Legatura

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Significato dei termini utilizzati nei libri

 

Legatura

Legatura [der. Di legare, dal lat. Ligāre, da ligere, «legare»]. 1. In epigrafia latina (buonopane 2009, 109) l’aggiungere dei tratti per unire una lettera all’altra, rendendole così solidali: nella scrittura capitale compare di rado, per lo più quando il lapicida, per errore incide parte della linea guida di base oppure accosta troppo le singole lettere. Talora può costituire l’interessante prova di un’ordinatio tracciata col pennello. È talora detta impropriamente legatura anche l’unione di due o più lettere, che nelle epigrafi greche e latine, specialmente di età tarda, si otteneva sovrapponendo tratti di lettere contigue. 2. Nelle scritture corsive manoscritte, il tratto che unisce una lettera all’altra. Anche il gruppo delle lettere unite (nesso). 3. Nel lessico tipografico, è detta legatura quella dei caratteri in cui sono fuse due o più lettere (fi, ff, ecc.), Cioè i logotipi. (V. Anche nesso). 4. Procedimento che conclude la lavorazione del libro, costituito da un assemblaggio di fascicoli cuciti o incollati e protetti da una copertura flessibile o rigida, i così detti piatti di legatura. Nell’uso corrente, sinonimo di rilegatura (lett. Legato di nuovo). Qualche autore distingue i due termini attribuendo a legatura il significato di un lavoro provvisorio, debole e semplice (la brossura) allo scopo di tenere insieme il libro fino a che lo si fa rilegare veramente in modo più solido (cucitura su supporti, dorso arrotondato, ecc. ) E con materiale pregiato. La legatura del codice medievale, che consisteva in piatti di legno rivestiti di pelle o pergamena, iniziò a subire modifiche già nell’epoca incunabolistica (fine secolo xiv). Con il considerevole aumento dei libri da rilegare provenienti dalla produzione tipografica, per rendere più rigido il piatto del libro senza l’utilizzo del costoso legno, si sovrapponevano più strati di carta incollati tra loro utilizzando principalmente cartastraccia proveniente dalle stamperie o dalle cancellerie. Nel xvi e xvii secolo gli opuscoli erano rilegati con una copertina di carta colorata (brossura) facendo sì che dai laboratori degli stampatori-librai non uscissero più solo in fogli sciolti o in quinterni, bensì cuciti, con le pagine non tagliate e con una semplice copertina di carta (brossura editoriale). Nel xvii secolo si iniziò a usare la copertina rigida di cartone, rivestita di pelle o pergamena, ma anche di carta colorata o di tessuto (lino) alla quale era ancorato il corpo del libro fissato ai piatti con un prezioso foglio di carta colorata (guardia). Nel caso in cui il dorso del libro era realizzato in pelle o lino, la legatura era rifinita in mezza pelle o in mezza tela. Nella seconda meta del xix secolo, le legature rivestire di fine tela di cotone con sontuose decorazioni goffrate o stampate (legatura in calicò) diventarono molto richieste, ma ben presto l’industrializzazione arrivò anche nel settore della legatoria: così, nel xx secolo, accanto alle taglierine comparvero anche le cucitrici a filo metallico e a filo di refe. Le legature incollate sostituirono la cucitura nelle riviste, nei giornali e nelle edizioni economiche, e la brossura senza rilegatura rigida (paperback) entrò a far parte dell’offerta standard anche nel caso delle opere voluminose dando origine dopo la seconda guerra mondiale, al tascabile moderno di formato ridotto. Tschudin (2012, 183-184), fornisce uno schema dei passaggi di lavorazione della legatoria manuale, che sono simili a quelli della fine del medioevo: •spianatura •piegatura •raccolta (collazione) •sovrapposizione, pareggiatura, pressatura •cucitura a spaghi (al telaio, realizzazione del corpo del libro) •collatura del dorso del corpo del libro •arrotondamento (battitura) del dorso •pressatura •rifilatura, taglio (pressa per rifilare, tagliacarte) •decorazione taglio (colorazione, doratura, marmorizzatura) •applicazione del capitello (legatura finale) alle estremità del dorso del libro •confezione e rivestimento dei piatti della coperta e del dorso (carta, pergamena, pelle, tela di lino) •goffratura della coperta (decorazioni, iscrizioni) •ancoraggio (fissaggio del corpo del libro alla coperta). Nell’ambito della legatoria industriale le varie lavorazioni sono eseguite secondo il principio della catena di montaggio mediante una così detta linea di rilegatura che oggi, per lo meno per le legature più semplici (paperback), è completamente automatizzata: piegatrice - raccolta - sovrapposizione-pareggiatura - pressatura - laminazione, cucitrice (filo, senza nervi, oppure spago: in caso di legatura a colla il libro non viene cucito) pressatrice - taglio (rifilatrice), impianto automatico di legatura.

 

Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151

Sito web da visitare: http://www.cricd.it/

Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.

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