Eschilo

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Eschilo

 

Èschilo (Eleusi, presso Atene, 525-Gela 456 a. C.) Poeta tragico greco, partecipò alle battaglie di Maratona, Salamina e, forse, di Platea. Si recò in Sicilia due volte, alla corte del tiranno Gerone di Siracusa: la prima volta, dopo pochi anni dalla fondazione della città, avvenuta nel 476 a. C., in onore della quale scrisse il dramma Etnèe, la seconda volta, negli ultimi anni della sua vita. Morì a Gela nel 456 a. C. Compose più di novanta tragedie, ottenendo molti riconoscimenti (vinse 13 volte negli agoni drammatici). Si ha notizia di un'elegia da lui scritta per la battaglia di Maratona. Temi principali dei suoi drammi sono il senso profondo e religioso del fato e la fede nel trionfo finale del bene sul male, grazie a una giustizia superiore. Se la volontà dell'uomo è libera inizialmente di scegliere tra bene e male, non lo è più quando si è macchiata di una colpa. Alla punizione non è possibile sfuggire. Il coro mantiene ancora una posizione centrale come protagonista. La sua poesia è fortemente pregna di metafore, a volte oscure. Sono giunte fino a noi solo sette tragedie complete: Le supplici, I persiani, Sette contro Tebe, Prometeo incatenato ela trilogia Oresteia (Agamennone, Coefore, Eumenidi). A compensare il naufragio delle restanti opere di Eschilo, ben poco aiutano gli scarsi e spesso insignificanti frammenti citati da scrittori o da lessici antichi, che provengono da una settantina di drammi. Di recente le fortunate scoperte di papiri egiziani hanno restituito alla luce notevoli brani delle opere, soprattutto di drammi satireschi. Tra essi, si ricordano i Pescatori con la rete e Gli spettatori dei giochi istmici. Inoltre, è venuto alla luce uno dei brani più significativi di tutta la poesia di Eschilo facente parte della Niobe ("Il mortale colpito dalla sciagura non è niente altro che un'ombra"). Di altre trilogie si conoscono i titoli e poco altro: la trilogia di Licurgo (Edoni, Baccanti, Fanciulli), la trilogia di Odisseo (Accompagnatori delle anime, Raccoglitori di ossa, Penelope), la trilogia di Aiace (Giudizio delle armi, Tracie, Salaminie), la trilogia degli Argonauti (Argo, Lemnii, Ipsipile), la trilogia di Adrasto (Nemea, Argive, Eleusinii), la trilogia di Issione (si conoscono solo due titoli, Perrebidi e Issione). Eschilo avviò alla perfezione un genere letterario nuovo e ne fissò i caratteri che rimasero immutati per sempre. Il suo stile ricco di immagini forti ha la capacità di evocare le forze superiori che determinano il destino degli uomini.

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario..doc

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it/

 

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