Calvinismo

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Calvinismo

IL CALVINISMO e LUTERO
Il fallimento della guerra contadina tedesca determinerà l'arretratezza economica e politica della Germania sino all'unificazione nazionale. Se in Germania ci fosse stato il Calvinismo, forse la rivolta contadina avrebbe avuto successo: in seguito si sarebbe formata la nazione, con una alleanza della borghesia e dei contadini in funzione antifeudale. La Germania, come altre nazioni più o meno segnate dal Calvinismo (Francia, Olanda e Inghilterra) avrebbe partecipato subito alla spartizione coloniale del mondo, approdando ad uno sviluppo capitalistico assai prima (e, forse, assai meglio) rispetto all’ impetuoso ma anche militaristico ed imperialistico sviluppo avuto dopo il 1870. Forse anche le cause remote del nazismo non si sarebbero verificate, e Hitler non avrebbe mai trovato ascolto da parte della borghesia e del proletariato tedeschi.

  1. ricava tramite le ipotesi qui riportate l’ influenza del luteranesimo sulla successiva storia tedesca
  2. cause del fallimento delle rivolte contadine del ‘500

La borghesia europea preferì il Calvinismo al luteranesimo anche perché esso faceva derivare l'autorità regia dalla sovranità popolare, ed accettava l'eventualità della resistenza armata nei confronti degli abusi del re. Il Calvinismo arrivò sino a formulare le prime teorie contrattualistiche. La borghesia aveva bisogno di emanciparsi dalla feudalità aristocratica ed ecclesiastica. Il luteranesimo offriva, in questo senso, meno garanzie. Essendo una religione antimoderna, esso era piuttosto favorevole a una sorta di subordinazione tra borghesia e aristocrazia.

  1. aspetti ‘borghesi’ del Calvinismo, aspetti ‘feudali’ del luteranesimo

Il luteranesimo, se avesse appoggiato con coraggio la causa dei contadini, sarebbe stato una religione molto democratica. Non avendolo fatto, esso ha finito col rappresentare sul piano teorico un ideale irrealizzabile; la borghesia tedesca rimarrà, fino a Bismarck, subordinata alle forze feudali che avevano lottato al suo fianco contro Roma; quella stessa borghesia che poi cercherà nel nazismo una rivincita sociale. Il fallimento del luteranesimo fuori dalla Germania (con l’ eccezione dei paesi Scandinavi) ha fatto la fortuna del Calvinismo che si è preoccupato di realizzare non un ideale valido per tutti, ma solo per la classe borghese.

  1. ragioni del maggiore successo del Calvinismo;
  2. conseguenze del luteranesimo sulla Germania

                                                    PREDESTINAZIONE E CALVINISMO
Il concetto protestante di predestinazione è stato elaborato in conseguenza della manifesta incapacità del credo cattolico di spiegare i perduranti problemi sociali dal punto di vista "cristiano". Che senso ‘cristiano’ possiamo dare alla povertà, allo sfruttamento, alla rivolta? Il precetto ‘porgi l’ altra guancia’ non soddisfaceva più la mentalità battagliera ed intraprendente di una borghesia in ascesa sociale.
Invece la predestinazione al bene o al male viene accettata nel momento stesso in cui si rinuncia a porre nella libertà dell'uomo la responsabilità del destino personale: gli uomini fanno il "bene" o il "male" non perché lo vogliono -dicono Lutero e Calvino-, ma perché così li ha predestinati Dio, il quale si serve, nella sua imperscrutabile prescienza, del bene o del male per confondere i "reprobi" e rassicurare i "virtuosi".

  1. origini storiche del concetto di predestinazione
  2. contenuto teologico del concetto e suoi presupposti

La differenza sostanziale tra provvidenza (cattolica) e predestinazione (protestante) sta in questo, che per la prima il male, in ultima istanza, viene reintegrato positivamente nel bene; per la seconda invece il male è irrecuperabile. Il Calvinismo deve assolutamente tenere separati il bene dal male, se vuole dimostrare la propria superiorità morale sul Cattolicesimo.
In fondo la predestinazione è un concetto religioso che vuole riflettere una situazione sociale basata sull'antagonismo di classe e sull'individualismo. "Fare il bene", nell'ottica calvinista, altro non può significare che "fare bene il proprio dovere", deciso a priori da Dio, e in particolare il proprio "dovere professionale".
Col concetto di predestinazione il pentimento è impossibile: chi sbaglia paga per sempre. Il pentimento serve per rendersi conto che non ci sono alternative, e non per poter cambiare vita. Anche se la sentenza di un tribunale condannasse un colpevole a un periodo determinato di carcere, la coscienza morale degli uomini lo condannerebbe in eterno. E per il calvinista "Dio" coincide con l'ordine costituito. Chi non si adegua è perduto, perché vuole porsi contro l'ordine naturale (e sovrannaturale) delle cose. Il Calvinismo ha tolto all'uomo il libero arbitrio e ha trasformato la libertà nella necessità di obbedire a una realtà precostituita.
Il Calvinismo è andato a innestarsi in una pratica sociale (quella borghese) che progressivamente si stava allontanando dalla tradizione del collettivismo e solidarismo medievale, dove al soprusi ed allo sfruttamento si abbinava l’ aiuto ai bisognosi ed in genere un atteggiamento di carità verso il prossimo. Non è un caso che, in Lutero in modo timido, in Calvino in modo deciso, l’ elemosina venga dai Protestanti condannata come una pratica superstiziosa e poco gradita a Dio.
La nuova mentalità individualistica, basata sulla concorrenza economica col prossimo, aveva bisogno di darsi una legittimazione religiosa che le desse uno slancio ed una diffusione più consapevole. E la teologia di Calvino serviva perfettamente a questo scopo. Senza il Calvinismo il capitalismo non sarebbe mai nato come sistema produttivo-industriale, ma si sarebbe fermato allo stadio "commerciale" (mercantile), come avvenne nell'Italia cattolica.

  1. Differenza tra provvidenza e predestinazione
  2. In che modo la dottrina della predestinazione interpreta l’ individualismo borghese?
  3. Aspetti conformistici della etica calvinista
  4. Quali valori religiosi contrappongono l’ uomo medievale e quello borghese-calvinista?
  5. Diverso ruolo della carità e dell’ elemosina nel Cattolicesimo/nel Calvinismo
  6. Effetti generali della diffusione europea del Calvinismo

LUTERO E CALVINO
Perché ha contribuito più Calvino che Lutero alla formazione dello "spirito capitalistico"?
Semplicemente è dipeso dal fatto che Calvino, in quanto discepolo di Lutero, voleva portare a conseguenze più radicali le posizioni innovative di Lutero, che ebbe comunque il merito di aver dato per primo una risposta globale al Cattolicesimo-romano.
Questo atteggiamento è normalissimo nella storia del pensiero umano. Per tale ragione non si può affatto sostenere che Calvino abbia "tradito" Lutero. Ad un certo punto della storia europea, quelle realtà politiche ed economiche che avevano intrapreso la via del capitalismo considerarono inevitabile far propria, per le ragioni già viste, la radicalizzazione calvinista delle posizioni luterane. Anche la Germania, alla fine del sec. XIX, dovrà adeguarsi a questa necessità.

  1. rapporto storico-genetico tra Lutero e Calvino
  2. ragioni del maggior successo del secondo

Non si possono fare delle rivoluzioni culturali senza pensare alle loro conseguenze sociali e politiche. Da questo punto di vista è fuorviante sostenere che i fondatori del protestantesimo non potevano immaginare che la loro fede sarebbe stata "sposata" dal capitalismo. Forse non potevano immaginare fino a che punto il capitalismo avrebbe strumentalizzato la Riforma, ma non potevano ignorare che con le loro innovazioni si stava creando una religione molto diversa da quella cattolico-romana, una religione che avrebbe sicuramente avuto delle ripercussioni sul costume e sulla vita sociale dei credenti.
Certo, all'inizio dell'impresa i riformatori avranno pensato di operare per il bene collettivo, ma già durante la loro esistenza essi non potevano non accorgersi che la Riforma conteneva degli aspetti assai poco ‘cristiani’ (Lutero sterminava i contadini, Calvino bruciava gli "eretici"...). Forse erano ancora in tempo per tornare indietro. O forse, se l'avessero fatto, qualche altro riformatore avrebbe preso il loro posto. Se avessero potuto immaginare a quali nefaste conseguenze avrebbe portato il protestantesimo nell'ambito del capitalismo, essi probabilmente si sarebbero limitati a contestare le assurdità della chiesa cattolica, senza volerla sostituire con un'altra più estremista. Peraltro sul piatto della bilancia va anche messo l'atteggiamento ottuso della chiesa romana, che non sentiva ragioni di sorta, essendo da tempo abituata a lanciare scomuniche e anatemi.

  1. con quali argomentazioni l’ autore nega a Calvino e Lutero la ‘buona fede’?
  2.  Come li giudica a livello morale?
  3. Come viene differenziato il giudizio sui fondatori (Calvino e Lutero) / sui semplici seguaci (i protestanti)?

NOTE
L'opera maggiore del Calvinismo è L'Istituzione cristiana. Aspetti fondamentali:
1. la natura umana è troppo corrotta e incapace di libertà (la libertà di coscienza non ha senso, e Serveto che la sostiene finirà sul rogo per mano dello stesso Calvino);
2. la salvezza sta unicamente nella predestinazione. La predestinazione però non significa "fatalismo", perché è proprio nell'attività quotidiana che ciascuno mette alla "prova" la realtà o meno della propria salvezza, che però resta "assoluta", in quanto non può essere voluta dall'uomo;
3. la morale privata e pubblica deve essere molto seria e austera, e ferrea la disciplina, anche nel modo di vestire, di mangiare, di pregare, di ascoltare le prediche e in tutti i particolari della vita privata... Per chi non rispetta le regole sono previste ammende, penitenze pubbliche, prigione e roghi; la vita politico-civile deve conformarsi a questi principi;
4. la Predestinazione portò Dio a scegliere il popolo ebraico senza alcun apparente merito da parte di quest’ ultimo; pertanto la Bibbia, oltre che il Vangelo, è fonte e regola della fede;
5. esistono solo 4 ufficiali religiosi (non esiste una gerarchia ecclesiastica basata sul sacramento dell'ordine): i pastori (che predicano e amministrano i sacramenti); i dottori (che tengono lezioni sulla Bibbia); gli anziani (che vigilano sul comportamento dei fedeli); i diaconi (che amministrano i beni). Il Concistoro (concilio) è formato da 6 pastori e 12 anziani laici;
6. il culto si riassume nella predica, la preghiera, il canto dei salmi. Quattro volte all'anno si distribuisce la Santa Cena. Si nega la presenza del corpo e sangue di Cristo nell'eucarestia, che è considerata come "cena spirituale" in cui Cristo nutre le anime restando lontano da esse. In chiesa non sono ammessi ornamenti o immagini. Non è prevista alcuna festa religiosa, ad eccezione della domenica;

  1. Per ognuno dei 6 precetti soprastanti (che riassumono il credo calvinista), indica (dopo aver motivato la scelta) una delle seguenti possibilità: a) il precetto è di derivazione luterana; b) il precetto tende ad imporre uno stile di vita ‘borghese’; c) il precetto porta ad una società laica ed indifferente alle questioni religiose.

 

 

Fonte: http://www.evan60.net/uploads/6/3/2/5/6325749/calvino_e_lutero.doc

Sito web da visitare: http://www.evan60.net

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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