Alcalinità

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Significato dei termini utilizzati nei libri

 

Alcalinità

Alcalinità [der. Di àlcali, dall’arabo al-qalī, «potassa»]. In chimica, la proprietà (detta anche basicità) di una soluzione di presentare reazione alcalina, in grado di alzare il ph di una soluzione oltre il valore di 7 (ph neutro). Alchìmia, libri di [meno corretto alchimìa, ant. Archìmia, dal lat. Mediev. (Sec. Xii) alchimia, e questo dall’arabo (ṣan’a) al-kīmiyā’, «(arte della) pietra filosofale», che a sua volta deriva, attraverso il siriaco kīmiyā, dal gr. Tardo chymeía o chēmeía]. Arte, nata nell’ambiente ellenistico dell’egitto nel i secolo d. C., Che si proponeva la manipolazione e trasformazione dei metalli, e in particolare la loro possibile trasmutazione in oro o in rimedi per il prolungamento della vita. Dall’alchimia, coltivata durante tutto il medioevo e l’inizio dell’età moderna fino al xvii secolo, ha avuto gradualmente sviluppo la chimica. I fondamenti mistici si trovavano nel neoplatonico corpus hermeticum, la cui stesura originale risale al ii secolo d.C. O a poco prima e nella tabula smaragdina. Il rinascimento, promuovendo la conoscenza della letteratura greca, rilanciò anche i testi alchemici, che erano stati spesso la fonte degli alchimisti arabi nel medioevo. Nel xvi e xvii secolo furono stampate numerose opere alchemiche, fino ad allora circolanti, più o meno segretamente, in copie manoscritte. La letteratura alchemica, anche a volersi limitare alle opere stampate nel xvi e xvii secolo, è vastissima. L’unico repertorio moderno esistente è quello in due volumi di john ferguson, bibliotheca chemica: a catalogue of the alchemical, chemical and pharmaceutical books in the collection of the late james yung of kelly and durris, glasow, 1906, che come dice il titolo, fu progettato come catalogo della collezione raccolta nella seconda metà dell’ottocento dal chimico james young. Nel xvii secolo la letteratura alchemica raggiunse il suo apogeo, per poi declinare rapidamente. I manoscritti alchemici sono spesso riccamente miniati e le opere a stampa ripresero i temi fondamentali senza tuttavia eguagliarne lo splendore iconografico. Bibliografia: manuale enciclopedico 2005, s.V.

 

Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151

Sito web da visitare: http://www.cricd.it/

Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.

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