Lakota

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Lakota

LE ORIGINI DELLA CULTURA LAKOTA

 

Moltissimo tempo fa, i Lakota avevano un solo Fuoco del Consiglio. A quei tempi erano tutti come fratelli e il loro campo invernale si trovava sul Mdewakan ( Lago Sacro), meglio chiamato Mdewakantonwan, o Villaggio del Lago Sacro. Alcune bande vaganti andarono così lontano in estate che non fecero ritorno al campo invernale, che si trovava nella terra dei pini.Questi stabilirono il proprio campo invernale dove le foglie cadono in inverno e alcuni lo fecero sulle pianure. Altri fecero il proprio campo invernale sul Mde Isan (Lago del Coltello). Alcuni di loro si fermarono al lago anche d’estate e iniziarono a mangiare pesce tutto il tempo, tanto che puzzarono di pesce, ed è per questo motivo che presero il nome di Sin Sin ( Sisseton).  Vi fu la guerra con altre tribù, tutti i Lakota si riunirono per combattere insieme, e ci furono quattro fuochi del consiglio. Alcuni di quelli che si erano trasferiti nelle pianure andarono ancora più lontano e non poterono tornare per aiutare il loro popolo nella guerra. Costoro parlarono ai messaggeri con voce grezza , vennero così chiamati dai Lakota Ho He , o meglio” Quelli Dalla Voce Grezza”. Ma alcuni vennero al consiglio e misero i loro campi su entrambi i lati dell’entrata all’accampamento principale. Da allora ci sono stati sette Fuochi del Consiglio, e non si sono più estinti.Per quanto riguarda le origini della parola”Lakota” o “ Dakota”, lo studioso De Mallie Jr., riferisce che questi analizzò il termine Dakota come da = to esteem( ritenere, considerare) e koda = friend (amico).

Il Lakota Spotted Elk ( Alce Chiazzata)ci descrive la struttura di un accampamento nel suo interno: quando si stabilisce un accampamento secondo le usanze Lakota , lo spazio racchiuso dai tipi è chiamato hocoka. L’ingresso all’hocoka deve essere rivolto ad est , dove nasce il sole . Chiunque entra ufficialmente nel campo deve farlo attraverso quest’apertura. Un gruppo di persone  che entrano da qualsiasi altro lato sono considerati ostili.

 

RITRATTO DI NASO ROMANO, CAPO LAKOTA (SIOUX)

 

Un grande tipi viene innalzato all’interno dell’ hocoka, in prossimità dell’ingresso, e viene chiamato tiyotipi . Nessuno vive nel tiyotipi, è riservato solo ai capi o ai leader che decidono eventuali questioni per il bene dell’intero accampamento e del popolo. Essi vengono chiamati otiyotipi, o “coloro che siedono nella tenda del Consiglio”. C’è anche chi sosteneva che la tenda del Consiglio veniva sistemata vicino al posto d’onore dell’accampamento, che si trovava esattamente dalla parte opposta dell’entrata.
Questa differenza è probabilmente dovuta al fatto che soltanto gli accampamenti formali venivano organizzati seguendo meticolosamente le regole descritte da Spotted Elk: è questo il caso delle grandi riunioni tribali estive durante le quali si svolgeva la Danza del Sole. Un accampamento temporaneo o dalle dimensioni ridotte era invece adattato alle caratteristiche del terreno ed alle ovvie necessità difensive che si presentavano di volta in volta. Per quanto riguarda il linguaggio i Lakota Teton parlano lakota, mentre i Santee ( i più orientali che comprendono Mdewakanton , Wahpeton , Sisseton e Wahpekute) parlano dakota, così come gli Yankton e gli Yanktonai. Questi due ultimi gruppi presentano però delle differenze linguistiche rispetto agli altri. C’è anche un terzo dialetto , il nakota , che viene parlato dagli Assiniboine od (Ho He) “Quello Dalla Voce Grezza”. Questi vari dialetti sono comprensibili tra loro , la differenza più rilevante esistente tra loro consiste rispettivamente nell’uso del suono “l” e del suono “b” da parte dei Teton, laddove i Santee , gli Yankton e gli Yanktonai pronunciano “d” e “m” : due esempi classici sono le parole “ amico”  (che si pronuncia kola in lakota e koda in dakota) e “ lago” (ble in lakota , mde in dakota) . Da considerare che i Teton usano tutt’oggi il termine Lakota per indicare l’intera nazione dei Sette Fuochi compresi i Dakota, e viceversa fanno questi ultimi. La parola Sioux , venne inventata dai francesi che trascrissero nella propria lingua la parte finale del termine usato dagli Anishinabe per indicare i loro nemici occidentali : nadowe-is-iw-ug  (nadowe, “nemici; is, “piccoli”; iw ug , “essi sono”). L’ uso di questo termine è improprio , o comunque disprezzato dal punto di vista dei diretti interessati. Ognuna delle tonwan appartenenti all’Oceti Sakowin era a sua volta suddivisa in oyate o“genti”ciascuna delle quali manteneva un proprio Fuoco del Consiglio quando si trovava separata dalle altre. Il termine oyate , a volte tradotto “nazione”dagli antropologi non è corretto, viene usato anche nelle cerimonie per indicare i popoli animali (Mato Oyate, “Popolo dell’Orso”; Wanbli Oyate “Popolo dell’Aquila”, ecc.). Le sette tonwan dei Sioux erano: Teton , Yankton , Yanktonai, Sisseton , Wahpeton ,Mdewakanton, Wahpekute. Le sette oyate in cui erano suddivisi i Teton sono: Hunkpapa, Oglala ,Minneconjou, Sicangu, Two Kettles , Sans Arc e Itazipco.Le oyate erano ulteriormente suddivise in tiyospaye, vale a dire in piccoli gruppi indipendenti per la maggior parte dell’anno e diretti da uno o più leader. Il termine tiyospaye ai giorni nostri ha anche una diversa interpretazione , viene utilizzato per indicare “ una famiglia più estesa” nella quale non solo i parenti stretti ma anche i cugini di primo e secondo grado , gli zii, ed i nonni, partecipano all’educazione dei bambini, all’economia familiare, ecc. Gli Oglala avevano sette tiyospaye , che in ordine di importanza erano : Kiyuksa ( Disprezzano quello che possiedono) , Oiyuhpe ( Scaricano) ,Wazaza ( Portano le frange) , Tapisleca ( Milza di bisonte) , Pyabya ( Urtano di lato ) , Itesica ( Facce cattive) , Wagluhe ( Imprevidenti). I Kiyuksa degli Oglala Teton avevano quindi la precedenza nel decidere la formazione di qualsiasi accampamento della nazione Lakota.  C’è da osservare gli strani significati dei nomi di ciascun gruppo. Fanno riferimento a particolari avvenimenti accaduti nella notte dei tempi , dai quali sono nate moltissime leggende

 

 I SANTEE
I Santee conosciuti anche come Dakota o sioux dell’ est, che si suddividevano in altri quattro gruppi, gli Mdewanton, Whapeton, Sisseton, Whapekute, stanziavano sui territori dell’ attuale Minnesota.Poco prima della guerra di secessione (1861 – 1865), videro popolare i loro territori di coloni bianchi in cerca di fortuna, al punto di dover cedere quasi completamente le loro terre.

I bianchi maestri nel confondere le idee, con i loro trattati che ogni volta andavo a loro favore riuscirono a confinare i Santee lungo il fiume Minnesota. Ridotti alla fame, a causa delle continue ritorsioni ricevute dai bianchi che non mantenevano gli accordi presi, i Santee si videro costretti alla ribellione. In uno dei tanti falsi incontri tra i Santee gli agenti governativi e i mercanti, uno dei mercanti affermò: “Se sono affamati, possono mangiare l’erba o la loro stessa merda”. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso; un gruppo di giovani guerrieri uccisero alcuni coloni e il capo TA - OYA – DUTA, Piccolo Corvo, inviò messaggeri per chiedere aiuto ai Sisseton e ai Wahpeton, invitandoli a combattere contro gli invasori. Il 18 agosto 1862 i Santee sferrarono il loro primo pesante attacco, assalirono stazioni, diligenze e centri commerciali, uccidendo circa 400 uomini bianchi, non mancò all’appello il commerciante che aveva disprezzato tanto i Santee con quella frase; venne trovato morto con la bocca piena d’erba.

PICCOLO CORVO, CAPO SISSETON

Nei giorni seguenti i scontri divennero ancora più violenti, persero la vita circa 650 civili bianchi e molti vennero catturati, decine di soldati morirono nei combattimenti. Piccolo Corvo, con l’aiuto di dei gruppi Wabasha, Mankato, e Wanditanka, decise di attaccare Fort Ridgely, dove più di 150 soldati e molti coloni in cerca di protezione avevano trovato rifugio. Il 20 agosto alle prime luci del mattino venne lanciato l’attacco, il forte rispose con tre cannoni e nonostante circa 400 guerrieri tentarono più volte di impadronirsi del forte, l’ artiglieria dell’esercito riuscì a tenere a distanza i guerrieri. Il 22 agosto, raggruppati altri guerrieri sisseton e wahpeton venne lanciato il secondo attacco. In un primo momento i guerrieri riuscirono a penetrare fin dentro le stalle del forte appiccando il fuoco ai tetti degli edifici interni e riuscendo in parte a prendere possesso di alcune postazione. Ma l’artiglieria in quel caso fece la differenza, permise ai soldati con le loro mitraglie di disperdere i guerrieri facendo molte vittime tra di essi. I Santee nonostante le ingenti perdite, il giorno seguente attaccarono la cittadina di New Ulm, dopo violentissimi scontri e dopo aver ucciso un centinaio di residenti e avere perso nuovamente parecchi guerrieri, si ritirarono alla fine della giornata. Il governo visti i numerosi scontri, incaricò il generale Henry Sibley con una guarnigione di 1500 soldati, di porre fine al problema indiano.
Il generale era già noto agli indiani che lo chiamavano “Astuto Commerciante,” visto che con una manovra da grande economista era riuscito a rubare i soldi destinati ai Santee promessi dal governo come impegno preso riguardo ai trattati firmati dalle due parti. Il 18 settembre con circa 1500 uomini e due bocche da fuoco, Sibley mosse contro il grosso dei Santee stanziati presso lo Yellow Medicine River. Piccolo corvo abile capo di guerra, escogitò un piano per circondare la colonna di soldati che avanzava. Scelto un luogo favorevole, aspettò il soldati in una profonda vallata che ai suoi lati aveva fittissime abetaie, favorendo in tal modo i guerrieri a disperdersi nel caso fosse intervenuta l’artiglieria dei soldati. Astutamente Piccolo corvo invio un piccolo gruppo di guerrieri ad attaccare frontalmente gli esploratori che precedevano la colonna dei soldati, mentre il grosso dei guerrieri si appostava tranquillamente ai fianchi della vallata. Il 23 settembre come Piccolo Corvo aveva previsto, l’avanguardia militare si precipitò a soccorrere gli esploratori in difficoltà e in quel momento i guerrieri dai fianchi sferrarono un micidiale attacco. Colti di sorpresa, i soldati in un primo momento subirono pesanti perdite, poi grazie all’armamento nettamente superiore ai Santee, riuscirono a ricompattarsi e a difendersi con la loro micidiale artiglieria. I Sante nonostante il loro grande coraggio, non poterono nulla contro l’artiglieria che riuscì a disperderli. Molti sopravvissuti agli scontri si rifugiarono compreso Piccolo Corvo in Canada, mentre altri si arresero e si consegnarono all’esercito. Dei circa 2.000 indiani che si arresero 600 furono considerati prigionieri di guerra e la corte marziale ne condannò 303 all’impicaggione. Dopo che il presidente Abraham Lincoln aveva provveduto a far riesaminare gli atti processuali, la sentenza venne commutata, il 26 dicembre 1862 avvenne la più grande esecuzione di massa della storia americana: 38 Santee vennero impiccati contemporaneamente. Piccolo corvo morì nel luglio dell’anno successivo, durante il rientro in Minnesota venne sorpreso dai coloni che lo fucilarono, presero il suo scalpo che valeva ben “25 dollari”. La modesta resistenza indiana venne infine liquidata nel corso dell’anno seguente, e dei 1300 Santee rinchiusi in una riserva sul fiume Missouri poco più di 800 sopravvisse al primo inverno.

 

IL CALENDARIO INDIANO

 

Il metodo per calcolare il tempo raggiunse uno stadio molto avanzato fra le nazioni del Messico e dell'America centrale. Gli indiani dell'America settentrionale, invece, utilizzarono dei metodi più semplici: L'alternarsi del giorno e della notte, i cambiamenti della luna e delle stagioni costituivano le basi del loro sistema. Per registrare il corso delle stagioni venivano considerati il germogliare, il fiorire, il cadere delle foglie, e il dare frutti della vegetazione, il nascere, crescere, e decadere dell'anno, il mutare, migrare, e l'accoppiarsi degli animali e degli uccelli. La divisione del giorno differiva, molte tribù riconoscevano quattro periodi diurni - il sorgere e il tramontare del sole, mezzogiorno e mezzanotte - mentre le giornate intere erano di solito calcolate come notti  o riposi.  Gli anni erano generalmente calcolati, soprattutto nel lontano Nord, sulla base delle stagioni invernali e delle nevi; ma negli Stati del Golfo, dove la neve è rara ed il caldo dell'estate è la caratteristica dominante, il periodo dell'anno aveva qualche riferimento con questa stagione  o con il calore del sole». Le quattro stagioni erano riconosciute con nomi specifici, ma i fenomeni naturali da cui erano determinate variavano secondo la latitudine, le condizioni ambientali e culturali, ad esempio se la tribù vivesse di caccia o di agricoltura. Le stagioni per i Lakota ed i Cheyenne erano:
CHEYENNE   LAKOTA

Ma'zi'o'mivi  PRIMAVERA Wetu

Mia'ni'vi  ESTATE Bloketu

Do'noi'vi  AUTUNNO Ptanyetu

Ii'ni'vi  INVERNO Waniyetu

 
Gli indiani della Virginia dividevano l'anno in cinque stagioni: lo sbocciare della primavera; lo spigare dei cereali, o il tempo della maturazione della spiga; estate, o il sole più alto; raccolta del granturco, o la caduta delle foglie; inverno, Cohonk. Molte delle tribù sud-orientali dividevano l'anno in cinque stagioni. Swanton e Boas affermano che alcune delle tribù della costa nord-occidentale dividevano l'anno in due parti uguali, con sei mesi o lune per ciascun periodo; il periodo estivo andava da aprile a settembre, e il periodo invernale da ottobre a marzo. Molte tribù iniziavano l'anno con l'equinozio di primavera, altri lo iniziavano con l'inverno. I Kiowa all'incirca il primo ottobre, gli Hopi con il "nuovo fuoco" di novembre. La divisione del tempo più importante per gli indiani dell'America settentrionale era il mese  lunare. I Cree della Nuova Inghilterra, ad esempio,ne contavano 13. Il sistema dei Kiowa, sebbene considerasse 12 lune nell'arco di un anno, presenta la peculiarità di una mezza luna in una stagione e l'altra metà nella stagione successiva: l'anno iniziava così con l'ultima metà di una luna. Tra gli Zuni metà dei mesi erano senza nome, l'altra metà, invece, designata. L'anno è chiamato "Passaggio del tempo", le stagioni i "passi" dell'anno, e i mesi "mezza luna," probabilmente perché ciascuno inizia con una luna nuova.  Il nuovo anno è definito "metà viaggio del sole". A metà del viaggio solare tra un solstizio d'estate e l'altro, il 19 dicembre circa, di solito inizia una breve stagione di grande attività religiosa. I primi sei mesi hanno appropriati e precisi nomi, gli altri, chiamati mesi "senza nome", sono designati nel linguaggio ritualistico Giallo, Blu, Rosso, Bianco, Variegato, e Nero, a seconda dei colori dei bastoni della preghiera sacrificati a rotazione, durante la luna piena, agli dèi del nord, dell'ovest, del sud, dell'est, dello zenit, e del nadir rappresentati rispettivamente dai quei colori». Alcune tribù compensarono i giorni in più dell'anno solare con lune aggiuntive. L'esploratore inglese Jonathan Carver riferendo dei Sioux e dei Chippewa, dice che «quando sono calate trenta lune essi ne aggiungono una in soprannumero, che essi chiamano la luna persa».  Gli Haida interponevano un "mese tra", perché era tra i due periodi in cui si divideva il loro anno, ed è possibile che questo fosse tralasciato per correggere il calendario. I Creek contavano 12 lune e mezza all'anno, aggiungendo una luna alla fine di ogni secondo anno, metà contata nell'anno  precedente e metà nell'anno successivo. I Cherokee avevano un calendano di  12 mesi, il cui nome era indicativo del clima:

CALENDARIO CHEROKEE

Gennaio Du'nolv'tani -Mese della luna fredda
Febbraio Ka'gali -Mese della luna vigorosa
Marzo A'nui -Mese della luna ventosa
Aprile Ka'wani -Mese della luna fiorita
Maggio A'na'agv'ti -Mese della luna che pianta
Giugno De'ha'lui -Mese della luna del grano verde
Luglio Gu'ye'quoni -Mese della luna del grano maturo
Agosto Ga'lo'nii -Mese della fine della luna della frutta
Settembre Du'li'is'di -Mese della luna delle nocciole
Ottobre Du'ni'nvini -Mese della luna del raccolto
Novembre Nu'da'de'qua -Mese della luna del commercio
Dicembre V's'giga -Mese della luna della neve

 I Dakota del Minnesota utilizzavano un calendario con il quale indicavano lo stato di sviluppo temporale del loro ecosistema. Vivendo in una zona che permetteva un'economia mista, potendo alternare la caccia al raccolto e all'orticultura, il loro calendario rappresentava, di conseguenza, il tempo di maturazione e di crescita dei prodotti della terra e i cicli riproduttivi degli animali cacciati.

CALENDARIO DAKOTA

Marzo Wisthaociasia-onì-Luna del malocchio Luna degli occhi dolenti
Aprile Magrahoandi-onì- Luna della selvaggina Luna quando le oche depositano le uova
Maggio Mograhodanda-onì- Luna dei nidi Luna della semina
Giugno Wojousticiascià-onì- Luna delle fragole Luna quando le fragole sono rosse
Luglio Champoseia-onì- Luna delle ciliegie Luna della muta delle oche
Agosto Tantànkakiocè-onì- Luna dei bufali Luna del raccolto
Settembre Wasip-onì- Luna dell'avena selvatica Luna quando il riso selvatico è messo a seccare
Ottobre Sciwostap-onì- Luna del raccolto dell'avena selvatica
Luna del riso che si secca
Novembre Takionka-onì- Luna del capriolo Luna quando i cervi sono in calore
Dicembre Ahesciakiouska-onì- Luna del capriolo che mette le corna
Luna quando cadono le corna ai cervi
Gennaio Onwikari-onì- Luna del valore Luna dura
Febbraio Owiciatà-onì- Luna del gatto selvatico Luna del procione

 I Lakota, parenti stretti dei Dakota e appartenenti ai Sette Fuochi del Consiglio, avevano un calendario affine, con alcune varianti determinate dal diverso ambiente naturale:

 

CALENDARIO LAKOTA

Gennaio Luna del ghiaccio sulla tenda
Febbraio Luna in cui il vitello muta il pelo in rosso
Marzo Luna degli accecati dalla neve
Aprile Luna in cui spunta l'erba Aprile
Maggio Luna in cui i cavalli perdono il pelo
Giugno Luna che ingrassa
Luglio Luna in cui le ciliegie diventano rosse
Agosto Luna in cui le ciliegie diventano nere
Settembre Luna in cui ai vitelli cresce il pelo
Ottobre Luna del cambio di stagione
Novembre Luna in cui cadono le foglie
Dicembre Luna degli alberi scoppiettanti

 

Per ricordare gli avvenimenti più importanti della loro storia, la maggior parte degli indiani utilizzava canti che venivano tramandati oralmente di generazione in generazione. Alcune persone, dotate della memoria migliore, erano incaricate di ricordare le storie della comunità che meritavano di essere conservate, oltre ai riti e alle credenze religiose. Si aiutavano quasi sempre con sistemi grafici e materiali. Certe tribù utilizzavano corde annodate, con ogni nodo a significare qualche cosa; altri infilavano perline e conchiglie in corde di varia lunghezza. Questo sistema, comune ad esempio ad Apache e Uroni, permetteva di contare i giorni di una spedizione di guerra e un qualsiasi evento che potesse essere tramutato in fatto storico o politico. Alcune tribù, come gli Zuni e altre tribù del sud-ovest, utilizzavano dei bastoni, incisi, dipinti o segnati da tacche. Gli Irochesi, tramandavano gli avvenimenti con alti pali infissi nel terreno; sui quali intagliavano e incidevano simboli che significavano qualche fatto importante,la loro durata e la lontananza nel tempo. I Powahtan registravano i loro avvenimenti su pelli conciate, sulle quali, poi, dipingevano le  figure principali del loro universo religioso e storico. I Kiowa e i Lakota furono le tribù che portarono alla massima perfezione la conservazione della loro storia, dipingendola su pelli di bisonte. I calendari dei Kiowa erano molto precisi perché i segni dipinti che identificavano l'anno erano due, uno per i mesi invernali e uno per i mesi estivi. I calendari Lakota tramandavano un fatto attraverso il conto degli inverni e il tempo rappresentato indicava un periodo a cavallo di due anni della nostra era.  Questo metodo, efficace e semplice per l'utilizzo tribale, si rivelò in seguito impreciso per datare, secondo il calendario europeo, gli avvenimenti importanti della loro storia. Il calendano Kiowa più importante fu quello di Dohasan, 'Piccola Collina', che fu capo tribù per trent'anni. Fu iniziato  nel 1830 o nel 1832 e si snodava su di una spirale continua. I calendari Lakota che si sono conservati fino a noi, riportati su pelle o trascritti nel secolo scorso, sono numerosi e indispensabili per ripercorrere gli anni più lontani della storia della nazione. Di seguito, come esempio, è trascritto un frammento del calendario di Senza Orecchie.

1759: Wicableca henan waniyetu: Durante l'inverno il popolo si disperde. (I1
termine waniyetu significa sia 'durante l'inverno' che in 'quell'anno').
1760: Ho kuwa wikaktepi. Alcuni pescatori furono uccisi.
1761: Wambli kuwa wicaktepi. Furono uccisi alcuni cacciatori di aquile.
1762: Pte anu wampi. Essi nuotarono dopo il bisonte.
1763: Mila wanica. Senza coltelli.
1764: Tajuskala ktepi. Formica fu ucciso.
1765: Walegala ktepi. Sacco di Vescica fu ucciso.
1766: Waze kutela ahi ktepi. Colpisce il Pino è ucciso in battaglia.
1767: Anub ob iyeyipi. Si divisero in due parti (Riferendosi a una banda che si divise in due fazioni).
1768: Iyeska kicizapi. Quelli che parlano la stessa lingua combattono tra loro (Guerra civile tra i Teton).
1769: Itehan kiton ktepi. Mascherato fu ucciso.
1770: Wakan Tanka gnaskiya. Wakan Tanka è adirato.
1771: Miwatani oguwicayapi. Essi (i Lakota) bruciarono i Mandan.
1772: Can qin yamini wicaktepi. Tre taglialegna furono uccisi.
1773: Sunka ko ista niyapi. Persino i cani hanno gli occhi accecati dalla neve.
(Per i Lakota il mese di marzo è La Luna dagli occhi accecati e ciò
indica un anno con un inverno tardivo e molto nevoso).
1774: Heyoka kagala ktepi. Chi impersonava l'heyoka fu ucciso dal nemico.
1775: Pahata i nonp wicaktepi. Due scout sono uccisi dal nemico.
1776: Kiglela hi. Va a Casa è arrivato.
1777: Hohe ahi. Arrivano gli Assiniboine.
1778: Can naska yuha ktepi. Porta la Mazza è ucciso.
1779: Tukte el wanitipi tanin sni. Il luogo dove si accampa il villaggio non è mai il medesimo.
1780: Slukela raka iwoto.Slukela perde tutto al gioco dello hiaka.
1781: Sunka wakan nayan ahi. I cavalli arrivano al campo imbizzarriti.
1782: Nawicasli. Morbillo.
1783: Sina luta in wan ktepi. Manto Rosso è ucciso dal nemico.
1784: Akicita cuwita ta. Molti appartenenti a un'Akicita muoiono congelati.
1785: Oglala kin rante wan icupi. Gli Oglala portano un albero di cedro di tipo sconosciuto.
1786: Peici maza zuya ti. Pendaglio di Ferro entra in un campo nemico.
1787: Ohanzi atkuku ktepi: Il padre di Ombra è ucciso.
1788: Heyoka kaga nonp wicaktepi. Due che impersonavano heyoka furono uccisi.
1789: Kangi ota tapi. Molti uccelli corvi muoiono.

(Fonti storiche Il dizionario degli Indiani d'America, di R. D'Aniello, casa editrice Newton,Carver, Travels Through America 1766-1768.Hodge,HAI.Walker, Lakota Society.Taylor, Vita quotidiana degli Indiani d'America.Sturtevant, Handbook of North American Indians.)

 

Fonte: http://www.altrestorie.org/nativi/LA%20STORIA%20DEGLI%20INDIANI%20DAMERICA

Sito web da visitare: http://www.altrestorie.org/

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