Il congresso di Vienna

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Il congresso di Vienna

Con l’abdicazione di Napoleone (1814) i governi degli Stati europei si preoccuparono di ripristinare condizioni di stabilità interna ed internazionale dopo i numerosi eventi rivoluzionari.
Il periodo della Restaurazione è compreso tra la conclusione del Congresso di Vienna (1815) e il successo delle forze liberali in Francia con la Rivoluzione di luglio (1830).
I caratteri della Restaurazione furono:

  1. equilibrio internazionale,
  2. controllo della sicurezza interna,
  3. alleanza con le Chiese in funzione antisovversiva,
  4. evoluzione graduale nel rispetto dell’ordine costituito.

Le potenze che hanno sconfitto Napoleone si prefiggono di restaurare l’ordine politico precedente alla Rivoluzione francese, abolendo i principi antiaristocratici da essa promossi.
Occorreva riportare al trono i legittimi sovrani, che sono tali perché hanno governato quei regni prima della Rivoluzione e di Napoleone
Le basi del restaurato ordine sociale furono poste nel Congresso di Vienna, a cui parteciparono i rappresentanti di tutti gli stati europei, i quali stabiliscono di agire concordemente e si accordanoper intervenire dove si verifichino fermenti rivoluzionari, impegnandosi a mandare i loro eserciti per svolgere compiti di polizia politica internazionale.
La principale questione affrontata fu la configurazione territoriale dare all’Europa e alla Francia. Essa fu stabilita dai principi di legittimità, secondo i quali dovevano essere ripristinati i confini e reinsediate le dinastie che erano sul trono prima delle trasformazioni di Napoleone e di equilibrio.
Questa divisione a tavolino trascura però le identità nazionali che hanno preso corpo proprio ai tempi di Napoleone:

  • FRANCIA: fu restaurata la monarchia borbonica con Luigi XVIII; in base al secondo trattato di Parigi la Francia dovette retrocedere alle frontiere del 1790.
  • REGNO DEI PAESI BASSI: comprendeva gli attuali Belgio e Lussemburgo; vi governava Guglielmo I d’Orange- Nassau. Il rafforzamento territoriale dell’Olanda doveva servire contro un’eventuale ripresa espansionistica della Francia.
  • GERMANIA: i suoi Stati vennero ridotti a 39; i più importanti erano Prussia, la quale ottenne notevoli ingrandimenti territoriali ed ebbe compiti di vigilanza sui confini orientali della Francia,e Austria. A Francesco I di Asburgo- Lorena fu assegnata la presidenza della Confederazione Germanica, sorta al posto del Sacro Romano Impero.
  • RUSSIA: ottenne solo la Finlandia e la regione della Bucovina.
  • DANIMARCA: dovette cedere la Norvegia alla Svezia, la quale lasciò la Finlandia alla Russia e la Pomerania alla Prussia.
  • INGHILTERRA: acquistò l’isola di Malta, strategicamente importante per il controllo del Mediterraneo.
  • ITALIA: rimase politicamente divisa. L’Austria ebbe la sovranità sul Lombardo- Veneto. Il Regno di Sardegna aggiunse ai suoi possedimenti i territori dell’ex repubblica di Genova. Il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla fu attribuito a Maria Luisa d’Asburgo, moglie di Napoleone e figlia dell’imperatore austriaco. Nel granducato di Toscana fu restaurata la dinastia asburgo- lorenese. Il ducato di Modena e Reggio a Francesco IV di Asburgo- Lorena- Este. L’Italia meridionale e la Sicilia furono restituite a Ferdinando IV di Borbone, che divenne Ferdinando I re delle Due Sicilie.

 

Fonte: https://sociologiaunipi.files.wordpress.com/2013/03/riassunti-storia-contemporanea-sabbatucci-vidotto.doc

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