Corsi e manuali

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1 le diverse forme della didattica-on-line
Per “e-learning” si intende una particolare metodologia di insegnamento a distanza che si serve della rete internet per fornire specifici servizi didattici che vanno dal supporto alla didattica tradizionale, ai corsi on-line, ai master post laurea on-line. L’e-learning non é sostitutivo delle forme tradizionali di didattica, ma vuole essere un servizio aggiuntivo che l’università offre sul mercato globale dell’istruzione, rivolgendosi a tre tipologie di fruitori:
a) lo studente “tradizionale”, che abita in prossimità della sede universitaria e che segue con costanza le lezioni;
b) lo studente con esigenze didattiche particolari (studente lavoratore, fuori corso, fuori sede, straniero, portatore di handicap, etc.) che per ragioni varie non ha la possibilità di seguire direttamente le lezioni;
c) il laureato già inserito o in procinto di inserirsi nel mondo del lavoro che intende acquisire specifiche competenze aggiuntive.
Il primo potrà servirsi dei servizi on-line come strumenti di approfondimento e di verifica della sua preparazione scientifica; il secondo potrà utilizzare gli stessi per conseguire specifici riconoscimenti didattici senza doversi necessariamente trasferire nella città universitaria; il terzo potrà acquisire crediti su specializzazioni del suo ambito professionale.
Vediamo nel dettaglio le tre forme che l’insegnamento a distanza può assumere.
a) Supporto alla didattica tradizionale. Il supporto alla didattica tradizionale è il primo passo della Teledidattica e consiste nello sviluppo di specifici servizi on-line che vanno dai semplici servizi allo studente (calendario delle lezioni, programmi dei corsi, prenotazione degli esami e delle revisioni, informazioni sugli eventi, sui servizi e sulle attrezzature del dipartimento, bacheca elettronica, etc.), fino alla vera e propria “lezione on-line” (i cui contenuti specifici sono ampiamente illustrati successivamente al punto 4) che contiene il materiale didattico delle lezioni opportunamente elaborato dai singoli professori. La lezione on-line di supporto alla didattica tradizionale può avere un valore multimediale medio (in una scala di valori basso, medio, alto), in quanto è comunque complementare alle lezioni frontali fatte ex cathedra.
b) Corso undergraduate on-line. Il corso undergraduate on-line è un ciclo completo di lezioni impartite esclusivamente attraverso la rete internet, sia per quanto concerne la parte didattico-esercitativa, sia per il controllo dell’apprendimento. La valutazione della qualità dell’apprendimento ed il rilascio della relativa certificazione (quello che nella didattica tradizionale è costituito dall’esame) possono essere effettuati attraverso due modalità: a) il candidato che ha seguito il corso on-line si presenta agli appelli d’esame “tradizionali” che si tengono presso la sede universitaria di appartenenza; b) il candidato si presenta presso un’altra sede universitaria, per lui più facile da raggiungere logisticamente, facente parte della rete consociata di Università abilitate a rilasciare le certificazioni di apprendimento dei corsi on-line. Una terza possibilità (che in questo momento però preferiamo non prendere in considerazione) potrebbe essere costituita, seguendo il modello americano, da società di certificazione private opportunamente riconosciute dalla rete consociata di Università on-line. La lezione di un corso undergraduate on-line deve avere un valore multimediale alto in quanto è la fonte principale di apprendimento dello studente.
c) Corso postgraduate on line. Per sua natura il livello post-graduate (master, corso di specializzazione, life long learning, etc.) rappresenta un preciso settore di mercato per l’insegnamento on-line rivolgendosi, oltre che ai neolaureati, anche a tutti coloro che essendo già impegnati nel mondo del lavoro, non avrebbero la possibilità di una frequenza di tipo tradizionale (liberi professionisti, personale di enti pubblici o aziende private, etc.). Sono evidenti i possibili ritorni economici che i corsi post-graduate on-line possono generare, così come sono evidenti le possibilità di creare reti di collaborazione con altre università, enti ed istituzioni pubbliche e private di altri paesi, in particolari quelli in via di sviluppo e transfrontalieri. La lezione di un corso postgraduate on-line deve avere necessariamente un valore multimediale molto alto in quanto si colloca sul mercato globale dell’offerta universitaria rivolgendosi ad un fruitore pagante particolarmente esigente ed attento.
2 Un modo nuovo di fare didattica
L’insegnamento on-line non è solo un “mezzo” per fare didattica, ma comporta un modo nuovo di insegnare che si affianca a quello tradizionale. Sebbene i contenuti scientifici siano gli stessi, la lezione on-line è molto diversa dalla lezione frontale tradizionale, sia per quanto concerne il “linguaggio”, sia per quanto riguarda gli strumenti utilizzati. I professori devono impegnarsi a sviluppare nuove forme di didattica fondate su specifici principi di scienza della comunicazione; debbono imparare a utilizzare al meglio le grandi potenzialità offerte dal web in termini di multimedialità, e debbono infine elaborare nuove forme di controllo a distanza del livello di apprendimento degli studenti e di valutazione dei risultati raggiunti. Vi sono dunque precisi requisiti prestazionali che debbono essere assicurati e che in un certo qual modo obbligano il corpo docente ad innovare e migliorare le relative metodologie di insegnamento. Al momento attuale stiamo vivendo una fase di transizione nella quale tutti noi, nelle nostre università, stiamo sperimentando le potenzialità che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione utilizzando le vecchie metodologie didattiche. E’ una fase imprescindibile, un po’ come quando nell’imparare una nuova lingua pensiamo la frase in italiano e poi la traduciamo in inglese. Ma va sottolineato che modelli di teledidattica che si limitano a mettere una telecamera di fronte al professore mentre svolge la sua lezione tradizionale, sono un cattivo esempio di utilizzo delle potenzialità multimediali che la rete ci mette a disposizione e soprattutto non rappresentano alcuna innovazione migliorativa delle metodologie didattiche. Poi, per carità, ben vengano anche esperienze poco ortodosse, se servono a stimolare una riflessione su come aggiornare la didattica universitaria. Ecco allora che, seguendo il filo di questo ragionamento, internet diventa un “pretesto” per ripensare al modo di fare didattica in università; uno strumento che chiama tutto il corpo docente a mettere le carte in tavola.
3 La piattaforma e-learning nell’università degli anni duemila
E’ oramai chiaro che lo sviluppo della ricerca sull’e-learning non può essere circoscritto, ai soli aspetti hardware e software della “piattaforma e-learning”, ma interessa campi di applicazione ben più ampi: supporti di servizio per gli studenti, formazione dei formatori, metodologie di comunicazione su web, forme prototipali di lezioni on-line, testing, etc. La recentissima “storia” delle piattaforme e-learning non ha ancora sedimentato modelli consolidati per la didattica universitaria; esistono diversi prototipi nati soprattutto dalle esigenze di grandi aziende di fare aggiornamento professionale ai propri dipendenti. Queste piattaforme mal si adattano all’ambiente universitario, sia per quanto concerne il tool di strumenti di cui sono dotate, sia per quanto riguarda l’interfaccia input ed output, spesso di utilizzo complesso, poco flessibile e noioso. L’occasione fornita dal progetto Lab.Con. è importante perché le esigenze della didattica universitaria in termini di usabilità, contenuti e multimedialità vengono poste all’interno della fase di progettazione della piattaforma, e non adattate in una fase successiva. Dallo sviluppo della ricerca ci si attende, sulla base dei prototipi di lezioni on-line per i diversi settore di sperimentazione, tool di strumenti e possibilità di customizzazione diversificate per ogni area disciplinare. Così come sarà importante rendere davvero “friendly” l’interfaccia di input delle lezioni, per mettere in condizione il docente di pubblicare in Self Remote Publishing i contenuti didattici delle sue lezioni opportunamente strutturati secondo le tecniche di comunicazione multimediale. Senza quindi dover far ricorso a strutture di service esterno, se non per produzioni o servizi particolari (magari quelle a contenuto multimediale molto elevato che poi verranno poste sul mercato a pagamento). In questo modo il docente (e il suo staff) potrà gestire la pubblicazione dei contenuti didattici direttamente dal proprio PC, in modo autosufficiente, avendo la possibilità - tra l’altro – di comprendere meglio le potenzialità del sistema e di adeguare di conseguenza le sue forme di comunicazione. La piattaforma che il progetto Lab.Con. intende costruire, seguendo i principi enunciati in precedenza, dovrà quindi essere in grado di gestire un numero consistente di funzioni diverse, comunque tutte riconducibili a due categorie: eventi in tempo reale e archivi dinamici. Appartengono alla prima categoria l’aula virtuale e la conferenza virtuale. Ambedue gli strumenti consentono l’interazione di ogni partecipante ad un evento in diretta: maggiore interazione per un numero minore di partecipanti per l’aula virtuale, minore interazione per un numero maggiore di partecipanti per la conferenza virtuale. Gli eventi in tempo reale hanno come condizione necessaria che l’utente sia collegato all’orario prestabilito se vuole interagire con i relatori. La piattaforma potrà gestire anche eventi non in tempo reale bensì “archivi dinamici” a cui l’utente può collegarsi in qualsiasi momento della giornata. Appartiene a questa categoria di funzioni la lezione on line che nel breve periodo sarà lo strumento più diffuso per la teledidattica. Le lezioni on-line consentono all’utente di accedere dal proprio computer a tutto il materiale documentativo preparato ad hoc dai docenti. Vediamo nel dettaglio le funzionalità principali degli strumenti richiamati.
a) Aula virtuale. L’aula virtuale consiste nella possibilità di collegarsi ad un orario stabilito ad una lezione o ad una revisione che il docente svolge in tempo reale. Il docente si serve di supporti di immagini, testo, video, etc. che può commentare in audio. Gli utenti seguono in diretta l’audio del docente, ne condividono la scrivania (quindi sul loro computer appaiono le immagini, i testi e gli eventuali appunti che il docente sta utilizzando), e possono intervenire nella lezione per fare domande (sempre in audio) chiedendo preventivamente l’accesso al docente. Queste funzioni principali possono essere arricchite da moltissime altre accessorie a seconda della personalizzazione dell’utente (tavoletta grafica condivisa, indice di gradimento, argomenti poco chiari, web cam, etc.). L’aula virtuale può quindi essere particolarmente interattiva avvicinando molto il docente agli utenti; naturalmente per consentire questi livelli di interattività il numero di utenti deve essere limitato.
b) Conferenza virtuale. In presenza di eventi di particolare importanza scientifica (conferenze, convegni, visite guidate a mostre,…) la piattaforma consente di seguire in diretta l’evento. L’utente condividerà la scrivania del computer con il relatore, ne seguirà l’audio ed il video. Il livello di interazione sarà ridotto per consentire uno svolgimento fluido dell’evento, ma il numero di utenti on line sarà pressoché illimitato.
c) Lezione on line. La lezione on-line è certamente lo strumento più accessibile e si presume che sarà il più utilizzato per la teledidattica, quantomeno nel breve periodo. Consiste nei materiali didattici preparati dal corpo docente secondo le metodologie di comunicazione multimediale, messi in rete con le modalità descritte al successivo punto 4. L’utente può collegarsi al computer quando lo desidera (senza essere legato ad un orario prestabilito come nei precedenti eventi real time). Le lezioni on-line possono essere messe in rete come supporto alla didattica tradizionale oppure costituire veri e propri corsi on line, graduate o post graduate.
4 forma e contenuti della lezione on-line
Come si è detto le metodologie di insegnamento a distanza attraverso la rete internet si stanno evolvendo con una tale rapidità che non é ancora possibile individuare modelli consolidati di “lezione on-line” cui potersi riferire. E’ altrettanto vero che la specificità disciplinare di ogni facoltà, se non addirittura di ogni corso di insegnamento, rende assolutamente peculiari le singole esperienze. Non si può però negare che le sperimentazioni sul campo più recenti fanno emergere come requisiti irrinunciabili un insieme di contenuti e di metodologie basate sulla scienza della comunicazione. Rileggendo gli appunti di uno studente che ha assistito ad una lezione frontale tradizionale in situazione ottimale (confort adeguato, capacità e concentrazione dello studente, capacità ed accuratezza didattica del docente) ci si accorge di una caduta di apprendimento evidente da quanto trasmesso dal docente a quanto assorbito dallo studente. Alcune ricerche compiute in università americane fissano questo delta tra il 20 e il 40%. In altre parole circa un terzo di quello che il docente spiega non è recepito dallo studente. L’occasione fornita dall’e-learning è di poter abbassare quanto più possibile questo divario attraverso opportune metodologie didattiche tratte dalla scienza della comunicazione. Il concetto è semplice: fornire una pluralità di strumenti e di materiali didattici che agendo sinergicamente possano interessare diversi aspetti della memoria dello studente (memoria uditiva, visiva, associativa, …) tracciando un percorso di apprendimento controllato. Cerchiamo ora di dare una breve descrizione della metodologia di insegnamento.
STEP 1 - IL TESTO SCRITTO. Una prima tappa del percorso di apprendimento è costituito dal download e dalla stampa della lezione in forma scritta tradizionale. Il docente deve mettere in rete il testo della lezione come se si trattasse di un capitolo di un libro. Lo studente deve scaricare il testo, stamparlo e leggerlo prima di passare al passo successivo.
STEP 2 – LE SLIDES COMMENTATE. Il docente deve preparare le slides della lezione con un apposito programma di publishing: Power Point del pacchetto Microsoft Office ad esempio, meglio ancora se pubblicato con Producer sempre della Microsoft , o un altro dei programmi simili sul mercato (Idea2000 , Norpath, etc.). Le slides dovranno contenere sotto forma di elenchi puntati (bullets and numbering) una sintesi molto accurata ed asciutta dei punti salienti della lezione, le immagini a corredo ed eventuali didascalie alle immagini. Per ogni slide il docente avrà cura di registrare il commento audio, che seguirà la traccia del testo scritto. Il file audio deve avere una lunghezza di circa un minuto ogni diapositiva, evitando di oltrepassare il minuto e mezzo, per non appesantire troppo lezione, sia dal punto di vista del ritmo di apprendimento, che della pesantezza dei file da scaricare . Dopo aver letto il testo scritto della lezione (nel precedente step), lo studente passerà allo studio delle slide commentate che integreranno il suo bagaglio di apprendimento.
STEP 3 – IL TEST DI AUTOVALUTAZIONE. Il docente deve preparare i test di autovalutazione per ogni capitolo della lezione. Un programma molto efficace e semplice da usare per costruire i test multimediali è Quiz Faber che da la possibilità di utilizzare una variegata gamma di tipologie di domande: risposte chiuse, multiple, aperte, etc. Lo studente, prima di passare al capitolo successivo, dovrà completare il test di autovalutazione (effettuato in automatico dal sistema), che gli permetterà di verificare il suo livello di apprendimento in relazione agli obiettivi di apprendimento iniziali. Lo studente completerà l’esercizio scrivendo le risposte direttamente sul computer, quindi potrà immediatamente controllarne l’esattezza: il sistema oltre a segnalare gli eventuali errori e le percentuali di risposte esatte, sarà anche in grado di indicare quale parte del capitolo è necessario rileggere prima di passare a quello successivo. Il docente può indicare una valutazione minima da raggiungere (ad esempio 8/10) per consentire il passaggio alla lezione successiva.
STEP 4 - LA VERIFICA DELLE CONOSCENZE (opzionale). In talune circostanze potrebbe essere utile, alla fine di ogni lezione un modulo di verifica delle conoscenze da elaborare a cura dello studente ed inviare via e-mail al professore prima dell’inizio della lezione successiva. Il professore e il suo staff si dovranno impegnare a restituirla, debitamente corretta, in un arco di tempo stabilito (non più di una settimana). Una simile verifica permette un tutoraggio diretto degli studenti contribuendo ad “avvicinare” il discente al docente: gli studenti si sentiranno seguiti e motivati come se frequentassero un corso frontale tradizionale. La natura delle verifiche sarà naturalmente diversificata a seconda dei corsi di studio e potrà variare dal testo scritto, all’esercitazione progettuale, al file audio, etc.
STEP 5 - LA CHAT EVOLUTA. Seguendo la metodologia appena esposta, ogni volta che lo studente sarà giunto a completare la verifica delle conoscenze di una lezione, dovrebbe averne pienamente appreso i contenuti didattici. In ogni caso, se lo studente dovesse incontrare difficoltà a capire a fondo un argomento, può chiedere spiegazioni al professore attraverso la revisione on-line agli orari prestabiliti (la “chat evoluta”), oppure attraverso la sua casella di posta elettronica dedicata.
Gli step appena descritti formano la base del percorso di apprendimento della lezione on-line. Il corso on-line può poi essere integrato da specifiche esercitazioni pratiche che a seconda dei settori disciplinari potranno essere simulazioni, progetti, prove orali, etc. Sarà quindi necessario poter condividere un tool di strumenti che permetta al docente di correggere un file elaborato dagli strudenti e di potervi inserire note di commento o quant’altro sia necessario per l’ottimizzazione del livello di apprendimento. Ancora una volta l’esercitazione è uno strumento che permette il monitoraggio continuo del livello di apprendimento dello studente contribuendo a dare la sensazione di abbreviare la distanza studente-docente.

Fonte: http://www.classedigitale.net/classe_digitale/documenti/le_piattaforme_e-learning.doc

 

 

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