Newton Isaac

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Newton Isaac

 

Newton, Isaac (Woolsthorpe 1643-Kensington 1727) Fisico, astronomo e matematico inglese. Isaac Newton nacque il 25 dicembre 1642 (calendario giuliano) nel villaggio di Woolsthorpe, vicino alla città di Grantham. Al momento della nascita, il padre, di nome Isaac, piccolo proprietario agricolo, era già morto, la madre, Anna Ayscough, apparteneva a una famiglia agiata. Nel 1645 la madre sposò in seconde nozze Barnaba Smith e in seguito lasciò il villaggio, il piccolo Isaac rimase affidato alla nonna. Nel 1655 Isaac venne mandato a Grantham per frequentare la scuola, dove alloggiò in pensione presso un farmacista, ma l'anno dopo la madre tornò al villaggio e richiamò Isaac, nel 1660 tornò di nuovo alla scuola di Grantham. Nel 1661 venne immatricolato come subserver al Trinity College di Cambridge e tre anni più tardi conseguì il titolo di scholar. In questi anni si occupò di studi sull'ottica geometrica, l'ottica lunare e l'algebra. Nel 1665 conseguì il grado di Bachelor of Arts. In agosto per il diffondersi della peste a Londra e nei dintorni Newton lasciò temporaneamente Cambridge e si ritirò a Woolsthorpe dove rimase sino al 25 maggio 1667. A questi anni viene fatto risalire il leggendario, o probabilmente reale, episodio della mela, secondo il quale Newton, vedendo cadere una mela da un albero al suolo, intuì la legge della gravitazione universale: la mela aumenta la propria velocità avvicinandosi alla terra perché il corpo più pesante attira il corpo più leggero con una forza che diminuisce con la distanza e quindi aumenta con il diminuire di questa. Nell'ottobre 1667 Newton conseguì il grado di Minor Fellow, nel marzo successivo quello di Major Fellow e nel luglio quello di Master of Arts. Negli anni di Cambridge Newton si dedicò a nuovi esperimenti e tra le sue ricerche devono prima di tutto essere ricordate quelle di ottica. Nel 1669 Isaac Barrow lasciò la cattedra di matematiche all'università di Cambridge e la fece assegnare a Newton. L'ottica fu una delle materie fondamentali del suo insegnamento. Le lezioni che tenne in quegli anni, pubblicate postume nel 1729, con il nome di Lectiones opticae (Lezioni di ottica), ne attestano il vigore scientifico. Nello stesso anno scrisseDe analysi per aequationes numero terminorum infinitas. Nel 1670 riprese gli studi sulla gravitazione, iniziati a Woolsthorpe durante la peste di Londra. L'anno dopo venne ammesso alla Royal Society grazie alla presentazione di un telescopio a rifrazione (cioè a specchi) costruito nel 1668 e in seguito perfezionato. Questo telescopio consentiva di ottenere ingrandimenti elevati senza gli inconvenienti che limitavano il telescopio galileiano a rifrazione (cioè a lenti). Nel 1672, con il titolo Nuova teoria della luce e dei colori, venne pubblicata nella Philosophical Transaction della stessa Royal Society una lettera di Newton al segretario Oldenburg sulla diversa rifrangibilità dei raggi semplici costituenti lo spettro della luce bianca. In ottica Newton adottò un metodo strettamente sperimentale, partendo da una sperimentazione i cui risultati cercò poi di interpretare con ipotesi generali. Gli esperimenti nel campo dell'ottica riguardarono soprattutto due grandi problemi del momento: la rifrazione e i colori. Al tempo di Newton era già noto il fenomeno della rifrangenza della luce bianca nei colori dell'iride quando i raggi di luce passano in un mezzo rifrangente. Gli studi di ottica erano stati affrontati da Cartesio e continuati dal fisico e matematico Huyghens e da Hooke. Si doveva ancora comprendere la causa della rifrazione. Newton, tramite esperimenti, arrivò a importantissime conclusioni: i colori sono proprietà intrinseche della luce, la luce bianca è una mescolanza di tutti i colori e la rifrangenza ha la capacità di separare i colori fondamentali che la compongono. Secondo l'ipotesi di Newton tutto questo avviene perché la luce è composta da un insieme di raggi monocromatici e ogni colore è caratterizzato da un suo costante grado di rifrangibilità. Secondo Newton i luminosi si comportavano come granelli o atomi di materia luminosa. Questa teoria della luce che verrà elaborata in Opticks era in netto contrasto con la teoria della natura ondulatoria della luce e rappresentava un abbozzo della concezione materialistica e meccanicistica della luce che faceva diventare la luce un capitolo della meccanica. Nel 1675 Newton elaborò meglio questi suoi concetti e inviò alla Royal Society la sua memoria intitolata Teoria della luce e dei colori. Nell'agosto 1684 l'astronomo Halley, ammiratore e amico di Newton, gli fece visita e Newton informò l'amico di essere in grado di dedurre la forma ellittica delle orbite planetarie dalla legge di gravitazione. In questi anni infatti si era dedicato allo studio e all'applicazione della legge secondo la quale due corpi si attraggono (e si respingono) con una forza che è direttamente proporzionale alle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza dei loro centri di gravità. Dopo la misurazione esatta del diametro della terra, eseguita da Picard nel 1670, i calcoli di Newton sulla variazioni della velocità della luna secondo la sua distanza dalla terra coincisero con quelli teorici. Newton poté in questo modo dare conferma empirica alla teoria della gravitazione. Nel novembre 1684 inviò il manoscritto De Motu ad Halley, il quale intuendo l'importanza del testo con il sostegno della Royal Society convinse Newton a completarlo e a pubblicarlo. Newton completò il libro e il 28 aprile 1686 presentò il manoscritto, intitolato Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, alla Royal Society che il 19 maggio deliberò di far stampare l'opera a proprie spese. Ma solo nel 1687, e grazie all'aiuto finanziario di Halley, l'opera, iniziatrice della fisica moderna, venne pubblicata.

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario..doc

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it/

 

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