Tecnologia la rivoluzione informatica

Tecnologia la rivoluzione informatica

 

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

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Tecnologia la rivoluzione informatica

Premessa

Internet è la più grande rete telematica mondiale e collega diversi milioni di computer. Un uomo, solo con il suo computer, entra in contatto con il mondo grazie alla Rete. Oggi siamo perennemente connessi, a casa, in ufficio, per strada, tramite PC, notebook, tablet e smartphone. La rete globale è un'innovazione sociale oltre che tecnica, infatti non si limita a connettere solo macchine, ma anche persone. Nata in principio come mezzo di difesa americano, per mantenere la comunicazione anche in caso di guerra, è stata messa a disposizione nel mondo civile per collegare tra loro inizialmente i centri universitari e poi l'utenza casalinga. Ormai in continua evoluzione internet svolge un ruolo indispensabile nella nostra società, dal turismo alle imprese. I turisti di tutto il mondo consultano quasi sempre internet prima di visitare un paese, (saranno possibili presto anche i turisti dello spazio), mentre quasi tutte le aziende hanno cambiato radicalmente i propri rapporti nei loro mercati grazie al web marketing. Se già negli anni 60-70 un luminare come Andy Wahrol disse “in futuro ogni persona potrà avere quindici minuti di celebrità assicurata”, oggi grazie ai social network come Facebook, Twitter e Foursquare, questo tempo si è largamente ampliato

La Rivoluzione Informatica

Il personal computer fece la sua prima comparsa negli Usa agli inizi degli anni Trenta, come semplice macchina di calcolo.(wahrol presentò appunto uno fra i primi computer della storia) Questa tecnologia venne ulteriormente sviluppata negli anni Quaranta per usi militari. Nel decennio successivo si svilupparono i suoi usi civili. I computer rimasero strumenti usati nei processi lavorativi fino a quando con la diffusione dei microprocessori, i computer poterono essere adattati ad usi individuali: era cominciata l’epoca del personal computer. Negli anni 90 nasceva il World Wide Web, la grande ragnatela informatica che ha portato internet nelle case e ha rivoluzionato, anno dopo anno lo stile di vita delle persone. All’inizio si trattava di una rete che creava collegamenti tra le informazioni ovunque esse si trovassero. Il progetto era nato per permettere ai fisici di scambiarsi dati, informazioni e notizi. Nel 1993/1994 il web viene liberalizzato: tutti potevano navigare a patto che avevano un computer e un modem.
Negli anni successivi il mondo del web si amplia e nascono nuovi motori di ricerca viene creato Google, attraverso le connessioni ad internet è possibile scaricare musica. Intanto gli utenti di internet diventano milioni. Uno di loro, Mark Zuckerberg nel 2004 creò un sito per mettere in contatto gli studenti di Harvard, ed è nato Facebook. Nel 2006 Jack Dorsey inventò Twitter, un servizio che permetteva alle persone di comunicare con un gruppo di amici usando messaggi. La proposta si amplia con la presentazione di Steve Jobs dell’iPhone, dal computer come macchina da calcolo siamo giunti al telefonino sempre connesso ad internet.

  Web 2.0 e 3.0  avvento degli SmartPhone:
Si indica come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono un  elevato livello di interazione tra il sito web e l'utente come i blog, i forum, le chat, i wiki, le piattaforme di condivisione di media comeFlickr, YouTube, Vimeo, i social network come Facebook, Myspace, Twitter, Google+, Linkedin, Foursquare, ecc. Quindi questa del Web 2.0 E' la fase attuale, caratterizzata da una partecipazione attiva degli utenti alla costruzione dei contenuti e alla loro classificazione.  La prossima evoluzione attesa nel Web è quella del Web Semantico, che intende potenziare le tecnologie Web in modo da renderle capaci di contribuire alla costruzione e alla condivisione della conoscenza, mettendo in connessione i contenuti presenti sul Web attraverso ricerche e analisi automatiche basate sul significato; si parla quindi di agenti intelligenti sviluppano progressivamente aspetti ti intelligenza artificiale in grado di sfruttare la potenza delle applicazioni informatiche, un’applicazione tipica del Semantic Web è la possibilità di interrogare un motore di ricerca usando un linguaggio naturale e comune invece che solamente con parole chiave. Questo è possibile addirittura su alcuni smartphone di ultima generazione che integrano applicazioni capaci di capire rispondere e ubbidire  a quasi tutte le domande e ordini che ricevono.

  L’informatica è una nuova rivoluzione economica e social:
L’informatica ha fatto superare la crisi e ha migliorato le attività lavorative.
Il computer è entrato in tutti i luoghi dove si lavora e si progetta, dove si scambiano informazioni e si forniscono servizi (banche, agenzie) e dove si fa ricerca scientifica.

L’informatica riorganizza la produzione su scala mondiale:
L’informatica ha consentito di riorganizzare la circolazione delle informazioni a livello mondiale; grazie alla telematica, cioè all’abbinamento tra computer e rete telefonica, è possibile trasmettere in pochi secondi informazioni e dati di qualsiasi tipo in ogni parte del mondo.
L’applicazione al processo produttivo di questa nuova tecnologia ha consentito di raggiungere altri obiettivi, come l’automazione di cicli di produzione.

 

IL WEB MARKETING

Il termine “marketing” è oggi enormemente utilizzato, ma anche abusato.
La centralità che la commercializzazione di un prodotto ha assunto nella società odierna, ha comportato uno sviluppo capillare delle applicazioni di questo processo, fino a raggiungere il mezzo di comunicazione più immediato: la rete.
E’ nato infatti il web marketing, alter ego digitale del marketing più tradizionale.
Le differenze tra i due sono numerose, ma si tratta di differenze formali, non sostanziali.
Entrambe le tipologie di marketing, infatti, mirano a quello che è l’obiettivo principale di questo processo commerciale: la vendita di un prodotto.
Sia nel caso di “business aziendale”, ossia quando il marketing è diretto ad altre aziende, sia nel marketing diretto ad uno specifico target di utenti o addirittura al singolo utente, i principi che guidano l’azione di vendita sono identici, sono strumenti e modalità che creano differenza.
Il marketing è guidato dalla cosiddette “quattro P” : product, price, place, promotion.
Queste quattro linee guida, riassumono perfettamente le molteplici attività della strategia di marketing.
Per la vendita di un prodotto occorre infatti studiare approfonditamente il mercato.
Seguendo la linea delle quattro P, il prodotto è il protagonista di tutta la catena di marketing e l’attività del processo che lo riguarda più da vicino è il brand management, necessario per assegnargli un valore sul mercato.
Il valore è collegato alla seconda P: il prezzo.
Nelle strategie di marketing occorre ponderare attentamente a quale prezzo lanciare un prodotto sul mercato.
Ovviamente negoziandolo con il potenziale utente: non bisogna dimenticare che il marketing è un processo di scambio, nel quale il compratore ha un ruolo fondamentale.
Il terzo step consiste nella distribuzione del prodotto, che avviene con vari passaggi intermedi. Nella distribuzione gioca un ruolo fondamentale il channel management, che corrisponde alle relazioni instaurate tra intermediari commerciali e fornitori industriali.

A questo punto si passa alla fase “attiva” del marketing, ossia la promozioni.
Qui, entrano in gioco gli strumenti di promozione, che cambiano se si parla di marketing tradizionale o di web marketing. Il marketing tradizionale si serve di strumenti “classici” come i giornali, la radio, le affissioni, il volantinaggio, per promuovere i propri prodotti. Inoltre effettua attività come il merchandising, il direct marketing, direct response advertising, packaging, vendita personale e public relations “de visu” con gli utenti o le aziende interessate al prodotto.
Il web marketing sfrutta le potenzialità della rete, focalizzando le proprie risorse sui luoghi di aggregazione di utenti  ossia i social network, tramite i quali crea reti di potenziali compratori o reti per realizzare partnership di vario tipo (e in questo caso si tratta di social media marketing).
Qui le public relations non richiedono più un contatto visivo con l’utente, ma si sviluppano tramite contatti virtuali.
La rete è però prima di tutto visibilità: nel web l’immagine è tutto.
Per questo motivo le strategie di web marketing punteranno sull’immagine virtuale del brand e del design del prodotto, creando siti internet di presentazione e promozione di un prodotto. Tra marketing tradizione e web marketing, come abbiamo già accennato, esiste una differenza di forma.
Se l’obiettivo è scambiare il bene sul mercato, vendere il prodotto, le strategie sono differenti, da alcuni di vista opposte.
Il marketing tradizionale utilizza un approccio “penetrante”: in alcuni casi, ad esempio, le comunicazioni del messaggio è unidirezionale, non richiede né implica feedback.
Il web marketing adotta un approccio “attrattivo”, stimolando il desiderio di acquisto nell’utente il quale considera quasi “familiare” il prodotto, così come diventano familiari gli operatori del customer care.
Su questa attività si punta parecchio nelle strategie di web marketing, forse anche per colmare il senso di estraneità indotto dai contatti virtuali.
Un’ultima riflessione sugli strumenti preferiti per fare marketing.
Nonostante la capillare diffusione della rete, in paesi come l’Italia resistono ancora i metodi tradizionali, ritenuti più efficaci.
Secondo alcune statistiche, le aziende prediligono fiere, che utilizzano per circa il 42%, seguite da workshop e congressi circa il 41% e la sempreverde pubblicità con il 39%. Ancora, troviamo il direct marketing al 31% e successivamente le public relations al 30%, e le strategie di web marketing
TURISMO SPAZIALE

Lasciare il nostro pianeta e avventurarsi al di sopra dell’atmosfera terrestre, per galleggiare senza peso come gli astronauti professionisti, oggi è una realtà, anche se molto costosa. Tutto è cominciato nel 2001, quando la MirCorp un’agenzia privata che aveva in gestione la stazione orbitante Mir, per coprire i costi di gestione decise di vendere un posto su un volo a un privato pagante. L’occasione fu colta dall’imprenditore e astronauta statunitense Dennis Tito, che versò per l’occasione l’esorbitante cifra di 20 milioni di dollari. Durante il suo addestramento però, la Mir fu smantellata perché troppo vecchia e a Tito fu proposto in alternativa di raggiungere la Stazione Orbitante Internzaionle( l’internetional Space Station detta anche Iss), la grande stazione spaziale internazionale, dove rimase per sette giorni a partire dal 28 aprile 2001. Il nuovo viaggio, organizzato dalla statunitense Space Adventures, fece dell’americano il primo turista spaziale privato pagante, seguito negli anni successivi da altri privati cittadini particolarmente abbienti, desiderosi di ammirare la terra dalla Iss. Ma il futuro promette di essere ancora più eccitante , meno esclusivo e con risvolti fantascientifici.

Un hotel nello spazio a partire dal 2016:

 

La sfida parte dai russi, che nel giro di cinque anni intendono costruire un primo albergo spaziale, una struttura basata  sulle tecnologie d’avanguardia sperimentate sulla Stazione Orbitante Internazionale.
I sette temerari durante un soggiorno standard di cinque giorni (più altri due giorni per il volo di andata e di ritorno a bordo della navicella spaziale russa "Sojuz") potranno fare la doccia in assenza della gravità, assaggiare del cibo preparato specialmente per gli astronauti-amatori e fare delle foto davvero indimenticabili. Tutto questo per una cifra modica di 600mila euro alla testa. Poco al confronto con i 20 milioni di dollari pagati dai turisti spaziali per una settimana a bordo della Iss. Il direttore di "Tecnologie orbitali" Serghej Kostenko ha dichiarato che il flusso denso di turisti verso il primo hotel spaziale permetterà di ridurre i costi.

 

Al primo posto abbiamo messo la sicurezza, al secondo posto il comfort dei nostri ospiti", ha sottolineato Kostenko, secondo cui l'equipaggio della "Stazione orbitante commerciale" (il nome ufficiale del progetto) lavorerà anche come personale di un albergo vero e proprio, preparando – o meglio dire scaldando in un forno a microonde – del cibo per gli ospiti, occupandosi delle pulizie delle "camere".

Gli abitanti dell'hotel potranno decidere come dormire scegliendo tra un letto verticale e uno orizzontale, classico. In questo momento si lavora su un menù speciale, che comprende brasato di vitello ai funghi selvaggi, paté di fagioli bianchi e una bevanda dolce a base di prugne. Sarà offerta una selezione di te freddi, di succhi di frutta, mentre l'alcol sarà vietato.
La società "Tecnologie orbitali" sta sviluppando il progetto dell'albergo nello spazio in collaborazione con il gruppo statale "Energhija", che da 40 anni progetta e produce i razzi vettore, tra cui i "Sojuz" utilizzati dai cosmonauti russi e dagli astronauti occidentali per raggiungere la Stazione orbitante internazionale. Ci si aspetta che per il 2015-2016 "Energhija" collauderà un nuovo razzo vettore che permetterà di trasportare nello spazio simultaneamente da sei a otto persone. "Cominceremo a costruire la stazione commerciale nel 2013, per metterla in funzione nel 2016", ha sottolineato Kostenko.
In primo luogo quello di "Tecnologie orbitali" è un progetto commerciale: le ricerche di marketing hanno rivelato un notevole interesse verso i voli nello spazio tra le persone agiate in cerca di avventure. Ma l'hotel nello spazio potrà essere affittato anche alle società tecnologiche private che hanno bisogno di condurre in orbita qualche sofisticato esperimento scientifico. Infine la stazione commerciale potrà essere usata come rifugio di riserva per gli astronauti della Iss, nel caso nella loro casa spaziale dovesse accadere qualcosa di grave.                                                                                    

Un giro intorno alla Luna in 20 giorni:

 

Le difficoltà finanziarie legate alla penuria dei fondi statali e a una serie di lanci disastrosi, il gruppo "Energhija" lavora a 360 gradi, sviluppando alcuni progetti da fantascienza. In collaborazione con la statunitense "Space adventures" (dal 1998 ha organizzato otto soggiorni per turisti a bordo della Iss) gli ingegneri russi si preparano a offrire sul mercato del voli commerciali nello spazio uno che prevede il viaggio intorno alla Luna.
Nel gennaio del 2011 "Space adventures" aveva annunciato di aver venduto per 150 milioni di dollari il primo "biglietto d'ingresso" per la navicella che orbiterà intorno alla Luna. A margine del salone aerospaziale
Maks-2012, che in questi giorni si svolge a Mosca, è stato annunciato che entro la fine di quest'anno dovrà essere venduto il secondo e per il momento l'ultimo biglietto, mentre il primo sorvolo commerciale della Luna potrà essere realizzato nel 2017.
Intanto "Energhija" ha presentato due possibili schemi per i voli turistici verso la Luna. Il primo prevede due lanci separati della navicella spaziale con a bordo l'equipaggio e i due turisti, e del cosiddetto "blocco di accelerazione" che dopo l'aggancio in orbita porterà la navicella verso la Luna e indietro alla Terra. Un volo di questo tipo dovrà durare non più di 8-9 giorni. La seconda opzione prevede anche un breve "soggiorno" a bordo della Stazione orbitante internazionale, oppure nel primo hotel spaziale, con un successivo viaggio verso la Luna. Per realizzare questo programma ci vorranno da due a tre settimane di tempo. Per collaudare tutti i sistemi "Energhija" prevede di organizzare nei prossimi 3-4 anni un volo sperimentale, senza uomini a bordo.

 

Fonte: http://static.scuolazoo.com/wp-content/uploads/2015/05/Tesina-La-Rivoluzione-Informatica.docx

Sito web da visitare: http://static.scuolazoo.com

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