Potere di Napoleone

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Potere di Napoleone

NAPOLEONE BONAPARTE
Napoleone Bonaparte fu un giovane ufficiale ambizioso, nacque ad Ajaccio in Corsica, discendente da una famiglia nobile toscana. La Corsica era francese dal 1768, l’anno in cui Genova l’aveva venduta alla Francia, ma il giovane Napoleone, quando era andato a studiare in un collegio in Francia, si considerava ancora straniero. Dapprima fu capitano, poi divenne generale di brigata e comandò le truppe che repressero l'insurrezione monarchica contro il Direttorio, e fu nominato comandante in capo dell'Armata d'Italia.
La campagna d’Italia rese Bonaparte molto popolare, grazie alla ripetute vittorie che riportò sugli austriaci, conquistando prima Milano e poi Venezia.
Nello stesso tempo Bonaparte stipulò con gli austriaci il trattato di Campoformio, con cui l’Austria riconobbe l’esistenza delle Repubblica cisalpina e ottenne in cambio il Veneto. La fine di Venezia viene ricordata da Ugo Foscolo nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis.
LA NASCITA DEL POTERE DI NAPOLEONE
Nel dicembre del 1799, la Francia ebbe una nuova Costituzione che fu approvata con un plebiscito nel febbraio del 1800. Furono istituite nuove assemblee legislative che si limitavano alla discussione e all'approvazione delle leggi proposte dal consiglio di stato. I loro membri erano scelti tramite un sistema di elezioni successive. Il potere era perciò tutto nelle mani del consolato,in cui aveva un peso preponderante il primo console, carica che Bonaparte assunse per sé.
Bonaparte voleva consolidare la società che era nata dalla rivoluzione, per questo avviò un processo di centralizzazione statale che doveva salvaguardare le conquiste economiche e giuridiche. Egli  ebbe l'appoggio dei proprietari terrieri che volevano la libertà di commercio, ma ebbe soprattutto il sostegno dell'esercito.
Le riforme di Napoleone furono rivolte sopratutto a dare un solido fondamento giuridico alle conquiste della rivoluzione. Fece preparare un Codice Civile,dove furono raccolte per la prima volta in un corpo organico tutte le leggi che riguardavano il funzionamento della società.
Nel 1800, Bonaparte decise di riconquistare l'Italia e dopo una difficile marcia attraverso le Alpi, riuscì a cogliere di sorpresa l'esercito austriaco al quale inflisse una grave sconfitta nella battaglia di Marengo e poté così rioccupare la Lombardia. L'Austria fu costretta a subire la pace di Lunéville che limitava al Veneto i suoi domini in Italia.
Nel luglio del 1801, Napoleone stipulò un importante concordato con papa Pio VII. La pacificazione con la Chiesa fu raggiunta grazie a un compromesso: il cattolicesimo non era più religione dello stato francese e la Chiesa rinunciava a reclamare i beni che le erano stati confiscati. In cambio Bonaparte le concedeva la piena libertà di culto.
Nel 1802 Bonaparte fu nominato primo console a vita,col diritto di designare il suo successore. Napoleone stroncò una congiura contro di lui e decise di accentrare nelle sue mani tutto il suo potere,trasformando la Repubblica in Impero e assunse il titolo di imperatore dei francesi. Nel dicembre del 1804 Napoleone fu consacrato imperatore a Parigi da Pio VII e si pose lui stesso sulla testa la corona imperiale. Da imperatore proseguì la riforma delle strutture giuridiche iniziata come console con il codice civile e nel 1807 promulgò il codice di commercio e tre anni più tardi il codice penale.
Ponendo fine al tentativo di costruzione di una società egualitaria, attuato dalla rivoluzione, Napoleone mirò a ristabilire le gerarchie, ma su basi differenti da quelle esistenti nell’antico regime. Alle antiche distinzioni di ceto costituite dalle origini nobiliari si sostituirono quelle procurate dal valore militare: dal 1808 al 1814 furono così creati dall'imperatore 1600 cavalieri, 1090 baroni e 388 conti; soltanto una parte di questi titoli ebbe però un carattere ereditario. Tutti beneficiarono di donazioni finanziarie, alcune assai cospicue.
La società napoleonica fu essenzialmente borghese. Nacque in quegli anni una forte borghesia agraria. La stessa borghesia manifatturiera e commerciale investiva quasi sempre il proprio denaro nell’acquisto di beni immobili. Una nuova categoria borghese  in rapida crescita fu quella dei funzionari e degli impiegati. In questo periodo la Francia fu divisa in dipartimenti, alla testa dei quali Napoleone  pose i prefetti. I dipartimenti furono divisi in circondari guidati da sottoprefetti. I comuni erano amministrati da sindaci. Tutti i funzionari erano nominati dal governo. Gli impiegati, beneficiavano  di uno stipendio che li distingueva dagli artigiani a dai contadini.
L'APOGEO DELLA POTENZA NAPOLEONICA
Il desiderio di pace della popolazione francese aveva favorito l'ascesa di Napoleone ma presto si aprì un nuovo periodo di guerra. Napoleone disponeva di un formidabile strumento militare LA GRANDE ARMATA. Gli ufficiali della GRANDE ARMATA costituivano una nuova èlite ed erano molto fedeli a Napoleone, perché gli attribuirono il merito della loro ascesa sociale. Anche i soldati avevano forti motivazioni, sia  perché nella Francia di Napoleone tutto l'esercito era considerato un corpo privilegiato, sia per il nuovo orgoglio nazionale nato nel corso delle  prove affrontate negli anni precedenti.
Non fu però Napoleone a muovere la guerra per primo ma la Gran Bretagna nel 1803 prese nuovamente le armi. Napoleone per sconfiggerla definitivamente progettò un piano per invadere l'isola. L'invasione non fu nemmeno tentata e nel 1805 a  Trafalgar, la flotta britannica distrusse quelle della Francia e della Spagna, entrata anche essa in guerra contro la Gran Bretagna. Nella battaglia morì Nelson, mentre la Spagna si era schierata con Napoleone,  la altre potenze l'Austria, la Russia, il Regno di Napoli e la Svezia si erano alleate con la Gran Bretagna. Napoleone batté l'esercito russo-austriaco ad Austerlitz e nel 1806 Francesco II d'Asburgo rinunciò al titolo di imperatore del Sacro romano impero e assunse quello di imperatore d'Austria, col titolo di Francesco I.
La vittoria sugli austriaci aprì ai francesi la strada verso l'Italia meridionale. Nel 1806, conquistarono il regno di Napoli sul cui trono Napoleone mise il fratello Giuseppe Bonaparte. Nello stesso anno rafforzò la posizione della Francia anche in Germania: vi fece nascere una confederazione del Reno che allargava l'influenza del francese. Questa mossa però diede origine a una nuova guerra. La penetrazione francese in Germania preoccupava la Prussia. Il suo sovrano Federico Guglielmo III promosse una nuova coalizione antifrancese alla quale parteciparono la Gran Bretagna, la Russia e la Svezia. Ma Napoleone batté i prussiani nel 1806 e i russi nella prima metà del 1807. Nello stesso fu firmata la pace a Tilsit. La posizione della Francia in Germania ne uscì ulteriormente consolidata . Napoleone in Germania fondò il regno di Vestfalia e lo affidò al fratello Girolamo Bonaparte. Un altro fratello Luigi Bonaparte venne collocato sul trono d'Olanda. Nelle regioni occidentali della Polonia nacque inoltre un gran ducato di Varsavia anch'esso sotto l'influenza francese.
L'ITALIA DELLE REPUBBLICHE GIACOBINE
La discesa degli eserciti francesi in Italia provocò il crollo dei vecchi governi. Nell'agosto del 1796, Bonaparte creò in Lombardia un'Amministrazione generale, in ottobre fu formata la legione lombarda i rivoluzionari italiani portarono il loro contributo alla guerra combattuta dagli eserciti francesi. Si poneva così la questione della libertà non più della sola Lombardia ma fu formulato il progetto dell'unità d'Italia. Nell'ottobre del 1796, si riunirono a Modena rappresentanti della città di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio, che fondarono la confederazione cispadana. Essi decisero la formazione di una legione italiana e rivolsero un appello agli italiani. A Dicembre fu eletto un congresso cispadano che si riunì a Reggio: il 7 gennaio 1797 fu proclamata la repubblica e fu adottato come bandiera il tricolore. Il congresso approvò un progetto di costituzione che si ispirava a quella francese del 1795, dandone un'interpretazione più moderno. Nel maggio del 1797, Bonaparte decise di fondare la repubblica cisalpina con capitale Milano.
Nel giugno 1797, nacque la repubblica ligure. Nel Gennaio del 1798 le truppe francesi entrarono a Roma, facendo prigioniero Pio VI che fu condotto in Francia, dove morì. Nacque così la repubblica romana che comprendeva i territori dell'ex stato pontificio, tranne quelli entrati a far parte della repubblica cisalpina. Le truppe francesi nel gennaio del 1799 entrarono anche a Napoli e diedero vita alla repubblica partenopea. Nell'Aprile del 1799 i francesi furono battuti da un esercito austro-russo in Lombardia, che furono costretti ad abbandonare, provocando il crollo della repubblica cisalpina. Anche quella romana cadde.
I francesi riconquistarono l'Italia con la vittoria riportata a Marengo da Bonaparte, che nel 1802 fondò la repubblica italiana. Egli elaborò un programma articolato in 3 punti: monarchia costituzionale, indipendenza e riforme. Nel 1805, Napoleone trasformò la repubblica italiana in regno italico aggiungendovi le Marche e il Trentino. Il pontefice Pio VII aveva stabilito con Napoleone rapporti amichevoli, tanto da incoronarlo imperatore nel 1804 ma, nel 1808, quei rapporti diventarono estremamente tesi tanto che scomunicò Napoleone che annesse lo stato pontificio alla Francia.
Nel 1806, i francesi rioccuparono anche il regno di Napoli sul cui trono salì il fratello di Napoleone, Giuseppe che abolì la feudalità. I francesi non riuscirono a sbarcare in Sicilia presidiata dagli inglesi.
Nel movimento patriottico-giacobino si riunirono per la prima volta uomini di tutta la nazione, lottando uniti per la libertà e l'indipendenza. Nacque allora l'idea di patria
Lo spazio politico lasciato da Bonaparte ai giacobini italiani si restrinse rapidamente quando entrarono in conflitto con gli interessi statali della repubblica francese. Il trattato di Campoformio segnò il trionfo della ragion di stato e la fine delle illusioni giacobine, ma segnò anche la possibilità di una rivoluzione nazionale. Una figure emblematica di questo passaggio fu Ugo Foscolo. Un anno dopo il trattato di Campoformio, Foscolo mise in rapporto l'indipendenza nazionale e la sovranità popolare, scrivendo “dove il popolo non è libero,la nazione non è libera”. Anche se le attese dei giacobini si rivelarono illusorie la loro attività fu ugualmente importante.
LA CADUTA DI NAPOLEONE
Dopo aver rinunciato al progetto di un'invasione diretta dell’Inghilterra Napoleone credette di essere in grado di colpirla. Non poteva affrontarla in mare aperto così, nel novembre del 1806, Napoleone ordinò il Blocco Continentale per ostacolare il commercio inglese con l'Europa.
La prima breccia nel blocco imposto da Napoleone si apri in Spagna dove la popolazione insorse contro i francesi. Tra le cause dell'insurrezione bisogna annoverare anche le conseguenze politiche del blocco che aveva portato ad un grande conflitto tra Napoleone e la chiesa. L'arresto del papa offese i sentimenti religiosi del popolo spagnolo che fu ferito anche nei suoi sentimenti nazionali quando Napoleone pose sul trono di Spagna il fratello Giuseppe. Gli spagnoli organizzarono contro i francesi un'estesa guerriglia che mise in serie difficoltà Napoleone.
Nell'aprile del 1809, anche l'Austria cercò di sottrarsi al predominio francese ma Napoleone li attaccò e li sconfisse nella battaglia di Wagram. Un'alleanza matrimoniale avrebbe, però, dovuto rendere l'Austria non più ostile alla Francia: Napoleone infatti prese in moglie Maria Luisa d'Austria figlia dell'imperatore.
Ma proprio, nel 1810,  nel sistema creato da Napoleone si aprì una  nuova breccia, la Russia violò il blocco, riaprendo i traffici con la Gran Bretagna. Napoleone decise allora di punire lo zar Alessandro I, muovendogli guerra. L'imperatore francese diede inizio all'invasione della Russia dopo avere allestito la Grande Armata. Napoleone non aveva tenuto conto della vastità degli spazi russi e dei rischi che le sue truppe avrebbero affrontato durante l'inverno. I  suoi calcoli non si rivelarono del tutto errati avanzò molto rapidamente e raggiunse Mosca prima che l'inverno iniziasse. Alessandro I inoltre era intenzionato a continuare a combattere  anche dopo aver perduto la capitale. Una volta giunto a Mosca, Napoleone si trovò così una città ostile. Lo stesso Napoleone abbandonò le truppe che subirono gravi perdite.
Nel 1813, si formò contro Napoleone un'altra coalizione oltre alla Gran Bretagna e alla Russia anche il re di Prussia Federico Guglielmo III. Napoleone fu sconfitto nella battaglia di Lipsia e la Francia fu invasa.
Nell'Aprile del 1814, il senato lo dichiarò decaduto e mentre Napoleone abdicava chiamò sul trono il fratello Luigi XVI che prese il nome di Luigi XVIII.
Napoleone venne esiliato nell'isola d'Elba dove il 1 marzo del 1815 fuggi e sbarcò in Francia. La popolazione lo accolse con favore ma ancora una volta le potenze europee si coalizzarono contro di lui, inglesi e prussiani affrontarono e sconfissero Napoleone a Waterloo.
Il 22 giugno 1815,dopo aver tentato invano di abdicare in favore del figlio, Napoleone si mise sotto la protezione degli inglesi che lo confinarono nell’isola di Sant’Elena, nell’Atlantico meridionale. Il suo tentativi di rivincita durò cento giorni che furono ricordati come i cento giorni di Napoleone. Morì a Sant’Elena il 5 Maggio 1821.
L’avventura napoleonica si era definitivamente conclusa.

 

 

Fonte: http://classe4ba.altervista.org/CapitoloVII.doc

Sito web da visitare: http://classe4ba.altervista.org/

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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