Musica appunti

Musica appunti

 

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Musica appunti

LA MUSICA NELL’ANTICA GRECIA

Il primo popolo che attribuì alla musica un valore educativo fu quello greco. Platone sosteneva, ad esempio, che la classe dirigente delle Polis doveva essere formata anche con l’utilizzo della musica. Inoltre, secondo la sua concezione, la civiltà di un popolo si “misurava” guardando la sua musica. Egli divideva la musica in “buona” (adatta per educare una persona) e “cattiva” (che provoca nell’uomo disimpegno e carattere molle).

Lo stesso popolo ebbe le seguenti intuizioni in campo musicale:

  1. L’importanza di una scrittura musicale; per primo, abbinò una lettera del proprio alfabeto  per ogni suono a quei tempi utilizzato. Risalgono al’antichità greca i primi frammenti musicali scritti.
  2. Intuì che la musica poteva avere un effetto curativo sull’animo umano, ponendo così le prime basi per la futura Musicoterapia (Aristotele considerava, a differenza di Platone, “buona” tutta la musica, purché utilizzata per cure di tipo omeopatico).

 

LA MUSICA NEL MEDIOEVO

Il periodo compreso tra il 476 a. C. e l’anno 1000, detto Alto Medioevo, vede nel Cristianesimo il principale motivo di ispirazione artistica e culturale. Nel periodo successivo, detto Basso Medioevo (dall’anno 1000 al 1492), anche la musica profana inizia a rivestire una certa importanza.
Le principali novità musicali del Medioevo possono essere così riassunte:

  1. La formazione del primo repertorio musicale scritto sacro: il canto gregoriano.
  2. La nascita di un sistema di notazione (scrittura musicale) per fissare l’altezza dei suoni dovuto alla necessità di diffondere ovunque il canto gregoriano. A Guido d’Arezzo, monaco benedettino, si deve il primo rigo musicale a 4 righe (tetragramma) e l’introduzione dei nomi moderni delle note.
  3. L’affermazione della Polifonia (sovrapposizione di più linee melodiche da eseguirsi contemporaneamente.)
  4. L’importanza sempre crescente attribuita alla musica profana che porta alla creazione di un repertorio monodico in lingua volgare.
  5. Utilizzo sempre più frequente degli strumenti musicali anche in ambito sacro.

 

La Francia rappresenta la nazione dove nacquero e si diffusero, nel Basso Medioevo, la polifonia (a Parigi, presso la Cattedrale di Notre-Dame) e il repertorio profano (con i canti monodici in volgare, spesso accompagnati da strumenti, dei Trovatori e Trovieri, poeti-musicisti in servizio presso le corti francesi).


UMANESIMO e RINASCIMENTO

Sul piano culturale, il XV e il XVI secolo coincidono con l’età dell’Umanesimo e del Rinascimento. L’essere umano (e non più Dio, come avveniva nella cultura medioevale) è posto al centro dell'Universo ed è considerato artefice, padrone del proprio destino. Si diffonde una grande fiducia nell'intelligenza umana; si esaltano, in particolar modo, la dignità dell'uomo, la sua superiorità sugli altri esseri naturali, le sue innumerevoli capacità creative. Il periodo vede anche una rinascita delle arti e della cultura in generale: Rinascimento infatti è il nome dato alla civiltà culturale e artistica nata con l’Umanesimo.
In questo periodo assistiamo all’affermarsi del fenomeno del mecenatismo, una forma di sostegno economico e materiale da parte di sovrani, signori, aristocratici nei confronti di artisti (letterati, pittori, scultori, musicisti) i quali, a fronte della relativa libertà di produrre le proprie opere, ponevano la propria arte al servizio del potere rappresentato dai loro benefattori, dando così prestigio alle loro corti.
Gli edifici della cristianità dedicati al culto (chiese, cattedrali, monasteri…), pur restando importanti centri di produzione polifonica e di formazione per musicisti, perdono il loro primato: le principali sedi di occasioni musicali diventano ora le corti italiane ed europee. Presso le corti vengono create le cappelle musicali guidate da un maestro di cappella e nelle dimore degli aristocratici si riuniscono nobili, intellettuali e artisti per celebrare ricorrenze militari, civili, private; vengono così organizzare feste in cui i partecipanti, in qualità di esecutori o fruitori cantano Canzoni e Madrigali, danzano, ascoltano musica strumentale. Il Madrigale, composizione polifonica profana su testi di autori anche del passato, è da considerare come la forma musicale più raffinata di questo periodo.
Il prestigio sociale dei musicisti aumenta significativamente.
I più significativi centri musicali italiani furono Roma e Venezia.
La Scuola Romana ebbe in Giovanni Pierluigi da Palestrina il suo più significativo rappresentante: la sua produzione infatti rappresenta uno dei vertici di bellezza e di equilibrio a cui giunse la musica polifonica a cappella dell’epoca.
A Venezia si sviluppò invece la Scuola Veneziana: essa fu animata, soprattutto presso la Basilica di San Marco, da una fitta schiera di musicisti, alcuni di origine fiamminga, altri autenticamente veneziani, come Andrea e Giovanni Gabrieli, zio e nipote. Essi tra l’altro portarono a grande risalto la tecnica dei cori battenti o spezzati: sfruttando la particolare struttura della Basilica di S. Marco, che permetteva di disporre le voci del coro in più punti lontani tra loro, per cui si formavano effetti stereofonici e suggestivi giochi d’eco.

 

IL PERIODO BAROCCO

 

Tra il XVII secolo e la prima metà del XVIII secolo si afferma in campo artistico il Barocco, stile caratterizzato da grande elaborazione formale: la ricchezza dell’ornamentazione e la grandiosità servono per stupire il pubblico, oltre che per esaltare il prestigio delle corti e dei potenti.

In campo musicale si è soliti inquadrare l’età barocca tra l’anno 1600 e l’anno 1750. Il 1600 è l’anno in cui viene rappresentato il primo Melodramma, mentre nel 1750, con la morte di Johann Sebastian Bach si chiude definitivamente questo periodo.
Il Melodramma (o Opera lirica) rappresenta la più grande novità musicale di questo periodo: nato in Italia verso la fine del XVI secolo, è una rappresentazione teatrale di argomento profano in cui i


personaggi, invece di recitare, cantano accompagnati dall’orchestra. Il primo grande autore di melodrammi è il cremonese Claudio Monteverdi (ricordato per il suo Orfeo) che eccelle anche nella composizione di musiche sacre e madrigalistiche.
Nel corso del XVII secolo il Melodramma si diffonde in tutta Europa e nella prima metà del 700 si distinguono due filoni: quello serio, di argomento eroico e storico, e quello buffo, legato a situazioni divertenti della vita quotidiana (la prima opera buffa è La serva padrona del compositore G.B. Pergolesi).
Nelle parti vocali dell’opera lirica distinguiamo il recitativo (declamazione intonata che ha la funzione di narrare fatti e situazioni, utilizzata perciò nei dialoghi tra i vari personaggi) e l’aria (di carattere melodico, con il compito di esprimere i pensieri e i sentimenti dei personaggi).

Accanto al Melodramma va ricordato anche l’Oratorio, una sorta di melodramma sacro (i soggetti sono tratti prevalentemente dall’Antico Testamento o riguardano la vita di Santi) privo però di apporto scenico e costumi.

Legata al mondo del Melodramma, va ricordata, l’apertura del primo teatro pubblico: il San Cassiano di Venezia aperto nel 1637; la gente comune, pagando un biglietto d’ingresso può assistere a questo spettacolo, fino ad allora rappresentato solamente presso corti e riservato perciò a nobili ed aristocratici.

Un altre importante ambito compositivo riguarda lo sviluppo della musica strumentale. Tra le principali forme musicali di questo periodo ricordiamo:

  1. il Concerto grosso, in cui nell’orchestra si contrappongono due nuclei fonici: un gruppo di   solisti

chiamato Concertino o Soli, e il resto dell’orchestra chiamato Ripieno o Tutti.

  1. il Concerto solistico, nel quale un unico strumento, in sostituzione del Concertino, assume il ruolo di protagonista in chiave virtuosistica ed espressiva rispetto all’insieme dell’orchestra.
  2. la Suite che consiste in una successione di musiche di danza.
  3. la Fuga destinata a strumenti a tastiera come il clavicembalo e l’organo.
  4. la Sonata per uno o più strumenti accompagnati dal clavicembalo.

Accanto al clavicembalo, va ricordato, come principale strumento musicale del periodo, il violino che in questo periodo raggiunge la sua forma attuale; ideato da Gasparo da Salò come strumento sostitutivo delle antiche viole da braccio, raggiunge la sua perfezione costruttiva formale grazie ai liutai cremonesi delle famiglie Amati, Guarneri e Stradivari.

Trai compositori più importati dell’età barocca ricordiamo gli italiani Antonio Vivaldi e Arcangelo Corelli, i tedeschi Georg Friedrich Handel e Johann Sebastian Bach e i francesi François Couperin e Jean-Baptiste Lully, quest’ultimo di origini italiane.

IL PERIODO CLASSICO

 

La cultura di questo periodo, compreso tra il 1760 circa e il 1830, è caratterizzata dall’Illuminismo, movimento di pensiero basato sulla convinzione che, grazie al potere “illuminante” della ragione, sia possibile vincere l’ignoranza e permettere agli esseri umani di vivere secondo giustizia, pace e uguaglianza. L’età classica viene preceduta, tra il 1730 e il 1760, da un periodo di transizione definito Stile Galante caratterizzato da una semplificazione del linguaggio musicale del Barocco.


In campo artistico, alla grandiosità e ricchezza del Barocco si contrappone ora uno stile fondato sull’equilibrio, l’essenzialità e l’armonia delle forme. Il riferimento ideale è la classicità greco-romana: tale stile viene infatti detto Neoclassicismo. In ambito musicale il corrispondente termine Classicismo non indica un ritorno ai modelli compositivi antichi, ma rimanda solamente a concetti di equilibrio e proporzione costruttiva.

Nasce la Sinfonia destinata all’organico orchestrale e caratterizzata dal dialogo fra le diverse sezioni strumentali. E’ solitamente strutturata in 4 movimenti di carattere diverso, il primo dei quali segue lo schema della Forma-Sonata (chiamato anche Sonata Bitematica-Tripartita), basato sull’Espo sizione, sullo Sviluppo e sulla Ripresa di 2 motivi musicali diversi tra loro.
Altre forme musicali assai diffuse in questo periodo sono il Quartetto d’Archi e il Concerto solistico basato sul dialogo tra uno strumento solista e l’orchestra.

Nell’età del Classicismo si afferma come strumento solista il pianoforte che per le sue risorse espressive e foniche, in pochi decenni sostituisce il vecchio clavicembalo. Per questo strumento vengono composte numerose Sonate in più movimenti e diversi Concerti solistici.

Il melodramma (opera lirica) continua ad essere apprezzato in tutta Europa. Tuttavia conosce in questo periodo, una decadenza dovuta all’abuso attuato dai cantanti, veri divi amati dal pubblico, poco attenti alle esigenze della vicenda rappresentata e attenti solamente a far emergere la loro bravura.
Questa situazione viene superato grazie alla riforma attuata dal musicista C. W. Gluck  (1714-1787). I principali concetti attuati in questa riforma possono così essere riassunti: 1) già dall’Ouverture (pezzo strumentale con cui inizia il melodramma) si deve intuire il clima nel quale si svolgerà la trama del melodramma 2) Si elimina il divario esistente tra l’Aria e il Recitativo (principali parti vocali dell’opera lirica) creando il cosiddetto Arioso 3) Si introduce l’uso del Recitativo Obbligato, accompagnato cioè da tutta l’orchestra e non dal solo clavicembalo (Recitatico Secco) 4) i cantanti hanno l’obbligo di rispettare la partitura scritta dal compositore, senza inserire abbellimenti con il solo fine di far emergere la loro bravura.
Tra i principali compositori dl periodo ricordiamo il già citato G.W. Gluck e gli austriaci F. J. Haydn (1732-1809), chiamato “Il padre della Sinfonia” perché ne compose oltre 100 e ne definì la struttura e l’equilibrio sonoro, e W.A. Mozart (1756-1791).

 

LA PRIMA META’ del XIX SECOLO (ROMANTICISMO)

Sul piano culturale, i primi decenni dell’800 sono caratterizzati dal Romanticismo che si basa sul l’esaltazione dell’individuo e dei suoi sentimenti e quindi sul contrasto fra passione e ragione.
Il Romanticismo affonda le sue radici in un movimento letterario tedesco nato verso il 1770: lo Sturm und Drang (tempesta e impeto). Nelle arti figurative, all’equilibrio del Classicismo si contrappongono rappresentazioni mosse e tormentate e in letteratura i poeti spesso esprimono sentimenti e idee pessimistiche e sconsolate (G. Leopardi).

La MUSICA, contrariamente al periodo precedente, viene considerata la FORMA D’ARTE IDEALE, perché meglio di altre riesce a rendere con immediatezza tutte le sfumature dei sentimenti.


Il Romanticismo valorizza anche l’idea di nazione intesa quale unità collettiva le cui radici si individuano nella storia e nelle tradizioni popolari di una determinata area geografica e culturale.

Il salotto delle case borghesi diventa un luogo dove svolgere attività musicali. In esso si riuniscono le famiglie con i loro ospiti e spesso una delle attività preferite della borghesia di quel tempo era il “fare musica”. C’è chi canta, chi suona e chi semplicemente ascolta.
Molti musicisti diventano liberi professionisti. Sono liberi di scegliere come impiegare la propria arte (insegnando, componendo, dando concerti….).

Le forme della tradizione (Sinfonie, Concerti solistici, ecc.) perdono quell’equilibrio e quella simmetria tipiche del periodo precedente e vengono adeguate alle esigenze espressive del composi tore.
Nascono nuove forme (improvvisi, notturni, ecc.) destinate al pianoforte, brevi e “libere” per esprimere in modo immediato sentimenti ed emozioni.
Nelle regioni di lingua tedesca, nasce il LIED (plurale: LIEDER): genere musicale da camera per voce e pianoforte, su testi poetici raffinati, scritti dai principale poeti del periodo. Principali autori  di Lieder sono R. Schumann, F. Schubert, J. Brahms.

Il MELODRAMMA, diventa in Italia, il genere più praticato dai principali compositori romantici come G. Rossini (che eccelle nell’opera buffa), V. Bellini, G. Donizetti.
Attraverso l’Opera Seria è però possibile esprimere non solo sentimenti individuali (attraverso intense e tormentate storie d’amore), ma anche ideali nazionalistici come quelli di indipendenza e unità nazionale. E’ Giuseppe Verdi (1813-1901) il maggiore esponente di questo genere: il suo tea tro musicale, a partire, dall’opera “Nabucco” (che contiene il celebre coro Va Pensiero sull’ali dorate)  infiamma di patriottismo intere platee.

L’orchestra si arricchisce di nuovi strumenti (fiati e percussioni) e diventa per i compositori una sorta di “tavolozza sonora”. Per quanto riguarda l’intensità, i compositori utilizzano tutta la gamma dal pianissimo al fortissimo, con cambiamenti improvvisi o con effetti di crescendo e diminuendo.

Il pianoforte diviene lo strumento simbolo del Romanticismo, grazie al suo suono ricco e pastoso e alla sua vasta gamma dinamica. Verrà utilizzato da molti compositori romantici come L. v. Beetho ven (il primo vero compositore romantico), F. Mendelssohn-Bartholdy, F. Chopin, R. Schumann e
F. Schubert. Anche il violino fa la sua parte grazie a N. Paganini che utilizza magistralmente le caratteristiche timbriche ed espressive di questo strumento.

LA SECONDA META’ DELL’OTTOCENTO

 

Dal punto di vista culturale, oltre al Romanticismo che continua ad esercitare la sua influenza, si afferma il Positivismo che ricerca nelle leggi scientifiche una chiave per capire la realtà naturale e quella umana.

In campo musicale, sotto la spinta del Nazionalismo, si affermano le Scuole Nazionali, ossia tutte quelle nazioni che fino ad allora non avevano avuto una identità musicale e che si erano sempre ispirate, nel comporre musica, agli stili di Italia, Francia e Germania. Ora, ispirandosi al patrimonio folcloristico della propria terra, i musicisti di queste nazioni, cercano di trovare una loro identità anche in campo musicale. Queste nazioni, che si affacciano per la prima volta sul panorama musica-


le europeo, sono: la Russia (sorta attorno al Gruppo dei Cinque, tra cui A. Borodin e M. Mussorgskij), la Boemia (B. Smetana e A. Dvorak), la Svezia (E. Grieg), la Finlandia (J. SIbelius).

I tradizionali luoghi, occasioni e modi di ascoltare musica saranno rivoluzionati dallo sviluppo dei mezzi di registrazione e diffusione della musica. Inizia così il passaggio da una dimensione “collet tiva” della musica ad un’altra più “individuale”. I musicisti sono sempre più liberi professionisti che lavorano per il pubblico borghese.

Le forme musicali, tra cui la Sinfonia (G. Mahler e A. Bruckner), si ampliano in quanto a dimensione, la durata dei brani aumenta e l’orchestra raggiunge dimensioni imponenti.
Nasce una nuova composizione per orchestra: il Poema sinfonico. Di forma libera, esso si ispira a suggestioni extra-musicali (soprattutto letterarie e naturalistiche), con l’intento di illustrarle musicalmente. F. Liszt viene considerato l’inventore di questa nuova forma che viene accompagnata dal cosiddetto programma, un breve scritto posto all’inizio della partitura nel quale viene esposto l’intento descrittivo del compositore (questo tipo di musica viene perciò detto Musica a programma). E’ la forma più utilizzata dai compositori delle nascenti Scuole Nazionali.
Altre correnti musicali sono: l’Impressionismo musicale (C. Debussy) il Balletto romantico ( P. Ciakovskij, assai famosi i suoi tre balletti: il Lago dei cigni, Lo schiaccianoci e La bella addormentata).

Il Melodramma, che rappresenta in Italia il genere più praticato, viene influenzato dal Verismo. (P. Mascagni -Cavalleria Rusticana, R. Leoncavallo -I Pagliacci e soprattutto G. Puccini-Madama Butterfly, La Bohème, Manon Lescaut, La fanciulla del West, Turandot sono le opere sue più note).

In Germania, grazie a Richard Wagner (opere più note di Wagner: l’Olandese volante, L’anello del Nibelungo, I Maestri Cantori di Norimberga, Tristano e Isotta, Lohengrin, Parsifal), si registra l’evoluzione più significativa del melodramma.

Queste sono le novità più evidenti del teatro wagneriano:

  1. L’opera si sviluppa senza interruzioni, fondendo insieme musica, parola e azione (la cosiddetta, utilizzando parole di Wagner, “opera totale”).
  2. La melodia deve avere un carattere di continuità (Melodia infinita, come la chiama Wagner stesso).
  3. Nelle sue opere i personaggi, (ma anche gli oggetti e le situazioni) sono caratterizzati da un Leitmotiv (motivo conduttore) che li rappresenta musicalmente e che viene eseguito tutte le volte che entra in scena un determinato personaggio (o oggetto, o situazione); un po’ come avviene nella fiaba musicale di Pierino e il Lupo, dove ogni personaggio è rappresentato da uno strumento musicale.
  4. Gli argomenti e le trame delle sue opere sono ispirati dalla mitologia nordica.
  5. L’orchestra accresce la sua importanza e si arricchisce di nuovi strumenti (come le Wagner-Tube, inventate dallo stesso musicista).
  6. Il teatro assume una fisionomia, molto diversa da quella precedente e simile all’attuale: platea degradante, luci spente in sala durante lo spettacolo, orchestra collocata nel cosiddetto Golfo Mistico, una buca posta davanti al palcoscenico e nascosta agli occhi del pubblico che, seduto in platea, può osservare la scena senza distrarsi.

IL    XX   SECOLO

 

In campo artistico, il Novecento si caratterizza per la rottura netta con la tradizione: si sperimentano nuove modalità espressive e i codici linguistici vengono spesso stravolti, con la conseguenza di rendere complessa la fruizione da parte del pubblico.

Nei primi decenni del XX secolo, le esperienze di avanguardia musicale sono numerose ed eterogenee. Alcune tendenze si configurano molto radicali, con il rifiuto delle strutture ritmiche, timbriche e melodiche convenzionale: questo orientamento emerge soprattutto nella dodecafonia, che vede nel tedesco Arnold SCHOENBERG (1874-1951) il massimo esponente.
In altri casi gli elementi di innovazione si “mescolano” con strutture compositive più tradizionali: questo avviene soprattutto quando l’esigenza di rinnovamento trae spunto dalla musica popolare o dal Jazz. Tra i principali compositori del 900 ricordiamo i russi Igor STRAVINSKIJ (1882-1971) e
S. PROKOFIEV (1891-1953, Pierino e il Lupo), il francese M. RAVEL (1875-1937, ricordato per il celebre Bolero), l’ungherese Bèla BARTOK (1881-1945) e lo statunitense George GERSHWIN (1898-1937,) autore di “Un americano a Parigi”, “Rapsodia in Blu” .
Dalla Seconda Guerra mondiale ad oggi, è sempre più grande la varietà di stili, di forme, di modalità di composizione, con largo impiego anche degli strumenti informatici ed elettronici.
La notazione tradizionale è spesso abbandonata e ad essa si sostituiscono complesse rappresentazioni grafiche.

In sintonia con le grandi trasformazioni culturali e sociali, i musicisti assumono nuove competenze professionali: infatti radio, televisioni, cinema e pubblicità creano nuove occasioni di lavoro per compositori ed esecutori.
Tutto ciò favorisce pertanto la nascita di nuove figure professionali: si tratta di tecnici del suono,  di operatori di sale d’incisione, di creatori di effetti speciali, il cui lavoro si fonda proprio sulle possibilità tecnologiche offerte dai mezzi di riproduzione e diffusione del suono. In relazione al diffondersi dei mass media, si moltiplicano i luoghi e le occasioni del consumo musicale.
Le nuove possibilità di amplificazione rendono idonei per l’ascolto molti spazi non espressamente nati per questo scopo (parchi, stadi, ecc) e l’ascolto si trasforma pian piano da EVENTO COLLETTIVO in EVENTO INDIVIDUALE e la musica dal vivo, perde il suo primato rispetto alla musica trasmessa in diretta o riprodotta.

Per quanto riguarda gli elementi del linguaggio musicale, la Melodia perde il ruolo di protagonista che la tradizione le ha sempre assegnato e il Timbro è l’elemento del discorso musicale che durante il XX secolo viene maggiormente esplorato. Per alcuni il concetto di Timbro deve essere ampliato fino a dare dignità musicale al RUMORE. A partire dal FUTURISMO, avanguardia artistica italiana della prima metà del 900, si sviluppano tendenze che attribuiscono al RUMORE dignità musicale. Anche il Ritmo nel primo Novecento, grazie all’influsso della musica popolare, assume grande rilievo.

 

Fonte: http://www.isismamolibergamo.it/wp-content/uploads/2015/06/Dispensa-MUSICA_Appunti-di-ST.-MUSICA.pdf

Sito web da visitare: http://www.isismamolibergamo.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

Musica appunti

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

Musica appunti

 

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco

www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve

 

Argomenti

Termini d' uso, cookies e privacy

Contatti

Cerca nel sito

 

 

Musica appunti