Storia Stati Uniti d’America

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Storia Stati Uniti d’America

APPUNTI DI STORIA DEGLI STATI UNITI

I primi decenni

1.
Fra il 1775 e il 1783 le tredici colonie americane della Gran Bretagna intraprendono la guerra per l’indipendenza contro la madrepatria.
2.
I tredici Stati Uniti d’America, situati sulla costa Atlantica dell’America del Nord, sono il Massachusets (Boston), il New Hampshire, il Connecticut, il Rhode Island, il New Jersey (New York), il New York, la Pennsylvania (Filadelfia), il Delaware, il Maryland, la Virginia, il Nord e il Sud Carolina (Charleston), la Georgia.
3.
A ovest dei tredici Stati Uniti si stendeva a nord il territorio del Nord-ovest, a sud il territorio del Mississipi, popolati dalle tribù indiane: Huroni, Irochesi e Cherokee.
Più a ovest ancora, lungo il Mississipi c’era la colonia francese della Louisiana (Nuova Orléans), venduta da Napoleone agli USA nel 1803 per 15 milioni di dollari. Essa era abitata dai Comanchi e dai Sioux.
A ovest della Louisiana si stendevano i vastissimi territori del Vicereame della Nuova Spagna.
4.
La linea del Proclama Reale, tracciata dalla Gran Bretagna nel 1763, correva parallela alla costa Atlantica al di qua dei Monti Alleghani, della Florida e del Mississipi fino a Québec (Canada) per segnare il limite imposto alla colonizzazione bianca. 
Le tredici colonie americane. La linea del Proclama Reale è il limite della striscia rossa, al di là (in rosa) la Riserva Indiana.
5.
Primi Presidenti degli USA furono G. Washington (“Keep out of Europe”), A. Hamilton, che gettò le basi del capitalismo americano, J.Adams, Th. Jefferson, tutti originari della Virginia. Il principale dibattito resta quello della scelta tra “Repubblica federale” o “Confederazione di Stati sovrani”.
6.
La capitale, Washington, venne fondata nel 1793. Essi a questa data comprendono complessivamente 4 milioni di abitanti di origine europea. Nel 1810 sono già più di 7 milioni. Fin dal 1787 la popolazione si espande oltre gli Appalachi verso ovest dando vita alla cosiddetta “conquista del West”.
7.
La “conquista del West” s’inizia nel 1787 quando sia i coloni che le società ottengono dal governo centrale il diritto di occupazione della terra pagando un minimo canone legale, consistente in 2 dollari per acro. Le tribù indiane vengono costrette ad abbandonare le loro terre attraverso una sanguinosa guerriglia.
8.
In seguito al diritto di occupazione delle terre, scacciati gli Indiani, sorgono i nuovi Stati del Kentucky (1792), Ohio (1803), Louisiana (1812), Indiana (1816), Mississipi (1817), Illinois (1818) e Alabama (1819).
9.
Fra il 1808 e il 1812 scoppia un nuovo conflitto tra USA e Gran Bretagna, che culmina nel 1812 quando il presidente USA J.Madison tenta la conquista del Canada britannico. Le navi inglesi attaccano la costa e distruggono la città di Washington. Nel 1814 USA e Gran Bretagna stipulano una “pace perpetua” con la neutralizzazione dei “Grandi Laghi”.

          B. La conquista del West

10.
Come accennato, nel suo testamento (Farewell Address, 1796) il primo Presidente americano, G.Washington proibisce di fare alleanze di portata durevole con l’Europa. E’ l’inizio dell’isolazionismo, cioè della politica limitata al continente americano. Questa politica verrà meno a partire dal 1898, e soprattutto dal 1917.
11.
Nel 1823 il presidente USA J. Monroe stabilisce una dottrina politica gravida di conseguenze, negando agli Stati europei il diritto di intromettersi nelle vicende politiche dell’intero continente americano (“L’America agli Americani”).
12.
In questi anni la Spagna perde il suo secolare Impero coloniale in America latina. Lo Stato del Messico diventa indipendente nel 1821. A sud, dal disfacimento dell’Impero spagnolo nascono la Grande Colombia (poi Venezuela, Ecuador, Colombia), il Paraguay, l’Argentina, il Cile, il Peru, la Bolivia, l’Uruguay. Il Brasile si stacca dal Portogallo.
13.
Nel 1836 il territorio del Texas si separa dallo Stato del Messico. Il suo territorio, scarsamente abitato, era stato occupato da un numero ingente di coloni inglesi, proprietari di schiavi, che non vogliono sottostare alle leggi antischiaviste messicane. Inoltre la terra del Texas è ambita dal governo USA. Sotto la pressione dei coloni schiavisti il Texas si separa dalla Spagna e diventa una Repubblica indipendente.
14.
Attaccato da forze messicane, il Texas chiede l’annessione agli Stati Uniti (1845). Il governo USA lo annette e si propone di spingere il proprio confine fino al Rio Grande, nonché di annettere anche la California. Scoppia pertanto una guerra aperta con il Messico. L’esercito USA arriva all’occupazione dell’intero territorio messicano e della sua capitale, nel 1847. 15.
Il Trattato di Guadalupe Hidalgo, sottoscritto il 2 febbraio 1848 concluse la guerra e dette agli U.S.A. il controllo assoluto del Texas come pure della California, del Nevada, dello Utah, e di parti del Colorado, Arizona, New Mexico e Wyoming.

                
La cartina di destra mostra l’espansione USA fino al Rio Grande. Quella a sinistra evidenzia gli USA dopo l’annessione della California e degli altri territori messicani.  Va agli ingrandimenti a pag. 7.

16.
Tra il 1830 e il 1860 la popolazione USA si arricchì di quasi 5 milioni di nuovi immigrati, per lo più irlandesi, tedeschi e scandinavi. Ma gli anglo-americani, benché ridotti a un 16% della popolazione, avevano in mano il Paese. I confini delle terre colonizzate si spostano sempre più a ovest, scacciando gli Indiani, Comancho, Cherokee e Seminale, dalla “pista dell’Oregon”.
17.
Regolata dalla Homestead Act (1862), la libera occupazione di territori abitati dagli Indiani si svolge in tre ondate: i coloni (squatters), i pionieri e i cacciatori e allevatori (trappers), gli agricoltori (farmers) e poi i commercianti, gli artigiani, gli speculatori. Gli Indiani sono in gran parte sterminati e i pochi sopravvissuti chiusi nelle “riserve”.

                                             
Le guerre di sterminio degli Indiani. Va agli ingrandimenti a pag. 8.

La guerra civile americana

18.
L’antagonismo tra Stati industriali del Nord e Stati cotonieri del Sud è all’origine della Guerra di Secessione (1861-1865), considerata come la prima guerra moderna di annientamento.
19.
Il progresso e la ricchezza che gli Stati Uniti raggiunsero in breve tempo dopo la colonizzazione furono dovuti in buona parte al lavoro degli schiavi neri deportati dall’Africa nel corso del 1700, quando la Gran Bretagna aveva il monopolio dell’asiento. La peculiarità della schiavitù negli Stati del sud degli USA: la creazione di un sistema schiavista basato strettamente su di una razza.
21.
Gli yankees democratici del nord sono per il protezionismo, destinato a sostenere gli interessi industriali, mentre i piantatori aristocratici del sud sono liberisti perché hanno bisogno di esportare il cotone delle piantagioni. Oltre al cotone, il Sud coltiva ed esporta canna da zucchero e caffè. Due modelli di sviluppo economico sono in conflitto irriducibile. Il Sud è liberale e conservatore, il Nord protezionista e imperialista. La guerra scoppia quando gli Stati del Sud proclamano la separazione (secessione) dall’Unione.
22.
L’abolizione della schiavitù, che non fu la causa della guerra ma solo un elemento di sostegno per il Nord, aveva dunque come effetto quello di colpire l’economia del Sud degli USA basata sulla coltivazione del cotone, liberando così le possibilità di sviluppo della potenza industriale. Gli abolizionisti cercavano di ostacolare lo schiavismo nei nuovi Stati sorti nell’ovest, per portarli su posizioni favorevoli al protezionismo industriale.
23.
Nel novembre 1860 il candidato repubblicano Abraham Lincoln fu eletto con solo il 39,8% dei voti. Gli Stati del Sud, che avevano annunciato la loro secessione se A. Lincoln, che aveva abbracciato una posizione protezionista col Partito repubblicano, fosse stato eletto, vissero il fatto come una vera e propria dichiarazione di guerra e iniziarono subito un processo di secessione dall'Unione per formare gli Stati Confederati d'America, con capitale Richmond, eleggendo un proprio presidente, Jefferson Davis.
24.
Gli Stati Confederati d'America raggruppano la Carolina del Sud, il Mississippi, la Florida, l'Alabama, la Georgia, la Louisiana, il Texas, la Virginia, l'Arkansas, il Tennessee e la Carolina del Nord.
25.
Il Nord raduna 22 milioni di abitanti contro 9 milioni del Sud (di cui 3,5 schiavi). Inoltre la produzione bellica è a favore del Nord, che attua nei confronti dei Sudisti una guerra di devastazione territoriale e i primi veri campi di concentramento. Lo scontro decisivo avvenne a Gettysburgh nel luglio del 1863.
26.
Inizialmente non è messa in discussione l'istituzione della schiavitù dei neri negli Stati del sud, anche perché alcuni Stati schiavisti sono rimasti nell’Unione. Solo nel 1863 il presidente dell’Unione Lincoln proclama l’abolizione della schiavitù. Gli schiavi appartenenti a proprietari “secessionisti” che al 1° gennaio 1863 si fossero trovati in stato di rivolta contro l'Unione, sarebbero stati dichiarati liberi senza indennità.
26.
Miseria, anarchia e stermini si abbattono sugli Stati della Georgia e della Carolina. Nell’aprile 1865 i Nordisti costringono i Sudisti alla resa senza condizioni. I morti sono 600.000. La guerra civile termina con l’assassinio del presidente Lincoln. Mentre gli Stati del Sud crollano, nel nord degli Usa trionfa il capitalismo industriale, che avvia una politica imperialista.

             D. Gli anni dell’Imperialismo

 

27.
Nel 1845 John O'Sullivan, in un editoriale comparso su Democratic Review, coniò la celebre formula del “Destino Manifesto” per indicare l'inevitabile processo di espansione degli Stati Uniti nei territori occidentali ancora non civilizzati. Secondo O'Sullivan, Dio stesso avrebbe assegnato l'America settentrionale al popolo statunitense per abitarlo e redimerlo, per espandere le virtù repubblicane di democrazia e libertà. Rispetto all'antica concezione puritana di missione salvifica e provvidenziale, tesa all'evangelizzazione e alla conversione dei popoli, O' Sullivan auspicava un allargamento della sfera politica ed istituzionale degli Stati Uniti.
28.
Nel 1895 John Fiske scrisse su Harper's Magazine un editoriale intitolato "Manifest Destiny", nel quale affermava che gli anglosassoni avevano il diritto di esercitare la loro supremazia nell'emisfero occidentale e in Estremo Oriente, in quanto superiori dal punto di vista dell'organizzazione economica e sociale, nonché per la loro indiscussa capacità di promuovere una civilizzazione pacifica ed ordinatrice. Solo gli Stati Uniti potevano pacificare e stabilizzare le relazioni internazionali, portando beneficio al mondo e all'umanità tutta. Gli americani erano predestinati a compiere questa missione, e il primato statunitense disegnava una gerarchia fra popoli civilizzati e non: solo i popoli più forti potevano sopravvivere. Con il Darwinismo sociale la tesi del Destino Manifesto poteva ormai sovrapporre alle motivazioni prettamente religiose la scienza razzista del XIX secolo.
29.
Gli Usa intervengono manu militari nel 1824 a Porto Rico, nel 1831 in Argentina, nel 1845 e poi nel 1847 in Messico, nel 1857 in Nicaragua, nel 1860 nella provincia di Panama e di nuovo in Nicaragua. A partire dal 1880, dopo aver completato anche la conquista dei territori dell'Ovest, si volge decisamente verso Sud. Sotto la presidenza del generale Grant (1869-1877), la teoria del «Destino manifesto» espone il progetto degli Stati Uniti: controllare il continente da una costa all'altra.
30.
Rimasta sotto dominio spagnolo, mentre le altre colonie d'America ottenevano l'indipendenza, Cuba si ribella. Dal 1895, José Marti vi conduce una seconda guerra d'indipendenza. Il 15 febbraio 1898, in condizioni misteriose, la corazzata americana US Maine esplode nel porto dell'Avana (la capitale cubana). Prendendo a pretesto tale incidente (che in realtà era stato provocato artificialmente), il presidente McKinley scatena il conflitto contro la Spagna. Riportata una facile vittoria sulle truppe iberiche, le forze armate americane prendono possesso di Porto Rico. Col Trattato di Parigi del 10 dicembre 1898, la Spagna rinunzia anche a Cuba e alle Filippine. Cuba è ora un protettorato statunitense.
31.
Nel Sud-est asiatico l’arcipelago delle Filippine (vedi mappa), colonizzato e cristianizzato da tre secoli dalla Spagna, si era reso indipendente nel 1896. Con il Trattato di Parigi del 1898 che pose fine alla Guerra ispano-americana il controllo delle Filippine venne trasferito agli Stati Uniti. L’accordo non venne riconosciuto dal governo filippino che il 2 giugno 1899 dichiarò guerra contro gli Stati Uniti.
32.
La Guerra filippino-americana causò ingenti perdite umane ai filippini. Il leader filippino Emilio Aguinaldo fu catturato nel 1901 e il governo degli Stati Uniti dichiarò il conflitto ufficialmente concluso nel 1902. I leader filippini, per la maggior parte, ammisero la vittoria degli americani, ma le ostilità continuarono fino al 1913. La dominazione coloniale americana delle Filippine iniziò nel 1905 ponendo forti limiti al governo locale. Gli USA attraverso il Pacifico erano ormai arrivati nel continente asiatico.

 

 

Fonte: http://www.istituto-santanna.it/Pages/LiceoScientifico/APPUNTI%20DI%20STORIA%20DEGLI%20STATI%20UNITI.doc

Sito web da visitare: http://www.istituto-santanna.it

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