Storia Italia

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Storia Italia

Storia-Schema generale

  • abitata originariamente da civiltà tribali (autoctone) di cultura orale >> trasformazione in società stratificata in classi e cultura scritta ¬ colonizzazione greca (a partire dall‘ VIII secolo a. C.) e romana
  • III – I secolo a. C. Roma unifica Appenninia e conquista Padania; cittadinanza romana ( = privilegi economici e politici) non estesa a valli alpine e isole ( = province)
  • II secolo d. C. estensione della cittadinanza romana ai liberi dell’Impero
  • III – IV secolo d. C. decadenza; declino demografico ed economico dell’Italia; declino del ruolo di Roma
  • V secolo d. C. iniziano le dominazioni straniere
  • dalla fine del VI secolo d. C. frammentazione dell’Italia >> regno longobardo / domini bizantini / conquista araba (Sicilia)

 

  • XI – XIII secolo

civiltà comunale / rinascita delle città; Italia regno vassallo del Sacro Romano Impero; bizantini ed arabi espulsi dal Sud >> arrivano i Normanni che instaurano una grande monarchia feudale
controllo commerciale e finanziario del Sud da parte dai mercanti e banchieri delle città del centro Nord (Firenza, Pisa, Genova, ...) >> re ha bisogno dei soldi dei banchieri >> Sud diventa colonia economica del capitalismo delle città
sotto Federico II, re di Sicilia ed imperatore, il Sud assume un' enorme importanza culturale: l’imperatore fonda nel 1224 l’università di Napoli; fa l’ultimo tentativo (che fallisce) di restaurare l’autorità imperiale sui comuni >> definitiva vittoria del policentrismo

  • XIV – XV secolo

epoca di carestie ed epidemie >> calo demografico, spopolamento delle campagne;
pietrificazione del capitale borghese/commerciale: primi palazzi nelle città e prime ville nelle campagne
Italia del Nord: stati regionali imperniati su Genova-Milano-Venezia-Firenze; sistema agrario fondato sulla mezzadria; egemonia economica delle cittá del Nord su tutta l’Italia;
Italia del Sud: stato feudale; sistema agrario fondato sul latifondo
crescita delle grandi capitali parassitarie >> Roma, Napoli, Palermo (tra le città più popolose d’Europa)
compaiono altre caratteristiche tipiche dell’Italia moderna: divario tra città e campagna, attaccamento alla piccola patria cittadina

  • XVI – XVII secolo

in Italia del Nord e Toscana formazione dei Principati: classe dirigente mercantile si trasforma in patriziato nobiliare ( = acquisto di un possedimento terriero e costruzione di palazzo in città) >> processo di rifeudalizzazione delle campagne del Nord ed inurbamento dell’aristocrazia feudale
ingrandimento delle capitali >> segno di potere per i regnanti; ristrutturazione urbanistica (costruzioni di grandi strade per far passare le carrozze ¬ novità introdotta nel Cinquecento); contrasto nei centri urbani tra sfarzo edilizio (tra centro e mura) ed edilizia povera (nel centro) >> nelle capitali meridionali la produzione edilizia costituisce uno degli aspetti principali dell’economia cittadina

  • XVIII secolo

processo di disurbanizzazione (attività economiche principali: agricoltura e manifatture rurali)
stati tradizionali fino all’epoca napoleonica costituiti da un limitato apparato amministrativo >> stato basato sulle corporazioni che agiscono autonomamente (istruzione dei ricchi è privata, quella dei poveri è nelle mani della Chiesa; mancanza di edifici pubblici, a parte edifici assistenziali); nel Settecento comincia a cambiare questo stato di cose: cominciano ad apparire edifici pubblici (teatri, biblioteche, ...); nei centri delle città vanno ad abitare i nuovi ceti borghesi (mercanti, funzionari, intellettuali)
l’età napoleonica provoca una profonda trasformazione delle società regionali italiane >> ammodernamento degli stati, delle istituzioni giuridiche (verso uno stato moderno di diritto con apparato amministrativo-burocratico) >> riassetto politico: formazione di uno stato ‚nazionale‘ italiano (vedi cartina!)

  • XIX secolo

Italia della Restaurazione dominata da Austria e pedina nei giochi delle grandi potenze europee
restaurazione dell’ancient regime, ma ormai idea di nazione era penetrata e l’assolutismo doveva ormai fare i conti con le idee dell’Illuminismo e della Rivoluzione Francese (borghesia!); Italia nuovamente frammentata
nuove classi dirigenti formatesi durante l’epoca napoleonica si riuniscono nelle società segrete e poi nella Giovane Italia di Mazzini e si oppongono ai regimi assolutistici
Regno di Sardegna(-Savoia): lenta modernizzazione dello Stato a livello politico, amministrativo ed economico (Carlo Alberto, Vittorio Emanuele II, Cavour); ruolo guida del processo di unificazione (Cavour)
Regno delle Due Sicilie (Borboni): rifiuto del colloquio con le classi borghesi, stato assolutistico e di stampo antico, prassi autoritaria e poliziesca, svuotamento delle strutture amministrative
Stato della Chiesa: più o meno come sopra; speranze di innovazione con Pio IX, che però vengono ben presto deluse
Regno lombardo-veneto: sotto il diretto controllo austriaco; repressione poliziesca ma lo stato è efficiente e ci sono opere pubbliche
sviluppo (al Nord) della ferrovia
sviluppo urbanistico: i centri storici sono sedi di attività commerciali; abitazioni private attorno al centro
movimento nazionale scisso in partito democratico (Cattaneo, Mazzini) e moderato (Gioberti, Cavour, ...)
processo di unificazione attuato da una piccola minoranza intellettuale-borghese; la maggior parte della popolazione vi rimase estranea, subì l’unificazione
Italia 1861: 22 milioni d’abitanti riuniti dopo secoli di separazione non hanno quasi nulla in comune (a parte la lingua letteraria, ma non quella parlata !): estrema eterogeneità sociale, politica, culturale ed economica del nuovo stato come ostacolo

 

  • Stato liberale / XX secolo d. C.

la borghesia liberale che governa il nuovo stato, preoccupata soprattutto di unificare (a tutti i livelli) l’Italia esistente e a conquistare le zone che ancora mancano, non tiene affatto conto delle esigenze diverse delle singole parti del nuovo regno >> centralizzazione assoluta del nuovo stato; questo fatto ebbe conseguenze disastrose sorpattutto nel Mezzogiorno; estensione a tutta l’Italia del modello di stato piemontese
Italia 1871: sesta grande potenza europea; 27 milioni di abitanti; 80 % analfabeti
triangolo economico Milano-Torino-Genova
incremento dei trasporti (ferrovia, navi)
inizio del processo di industrializzazione
lenta crescita delle metropoli Roma e Milano (solo nel 1931 superono 1 milione di abitanti)
rapporto Nord-Sud inizia nel modo peggiore:
>> sud annesso militarmente
>> repressione del brigantaggio (più morti che durante tutto il Risorgimento)
>> depauperazione demografica tra 1880 e 1960 / emigrazione
>> Sud non riesce ad acquisire una propria capacità di iniziative, sud perennemente ‚a rimorchio‘
>> fragilità del tessuto civile ha fatto sì che si perpetuasse il circolo vizioso di autoritarismo-familismo-clientelismo; al Sud è mancata l’esperienza di tradizione municipale che c’è stata nel corso dei secoli al Nord

  • Fascismo

società italiana caratterizzata da forte coesione >> valori sono: la disciplina, tutela della famiglia, moralità
grande borghesia privata delle prerogative politiche, mantiene quelle economiche, anzi le vede rafforzate
processo di concentrazione industriale (Fiat, Montecatini, Pirelli, Edison >> Nordovest)
IRI
politica urbanistica: centro-storico = strutture amministrative/politiche/economiche; periferia = abitazione >> costruzione di insediamenti per categoria >> politica dei quartieri: nascono i quartieri periferici
politica centralistica che ostacolava ogni regionalismo e ogni forma di localismo (dievieto dei dialetti ! , mobilità dei dipendenti statali) >> nazionalizzazione

  • Secondo dopoguerra

seconda guerra mondiale per l’Italia >> perdite umane moderate, gravi distruzioni alle infrastrutture e alle città
immigrazione dal Sud e dal Nordest a Roma e nelle grandi città del Nord
l’industria diventa il motore dello sviluppo
continua ad essere forte la presenza della piccola industria e dell’artigianato
ruolo fondamentale svolto dai ceti medi (impiegatizi e professionali):
società italiana      >> ristretta élite al vertice
>> grande classe media (¬ ceti impiegatizi / fasce inferiori delle professioni / lavoratori autonomi / microimprenditori ~ piccola borghesia / contadini / operai)
>> underclass semipovera e povera
classe media >> famiglia con casa di proprietà e risparmi in forma diversa; entrambi i coniugi lavorano; diminuzione del numero dei figli / classe di consumo / welfare
negli anni 80 e 90 è diventato più difficile accedere dalla ‚classe‘ bassa alla ‚classe‘ media
soglia ufficiale di povertà: 600.000 £ al mese; l’11% della popolazione è povero (al Nord 5%, al Sud 20%)
evoluzione: grande industria con molti impiegati (anni 50 e 60) >> diminuisce il numero degli impiegati; crescono sempre di più forme imprenditoriali autonome e di forme ristrette (nell’industria ma anche nel commercio, nel turismo e nei servizi) >> nascita e sviluppo dei distretti industriali nel nordest e nel centro sin dagli anni 70, formata da microeconomia diffusa e di agglomerazione (piccole e medie industrie dello stesso settore) che si basa su una plurisecolare tradizione >> rete urbana che offre una capillare presenza di servizi
opposizione           >> nordovest              con grande industria
>> nordest / centro      con piccola e media industria
>> sud                         sottosviluppo e spesa  pubblica
negli anni 70 e 80 aumenta il grado di differenziazione regionale già tipico della società italiana
fenomeno di disurbanizzazione delle grandi città a partire dagli anni 80 (però le statistiche non tengono presenti gli stranieri residenti) >> calo al centronord ma non al sud
1991:         Milano             4.242.000
Roma              3.815.000

1994 prodotto medio per abitante 24 milioni di lire annue
>> Trieste 34,4 milioni
>> Agrigento 12,8 milioni
>> Nord: 33 province su 41 si collocano nella parte alta della graduatoria; le altre 8 province comunque sopra alla media nazionale
>> Mezzogiorno e isole: tutte le 30 province si trovano nella fascia più bassa (80-55% della media nazionale !)

>> reddito alto                  1. area tra Milano e Bologna
2. zone intorno Genova-Savona

>> reddito medio-alto       3. Piemonte
4. Veneto-Friuli
5. Toscana / Roma-Latina / Ancona / Imperia

>> reddito medio              6. Lazio non metropolitano / Umbria / Abruzzo

>> reddito basso               7. Mezzogiorno e isole

tasso nazionale di disoccupazione 1995: 12 % >> Bolzano 3%, Napoli 29%, Enna 32%

 

Italia oggi

  • 59.131.287 milioni di abitanti
  • 189 abitanti per km2 (densità 5 volte superiore alla media mondiale)

 

http://www.istat.it/dati/catalogo/20070517_00/

Formazione dello stato nazionale

  • movimento nazionale si delinea in età napoleonica
  • processo di unificazione 1815-1860/70

 

Sviluppo economico

  • 1860-1900 arretratezza; economia agricolo-mercantile (per altri Paesi europei invece è già prima età industriale)
  • 1900-1955 decollo industriale solo nel Nordovest, alternarsi di fasi di sviluppo e di crisi
  • 1955-1970 sviluppo industriale e sua diffusione su tutto il territorio (ma in modo discontinuo); crescita non omogenea; coesistenza di forme di produzione e consumo vecchie e nuove, rimodellamento della vita sociale

 

Caratteristiche geografiche

  • Alpi + pianura padana >> continentale
  • Penisola attraversata al centro degli Appennini >> mediterranea
  • Isole (Sicilia e Sardegna) >> le più grandi isole del Mediterraneo

 


IL  RISORGIMENTO

 

1820

MOTI  LIBERALI A NAPOLI  (Carboneria):                  
il re concede la costituzione

1821

  • L'esercito austriaco - chiamato in aiuto dal re di Napoli - vince: la costituzione viene ritirata.
  • MOTI LIBERALI IN PIEMONTE: Vitt. Eman. abdica in favore di Carlo Felice. La reggenza è data a Carlo Alberto (Carlo Felice in quei giorni è assente da Torino) che concede la Costituzione. Quando torna, Carlo Felice toglie la reggenza a Carlo Alberto e chiede l'intervento austriaco. Gli austriaci battono i liberali

 

1831

MOTI NEI DUCATI DI MODENA E PARMA E A BOLOGNA (Stato Pontificio): repressione da parte degli Austriaci

1831-1846

  • Regno di Sardegna: sale al trono Carlo AlbertoÞ caute riforme
  • Regno delle Due Sicilie: Ferdinando II Þ latifondo, assolutismo
  • Stato Pontificio: Gregorio XVI Þ arretratezza
  • Regno lombardo-veneto: assolutismo, stato più ricco e meglio amministrato d'Italia
  • Granducato di Toscana: Leopoldo II Þ regno tollerante e moderato
  • Ducato Parma e Piacenza: Maria Luisa d'Austria Þ regno tollerante e moderato

 

1846

  • Elezione di Pio IX Þ papa "liberale": simpatie per le idee del liberalismo moderato (unificazione dell'Italia sotto la guida del papa Þ Gioberti), vede la necessità di riformare lo Stato Pontificio, suscita speranze tra i patrioti.

 

1847

  • Primi accordi per la costituzione di una Lega Doganale tra Stato Pontificio, Granducato di Toscana, Regno di Sardegna
  • Piccole rivolte negli Stati più reazionari
  • Malcontento negli Stati più liberali perché i sovrani non concedono la Costituzione.
  •  

Gennaio 1848

RIVOLTA IN SICILIA (Francesco Crispi): la rivolta si estende a tutto il Regno. Re costretto a concedere la Costituzione (non può sperare sull'aiuto austriaco, perché il papa non concede all'esercito austriaco il passaggio sul proprio territorio)

Febbraio-marzo 1848

COSTITUZIONE CONCESSA nello Stato Pontificio, nel Granducato di Toscana e nel Regno di Sardegna

 

 

1848-1849

RIVOLUZIONI IN TUTTA ITALIA -PRIMA GUERRA DI INDIPENDENZA

  • Marzo 1848: Cinque Giornate di Milano (Carlo Cattaneo): gli Austriaci si ritirano.

     Carlo Alberto  -spinto dai liberali- dichiara guerra all'Austria Þ        PRIMA GUERRA DI INDIPENDENZA:
     Mazzini invita ad una guerra federale contro l'Austria Þ Toscana, papa, Regno delle Due Sicilie inviano truppe contro gli Austriaci ma poco dopo le ritirano.
Agosto 1848: Austriaci riconquistano Milano  Þ Armistizio Austria-Regno di Sardegna.

  • Marzo 1848: Venezia scaccia gli Austriaci e ripristina la Repubblica di S. Marco (Daniele Manin).

Agosto 1849: tornano gli Austriaci

  • Fuga di Leopoldo II di Toscana Þ Granducato retto da un triumvirato democratico.

Maggio 49: intervento degli Austriaci, ritorno di Leopoldo II

  • Febbraio 49: fuga di Pio IX Þ Repubblica Romana guidata da un triumvirato (Mazzini).

Luglio 1949: truppe francesi - alle quali il papa aveva chiesto aiuto - assediano Roma e la riconquistano

REPRESSIONE IN QUASI TUTTI GLI STATI ITALIANI

 

                  REGNO DI SARDEGNA

1848

Carlo Alberto abdica. Re Vittorio Emanuele II: vuole diventare guida liberale d'Italia

1850

Legge Siccardi (eliminazione dei privilegi ecclesiastici)

1852

Cavour primo ministro

1855

GUERRA DI CRIMEA : Regno di Sardegna accanto a Francia/Inghilterra. Conferenza di pace a Parigi: Cavour mette sotto accusa l'Austria e fa presente la situazione italiana

1856

SOCIETA' NAZIONALE fondata da Cavour e presieduta da Garibaldi e Manin Þ unificazione sotto la guida piemontese, motto "Italia e Vittorio Emanuele", Cavour vuole legare al suo progetto anche le forze più radicali (per questo chiama Garibaldi)

1857

SPEDIZIONE DI SAPRI (Pisacane) per far sollevare il sud. Azione fallisce

1858

Attentato a Napoleone III da parte di un repubblicano italiano. Francia accusa il Regno di Sardegna di favorire i repubblicani, Cavour prende le distanze da Mazzini, Francia soddisfatta Þ PATTI DI PLOMBIERES (Napoleone III  e Cavour): Francia si impegna ad intervenire accanto al Regno di Sardegna in caso di un attacco da

parte dell'Austria (in caso di vittoria Francia otterrebbe Savoia + Nizza; Regno di Sardegna otterrebbe Lombardo-Veneto+Emilia)

1859

CACCIATORI DELLE ALPI (Garibaldi) corpo fondato da Cavour per provocare l'Austria, Austria dà un ultimatum, Regno di Sardegna lo respinge Þ 
II GUERRA DI INDIPENDENZA:

  • Truppe austriache in Piemonte, Francia invia aiuti: battaglie di Magenta, Solferino, S. Martino
  • MOTI IN EMILIA ROMAGNA: sovrani scappano, governi provvisori, Regno di Sardegna manda dei commissari
  • Napoleone si rende conto di non controllare più  la situazione italiana (l'Italia si sta unificando, conservatori e clericali francesi sono contro questo processo e fanno pressione sull'imperatore, paura dell'intervento prussiano) Þ
  • ARMISTIZIO DI VILLAFRANCA tra Napoleone e austriaci, all'insaputa di Cavour (Lombardia al regno di Sardegna, Toscana ed Emilia ai "legittimi" sovrani). Vitt. Eman. si adegua, Cavour si dimette, popolazioni tosco-emiliane impediscono il ritorno dei sovraniÞ
  • PACE DI ZURIGO: Inglesi a favore dell'unificazione italiana.

1860

  • Cavour torna al potere (appoggio inglese).
  • Plebiscito: Emilia e Toscana si unificano al Regno di Sardegna (che cede Nizza e Savoia a Francia)
  • SPEDIZIONE DEI MILLE (Partito d'Azione, Mazzini, Garibaldi) per liberare il sud: Vitt. Eman. d'accordo, Cavour contrario. Spedizione con a capo Garibaldi sbarca a Marsala, libera la Sicilia ed entra a Napoli, re scappa. Cavour ha paura che l'azione prenda una piega troppo democratica e  fa intervenire le truppe piemontesi Þ incontro di Teano (Garibaldi-Vitt. Eman.): Garibaldi viene fermato, umiliazione, si ritira a Caprera
  • Plebiscito:  Regno delle Due Sicilie, Umbria e Marche si unificano alRegno di Sardegna

 

 

                    ITALIA

1861

  • Il parlamento italiano a Torino ratifica l'unificazione.
  • Muore Cavour
  • Garibaldi marcia dalla Sicilia su Roma, inizialmente incoraggiato dal re, pou sconfessato: truppe italiane fermano Garibaldi sull'Aspromonte.

 

1864

  • La capitale d'Italia viene spostata a Firenze
  • CONVENZIONE DI SETTEMBRE (Italia-Francia): Italia si impegna a non attaccare Stato Pontificio, Francia allontana le truppe dallo Stato Pontificio.
  • Pio IX emana il SILLABO: rifiuto della libertà di coscienza, infallibilità del papa nelle questioni di fede Þ svolta reazionaria del papato Þ ondata anticlericale in europa.

 

1864

  • La capitale d'Italia viene spostata a Firenze
  • CONVENZIONE DI SETTEMBRE (Italia-Francia): Italia si impegna a non attaccare Stato Pontificio, Francia allontana le truppe dallo Stato Pontificio.
  • Pio IX emana il SILLABO: rifiuto della libertà di coscienza, infallibilità del papa nelle questioni di fede Þ svolta reazionaria del papato Þ ondata anticlericale in europa.

 

1866

ALLEANZA ITALIA-PRUSSIA contro l'Austria Þ
III GUERRA D'INDIPENDENZA Þ pace di Vienna Þ annessione del Veneto all'Italia

1867

Governo italiano incoraggia azione di Garibaldi per liberare Roma Þ proteste francesi Þ governo italiano sconfessa Garibaldi e lo fa arrestare. Garibaldi fugge e ci riprova Þ garibaldini sconfitti e sterminati alle porte di Roma dai francesi

1870

Conflitto franco-prussiano: la Francia è occupata e non si può interessare alle sorti dello Stato Pontificio: le truppe italiane entrano a Roma: annessione di Roma

1871

Roma capitale d'Italia

 

 


PROBLEMI DELL'ITALIA UNITA

  • Unità realizzata da classi dominanti (Þ corte piemontese, imprenditori/nobili del nord/latifondisti del sud) e non nata da rivoluzione popolare Þ  i moti popolari del Risorgimento furono sempre iniziati e guidati da patrioti borghesi o nobili.
  • L' Italia unita è fortemente disomogenea, presenta realtà radicalmente diverse tra loro (diversi sistemi legislativi, fiscali, giudiziari)
  • La forma migliore di governo per affrontare tale problematica sarebbe stata quella federale (come voleva Cavour). Il governo piemontese invece non tenne affatto conto di ciò Þ

 

  • Piemontizzazione dell'Italia: allargamento  del sistema politico piemontese a tutta la penisola Þ
  • In questo modo le profonde differenze tra nord e sud  si acutizzano a scapito del Sud

Þ  nasce la questione meridionale

  • fenomeno del brigantaggio (1861-65). Grandi rivolte contadine al Sud - fomentate dai Borboni e dal papa. Rivolte anarchiche dei contadini sbandati e resi ancora più poveri dall'Unità (fine del protezionismo borbone, tasse più alte). Lo Stato italiano reagisce con estrema durezza: leggi eccezionali, sanguinosa repressione della rivolta. Il brigantaggio di massa viene stroncato, rimane però il problema del Sud arretrato e latifondista.

5.    Arretratezza dell'Italia  rispetto alle grandi potenze nazionali europee:

  • Italia Paese soprattutto agricolo, agricoltura non con metodi moderni
  • Poca industria, soprattutto di carattere artigianale
  • Mancanza di infrastrutture come strade, ferrovie, scuole, banche  o loro presenza solo discontinua
  • Analfabetismo (nelle isole raggiunge il 90%)

 

STRUTTURA DEL NUOVO STATO

  • Statuto albertino esteso a tutta l'Italia
  • Classe politica/Parlamento eletti dal 2% della popolazione maschile sulla base del censo (minimo 40 lire di tasse annue) e a partire dall'età di 25 anni
  • Legislazione civile e penale dello Stato piemontese estesa a tutta l'italia
  • Servizio militare obbligatorio per tutti Þ si toglie così alle famiglie contadine del Sud la forza lavoro più valida
  • Organizzazione amministrativa centralizzata 

                                                                                                        

REGNO D'ITALIA 1871-1914

 

1871

LEGGE DELLE GUARENTIGIE: regola i rapporti con la Chiesa Þ indipendenza del papato, separazione Stato-Chiesa, il papa è sovrano nel mondo cattolico, Vaticano, Laterano e Castelgandolfo appartengono allo Stato della Chiesa, il clero è indipendente.

1874

BOLLA PAPALE ("non expedit"): Pio IX non riconosce la legge delle guarentigie, non riconosce lo Stato italiano e anzi invita i cattolici a non partecipare alla vita politica del nuovo regno Þ frattura all'interno della borghesia italiana cioè dell'elettorato

per incentivare l'industria e il commercio

 1861-1876

DESTRA MODERATA AL GOVERNO. Primo obiettivo è la costruzione del nuovo Stato:

  • Abbattimento delle barriere protezionistiche
  • Creazione di una rete nazionale

       di trasporti e infrastrutture (soprattutto
al Nord)

  • Espropriazione delle terre ecclesiastiche e loro vendita Þ attraverso questa operazione non si ottiene però lo sperato aumento della piccola proprietà e la creazione di un'agricoltura più moderna, bensì l'aumento del latifondo (solo i ricchi avevano i soldi per comprare e gestire le terre espropriate)

 

  • Grossissima pressione fiscale per finanziare il nuovo Stato: ne subiscono le conseguenze soprattutto i contadini del Sud (economia italiana ancora agricola, pressione fiscale colpisce dunque soprattutto la fonte principale di reddito - l'agricoltura appunto -, la maggior parte dei contadini si trovano al Sud)
  • Governo di destra riesce a pareggiare il bilancio e a costruire la nuova Italia a spese del Sud.

 

1876-1887

SINISTRA MODERATA AL GOVERNO (Depretis):

  • Consolidamento del regime liberale, apertura alla piccola borghesia. Pratica politica del trasformismo: maggioranze di governo mutevoli e improvvisate, coalizioni sempre con diversi partiti ma il potere è sempre nelle stesse mani, caduta delle barriere tra i partiti moderati. Clientelismo.
  • LEGGE COPPINI (1877): biennio elementare obbligatorio (la legge non viene rispettata soprattutto al Sud)

 

  • ABOLIZIONE DELLA TASSA SUL MACINATO (1880) Þ diminuzione della pressione fiscale

 

  • RIFORMA ELETTORALE (1882): elettorato arriva a due milioni (maschi dal 21° anno, con una pressione fiscale annua di minimo 19 lire, in possesso del biennio elementare)
  • Governo dà la precedenza allo sviluppo industriale (al Nord,  dove esistevano già un'industria allo stato iniziale e migliori infrastrutture) Þ si sviluppa il triangolo industriale Piemonte-Lombardia-Liguria. Carattere monopolistico dell'industria italiana Þ commesse di Stato, concentrazione, dominio privilegiato sul mercato Þ protezionismo, bassi salari.

 

  • Aumento del divario tra Nord e Sud d'Italia.
  • Politica economica protezionista Þ TARIFFE DOGANALI (1887). Intervento dello Stato, fortissimi dazi sulle importazioni Þ ne fanno le spese soprattutto le classi più povere. Guerra economica con la Francia

 

  • Il governo ostacola in questi primi anni l'emigrazione Þ l'Italia ha bisogno di mano d'opera. Quando poi le masse di contadini disoccupati crescono al punto di diventare pericolose per l'ordine pubblico, allora il governo non ostacola più l'emigrazione.
  • L' Italia - per superare il proprio isolamento - entra nella TRIPLICE ALLEANZA (1882) accanto a Germania e Austria.

 

  • Inizia la politica coloniale: acquisto della Baia di Assab e conquista del porto di Massau (Mar Rosso)

 

1887-1914                  Si alternano al governo - a parte brevi interruzioni - :

                                    Francesco Crispi (monarchico e militarista; per una politica reazionaria e nazionalista; imperialismo; repressione dei malcontenti sociali)

Giovanni Giolitti  (politica moderata e liberale; contro la repressione delle proteste politico-sociali)

1878-1900                  Umberto I re d'Italia + Margherita (atteggiamento autoritario,        megalomania, bellicismo)

 

Fenomeni principali che caratterizzano questo periodo:

  • Questione sociale
  • Questione meridionale
  • Imperialismo
  • Crescita industriale

 

1887-1891

Crispi al governo:

  • CONVENZIONE MILITARE con la Germania
  • Politica estera antifrancese ( questioni doganali e coloniali)

 

  • Colonialismo: colonia di Eritrea (1890), Somalia italiana (1885-1890) Þ necessità di terre per i contadini
  • Repressione dei movimenti sociali e dell'estrema sinistra

 

  • Politica anticlericale
  • Abolizione della pena di morte (1889)

 

  • Speculazioni finanziarie Þ politica finanziaria non corretta del governo ne provoca la caduta

 

1892-93

Giolitti  al governo:

  • Nasce il PARTITO DEI LAVORATORI ITALIANI (1892), poi PARTITO SOCIALISTA (Labriola, Turati)
  • Iniziano le agitazioni dei fasci siciliani (organizzazioni di ispirazione socialista che riportano in primo piano la questione meridionale)

 

  • Politica non repressiva del governo (Giolitti pensa che la repressione dei movimenti operai non giovi all'industria) Þ
  • Attenzione ai problemi sociali Þ garanzia del salario, migliori condizioni di lavoro, sindacato

 

  • Necessità dell' aggiornamento tecnico dell'industria e degli investimenti di capitale
  • Dimissioni  perché accusato dalle classi dominanti di debolezza e per uno scandalo bancario

 

1893-96

Crispi al governo:

  • Repressione dei Fasci e dei movimenti di sinistra
  • Scioglimento delle associazioni sindacali e del Partito Socialista, limitazione dell'attività parlamentare

 

  • Politica coloniale: tentativo fallito di conquista dell'Etiopia Þ Crispi costretto a dimettersi

 

1896-1903

Si succedono vari governi:

  • Riconoscimento del diritto di associazione per i lavoratori
  • Riavvicinamento politico alla Francia

 

  • Decollo dell'industria
  • ASSASSINIO DI UMBERTO I  da parte di un anarchico (1900)

 

1903-1914

Giolitti  al governo:

  • Primo abbozzo di una legislazione sociale Þ leggi su tutela del lavoro infantile e femminile, assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, pensioni. Costituzione del CONSIGLIO SUPERIORE DEL LAVORO
  • LEGGI SPECIALI PER IL SUD (1904-06) Þ per favorire l'industrializzazione al Sud (il tentativo fallisce perché non si occupa di risolvere i problemi dell'agricoltura, che era la risorsa principale del Sud).

 

  • RIFORMA ELETTORALE (1912) Þ suffragio universale maschile
  • RIFORMA DELLA SCUOLA ELEMENTARE

 

  • Tentativo di conciliazione tra borghesia liberale e ala riformista/moderata del Partito Socialista (Turati)
  • PATTO GENTILONI (1913): avvicinamento liberali-cattolici Þ i cattolici si dichiarano di nuovo disposti a votare, e a votare per il liberali; i liberali si impegnano a non appoggiare leggi anticlericali.

 

  • Politica estera di distensione e antimperialista. Giolitti fa però qualche concessione ai nazionalisti Þ occupazione della Libia (1911-12)
  • Giolitti perde consenso tra i liberali e si dimette

 

1914-15

Governo Salandra:

  • Agitazioni sociali Þ settimana rossa Þ repressione dello Stato

 

 

 

IL PRIMO DOPOGUERRA: L'AVVENTO DEL FASCISMO

 

    • Governi liberali in crisi
    • Prima fase del regime fascista (mantenimento apparente delle strutture dello stato liberale)
    • Dittatura fascista

 

1919-22

CRISI DEL SISTEMA LIBERALE:

  • ESPLOSIONE DEI CONFLITTI SOCIALI Þ

      biennio rosso (1919-20):
Agitazioni operaie e contadine (occupazioni di fabbriche e terre, scioperi, insurrezioni nelle città) come reazione al caro-vita, all'inflazione (=conseguenze della guerra) e al fatto che non vennero mantenute le promesse di riforme sociali fatte dal governo durante la guerra

  • NASCITA DEI PARTITI DI MASSA Þ
  • Partito Popolare (Don Sturzo). Primo partito cattolico italiano (Þrevoca del non expedit). Ispirazione cristiana ma indipendenza dalla Chiesa. A favore di riforme sociali, concezione corporativistica/ precapitalistica dello Stato
  • Fasci italiani di combattimento (1919) (Mussolini). Non partito ma movimento sul tipo delle diverse associazioni combattenti (Þ reduci, eroismo, rifiuto del grigio lavoro quotidiano, contro i partiti). Per la repubblica.

      Mancanza di un'ideologia precisa: confusione ideologica + pragmatismo + spregiudicatezza (a seconda delle circostanze ilmovimento assume posizioni aristocratiche o democratiche, conservatrici e progressiste, reazionarie e rivoluzionarie, legalitarie e non legalitarie);  portavoce dello stato d'animo del ceto medio
2a. Partito Nazionale Fascista (1921) (Mussolini). Il movimento diventa partito. Mussolini mantiene la politica del doppio binario tra squadrismo e legalizzazione del partito (che dopo le elezioni del 1921 aveva ottenuto la legittimazone dell'elettorato)

  • Partito Comunista (1921) (Gramsci/Togliatti). Nasce da una scissione del Partito Socialista. Credono alla possibilità di una rivoluzione in Italia che deve essere però preparata  Þ formazione di rivoluzionari di prefessione, di quadri dirigenti (alleanza contadini-operai-intellettuali)
  • AVVENTURA DI FIUME (1919-20) (D'Annunzio)Þ nazionalismo:
  • Settembre 1919: D'Annunzio + reparti militari sottrattisi all'obbligo della disciplina militare occupano Fiume (andata -secondo i trattati di pace -  alla Jugoslavia) e vi instaurano una reggenza. Governo italiano (Giolitti) non reprime ma cerca una soluzione diplomatica.
  • Novembre 1920: Trattato di Rapallo (governo italiano/Giolitti e Jugoslavia): Italia rinuncia alla Dalmazia, conserva Zara, Fiume città libera. D'Annunzio non vuole lasciare Fiume. Interviene l'esercito italiano e fa sgombrare le truppe di D'Annunzio (Giolitti si era però prima accertato che Mussolini non sarebbe intervenuto, se non a parole)

 

  • ELEZIONI DEL 1919 - GOVERNO GIOLITTI (1919-1921):

Avanzano i partiti di massa, ma i liberali riescono a restare al governo Þ

  • Governo Giolitti non riesce a risolvere la crisi del sistema liberale (Giolitti non può contare sull'appoggio degli industriali, per loro il governo è troppo riformatore; il P.P. ha un'ideologia troppo arretrata per diventare la basa del sistema liberale; il P.S.I è dominato dai massimalisti - anch'essi non possono fornire la base; i fascisti sfruttano lo stato liberale come trampolino di lancio e non si fanno sfruttare - come pensava di poter fare Giolitti - per neutralizzare l'estremismo rosso.
  • Governo Giolitti riesce a far fronte ai problemi contingenti (soluzione diplomatica della questione di Fiume; politica di riforme per dar più peso e potere alParlamento; mediazione riuscita del Governo per far finire le occupazioni operaie e contadine)
  • Giolitti fa un grave errore: dopo la nascita del P.C. pensa di poter approfittare della crisi all'interno del socialismo e chiede nuove elezioni. I liberali si organizzano in Blocchi Nazionali per far fronte ai partiti di massa. Nei Blocchi vengono ammessi anche i fascisti Þ
  • ELEZIONI DEL 1921 - GOVERNI LIBERALI (1921-1922):
  1. I Blocchi Nazionali vincono, ma i fascisti riescono in questo modo ad entrare in Parlamento (ottengono 35 dei 275 seggi dei Blocchi)
  2. Il governo Giolitti ottiene una fiducia limitata e si dimette
  3. I governi liberali che seguono sono incapaci a fronteggiare la situazione che si viene a creare:

Þ i fascisti spadroneggiano in diverse regioni (quasi governi autonomi in diverse città con i ras fascisti, connivenza con le autorità)

  • reazione delle sinistre: offerta di collaborare con il governo liberare per porre fine alle violenze fasciste; organizzazione di uno sciopero di protesta in difesa della legalità (31.7.1922)
  • ricatto fascista al governo: se il governo non revoca/stronca lo sciopero il partti fascista farà intervenire le squadre d'azione
  1. 28.10.1922: Marcia fascista su Roma da Napoli, guidata a distanza da Mussolini, per ottenere la direzione del governo.

Il re in un primo tempo vuole dichiarare lo stato d'assedio, poi ci ripensa (è favorevole all'azione di Mussolini), il Primo Ministro liberale si dimette per protesta.
Il re dà l'incarico a Mussolini di formare un nuovo governo (31.10.1922)

 

1922-24

PRIMA FASE DEL REGIME FASCISTA: mantenimento delle strutture dello Stato liberale ma loro svuotamento. Governo di coalizione:

  • Normalizzazione Þ liquidazione della violenza, in realtà solo liquidazione delle sinistre, la violenza di destra continua ad esistere e -anzi -  viene legittimata (costituzione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale: non soggetta al giuramento al re, reclutamento tra gli squadristi = esercito di partito); Mussolini gioca sull'equivoco: proclama rispetto per i deputati; dice che avrebbe potuto distruggere l'apparato liberale ma che per il momento non vuole farlo
  • Pagamento dei "debiti" morali verso gli industriali (che hanno appoggiato il movimento fascista):
  • Provvedimenti governativi (abrogazione della tassa sui profitti di guerra; riduzione della tassa di successione; sblocco dei fitti; riprivatizzazione di alcune società e industrie)
  • Politica liberista del governo (libertà di impresa; aumento delle tasse indirette; sistema fiscale favorevole per le classi ricche)
  • tutto ciò provoca l'aumento dei profitti, e quindi degli investimenti e della produzione  Þ  il benessere economico delle clasi ricche aiuta il fascismo a consolidarsi
  • Gran Consiglio del Fascismo guida in realtà il Paese anche se non ha    ancora il riconoscimento giuridico
  • Il fascismo gode di un consenso nel Paese che non si riflette nella quantità di seggi in Parlamento Þ
  • Legge elettorale truffa (1923) che garantisce un ampio premio di seggi per il partito più forte. Scioglimento delle Camere Þ
  • ELEZIONI DEL 1924 stravinte dalla lista liberal-clerico-fascista (la campagna elettorale si era svolta all'insegna delle violenze fasciste) Þ
  • Matteotti (deputato socialista) denuncia in Parlamento le irregolarità e le violenze in occasione delle elezioni; viene rapito e assassinato dagli squadristi fascisti.
  • L'assassinio di Matteotti provoca un'ondata di proteste contro il fascismo Þ secessione dell'Aventino: i deputati del centro-sinistra - esclusi i comunisti - abbandonano per protesta il Parlamento. Volevano in questo modo provocare la squalifica morale del fascismo, l'intervento del re e le dimissioni del governo.
  • Controffensiva fascista: gennaio 1925: Mussolini in Parlamento si assume la responsabilità dell'accaduto. Reclama e ottiene i pieni poteri

 

 

 

 

 

 

IL PRIMO DOPOGUERRA: LA DITTATURA FASCISTA

 

1925-1943: Dittatura fascista

 

 

                              Politica interna

 

  • Progressiva eliminazione della libertà di stampa e dei diritti politici

 

1926

  • Sindaci (nominati dal re) e consigli comunali (eletti dai cittadini) vengono sostituiti da podestà e consulte (nominati dal governo fascista)
  • Creazione dell'Opera Nazionale Balilla (Þ 1937 Gioventù Italiana del Littorio): organizzazioni giovanili fasciste per educare al fascismo = indottrinare la gioventù
  • Riconoscimento dei sindacati fascisti  e delle rappresentanze padronali fasciste Þ divieto di sciopero
  • Viene tolto ai parlamentari dell'opposizione il mandato parlamentare
  • Scioglimento e dichiarazione di illegalità di partiti e associazioni non fasciste
  • Ripristino della pena di morte
  • Istituzione del confino di polizia e di un tribunale speciale per la Difesa dello Stato

 

1927

Carta del Lavoro: nascita dello Stato corporativo

1929

  • Riavvicinamento con la Chiesa: Mussolini capisce l'importanza politica delle masse cattoliche (pericolose se contro di lui, grande potenziale politico per il fascismo se si riesce a rendersele alleate). La Chiesa ha interesse all' avvicinamento per motivi economici  e come baluardo contro il comunismo Þ  Patti Lateranensi: Concordato Stato-Chiesa, Conciliazione: la Chiesa riconosce lo Stato Italiano; lo Stato Italiano riconosce lo Stato Pontificio; l'Italia risarcisce lo Stato Pontificio per l'occupazione del 1870; l'Italia riconosce alla Chiesa piena libertà nell'esercizio della sue funzioni; i chierici non fanno il servizio militare; preti scomunicati non possono lavorare nell'apparato amministrativo italiano; speciali riguardi nei procedimenti penali ad ecclesiastici; il matrimonio religioso ha valore civile; istruzione cattolica nelle scuole
  • Elezioni coatte Þ vittoria fascista: convalida elettorale del Concordato

 

1934

Istituzione di 22 Corporazioni

1938

Decreto razzista

1939

La Camera dei deputati viene sostituita dalla Camera dei Fasci e delle Corporazioni    

 

                             Politica estera

1924

Accordo con la Jugoslavia Þ annessione di Fiume

1935-36

Aggressione all'Etiopia Þ condanna delle Nazioni Unite Þ sanzioni economiche contro l'Italia (applicate però in modo blando)
Conquista di Addis Abeba Þ Impero dell'Africa Orientale Italiana (Etiopia+Eritrea+Somalia)

1936

Asse Roma-Berlino Þ alleanza militare italo-tedesca

1937

Italia entra nel Patto Antikomintern (Germania+Giappone) che voleva svolgere funzione antisovietica

1938

Incontro di Monaco Þ smembramento della Cecoslovacchia

1939

  • Occupazione italiana dell'Albania
  • Patto d'Acciaio: alleanza militare in caso di guerra  tra Italia e Germania
  • Hitler occupa la Polonia Þ scoppia la II Guerra Mondiale

 

Squadrismo = le squadre d'azione fascista compiono azioni punitive contro istituzioni (partiti, sindacati, associazioni) o persone dell'area di sinistra o cattolica. I  latifondisti agrari, la grande industria e ambienti politici e governativi  appoggiano lo squadrismo Þ paura del comunismo, illusione (Giolitti) che gli opposti estremismi si neutralizzassero da soli.

Il confino poteva essere ordinato senza che alla vittima venisse contestato alcun reato

Politica economico-sociale

  • Politica protezionista (a differenza dei primi anni):
  • Difesa della lira : manovre monetarie + limitazione delle importazioni (grano/petrolio/minerali), politica dell'autarchia che si accentua a partire dal 1935 con le sanzioni economiche Þ incremento della produzione di cereali, sfruttamento dei giacimenti minerari nazionali Þ in entrambi i casi si tratta di manovre poco economiche (più alti costi di produzione quindi  i prezzi dei prodotti nazionali molto alti, ne pagano le conseguenze le classi meno ricche)
  • Rivalutazione della lira attraverso la compressione dei salari Þ diminuzione dei salari Þ diminuzione della quantità di moneta che circola Þ diminuzione della svalutazione Þ ma anche diminuzione dei consumi Þ quindi il ciclo produttivo rischia di chiudersi Þ per ovviare a questo problema lo Stato sostiene la domanda/la produzione con commesse pubbliche Þ commesse belliche Þ necessità quindi di una guerra Þ guerra come logica conseguenza della politica economica del fascismo
  • Viene fondato l'Istituto Mobiliare Italiano nel 1931 - dopo la crisi finanziaria del 1929 - . E'  istituto di credito finanzaito dallo Stato che concede crediti all'industria (ma solo alla grande industria)
  • Accellerazione del processo di concentrazione industriale Þ trust, industria monopolistica Þ legge del 1933 che controlla l'apertura di nuove industrie: repressione della piccola industria, della libera concorrenza
  • Nasce l' IRI (=Istituto Ricostruzione Industriale) nel 1933: sostiene l'industria siderurgica, cantieristica e meccanica
  • L'Italia fascista è - dopo l'Unione Sovietica - il Paese con il maggior numero di industrie di Stato. A differenza dell'URSS però, qui la mano pubblica è utilizzata per difendere gli interessi privati dei grandi industriali
  • Opere di bonifica Þ per ottenere più terre coltivabili e per combattere la disoccupazione ( la maggior parte di queste opere non ottengono l'effetto sperato - a parte la bonifica dell'Agro Pontino)
  • Tra il 1929 e il 1934 viene dato impulso alle opere pubbliche Þ anche in questo caso per combattere la disoccupazione

 

  • Politica sociale del fascismo:
  • Paternalismo e demagogia, distruzione del sindacalismo
  • La legislazione sociale fascista, che pure esisteva sulla carta , spesso non veniva rispettata
  • Il fascismo fece molto per la maternità Þ politica demografica Þ Opera Nazionale per la Maternità e l'Infanzia (1925)

 

Opposizione al fascismo

  • Nonostante la retorica fascista in Italia continua ad esserci una parte della popolazione che non aderisce al fascismo
  • L'opposizione politica o va in esilio (Francia) o entra in clandestinità (soprattutto i comunisti) Þ infiltrazione nele associazioni fasciste con l'idea di redimere i fratelli in camicia nera)
  • L'opposizione culturale all'interno è scarsa e sporadica Þ Croce

 

 

LA SECONDA GUERRA MONDIALE

1939

PATTO DI NON AGGRESSIONE tra GERMANIA e URSS Þ

 

  • Hitler occupa la Polonia: spartizione della Polonia tra Germania e Urss (Urss annette anche i Paesi del Baltico)
  • Hitler occupa i Paesi Scandinavi
  • Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Germania nazista

 

1940

  • Hitler occupa la Francia
  • Italia entra in guerra accanto a Germania (10.6.1940)
  • Bombardamenti tedeschi su Londra
  • PATTO TRIPARTITO GERMANIA-ITALIA-GIAPPONE Þ instaurazione del Nuovo Ordine Þ ideologia razzista e nazifascista
  • Aggressione e conquista della Grecia e della Jugoslavia da parte di Germania e Italia Þ
  • Europa nelle mani di Hitler-Mussolini
  • Guerra in Africa settentrionale e orientale

 

1941

  • Germania/Italia attaccano l'Urss
  • CARTA ATLANTICA Þ vengono fissati i principi della politica comune tra Inghilterra, Usa e Urss (per il dopoguerra) Þ sovranità dei popoli
  • Usa dà grandi aiuti economici all'Inghilterra
  • Giappone attacca base navale Usa di Pearl Harbor e dichiara guerra a Inghilterra, Canada e Australia
  • Usa, Australia, Canada entrano in guerra
  • Guerra nel Pacifico

 

1942-1943

  • II campagna di Russia Þ sconfitta italo-tedesca
  • Sconfitte italo-tedesche in Africa
  • Crescita della resistenza in tutti i Paesi d'Europa

 

 

9-10 luglio 1943

SBARCO IN SICILIA DEGLI ALLEATI

25 luglio 1943

il Gran Consiglio del Fascismo mette in minoranza Mussolini e chiede le sue dimissioni Þ
Il re fa arrestare Mussolini (per proteggerlo!) e dà l'incarico di formare un nuovo governo al generale Badoglio

8 settemb. 1943

il nuovo governo Badoglio stipula l' ARMISTIZIO CON GLI ALLEATI Þ
Truppe tedesche occupano l'Italia, l' esercito italiano è  sbandato; re e Badoglio fuggono a Brindisi (occupata dagli Alleati)

 

10 sett. 1943

Liberazione di Mussolini da parte dei tedeschi Þ

  • Instaurazione della REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA (rep. di Salò), governo fantoccio guidato da Mussolini
  • L'Italia è spaccata in 2: al centro-nord i nazi-fascisti (Salò), al sud gli Alleati (goveno Badoglio)

1 ottobre 1943

Liberazione di Napoli

13 ottobre 1943

Italia dichiara guerra a Germania

1944

  • Gennaio: sbarco degli Alleati ad Anzio
  • Maggio: gli Alleati riescono a sfondare la linea difensiva tedesca a Cassino
  • 5 giugno: liberazione di Roma
  • luglio-agosto: liberazione di Siena, Arezzo, Livorno, Firenze
  • Autunno 1944 - aprile 1945: i Tedeschi resistono sull'Appennino tosco-emiliano (linea gotica)
  • Avanzata russa verso la Germania (1943-44)
  • Paesi satelliti del Reich nazista (Finlandia, Romania, Bulgaria, Ungheria) firmano armistizi con gli Alleati
  • Liberazione di Jugoslavia e Grecia
  • Liberazione della Francia (1943 -44)
  • Bombardamenti alleati sulla Germania

 

1945

  • Alleati sfondano la Linea Gotica e avanzano nella Pianura Padana Þ
  • 25 aprile: liberazione di Milano e Genova (insurrezioni popolari)
  • 26 aprile: liberazione di Torino (insurrezione popolare)
  • 28 aprile. Fucilazione di Mussolini
  • 2 maggio: liberazione di Berlino Þ
  • 7-8 maggio: capitolazione tedesca
  • 6-9 agosto: bombardamenti atomici sul Giappone Þ
  • agosto-settembre: resa del Giappone

 

 

LA RESISTENZA IN ITALIA

  • A partire dal 1943 (dopo l'armistizio) resistenza attiva, azioni di guerriglia, di disturbo, di boigottaggio.
  • Diverse formazioni di diverso colore politico:

Brigate Garibaldi (comuniste)
Brigate Matteotti (socialiste)
Brigate Autonome (di diverso/misto orientamento)
GAP (=Gruppi di Azione Patriottica), piccoli nuclei - spesso comunisti - che agivano soprattutto nelle città compiendo azioni di grande pericolo.

  • La Resistenza fu coordinata - nei limiti del possibile - dai CLN (=Comitati di Liberazione Nazionale), costituiti dai rappresentanti dei diversi partiti Þ sintonia sugli obiettivi immediati (sconfitta/liberazione dal nazifascismo) ma divergenze profonde sul futuro politico dell'Italia.
  • Collaborazione - nei limiti del possibile - con gli eserciti alleati.

 

CONSEGUENZE DELLA GUERRA - ASSETTO MONDIALE DOPO LA GUERRA

  • La guerra  è costata la vita a 40 milioni di persone (nella I Guerra 9 milioni di morti!), di cui più di 4 milioni furono ebrei e 4 milioni oppositori politici.
  • La II Guerra Mondiale è stata - in modo ancor più grande della I Guerra - una guerra totale: dal punto di vista geografico-militare (si combatte dappertutto, combattono eserciti regolari e gruppi partigiani, è guerra tra diverse nazioni ma anche guerra civile Þ in Italia e Francia);  dal punto di vista  delle armi impiegate e da quello della popolazione direttamente coinvolta nella guerra (bombardamenti).
  • Gli Stati Uniti escono dalla guerra rafforzati politicamente ed economicamente (la guerra non ha toccato i loro  territori e - grazie alla produzione bellica - ha contribuito a ridurre la disoccupazione). Gli USA  confermano ed amplificano il loro primato sul mondo occidentale.
  • L'Unione Sovietica ottiene attraverso la guerra un grande prestigio internazionale Þ ha sconfitto in prima persona il nazismo. L'armata russa, avanzando verso Berlino, libera i Paesi satelliti dell'Europa dell'Est e vi esercita dopo la guerra la propria influenza Þ che in molti casi  si trasformerà in vero e proprio potere diretto. Riprende lo stalinismo.
  •  Egemonia mondiale USA-URSS Þ blocchi

 Þ Guerra Fredda.

  • Giappone diviene il baluardo occidentale-capitalistico in Oriente contro il comunismo cinese.
  • 1949: formazione in Germania di due Stati che simbolicamente rappresentano la divisione del mondo in 2 blocchi: la RFT (BRD) e la RDT (DDR).
  • 1949: istituzione del COMECON e della NATO Þ alleanze difensive dei due blocchi.
  • La Guerra Fredda diventa guerra vera e propria in zone "periferiche" Þ Guerra di Corea (1950-53), Guerra del Vietnam (1957-1975), crisi cubana.
  • 1948: viene fondato lo Stato d'Israele Þ conflitti con il mondo arabo.
  • 1945: viene fondato l'ONU (=Organizzazione delle Nazioni Unite) per garantire la legalità nel mondo Þ nazioni grandi e piccole godono di uguali diritti; promozione della collaborazione internazionale e del progresso socio-economico delle nazioni; difesa della pace;  sanzioni punitive comuni nei confronti dei Paesi che violano la sovranità di/che aggrediscono un altro Paese . Il suo statuto venne approvato da 50 Paesi. L'ONU è formato da un'Assemblea Generale (nella quale sono rappresentati tutti i Paesi membri) e da un Consiglio di Sicurezza (formato solo da 15 membri: 5 di diritto - USA/URSS/Inghilterra/Francia/Cina - e con diritto di veto, e 10 eletti dall'Assemblea): già nella sua struttura gerarchica contraddice i principi teorici del proprio statuto!

 

 

IL SECONDO DOPOGUERRA

    • I Repubblica.

                        Egemonia politica della D.C. (=Democrazia Cristiana Ü Partito Popolare)
1994-              II Repubblica

 

1943-48

  • Dopo la destituzione di Mussolini e fino all'entrata in vigore della Costituzione e alle prime elezioni politiche l'Italia è guidata da governi di solidarietà, formati da tutti i partiti e guidati dalla DC (De Gasperi)

 

  • La guerra ha distrutto 1/5 del patrimonio nazionale (distruzioni soprattutto al centro-nord); la  lira è fortemente svalutata; dal punto di vista sociale si crea un nuovo divario tra Nord (che ha combattuto contro il fascismo Þ Resistenza, e che venne  genericamente identificato con le forze comuniste) e il Sud (che è stato "passivamente" liberato dagli Alleati e che venne  genericamente associato alla paura del comunismo e alla diffidenza nei confronti del fascismo)
  • Dal Partito Popolare nasce la Democrazia Cristiana (De Gasperi)

 

  • Il PCI è guidato da Palmiro Togliatti che dà al partito comunista italiano un'impostazione nazional-democratico-progressista,  caratterizzata dall'autonomia rispetto all'URSS. Inizialmente all' interno del partito contrasto tra il partito ufficiale pacifico e apparato paramilitare Ü retaggio della lotta partigiana) che continua ad esistere fino al 1848
  • PCI e PSI (=Partito Socialista Italiano) sono legati da un patto d'unità d'azione

 

  • 2.6.1946: per la prima volta a suffragio universale  hanno luogo le ELEZIONI  DELLA COSTITUENTE Þ affluenza altissima (90%), vincono i partiti di massa (DC,PCI,PSI) e il REFERENDUM Þ gli italiani scelgono la REPUBBLICA (i Savoia vengono cacciati dall'Italia)

 

  • Nel gennaio 1947 dal PSI (Nenni) si stacca un'ala moderata che va a formare il PSDI (=Partito SocialDemocratico Italiano Þ riformismo moderato, occidentalismo) (Saragat)
  • Maggio 1947: PCI e PSI estromessi dal governo

 

  • 1.1.1948: entra in vigore la COSTITUZIONE ITALIANA (elaborata tra il giugno '46 e il dicembre ' 47 dalla Costituente)
  • 18.4.1948: PRIME ELEZIONI POLITICHE della Repubblica Italiana Þ vittoria della DC (48%, PCI+PSI 31%). Durante la campagna elettorale polarizzazione politica: paura comunista (Ü colpo di stato in Cecoslovacchia) + ricatto americano (voto comunista = voto contro il piano Marshall)

 

  • 11.5.48: ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (Einaudi)
  • Luglio 1948: ATTENTATO A TOGLIATTI. Reazioni operaie violente, l'Italia è sull'orlo della guerra civile Þ repressione dello Stato, smascheramento dell'apparato militare del PCI, grandi conflitti all'interno della sinistra e del sindacato Þ

 

  • Þ FINE DELL'UNITA' SINDACALE Þ nel 1950 dalla CGIL (sindacato che continua a far riferimento ai partiti della sinistra) si staccano la UIL (che ha come partiti di riferimento il PSDI e il PRI =Partito Repubblicano Italiano) e la CISL (sindacato cattolico) Þ nasce la CONFEDERAZIONE SINDACALE

1948-1962

GOVERNI DI CENTRO (DC, PRI, PLI = Partito Liberale Italiano, PSDI) a guida democristiana (De Gasperi)

  • 1950: RIFORMA AGRARIA  Þ espropriazione dei latifondi, terra ai contadini Þ nascita di piccola proprietà arcaica ed inefficiente

 

  • 1950: istituzione della CASSA PER IL MEZZOGIORNO Þ crediti privilegiati per investimenti industriali al sud;  creazione di infrastrutture, necessarie per il decollo industriale
  • 1956: fine del patto d'unità d'azione fra PSI e PCI Þ il PSI di Nenni si allontana dal PCI e vuole un avvicinamento al PSDI: il PSI accetta il Patto Atlantico

 

  • 1958: il papa Giovanno XXIII riconosce ai cattolici libertà di movimento politico
  • 1962: al Congresso della DC vice la linea Moro-Fanfani Þ apertura ai socialisti

 

  • Subito dopo la guerra l'Italia ottiene aiuti finanziari dall'America per la ricostruzione (piano Marshall) Þ in questo modo l'Italia si lega fortemente al mondo occidentale (importanza strategica dell'Italia per il Patto Atlantico). Ciononostante i partiti di sinistra continuano ad essere molto forti in Italia Þ l'America appoggia la DC in funzione anticomunista. Radicalizzazione e polarizzazione della vita politica tra cattolici e comunisti Þ leader dei due partiti - De Gasperi e Togliatti -  riescono tuttavia ad evitare che l'opposizione si trasformi in guerra civile
  • L'Italia del Dopoguerra dispone di sufficienti capacità industriali per produrre a basso e medio livello tecnologico (elettrodomestici, automobili, scarpe, abbigliamento). La mano d'opera costa poco (Ü politica liberista dello Stato, crisi dei sindacati)

 

  • Dalla situazione sopra descritta ne deriva durante gli Anni Cinquanta uno sviluppo crescente:

       Þ raddoppio del reddito nazionale
       Þ trasferimento della forza lavoro dall'agricoltura all'industria e ai servizi
Þ l'Italia diventa un Paese industrializzato
Þ crescita delle esportazioni (settore trainante dell'economia) che suppliscono alla carenza di domanda interna Ü salari bassi
Þ nascita delle aziende a partecipazione statale: 1) siderurgia nazionale a ciclo completo (si produce tutto in Italia da materia prima a prodotto finito) (Oscar Sinigaglia) 2) settore petrolifero: Enrico Mattei, AGIP, ENI (=Ente Italiano Idrocarburi) Þ ricerca di giacimenti in Italia, trattative dirette con i Paesi produttori di petrolio

  • 1955-1963 boom economico:

      Þ piena occupazione, crescita dei salari (Ü sindacati più forti) Þ
Þ espansione dei consumi Þ aumento delle importazioni, anche dei    generi alimentari Þ
Þ destabilizzazione della bilancia commerciale con l'estero

1962-1976

GOVERNI DI CENTRO-SINISTRA  sempre a guida DC (+PLI, PRI, PSDI, PSI)

  • Nazionalizzazione delle industrie elettriche (ENEL)

 

  • Istituzione della scuola media unica
  • 1964: accordi per un colpo di stato tra il generale De Lorenzo, capo del SIFAR (=Servizio Informazioni Forze Armate) e ambienti della destra

 

  • 1968-69: agitazioni studentesche e "autunno caldo" ('69) Þ lotte operaie
  • 1969: Strage di Piazza Fontana Þ iniziano gli anni della "strategia della tensione"

 

  • 1970: LEGGE SUL DIVORZIO

                STATUTO DEI LAVORATORI Þ leggi di tutela dei lavoratori

  • 1974: REFERENDUM SUL DIVORZIO (voluto dai cattolici per abrogare la legge appena fatta Þ vince il fronte laico, la legge non viene abrogata)

 

  • 1964-65: recessione economica Þ
  • disoccupazione comincia a farsi sentire come problema;

battuta di arresto nella creazione di infrastrutture;
emigrazione selvaggia dal Sud al Nord del Paese Þ Sud spopolato, Nord     sovraffollato Þ sottoproletariato urbano sradicato e degradato

  • sistema fiscale inadeguato (basato su imposte indirette, grande evasione nelle fasce di reddito alto)
  • La Banca d'Italia colma il deficit pubblico, ma a spese degli investimenti
  • Enorme spesa pubblica per mantenere l'apparato burocratico clientelare-assistenzialista (che però garantisce voti alla DC e agli altri partiti di governo)
  • Inflazione del settore terziario
  • Fuga di capitali all'estero

1976-1979

GOVERNI DI SOLIDARIETA' NAZIONALE sempre a guida DC (+ PLI, PRI, PSDI, PSI e appoggio esterno del PCI).

  • Elezioni politiche del 1976: grande avanzata del PCI di Berlinguer (34,4%). PCI disposto a sostenere il governo per far fronte al difficile momento (crisi economica, proteste sociali, terrorismo, pericoli di colpi di stato, strategia della tensione) Þ compromesso storico
  • 1978: rapimento e uccisione di Moro da parte delle Brigate Rosse
  • 1979: i comunisti vogliono entrare a far parte del governo, la DC rifiuta (Moro è stato ucciso, non a caso?): fine del compromesso storico
  • 1978: LEGGE SULL'ABORTO
  • 1981: REFERENDUM SULL'ABORTO (voluto dai cattolici per abrogare la legge appena fatta Þ vince il fronte laico, la legge non viene abrogata)

1980-1983

GOVERNI DI CENTRO-SINISTRA (come sopra) Þ dissidi nella maggioranza Þ il PSI vuole più potere, vuole la presidenza del governo Þ per la prima volta nel 1981 un governo è guidato da un non democristiano (Spadolini, PRI)

  • 1980: il congresso della DC esclude a tempo indeterminato il PCI dalle responsabilità di governo
  • 1983: elezioni anticipate Þ flessione della DC, minima crescita del PSI, ma ciò basta al suo segretario Craxi per chiedere ed ottenere la presidenza del governo Þ

1983-1992

GOVERNI PENTAPARTITO (DC, PSI, PRI, PSDI, PLI), quindi gli stessi partiti di sempe ma senza più l'egemonia della Dc, ora infatti i governi sono caratterizzati dal bipolarismo DC-PSI. Il PSI mantiene la presidenza del Consiglio dei Ministri (Craxi) fino all'89. Il PSI non introduce però  un diverso modo di amministrare lo Stato, si adegua anzi perfettamente al sistema clientelare della Dc

  • Dalla fine degli Anni Ottanta: crisi del pentapartito, crisi dei partiti e delle istituzioni, crisi economica, crisi politica mondiale (caduta del Muro di Berlino, fine della Guerra Fredda e dei regimi socialisti nell'Est d'Europa Þ la DC perde la funzione di baluardo anticomunista, il Patto Atlantico quindi non la sostiene più come un tempo)
  • 1990: LEGGE MAMMI' Þ legge che regolamenta il settore dei mass media e che favorisce decisamente il gruppo imprenditoriale Fininvest di Berlusconi
  • 1991: nasce la Lega Nord (Bossi)
  • 1991: il PCI si trasforma in PDS (Partito Democratico della Sinistra), la parte del vecchio aprtito che rimane fedele agli ideali comunisti fonda il PRC (Partito di Rifondazione Comunista)
  • 1992: la Procura di Milano (Borrelli, Di Pietro, Davigo, D'Ambrosio, Boccassino ecc)  dà l'avvio all' operazione "Mani Pulite"Þ indagini sulla corruzione negli ambienti politici edell'economia ("Tangentopoli") Þ corruzione come sistema di potere. Vengono messi sotto accusa i partiti di governo e molti esponenti di primo piano di tali partiti e del mondo economico Þ Craxi indagato per corruzione, fugge più tardi in Tunisia
  • 1992: STRAGE DI CAPACI Þ attentato mafioso in cui muoiono il giudice Falcone, la moglie e la scorta; pochi giorni dopo la mafia uccide anche l'altro grande esperto della mafia, il giudice Borsellino
  • 1992: Scalfaro presidente della Repubblica
  • 1992: la lira svalutata esce dallo SME

1992-1994

GOVERNI TECNICI (D'Amato, Ciampi) Þ crisi economica, crisi dei partiti e delle istituzioni

  • 1993: arresto di Totò Riina
  • 1993: Craxi lascia la segreteria del PSI
  • 1993: Andreotti indagato per mafia
  • 1993: REFERENDUM SULLA RIFORMA ELETTORALE Þ il Parlamento scrive una nuova legge elettorale secondo il sistema maggioritario

(cosiddetto Mattarellum)

  • 1993: dalle ceneri della DC nasce il PPI
  • 1993: Berlusconi annuncia la sua entrata in politica con la formazione FI (Forza Italia) Ü venendo a mancargli i referenti politici (il PSI) che fino a quelmomento avevano garantito i suoi interessi (vedi Legge Mammì), Berlusconi "è costretto" a scendere in campo in prima persona
  • 1994: nasce AN (dal partito neofascista MSI)
  • 1994: dal PPI si stacca il CCD che si allea con Berlusconi

1994-2007

Elezioni politiche del 27 marzo 1994Þ inizio della II Repubblica Þ il Parlamento eletto secondo la nuova legge elettorale maggioritaria.
Vittoria del Polo delle Libertà (FI + AN + CCD + Lega) Þ
1994-1995:  Governo Berlusconi I
1995: Governo Dini
1995: inizia il processo per mafia ad Andreotti
aprile 1996: elezioni Þ  vittoria dell'Ulivo Þ
1996-1998: Governo Prodi
1998-1999: Governo D'Alema I
1999: Carlo Azeglio Ciampi presidente della Repubblica
1999-2000: Governo D’Alema II
2000-2001: Governo Amato
2001-2005: Governo Berlusconi II
2005-2006: Governo Berlusconi III
Modifica della legge elettorale in senso proporzionale con premio di maggioranza (cosiddetto Porcellum)
2006-        : Governo Prodi

  • Riforme istituzionali

riduzione dell'orario di lavoro, elevazione dell'età minima per lavorare a 14 anni, tutela per il lavoro notturno o per lavori pericolosi, disposizioni riguardo a infortuni, malattie professionali e vecchiaia

 

Fonte: http://www.sz.uni-erlangen.de/intern/templates/course1/gadondol/download/course3/Storia_Italia%20in%20breve.doc

Sito web da visitare: http://www.sz.uni-erlangen.de

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