Vasco Rossi

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Vasco Rossi

Vasco Rossi (Zocca, 7 febbraio 1952) è un cantautore italiano.
Autodefinitosi provoca(u)tore,[3] nella sua carriera pluridecennale ha pubblicato 22 album (compresi live e raccolte ufficiali) e scritto complessivamente più di 140 canzoni, nonché numerosi testi e musiche per altri interpreti. È uno dei cantautori italiani di maggior successo e fama.
Infanzia e gioventù
Vasco Rossi, comunemente noto con il solo nome Vasco o con l'appellativo Blasco,[4] nasce a Zocca, paesino dell'appennino tosco-emiliano tra Modena e Bologna, il 7 febbraio 1952. Il nome gli viene dato dal padre Giovanni Carlo, di professione camionista, in omaggio a un omonimo compagno di prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale. Trascorre un'infanzia serena, circondato dall'affetto della sua famiglia, mostrando un carattere timido.
Fin da bambino, su decisione della madre Novella Corsi, casalinga appassionata di musica, viene iscritto a scuola di canto dal maestro Bononcini e inizia ad appassionarsi al mondo della musica. A 13 anni vince l'Usignolo d'oro, una manifestazione canora modenese, nata per contrastare lo Zecchino d'oro, mentre a 14 anni entra a far parte del suo primo gruppo musicale, chiamato "Killer", nome successivamente trasformato in un più rassicurante "Little Boys"; del gruppo fa parte anche Marco Gherardi, che più volte sarà compagno di avventura di Vasco.
Nel 1967, ottenuta la licenza media, la famiglia lo iscrive all'istituto dei salesiani San Giuseppe a Modena, per conseguire il diploma. L'esperienza in collegio si rivela traumatica, i tutori si mostrano molto severi, e Vasco ha un carattere ribelle e poco propenso alle rigide regole dell'istituto; inoltre, lega poco con i compagni di collegio, che tendono a isolarlo e schernirlo per le sue origini di paese. È un periodo che segnerà profondamente il carattere di Vasco Rossi: il pessimo rapporto con i salesiani, influenzerà il suo rapporto con le figure ecclesiastiche, mentre sviluppa una sorta di complesso per le sue origini montanare, con cui impara a convivere col tempo, senza riuscire a superarlo del tutto perfino in età adulta. Scappa due volte, rifugiandosi a casa di una zia a Bologna, e, in seguito alla seconda fuga, il padre si rassegna a iscriverlo al ragioneria Tanari del capoluogo emiliano, dove alloggia presso la casa della zia e dove consegue il diploma, senza demeritare né brillare negli studi.
Vasco vive a Bologna in un periodo di particolare fermento, quando divampa la contestazione studentesca, e la città è particolarmente coinvolta. Appoggia le posizioni anarchiche, anche se non si distingue per la partecipazione alle lotte politiche, cui resta fondamentalmente indifferente. È molto affascinato, invece, dal mondo del teatro, tanto che matura il sogno di iscriversi al DAMS per frequentare il corso di Teatro alternativo, ma il padre non approva l'idea, pertanto, nell'autunno del 1972 si vede costretto ad iscriversi a Economia e commercio a Bologna. Pochi mesi prima aveva aperto, insieme a Marco Gherardi, suo amico di infanzia, un piccolo locale, il "Punto Club", nei pressi di Zocca, che più tardi diventerà una vera e propria discoteca; in questo primo periodo viene utilizzato come base per organizzare feste ed eventi, e Vasco si spende per l'organizzazione con discreti risultati.
Rossi si trasferisce presso una casa in affitto a Bologna insieme a due amici, e decide di prendere seriamente l'impegno universitario; tuttavia, dopo un buon inizio, si lascia sedurre dalla turbolenza della Bologna di quegli anni. Si iscrive al Manifesto, continuando però a restare sempre piuttosto ai margini della lotta politica; frequenta il Teatro Evento di Bologna, per il quale firmerà qualche regia e qualche presenza come attore; e, infine, si fidanza con Paola Panzacchi, una convinta femminista, iniziando una storia d'amore molto difficile, da cui uscirà "con le ossa rotte", e che lo porterà ad avere posizioni sempre più maschiliste. Inoltre, amplia notevolmente la sua cultura musicale: oltre agli italiani Lucio Battisti, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, ascolta molto rock anglosassone, soprattutto i Rolling Stones.
Nel 1974, abbandona definitivamente Economia e Commercio, e si iscrive a Pedagogia, più affine alle sue inclinazioni, tanto che abbandonerà gli studi a soli otto esami dalla laurea. L'anno successivo si trasferisce a Modena, per risparmiare sull'affitto, dividendo l'appartamento con altri amici.
Il 1975 è un anno storico per la sua formazione. Convinto dall'idea dell'amico storico Marco Gherardi, fonda "Punto Radio", una Radio libera sul modello delle centinaia che nascevano in quegli anni in Italia, destinata a servire il pubblico dell'Appenino tosco-emiliano. Diventerà famoso un programma da lui condotto "Il Muretto" in cui con un contatto attivo con gli ascoltatori svilupperà tematiche sulla vita e sulla filosofia che si riveleranno importanti per il suo futuro discografico. L'esperienza della radio è decisiva per la carriera di Vasco Rossi. Prima di tutto, gli dà la possibilità di maturare come show man, visto che Rossi sarà uno dei principali dee-jay sia dei programmi radiofonici sia delle serate speciali che la radio organizzerà presso le principali discoteche dell'Emilia-Romagna, e, in secondo luogo, gli darà l'opportunità di conoscere una serie di persone fondamentali nella sua futura carriera, come Riccardo Bellei, Gaetano Curreri, Maurizio Solieri, Massimo Riva, allora giovanissimo, e Red Ronnie, che allora lavorava per la BBC, un'altra radio libera di Bologna.
È proprio nelle serate-evento organizzate dalla radio nei locali emiliani che Vasco Rossi, per la prima volta, imbraccia la chitarra e canta al pubblico alcune canzoni, comprese alcune scritte da lui stesso.
I primi anni nel mondo della musica
Sotto la spinta dei suoi amici, tra cui Gaetano Curreri, attuale leader degli Stadio, incide nel 1977 il suo primo 45 giri, contenente i brani Jenny è pazza e Silvia, per l'etichetta Borgatti Music (che fino ad allora aveva curato la produzione e distribuzione di dischi legati al genere "liscio") seguito dal suo primo album, ...Ma cosa vuoi che sia una canzone..., pubblicato nel 1978, a tiratura nazionale, ma praticamente venduto solo in Emilia-Romagna. Nel 1979 esce il suo secondo album Non siamo mica gli americani che contiene tra le altre canzoni anche Albachiara, che in futuro diventerà uno dei suoi maggiori successi e pezzo conclusivo di gran parte dei suoi concerti.
Il 10 gennaio 1979 arriva il "battesimo televisivo": nella trasmissione "10 Hertz" condotta da Gianni Morandi, infatti, Vasco è un concorrente ed alla fine della puntata canta La strega (la diva del sabato sera). Questa chicca televisiva è stata ritirata fuori, a trent'anni di distanza, da "La Storia siamo noi" nello speciale "Solo Vasco" di Caterina Stagno del 26 novembre 2008.
Segue l'album Colpa d'Alfredo (1980); la canzone che porta il titolo dell'album viene censurata dalle radio, perché contiene termini ritenuti offensivi.
Di questi anni, di quanto abbiano contato per lui i genitori, la famiglia, Zocca e gli amici, Vasco ne parla apertamente per la prima volta a "La Storia siamo noi", dove esce fuori un Vasco vero e inedito. L'intervista è consultabile qui.
La popolarità di Vasco Rossi, che inizia a farsi conoscere anche a livello nazionale, cresce in seguito a una sua esibizione dal vivo, durante la nota trasmissione televisiva Domenica In. In questa occasione canta la canzone Sensazioni forti e la sua esibizione viene ampiamente criticata dal giornalista Nantas Salvalaggio (che sarà, nel testo della futura hit Vado al massimo, definito da Vasco "...quel tale che scrive sul giornale...") che, in un suo articolo sul settimanale Oggi, si scaglia contro il cantante e contro la RAI, colpevole di ospitare nel suo più popolare programma della domenica un simile esempio di "ebete, cattivo e drogato".[5]
Il rocker ed il suo staff protestano nei confronti del giornalista, ma l'inconveniente, nei fatti, aumenta il nascente mito del "Blasco".
Nel 1981 esce l'album Siamo solo noi considerato dalla critica come uno tra i suoi lavori migliori; la canzone che dà il titolo all'album verrà più volte identificata come un vero e proprio "inno generazionale" tutt'oggi attuale per i suoi fans.
Gli anni del boom
L'esperienza che cambia radicalmente la carriera di Vasco Rossi è la partecipazione al Festival di Sanremo. Nonostante il festival della canzone italiana non appartenga all'orizzonte artistico del rocker, Vasco Rossi e il suo entourage decidono di sfruttare la vetrina offerta dalla RAI, suscitando anche qualche malumore tra i fan dell'epoca.[senza fonte]
Così, nel 1982 Vasco partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Vado al massimo. La performance del rocker di quell'anno fa scalpore: Vasco abbandona il palco con il microfono nella tasca della giacca, che, collegato col filo all'amplificatore, cade, creando panico tra il pubblico in sala e tra i conduttori dello show tv. Fu lo scalpore che proprio il rocker di Zocca voleva creare in una manifestazione a suo tempo forse troppo austera per distinguersi dagli altri partecipanti.
La canzone contiene una ironica risposta a Nantas Salvalaggio, il giornalista che due anni prima lo aveva criticato ferocemente sulle pagine del settimanale Oggi e che viene apostrofato come "quel tale che scrive sul giornale".[6]
Nell'aprile dello stesso anno esce l'album Vado al massimo, che resterà in classifica per 16 settimane, un piccolo successo che dimostra come la performance di Vasco abbia fatto breccia nel pubblico. Sono in molti a credere erroneamente che Vado al massimo si sia classificata ultima. In realtà, la classifica ufficiale considerò a pari merito i brani all'infuori delle prime tre posizioni: l'equivoco nacque dal fatto che il titolo del brano venisse per ultimo nell'ordine esclusivamente alfabetico in cui venne stilato l'elenco dei pari merito.
L'anno seguente (1983) si presenta di nuovo a Sanremo con la canzone Vita spericolata. La canzone diventerà uno dei classici della musica italiana (così come Siamo solo noi) e raggiunge lo stesso anno il 6° posto nella classifica dei 45 giri,[7] entra in finale, ma si classificherà al penultimo posto nella graduatoria del Festival.
Segue l'uscita dell'album Bollicine. È il sesto album in sei anni, quello che consacra definitivamente Vasco Rossi a icona del rock italiano: resta in classifica per 35 settimane, e si piazza come quinto album più venduto dell'anno.[8] L'ironica canzone Bollicine farcita di slogan e frasi ad effetto (con chiari riferimento all'uso della cocaina) vince il Festivalbar '83 e il tour per promuovere l'album è un trionfo. È sicuramente uno dei periodi di massimo successo dal punto di vista musicale, ma non dal punto di vista umano: secondo alcuni biografi in quel periodo Vasco sta veramente andando al massimo: è farmaco-dipendente, vive come se fosse sempre su un palco, non dorme per giorni interi mentre continua ad assumere anfetamina e Lexotan, tanto da costringere il manager Guido Elmi ad annullare vari concerti.[9]
All'inizio del 1984 esce la prima raccolta live: Va bene, va bene così, che resterà in classifica 33 settimane di cui 8 al primo posto &ndash. Ma il 20 aprile dello stesso anno il rocker viene fermato in una discoteca nei pressi di Bologna e arrestato. Dopo una perquisizione in un casolare di Casalecchio, dove abita insieme ad altri componenti della sua band, Rossi consegna spontaneamente 26 grammi di cocaina ai carabinieri.[10] Trascorre 22 giorni di prigione (di cui 5 in isolamento) presso il carcere di Rocca Costanza a Pesaro con l'accusa di detenzione di cocaina e spaccio non a scopo di lucro.[11] Nei giorni di detenzione riesce a liberarsi dalle anfetamine, nonostante la sua situazione psicofisica rimanga piuttosto precaria. Del panorama musicale italiano soltanto Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi danno pieno sostegno al cantante, visitandolo in carcere. Il 12 maggio Rossi ottiene la libertà provvisoria. Il processo lo scagiona dall'accusa di spaccio, ma lo condanna a due anni e otto mesi con la condizionale, per detenzione di sostanze stupefacenti.[12]
Di lì a poco, Vasco Rossi pubblica l'album Cosa succede in città (1985), considerato secondo certi aspetti l'album della rinascita. Sebbene contenga canzoni storiche poi divenute pilastri delle composizioni di Vasco, secondo la critica l'album è tecnicamente perfetto ma per i testi ed i contenuti viene considerato un album piuttosto "fiacco", anche a causa delle vicende che l'hanno preceduto, tanto che secondo alcune persone vicine a Rossi l'album non ha soddisfatto completamente né Vasco né Elmi. Ciò nonostante, l'album resta in classifica per 29 settimane.
L'anno seguente diventa padre per la prima volta e per due anni sparisce completamente. Qualcuno parla di esaurimento nervoso ma è un periodo in cui Vasco ricerca se stesso e rivede vecchi amici di infanzia.
Nel 1987 torna prepotentemente sulla scena pubblicando C'è chi dice no definito da molti giornali dell'epoca un capolavoro, che resterà in classifica 38 settimane, di cui 12 in testa. Il successo è tale che perfino Celentano lo vuole ospite in RAI. Lui inizialmente accetta salvo poi cambiare idea il giorno prima della trasmissione facendo infuriare i vertici dell'emittente televisiva che minacciano di bandirlo per sempre da ogni trasmissione. Ma Rossi a questo punto della sua carriera può ampiamente permetterselo tanto che il sempre crescente successo di spettatori costringe il cantante ad abbandonare i palazzetti per orientarsi verso spazi più ampi: inizia l'epoca degli stadi.
Il 1° luglio 1988 viene nuovamente arrestato mentre da solo a bordo della sua BMW 750 procede zigzagando sulla A14 con a bordo un grammo di cocaina, uno sfollagente e una pistola lanciagas. Viene prontamente rilasciato tra le guardie carcerarie e i fans che gli chiedono abbracci e autografi.[13]
Nel 1989, prima dell'uscita dell'album Liberi liberi realizzato per conto della EMI, Rossi rompe definitivamente con Guido Elmi e la Steve Rogers Band ritrovandosi praticamente da solo con Maurizio Lolli. Parte comunque il "Liberi Liberi Tour" senza Solieri e Riva, il cui grande successo porta alla pubblicazione dell'album live Fronte del palco (1990).
Il 6 dicembre 1989 Rossi viene condannato ad un'ammenda di 2 milioni e 800 mila lire in seguito all'infelice episodio del 1984.
L'anno successivo vengono organizzati in rapida successione (10 e 14 luglio) due concerti rispettivamente negli stadi San Siro a Milano e Flaminio a Roma, che fanno registrare presenze record.[14] Una parte del concerto di Milano viene pubblicata nell'album Vasco live 10.7.90 San Siro. Vasco Rossi diventa il primo artista italiano a raccogliere un numero di fans così ampio, riuscendo dove allora solo le stelle straniere si erano avvicinate.
Diventato padre per la seconda volta, il cantante fa uscire l'album Gli spari sopra (1993) col quale vincerà 10 dischi di platino. L'album fu preceduto dal singolo "Gli spari sopra", mini-CD che contiene, oltre ad alcune versioni alternative de L'uomo che hai qui di fronte e Delusa con riferimenti alle allora "Ragazze di Non è la Rai", anche l'inedito Se è vero o no, canzone che non fu inserita nell'album Gli spari sopra. Nel 1994 regala agli iscritti al suo fan club ufficiale un CD contenente l'inedita Senza parole.
Nel 1995 il rocker è di nuovo a San Siro con un doppio concerto evento, Rock sotto l'assedio, contro la guerra in Jugoslavia. Sul palco sono ospitati gruppi musicali, di etnie diverse, fatti giungere clandestinamente dalla zona della guerra con l'aiuto di collaboratori come il fotoreporter Massimo Sciacca e l'organizzatore Enrico Rovelli. In questa occasione canta per la prima volta Generale di Francesco De Gregori, cantautore che da sempre è un suo riferimento, interpretandola nel proprio inconfondibile stile rock. Vasco promuove la serata come occasione di riflessione contro la violenza della guerra, ma molti giornalisti polemizzeranno con lui per non avere devoluto l'incasso alla causa jugoslava. Vasco con Maurizio Lolli e Mirco Bezzi realizza un sito internet, il primo in Italia per un artista musicale, dedicato a raccogliere le testimonianze di reporter dalle zone di guerra intercettate sulla nascente rete di comunicazione, e le biografie dei gruppi musicali che si esibiscono.
Nel 1996 pubblica l'album Nessun pericolo... per te, contenente una canzone, Gli angeli, dedicata all'amico Maurizio Lolli morto di cancro ai polmoni e il cui video (una produzione colossale di 600 milioni di lire) viene diretto da Roman Polański. Il video viene messo a disposizione su internet, un evento abbastanza inusuale per quegli anni, cosicché Vasco diventa un precursore del tempo e dei nuovi sistemi tecnologici che avanzano. La canzone viene distribuita in un singolo a forma triangolare a tiratura limitata. La forma del cd singolo potrebbe essere un chiaro omaggio all'attributo femminile, al quale spesso Vasco fa rifermento con gesti inequivocabili nei suoi concerti e nello specifico nella canzone Rewind, la cui musica è scritta per lui dall'amico di sempre Gaetano Curreri leader degli Stadio.
Nel 1997 esce Rock, una raccolta di vecchi pezzi riarrangiati, che porterà il cantante ad esibirsi nell’ex stabilimento Italsider di Bagnoli, nell'ambito della prima edizione del Neapolis Rock Festival. Quell'anno Rossi è presente come autore al Festival di Sanremo (in coppia con Gaetano Curreri e Roberto Ferri) con ...E dimmi che non vuoi morire scritta per Patty Pravo, insignita del premio della critica. Sempre per il Festival di Sanremo, nel 1999 scrive la canzone Lo zaino cantata dagli Stadio.
Gli anni del successo di massa
Nel 1998 esce Canzoni per me, in cui, tra le altre, riprende anche vecchie canzoni, scritte all'inizio della carriera e mai pubblicate. Lo stesso anno vince il suo secondo Festivalbar con Io no.
Il 1998 è un anno storico per la carriera di Vasco Rossi: il disco non porta, infatti, com'era abitudine, una nuova tournée, ma viene deciso di tenere un unico concerto, accettando la proposta di essere la guest star della prima edizione dell'Heineken Jammin' Festival a Imola. Alla serata partecipano 130.000 persone, segnando un evento nell'intera storia della musica italiana: il successo di Vasco diviene di massa, e il rocker di Zocca viene universalmente riconosciuto come la star della musica italiana contemporanea. La serata viene immortalata nel video Rewind (video) e relativo album live Rewind nel 1999, a cui fa seguito il Rewind tour. A pochi giorni dalla partenza del tour, viene a mancare per overdose l'inseparabile "compagno di avventure" Massimo Riva, chitarrista della band e autore-coautore di tante musiche e testi, uno su tutti Vivere.
Nel 1999 esce il singolo "La fine del millennio", i cui proventi vengono devoluti all'associazione onlus per il recupero dei tossicodipendenti, fondata dai parenti di Massimo Riva. La copertina riprende il Cristo bendato di una immagine di scena tratta dal "teatro delle orge e dei misteri" dell'austriaco Hermann Nitsch.
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Lo Stadio Delle Alpi di Torino gremito per il concerto di Vasco Rossi nel luglio 2005
Nel 2000 si ricompone la collaborazione con Patty Pravo, alla quale l'artista dedica un tributo con il brano scritto per lei Una donna da sognare, titolo anche dell'album, nel quale c'è la firma di Vasco Rossi (che è anche produttore del cd) anche nella delicata Una mattina d'estate, condotta al successo dalla Pravo al Festivalbar di quell'anno. Sempre quell'anno firma come coautore il testo della canzone La tua ragazza sempre, portata al Festival di Sanremo da Irene Grandi, che si piazza al secondo posto.
Il 2001 è l'anno di Stupido hotel e anche del terzo Festivalbar vinto con la canzone Ti prendo e ti porto via.
Nel 2002 esce la prima raccolta pubblicizzata come ufficiale dalla EMI di brani in versione originale e rimasterizzati, Tracks, che contiene al suo interno la cover di Generale di Francesco De Gregori, cantata durante il tour "Rock sotto l'assedio" del 1995 e mai pubblicata prima. All'uscita della raccolta fa seguito il triplo concerto evento tenutosi di nuovo a San Siro nel 2003 e dal quale sarà tratto il DVD Vasco Rossi @ S.Siro 03, non seguita, però, da una traccia audio. La cover di Generale rappresenta una sorta di risposta e ringraziamento alla versione di Vita spericolata incisa da De Gregori nel 1993 e inclusa nel suo album Il bandito e il campione.
Nel 2004 l'album Buoni o cattivi, registrato tra Bologna e Los Angeles, fa registrare il record di vendite di quell'anno e successivamente viene venduto anche negli Stati Uniti. All'album seguirà il Buoni o Cattivi Tour, articolatosi in due estati e che tocca gran parte degli stadi italiani, bissandoli dove richiesto e facendo registrare il tutto esaurito. Inoltre, il 24 settembre dello stesso anno, ha voluto regalare ai suoi fan un concerto gratuito tenutosi a Germaneto in provincia di Catanzaro, di fronte a 400.000 persone (record di presenze). Lo stesso Vasco ha ribattezzato questo evento in "Vascstock".[15]. Vasco in questa occasione si dimostrò attento all'ambiente, perchè questo concerto fu ad "emissioni zero" : infatti il cantante dichiarò che sarebbero stati piantati tanti alberi quanti ne fossero serviti per riequilibrare le emissioni di CO2 dovute all'energia elettrica necessaria per alimentare il concerto.
Il 12 maggio 2005 lo IULM di Milano conferisce a Rossi la laurea "honoris causa" in Scienze della comunicazione, un "Pezzo di carta" che Vasco esibisce con emozione e fierezza dedicandolo alla madre e ai suoi studi universitari a suo tempo interrotti.[16]
Il 9 settembre 2005 esce È solo un rock 'n' roll show, doppio DVD, lanciando così il concetto di movieclip, in cui tutte le canzoni di Buoni o cattivi si intrecciano in un lungo videoclip di oltre due ore.
Tre mesi dopo, il 2 dicembre 2005, esce Buoni o cattivi live anthology 04.05, un cofanetto comprensivo di doppio cd e triplo dvd registrato live dai trionfali "Buoni o cattivi tour" del 2004 e del 2005.
Nel 2005 ritorna a Sanremo come ospite per la serata finale, in segno di riconoscenza al festival che gli aveva offerto una vetrina importante nonostante i magri piazzamenti allora riconosciuti, quando la sua carriera era ancora agli albori. Questa volta il pubblico lo accoglie con entusiasmo e Vasco risponde cantando l'introduzione di Vita spericolata, introdotto da Maurizio Solieri alla chitarra, e l'hit del 2004 Un senso. Dopo la performance pronuncia poche parole contro la legge anti-fumo (legge 3/2003) varata dal ministro Sirchia ed esce di scena, sottraendosi all'abituale intervista del conduttore Paolo Bonolis ai suoi ospiti.
Il 17 dicembre 2005 Vasco torna a Zocca, la sua città natale, dove gli amici d'infanzia e tutta la comunità hanno organizzato il tributo in suo onore. Per l'occasione è allestita anche una mostra fotografica.
Vasco Rossi ha sostenuto nella campagna elettorale per le elezioni politiche 2006 la lista della Rosa nel Pugno (concedendo l'utilizzo della canzone Siamo solo noi come colonna sonora dello spot del partito) e ha finanziato la coalizione L'Unione. È la prima volta che il rocker prende una posizione politica netta: in passato si era limitato a mostrare simpatia per le lotte abolizioniste di Marco Pannella, acquisendo la tessera del partito dei Radicali e prestando, nei primi anni '80, il suo volto ad alcune campagne antiproibizioniste. Alle elezioni per il Presidente della Repubblica 2006, alla seconda e terza votazione il cantante ottiene in entrambe le occasioni 1 voto.
Sempre nel 2006, Vasco annuncia pubblicamente di non cedere più i diritti delle sue canzoni per gli spot pubblicitari diventate per sua stessa ammissione un errore e per molti dei suoi fan delle emozioni che non considerano giusto commercializzarle in quel sistema.[17]
Vasco Rossi nel 2007
Il 19 gennaio 2007 esce il singolo Basta poco. Per volontà del cantautore non è venduto in alcun negozio e può essere ascoltato esclusivamente tramite radio oppure scaricato dal web o dal portale di una nota azienda telefonica. Il nuovo singolo fa registrare il record italiano di download legali, oltre centomila a distanza di due giorni dall'uscita del brano.
L'11 maggio 2007 Vasco Rossi pubblica un mini CD, Vasco Extended Play, contenente Basta poco, la versione "original demo" della stessa, il video con i personaggi disegnati da suo figlio Luca e una cover del brano La compagnia, scritto da Mogol e Carlo Donida, portato al successo da Marisa Sannia nel 1969 e reinterpretato nel 1976 da Lucio Battisti. Una canzone che Vasco sente molto "sua" e che reinterpreta con forza soprattutto nella parte finale del testo.
Il 23 novembre 2007 esce il DVD Vasco@Olimpico.07, registrato durante le due date del 27 e 28 giugno del Vasco live Tour 2007 nello stadio romano.
Il 28 marzo 2008 esce Il mondo che vorrei, ventunesimo album del cantautore (diciassettesimo in studio). Il mondo che vorrei è anche il titolo della nuova canzone, lanciata in radio il 14 marzo e in tutti gli oratori della diocesi di Milano il 16 marzo e da subito al primo posto della classifica digitale Fimi. L'album raccoglie subito un enorme successo di critica e di vendite: il 3 aprile 2008 viene annunciata sul suo sito ufficiale, la cifra di 400.000 album venduti in soli 2 giorni.
Nel maggio del 2008 è stato nominato cittadino onorario della città di Genova dal Sindaco Marta Vincenzi, in quanto ha omaggiato i genovesi regalando loro quella che è stata la "data 0" del Vasco.08 Live in concert. Inoltre, ha ricevuto a titolo onorifico la tessera che dà libero accesso agli oratori della diocesi di Genova.
Nell'estate del 2008 prosegue il tour, iniziato a Genova, negli stadi delle principali città italiane. In sole 24 ore dall'apertura delle prevendite vennero venduti 120.000 biglietti, costringendo gli organizzatori ad aggiungere ulteriori date per le tappe di Milano, Roma, Ancona e Salerno. Vasco si esibì anche all'Heineken Jammin' Festival di Mestre il 21 giugno 2008.
Sommando la partecipazione ai concerti allo Stadio Olimpico di Roma del 29 e 30 maggio e, di nuovo, allo Stadio San Siro di Milano del 6 e 7 giugno, sono più di 300.000 gli spettatori che assistono ai concerti. Oltre alle canzoni del nuovo disco, Vasco regala ai fans brani come T'immagini e La noia.
Il 5 luglio 2008, tramite il suo sito ufficiale, Vasco annunciò un ritorno sul palco a settembre, per la seconda parte della tournée, dove la data zero si è svolta il 5 settembre a Teramo.
Il 13 marzo 2009 è uscito Il mondo che vorrei live, il primo concerto rock registrato in alta definizione Blu-ray durante il doppio concerto allo Stadio Dall'Ara di Bologna, il 19 e il 20 settembre 2008.
L'unica apparizione live 2009 di Vasco Rossi è stata in occasione del ventennale del Concerto del Primo Maggio a Roma, a 10 anni di distanza dalla prima partecipazione. L'esibizione è durata circa cinquanta minuti e sono state proposte dieci canzoni tra cui Un ragazzo di strada, brano del 1966 scritto da I Corvi,[18] cantato per la prima volta da Vasco Rossi.
Album

  • 1978 - ...Ma cosa vuoi che sia una canzone... (Lotus LOP 12802)
  • 1979 - Non siamo mica gli americani (Lotus LOP 12804)
  • 1980 - Colpa d'Alfredo (Targa, TAL 1401)
  • 1981 - Siamo solo noi (Targa TAL 1404)
  • 1982 - Vado al massimo (Carosello, CLN 25095)
  • 1983 - Bollicine (Carosello, CLN 25101)
  • 1984 - Va bene, va bene così (Carosello, CLN 25105)
  • 1985 - Cosa succede in città (Carosello, CLN 25109)
  • 1987 - C'è chi dice no (Carosello, CLN 25121)
  • 1989 - Liberi liberi (EMI Italiana)
  • 1990 - Fronte del palco (EMI Italiana)
  • 1990 - Vasco live 10.7.90 San Siro (EMI Italiana)
  • 1993 - Gli spari sopra (EMI Italiana)
  • 1996 - Nessun pericolo... per te (EMI Italiana)
  • 1997 - Rock (BMG Ricordi)
  • 1998 - Canzoni per me (EMI Italiana)
  • 1999 - Rewind (EMI Italiana)
  • 2001 - Stupido hotel (EMI Italiana)
  • 2002 - Tracks (EMI Italiana)
  • 2004 - Buoni o cattivi (EMI Italiana)
  • 2005 - Buoni o cattivi live anthology 04.05 (EMI Italiana)
  • 2008 - Il mondo che vorrei (EMI Italiana)

 

Fonte: http://www.damomo.it/lezioni/Vasco_Rossi.doc

Sito web da visitare: http://www.damomo.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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