Favola

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Significato dei termini utilizzati nei libri

 

Favola

Favola [dal lat. Fabŭla, der. Del verbo fari, «parlare»]. Esiste una discriminante fra favola e fiaba, ed è la presenza o meno dell'elemento fantastico e magico, peculiare della fiaba e assente nella favola generalmente basata invece su canoni realistici. Nella fiaba i protagonisti sono solitamente esseri umani alle prese con entità sovrannaturali (folletti, fate, streghe, orchi etc.) E oggetti dotati di virtù magiche. I contenuti della favola, invece, hanno spesso intenti didascalici e normalmente essa contiene un finale moralistico. I suoi protagonisti sono personaggi tratti perlopiù dal mondo animale, ai quali si attribuiscono virtù e vizi umani. Entrambi i tipi di narrazione hanno comunque strutture simili, come rivela del resto la comune etimologia latina, fabula, un termine che deriva dal verbo, for, fāris, fatus sum, fāri (narrare, parlare) e che richiama dunque l'importanza della comunicazione orale in questo genere espressivo. La differenziazione tra favola e fiaba può essere considerata come una diversa evoluzione del medesimo genere in contesti culturali differenti: la favola è più vicina a tradizioni classiche e mediterranee, mentre la fiaba risente maggiormente delle influenze folcloristiche delle civiltà nordiche. Tra le più antiche favole di animali vi sono quelle di esopo, vissuto nel vi secolo a.C., Ampiamente diffuse nel mondo greco e latino, dove furono riprese da fedro (i secolo d.C.). In età bizantina, la raccolta, curata dal monaco massimo planude, costituì per molto tempo una delle principali fonti di conoscenza della favolistica antica. M.M.

 

Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151

Sito web da visitare: http://www.cricd.it/

Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.

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