Cronologia essenziale dell’Italia repubblicana

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Cronologia essenziale dell’Italia repubblicana

  • 1945: governo provvisorio di unità nazionale formato dai partiti antifascisti
  • 2/6/1946: referendum che scelse la repubblica; Umberto II va in esilio
  • 1/1/1948: entra in vigore una nuova costituzione (repubblica fondata sul lavoro, libertà dei cittadini sono inviolabili, attenuazione delle disparità e salvaguardia dei diritti dei lavoratori, parità tra i sessi).
  • 1948-55: primo presidente italiano Luigi Einaudi
  • 1947: trattato di pace: Italia perde colonie, parte della Venezia Giulia, Trieste che tornerà italiana nel ’54, deve pagare pesanti sanzioni economiche.
  • Aprile ’48: prime elezioni, vince la DC di De Gasperi (48,5%) mentre socialisti e comunisti insieme fanno il 31%. Si frantuma l’alleanza tra i partiti che avevano fatto la guerra partigiana. Forti tensioni: Togliatti subisce attentato, ma l’unica importante novità scaturita dal momento fu CGIL, CISL, UIL.
  • 1948-53: Piano Marshall
  • Centrismo fino al 1958 (democristiani, socialdemocratici, liberali, repubblicani)
  • Miracolo economico (soprattutto al nord): ’57-’63- raddoppio del reddito pro-capite, aumento industrie e terziario, forte emigrazione nord-sud): la ripresa economica era iniziata già col Piano Marshall, ma l’Italia rimarrà ad economia agricola fino al 1958 quando l’industria superò l’agricoltura. Cause: buona congiuntura economica internazionale, molta manodopera a buon mercato, basso costo delle materie prime e sviluppo dell’industria di trasformazione, adozione di nuove tecniche produttive americane, desiderio di riscatto e diffuso ottimismo, inflazione stabile e graduale aumento degli stipendi, nascita di molte nuove infrastrutture. Rai (1954), 1° supermercato (1957), ENI (1953), massiccia importazione di greggio, grande sviluppo siderurgia (lo Stato la controllava) e produzione di acciaio (ora lo si esporta), inizio vacanze estive e civiltà consumistica con aumento di acquisto dei nuovi prodotti.
  • 1949: adesione al Patto Atlantico (patto difensivo militare); nel ’57 all’ONU (per riacquistare credibilità internazionale) e al MEC (per facilitare transazioni commerciali)
  • 1962: la DC avvia i governi di centro-sinistra: i socialisti avevano preso le distanze dai comunisti dopo l’invasione dell’Ungheria da parte della Russia nel 1956. Si afferma la figura di Aldo Moro. La Chiesa con Giovanni XXIII (1958-63) e il Concilio Vaticano II assume una posizione più morbida verso la sinistra moderata grazie e s’interessa sempre più alle questioni sociali. Anche gli USA con il nuovo presidente progressista/democratico John Kennedy (1961-63). Nel 1963 Moro forma il primo governo di cui facevano parte anche i socialisti. Pietro Nenni, segretario del PSI, viene nominato vicepresidente.
  • Scuola media unica e elevazione dell’obbligo scolastico a 14 anni (1962-63). Le iscrizioni alle scuole superiori e alle università aumentano notevolmente grazie alle maggiori possibilità delle famiglie.
  • Negli anni successivi aumentano i contrasti tra i partiti e molte riforme non riescono a partire. Il ’68 italiano è molto conflittuale e politicizzato. Nel 1969 “autunno caldo” per le forti proteste di lavoratori e studenti che determinarono innovazioni: Statuto dei lavoratori con 40 ore di lavoro settimanale, aumenti salariali, diritto di assemblee nelle fabbriche durante l’orario di lavoro; riduzione delle differenze tra operai e impiegati. I sindacati escono da questo periodo molto rafforzati.
  • Anni ’70 (di piombo): forte sviluppo  dell’estremismo di destra (si consideravano eredi della repubblica di Salò) e di sinistra (si consideravano eredi dei partigiani e si sentivano traditi dal PCI, che aveva abbandonato i toni rivoluzionari marxisti sganciandosi dal comunismo sovietico per allearsi con borghesia e partiti moderati. Molti attentati di matrice nera: 1974: Piazza della Loggia a Brescia; treno Italicus nei pressi di Bologna; stazione di Bologna il 2 agosto 1980 con 85 morti. Brigate Rosse nate nella clandestinità nel 1970: pensavano che l’Italia fosse sull’orlo di una guerra civile e che le masse fossero pronte per dar vita ad una rivoluzione armata. Il terrorismo rosso colpì con violenza tutti i settori della società: giudici, giornalisti, poliziotti, operai sindacalisti, docenti universitari, soprattutto con la tecnica della gambizzazione, ma anche con l’assassinio.
  • 1973 diventa segretario del PCI Enrico Berlinguer e si comincia a pensare al compromesso storico. L’idea viene appoggiata da Aldo Moro.
  • 1978: Dopo lunghe trattative viene creato dalla DC un governo di solidarietà nazionale appoggiato dal centro sinistra e anche dal PCI, ma nel giorno stesso in cui il nuovo governo doveva insediarsi  Aldo Moro viene rapito dalle Brigate Rosse. Rimane prigioniero per 55 giorni tra marzo e maggio: alla fine, dopo un presunto processo fattogli dai brigatisti, viene giustiziato e fatto ritrovare in un auto in pieno centro a Roma. Il popolo italiano non appoggia il terrorismo e rifiuta con decisione la violenza. L’epoca dei governi di solidarietà nazionale termina nel 1979.
  • Negli anni ’80 aumenta la produttività industriale con forte sviluppo della piccola e media industria, e si ha un forte affievolimento delle lotte operaie e del sindacalismo. I partiti maggiori (DC e PCI) s’indeboliscono nel periodo, per cui nascono governi con la partecipazione di più partiti (pentapartito). Dal 1981 si formano i primi governi a guida non democristiana (Spadolini -repubblicano-, Craxi -socialista-) che contrastano la forte inflazione che caratterizza la lira in questi anni, ma non la crescita della spesa pubblica e il deficit di bilancio, continuamente in aumento.
  • Negli anni ’90 il sistema politico italiano viene gradualmente travolto: col crollo del muro di Berlino muore, nel 1991, anche il PCI sostituito col Partito Democratico della Sinistra (PDS). Nel 1992 inizia Mani Pulite o Tangentopoli perché vengono scoperte corruzioni finanziarie all’interno del mondo dei partiti. Tutti i vecchi partiti (democristiani, liberali, repubblicani, socialisti, socialdemocratici) ne vengono travolti e nascono  nuove formazioni politiche come la Lega Nord e Forza Italia, partito inventato dal nulla dall’imprenditore Silvio Berlusconi per contrastare il pericolo della presa del potere da parte delle forze di sinistra. Berlusconi, alleato agli altri partiti dell'area di centrodestra, vince le elezioni del 1994 fatte con la nuova legge elettorale maggioritaria varata l’anno precedente grazie a un referendum. Doveva favorire il bipolarismo e l’alternanza di governo, nonché la fine della cosiddetta prima repubblica.
  • Italia bipolare: nelle elezioni del 1994 si affrontano il Polo delle Libertà (composto da Forza Italia, Alleanza Nazionale -ex MSI-, Lega Nord, e altre forze minori di centro-destra), e i Progressisti (costituiti da Partito Democratico della Sinistra -ex PCI-, Rifondazione Comunista ed altri partiti di centro-sinistra). Vince il Polo, ma governa solo pochi mesi perché nel dicembre del ’94 la Lega si ritira dal governo.
  • In seguito viene costituito un governo tecnico per fare le riforme, ma fallisce.
  • 1996: nuove elezioni politiche: vince L’Ulivo guidato da Romano Prodi, schieramento di centro sinistra che riesce a stare in carica solo due anni, ma contiene il debito pubblico e l’Italia può adottare l’Euro nel 2002.
  • 2001: nuove elezioni in maggio: l’Ulivo viene sconfitto dal centro-destra (Casa delle libertà guidata sempre da Berlusconi) che dura in carica per tutti i 5 anni della legislatura senza però attuare riforme importanti.
  • 2005 nuova legge elettorale con premio di maggioranza alla Camera (54% allo schieramento di maggioranza relativa, con uno sbarramento del 4%) definita porcellum.
  • 2006: nuove elezioni in aprile con vittoria dell’Unione di Prodi che dura in carica solo un paio di anni per le forti divergenze nate al suo interno tra i diversi partiti che la componevano.
  • 2008: in aprile nuove elezioni: il Partito Democratico si presenta senza l’alleanza con gli altri partiti più piccoli della sinistra radicale. Il centro destra si fonde nel Popolo delle Libertà, vincitore con una vasta maggioranza. I partiti minori dell’estrema sinistra non hanno eletti in parlamento.
  • 2011: fine di questo ulteriore governo Berlusconi sia per l’estrema difficoltà registrata ad attuare le riforme strutturali (economiche, del lavoro, ecc.) necessarie all’Italia, sia per alcuni scandali giudiziari riguardanti lo stesso Berlusconi. Nomina del governo tecnico Monti che resta in carica fino alla fine del 2012.
  • 2013: nuove elezioni politiche: tre partiti (Democratico, della Libertà, Cinque Stelle) ne escono con numeri circa equivalenti e con impossibilità a formare un governo gestito da un solo partito. Si opta per un governo di coalizione presieduto da Giovanni Letta e formato dal Partito Democratico e Partito della Libertà. Si spacca il partito di Berlusconi (condannato a 4 anni di galera per evasione fiscale) e nasce il Nuovo centrodestra guidato da Angelino Alfano, ex braccio destro di Berlusconi. Il partito di Berlusconi esce dal governo, mentre il Nuovo centrodestra vi rimane garantendo così la governabilità.
  • 2014: in febbraio Letta viene sostituito come primo ministro al vertice del governo italiano da parte di Matteo Renzi, eletto nel frattempo Segretario del Partito Democratico. 

 

 

Fonte: http://www.imparoqualcosa.altervista.org/cronoitalia_rep.doc

Sito web da visitare: http://www.imparoqualcosa.altervista.org

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