Gelatina

Gelatina [der. Di gelare, dal lat. Gĕlare]. 1. Sostanza polipeptidica ottenuta per idrolisi del collagene delle pelli e dell’osseina, impiegata nelle emulsioni fotografiche, in legatoria, nell’industria cartaria, ecc. Può assorbire acqua, aumentando il suo volume, senza solubizzarsi. La solubilizzazione avviene solo superando uan determinata temperatura, in genere intorno ai 30-35°c. , Ma la temperatura di solubilizzazione può variare a seconda della qualità della gelatina. In base a questo comportamento le gelatine si distinguono in dure, semidure e tenere. Tale caratteristica è misurata in gradi bloom. Fu introdotta da r.L. Maddoz nel 1871 come legante degli alogenuri nelle emulsuioni fotografiche sensibili in sostituzione del collodio, aprendo la via alla moderna industria dei materiali fotografici. Le ossa sminuzzate e sgrassate con trielina erano trattate per qualche settima in acido cloridico diluito per eliminare il fosfato tricalcico, lasciando l’osseina. Le pelli, residui di conceria, erano depilate e poi trattate per qualche settimana in latte di calce diluito (sospensione di idrato di calcio). L’osseina subiva il medesimo trattamento per uno-tre mesi, a temperatura tra 3 e 12 °c. Il latte di calce solubilizzava i grassi, l’elastina, l’abumina e le altre sostanze estranee e idrolizzava il collagene. Era possibile anche effettuare un’idrolisi acida, eventualmente seguita da idrolisi alcalina con latte di calce. Rimaneva infine la gelatina solubile. Oggi si tende a sostituire la gelatina inerte con leganti sintetici. La gelatina attiva è sempre un componente essenziale per la produzione delle emulsioni fotografiche. 2. In legatoria, vari tipi di gelatina sono utilizzati per la preparazione della colla. 3. Colla utilizzata fino ai primi del xx secolo ricavata da cascami di animali, pelli, ossa, pesce, ecc. Era spesso utilizzata per applicare le stampe su cartoni. Questo tipo di adesivo causava, all'opera su cui era applicata, macchie di colore bruno con toni che diventavano sempre più scuri con l'invecchiamento ma che si possono eliminare con un intervento di restauro. 4. Nell’industria cartaria, dal 1337 per la collatura del foglio, fu introdotta a fabriano l’uso della gelatina animale, ricavata dall'ebollizione dei cascami di pelli ovine e caprine. La gelatina si distribuiva unicamente sulla superficie del foglio e lo impermeabilizzava, senza legarsi alle fibre, di conseguenza una leggera abrasione poteva rimuovere facilmente il sottile strato di collante che si era depositato e rendere la carta nuovamente assorbente. Dal 1826 fu sostituita dalla colofonia. (V.Anche collatura).