Allenatore di calcio

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Allenatore di calcio

 

PSICOLOGIA NELL’ISTRUZIONE PER L’ALLENATORE DI CALCIO (FRG)

Il Collegio dello Sport di Colonia insieme con la Federazione di Calcio Tedesca ha effettuato, dal 1947 a oggi, con cadenza annuale – eccetto dal 1950 al 1956 – un corso di introduzione per allenatori di calcio; il corso dura 6 mesi Dopo aver superato l’esame finale I partecipanti hanno diritto ad istruire/educare/allenare squadre della Lega Federale di Calcio.
Dal 1965, io ho insegnato psicologia in questi corsi e da allora ho continuamente lavorato su questa materia.
Qui di seguito vi introduco gli argomenti trattati:

  1. Le aspettative degli studenti attraverso la psicologia.
  2. L’aspirazione per il soggetto nella psicologia.
  3. Il contenuto dell’insegnamento.
  4. I principi didattici applicati ed usati per trasmettere il contenuto dell’insegnamento.
  1. Mi sono talmente immedesimato con gli allenatori durante il corso d’istruzione che sono arrivato alla convinzione che, almeno tre tipi di aspettative attraverso la psicologia possono essere riconosciute dagli allenatori di calcio:
        1. Prima di tutto, gli allenatori si aspettano dalla psicologia un aiuto diretto per risolvere i conflitti sociali, per superare dei problemi di gestione delle squadre, per gli allenamenti e per le competizioni.

Questa aspettativa é piú facile da capire quando uno si rende conto che, tanti allenatori considerano oggigiorno la gestione della squadra come la parte più complessa.

        1. In secondo luogo, c’é molta volontá di imparare e comprendere gli allievi, i giovani calciatori, ed i migliori giocatori adulti. A questo fine, noi dobbiamo chiedere le caratteristiche specifiche dell’etá, i motivi per l’azione conscia ed inconscia, il processo dinamico della squadra e finalmente, in modo piú generale, la determinazione individuale e sociale del comportamento dei giocatori nei vari gruppi di etá. Ecco che, da una parte la psicologia puó essere considerata una descrizione e spiegazione scientifica dei processi di direzione con le persone, come ad esempio allenatori, giocatori e squadre, tra loro coinvolti; d’altra parte la psicologia puó essere considerata come la personificazione di un’ancoraggio psicologico, atto a comprendere la direzione, unita alle abilitá e difficoltá di un giocatore individuale.
        2. Infine, tanti futuri allenatori, sono in attesa della trasmissione delle leggi generali psicologiche di direzioni, da insegnare ed apprendere.

L’interesse degli allenatori per questo problema, comunque, é meno orientato alla fase teorica che a quella pratica: gli allenatori possono motivare i loro giocatori, in modo che essi siano invogliati a praticare e a giocare sempre al meglio durante la competizione. Da questo punto di vista, la psicologia, sembra essere piuttosto la psicologia applicata di direzione imparando mentre si insegna. Certamente, l’aspettativa dei futuri allenatori attraverso la psicologia non é uniforme. A seconda che lo si chieda ai giocatori attivi, agli allenatori, o agli istruttori, ognuno dará diverse risposte basate sulle esperienze individuali. La tendenza comunque delle loro aspettative psicologiche, riguarda gli impulsi per il miglioramento di condizione di direzione, allenamento e competizione, cosí come, una comprensione piú profonda delle leggi psicologiche che sviluppano la personalitá e la direzione.

  1. Contro l’ambiente di queste aspettative, il soggetto di psicologia puó essere definito a seconda del raggiungimento dei seguenti fini:
          1. Sará trasmessa ai futuri allenatori, l’abilitá di trattare con le leggi psicologiche mentali (dichiarazioni, teorie, ipotesi), per mettere in condizione gli allenatori di riconoscere psicologicamente ed in modo significativo le regolaritá, ed interpretarle in modo opportuno da riuscire a sviluppare un’attitudine verso i problemi psicologici nell’allenamento.
          2. Si devono fornire consigli concreti per la direzione, suggerimenti ed indicazioni ai giocatori individuali ed alle squadre riguardanti gli allenamenti e le competizioni. I problemi da apprendere nel campo delle squadre sportive, dovuti al concetto basilare del corso di istruzione, saranno al centro dell’interesse. Comunque, non si deve acquisire solo la trasmissione di capacitá motorie, ma vanno inclusi anche i cambiamenti di atteggiamento, motivi, giudizio e comportamento sociale.
          3. Il futuro allenatore, comportandosi con piú flessibilitá, sará in grado di agire piú coscienziosamente nel campo delle sue attivitá (sia da un punto di vista professionale che nell’ambito della sua famiglia), e puó darsi riesca a capire meglio il comportamento e l’esperienza dei suoi giocatori.
          4. Infine, si puó accennare all’abilitá di riconoscere psicologicamente le deviazioni della media, verso il linguaggio o mediante il comportamento stesso degli individui.

Sulla base di questi fini e orientandosi sui problemi nella futura attivitá dell’allenatore, vengono scelti i soggetti del corso d’istruzione, per mettere in conidzione l’allenatore di riconoscere singolarmente i problemi psicologici nel suo campo di attivitá, per analizzarli e risolverli.
Visto che gli studenti del corso non hanno una conoscenza sufficente delle varie discipline di psicologia, diventa complicato trovare il modo di introdurli ai problemi inerenti all’applicazione della stessa. Perció é necessario trasmettere nella prima parte del corso, “selezione fondamentale di psicologia”, qualche teoria psicologica fondamentale.

  1. Il soggetto di psicologia: l’attenzione é concentrata sul comportamento e sull’esperienza umana con riferimento specifico alle caratteristiche del comportamento e dell’esperienza dei giocatori di calcio.
  2. Comunicazione: il processo fondamentale interpersonale: l’allenatore – giocatore – comunicazione della squadra e discussione dei suoi elementi essenziali (ossia contenuti ed effetto delle comunicazioni, situazione, meta-comunicazione, canali di comunicazione).
  3. I piú importanti compiti della psicologia nell’attivitá dell’allenatore. Qui, il fattore decisivo é dato dall’applicazione delle scoperte psicologiche dei problemi situazionali che non dovrebbero prendere posto casualmente, come una formula, ma andrebbe applicata solo dopo una prudente analisi della situazione (descrizione e spiegazione del comportamento problematico), tenendo conto della formazione e dell’indice di valore di comportamento. L’intervento e gli effetti raggiunti verranno discussi.
    1. Nella seconda parte sono discussi gli aspetti selezionati della psicologia applicata all’allenamento.
      1. La personaliá del giocatore. Al centro della discussione viene posto un modello esplicativo generale del comportamento del giocatore e una descrizione speciale della sua personalitá (intelligenza nel gioco, comportamento rappresentativo, abilitá nella squadra e stabilitá competitiva).
      2. Dinamismo di squadra. Le caratteristiche fondamentali socio-psicologiche della squadra saranno rappresentate anche come dinamismo dello sviluppo di squadra.
      3. Direzione della squadra. La direzione si sviluppa mediante un processo reciproco tra l’allenatore e la squadra. In questo contesto vengono trattati I punti cruciali del processo di direzione della squadra – cioé, partecipazione nelle decisioni, formazione nel potere di decisione e il loro controllo.
      4. Dialogo dell’allenatore – giocatore (squadra) in caso di lode e rimprovero. Le raccomandazioni per comunicazioni specifiche, per lode e rimprovero in seguito ad un’azione sono discusse tra l’allenatore e il giocatore.
      5. Problemi per variazioni di comportamento dei giocatori nella squadra. Gli aspetti di sviluppo e stabilitá del comportamento si imparano osservando la mancanza di pazienza nel cambiamento di comportamento dei giocatori come anche l’aspetto di riduzione di malcomportamento nel cuore della discussione.
      6. Problemi di motivazione nel processo di direzione della squadra. Sulla base di un modello di processo di motivazione si discute, sull’influenza di un’esibizione di gioco e sugli aspetti della motivazione.

 

  1. Un punto molto importante é la questione del concetto didattico, il concetto d’istruzione, che specialmente in questo caso, ci permette un approccio tra la conoscenza di ogni giorno e, pensando agli allenatori, la conoscenza scientifica.
        1. Punto di partenza é l’esperienza giornaliera degli allenatori. All’inizio c’é una raccolta di osservazioni occasionali, di esperienze con il fenomeno psicologico della vita giornaliera degli allenatori. In ogni caso, questa conoscenza giornaliera psicologica, si allontana il comportamento umano dalla riflessione.
        2. Per fare conscia l’esperienza giornaliera attraverso un principio di allienazione, ossia, il processo di percezione, ricognizione e comunicazione, viene allineata come segue: gli studenti sono affrontati con le scoperte di psicologia che infrangono le regole di conoscenza giornaliera. Questa conoscenza giornaliera diventa quasi conscia.
        3. Su questa base, le scoperte della psicologia scientifica sono finalemente discusse.

Titolo originale:
Psychology in the instruction for soccer – coaches (FRG) ESSING W.
Universitaet Muenster, Fachbereich Sportwissenschaft – Muenster, RFT.

 

Relazione tenuta all’International Congress
Teaching Team Sports
Tradotta Roberto Sassi

 

Fonte: http://www.robertosassi.it/archivio-2/category/2-psicologia-dello-sport.html?download=125:psicologia-istruzione-allenatore-di-calcio

Sito web da visitare: http://www.robertosassi.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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