Le crociate

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Le crociate

LE CROCIATE
Attorno al Mille lo sviluppo e la diffusione di signorie territoriali incentrate sui castelli, avevano reso necessario un numero crescente di specialisti della guerra, detti milites (= cavalieri) dalle fonti.  Nel corso del secolo XI, però, il mestiere del cavaliere venne sempre più specializzandosi e il crescente costo delle armi fu una delle cause del graduale chiudersi della cavalleria in un’élite sociale ristretta. Con l’affermarsi delle signorie bannali o territoriali, molte famiglie eminenti si radicarono nella regione in cui possedevano il castello e la maggior parte dei loro beni. Poiché suddividere il patrimonio familiare in questa fase era impossibile, i figli “cadetti”, ossia non i primogeniti, privi di beni personali, erano costretti a cercare fortuna lontano dalla casa paterna, mettendo a frutto l’unico mestiere che conoscevano, quello delle armi. Questo portò alla nascita di compagnie di cavalieri erranti protagoniste di rapine e saccheggi: proprio per disciplinare il loro comportamento, la Chiesa tentò di incanalare queste violenze attraverso la “pace di Dio”: dichiarare cioè proibito l’uso delle armi e delle violenze in certi periodi o giorni dell’anno , specie in occasione di festività religiose. Ne conseguiva una società divisa in tre ordini: coloro che pregano (oratores), coloro che combattono (bellatores), coloro che lavorano (laboratores). La società diventava così costituita da tre membra di un unico corpo, che agiscono con un unico fine: la difesa e la propagazione della cristianità. In questo quadro si inserisce anche l’origine delle crociate.
Le crociate sono da considerarsi un concetto elaborato tardi, nel Duecento, per indicare le spedizioni militari avviate per difendere i confini della cristianità, sia per reprimere i nemici interni della chiesa, i cosiddetti eretici. Sino al XIII sec. Il termine crociata non è mai utilizzato dalle fonti, che si riferiscono a quelle spedizioni con termini generici legati alla pratica del pellegrinaggio, in questo caso, pellegrinaggio armato.
I CROCIATA: Quando papa Urbano II nel 1095 a Clermont fece il suo appello alla cristianità non intendeva bandire una crociata, ma esortare i cristiani, specialmente i figli della nobiltà, ad una sorta di pellegrinaggio espiatorio. Il pontefice voleva, soprattutto, ricondurre l’azione dei cavalieri all’interno dell’etica cristiana, all’interno di un disegno riconducibile alla riforma gregoriana. Partita nel 1096, dopo una serie di eventi drammatici, la spedizione giunse a Gerusalemme, che fu conquistata nel 1099 dopo sanguinosi combattimenti. Nei territori conquistati furono creati diversi regni, la cui organizzazione politica si basava soprattutto sui legami feudali che legavano i cavalieri ai loro signori: il più importante fu il Regno di Gerusalemme, seguito dal Principato di Antiochia, la Contea di Tripoli e la Contea di Edessa. Nacquero anche ordini religiosi istituiti per difendere i luoghi santi e ospitare e proteggere i pellegrini: Templari, Ospitalieri, Teutonici erano ordini monastici caratterizzati dalla presenza al loro interno di monaci-guerrieri, votati a difendere i luoghi della cristianità con le armi. La  Terrasanta però non aveva solo un valore religioso, ma anche economico: avamposto dei commerci con l’Oriente, vide ben presto nascere empori di mercanti europei provenienti in particolare da Venezia, Genova, Pisa, Amalfi.
II CROCIATA (1147-49): La reazione musulmana, che portò alla riconquista di diverse città, portò il re di Francia Luigi VII a farsi promotore di una nuova spedizione verso le terre d’oltremare. Predicata dalle parole di Bernardo di Chiaravalle, uno dei personaggi più influenti dell’epoca, la II crociata vide la partecipazione dell’imperatore Corrado III oltre che di Luigi VII. Partita sotto grandi auspici, fallì a causa dei contrasti tra i due sovrani e tra gli stati crociati. Nel frattempo, in Egitto, si era instaurato il regno di Salah ed-Din (“Saladino”) che si espanse velocemente, travolgendo molti stati crociati: Gerusalemme venne presa nel 1187 e la sua caduta suscitò forte impressione in Occidente. Per questo venne bandita la
III CROCIATA (1189-92): Guidata dalle maggiori personalità del mondo cristiano (l’imperatore Federico Barbarossa, il re di Francia Filippo Augusto, il re d’Inghilterra Riccardo Cuor di Leone), la crociata non riuscì a liberare Gerusalemme, che rimase in mano musulmana. La morte dell’imperatore Federico I acuì i contrasti e le conflittualità tra i gruppi che costituivano le diverse spedizioni.
IV CROCIATA(1202-1204): Senza dubbio la crociata più paradossale perché a causa della sovrapposizione tra istanze papali, progetti militari ed economici di Venezia, i crociati cambiarono il loro obiettivo: anziché sottrarre Gerusalemme ai musulmani, sottrassero Costantinopoli ad altri cristiani. La città fu teatro di un saccheggio violento e feroce. Nei territori balcanici e in parte di quelli anatolici dell’impero bizantino fu creato il nuovo “impero latino d’Oriente”, destinato a sopravvivere circa mezzo secolo.
Vi fu poi la V CROCIATA (1217-21), alla quale tuttavia non presero parte i principali sovrani d’Occidente. Obiettivo di questa crociata fu l’Egitto, considerato un importante avamposto dal quale organizzare la riconquista dei territori intorno a Gerusalemme. Anche in questo caso furono soprattutto i contrasti interni al movimento crociato a far fallire l’iniziativa. Spettatore di alcuni episodi di questa crociata fu Francesco d’Assisi, che nel 1219 aveva raggiunto l’Egitto sperando di convertirne il sultano.
Più fortunata fu la VI CROCIATA (1228), condotta in modo anomalo dall’imperatore Federico II. Nel momento in cui partì per l’Oriente egli era stato da poco scomunicato da papa Gregorio IX per non aver affrontato l’impresa l’anno prima. In modo assolutamente inaspettato, Federico riuscì a riottenere Gerusalemme dopo una lunga trattativa con il sultano Al-Kamil, durante la quale furono trovate soluzioni di compromesso per garantire a cristiani e musulmani un riconoscimento reciproco.
Le ultime due crociate verso il Medio Oriente (1248-54 e 1270) ebbero un unico protagonista, Luigi IX re di Francia. Mosso da profonda e inquieta religiosità, egli si pose alla guida di due spedizioni risoltesi in altrettanti fallimenti. Durante la prima il re fu catturato quando ancora si trovava in Egitto; durante la seconda morì di malattia appena sbarcato a Tunisi. Con la morte di Luigi IX il progetto di riconquistare Gerusalemme fu definitivamente abbandonato.

 

Fonte: http://digilander.libero.it/Parsifal74/Le%20Crociate.doc

Sito web da visitare: http://digilander.libero.it/Parsifal74

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