Mirabilia urbis romae

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Significato dei termini utilizzati nei libri

 

Mirabilia urbis romae

Mirabilia urbis romae [meraviglie della città di roma]. Descrizioni medievali dei monumenti pagani e cristiani di roma, opera di grammatici e eruditi che raccoglievano tradizioni e indicazioni spesso leggendarie ma a volte esatte e ancor oggi utilissime alla topografia romana. Questo genere letterario, le cui origini non sono ancora accertate e che alcuni collegano al clima della renovatio imperii dell’età di ottone iii, era già affermato nella graphia aureae urbis romae (principio dell’xi secolo), ma i veri e propri mirabilia si hanno solo dal xii sec. Tra le più antiche redazioni sembra essere quella contenuta nel liber polypticus di benedetto, canonico di s. Pietro (1143 ca.), Cui seguono le descrizioni dei mirabilia comprese nelle vite dei papi di bosone (1154-81), nella collezione del cardinale albino (1188 ca.) E nel liber censuum di cencio camerario (1192). Di particolare interesse è, alla fine del xii o agli inizi del xiii sec., Il de mirabilibus urbis romae di maestro gregorio, dedicato prevalentemente ai monumenti pagani. Nel xiv secolo i mirabilia erano così popolari da essere tradotti in dialetto romanesco (le miracole de roma). Non mancano i mirabilia scritti da stranieri per i propri connazionali: oltre al de mirabilis civitatis romae di nicolas rossell (1314-1362) si ricordano il ye solace of pilgrimes, scritto da john capgrave (1393-1464) per i pellegrini inglesi così come il coevo beschreibung der stadt rom, scritto da nicola muffel per i tedeschi. Con la stampa, i mirabilia si moltiplicarono: la prima edizione è del 1475 circa, forse per il giubileo di quell’anno.

 

Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151

Sito web da visitare: http://www.cricd.it/

Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.

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