Scoperta dell' America

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Scoperta dell' America

Le grandi esplorazioni e i viaggi di scoperta

Alla fine del 1400, nel giro di 30 anni, ci sono state le più importanti scoperte geografiche della storia europea. Ricordiamo, ad esempio:

1487-8

Bartolomeo Diaz arriva al capo di Buona Speranza

1492-1504

Colombo raggiunge l’America (e fa ben 4 viaggi)

1519-22

Magellano fa la prima circumnavigazione del globo (cioè fa tutto il giro del mondo)

 

I paesi protagonisti di queste scoperte furono PORTOGALLO e SPAGNA.
Per poter fare questi lunghi viaggi per mare serviva:

  •  La tecnologia adeguata.
  • Fu costruito un nuovo tipo di nave, più veloce e più facile da manovrare: la CARAVELLA.
  • Erano migliorati gli strumenti di navigazione, come la BUSSOLA e l’ASTROLABIO (strumento per l’osservazione astronomica, grazie al quale ci si orientava in mare).
  • Le CARTE NAUTICHE divennero più affidabili e precise.
  • Molti soldi: Spagna e Portogallo avevano a disposizione un bel capitale da investire

Per quali motivi vennero fatti questi viaggi di esplorazione?

  • In cerca di ricchezza: oro, spezie, schiavi
  • Per motivi religiosi: per diffondere la propria religione

Le esplorazioni prima di Colombo
Il Portogallo non era un paese grande e non era neppure troppo sviluppato: era un paese di marinai e pescatori.
La monarchia portoghese spinse proprio in questa direzione: esplorare il mare per cercare nuove rotte commerciali. I portoghesi divennero quindi abili navigatori ed esplorarono gran parte delle COSTE AFRICANE, stabilendo qui molte loro basi commerciali.

Furono anche degli innovatori: ad esempio, non potendo navigare né controvento né controcorrente, abbandonarono la navigazione a vista (prima si navigava tenendo d’occhio la costa) e si allontanarono dalla costa per sfruttare i venti favorevoli. Per questo dovettero sviluppare anche nuovi sistemi per orientarsi, ad esempio guardando le stelle.

I portoghesi viaggiavano alla ricerca di oro, schiavi e spezie, tre beni molto richiesti.
Le SPEZIE venivano soprattutto dall’Oriente. Ma il percorso per arrivarci era ostacolato dai Turchi, che imponevano forti tasse. Per questo bisognava cercare nuove vie, nuovi itinerari.
Quale era l’idea? Aggirare l’Africa per arrivare fino in India. Per questo scopo i portoghesi mandarono moltissime navi in viaggi di esplorazione già a partire dal 1450 circa. Nel 1487 Bartolomeo Diaz raggiunse infine il capo di Buona Speranza (v. cartina), aprendo la via all’oceano Indiano e all’India.

Colombo e la scoperta dell’America
Cristoforo Colombo nacque a Genova; era figlio di un mercante e aveva lavorato per grandi gruppi mercantili genovesi.
Nel 1476 si era poi trasferito in Portogallo, dove era entrato in contatto con i numerosi navigatori portoghesi che tentavano di raggiungere le Indie circumnavigando l’Africa.

Colombo aveva un progetto: raggiungere le Indie navigando però verso Occidente, attraversando l’Atlantico.

Così cominciò a leggere e a studiare molto (Il Milione di Marco Polo, studi e carte geografiche, una lettera del cartografo fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli). Alla fine, anche a causa di un ERRORE DI CALCOLO, si convinse che la circonferenza della Terra fosse minore di quella che è effettivamente: insomma, si convinse di poter davvero raggiungere le Indie navigando attraverso l’Atlantico.

Colombo presentò il suo progetto al re del Portogallo, che però lo rifiutò.
Allora andò dai reali di SPAGNA.
I due sovrani (Ferdinando e Isabella) esitarono a lungo (6 anni) prima di dire di sì a Colombo. Perché esitarono?

  • Per i DUBBI sulle teorie di Colombo, dubbi dei dotti (studiosi, sapienti) di corte
  • Perché il primo loro obiettivo era la guerra per la liberazione di Granada dagli infedeli musulmani (ricorda! la Spagna era un paese molto religioso e cattolico).

Finita la guerra di reconquista (1492) Colombo tornò alla carica e riuscì a convincere i reali spagnoli dicendo:

  • Che avrebbero guadagnato molto oro
  • Che avrebbero potuto utilizzare queste nuove ricchezze per una crociata per la liberazione di Gerusalemme

Colombo così si procurò:

  • tre navi (due caravelle, la Nina e la Pinta, e una nave da trasporto, la Santa Maria)
  • novanta uomini per l’equipaggio

Il 3 agosto 1492 salpò da Palos.
Poi si addentrò nell’Atlantico, sfruttando gli alisei. Con gli uomini quasi allo stremo per l’imprevista lunghezza del viaggio, finalmente, il 12 ottobre 1492 Colombo arrivò a San Salvador. Poi toccò le isole di Cuba e Haiti (che chiamò Espagnola e dove lasciò una colonia di 43 uomini).
Ovviamente era convinto di essere davvero arrivato alle Indie (non sapeva di aver scoperto un continente sconosciuto per gli europei!).
Poi tornò in Spagna, dove fu accolto da tutti gli onori (ottenendo anche il titolo di ammiraglio del mar Oceano e quello di governatore delle nuove terre). Il bilancio non era però entusiasmante, perché Colombo non era tornato con grandi ricchezze, a parte un po’ d’oro, qualche indigeno e qualche pianta sconosciuta. Però aveva dimostrato che viaggiare per l’Atlantico non era impossibile e che si potevano raggiungere le Indie per quella via.

Colombo fece altre 3 SPEDIZIONI in America.

  • Dopo la seconda (17 navi e 1500 persone!) cominciò ad esserci un po’ di delusione, soprattutto perché i profitti erano piuttosto scarsi.
  • Inoltre giungevano notizie di una nuova malattia che colpiva i coloni: la sifilide.
  • Durante la terza spedizione Colombo arrivò a toccare il continente americano (attuale Venezuela), convinto di aver raggiunto un’altra grande isola. Inoltre dovette affrontare una rivolta durante la quale venne anche catturato.
  • Il quarto viaggio, fatto per cercare una via verso le Indie meridionali attraverso Panama, fu fallimentare. Tornato in Spagna, vi morì nel 1506.

Un altro italiano al servizio della Spagna, AMERIGO VESPUCCI, attraversò l’Atlantico e si convinse di essere arrivato in un Nuovo mondo: in suo onore, nel 1507, questa terra fu chiamata da un cartografo tedesco America.

Le conseguenze delle esplorazioni
La via per le “Indie occidentali” era ormai aperta.
I successi spagnoli peggiorarono i contrasti con il Portogallo per il controllo delle rotte atlantiche.
Re Ferdinando si rivolse al papa Alessandro IV. Il papa emise una bolla (=documento papale), dal titolo Inter coetra. In questa bolla diceva che gli spagnoli avevano diritto di prendere tutte le terre al di là di una linea passante per le Azzorre e Capo Verde.
Poi i sovrano di Spagna e Portogallo trovarono un accordo tra di loro: il TRATTATO DI TORDESSILLAS (1494), che spostava questa linea immaginaria 1500 Km più a ovest. Fu per questo che, qualche anno dopo, al Portogallo andò il Brasile, raggiunto da Cabral.

 

Gli altri viaggi di esplorazione
Il Portogallo riesce, finalmente, a raggiungere le Indie.
VASCO DA GAMA, partito da Lisbona con 4 caravelle nel 1497, doppiò il Capo di Buona Speranza e raggiunse Calicut. Poi tornò in Portogallo carico di spezie e pietre preziose, accolto trionfalmente da re Emanuele I.
Poi fu la volta del portoghese Cabral. Egli voleva fare lo stesso percorso di Vasco da Gama, ma per seguire i venti uscì di rotta arrivando… fino in Brasile (1500)! Così, secondo il Trattato di Tortesillas il Brasile divenne territorio portoghese.

I portoghesi diedero vita al PRIMO IMPERO COLONIALE DELLA STORIA MODERNA.
Essi non fecero grandi conquiste territoriali: però, lungo le coste, fondarono e occuparono numerosi centri commerciali.
C’era però un problema. Come giustificare la conquista di nuove terre e l’assoggettamento (sottomissione) delle popolazioni locali? I giuristi inventarono la formula della TERRA NULLIUS (“terra di nessuno”: una terra disabitata o abitata da popolazioni prive di ordinamenti civili (cioè popolazioni non organizzate in uno Stato come quelli europei) poteva essere presa dagli europei, portatori di una civiltà ritenuta superiore.
Importante fu anche il viaggio di MAGELLANO, che costeggiò tutta l’America del sud, attraversò lo stretto che oggi porta il suo nome e si ritrovò infine nel Pacifico; proseguendo, raggiunse le Filippine, dove però morì combattendo contro gli indigeni. Solo una delle sue cinque navi, poi, completando così il giro del mondo riuscì a ritornare in patria.

 

Alle esplorazioni si unirono anche le altre nazioni.
Ad esempio l’Inghilterra mandò il navigatore veneziano Caboto, che scoprì l’America settentrionale (nord).

 

 

Fonte: http://www.sdstoriafilosofia.it/download/IIIG/12%20Le%20grandi%20esplorazioni%20e%20i%20viaggi%20di%20scoperta.docx

Sito web da visitare: http://www.sdstoriafilosofia.it/

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