Ascesa del partito nazista

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Ascesa del partito nazista

L’ascesa del partito nazista

Abbiamo visto che la crisi del 1929 aveva aumentato i problemi economici e sociali in Germania. Per questo i nazisti cominciarono ad avere molto successo (e all’inizio anche i comunisti).
Nel 1932 era stato rieletto presidente della Repubblica tedesca l’anziano generale Hindenburg.

Sempre nel 1932, alle elezioni stravinse il partito nazista e Hitler fu per questo nominato cancelliere. Inizialmente Hitler adottò un governo di coalizione (e neppure a maggioranza nazista). I conservatori pensavano ancora di usare il nazismo per un controllo forte e deciso sulla società, ma non durò per molto: poco dopo il governo di Hitler si trasformò in una vera e propria dittatura.
Come? Intanto si indissero nuove elezioni per il marzo del 1933. Accadde che fu appiccato un incendio alla sede del Parlamento di Berlino. Si pensa che l’incendio sia stato provocato dai nazisti; però la colpa fu data ai comunisti, pur in assenza di prove. Così il governo emanò leggi eccezionali che, sospendendo di fatto la costituzione, permettevano di eliminare ogni opposizione: la polizia poteva arrestare chi voleva (migliaia di militanti comunisti vennero incarcerati); poteva rinchiudere persone senza neppure un processo; poteva confiscare l’abitazione e i beni di chiunque; poteva chiudere i giornali e così via. Tant’è vero che già nel 1933 in Germania furono anche istituiti dei campi di concentramento (lager), fatti apposta per gli oppositori politici.
Comunque, nelle elezioni del marzo 1933 i nazisti, pur in un clima di violenza, non riuscirono ad ottenere la maggioranza assoluta (ottennero un 44%).

Poco dopo, il 14 luglio 1933, un’altra legge eliminò tutti i partiti ad eccezione di quello nazista, dichiarato l’unico legittimo: la Germania era così diventata uno Stato a partito unico.
Sempre nel luglio venne stipulato un concordato con la Chiesa cattolica (non così importante come in Italia), che assicurò così perlomeno la propria acquiescenza. Perlomeno lo fece fino al 14 marzo 1937, quando papa Pio XI emanò l’enciclica Mit brennender Sorge (“Con bruciante preoccupazione”). Tale enciclica era una critica dura dell’ideologia nazista, le cui tesi fondamentali – l’esaltazione della razza ariana a discapito delle altre, l’esaltazione del popolo, dello Stato, della guerra – vennero rigettate e respinte come anticristiane.

Gli ostacoli al nazismo

Per avere completo potere Hitler doveva cercare l’appoggio dei grandi industriali e dell’esercito. Per questo dovette eliminare:

  • L’orientamento estremista, rivoluzionario, del partito nazista, guidato dai fratelli Strasser. Infatti, mentre Hitler voleva un’alleanza con l’industria pesante, i fratelli Strasser volevano eliminare completamente il sistema economico capitalistico, volevano statalizzare le strutture economiche.
  • Le SA (Squadre d’assalto). Le SA, guidate da Röhm, erano una milizia che era servita al partito nazista per imporsi con la violenza e togliere di mezzo tutti gli oppositori. Le SA erano diventate sempre più potenti. Hitler, che cercava un’alleanza con l’esercito, non voleva: 1) che le SA sostituissero l’esercito; 2) che Röhm prendesse troppo potere (e lo togliesse a lui).

Alla fine, il 30 giugno 1934, Hitler fece eliminare i suoi oppositori. Nella “notte dei lunghi coltelli” Röhm, Strasser e molti altri avversari vennero uccisi a sangue freddo dai reparti delle SS (“Squadre di difesa”, fedelissime a Hitler).

Alle SA si sostituirono le SS (Squadre di protezione), che all’inizio erano solo la guardia del corpo di Hitler. Le SS erano guidare da Himmler, che nel 1934 divenne capo anche della polizia tedesca e della Gestapo (la polizia segreta di Stato). Himmler e le SS governavano anche tutto il sistema dei campi di concentramento: in questi campi inizialmente c’erano solo avversari politici; poi vi furono messi i cosiddetti elementi antisociali (cioè gli omosessuali, i delinquenti, le prostitute, gli alcolizzati ecc.).

Nel 1934 morì il presidente della Repubblica. Hitler, che ebbe anche l’appoggio dell’esercito, prese anche quel titolo per sé. E adesso perfino i militari non dovevano più giurare fedeltà alla Costituzione, ma giurare fedeltà a Hitler stesso, al Fuhrer (capo) del Terzo Reich (impero) e del popolo tedesco: tutto il potere era nelle mani di Hitler.
L’ideologia hitleriana
Il nucleo forte dell’ideologia hitleriana, espresso già nel Mein Kampf, era centrato sull’antisemitismo. Le radici di questo razzismo biologico che vedeva nella razza ariana la razza superiore e la più alta forma di umanità, vanno rintracciate in alcuni testi di Arthur de Gobineau e Stewart Chamberlain.
L’egemonia della razza ariana su tutte le altre era dunque giustificata dalla sua naturale superiorità (in una sorta di darwinismo sociale, in cui il più forte è legittimato a sopprimere il più debole). Per mantenere tale superiorità:

  • La razza doveva essere integra e pura: chi aveva malattie genetiche doveva essere sterilizzato; e ovviamente non ci si doveva “mescolare” con alcuna razza inferiore. Ecco da dove inizia la lotta contro le insidie interne, individuate innanzitutto negli gli ebrei, biologicamente impuri e moralmente corrotti.
    • Gli ebrei erano il capro espiatorio, unico e semplice da identificare per le grandi masse, a cui ricondurre ogni nemico. Alla razza ariana spettava il compito di lottare contro questo “complotto ebraico”, che tendeva al dominio sul mondo e alla distruzione delle razze superiori. L’ebreo, che conserva con i suoi correligionari sparsi per il mondo una rete solida di solidarietà, personifica due Internazionali: quella dei banchieri sfruttatori e quella del bolscevismo, che soprattutto nell’Europa orientale trova negli intellettuali ebrei i suoi sostenitori.
  • Era considerato necessario conquistare uno “spazio vitale” verso est, cioè un territorio vasto e con abbondanti materie prime che permettesse alla razza ariana di allargarsi e di prosperare. Per Hitler questo territorio era quello russo: molto grande (per giunta comunista) e abitato da una razza, quella slava, per lui ovviamente inferiore.
  • Neppure le democrazie liberali erano considerate “amiche”: esse incarnavano falsi valori, come la democrazia parlamentare e l’individualismo sociale, espressione palese del “complotto ebraico”

Il nemico era perciò ovunque. I libri “decadenti” della modernità vennero bruciati in piazza. L’aggressività, il culto della forza militare e della guerra, l’onore, l’obbedienza, la supremazia della Germania, la concezione razziale della storia, elogio: ecco i tratti caratteristici del nazismo.

Il razzismo nazista si concretizzò innanzitutto nelle leggi di Norimberga (1935), con cui gli ebrei furono privati di diritti di ogni genere. Le intestazioni di tali leggi non lasciano adito a nessun dubbio: 1) Legge per la protezione del sangue e dell’onor tedesco; 2) Legge sulla cittadinanza tedesca.
La prima legge di Norimberga, emessa il 15 settembre del 1935, recita:

Il Reichstag fermamente convinto che la purezza del sangue tedesco sia essenziale per il futuro del popolo tedesco e ispirato dalla inflessibile volontà di salvaguardare il futuro della nazione Germanica, ha unanimemente deciso l'emanazione della seguente legge:
Articolo I
1. I matrimoni tra ebrei e cittadini di sangue tedesco o affini sono proibiti. I matrimoni contratti in violazione della presente legge sono nulli anche se per eludere questa legge venissero contratti all’estero. [...]
Articolo II
Le relazioni extraconiugali tra ebrei e cittadini di sangue tedesco o affini sono proibite.
Articolo III
Agli ebrei non è consentito impiegare come domestiche donne di sangue tedesco o affini di età inferiore ai 45 anni.
Articolo IV
1. Agli ebrei è vietato esporre la bandiera nazionale del Reich o i suoi colori.

La seconda legge, denominata legge sulla cittadinanza tedesca, è ancora più breve: il Parlamento del Reich ha approvato all’unanimità la seguente legge:
Articolo I
1. Cittadino dello Stato è quella persona che gode della protezione del Reich Tedesco e che in conseguenza di ciò ha specifici doveri verso di esso.
2. Lo status di cittadino del Reich viene acquisito secondo le norme stabilite dai Decreti del Reich e dalla Legge sulla Cittadinanza dello Stato.

Articolo II
1. Cittadino del Reich può essere solo colui che abbia sangue tedesco o affine e che dimostri, attraverso il suo comportamento, il desiderio di voler servire fedelmente il Reich e il popolo tedesco.
2. Il diritto alla Cittadinanza viene acquisito attraverso la concessione di un Certificato di Cittadinanza del Reich.
3. Solo un cittadino del Reich gode di tutti i diritti politici stabiliti dalla Legge.

Insomma, gli ebrei furono dichiarati estranei alla “comunità di popolo” tedesca, fatto che ovviamente tolse loro ogni diritto, oltre che l’opportunità di esercitare ogni professione pubblica; inoltre vennero proibiti matrimoni misti tra ariani e soggetti di “razza inferiore”.
Nel 1938 poi, quando un diplomatico tedesco fu ucciso a Parigi da un ebreo in segno di protesta per la politica tedesca, fu organizzata una devastazione sistematica di case, negozi e luoghi di culto ebraici. È quella che venne chiamata la “notte dei cristalli” (i cristalli sarebbero le vetrine dei negozi distrutte). Molti furono i morti; altri vennero emarginati, se non arrestati.

Economia nella Germania nazista

Un grave problema era, soprattutto dopo il 1929, quello della disoccupazione. Grazie a un massiccio intervento dello Stato nelle decisioni di tutta l’economia tedesca, Hitler riuscì ad arrivare, in sei anni (dal 1933 al 1939) quasi alla piena occupazione.
Questo grazie:

  • A imponenti opere pubbliche: ciò dava lavoro ai tanti disoccupati.
  • Al riarmo e alla produzione di materiale bellico. L’obiettivo di Hitler era infatti quello di avere in poco tempo una Germania autosufficiente (grazie al piano quinquennale, affidato a Göring) e con un grande, moderno e potente esercito, pronto a scatenare una guerra.

 

 

Si voleva ritornare all’impero, cancellando la Costituzione di Weimar, nata – per gli uomini di destra – dalla sconfitta e dal tradimento.

Per Gobineau, ogni razza avrebbe le sue caratteristiche. La razza gialla è materialista, portata al commercio e incapace di esprimere pensieri metafisici; la razza nera presenta sensi sviluppati all'eccesso e modesta capacità intellettiva; la razza bianca (o ariana), che incarna le virtù della nobiltà e i valori aristocratici, sarebbe invece contraddistinta dal suo amore per la libertà, per l'onore e per la spiritualità.

Va anche considerato il fatto che il punto più basso della crisi era stato toccato quattro anni prima che Hitler prendesse il potere: ora, nel 1933, era anche possibile pensare a una effettiva ripresa.

 

Fonte: http://www.sdstoriafilosofia.it/download/VB/nazismo.docx

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