi uno stile di vita sedentario.
L’insorgenza dell’obesità in età evolutiva è un fenomeno diffuso ed è un problema particolarmente rilevante per le autorità sanitarie.
I dati sull’obesità infantile in Europa sono stati per molto tempo sottovalutati, mentre in realtà il fenomeno si sta rapidamente trasformando in una vera e propria epidemia. Circa il 30% dei bambini europei è in eccesso ponderale (sovrappeso o obeso), con un picco del 36% nei bambini Greci.
L’obesità infantile è una patologia complessa, che comporta numerosi rischi per la salute quali, malattie cardiovascolari, malattie metaboliche, alterazione delle funzioni riproduttive fino allo sviluppo di tumori (del colon, della prostata, dell’utero e del seno). Inoltre, un soggetto obeso in età infantile presenta una grande probabilità di essere obeso da adulto.
Per favorire uno stile di vita attivo risulta fondamentale avviare il bambino ad una pratica sportiva regolare, la quale deve essere in primo luogo finalizzata a favorire una crescita armonica e sana.
In questa tesi abbiamo misurato alcune variabili antropometriche (altezza, peso, circonferenza addominale) e, attraverso un questionario, abbiamo rilevato le abitudini motorie di 1608 alunni che hanno frequentato, negli anni 2003-2004 (861 soggetti) e 2007-2008 (747 soggetti), la classe quinta nelle Scuole Primarie di Ferrara e Provincia.
I dati raccolti, peso e altezza, hanno permesso di calcolare l’IMC di ogni alunno.
Da quando l’obesità infantile è diventata un problema rilevante, molti sforzi sono stati indirizzati nella ricerca di un criterio di definizione universalmente accettato. Questo è stato identificato nell’IMC che mette in rapporto il peso e l’altezza del soggetto. Mentre nell’adulto questi dati sono utilizzati da anni in età pediatrica la situazione è più complessa. Prima di tutto nell’infanzia e nella prima adolescenza l’IMC subisce sostanziali modificazioni fisiologiche è quindi necessario stabilire valori differenti non solo per sesso, ma anche per età. Resta poi il problema di definire le soglie “di attenzione” valide per l’età pediatrica, ossia quale sia il valore di IMC oltre il quale si rende consigliabile o necessario un protocollo d’intervento.
È stato proposto, a livello internazionale, di individuare in età pediatrica delle soglie di attenzione proiettando sui percentili pediatrici i percentili corrispondenti ai valori di IMC di 25 e 30 Kg/m2 dell’adulto, (Cole 2000) che rappresentano le ben note soglie di rischio.
Alla luce di queste problematiche nasce l’esigenza di effettuare un’analisi descrittiva dell’indice di obesità e degli stili di vita della popolazione in età evolutiva al fine di attuare precise azioni preventive e di promozione della salute.

Attività motoria
In questa tesi sono state valutate le modificazioni percentuali della pratica di attività motorio-sportiva degli alunni di classe quinta della Scuola Primaria nel 2003-04 e nel 2007-08 e di ragazzi della Scuola Secondaria di Primo Grado. La peculiarità di questo studio è che si è rivolta agli stessi soggetti, nati nel 1993, all’età di 10 e di 14 anni (nel 2003 e nel 2008). I dati risultano di interesse in relazione al fatto che è proprio in questa epoca della vita che si manifesta il problema dell’abbandono delle attività sportive e dunque l’instaurarsi di uno stile di vita sedentario. Da numerose indagini risulta che circa un 30% di studenti delle scuole secondarie di primo grado hanno già perso interesse per l’attività sportiva.
I dati raccolti, attraverso la somministrazione del “questionario motorio” agli 861 alunni dell’età di 10 anni, frequentanti nell’anno scolastico 2003/2004 la classe quinta delle Scuole Primarie di Ferrara e Provincia sono stati confrontati con i dati  raccolti dall’Osservatorio Adolescenti nell’anno 2008, quando cioè gli stessi soggetti avevano compiuto 14-15 anni.
L’analisi di questi dati permette di evidenziare una diminuzione dei valori percentuali relativi alla pratica di attività motoria nel passaggio da 10 anni a 14 anni; questa tendenza all’abbandono dell’attività fisica, unita ad un’incontrollata e intensiva fruizione dei mezzi multimediali (televisione, computer) diviene elemento scatenante il fenomeno del sovrappeso e dell’ obesità.
Nel grafico seguente si riportano i valori medi di IMC dei bambini e delle bambine di 10 anni, suddivisi per distretti di appartenenza.

Grafico n. 1: IMC medio dei Bambini 10 anni.

 

Grafico n. 2: IMC medio bambine 10 anni

I valori di IMC medio sono risultati, nel 2008, più bassi in tutti i distretti considerati rispetto ai valori 2004; nell’Alto Ferrarese si è rilevato, sia per i maschi che per le femmine, il valore medio più alto nel 2004 e il più basso nel 2008. La nota più significativa sta nel fatto che in tutti i distretti, al di là di problemi statistici, la composizione corporea dei bambini è risultata inferiore nel 2008, ovvero dopo quattro anni di programma motorio sviluppato all’interno della scuola.
L’analisi del sovrappeso e dell’obesità nei vari distretti della Provincia di Ferrara, nei due anni in cui si è svolto lo studio, è stata effettuata utilizzando i valori soglia internazionali di IMC proposti dall’International Obesity Task Force 2006 (IOTF); i grafici seguenti mostrano i risultati ottenuti, per i maschi e le femmine.

Grafico n. 3: Sovrappeso e Obesità nei Bambini dei due studi.

I dati elaborati hanno suggerito le seguenti considerazioni: nei quattro anni che separano i due studi, si è verificato che nel distretto dell’Alto Ferrarese la percentuale di bambini obesi si riduce dal 17,4 all’1,2% e anche quella del sovrappeso diminuisce leggermente; nel distretto di Ferrara la percentuale di obesità si dimezza (da 10,1 a 5,7%) e il sovrappeso diminuisce di 0,6 punti; mentre nel distretto del Basso Ferrarese non vi è stato un sostanziale cambiamento delle percentuali di eccesso ponderale se non per una leggera diminuzione dell’obesità che si compensa con un aumento del sovrappeso.

 

Grafico n. 4: Sovrappeso e Obesità nelle Bambine dei due studi

La situazione descritta precendentemente per quanto riguarda i maschi, si è ripetuta nel campione di femmine, evidenziando una diminuzione delle percentuali di sovrappeso e di obesità dal 2004 al 2008. Nell’Alto Ferrarese la percentuale di obesità ha subito anche nelle bambine un’importante diminuzione (da 11,5 a 1,1%), a Ferrara si passa da 8,4 a 3,6% mentre nel Basso Ferrarese la variazione va da 10,3 a 7,4%. Per quanto riguarda il sovrappeso nel distretto di Ferrara si assiste alla diminuzione più marcata, oltre 6 punti percentuali.
Il commento dei dati dell’obesità nell’Alto Ferrarese non è semplice in quanto una diminuzione così importante dei valori nel passaggio dal 2004 al 2008 impone una riconferma del dato prima di poter esprimere qualsiasi giudizio. Anche per gli altri distretti si è osservato questo fenomeno, ma in misura meno cospicua. In ogni caso questi dati incoraggiano a proseguire nel percorso educativo intrapreso.

Analisi della pratica di attività motoria nei bambini di 10aa
Nel grafico n. 5 sono state riportate le percentuali di bambini di 10 anni che praticavano attività motorio-sportiva extrascolastica nei due anni in cui si è svolto lo studio ( 2003-04 e 2007-08), in generale e suddivisi per sesso.

 

 

Grafico n. 5: Bambini di 10 anni e l’attività motoria.

Rispetto allo svolgimento di attività motoria extrascolastica le percentuali, a distanza di 4 anni non sono modificate, ovvero circa il 78% dei bambini è risultato essere Attivo mentre il 22% Non Attivo. Analizzando i dati fra maschi e femmine si nota invece che nella popolazione femminile vi è stato un calo della percentuale di soggetti che svolgono attività motoria (3,4%) mentre nei maschi c’è stato un incremento del 3,6%. Dunque il fenomeno dell’inattività, nella nostra indagine, sembra colpire di più le bambine rispetto i maschi.

Nel grafico seguente la percentuale della popolazione di bambini attivi è stata suddivisa per distretto di appartenenza.

 

Grafico n. 6: Attività motoria nei 3 distretti.

Dall’analisi dei dati di questo grafico si nota come, dal 2004 al 2008, vi sia stata una notevole diminuzione della percentuale di soggetti attivi nel distretto dell’Alto ferrarese (7%), mentre nel Basso Ferrarese si rileva un aumento di circa il  3% di soggetti  attivi e solo dello 0,5% nel distretto di Ferrara. Rimane comunque il distretto del Basso Ferrarese quello a più alta percentuale di bambini non attivi lasciando aperta l’analisi delle motivazioni.

Valutando i dati della popolazione suddivisa per sesso, nei due grafici seguenti, si può notare come nel distretto dell’Alto Ferrarese si sia registrata una diminuzione della percentuale di bambini Attivi, soprattutto a carico della popolazione femminile.

 

Grafico n. 7 Attività motoria dei bambini nei 3 distretti.

 

Grafico n. 8 Attività motoria delle bambine nei 3 distretti.

Infatti si è notato un lieve aumento percentuale di maschi attivi in entrambi i distretti di Ferrara e Basso Ferrarese e solo una lieve diminuzione (-1,2%) nel distretto dell’Alto Ferrarese;  mentre è evidente come sia soprattutto a carico della popolazione femminile dell’Alto Ferrarese (-12,3%) il fenomeno dell’inattività.
Dunque il risultato della nostra indagine è il seguente: dal 2004 al 2008 c’è stata una diminuzione di Attività nel Distretto dell’Alto Ferrarese del 7%, e spicca il dato dell’inattività delle bambine aumentato del 12,3%; anche questo fenomeno andrebbe approfondito.


10 ANNI-ADOLESCENTI

 

Oltre ai dati raccolti nelle scuole primarie di Ferrara e Provincia, in questo studio sono stati utilizzati i dati raccolti dall’Osservatorio Adolescenti del Servizio Sport e Giovani del Comune di Ferrara in collaborazione con il Settore Pediatria di Comunità dell’Azienda Usl di Ferrara, tramite un questionario somministrato ai ragazzi di 14-15 anni. Con questo questionario gli enti interessati si sono proposti di conoscere le abitudini degli adolescenti riguardo l’alimentazione e l’attività fisica.
Considerando che i dati raccolti dall’Osservatorio Sanitario dell’anno scolastico 2003-2004 (861 bambini) e quelli dell’Osservatorio Adolescenti 2008 (944 ragazzi ), sono riconducibili alla stessa popolazione, nel nostro studio abbiamo voluto rilevare le eventuali modificazioni che si sono verificate nel passaggio dai 10 ai 14 anni. In particolare si è voluto osservare come sia variata nel tempo la percentuale di popolazione attiva, quali siano gli sport maggiormente praticati e quali siano le motivazioni che avvicinano il ragazzo all’attività sportiva e come queste si modifichino a seconda dell’età. Anche i soggetti non attivi sono stati monitorati per poter valutare quali siano le principali cause che li allontanano dalla pratica sportiva.
Inoltre, poiché il sovrappeso e l’obesità sono riconosciuti essere strettamente collegati a una intensiva fruizione da parte dei giovani dei mezzi multimediali (televisione, computer) con questo studio abbiamo analizzato come, a distanza di quattro anni, anche questa abitudine si sia modificata.

La tabella seguente mostra la percentuale di soggetti attivi a 10 e a 14 anni, in totale e suddivisi nei tre distretti considerati.

Tabella n. 13: Soggetti attivi. - 10 anni e Adolescenti

 

10 aa

Adolescenti

Basso FE

70.0

54.0

FE

81.1

64.3

Alto FE

83.5

61.3

Totale

78.3

60.3

 

I dati raccolti hanno evidenziato che nel passaggio dai 10 ai 14 anni c’è stato un calo del 18% di soggetti Attivi. Questo fenomeno di drop out sportivo è stato registrato in tutti i distretti presi in esame come illustrato nel grafico seguente.

Grafico n. 9: Attività 10 anni - Adolescenti per distretti

Notiamo come anche per gli adolescenti la minore percentuale di Attività si riscontra nel distretto del Basso Ferrarese. Nell’Alto Ferrarese invece si è registrata la più alta percentuale di abbandono dell’attività sportiva (22,2%). Questi dati mostrano come già a 14 anni ci sia una larga percentuale di popolazione inattiva.

Nel grafico che segue il totale dei soggetti attivi è stato suddiviso nei due sessi.

Grafico n. 10: Percentuale totale di soggetti attivi e suddivisi per sesso. 10 anni – Adolescenti

La diminuzione della percentuale di soggetti attivi dai 10 ai 14 anni è più marcata nella popolazione femminile rispetto a quella maschile (-21,8% nelle ragazze rispetto a -14% nei ragazzi); la differenza tra genere nell’età della scuola Primaria di Primo Grado era 3,1% mentre nell’età adolescenziale ha raggiunto il 10,9%; ancora una volta si è evidenziato come siano soprattutto i soggetti di sesso femminile ad abbandonare la pratica di attività sportiva in questa epoca della vita.

La tabelle seguente mostra, in percentuale, le risposte che i bambini e gli adolescenti hanno dato relativamente alle motivazioni che li avvicinano alla pratica dell’attività motoria; le risposte sono state analizzate  suddividendole per distretti di appartenenza dei soggetti.

 

Tabella n. 14: I motivi per i quali praticano attività sportiva, suddivisi per distretti - 10 anni e Adolescenti

 

BASSO FE

FE

ALT FE

 

10 aa

Adolescenti

10 aa

Adolescenti

10 aa

Adolescenti

  1. Mi piace giocare in compagnia e divertirmi

22.5

25.2

23.4

25.1

23.1

29.2

  1. Mi piace la competizione

8.8

18.2

6.6

22.5

5.6

18.0

  1.  Mi piace muovermi

17.0

22.5

18.7

25.8

18.6

23.9

  1. Voglio essere in forma

15.0

32.5

15.7

39.3

16.4

35.1

  1. Mi piace lo sport di squadra

13.8

14.9

13.9

17.6

14.7

13.8

  1. Mi piace lo sport individuale

1.6

2.0

2.3

6.5

1.4

7.9

  1. Perchè lo fanno i miei amici

1.8

1.3

2.9

1.6

2.2

3.9

  1. Perchè fa piacere ai miei genitori

5.

0.3

4.3

3.1

5.6

2.3

  1. Perchè voglio diventare un campione

14.5

5.6

12.1

6.2

12.5

8.2

Confrontando le motivazioni che inducono gli adolescenti alla pratica dell’attività sportiva rispetto ai bambini di 10 anni, è possibile rilevare che, se da un lato permane l’idea di fare sport come momento di divertimento ed occasione di incontro con i coetanei, dall’altro emerge una maggiore valorizzazione dell’elemento competitivo dello sport, tra il 18 e il 22,5% degli adolescenti afferma di apprezzare la competizione a fronte del 6,6% dei soggetti in età di scuola Primaria di Primo Grado.
Strettamente connessa all’attenzione dell’adolescente per il proprio aspetto fisico è l’elevata percentuale (39,3% a Ferrara) di ragazzi che individuano nell’attività sportiva la possibilità di mantenersi in forma, tale tendenza si ripete anche negli altri distretti.

La tabella che segue mostra le risposte alle motivazioni alla pratica sportiva nelle due età considerate, suddivise per sesso.

 

Tabella n. 15: I motivi per i quali praticano attività sportiva suddivisi per sesso - 10 anni e Adolescenti

 

MASCHI

FEMMINE

 

10 aa

Adolescenti

10 aa

Adolescenti

  1. Mi piace giocare in compagnia e divertirmi

22,0

35.8

24,3

17.3

  1. Mi piace la competizione

9,5

29.8

4,1

10.2

  1. Mi piace muovermi

12,6

19.3

24,5

28.9

  1. Voglio essere in forma

13,1

35.0

18,5

36.8

  1. Mi piace lo sport di squadra

16,8

23.5

11,0

8.1

  1. Mi piace lo sport individuale

1,8

5.1

2,1

5.9

  1. Perchè lo fanno i miei amici

2,7

2.3

2,1

2.2

  1. Perchè fa piacere ai miei genitori

4,7

2.5

4,9

1.6

  1. Perchè voglio diventare un campione

16,8

9.9

8,5

3.5

I maschi, sia a 14 che a 10 anni, prediligono la motivazione ludica e di aggregazione alla pratica dello sport (35,8% Adolescenti – 22% 10 anni); mentre l’aspetto competitivo è prevalente negli adolescenti rispetto ai bambini (29,8% vs 9,5%). Anche la cura dell’aspetto fisico risulta acquisire importanza per l’adolescente maschio (35% vs 13,1%); quest’ultima motivazione è anche scelta dalla maggior parte delle coetanee femmine (36,8%); mentre quasi la metà del campione di bambine di 10 anni trova nell’aspetto ludico e motorio l’interesse principale (24,3% + 24,5%).
Emerge dalla lettura di queste risposte il diverso orientamento dell’interesse dei maschi e delle femmine nelle diverse epoche della crescita: sono importanti per i maschi la competizione, gli sport di squadra e il diventare un leader mentre per le ragazze l’aspetto fisico, il benessere e il movimento.
Nei grafici seguenti sono stati considerati i soggetti non Attivi delle due popolazioni; nel grafico n. 11 sono evidenziati nella loro totalità e suddivisi per sesso mentre in quello successivo sono stati suddivisi per distretto di appartenenza.

Grafico n. 11: Non Attivi 10 anni - Adolescenti per distretti

Grafico n. 12: Percentuale totale di soggetti Non Attivi e suddivisi per sesso. 10 annii – Adolescenti

Passando dai 10 ai 14 anni risulta evidente un aumento della percentuale di popolazione inattiva. Questo fenomeno è molto evidente nel distretto dell’Alto Ferrarese e meriterebbe un’analisi approfondita.

La tabella 16 mostra, in percentuale, le risposte che i bambini e gli adolescenti hanno dato relativamente alle motivazioni per le quali non praticano attività motoria; le risposte sono state analizzate suddividendole per distretti di appartenenza dei soggetti.

Tabella n. 16: I motivi per i quali non praticano attività sportiva, suddivisi per distretti- 10 anni e Adolescenti

 

BASSO FE

FE

ALT FE

 

10 aa

Adolescenti

10 aa

Adolescenti

10 aa

Adolescenti

  1. Non mi piace muovermi

3,6

6.6

1,2

3.6

4,3

3.9

  1. Non ho tempo

23,1

15.2

23,9

15.5

27,6

19.7

  1. Ho altri interessi

13,8

22.8

11,0

18.1

10,3

14.1

  1. I miei genitori non hanno tempo di accompagnarmi

21,0

6

29,4

5.9

19,8

5.6

  1. Ho smesso perché non mi trovavo bene

12,8

6

8,0

3.9

8,6

5.2

  1. Per motivi economici

4,1

1.7

6,1

3.6

2,6

3.6

  1. Perchè i miei genitori vorrebbero farmi praticare uno sport che non mi piace

1,5

2.3

3,7

0.8

5,2

1.3

  1. Per motivi di salute

9,2

1.3

5,5

1.3

7,8

2

  1. Ho troppi compiti e non mi rimane il tempo necessario

10,8

11.6

11,0

9.8

13,8

11.5

La gran parte degli adolescenti non attivi ha riferito di avere interessi diversi (mediamente nel 18%dei casi) e mancanza di tempo (mediamente nel 17%); mentre a 10 anni una delle motivazioni principali per la non attività è legata al fatto che i genitori non trovano il tempo per accompagnarli. In età adolescenziale il raggiungimento dell’autonomia fa diminuire notevolmente questa giustificazione.
I soggetti che dichiarano di aver abbandonato l’attività sportiva perché non si trovavano bene nella società o con i compagni diminuiscono notevolmente nel passaggio dai 10 anni ai 14 (mediamente 10% vs il 5%).  
È curioso notare come si siano ottenute, in tutti e 3 i distretti, percentuali più alte di risposte “non ho tempo” nei bambini di 10 anni rispetto agli adolescenti. Sarebbe interessante conoscere quali siano le attività che impegnano così tanto i bambini delle scuole Primarie di Primo Grado.
La mancanza di tempo dovuta allo studio è una motivazione data in egual misura in entrambe le età.

La tabella che segue evidenzia le differenze esistenti tra soggetti maschi e femmine rispetto alle motivazioni per non praticare attività sportiva nelle due età considerate.

Tabella n. 17: I motivi per i quali non praticano attività sportiva suddivisi per sesso - 10 anni e Adolescenti

 

MASCHI

FEMMINE

 

10 aa

Adolescenti

10 aa

Adolescenti

  1. Non mi piace muovermi

5,3

2.9

0,8

6.3

  1. Non ho tempo

25,7

12.3

23,4

20.9

  1. Ho altri interessi

19,0

19.8

5,6

16.9

  1. I miei genitori non hanno tempo di accompagnarmi

19,9

3.1

27,0

8.5

  1. Ho smesso perché non mi trovavo bene

11,5

4.7

8,9

5.1

  1. Per motivi economici

2,2

1.6

6,5

4.3

  1. Perchè i miei genitori vorrebbero farmi praticare uno sport che non mi piace

2,7

1.2

3,6

1.6

  1. Per motivi di salute

4,9

1

10,1

2

  1. Ho troppi compiti e non mi rimane il tempo necessario

8,8

7

14,1

14.6

Si nota come, sia a 10 che a 14 anni, i soggetti di sesso femminile hanno risposto in percentuale quasi doppia rispetto ai maschi che l’eccessivo carico di compiti è uno dei motivi per cui non praticano attività motoria (risposta 9). La risposta più generica “non ho tempo” rimane pressoché invariata nelle femmine di 10 e 14 anni mentre si dimezza per i soggetti di sesso maschile nel passaggio dalla scuola Primaria di Primo Grado a quella Secondaria.
È anche interessante osservare come la motivazione “non mi piace muovermi” nei maschi diminuisca di quasi la metà dai 10 ai 14 anni (5,3 vs 2,9%); mentre nelle femmine aumenta da 0,8 a 6,3%. Anche l’avere altri interessi è una motivazione che non cambia sostanzialmente nei soggetti di sesso maschile delle due età mentre aumenta dal 5,6 al 16,9% nel passaggio da bambine ad adolescenti femmine.

 

 

La tabella che segue mostra quali siano gli sport più praticati, in totale e nei 3 distretti in cui è stata divisa la Provincia di Ferrara, dai soggetti di 10 anni e dagli adolescenti. I dati sono espressi in percentuale.

Tabella n. 18: Tipologie di sport praticati, suddivise per distretti- 10 anni e Adolescenti

 

BAS FE

FE

ALT FE

TOTALE

 

10 aa

Adolescenti

10 aa

Adolescenti

10 aa

Adolescenti

10 aa

Adolescenti

Nuoto

26,0

14,6

20,9

12,6

22,4

18,7

22,7

15,0

Calcio

23,3

19,3

18,8

18,7

16,7

18,7

19,6

18,8

Danza

17,8

11,5

12,3

11,6

14,2

10,0

14,3

11,1

Volley

11,8

12,5

9,7

7,1

15,0

4,3

11,4

7,8

Basket

7,3

7,8

8,6

6,5

5,3

10,5

7,5

8,1

Palestra e fitness

1,8

22,9

7,9

22,4

5,7

25,4

5,7

23,5

Arti marziali

3,0

2,6

4,7

4,8

6,1

2,4

4,5

3,5

Tennis

1,5

3,1

4,5

7,1

5,7

3,8

3,9

5,0

Equitazione/vela/
canoa/
pattinaggio

0,9

1,0

5,0

3,4

1,6

2,9

3,1

2,6

Ciclismo

3,9

0,0

2,2

0,0

1,6

0,0

2,6

0,0

Atletica

2,1

2,6

2,1

2,0

2,8

1,9

2,2

2,2

Pallamano

0,3

2,1

2,1

1,7

0,0

0,0

1,1

1,3

Sci

0,3

0,0

0,9

0,0

1,6

0,0

0,9

0,0

Rugby

0,0

0,0

0,3

0,3

1,2

1,4

0,4

0,6

Boxe

0,0

0,0

0,0

1,7

0,0

0,0

0,0

0,7

È in questa analisi che si registrano le differenze più significative dal punto di vista territoriale; nel distretto di Ferrara, probabilmente in virtù dell’offerta più vasta di strutture sportive, si nota che si hanno percentuali più alte di soggetti che si dedicano ad attività minori come il tennis, l’equitazione e la boxe e leggermente più basse agli sport classici quali calcio, nuoto e volley, soprattutto in età adolescenziale.
Un’altra tendenza che si rileva è l’aumento di soggetti che scelgono la palestra e il fitness come attività motoria in età adolescenziale (23,5%) rispetto ai bambini (5,7%), a svantaggio delle varie attività sportive (il nuoto passa dal 22,7% per i bambini al 15% per gli adolescenti); questo cambiamento è in linea con l’analisi precedente che evidenziava un maggior interesse alla cura e all’aspetto di sé nei soggetti adolescenti.

La tabella 19 evidenzia le differenze esistenti nella scelta di attività motorio-sportive fra i due sessi e nelle due età considerate. I dati sono sempre espressi in percentuale.
Tabella n. 19: Tipologie di sport praticati, suddivise per sesso - 10 anni e Adolescenti

 

Percentuali

 

Maschi

Femmine

 

10 aa

Adolescenti

10 aa

Adolescenti

Arti marziali

7,1

3,7

1,8

3,1

Atletica

1,5

1,1

3,0

3,4

Basket

13,2

13,8

1,6

1,2

Calcio

36,7

33,8

1,8

1,2

Ciclismo

3,0

0,0

2,1

0,0

Danza

2,0

1,1

27,1

22,4

Equitazione/vela/canoa/pattinaggio

0,8

2,1

5,5

3,1

Palestra e fitness

3,5

16,5

8,0

31,0

Nuoto

19,6

14,9

25,9

16,3

Pallamano

2,0

2,1

0,2

0,3

Rugby

0,7

1,1

0,2

0,0

Tennis

4,7

5,9

3,0

4,6

Volley

4,2

3,5

19,0

12,6

Sci

0,8

0,0

0,9

0,0

Boxe

0

0,5

0

0,9

Da questo confronto viene confermato come lo sport principalmente praticato dai maschi sia il calcio sia a 10 che a 14 anni, seguito dal nuoto, mentre tra le femmine prevalgono danza, nuoto e pallavolo  in entrambe le età studiate.
Come visto in precedenza, anche in questa analisi si evidenzia che nel passaggio dall’età di scuola Primaria a quella Secondaria, sia nei maschi che nelle femmine c’è un importante aumento dei soggetti che prediligono la palestra e il fitness.

Infine, nel grafico seguente, viene indicato quanto tempo i soggetti nelle due età considerate passano quotidianamente davanti alla tv, videogiochi, computer..

 

Grafico n. 13: Tempo quotidiano dedicato a televisione, computer, videogiochi - 10 anni e Adolescenti

Uno dei principali responsabili di un inadeguato livello di attività motoria dei bambini e degli adolescenti è l’eccesso di tempo passato davanti a televisione, videogiochi (playstation - game boy) e computer. Nel grafico n. 13 si è evidenziato come sia aumentata la percentuale di soggetti che passano ogni giorno due, tre o più di tre ore davanti ad uno schermo a 14 anni rispetto a quando ne avevano 10. In totale i bambini della Scuola Primaria di Primo Grado che stazionano da 2 a più ore davanti ad un video sono il 67,4% e diventano il 78,9% all’età di 14 anni.

 

 

 

 


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Fonte: http://www.unife.it/medicina/scienzemotorie/minisiti-LT/ttd-attivita-motoria-eta-evolutiva-adulta-e-anziana/dispense-prof.-mazzoni/pratica%20att%20mot%20in%20bambini.doc

Sito web da visitare: http://www.unife.it

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