Società e cultura

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Società e cultura

IDENTITA’ e CULTURA: PER UN ANTROPOLOGIA DELLA RECIPROCITA’
L’identita’ e’ un problema fondamentale nella vita dell’uomo, tutti ci chiediamo chi siamo, chi sono gli altri e perche’…

Capitolo I Cultura e identita’
Identita’ come problema interdisciplinare
Il tema dell’identita’ e’presente in molte scienze, l’identita’ e’ un unita’, quest’unita’ puo’ riferirsi a piu’ cose o a una sola cosa ( identita’ a se stessa ).
Ogni identita’ quando si afferma ne chiama molte altre. Il concetto di identita’ e’ molto vicino a quello di uguaglianza
Per Waismann non esiste un concetto universale di identita’ ma se ne puo’ stabilire uno per determinare in modo convenzionale un criterio individuale di identita’.
• il soggetto si chiede per prima cosa: Chi sono? Con questa domanda l’individuo si colloca nella realta’ attraverso il riconoscimento di sé e dell’ altro.
Secondo Lanternari l’identita’ e’ in questo momento in forte crisi e c’e’ bisogno di riprendere coscienza di un identita’ che risulta fondata sul cumulo di esperienze precedenti ma che va ricostruita in funzione alle nuove situazioni di crisi.
Un analisi di Tentori risulta molto importante per quanto riguarda il rapporto identita’_diversita’ con riferimento all’ origine dei pregiudizi culturali.
Molto spesso ci si trova di fronte a un opposizione del noi contro il loro che porta al non riconoscimento degli interessi e dei bisogni degli altri.
L’identita’ culturale e0 messa in crisi anche dalla semplice conoscenza dell’ estraneo.
I pregiudizi, sempre secondo Tentori, nascono quando due distinte culture si confrontano, si da cosi’ luogo a due processi chiamati: Culturocentrismo ed Etnocentrismo.

Il Rapporto cultura Identita’
Cultura e identita’ e’ un legame profondo, analizzando le caratteristiche dell’ identita’ sara’ possibile riprendere il concetto di cultura_identita’.
La cultura e’ caratteristica del genere umano, non c’e’ cultura senza uomo, non c’e’ uomo senza cultura.
_Ogni persona e’ portatrice di cultura
_la cultura e’ caratterizzata da dinamicita’ ( legata ai mutamenti dell’ uomo ) e dalla processualita’ ( puo’ comprendere e interpretare la molteplicita’ di relazioni tra uomini ). La dinamicita’ e la processualita’ consentono una lettura della cultura sia nel tempo che nello spazio.
L’analisi e lo studio delle culture consentono la ricostruzione dei sistemi di senso, per sistema di senso s’intende: complesso dei valori e delle credenze di una societa’ percepiti secondo:
1 ) i contenuti ( norme, valori )
2 ) secondo la rilevanza ( scala gerarchica )
3 ) posizione all’ interno del sistema
4 ) tipo di relazione intersoggettiva e interazioni
5 ) schema e tecniche ritenute idonee per l’attivita’-
La cultura e’ un operazione alla quale i soggetti attribuiscono senso alla realta’ in cui vivono assegnando a questa realta’ delle funzioni.
La cultura fa riferimento alla capacita’ degli uomini di trasmettere il senso della propria esistenza attraverso la memoria con vari sistemi: forme grafiche quali scrittura e forme ufficiali come documenti.
Il passato con l’uso della memoria continua a vivere e influenza il presente ed anche il futuro.

Rapporto consenso_cultura_identita’
Identita’ culturale e’ la traduzione di esperienze della vita individuale e collettiva della cultura vista nella vita dei singoli.
Rapporto consenso_cultura
Le prime forme di consenso e dissenso dell’ uomo possono trovarsi ancor prima che egli inizi ad usare la parola ( pianto, sorriso ), il consenso e’ quindi sempre stato importante per il funzionamento del gruppo e della societa’. Cicerone affermava che il consenso di tutti e’ la legge della natura e ancora Grozio ripeteva che e’ diritto naturale cio’ che e’ ritenuto tale per assenso comune.
Idea diversa e’ quella della scuola di Francoforte che afferma che il consenso e’ daro dall’indottrinamento come dalla repressione politica e cultyrale del dissenso ed e’ dato per il bisogno di conformita’ che accompagna l’uomo.
Comte nel suo saggio: Corso di filosofia positiva scrive che il consenso corrisponde nell’armonia che deve regnare tra insieme e parti del sistema sociale.
Per Comte l’ordine sociale e’ possivile inquanto c’e’ comunanza tra coloro che formano la societa’.
Marx: il consenso sociale e’ l’elemento base per l’ordine sociale, ci deve essere correlazione tra elementi della societa’.
Per Marx il soggetto si identifica nella classe sociale perche’ ha con lei elementi comuni.
Con Durkheim nasce il moderno concetto di solidarieta’ meccanica: si verifica questa solidarieta’ quando c’e’ comunanza di valori da cui derivano atteggiamenti comuni che sono alla base dell’ ordine sociale. Per l’ordine sociale e’ importante che i membri credano alla validita’ dei valori e delle norme.
Per Weber l’ordine sociale e’ risultato del’ consenso culturale che si verifica tra soggetti di una societa’ che hanno in comune fini e valori. Il ripetersi di questi orientamenti spiega il ripetersi di azioni a livello individuale e quindi alla formazione di stili di vita.
Per Park e Burgess: la vita di societa’ dispone del consenso che questa ottiene nel trasmettere da una generazione all’ altra le sue usanze e i suoi costumi.

Verso un’ integrazione del concetto di cultura
Il consenso e la cultura hanno avuto adesione dall’uomo a livello:
Macroculturale: riguarda valori e credenze condivise in relazione ad aspetti politici, economici e giuridici di una societa’.
Microculturale: riguarda valori e credenze che orientano atteggiamenti dei singoli rispetto alla societa’.
Concetto di Cultura definito dal I Convegno di Scienze Sociali tenutosi a Roma nel 1958: cultura e’ l’insieme dei patrimoni psichici ed esperenziali individuali che si sono costituiti nell’ integrazione sociale in una determinata societa’.
Un aspetto che puo’ integrare quello di cultura e’ il concetto di consenso.
Consenso: concordanza, comune sentimento, conformita’ di giudizio. Il consenso e’ l’elemento che costituisce la cultura. Il consenso fa si che un determinato elemento esista e si colleghi ad altri elementi della cultura.
Il sistema culturale e’ qualcosa di dinamico, si mira ad affermare nuovi ideali e valori e il sistema culturale deve continuamente riadattarsi e rielaborare le sue norme e credenze.
La legittimazione e’ il presupposto per il consenso, si instaura circolarita’ tra dinamica consensuale e legittimazione, La creazione di consenso porta alla formazione di un istituzione, questa istituzione e a sua volta diviene forma di legittimazione e crea un nuovo consenso ( la famiglia ad esempio ). Il controllo sociale e’ un altro elemento di circolarita’: si punisce chi nega il consenso e si ricompensa chi lo consensualizza.
La misurazione del consenso porta a percepire la modalita’ dei processi di trasformazione dei valori di una cultura, quando consensualmente si afferma un valore si afferma anche il suo orientamento di consenso.
I valori possono essere orientati:
alla conservazione
al cambiamento
Il dissenso verso un valore puo’ essere di carattere non conflittuale ( scarsa rilevanza del valore ) o di carattere conflittuale ( valori in contrasto con quelli della classe dominante, questo carattere puo’ portare alla violenza ).
Attraverso lo studio del consenso possiamo valutare gli elementi in conflittodi una societa’ e individuare se questi sono destinati a cadere o a mantenersi.

Consenso e mutamento
Quando c’e’ una lotta tra mantenimento del valore ed estinzione, spesso il processo porta alla riaffermazione del vecchi valore cambiando i suoi contenuti interni,
Spesso si cambiano i valori per cercare posizioni positive a nuove vicende che emergono. Il sistema culturale infatti e’ volto soprattutto al soddisfacimento dei bisogni degli uomini.
Un chiaro esempio dei valori che si modificano al loro interno e’ quello della famiglia. La famiglia e’ un istituzione in evoluzione, i ruoli vissuti nella famiglia sono mutati negli anni come sono mutati i rapporti genitore figlio.
Questi cambiamenti sono frutto di mediazioni culturali , per mediazione culturale d’intende quell’operazione che consente all’incontro storicamente determinato del soggetto con la sua cultura e da conto delle scelte del soggetto tra piu’ opzioni proposte.
La mediazione prevede l’adattamento della cultura preesistente alle nuove esigenze. Le risposte date alla cultura sono la continua mediazione tra bisogni ed esigenze.
Il consenso incide sul modo di comportarsi del soggetto facendogli operare delle scelte, con le sue scelte l’uomo da l’impronta al suo Io di cio’ che fa e di cio’ che e’.
Husserl:studiosa afferma che il consenso proietta un pezzo della sua identita’ comunicando indifferentemente la sua scala di valori e il sentimento con cui certe scelte vengono vissute.

_ l’identita’ si forma nella cultura con un processo di inculturazione e socializzazione che avviene nei primi anni di vita. Si precisano cosi’ gli elementi che costituiscono l’identita’ ma anche quelli distinti ( prospettive e punti di vista personali ) da dove parte l’analisi che comunica una certa visione del mondo.
L’identita’ e la cultura analizzata tengono conto del soggetto rispetto al quale s’interagisce, gli elementi che costituiscono l’identita’ sono in ordine:
1 ) gerarchia: elementi piu’ importanti
2 ) propedeucità: elementi che vengono prima
3 ) coerenti: armonici e conformi
4 ) congruenti: adeguati e proporzionati alla razionalita’ interna
5 ) pertinenti: gli elementi sono giusti, attinenti
6 ) funzionali: ogni identita’ ha un progetto culturale che si persegue e si organizza con varie modalita’ che lo rendono possibile.

Ogni soggetto ha piu’identita’che corrispondono a vari Status che si occupano nella societa’, l’identita’ e’ l’incontro tra individuo e cultura.
L’identita’ fa si che il soggetto si orienti verso l’azione e scelga tra le alternative perseverando la sua coerenza psichica e culturale.

CAPITOLO II
STRUTTURA DELL’ IDENTITA’ CULTURALE
Elementi costitutivi dell’ identita’:
ogni identita’ e’ formata:
• un soggetto o piu’ soggetti titolari dell’ identita’ stessa
• contenuti correlati che impegnano l’azione del soggetto
• motivazioni che orientano le scelte dei soggetti
• uno spazio che delimita il territorio nel quale il soggetto vive
• un tempo nel quale l’identita’ di esprime ( puo’ essere attuale o passato ma in grado di incidere sulla cultura )
• per formare l’identita’ il soggetto deve aggregarsi e si sviluppa in lui il senso di appartenenza.

Il senso d’appartenenza: scatta con l’aggregazione del soggetto in un gruppo, l’individuo quando si sente di appartenere a quel gruppo ne sviluppa la conseguente identita’ acquisendo la percezione di avere dei diritti e dei doveri in riguardo.
L’identita’ indica i valori, gli atteggiamenti e gli orientamenti che generano dei sentimenti e delle convinzione alla base di comportamenti per cui il soggetto sente di appartenere a una realta’ e di conseguenza si sente di non appartenere ad altre realta’.

Elementi distintivi
Per elementi distintivi: elementi che distinguono l’identita’ da un'altra identita’ per metterle in comparazione e valutare il mondo da diversi punti di vista.
L’individuo acquisisce nei primi anni con l’inculturazione e la socializzazione dei tratti che appartengono solo a lui:
a ) inclinazioni, vocazioni, gusti
b ) storia individuale
c ) modo in cui si concretizza il rapporto della sua identita’ con gli altri.

Caratteristiche dell’ identita’
L’identita’ ha alcune caratteristiche salienti:
ha due livelli di percezione:
_ Autopercezione: il soggetto si percepisce in base a un identita’ che conosce e accetta
_Eterpercezione: i soggetti di una comunita’ riconoscono un identita’ culturale e ne accettano gli orientamenti culturali e i comportamenti.
Ogni identita’ ha un versante interno ( aspirazioni verso determinate situazioni ) e un versante esterno ( riguarda le aspettative che gli altri hanno rispetto al comportamento del soggetto ).
_ Riconoscimento: il soggetto riconosce i contenuti della sua identita’
_Relazione: nessun individuo e’ solo ma sempre in relazione con gli altri
_ Interdipendenza: per affermarsi un identita’ stabilisce un rapporto di interdipendenza all’ interno di una relazione
_ reciprocita’: nelle relazioni di interdipendenza si stabiliscono rapporti reciproci cioe’ che anche trovandosi nella stessa situazione i due soggetti agiscono in modo diverso
_comunicazione: ogni identita’ culturale comunica progetti e visioni del mondo e propone soluzioni ai problemi per raggiungere il fine preposto.
_ coesistenza: ogni soggetto ha la coesistenza di piu’ identita’, ci sono quelle ascritte ( relative al genere: sesso, eta’, nascita ) e quelle acquisite ( il soggetto le fa proprie attraverso le esperienze )
_coerenza: ogni identita’ per essere tale deve essere coerente perche’ ogni soggetto solo in questo modo si sente bene. La non coerenza porta alla crisi d’identita’.
_dinamicita’: l’identita’ non puo’ essere statica perche’ e’ legata alla societa’ e al soggetto
_processualita’ formazione di un identita’ avviene solo con l’interazione tra i soggetti collocati in situazioni diverse sia spaziali che temporali
_ conoscenza: la conoscenza viene acquisita per inculturazione e socializzazione accumuna piu’ attori e si allarga sempre di piu’ con l’esperienza.
_ potere: ad ogni identita’ corrisponde un potere, i proprietari di un identita’ sono legittimati ad esercitare un determinato potere. Si organizzano i limiti entro i quali il potere puo’ essere usato.
_ rassicurazione: ogni persona ha bisogno di sentirsi rassicurata. Piu’ l’identita’ e’ forte e radicata nella cultura e piu’ svolge un azione rassicurante.

Identita’ e alterita’
L’affermazione del concetto di identita’ comporta l’affermazione di quello di alterita’.
Ogni persona che si riconosce a un identita’ interpella altre persone dal punto di vista di chi:
1 ) si identifica con la stessa appartenenza
2 ) quello di chi e’ fuori al gruppo d’appartenenza e si identifica in altri gruppi d’appartenenza.
L’identita’e’ quella realta’ per la quale il soggetto o un gruppo si sente di appartenere ad una determinata identita’ e come tale e’ eteropercepito dagli altri.
Le identita’ possono essere caratterizzate da rapporti:
_ complementari: quando le identita’ sono legate le une alle altre da una realta’
_ oppositive: quando si pongono in termini di alternativita’
L’ alterita’ e’ il modo di conoscere se stessi e di costruire la propria identita’ acquisendo un dato essenziale di se stessi: la razionalita’ necessaria che e’ il presupposto della comunicazione.
Nella comunicazione l’ Io entra in relazione con l’altro e si passa a una comparazione cogliendo elementi in comune e differenze.
_ i processi di identificazione avvengono attraverso lo sguardo, lo sguardo puo’ essere a sua volta di vari tipi: lo sguardo del soggetto riferito a se stesso, lo sguardo del soggetto riferito a se stesso come parte di un gruppo che condivide una appartenenza comune con altri soggetti, lo sguardo del soggetto rivolto a quelli che considera suoi simili, lo sguardo del soggetto rivolto agli altri

Unicita’ , somiglianza e diversita’
La diversita’ e’ una distinzione tra due realta’ dove si verificano differenze piu’ o meno accentuate.
Ci sono vari tipi di diversita’ ( discriminatorie, diversita’ che conducono a rapporti equivalenti ) nei quali troviamo comunque somiglianze e differenze.
Identita’: condivide contenuti , orientamenti e comportamenti
Diversita’: si distingue da altri soggetti, singoli o collettivi

Tipologia delle diversita’
Ogni identita presuppone:
_ uno Status che scaturisce diritti e doveri
_un ruolo che si riferisce all’esercizio attivo di un determinato Status
Prima distinzione tra identita’ ascritte ( di genere ) e quelle acquisite.
Identita’ di genere: quella del sesso maschio o femmina e’ la prima identita’ che il soggetto acquisisce gia’ dalla nascita.
Identita’ di parentela:si nasce da una famiglia che costituisce un punto di partenza. La prima identita’ che ciascuna persona acquisisce e’ quella di figlio o figlia e di fratello o sorella
Identita’ generazionale:l’eta’. L’individuo si identifica secondo l’eta’: bambino, giovane, anziano. Ogni eta’ e’ caratterizzata de contenuti diversi che ne indicano diritti,doveri e aspettative
Identita’ territoriale:data dalla nascita in un territorio. Contribuisce alla formazione di base dell’ identita’ culturale del soggetto
Identita’ etnica: l’appartenenza a un territorio segna l’appartenenza a un etnia.( complesso di valori, credenze che condivide quel gruppo etnico )
Identita’ nazionale: deriva dall’ appartenenza a un determinato Stato
Identita’ transazionale:
Identita’ economica:correlata al possesso di beni e denaro ( ricco, povero ) con questi termini si descrive l’identita’ economica.
Identita’ di classe o di ceto:Collegata all’ identita’ economica. S’intende la posizione di un soggetto nella propria comunita’ secondo una scala che e’ propria di quella comunita’. ( classe alta, media, bassa borghesia )
Identita’ di professione o di lavoro:identita’ legata al tipo di lavoro che un soggetto esercita
Identita’ scolastica:identita’ collocata al tipo di scuola frequentata

CAPITOLO III
FORMAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELL’ IDENTITA’ CULTURALE
Luoghi di formazione dell’ identita’
L’identita’ si forma:
1 ) in famiglia: luogo dove si capisce cio’ che e’ bene e cio’ che e’ male
2 ) gruppo dei pari e vicinato: il soggetto verifica cio’ che ha imparato in famiglia, inizia qui a gestire la vita in autonomia e definisce l’immagine di sè
3 ) scuola
4 ) mass media
5 ) processi acculturativi

Organizzazione della cultura e strumenti di formazione dell’ identita’
Rapporto lingua cultura
La prima forma d’inteficazione e’ il nome. Dio crea il mondo e da ad ogni oggetto un nome.
Il nome e’ la prima forma di distinzione di persone e di cose e permette il riconoscimento reciproco. La lingua e’ molto importante, ha portato alla trasmissione di proverbi, i proverbi sono a loro volta esperienza passata e presente e sono una forma di trasmissione culturale di concetti molto sentiti.
Rapporto identita’ diritto
Numerosi antropologi si sono interessati allo studio di un determinato sistema culturale e del sistema legislativo.
Secondo Malinowsky si segue il principio della reciprocita’. Si instaura un controllo sociale, la maggioranza della gente obbedisce a questo controllo non perche’ ha paura delle sanzioni ma perche’ lo ritiene giusto. Si crea interdipendenza tra i membri, chi non rispetta i propri doveri trovera’ che gli altri trascurano i propri obblighi.
Per Parsons il diritto necessita a una societa’ per l’affermazione dei propri valori.
Per Brown si rispettano le leggi a causa delle sansioni negative ( punizioni all’ inosservanza delle stesse ).
La legislazione incide sulla vita delle persone attribuendogli identita’ attraverso istituzioni regolate per legge ( padre, madre ) a ognuna di queste posizioni corrispondono diritti e doveri.
Rapporto identita’ e mass media
I mess media contribuiscono alla formazione d’identita’, c’e’ chi afferma pero’ che gli individui arrivano da soli ai loro convincimenti al di la’ del messaggio mediatico. Gli effetti dei media sull’individuo variano da persona a persona “ teoria ipodermica “.
I media costituiscono l’immagine della realta’ sociale.
Teoria di McCombs dell’ agenda setting: le persone incidono ed escludono nelle loro conoscenze cio’ che i media incidono ed escludono . Tendiamo ad occuparci solo di quei problemi che i mass media ci propongono, si considera evidente solo cio’ che entra nell’ agenda dei mass media e con cio’ si forma una gerarchia, delle opinioni piu’ importanti. Questa scala di valori che ognuno ha e’ fortemente influenzata dai media.
Identita’ e consumo
Gli obiettivi dell’ individuo sono orientati dai modelli di consumo ai quali sentono di appartenere. L’acquisto di un determinato bene e’ un fattore che ha valenza simbolica e che favorisce l’identificazione ( vestiti Hyppies ).
Douglas: ha ragione quando dice che i beni sono segni d’identificazione e parte visibile dell’ icerberg. I servizi d’identificazione potrebbero essere quelli di firmare un documento, di firmare un opera. Il godimento del consumo di quel materiale e’ solo in parte dovuto al servizio che rende ma e’ godimento perche’ si possono condividere i nomi di tale oggetto.
Processi di acquisizione dell’ identita’
L’identita’ si acquisisce con la socializzazione.
La prima identita’ si acquisisce fin dalla nascita con la famiglia e la cultura in cui ci si trova.
L’identita’ e’ l’incontro tra soggetto e cultura.
L’acquisizione d’identita’ segue un processo di mediazione culturale, quando il soggetto acquisisce elementi culturali lo fa scegliendo tra una pluralita’ di opzioni.
Mediazione culturale: incontro tra soggetto e cultura.
Quando il soggetto si appropria di un aspetto di una cultura valuta la validita’ di questi e riconosce l’appartenenza a quel campo accettando l’aspetto della cultura deve adattarsi con comportamenti congruenti a tale idea.
Ogni identita’ e’ collegata ad altre identita’, piu’ complesse solo le societa’ piu’ complesse sono le identita’.
Agire teologico ( teoria di Habermas )
Relazione tra attore e mondo di stati esistenti.
L’uomo attraverso le percezioni si forma delle opinioni sugli stati di fatto esistenti e puo’ sviluppare intenzioni con il fine di generare stati di fatto voluti.
_l’attore si chiede se riesce a confermare le sue percezioni e opinioni
_l’attore si chiede se riesce a conformare quel che succede nel mondo in base ai propri desideri.
Il coinvolgimento di altri soggetti all’ agire da luogo all’agire strategico ( soggetti che subiscono l’influenza delle proprie decisioni da almeno 2 soggetti che vogliono realizzare i propri scopi ).
Agire regolato da norme ( teoria di Habermas )
Esistono delle relazioni tra un attore e due mondi:
• esiste un mondo oggettivo: composto da fatti esistenti

• esiste un mondo sociale: dove i soggetti stabiliscono le loro interazioni attraverso norme che trovano il consenso di tutti avendo alla base dei valori normativi.
Agire drammaturgico
Interazione sociale: incontro dove i partecipanti costituiscono l’uno per gli altri un pubblico e si rappresentano reciprocamente qualcosa.
_l’attore comunica una rappresentazione di sé
Agire comunicativo
Quando dei soggetti parlano fanno continuo riferimento al mondo oggettivo, soggettivo e sociale per trattare definizioni comuni della situazione.
Il linguaggio e’ medium della comunicazione, cioe’, serve per la comprensione degli attori per capire reciprocamente , per coordinare le loro azioni eseguendo determinati scopi.
Agire identificante
Ogni azione e’ un fattore identificabile che nel processo concreto di acquisizione diventa identificato.
Si agisce in base ai valori gerarchicamente ordinati, questo agire e’ orientato ai valori, ai sentimenti.

Cultura di identita’:definizione
L’ identificato e’ quel fattore culturale capace di stabilire, creare identita’ che e’ stato acquisito dal soggetto nel suo percorso di costruzione di identita’.
La cultura d’identita’ ha queste prerogative:
1 ) ogni persona e’ portatrice di cultura
2 ) ogni persona e’ sempre in relazione con gli altri creando rapporti di interdipendenza
3 ) i contenuti che caratterizzano i rapporti sono i valori, le nome, le credenze
Geertz mette in guardia dai pericoli che incorrono se ci si mette nei panni degli altri.
Per Geertz bisogna misurare la forza delle spiegazioni dell’antropologo ma non rispetto a dei dati ma nei confronti della capacita’ di immaginazione scientifica di mettersi in contatto con la vita di estranei.

Per un antropologia della reciprocita’
Analizzare le culture d’identita’ per ricostruire scientificamente le dimensioni dell’ azione attraverso l’analisi che non puo’ prescindere dalle risposte dei singoli o della collettivita’ in una situazione determinata.
Antropologia della reciprocita’: condotta attraverso l’analisi comparata di culture correlata, il risultato sara’ quello di un ricerca comparata, cosi’ l’antropologia della reciprocita’ potrebbe servire al divario tra Nord e Sud del mondo.

Metodologia di analisi di culture di identita’ nel quadro di un antropologia della reciprocita’
Parlare di una cultura di identita’ significa collocarsi al suo interno riferendosi alla realta’ ineliminabile che fa parte di ogni persona.
Si ha un’ unita’ culturale quando si hanno le seguenti caratteristiche:
_ un soggetto o piu’ soggetti implicati
_un area o un ambito
_valori che emergono : positivi o negativi

Soggetto, soggetti
La cultura non esisterebbe senza persone
Area tematica o ambito
L’agire e’ indirizzato a dei contenuti che determinano l’azione
Valori o disvalori
I soggetti esprimono in una tematica i valori ( cio’ che e’ desiderato ) e i disvalori ( cio’ che non desiderano ). Questo e’ un ideale rispetto al quale i soggetti si orientano.
Sentimenti
Ogni soggetto ha una concezione di cultura accompagnata da sentimenti tristi o felici
Orientamenti operativi
Dal modo di vivere e pensare scaturiscono degli orientamenti del comportamento. I sentimenti indicano l’area entro la quale un determinato orientamento culturale e’ accettato da quel sistema
Limiti di compatibilita’
Esistono dei confini che rendono compatibili o incompatibili orientamenti e comportamenti. Questi limiti indicano lo spazio entro il quale quel comportamento e’ legittimato dal sistema culturale.
La cultura d’identita’ studia infatti: i soggetti che agiscono in determinati ambiti o rispetto a determinate aree e che si ispirano a valori vissuti secondo i sentimenti che orientano il loro comportamento entro dei limiti di compatibilita’.

IDENTITA’ di GENERE
Una mutazione antropologica epocale
E’ inesatto far coincidere la discriminazione della donna con l’avvento del Cristianesimo. Dio afferma, anzi, insieme a San Paolo che non c’e’ donna, uomo, pagano o ebreo.
Dal 1945 in poi il pregiudizio verso la donna trova un minimo superamento con il diritto al voto di queste. Inizia ad esserci la parita’ tra uomo e donna nella legislazione.
Il processo per il riconoscimento delle donne e’ stato caratterizzato da molti aspetti:
_ conflittualita’: conquiste ottenute, frutto dell’azione del movimento che ha creato una nuova coscienza nella donna
_ gli aspetti della donna si sono sempre progrediti mentre c’e’ una regressione nei periodi fascisti che rivalutano gli aspetti tradizionali della donna.

Le prime organizzazione femminili
Nel secondo dopoguerra le donne si organizzano in gruppi . Nasce nel 1943 un organizzazione femminile aperta a tutte le donne che vogliono partecipare alla propria emancipazione. Il gruppo si chiama Gruppo di Difesa della Donna.
Dopo la liberazione prende il nome di Unione Donne Italiane, si forma successivamente anche il CIF ( Centro Italiano Femminile ).
Nel Congresso della CGL tenutosi a Napoli nel 1947 si propone di tutelare le donne e i ragazzi con particolari diritti: diritto al lavoro, diritto di maternita’ e di pensione, diritto di giusta retribuzione, diritti lavorativi come per gli uomini.
La donna deve iniziare a fare i conti con la morale del doppio lavoro: madre lavoratrice.
Viene in questi movimenti rifiutato il ruolo della donna come subalterna, la parita’ negli anni prende sempre piu’ piede.

L’evoluzione del diritto tra rotture e resistenze
Il diritto con gli anni ha cercato di cancellare le vistose disciminazioni tra uomo e donna.
Nel 1975 entra in vigore il diritto di famiglia e di conseguenza una nuova visione dei rapporti donna_uomo_famiglia.
Il diritto di famiglia doveva tener conto delle grandi trasformazioni della famiglia, primo tra tutti la parita’ dei diritti che la donna aveva negli anni raggiunto.

L’ humus culturale sotteso ai primi codici civili e penali
Codice Vacca: ( Codice Civile ) 1865
Codice Zanardelli ( Codice Penale ) 1889
Gia’ Delfina Piantanide parlava dei pregiudizi verso la donna, la Mozzoni, figlia della Piantanide voleva inserire nel nuovo Codice Civile lo studio anche per le donne, la tutela alla maternita’ , l’accesso delle donne a tutte le attivita’-
Nel Codice Albertino la moglie non aveva alcun diritto , nel codice Zanardelli si nega alla donna l’espressione soggettiva e di autonomia.

Il dibattito teorico e scientifico sulla natura femminile
L’amore spinge la donna a delitti passionali, la porta alla prostituzione. Il medico legale Ziino vede la donna come un delinquente ed e’ contrario alla sua emancipazione, e’ favorevole al lavoro delle donne ma solo in certi ambiti ma non lo e’ per i diritti politici, la politica non ha bisogno delle donne. I pregiudizi sulla donna sono forti anche nell’ 800 da parte di politici progressisti.
Mantegazza e Lombroso fanno risalire l’infermita’ a fattori anatomici e fisiologici ripresi da scienziati. La conoscenza scientifica ha in questo periodo il primato su ogni altra credenza, conoscere l’uomo fisico significa conoscere quello interno afferma Mantegazza.
L’inferiore volume del cranio della donna puo’ essere ricondotto a minore intelligenza ( esistono infatti in quel periodo poche donne ritenute geniali ).
Le donne affrontano la vita attraverso il sesto senso invece che con la razione ( il sesto senso fa parte dei bambini e degli animali ).

La concezione culturale del legislatore in materia di donna e famiglia nei codici Grandi e Rocco
Analizzando il codice Rocco e Grandi e’ possibile vedere come l’ applicazione della norma e’ condizionata dalla concezione culturale dei giudici. L’offesa all’onore con la seduzione a Bari veniva vista come un danno economico, la seduzione provocava dallo alle future prospettive di matrimonio della donna ( Firenze ). Se in caso d’ira o d’onore si uccideva la moglie, la figlia o la sorella si era puniti dai 3 ai 7 anni , nonostante questo articolo sia caduto nel 1981 il giudice potrebbe applicare per i diritti d' onore un attenuante di valore morale a chi uccide.

Le leggi piu’ significative dal punto di vista della donna
_ una legge del 1919 tutelava la donna come soggetto che e’ ammesso a pari titoli dell’uomo e puo’ esercitare tutte le funzioni meno che impieghi pubblici dove bisognava invece avere una grande dignita’.
_13 febbraio del 1946 la donna viene ammessa al voto
_ nel 1948 entra in vigore la Costituzione che sancisce i pari diritti tra uomo e donna, gli articoli piu’ importanti che ritroviamo nella Costituzione sono 3:
• articolo 3: uomini e donna sono uguali davanti alla legge
• articolo 29 :il matrimonio e’ ordinato sull’egualita’ morale
• articolo 37: la donna lavoratrice ha gli stessi diritti dell’ uomo
_ un'altra svolta importante e’ l’annullamento dell’ articolo 7: la diversita’ di sesso non puo’ essere discriminazione legislativa. Le donne possono svolgere gli stessi lavori degli uomini ( articolo annullato nel 1960 dalla Corte Costituzionale ).
La Corte Costituzionale inizia a dare stesse sanzioni ai coniugi che hanno commesso atti delinquenziali ( 1969 ).
Si creano altre leggi molto importanti a tutela della donna:
• tutela della lavoratrice madre
• uguaglianza di salario
• nel divorzio partecipazione economica del marito per il sostentamento della moglie
• parita’ di trattamento sul lavoro tra uomini e donne
• la donna puo’ autodeterminarsi ( maternita’_aborto )
Nel 1975 con il diritto di famiglia i coniugi vengono posti sullo stesso piano, acquistano stessi diritti e stessi doveri, e hanno la comunione dei beni.

Le vecchie normative vengono rivisitate per far cessare le discriminazioni, prima solo il padre poteva trasmettere la cittadinanza al figlio, solo il marito poteva trasmetterla alla moglie e solo alle italiane che sposavano uno straniero era possibile mantenere la duplice cittadinanza.

La dottrina in materia di violenza sessuale
Il diritto da molti anni cerca di tramutare in leggi i dibattiti sulla violenza sessuale ma ci sono troppe concezioni diverse date da diverse concezioni culturali della donna.
Il codice Rocco vedeva la violenza come offesa alla morale e non un reato contro la persona, cio’ porta non pochi problemi , la violenza ore spesso riportata al modo di vestire o di comportarsi della donna.
_il maschio spesso considerato non colpevole perche’ virile
_la femmina ha il ruolo di provocatrice
Antolisei afferma che la violenza sessuale esiste in rari casi, e’ messa spesso in scena dal soggetto per salvare le apparenze o per sedare la propria coscienza.
Mirabile afferma che se in alcuni casi la vittima non ha creato la provocazione non ha fatto nulla per respingerla.

Una sentenza emblematica
Caso di Eliseo Angela
Il giudice uso’ nella cusa dei termini che tendevano a ridurre la gravita’ del fatto.
La dottrina serve ai giudici per interpretare la norma che spesso puo’ mostrarsi emblematica nella persistenza dei pregiudizi.

La normativa internazionale
La dichiarazione dell’ ONU sui diritti umani dichiara che tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali sia in dignita’ che in diritti senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica.
La dichiarazione nasce nel 1948

 

L’identita’ di genere femminile
L’identita’ di genere della donna si sta’ridefinendo avendo acquistato quest’ultima nuovi diritti, alla donna vengono riconosciuti nuovi Status

La maternita’: un nodo centrale della nuova identita’
( ricerca di Longo )
il cambiamento del ruolo della donna ha portato anche ad un cambiamento della sua visione della realta’.
Il codice madre ha raccolto questi cambiamenti:
_ la maternita’ come autodeterminazione
_ la maternita’ come esperienza fondamentale ma non esclusiva e non viene piu’ vista come unica ragione di vita-
la nuova cultura di maternita’ si fonda sulla riscoperta di sé e della propria autonomia
_la maternita’ vista come scelta consapevole

Conseguente avvio di un processo di ridefinizione dell’ identita’ di genere maschile:le indicazioni di alcune ricerche
La ridefinizione dell’identita’femminile ha portato alla definizione di quella maschile.
_il concetto di superiorita’ maschile ormai non regge piu’
La ricerca di S.Benedetto del Tronto
• ricerca condotta su 600 ragazzi di scuole superiori
• ci sono 4 tipi di orientamenti:
_ 2 orientamenti che riguardano l’identita’ delle femmine viste dai maschi
_ 2 orientamenti che riguardano l’identita’ dei maschi vista dalle femmine
Le ragazze affermano che i movimenti femministi hanno giovato molto ma che il cambiamento e’ accompagnato da difficolta’, il 43 %delle ragazze da una valutazione positiva dell’identita’ di genere delle donne.
Il 54% dei maschi e’ d’accordo della parita’ tra i sessi ma spesso , nel 19% dei casi ribadiscono che la donna deve badare alla casa. Molti ragazzi usano i vecchi stereotipi per parlare della donna.
Le donne pensano dei ragazzi che nel 17% dei casi sono aggressivi ed egoisti ma ammettono anche che questi regala alla donna capacita’ di protezione. Le donne sono consapevoli che l’identita’ di genere dei maschi sta mutando.

I modelli culturali emergenti
Nel riformulare le identita’ di genere possono essere individuati dei modelli emergenti riconducibili a pensieri sia di uomini che di donne.
Il processo di ridentita’ e’ piu’ definito per le donne e accennato per gli uomini.
.
Per le donne
1 ) Modello della discriminazione
Le donne hanno la consapevolezza di essere state discriminate nella societa’ e cio’ avviene in parte anche adesso. L’uomo e’ di conseguenza visto come sfruttatore che crede di essere superiore. Rinunciare al ruolo di madre e moglie significherebbe per la cultura autoclassificarsi come libertina
2 ) Modello della parita’
parita’ e’ un valore da raggiungere. Il cammino delle donne per la conquista della parita’ e’ qualcosa di molto importante.
3 ) Modello dell’ orgoglio di appartenenza di genere
la donna si autopercepisce come appartenente ad un genere forte. Acquista la consapevolezza di quella marcia in piu’ che le donne hanno in alcuni ambiti specifici.
In questo modello la donna e’ concepita di conseguenza come una della famiglia e della societa’.

Per gli uomini
1 ) Modello della discriminazione
Riconoscimento che le donne sono ancora discriminate. Si ha paura del ribaltamento della situazione e che un giorno anche gli uomini saranno discriminati. Nonostante il riconoscimento di tali discriminazioni, ancora molti uomini pensano che la donna sia inferiore
2 ) Modello della parita’
In questo modello gli uomini riconoscono la parita’ tra i sessi e bisognerebbe far di tutto per superare i pregiudizi rimasti. L’uomo teme pero’ nello stesso momento il movimento femminile ed ha paura di esserne sottomesso e che questa trascuri la famiglia per il proprio lavoro. La donna dovrebbe avere pari diritti dell’uomo senza pero’ sovrastare quelli di quest’ultimo.
3 ) Modello della crisi di ruolo
gli uomini iniziano ad avvertire una crisi di ruolo. Sono incanalati in una nuova realta’ ma si sentono ancora prigionieri della vecchia.
Verso un modello dell’ equivalenza
Si dovrebbero riformare le identita’ seguendo il principio di equivalenza, L’uomo inizia a sentire di essere stato privato fin’ora dagli affetti, cosa che apparteneva principalmente alle donne. L’ uomo inizia a scoprire l’importanza del pianeta donna.

IDENTITA’ E TRADIZIONI POPOLARI
Cultura, tradizioni popolari, identita’ culturale
Attraverso le tradizioni popolari si possono riscoprire le proprie radici, nelle migrazioni gli individui facevano di tutto per mimetizzarsi al nuovo popolo che li accoglieva mentre ora si fa di tutto per riportare alla luce le proprie origini. Questo accade perche’ il mondo va sempre piu’ spesso incontro a processi di omologazione culturale e i soggetti sentono cosi’ il bisogno di riscoprire i valori e di sentirsi attaccati a qualcosa.
C’e’ la ricerca di una realta’ che corrisponda ai nuovi bisogni, i giovani soprattutto hanno bisogno d’identificarsi per vincere l’anonimato.
L’individuo nella societa’ moderna viene spersonalizzato e riappropriarsi delle proprie radici significherebbe recuperare il proprio senso di appartenenza.
_ con la mediazione tra tradizione e innovazione di verrebbe a creare una nuova cultura che comprende sia la memoria che il mutamento.
Per sentirsi parte di quella societa’ si promuovono feste, fiere, mercati, sagre, la natura ed il territorio vengono valorizzati nuovamente.
Queste feste spesso sono collegate a periodi dell’anno e favoriscono l’incontro collettivo per affermare un determinato valore.

Il contributo della scuola delle Annales d’ Histoire economique et sociale per lo studio dei fenomeni sociali
Le Goff vuole la nascita di una nuova storia, una storia diversa dalle precedenti dove era abitudine studiare gli individui e non i fatti era la stessa abitudine che concentrava gli studi intorno a un uomo e non a un istituzione.
Ci dovrebbe essere una nuova storia che e’ la fusione di alcune scienze sociali quali la storia, l’antropologia e la sociologia, questa nuova disciplina prenderebbe il nome di antropologia storica.
Questa nuova storia dovrebbe studiare le istituzioni di un fenomeno sociale perche’ solo queste permetterebbero di cogliere gli intrecci , le interazioni tra soggetti che servono per comprendere il sistema centrale.
Definizione del fenomeno sociale da analizzare
• un fenomeno sociale interessante da analizzare sono: manifestazioni culturali, collettive, private e pubbliche di una determinata comunita’
• ricerca condotta da Di Cristofaro a S. Antonio Abate a Monte Rotondo dove c’e’ un osservatorio fisso per lo studio delle culture. Queste manifestazioni, si nota che richiedono il coinvolgimento a gruppi piu’ o meno ampi della collettiva
Sono sempre piu’ frequenti le manifestazioni per affermare i nuovi valori promosse dagli Assessorati alla cultura come quelle che riguardano l’ecologia, l’arte, lo sport.
Queste manifestazioni coniugano cultura e innovazione ( cultura moderna o post moderna ).

Verso una quotidianizzazione dell’ incontro collettivo: nuove caratteristiche
Queste manifestazioni da rare che erano divengono sempre piu’ frequenti.
Questo processo sta’ divenendo quasi di quotidianizzazione, questa attrazione per manifestazioni di vario tipo e’ da ricondurre su due piani:
1 ) i soggetti coinvolti tendono a diventare generalita’ essendo la manifestazione rivolta a massa indistinta
2 ) chi promuove queste manifestazioni fa interagire i soggetti. Gli enti locali si interessano sempre di piu’ di tali manifestazioni.

Elementi per l’individuazione di un modello culturale
Preso in esame e’ sempre l’osservatorio di Monterotondo dove si analizzano i fenomeni collettivi. Per inquadrare il fenomeno in esame:
1 ) area d’indagine
2 ) elementi che costituiscono il modello culturale di analisi:
• oggetto
• soggetti
• valori
_ valori attributivi
_ valori di funzionalita’
• afferenza
Area d’indagine
Inquadrare l’area d’analisi che si vuole indagare e il complesso delle manifestazioni culturali, tradizionali e nuove che per loro natura:
_ si rivolgono non a una collettivita’ preselezionata ma a soggetti che partecipano per interesse o solo per essere presenti
_si svolgono in un determinato territorio che e’ gia’ spazio d’identificazione

Manifestazioni tradizionali
Le manifestazioni tradizionali sono da distinguersi in:
_ tradizioni vere
_tradizioni false
Tradizioni vere
Quelle che appartengono al patrimonio culturale di una comunita’e che sono state riscoperte. Di queste tradizioni fanno parte due tipi di realta’:
• feste religiose
• feste profane ( carnevale )
Molto spesso sono i giovani a voler riscoprire le vecchie tradizioni, come accade anche in un laboratorio di Roccagorga dove i giovani si divertono ad organizzare spettacoli basati sul folklore e sulla ricostruzione di modi di vita passati.
Le tradizioni inventate
Afferma Hobsbawm che la tradizione inventata e’ un insieme di pratiche regolate da norme aperte o taciti accordi, hanno natura rituale o simbolica e vogliono inculcare dei valori e delle norme di comportamento ripetitive nelle quali e’ implicita’ la continuita’ con il passato storico.
Molte feste nuove si propongono infatti come feste antiche ricostruendo una storia inventata fatta di costumi e personaggi.
Tra le tradizioni inventate troviamo quelle a carattere storico e quelle d’attualita’.
_Tradizioni inventate a carattere storico: feste Medievali ne sono l’esempio, il periodo storico si identifica come medium per il recupero delle proprie radici, la rievocazione del momento storico e’ riconosciuta dall’intera comunita’
_Tradizioni inventate legate all’attualita’: Servono per legittimare un azione e per la coesione di un gruppo sociale. Possono essere indicatori di problemi che proprio attraverso queste manifestazioni possono esprimersi.
• esempio del banchetto tenutosi a San Benedetto del Tronto intitolato “ A tavola con 4000 persone “
• esempio della “ festa dei cinquantenni “ a Lecce dei Marsi. ( il 16 Agosto di ogni anno c’e’ una messa x i cinquantenni defunti , dopo un pranzo riservato a cinquantenni e coniugi c’e’ una festa rustica e intrattenimenti.
Questi sono riti nuovi che diventeranno a loro volta tradizione.

Le nuove manifestazioni culturali collettive
Richiamano una collettivita’ di persone senza riferimenti alla tradizione o al passato.
1 ) temi sulla pace, natura, droga
2 ) quelle che hanno come temi fatti artistici:ate, musica,fotografia
3 ) quelle riferite ad attivita’ sportive
4 ) quelle legate ai cibi e alla natura
queste feste tendono ad affermare i nuovi valori
Le feste di partito
Concentrate nel periodo che va da Maggio ad Ottobre. Presentano una struttura stabile costituita dai seguenti elementi:
1 ) politica
2 ) cultura
3 ) musica
4 ) arti visive
5 ) libri
6 ) stands gastronomici e dell’artigianato
Queste feste hanno funzione simbolica e socializzante e sono tipiche del PDS.
L’ABACUS ha dimostrato che moltissime persone partecipano a queste feste al di la’ della loro fede politica, della loro eta’ e del loro ceto sociale. Molti partecipano perche’ lo ritengono un modo di svago, altri per incontrare gli amici, per ultimi quelli che vi partecipano per assistere agli spettacoli.

Gli elementi costitutivi del modello culturale
Studiata l’area d’indagine bisogna ora individuare il modello culturale da utilizzare per l’analisi di queste manifestazioni. Gli elementi da individuare sono: l’oggetto, i soggetti, i valori
L’ oggetto
Ogni manifestazione cultuale ha un oggetto che puo’ essere riferito a un giorno dell’anno, ad un Santo, a un Istituzione, a un attivita’ sportiva ecc…
L’oggetto della manifestazione e’ il primo motivo per il quale i soggetti si aggregano scegliendo quella manifestazione in base ai propri interessi.
I soggetti
Possono essere divisi in:
• destinatati
• organizzatori
• attori
• finanziatori
• partecipanti
La festa e’ andata nel tempo perdendo la sua caratteristica di privatizzata , adesso gli Enti Locali e gli organizzatori hanno reso queste manifestazioni pubbliche.
Si e’ passati dalla raccolta da casa in casa di soldi al sostegno invece di Enti pubblici e di istituti di credito che hanno riscontrato l’importanza di tali eventi.
Questa apertura ha contribuito ad allargare la partecipazione dei soggetti agli eventi proposti.
I valori
I valori che sono affermati nelle manifestazioni possono essere:
• valori attributivi
• valori di funzionalita’
valori attributivi: attribuiscono all’ oggetto valori molto importanti. Attribuendo delle caratteristiche all’ oggetto si vuole sottolineare il contenuto culturale e i mutamenti in atto della comunita’-
valori di funzionalita’: e’ quello di individuare la funzione della manifestazione che svolge nella vita reale. Ci sono alcuni valori essenziali.
• aggregazione
• appartenenza: creazione di un senso d’appartenenza messo in crisi dalla societa’ moderna e che nelle manifestazioni si ricrea. La rapida industrializzazione ha infatti in gran parte ridotto i rapporti umani.
• Identita’:qualifica l’appartenenza a un gruppo.Indica i valori condivisi in tale comunita’ e che si ritrovano nelle manifestazioni.

V. afferenza
Antropologia della sociabilita’ e della socialita’
Le attivita’ che si trovano nelle manifestazioni sono un bisogno di aggregazione, di appartenenza, d’identita’ che l’uomo cerca di continuo, cio’ puo’ avvenire con la condivisione di spazi e partecipando ad iniziative di manifestazioni.
Queste esperienze creano sociabilita’, le persone instaurano delle relazioni quando delle iniziative li uniscono.
La sociabilita’ produce socialita’ ovvero la comunanza che si instaura tra i soggetti che si sono uniti.
Gli elementi che producono socialita’ possono essere i seguenti:
_cerimonia: insieme di una celebrazione. Un oggetto qui assume una centralita’ simbolica e viene festeggiato.
Queste manifestazioni mirano alla formazione dell’ Io Sociale: l’Io sociale e’ tale quando riconosce se stesso in rapporto con gli altri nelle situazioni che una determinata comunita’si dà come fine.

CAPITOLO III
IDENTITA’ PLANETARIA
Le societa’ complesse e la dimensione planetaria
Per societa’ complesse si intendono quelle societa’ non solo occidentali ma tutte quelle che fanno parte del pianeta terra.
Ci sono dei fenomeni che toccano tutte le societa’ planetarie o complesse e cio’ accade ad un tiplice livello:quello dello scambio, della diffusione e dell’ acculturazione.
Questi processi possono essere ricondotti a:
a ) trasformazioni tecnologiche molto grandi
b ) grande estensione della comunicazione
c ) l’affermarsi di economie mondiali
d )l’emergere di nuovi soggetti sociali
Le societa’ sono in contino mutamento e ogni volta devono riequilibrarsi e ridefinire le proprie coordinate.
In base ai nuovi scenari si deve organizzare la vita ma cio’ caratterizza alcune volte dei conflitti nella vita singola e collettiva.

La dimensione culturale tra identita’ specifiche e globali
Si riscoprono identita’ che fino a poco tempo prima erano considerate sorpassate e cio’ inspira le conseguenti scelte e soluzioni che si prospettano a livello politico ed economico.
Tutti i conflitti che esistono del mondo sono in gran parte dovuti all’aver sottovalutato la dimensione culturale.
Le soluzioni politiche sono dettate dal proprio sistema culturale e da cio’ che quel sistema crede bene o crede male.
Anche se la dimensione culturale e’ importantissima e’ spesso trascurata, cio’ avviene perche’ si tende ad ignorare cio’ che si crede ovvio e si da per scontato.
La collettivita’ per essere interdipendente deve essere convertita alla conoscenza, alla consapevolezza, alla capacita’ di relazionarsi, al dialogo e allo scambio.
Questo processo di interdipendenza e’ molto turbolento perche’ spesso non si sa chi siano le persone alle quali siamo legati da questi rapporti, non si sa’ chi sono i diversi tipi con i quali si entra in relazione.

Identita’ e alterita’: categorie di riformulazione
_identita’ e alterita’ sono le categorie di riformulazione come conseguenza alla globalizzazione della societa’.
Identita’ = risultato dell’incontro tra soggetto e realta’ con cui viene a contatto. La realta’ e’ molto piu’ ampia della famiglia, della professione e si rispecchia nel mondo intero. Alcune realta’ non sono pero’ definite e creano al soggetto incertezza, precarieta’, debolezza che lo fanno rifugiare in cio’ che conosce e che considera sicuro.
Nei rapporti planetari caratterizzati da interdipendenza il concetto di reciprocita’ deve essere chiaro a tutti ma cio’ non ancora avviene.
Molto spesso cio’ che apprendiamo dai mass media e che ci crea stupore viene cancellato anche con facilita’.

Mondialita’ ed eventi negativi
_ si e’ parlato per la prima volta di mondialita’ nella prima guerra mondiale. Si vuole dare con questo termine la consapevolezza che cio’ che accade nella guerra riguarda tutti.
Il concetto di mondiale viene ribadito anche nella seconda guerra.
1939_1945 : chiamato processo di mondializzazione , ci troviamo nell’era atomica dove l’uomo e’ minacciato dall’ uomo stesso ed e’in grado di creare catastrofi mondiali.

La nascita degli organismi internazionali
Con il primo conflitto mondiale nasce l’emergenza per ritrovare la pace.
Nel 1919 con il patto di Versaills si fonda la Societa’ delle Nazioni che si propone di mantenere la pace universale.
La Societa’ delle Nazioni si propone anche di collaborare con le altre Nazioni per favorire il processo culturale e sociale.
Questa societa’ e’ fondata sull’unione di Stati e nasce su ispirazione del presidente degli Stati Uniti Wilson, viene fondata inizialmente sugli Stati vincitori e viene poi estesa anche a quelli vinti.
_Dal 1929 questa Societa’ inizia a non funzionare per la grave crisi del crollo delle borse e trasmette cosi’ i suoi compiti all’ ONU.
Gia’ nel 1942 pero’ si lavorava per la pace mondiale.
_il 1 Gennaio 1942 a Washington viene firmata la Carta Atlantica che stabilisce delle strutture per difendere la pace e la cooperazione tra popoli.
La Carta Atlantica sfocera’ nel 1946 in ONU , organizzazione fondata sull’uguaglianza di tutti gli Stati.
L’attivita’ dell’ ONU e’ improntata sulla sfera individuale ( moralita’ dell’uomo ), sulla sfera che riguarda la convivenza tra popoli ( pace, relazioni amichevoli tra Stati ).
L’ ONU opera attraverso 6 organi:
1 ) Assemblea Generale
2 ) Consiglio della Sicurezza
3 ) Consiglio di Amministrazione Fiduciaria
4 ) Consiglio Economico e Sociale
5 ) Corte Istituzionale di Giustizia
6 ) Segretariato
L’ obiettivo e’ quello di favorire il progresso sociale ed economico di tutti i paesi.
_nel 1947 nasce l’ Organizzazione Europea per la Cooperazione Economica ( OECE ) che ha il compito di gestire gli aiuti statunitensi.
_nel 1951 nasce la Comunita’ Europea del Carbone e dell’ Acciaio ( CECA ).

Il nuovo quadro politico dopo la seconda Guerra Mondiale
Dopo la Seconda Guerra Mondiale il mondo economico si divide in:
_ Capitalismo per l’ Occidente
_ Socialismo per l’ Oriente
Negli anni 60 nel cosiddetto Terzo Mondo si affermano i paesi non alienati che non si riconoscono ne nel Capitalismo dell’ Occidente ne nel Socialismo dell’ Oriente.
L’aumento di scambi commerciali, il moltiplicarsi di incontri tra culture diverse ha modificato i modelli e gli stili di vita portando a una globalizzazione culturale.

I nuovi orizzonti culturali
Si dovrebbe partire dal presupposto che ogni soggetto e’ diverso dall’ altro ma tutti sono dotati degli stessi elementi costitutivi in quanto fanno parte del genere umano.
Oltre al processo di globalizzazione si assiste sempre di piu’ all’ esplosione di particolarismi etici caratterizzati da violenza e conflittualita’ che sempre piu’ spesso esplode.

La cultura tra centrismi e nuove prospettive
Per centrismo culturale s’intende l’atteggiamento che s’instaura a causa di processi culturali quali rimozioni di verita’ non gradite.
I centrismi culturali portano al razzismo e esistono forse sin dai tempi piu’ antichi.
Le realta’ etniche hanno riformulato il concetto di chi e’ vicino e di chi e’ lontano, di chi e’ amico e di chi e’ nemico.
Per superare il razzismo bisognerebbe avere la consapevolezza che gli uomini sono legati tra loro dai principi di interdipendenza e di reciprocita’ che li lega l’un l’altro.
Ernesto Balducci parla di nascita dell’ uomo planetario e afferma che questo e’ un principio regolativo del pensare e dell’ agire, se l’uomo ha la percezione di essere un uomo planetario cio’ significa che fa riferimento alla propria cultura , affermare cio’ significa che:
1 ) bisogna trovare un punto di partenza
2 ) bisogna capire che gli altri come noi sono abitanti del pianeta.

Il debito del Terzo Mondo
La crisi del Terzo Mondo riguarda tutti , afferma Susan George, il denaro da loro preso in prestito viene usato per pagare i debiti precedentemente contratti e cio’ non crea nuove ricchezze ma ne peggiora la vita.
I Paesi poveri trasferiscono all’estero piu’ risorse di quante loro ne ricevono da altri paesi, il problema della poverta’ non si riesce a risolvere perche’ i paesi del Terzo Mondo pagano i debiti e non riescono ad evolversi e perche’ il loro problema non e’ economico ma bensi’ politico.

La dimensione culturale del problema
L’ identita’ globale ormai vive in ogni uomo come del resto le altre identita’ delle quali e’ in possesso, questa identita’ e’ caratterizzata da valori e orientamenti in relazione con altre identita’ collettive, non e’ comunque possibile acquisire un’ identita’ planetaria in modo omogeneo in tutti, i conflitti sono la prova che cio’ non puo’ accadere.

Il ruolo dell’ educazione
L’ educazione dovrebbe puntare dalla gestione culturale personale cioe’ dal proprio punto di vista per poi far allargare i suoi orizzonti verso un raggio nuovo e sempre piu’ ampio.
L’educazione dovrebbe far comprendere al soggetto che nel bene o nel male cio’ che succede nel mondo lo riguarda direttamente.

Principi di identita’ planetaria
Le identita’ planetarie cercano di trovare accordi su principi di carattere universalmente validi, bisognerebbe partire dalla propria cultura d’identita’ per arrivare a concepire un’ identita’ planetaria.

Gli elementi della cultura planetaria in termini di diritti umani sono i seguenti:
1 ) ambiente:
cooperazione per la ricerca
protezione
cooperazione, metodi di convenzioni internazionali
armonizzare criteri e norme
azione educativa
equilibrio ecologico
danni provocati dal turismo
incidenti
2 ) autodeterminazione:
diritto dei popoli
importanza universale del principio di autodeterminazione
3 ) beni culturali:
conservazione e restauro
scambio e diffusione
circolazione
progetti comuni per la salvaguardia, il restauro e la valorizzazione dei beni culturali
4 ) comunicazione:
liberta’ e riservatezza delle comunicazioni postali e telefoniche
5 ) comunita’ religiose:
liberta’ di organizzazione
luoghi di culto
6 ) coscienza:
liberta’ di coscienza
attuazione della liberta’ di coscienza nelle leggi e nei regolamenti
7 ) cultura:
attenzione ai problemi della cultura
insegnamento della cultura di origine ai figli dei lavoratori migranti
conoscenza reciproca
viaggi
diversita’ e originalita’
8 ) diritti dell’ uomo:
dichiarazione universale
condotta conforme agli Stati
dignita’ delle persone umane

il nuovo orizzonte:la famiglia umana
i rapporti umani dovrebbero essere orientati verso il concetto di familiarizzazione, proprio nella famiglia infatti gli appartenenti a questa sono sullo stesso piano e livello, ognuno puo’ dare il suo contributo anche se possiede diverse inclinazioni ed idee.

Pace: un termine abusato da riscoprire
La Pace e’ un valore condiviso da moltissime persone ma spesso rimane un concetto astratto e difficile da definire.
1 ) il vocabolario della lingua italiana definisce la pace come assenza di guerre, come normalita’ di rapporti con altri popoli, come armonia.
2 ) il dizionario etimologico della lingua italiana: definisce la pace come assenza di lotte e di conflitti armati, come serenita’ e concordia.
3 ) il dizionario dei sinonimi e dei contrari: definisce la pace tregua contro la guerra, conciliazione contro la discordia, intesa contro incompatibilita’, quiete contro contrasto.

Si usa molto spesso la parola Pace per alludere alla mancanza di guerre e di conflitti ma puo’ anche essere definita sul lato personale e su quello dei sentimenti con il concetto di pace, tranquillita’, serenita’.
Il termine Pace e’ comunemente usato per definire l’assenza di Guerre come abbiamo appena ricordato, il termine deriva dal latino Pak o Pag e significa pattuire. Pace e’ cioe’ un patto che rivela un accordo reciproco in una data realta’.
La pace puo’ essere quindi considerata una serie di patti che generano situazioni nuove e rinnovano i rapporti umani, puo’ essere definita come un principio regolatore dei rapporti umani, come un valore che indirizza verso ogni azione.

Fonte: http://www.sociologia.uniroma1.it/users/studenti/Riassunti/Antropologia%20Culturale_Longo/identit%C3%A0_e_cultura.doc

Sito web da visitare: http://www.sociologia.uniroma1.it

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