Psicologia

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Psicologia

PER UN GLOSSARIO CRITICO
Contributo per una chiarificazione semantica
della terminologia in uso nelle discipline psicologiche,
psicopatologiche e psicoterapeutiche
A cura di G. Giacomo Giacomini
(Con la collaborazione di Dario Porcari, Flavia Andreucci, Bassiano Ferraro, Vincenzo Marino) 


In questo numero della nostra Rassegna, il glossario critico è dedicato alla voce "Io" che, come è ben noto, occupa una posizione centrale sia nella teoria come nella pratica clinica, in psicopatologia, psicoanalisi, psicoterapia, psichiatria e nell'epistemologia delle scienze psicologiche in generale.
Sarà gradita la collaborazione dei lettori a questa rubrica.

IO = En.: Ego- D.: Ich - Fr.: Moi - Es.: Yo.
(vedi anche: Io riflessivo, Sé, Riflessione, Obbiettivazione dell'Io, Alienazione dell'Io, Reintegrazione dell'Io, Soggetto, Coscienza, Inconscio, Personalità.

Come ogni altro concetto psicologico, quello di Io postula l'esplicitazione della formula epistemologica in funzione della quale si intende definirlo.
Questa regola vale in modo particolare per tutti i concetti psicologici che, come l'Io, rientrano nella sfera della soggettività, quali: Soggetto, Sé (Se stesso), Me (me stesso), coscienza e coscienza dell'Io, autocoscienza e autocoscienza di Sé, personalità, carattere, individuo e individualità, riflessione e autoriflessione, interiorità ed esperienza interiore, identità, identificazione, autoaffermazione, appropriazione, mio, proprio (proprium), ecc.
Nelle dottrine psicologiche e psicopatologiche di ispirazione empiristica o naturalistica, il concetto di Io (come quello, in generale, di soggettività) non può essere considerato autentico: esso è solo uno pseudoconcetto, in quanto l'Io, per l'empirista, è privo di un autonomo fondamento di realtà e di razionalità.
In tali dottrine, tuttavia, il termine "Io" può talora essere usato convenzionalmente per definire determinati contenuti psichici (consci e/o inconsci) o comportamentali, soggettivamente percepibili, oppure obiettivamente osservabili.
Dalle dottrine empiristiche e naturalistiche si distingue la teoria dialettica attualistica, che concepisce l'Io non come un contenuto (o una serie di contenuti) dell'esperienza psichica, ma come la forma riflessiva aprioristica in cui si iscrive qualsiasi contenuto di esperienza.
La negazione del concetto di Io nella sua autonomia reale e razionale caratterizza non solo la psicologia e la psicopatologia contemporanee, ma anche tutto lo svolgimento del pensiero occidentale.
Questa negazione riguarda tutta la sfera della soggettività ed è evidente sia sul piano dell'epistemologia generale sia dal punto di vista dell'epistemologia sistematica.
* * *
Dal punto di vista dell'epistemologia generale, si distinguono tre posizioni teoretiche, in relazione al problema dell'Io (34,35):
l'empirismo
il naturalismo
il dialettismo

1) Per l'empirismo, la realtà dell'Io (come ogni altra realtà) è fondabile solo sulla sensazione assolutamente immediata, concepita come unica e irriducibile realtà originaria.

Le possibilità di una concettualizzazione dell'Io si differenziano, nell'ambito dell'empirismo, in una posizione riduzionistica ed in una posizione integrazionistica.
Nella posizione dell'empirismo riduzionistico (o empirismo radicale), la realtà autentica e originaria si esaurisce nell'hic e nel nunc della sensazione elementare, come fatto immediato, fulmineo e puntuale: "questo" rosso, "questo" squillo, "questo" caldo, "questo" dolce, "questa" luminosità, "questo" soffice, ecc.
Per l'empirismo radicale, in quanto sensismo assoluto, la sensazione elementare, sul piano della realtà, non ha altro criterio di valutazione o di misura al di fuori di se stessa, nè pertanto postula necessariamente un suo riferimento all'Io o alla riflessione.
Ogni discriminazione tra differenti elementi sensibili così come ogni forma di associazione o classificazione delle sensazioni, "affini" o "eterogenee", sarebbe pertanto da considerarsi arbitraria e priva di fondamento reale, perché tutta la realtà, di volta in volta, si esaurirebbe, senza residui, nella contingenza delle esperienze sensibili (contingentismo assoluto).
Secondo l'empirismo radicale, il fatto che talune sensazioni elementari siano attribuite al cosiddetto "Io" mentre altre vengano abitualmente trasferite nella dimensione del "non Io" è privo di fondamento reale, perché "Io" e "non Io" sono denominazioni fittizie che non corrispondono ad alcuna entità reale (anima o sostanza materiale).
Tale distinzione tra Io e non-Io (come quelle analoghe tra soggetto e oggetto, interiorità-esteriorità, me stesso-altro, ecc.) possono spiegarsi e giustificarsi unicamente in termini pragmatistici e contingenti (di utilità, di abitudini acquisite, ecc,) ma non da un punto di vista teoretico od ontologico-metafisico.
Il carattere convenzionale, che l'empirismo radicale annette all'Io, vale peraltro anche per il cosiddetto mondo esterno e per gli "oggetti" a questo pertinenti: mentre, da un lato, l'Io non è altro che un "fascio di sensazioni" (D.Hume), dall'altro lato, gli oggetti "esterni" non hanno altra realtà al di fuori delle sensazioni elementari da cui, per varie associazioni, risultano composti.
Se pertanto l'Io in sé, prescindendo dai contenuti sensibili, è definito, dall'empirismo radicale, come una "tabula rasa", un "contenitore vuoto", un "palcoscenico", ecc., anche l'oggetto, cui vengano sottratti i contenuti sensibili che, di volta in volta, lo compongono, si dissolve in una vacua astrazione.
Per l'empirista, concetti come "Io" e come "oggetto" postulano sempre un riferimento alle sensazioni, mentre il contrario non è vero.
I concetti e le idee di qualsiasi natura (logica, psicologica, scientifica, etica, giuridica, pedagogica, estetica, ecc.), di cui si possa far uso, possono trovare, pertanto, la loro giustificazione non in ragione della loro appartenenza all'Io (o al mondo fisico, o a una realtà trascendente), ma in funzione dei problemi pratici che, di volta in volta, sono in grado di risolvere, in termini utilitaristici ed economicistici, in relazione alle contingenze sensibili.(1)
L'Io, in quanto tale, non può essere oggetto di conoscenza (nè psicologica, nè di altra natura) in quanto, a rigore, non sarebbe possibile neppure un'esperienza dell'Io, ma soltanto di quelle sensazioni che, di volta in volta, vengono attribuite ad una dimensione "interna", distinguendole da quelle considerate "esterne".
La linea di demarcazione tra le sensazioni definite "interne" e quelle definite "esterne", denominata "confine dell'Io", avrebbe pertanto un significato a sua volta empirico e l'estensione del territorio da essa delimitato dipenderebbe dalle contingenze dell'esperienza individuale: variando tali contingenze, le sensazioni "interne" potrebbero convertirsi in "esterne", e viceversa (W.James).
Non sarebbe possibile, pertanto, una psicologia come conoscenza dell'Io, ma soltanto come osservazione empirica e manipolazione tecnologica dei dati sensibili e delle operazioni che su tali dati risultano, di volta in volta, praticamente effettuabili e controllabili.
Dal punto di vista metodologico, pertanto,l'empirismo riduzionistico è orientato nel senso del monismo fisicalistico.
A tale riguardo, l'empirismo radicale riconosce una validità funzionale a quelle formule concettuali che consentono di obiettivare i dati sensibili secondo i principi della quantificazione e della matematizzazione (metodo della spiegazione causale e della logica matematica).
In tal senso, lo sviluppo della scienza come matematizzazione e manipolazione tecnologica dei dati quantificabili di sensazione, comporterebbe il programma di una progressiva desubiettivazione dell'esperienza empirica ed una sua traduzione in una dimensione oggettualistica fisicalizzata.
Rispetto ad un tale programma, che assume come unico metodo di ricerca validabile la spiegazione naturalistica, il concetto di Io risulta incompatibile e privo di qualsiasi utilità.
In effetti, per quanto anche la concettualizzazione oggettualistica sia considerata, dall'empirismo riduzionistico, priva di fondamento reale non meno di quella soggettivistica, tuttavia ad essa, a differenza di quest'ultima, è riconosciuto un significato utilitaristico e pragmatistico.
Sulle posizioni dell'empirismo radicale, che comporta la più totale soppressione dell'Io e la cui prima teorizzazione può essere attribuita a D.Hume, si collocano l'empiriocriticismo di E.Mach, il neoempirismo logico dei circoli di Vienna e di Berlino (M.Schlick, R.Carnap, H.Feigl, L.Wittgenstein e altri), la logistica simbolica di B. Russel e W.V.O.Quine, il behaviorismo di Watson.
Sul piano psicologico, nelle sue formulazioni sistematiche, l'empirismo riduzionistico, anche in relazione al tema dell'Io, adotta impostazioni di orientamento funzionalistico oppure strutturalistico.
Nella dottrina del condizionamento operante e del behaviorismo radicale di B.F.Skinner, che segue un'impostazione di tipo funzionalistico, l'Io interiore è programmaticamente "abolito".
L'Io acquista un carattere non meno fittizio secondo il punto di vista economicistico della metapsicologia di S.Freud, che si conforma al funzionalismo riduzionistico del principio dell'omeostasi.
Anche per lo psicanalista J.Lacan, che invece segue un orientamento strutturalistico, la dimensione dell'Io e della soggettività è del tutto illusoria.
Nelle posizioni dell'empirismo integrazionistico, per quanto non sia esplicitamente rifiutato, il concetto di Io si presenta sostanzialmente problematico.
Dal punto di vista sistematico, anche l'empirismo integrazionistico assume, sul tema dell'Io, un orientamento strutturalistico oppure funzionalistico.
Nella formulazione strutturalistica (fenomenologica) dell'empirismo integrazionistico, all'interiorità soggettiva viene riconosciuta una sua autenticità , in quanto l'esperienza immediata, nella sua posizione originaria (Erlebnis), viene concepita come antecedente a qualsiasi mediazione qualitativa o differenziazione quantitativa. Pertanto, l'Erlebnis originario viene considerato come comprensivo di ciò che, in un momento riflessivo successivo, sarà distinto come soggetto e come oggetto, come Io e come non-Io.
Il fatto che la dimensione della soggettività trovi un suo riconoscimento nella realtà dell'Erlebnis originario, legittima l'introduzione del metodo della comprensione (Verstehen) come forma intuitiva di conoscenza interiore, da contrapporsi al metodo della spiegazione (Erklären) come forma riflessiva intellettualistica, che astrae dall'interiorità soggettiva per ridurre l'esperienza alla pura esteriorità fisicalizzata e matematizzata.
Pertanto, dal punto di vista metodologico, l'empirismo integrazionistico si conforma al principio del dualismo empirico.
In tal modo, il concetto di Io può trovare posto nell'ambito della soggettività e della metodologia della comprensione. Tuttavia, la possibilità, per l'Io, di acquisire una propria autenticità ed una sua realtà autonoma nell'ambito di una dottrina fenomenologica, è fortemente limitata dalla teoria dell'intenzionalità, come trascendenza dell'Essere onnicomprensivo in cui si risolve ogni determinazione della soggettività.
Nella visione fenomenologico-esistenzialistica, l'autenticità dell'Io come attività originaria (K.Jaspers), sentimento del "mio", "del personale", del proprio operare pratico, può conseguirsi e dar luogo ad un reale processo di personalizzazione, soltanto in quanto sia riconosciuta la concreta realtà dell'antitesi dialettica di Io - non Io, di soggetto - oggetto.
Questa antitesi, presente nella dottrina di K.Jaspers, viene invece obliterata nella concezione ontologico-metafisica della trascendenza di M.Heidegger, che vanifica l'Io nella dimensione del non-essere e dell'alienazione.
Nell'ambito della concezione fenomenologico-esistenzialistica, la possibilità di un'autentica teoria dell'Io e della soggettività postula pertanto un'integrazione epistemologica dialettica.
Nella formulazione funzionalistica (pragmatistica) dell'empirismo integrazionistico, l'autenticazione del concetto di Io postula, a sua volta, un'integrazione dialettica della psicologia e della logica del pragmatismo.
In assenza di una tale integrazione, l'Io non può essere altro che un prodotto del processo di differenziazione dell'evoluzione naturale, quale si attua negli esseri viventi superiori. In particolare, nella prospettiva del funzionalismo evoluzionistico, l'Io viene teorizzato come una delle strutture più differenziate della funzione di adattamento, quali la conoscenza, l'intelligenza, la personalità, l'individualità, la soggettività, la riflessione, il linguaggio, la cultura, ecc.
In una tale prospettiva, l'Io può essere collegato alla coscienza della propria individualità come soggetto distinto dal mondo esterno e da altre individualità (W.James).
Questa coscienza insorgerebbe come conseguenza di nuove situazioni ambientali problematiche che il corredo istintuale dell'essere biologico sarebbe inadeguato a risolvere (J.Dewey, E.Claparéde). Gli istinti biologici, in effetti, corrisponderebbero a modelli automatizzati e stardardizzati di adattamento, predisposti solo per una gamma limitata di stereotipi ambientali esterni.
Di fronte ai problemi nuovi imposti dalla lotta per l'adattamento ambientale, si porrebbe, invece, l'esigenza di soluzioni intelligenti, che richiederebbero la formulazione di ipotesi, di sperimentazioni, di programmi e di strategie appropriate alla specifiche contingenze individuali.
In tale contesto, la coscienza dell'Io e del contrasto col mondo naturale e sociale sarebbe richiesta, in funzione dell'adattamento, in relazione al perdurare del problema di disadattamento. Tuttavia, una volta risolto il problema, l'organismo tenderebbe a tornare ad un livello automatizzato di adattamento (J.R.Angell), così che potrebbe anche estinguersi la coscienza dell'Io.
In un simile contesto, l'Io, ancora una volta, non assume il significato di un principio autonomo di interiorità soggettiva. Esso è piuttosto una struttura (o una sovrastruttura) derivata dalla funzione di adattamento dell'evoluzione naturale.
Una simile impostazione è riconoscibile nella concezione dell'Io presentata dal punto di vista "strutturale" della metapsicologia psicoanalitica freudiana.
Qui l'Io è concepito come una struttura (o, meglio, una sovrastruttura) derivata dalle esigenze funzionali di adattamento alla realtà esterna (ambiente) e interna (Es).
All'Io sono pertinenti la funzione percezione-coscienza (P-C) per l'adattamento esterno e i meccanismi di difesa ( in larga parte inconsci) per l'adattamento all'Es.
Nella psicologia psicoanalitica dell'Io, alla struttura egoica è attribuito un fondamento neurobiologico autonomo, distinto dal fondamento degli istinti ( H.Hartmann, R.M.Löwenstein, E.Kris, D.Rapaport, e altri).
Nella psicoanalisi culturalistica viene assegnata un'importanza significativa alla funzione sociale e culturale dell'Io (E.Erikson, E.Fromm, K.Horney e altri).
In una prospettiva funzionalistica sociologica, l'Io tende ad essere collegato a sentimenti involutivi di egocentrismo, particolarismo, antisocialità (volontà di potenza), in antitesi coi sentimenti positivi di altruismo e di solidarietà sociale (A.Adler).
2) Per il naturalismo scientifico (galileiano) l'Io, come per l'empirismo, non può rappresentare un autentico concetto ma, eventualmente, solo uno pseudoconcetto convenzionale.
Un suo possibile riferimento alla realtà non rinvierà tuttavia, come nel caso dell'empirismo, all'esperienza sensibile, ma alla struttura logico-ontologica del mondo naturale. Il naturalismo scientifico, infatti, può considerare autenticabile, sul piano reale e razionale, l'esperienza sensibile, solo in funzione della sua riconducibilità alla logica intellettualistica (A=A) e alle leggi naturali (conformi alla concettualizzazione matematica), da cui dipende la strutturazione dell'universo.
Pertanto, un Io che si riduca ad un semplice fascio di sensazioni resterebbe privo di qualsiasi riferimento alla realtà (naturale).
In una prospettiva naturalistica, l'Io può essere accreditato di un significato reale soltanto in quanto le sue modalità di strutturazione non risultino meramente empiriche e contingenti, ma si dimostrino corrispondenti al fondamento logico-ontologico (matematistico) della natura fisica (strutturalismo ontologico riduzionistico).
In tal senso, il naturalismo scientifico classico (galileiano) corrisponde alla più coerente formulazione del riduzionismo strutturalistico (o epistemologia matematistico-fisicalistica)
Nello strutturalismo naturalistico di J.Piaget, termini come "Io" o "soggetto" possono acquisire un senso reale soltanto in quanto trovino un riferimento nelle operazioni logiche con le quali, nella fase più compiuta del suo sviluppo, l'organismo biologico dimostra la piena conformità delle proprie strutture operative, a livello mentale-comportamentale, con la strutturazione fisico-matematica del mondo.
In tal senso, il cosiddetto soggetto epistemico di J.Piaget corrisponde, in realtà, alla più radicale desubbiettivazione dell'Io, cioè alla sua più compiuta negazione.

 

3) Nell'ambito del dialettismo, il principio dell'Io può essere realmente autenticato soltanto nella formulazione attualistica del dialettismo stesso.

In effetti, la metodologia dialettica, necessaria per la concettualizzazione dell'intrinseca riflessività dell'Io, non è ancora sufficiente, se la stessa riflessione non è, a sua volta, concepita attualisticamente, come la specifica forma logica immanente all'Io interiore, nella sua individualità soggettiva.
Nella dialettica hegeliana, l'essere reale si costituisce riflessivamente come soggetto assoluto, nella relazione antitetica e complementare di soggetto-oggetto, ma tale riflessione dialettica trascende l'Io individuale.
L'Io individuale, pertanto, non si costituisce autonomamente, per quanto concerne la sua realtà e razionalità, ma dipende da una intenzionalità riflessiva che lo trascende e di cui è semplice strumento. In tal modo, a sua volta, tale intenzionalità riflessiva, astratta dall'interiorità dell'Io e dalla sua dialettica immanente, assume una connotazione ontologico-metafisica che ne oblitera l'autenticità.
La necessità di concepire l'Io come originaria riflessività dell'interiorità soggettiva è il tema fondamentale della dialettica attualistica (G.Gentile). In funzione della sua intrinseca riflessività, l'Io si costituisce come soggetto che si aliena nella dimensione antitetica dell'oggettualità, in funzione di una più compiuta e differenziata realizzazione di Sé.
In tal senso, l'intenzionalità fondamentale dell'Io, come costituzione di Sé, si attua dialetticamente, come alienazione e come reintegrazione del proprio essere soggettivo, che in tal modo si differenzia e si realizza storicamente, in quanto personalità.
Pertanto, nella dialettica attualistica, l'Io, come soggetto dialettico, si identifica concretamente con l'oggetto della propria conoscenza e del proprio volere, in quanto processo d'autobiettivazione di Sé in cui si realizza il proprio essere, come personalità individuata e differenziata.
In questa prospettiva attualistica, la teoria dell'essere personologico, in quanto Io soggettivo, comporta una metodologia comprensiva di ordine dialettico, conforme alla forma logica riflessiva che l'Io individuale concretamente sperimenta nella propria interiorità, nella sua relazione col Mondo, con l'Alterità e con Sé medesimo.
In tal senso, la logica dialettica della comprensione, pertinente all'esperienza dell'Io, si contrappone alla logica dell'identità e della spiegazione, pertinente alla dimensione dell'oggettualità naturale.
La teoria dell'Io riflessivo e della sua logica dialettica è scarsamente rappresentata nella psicologia contemporanea.
In psicoanalisi, l'esigenza dell'Io riflessivo è tuttavia in qualche modo avvertita già nella dottrina freudiana, sia a livello teoretico ( teoria della scissione e della funzione sintetica dell'Io, teoria dell'Inconscio come Altro interiore, ecc.) sia sul piano della prassi (dialogica dell'analisi terapeutica).
In modo più esplicito l'esigenza della dialettica dell'Io come spontaneità riflessiva si presenta nella teoria della funzione multipla di R.Waelder oltre che nella concezione del transfert di R.Sterba e di O.Fenichel (teoria dell'Io che osserva e che è osservato da se stesso) e nell'analisi del carattere di W.Reich.
Con lo sviluppo delle psicologie psicoanalitiche del Sé (H.Kohut, R.Fairbairn, E.Jacobson, M.Mahler, O.Kernberg e altri) e dell'intersoggettività (R.D.Stolorow e altri) diviene indifferibile un'integrazione dialettica attualistica per una chiarificazione dell'epistemologia e della prassi psicoanalitiche in relazione al problema dell'Io riflessivo.
* * *
Per un ulteriore approfondimento del concetto di Io si rende necessario il suo inquadramento dal punto di vista dell'epistemologia sistematica. In questa prospettiva è d'obbligo il riferimento alla Tavola Epistemologica Universale (TEU) (1).
Nell'ambito del suo inquadramento categoriale nella TEU, l'autenticazione del concetto di Io (così come di ogni altra determinazione della soggettività) può aver luogo soltanto in funzione della categoria 2C, che corrisponde alla dialettica attualistica.
Risulta evidente, infatti, in tale inquadramento, come non sia possibile pervenire ad una coerente concettualizzazione dell'Io nell'ambito del riduzionismo (colonna 1) e delle sue categorie (1A, 1B, 1C), che escludono a priori ogni spontaneità riflessiva del soggetto interiore. A questo riguardo, le dialettiche ontologizzanti (1C) dell'hegelismo e del marxismo non rappresentano un'eccezione.
Per quanto concerne le categorie integrazionistiche dello strutturalismo e del funzionalismo (2A e 2B), la loro idoneità alla formulazione di una coerente concettualizzazione dell'Io sarà subordinata ad una loro integrazione col punto di vista dialettico attualistico.
In assenza di una simile integrazione, tali categorie risulteranno viziate da presupposti empiristici, naturalistici e ontologico-metafisici, che renderanno problematica la concettualizzazione dell'Io, del soggetto e della personalità.
In effetti, il principio dell'essere reale, nelle suddette categorie (1A, 1B, 1C e 2A, 2B) non è attribuito all'Io, come soggetto interiore, ma al non-Io come oggetto esteriore, sia questo concepito come sensazione pura (teoria dell'empirismo radicale) oppure come sostanza (materiale e/o spirituale).
Nello sviluppo storico del pensiero occidentale (vedi Tav. II) la posizione dell'Io, come soggetto individuale, resta confinata nella dimensione del non-essere: l'Io è una "tabula rasa" o un "contenitore vuoto", in cui si iscrivono o si immettono le impressioni sensibili; l'Io è uno schermo su cui si riflettono (o, meglio, si "rispecchiano") nella percezione, le immagini delle cose o, nell'intuizione,le idee trascendenti; l'Io è il sentimento fittizio di una individualità in realtà inesistente, perchè appartiene ad un'intenzionalità che lo trascende e di cui è semplice strumento (sia essa concepita come Natura, o Spirito del Mondo, o Materia in movimento, o Provvidenza Divina, ecc.).
In questa prospettiva, che può essere definita contenutistica, l'Io non possiede dunque, immanente in sé, il principio dell'essere reale, ma può soltanto aspirare a conseguire una partecipazione all'essere attraverso un'assunzione limitata e parziale dei suoi contenuti.
I contenuti dell'essere potranno essere attribuiti a ordini differenti di realtà (naturale e/o spirituale, sensibile e/o ideale, emozionale e/o concettuale, istintuale e/o volontaria, ecc.) ma, in ogni caso, non saranno da concepirsi come originati dall'Io, bensì come "vissuti", "agiti", "percepiti", "rispecchiati", nell'ambito di un'esperienza soggettiva passiva, in sé priva di spontaneità.
In una simile teoria contenutistica dell'esperienza psichica, l'Io non è concepibile come una realtà autonoma, bensì come un complesso più o meno contingente (variabile da individuo a individuo, ma presente in ogni individuo) di contenuti psichici, che vengono interiorizzati (e attribuiti all'Io individuale) tracciando una linea di separazione (confine dell'Io) rispetto a tutti gli altri contenuti attribuiti, invece, al Mondo esterno.
Rappresentanti tipici di questa concezione sono, nella psicologia moderna, il funzionalista W.James e lo psicanalista P.Federn.
La concezione contenutistica dell'esperienza psichica che, nella cultura occidentale, risale alle prime formulazioni dello strutturalismo (da parte di Platone) e del funzionalismo ( ad opera di Aristotele) conduce alla negazione dell'Io come realtà autonoma.
Il superamento della visione contenutistica con l'introduzione di una nuova prospettiva formalistica dell'Io, viene inaugurato dal principio del cogito ergo sum (Campanella e Descartes).
Questo principio comporta l'identificazione dell'essere dell'Io con lo stesso atto riflessivo per il quale l'Io problematizza se stesso. Nessun contenuto psichico, comunque concepito, si sottrae alla forma problematica dell'Io riflessivo.
Attraverso l'atto riflessivo per il quale l'Io problematizza i suoi contenuti, alienandoli e reintegrandoli in sé, l'Io problematizza e reintegra se stesso, dando corso allo sviluppo della propria personalità.
Pertanto non è possibile, concretamente, concepire l'Io senza una teoria della personalità come autoriflessione e costituzione del proprio Sé, come sentimento di Sé e volontà di realizzazione di Sé.
La teoria dell'Io riflessivo come essere reale non può perciò limitarsi ad una concezione puramente noetica e intellettualistica della forma del cogito, così come avviene in Cartesio e, successivamente, anche in Kant, con la forma categoriale dell'"Io penso".
Fichte e, dopo di lui, Hegel, sottolineano la necessità dell'integrazione della funzione riflessiva nella forma categoriale dell'"Io penso".
L'"Io penso", contrariamente a quanto supposto da Kant, trova la sua compiuta autenticazione soltanto in quanto sia, così come teorizzato da Hegel, soggettività riflessiva, che realizza dialetticamente il proprio essere, nell'alienazione di sé e nella reintegrazione di sé.
Questa soggettività riflessiva, tuttavia, non può, a sua volta, essere ontologizzata e concepita come una realtà trascendente rispetto all'Io individuale ed alla sua interiorità: al contrario, è la forma dialettica attraverso la quale l'Io interiore si individualizza e si costituisce praticamente e storicamente come personalità (B.Spaventa e G.Gentile).
La dialettica dell'Io assume un significato autenticamente formale in quanto si costituisce attualisticamente nell'interiorità dell'essere individuale, nella pienezza delle sue determinazioni riflessive che includono la conoscenza di sé, il sentimento di sé, la volontà di autoaffermazione.
In una prospettiva dialettica attualistica, infatti, la motivazione fondamentale dell'Io, in tutte le sue determinazioni, è rappresentata dal proprio stesso essere, in quanto Sé: attraverso la conoscenza dell'oggetto, l'Io intende conoscere Se stesso; attraverso il sentimento dell'oggettualità, l'Io realizza il sentimento di Sé e della sua soggettività; attraverso la volizione e il possesso dell'oggetto, l'Io intende conseguire l'integrazione di Sé, la piena attuazione del proprio essere, in quanto personalità.
Nella concezione dialettica attualistica le varie determinazioni dell'oggettualità, quali il Mondo, la Corporeità, le Cose, l'Altro, la Trascendenza, rappresentano sempre e comunque momenti dell'alienazione e della reintegrazione dell'esperienza dell'Io riflessivo, che ha in sé il principio ed il fine del proprio essere.
Sul piano noetico e gnoseologico, l'Io si attua come attività giudicativa che costituisce il proprio oggetto di conoscenza attraverso le modalità dialettiche dell'ipotesi, della problematizzazione empirica (esperimento) e dell'assertorietà (realtà comprovata metodicamente).
Sul piano del sentimento, l'Io realizza il proprio essere come sicurezza e valorizzazione di sé, quale si attua nella dialettica dei sentimenti antitetici e complementari di piacere-dolore, gioia-angoscia, sicurezza-insicurezza, autonomia-dipendenza, esaltazione-depressione, fede-disperazione, onnipotenza-impotenza, merito-colpa, autostima-autodeprezzamento, orgoglio-vergogna, socialità-egocentrismo, immanenza-trascendenza, ecc.
Sul piano della volontà, l'Io afferma Se stesso come Soggetto che obbiettiva Se stesso storicamente in quanto personalità, dove i diversi momenti della propria autobbiettivazione rappresentano dialetticamente le modalità concrete di autodeterminazione dell'Io e, nel contempo, il limite intrinseco del proprio essere, che l'Io aspira a superare per conseguire una formula sempre più integrata e comprensiva di determinazione del proprio essere personologico.
Nella posizione epistemologica della dialettica attualistica, la teoria della coscienza e della conoscenza di Sé, la teoria del sentimento di Sé e la teoria della personalità sono parti integranti della teoria dell'Io.
NOTE
(1) E’ molto esplicita, in proposito, la posizione di W.V.O. Quine (1951):
“Come empirista, io continuo a pensare che gli schemi concettuali della scienza non siano che uno strumento, in ultima analisi, per prevedere l’esperienza futura alla luce dell’esperienza passata. Gli oggetti fisici sono introdotti concettualmente nella situazione come intermediari convenienti: non per definizione in termini di esperienza ma semplicemente come assunti irriducibili, paragonabili epistemologicamente agli dei di Omero. Per mio conto, come fisico laico, credo negli oggetti fisici e non negli dei di Omero: e considero un errore scientifico credere altrimenti. Ma quanto a fondamento gnoseologico gli oggetti fisici e gli dei di Omero differiscono solo nel grado, e non nel tipo. Entrambe le specie di entità entrano nella nostra concezione solo come assunti culturali. Il mito degli oggetti fisici è epistemologicamente superiore a tutti, in quanto si è dimostrato più efficace degli altri miti come espediente per erigere una struttura di cui far uso nel flusso dell’esperienza. L’assunzione non si ferma agli oggetti fisici macroscopici. Gli oggetti a livello atomico sono assunti per far si che le leggi degli oggetti macroscopici e, in ultima analisi, le leggi dell’esperienza, diventino più semplici e profittevoli; e non dobbiamo aspettarci o richiedere definizioni complete delle entità atomiche e subatomiche in termini di quelle macroscopiche, più di quanto non pretendiamo dalle definizioni degli oggetti macroscopici in termini di dati sensoriali. La scienza è una continuazione del senso comune, e ne continua l’esperienza d’indurre l’ontologia per semplificare la teoria.
Gli oggetti fisici, piccoli e grandi, non sono gli unici assunti. Le forze sono un altro esempio; infatti, oggigiorno si sente dire che la linea di democrazia tra energia e materia è antiquata.
Inoltre, le entità astratte che formano la sostanza della matematica – in ultima analisi, le classi, le classi di classi, e così via – sono un latro assunto da intendersi nello stesso senso. Epistemologicamente questi sono miti che si pongono allo stesso livello degli oggetti fisici, e degli dei, né migliori, né peggiori; differenti solo per il grado con cui facilitano i nostri rapporti con le esperienze sensoriali.

Fonte: http://www.istpsico.it/wp-content/uploads/2007/12/per-un-glossario-critico.doc

 

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Codice materno e paterno Codice paterno Competenza emotiva Comunicazione e il linguaggio del corpo Consonanza emotiva nella clown-terapia Depressione post-partum Definizione e caratteristiche del bullismo Disordini Mentali nella Malattia di Parkinson Disturbo ossessivo compulsivo Educazione affettivo relazionale Emozioni Emozioni a cosa "servono" Emozioni che proviamo Emozioni classificazione Emozioni cosa sono Emozioni del terapista Emozioni e adolescenza Emozioni e autoipnosi Emozioni e bisogni Emozioni e linguaggio Emozioni e sentimenti Emozioni e sentimenti elenco Emozioni la felicità Emozioni la paura Emozioni la rabbia Emozioni, motivazione e personalità Emozioni positive Emozioni quando ci aiutano Emozioni teorie Favole Gestione delle emozioni Identità in psicologia Intelligenza emotiva Lineamenti di psicologia generale Nonni genitori e figli Paradigma psicoanalitico Parenting competenze genitoriali Passaggio da noi coppia a noi genitori Pratica sportiva e effetti psicologici Psicologia cenni generali Psicologia dell’inconscio Psicologia dello sviluppo Psicologia per il benessere Psicologia sistemico-relazionale Psicologia storia Psiconevrosi d’ansia Quoziente emotivo Relazione genitori figli Sabine Spielrein biografia Scala valutazione HoNOS Somatizzazione del disagio Stili educativi genitoriali Stress ansia e depressione Stress lavorativo Sviluppo cognitivo Sviluppo cognitivo teoria T.C.I. Temperament and Character Inventory temperamento e carattere Psicologia abituazione Psicologia acetilcolina (ach) Psicologia acuità visiva Psicologia adattamenti Psicologia adattamento al buio Psicologia adattamento sensoriale Psicologia afasia Psicologia affidabilità intergiudici Psicologia affidabilità test-retest Psicologia affidabilità Psicologia agnosia visiva Psicologia algoritmi Psicologia alleli Psicologia amigdala Psicologia amnesia anterograda Psicologia amnesia infantile Psicologia amnesia retrograda Psicologia ampiezza Psicologia analisi dei sotto-obiettivi Psicologia analisi mezzi-fini Psicologia anoressia nervosa Psicologia antigeni Psicologia apnea notturna Psicologia appagamento dei desideri Psicologia apprendimento latente Psicologia apprendimento osservazionale Psicologia apprendimento Psicologia archiviazione Psicologia area di broca Psicologia area di wernicke Psicologia assone Psicologia assortimento casuale Psicologia attenzione divisa Psicologia attenzione focalizzata Psicologia attenzione selettiva Psicologia attenzione Psicologia autoefficacia Psicologia automatismo Psicologia autorealizzazione Psicologia avversione condizionata al gusto Psicologia bastoncelli Psicologia benessere soggettivo Psicologia bilinguismo Psicologia bisogno di realizzazione Psicologia blocco Psicologia bulbo olfattivo Psicologia bulimia nervosa Psicologia campione rappresentativo Psicologia campione Psicologia carattere dominante Psicologia carattere recessivo Psicologia caratteristiche del compito richiesto Psicologia cellula gliale Psicologia cellule staminali neuronali Psicologia cerebrum o cervello Psicologia cervelletto Psicologia cervello emotivo Psicologia cervello sociale Psicologia chunking Psicologia ciclo di risposta sessuale plateau Psicologia cinestesia Psicologia clima motivazionale Psicologia coclea Psicologia codici di memoria Psicologia codifica Psicologia codone Psicologia coefficiente di correlazione Psicologia coefficiente di ereditabilità Psicologia coerenza interna Psicologia cognizioni Psicologia colecistochinina (cck) Psicologia componenti della performance Psicologia componenti di acquisizione delle conoscenze Psicologia comportamenti espressivi Psicologia comportamenti strumentali Psicologia comportamentismo cognitivo Psicologia comportamentismo Psicologia concatenazione (o rimodellamento per sequenze successive) Psicologia concetti Psicologia concordanza Psicologia condizionamento classico Psicologia condizionamento di fuga Psicologia condizionamento evitante Psicologia condizionamento operante Psicologia conflitto approccio-approccio Psicologia conflitto approccio-evitamento Psicologia conflitto evitamento-evitamento Psicologia confronto sociale Psicologia confronto verso il basso Psicologia confronto verso l’alto Psicologia confusione tra le fonti Psicologia confusione tra variabili Psicologia coni Psicologia consenso informato Psicologia consolidamento dei ricordi Psicologia consolidamento della memoria Psicologia controbilanciamento Psicologia controllo dello stimolo Psicologia convergenza Psicologia corpo calloso Psicologia correlazione negativa Psicologia correlazione positiva Psicologia corteccia anteriore del cingolo (acc) Psicologia corteccia associativa Psicologia corteccia cerebrale Psicologia corteccia motoria Psicologia corteccia orbitofrontale (ofc) Psicologia corteccia prefrontale Psicologia corteccia somatosensoriale Psicologia coscienza Psicologia costanze percettive Psicologia costo della risposta punizione negativa punizione tramite rimozione Psicologia costruttivismo sociale Psicologia creatività Psicologia cristallino Psicologia criterio di decisione Psicologia cromosoma Psicologia cultura collettivista Psicologia cultura evocata Psicologia cultura individualistica Psicologia cultura Psicologia decibel (db) Psicologia definizione delle procedure Psicologia demenza Psicologia dendriti Psicologia deviazione standard Psicologia discorso Psicologia discriminazione operante Psicologia discriminazione Psicologia disfunzioni sessuali Psicologia dislocazione Psicologia disparità binoculare Psicologia dispositivo di acquisizione linguistica (lad) Psicologia distorsione da credenza Psicologia distorsione della conferma Psicologia distribuzione normale Psicologia disturbo affettivo stagionale (sad) Psicologia disturbo comportamentale del sonno rem (rbd) Psicologia dualismo mente-corpo Psicologia eccessiva sicurezza Psicologia effetto delle aspettative dello sperimentatore Psicologia effetto di disinformazione Psicologia effetto di posizione seriale Psicologia effetto placebo Psicologia elaborazione alto-basso (o top-down) Psicologia elaborazione alto-basso (o top-down) Psicologia elaborazione automatica (inconscia o implicita) Psicologia elaborazione bottom-up Psicologia elaborazione controllata (conscia o esplicita) Psicologia elaborazione top-down Psicologia elettroencefalografo (eeg) Psicologia emozione Psicologia empirismo Psicologia epigenetica Psicologia esperimento Psicologia estinzione operante Psicologia estinzione Psicologia euristica della disponibilità Psicologia euristica della rappresentatività Psicologia euristica Psicologia evoluzione Psicologia fattore g Psicologia fenotipo Psicologia feromoni Psicologia fissità funzionale Psicologia fonema Psicologia fonti d’archivio Psicologia formazione reticolare Psicologia fotopigmenti Psicologia fovea Psicologia framing Psicologia frenologia Psicologia frequenza Psicologia funzionalismo Psicologia generalizzazione dello stimolo Psicologia generalizzazione operante Psicologia generativismo Psicologia genetica comportamentale Psicologia genetica del comportamento Psicologia gene Psicologia genotipo Psicologia ghiandole surrenali Psicologia glucosio Psicologia grafico a dispersione Psicologia grammatica Psicologia gruppo di controllo Psicologia gruppo sperimentale Psicologia guaina mielinica Psicologia gusto Psicologia hertz (hz) Psicologia illusioni Psicologia immagine mentale Psicologia incentivi o ricompense Psicologia incubazione Psicologia indizio per il recupero Psicologia influenza evocativa Psicologia inibizione latente Psicologia insonnia Psicologia insula Psicologia intelligenza cristallizzata (gc) Psicologia intelligenza Psicologia interazione Psicologia interferenza proattiva Psicologia interferenza retroattiva Psicologia interneuroni Psicologia intervallo Psicologia intuito Psicologia ipnosi Psicologia ipotalamo Psicologia ipotesi del feedback facciale Psicologia ipotesi del relativismo linguistico Psicologia ipotesi Psicologia ippocampo Psicologia istinto Psicologia lateralizzazione Psicologia legge del tutto o nulla Psicologia legge dell’effetto Psicologia legge di weber jnd Psicologia leggi di percezione organizzata della gestalt Psicologia leptina Psicologia linguaggio Psicologia lingua Psicologia livelli di elaborazione Psicologia localizzazionismo Psicologia mappa cognitiva Psicologia marcatore somatico Psicologia meccanismi biologici Psicologia meccanismi di difesa Psicologia mediana Psicologia media Psicologia melatonina Psicologia membrana basilare Psicologia memoria a breve termine Psicologia memoria a lungo termine Psicologia memoria di lavoro Psicologia memoria dichiarativa Psicologia memoria episodica Psicologia memoria procedurale (non-dichiarativa) Psicologia memoria prospettica Psicologia memoria semantica Psicologia memoria sensoriale Psicologia memoria Psicologia mesencefalo Psicologia meta-analisi Psicologia metabolismo Psicologia metacomponenti Psicologia metodo dei loci Psicologia metodo del sondaggio Psicologia midollo allungato Psicologia minaccia dello stereotipo Psicologia mnemonista (o memorista) Psicologia moda Psicologia modelli del problem solving onirico Psicologia modelli delle reti neuronali (connessionisti) Psicologia modelli di elaborazione parallela distribuita (pdp) Psicologia modelli di network (o connessioni) neuronali Psicologia modelli evolutivi/circadiani del sonno Psicologia modello del recupero Psicologia monismo Psicologia morbo di alzheimer (ad) Psicologia morfema Psicologia motivazione Psicologia motivazioni estrinseche Psicologia motivazioni intrinseche Psicologia movimento stroboscopico Psicologia mutazioni Psicologia narcolessia Psicologia nausea e vomito anticipatori Psicologia nervo ottico Psicologia neurogenesi Psicologia neuromodulatori Psicologia neuroni motori Psicologia neuroni sensoriali Psicologia neuroni Psicologia neuroscienze cognitive Psicologia neuroscienze comportamentali Psicologia neurotrasmettitori (nt) Psicologia neurotrasmettitori Psicologia norme Psicologia nuclei soprachiasmatici (scn) Psicologia nucleo paraventricolare Psicologia nucleus accumbens Psicologia obiettivi di approccio basati sulla padronanza Psicologia obiettivi di approccio basati sull’ego Psicologia obiettivi di evitamento basati sulla padronanza Psicologia obiettivi di evitamento basati sull’ego Psicologia olfatto Psicologia omeostasi milieu interieur Psicologia omeostasi Psicologia onde alfa Psicologia onde beta Psicologia onde delta Psicologia organo del corti Psicologia orientamento alla padronanza Psicologia orientamento all’ego Psicologia orientamento sessuale Psicologia ormoni Psicologia osservazione naturalistica Psicologia papille gustative Psicologia pensiero divergente Psicologia pensiero motorio Psicologia pensiero per immagini Psicologia pensiero proposizionale Psicologia percezione Psicologia periodi critici Psicologia periodo refrattario assoluto Psicologia personalità incline alla fantasia Psicologia placebo Psicologia plasticità neuronale Psicologia pluralismo strategico Psicologia ponte Psicologia popolazione Psicologia potenziale di azione (pda) Psicologia potenziale di riposo Psicologia potenziali graduati Psicologia potenziamento a lungo termine (ltp) Psicologia pragmatica Psicologia predisposizione Psicologia priming Psicologia principio di specificità della codifica Psicologia principio edonico (o di piacere) Psicologia procedura in doppio cieco Psicologia procedura knock-in Psicologia procedura knock-out Psicologia procedura non intrusiva Psicologia proposizioni Psicologia propriocezione cinestesia Psicologia prosencefalo Psicologia prospettiva biologica Psicologia prospettiva cognitiva Psicologia prospettiva comportamentale Psicologia prospettiva psicodinamica Psicologia prospettiva socioculturale Psicologia prospettiva umanistica (o umanismo) Psicologia protesi sensoriali Psicologia prototipi Psicologia psicanalisi Psicologia psicofisica Psicologia psicolinguistica Psicologia psicologia cognitiva Psicologia psicologia della gestalt Psicologia psicologia evolutiva Psicologia psicologia interculturale Psicologia psicologia positiva Psicologia psicologia Psicologia psicometria Psicologia pulsioni Psicologia punizione positiva (o punizione applicativa) Psicologia punizione Psicologia quoziente intellettivo (qi) Psicologia ragionamento deduttivo Psicologia ragionamento induttivo Psicologia range di reazione Psicologia rappresentazione percettiva Psicologia rappresentazioni mentali Psicologia recettori postsinaptici Psicologia recupero Psicologia relazioni figura-sfondo Psicologia replicabilità Psicologia rete associativa Psicologia retina Psicologia ri-captazione Psicologia ricerca applicata Psicologia ricerca descrittiva Psicologia ricerca di base Psicologia ricordi autobiografici Psicologia ricordi fotografici Psicologia ricordo congruente con l’umore Psicologia ricordo dipendente dal contesto Psicologia ricordo dipendente dallo stato psicologico Psicologia ricordo esplicito Psicologia ricordo implicito Psicologia ricordo sulla punta della lingua (tot) Psicologia rilevanza adattiva Psicologia rimodellamento (o modellamento per approssimazioni successive) Psicologia rimozione Psicologia rinforzi primari Psicologia rinforzi secondari (condizionati) Psicologia rinforzo continuo Psicologia rinforzo negativo Psicologia rinforzo parziale (intermittente) Psicologia rinforzo positivo Psicologia rinforzo Psicologia ripetizione continuativa Psicologia ripetizione elaborativa Psicologia ripetizione manutentiva Psicologia ripresa spontanea Psicologia risonanza magnetica funzionale (rmf) Psicologia risonanza magnetica nucleare (rmn) Psicologia risposta automatica Psicologia risposta condizionata (rc) Psicologia risposta incondizionata (ri) Psicologia risposte emotive fondamentali Psicologia ritmi circadiani Psicologia rivelatori di caratteristiche Psicologia romboencefalo Psicologia saggezza Psicologia scale di sensibilità all’ipnosi Psicologia schema Psicologia schemi di risoluzione dei problemi Psicologia script Psicologia segmentazione del parlato Psicologia selezione naturale Psicologia semantica Psicologia sensazione Psicologia sensibilizzazione Psicologia set mentale Psicologia set percettivo Psicologia set point Psicologia significatività statistica Psicologia sinestesia Psicologia sintassi Psicologia sistema di attivazione comportamentale (bas) Psicologia sistema di inibizione comportamentale (bis) Psicologia sistema di supporto all’acquisizione delle competenze linguistiche (lass) Psicologia sistema endocrino Psicologia sistema limbico Psicologia sistema nervoso autonomo Psicologia sistema nervoso centrale (snc) Psicologia sistema nervoso parasimpatico Psicologia sistema nervoso periferico Psicologia sistema nervoso simpatico Psicologia sistema nervoso somatico Psicologia sistema vestibolare Psicologia skinner box Psicologia socializzazione Psicologia soglia assoluta Psicologia soglia differenziale Psicologia solco temporale superiore Psicologia sonno a onde lente Psicologia sonno rem (o “r”) Psicologia sordità di conduzione (o perdita dell’udito conduttiva) Psicologia sordità neurale (o perdita dell’udito sensorineurale) Psicologia spazio sinaptico Psicologia specificità funzionale Psicologia spettroscopia a raggi semi infrarossi (nir) Psicologia standardizzazione Psicologia statistica descrittiva Psicologia statistica inferenziale Psicologia stimolazione magnetica transcranica (tms) Psicologia stimoli elicitanti Psicologia stimolo condizionato (sc) Psicologia stimolo discriminatorio Psicologia stimolo incondizionato (si) Psicologia struttura profonda Psicologia struttura superficiale Psicologia strutturalismo Psicologia studi sui gemelli Psicologia studio di adozione Psicologia studio di caso Psicologia studio di correlazione Psicologia supporto mnemonico Psicologia talamo Psicologia tassi di concordanza Psicologia teoria a tre strati delle abilità cognitive Psicologia teoria aspettativa-valore Psicologia teoria bifattoriale dell’apprendimento delle condotte di evitamento Psicologia teoria dei doppi processi Psicologia teoria dei processi opponenti di hering Psicologia teoria del conseguimento degli obiettivi 2 x 2 Psicologia teoria del conseguimento dell’obiettivo Psicologia teoria del deterioramento Psicologia teoria della detezione del segnale Psicologia teoria della doppia codifica Psicologia teoria della periodicità di percezione dell’altezza del suono Psicologia teoria della struttura sociale Psicologia teoria dell’attivazione-sintesi Psicologia teoria dell’auto-determinazione Psicologia teoria di cannon-bard Psicologia teoria di james-lange Psicologia teoria di rescorla-wagner Psicologia teoria evoluzionistica della personalità Psicologia teoria posizionale di percezione dell’altezza del suono Psicologia teoria socio-cognitiva (o teoria dell’apprendimento sociale) Psicologia teoria triarchica dell’intelligenza Psicologia teoria tricromatica di young-helmholtz Psicologia teoria Psicologia teorie attenzionali del condizionamento classico Psicologia teorie cognitive sociali Psicologia teorie cognitive Psicologia teorie dei processi cognitivi onirici Psicologia teorie della dissociazione Psicologia teorie relative all’oggetto Psicologia terapia di avversione Psicologia terapie di esposizione Psicologia terrori notturni Psicologia test attitudinale Psicologia test di livello Psicologia test psicologico Psicologia tomografia a emissione di positroni (pet) Psicologia tomografia assiale computerizzata (tac) Psicologia trasduzione Psicologia trasmissione poligenica Psicologia tronco encefalico Psicologia validità del contenuto Psicologia validità del costrutto Psicologia validità esterna Psicologia validità interna Psicologia validità riferita al criterio Psicologia validità Psicologia valutazioni cognitive Psicologia variabile dipendente Psicologia variabile indipendente Psicologia variabile Psicologia vescicole sinaptiche Psicologia visione cieca

 

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Psicologia

Storia della psicologia - Riassunti

WUNDT: 2^ metà dell'800. Fondatore della psicologia.
WOLFF: divise la metafisica in 4 parti (ontologia, cosmologia, teologia, psicologia). Opera distinzione tra psicologia empirica (fatti fondati sull'esperienza) e psicologia razionale (essenza dell'anima).

Il termine psicologia verrà poi utilizzato per designare una disciplina autonoma rispetto alla filosofia.
L'uomo come oggetto di studio scientifico è alla base delle scienze umane. Per molti secoli tale prerequisito è venuto a mancare. Il pensiero ha escluso l'uomo come oggetto d'indagine.
La scienza cinese pone nel cuore lo spirito vitale ma attribuisce localizzazioni psicologiche in altri organi. Il pensiero ebraico fa derivare dal cuore il pensiero e l'azione.

SMITH: ha scritto informazioni sul rapporto tra danni celebrali e disturbi periferici.
PITAGORA: 3 facoltà psichiche -> intelligenza, passione, ragione.
IPPOCRATE: fonda una scienza dell'uomo in cui confluiscono osservazioni sociologiche, psicologiche e fisiologiche. Dottrina caratterologica: ritiene vi siano 4 umori corrispondenti a 4 tipi di temperamento diversi (sanguigno, flemmatico, collerico e melanconico). Afferma che il cervello è l'organo più importante del corpo e gli organi di senso agiscono in sua dipendenza. Sede dell'intelligenza è il ventricolo sx del cuore.
ARISTOTELE: 1° testo di psicologia. Cervello -> potere di raffreddamento sul cuore.

PUNTI IN COMUNE TRA ARISTOTELE E PITAGORA:concez. Dell'uomo come parte della natura e della relativa possibilità di studio.

DAL MEDIOEVO AL RINASCIMENTO
La filosofia greca aveva posto tutte le premesse affinchè le scienze dell'uomo potessero progredire. Plinio poneva il cuore come sede della mente che veniva portata al cervello per mezzo delle arterie.
PENSIERO MEDIOEVALE: è lontano dallo studio dell'uomo che non veniva visto come parte del mondo naturale. Esistenza del mondo dell'alchimia e dei maghi -> la ricerca è però impregnata di spirito magico.
PENSIERO RINASCIMENTALE: con il rinascimento inizia la ricostituzione della scienza dell'uomo. Magia bianca, nera e conseguente affiancamento di quella naturale -> non esistenza del sovrannaturale ma presenza di forze prodigiose in natura. Concezione deterministica. Importanza dell'astrologia -> moti degli astri esercitano potere sugli eventi del mondo.
CARTESIO E IL DUALISMO CARTESIANO: condizioni che portano alla fondazione delle scienze umane. 600-> abbattimento barriere che il cristianesimo aveva posto allo studio dell'uomo. Cartesio distingue la Res Extensa dalla Res Cogitans. Anima pensante e corpo come una macchina.
dualismo” -> il corpo ha una estensione dello spirito e interagisce con la ghiandola pineale. Corpo come meccanismo perfetto -> ricerche sul pensiero incontrano ancora ostacoli del potere religioso. Indipendenza tra corpo e mente.
Dottrina idee innate”->3 tipi di idee -> derivanti dai sensi, dalla memoria o dall'immaginazione (legame tra mente e realtà), idee costruite direttamente dalla mente (come i sogni) e infine idee innate a cui l'uomo deve accedere attraverso l'osservazione e l'esprerienza.
Concezione del mondo costituito da apparenze”-> persistono comunque idee indubitabili.

 

  • Studio dell'uomo come meccanismo -> passaggio da un indagine sull'essenza della mente ad una sui processi indipendentemente dalla sostanza che la compone.
  • Passaggio della concezione dell'uomo come macchina ad animale (primo passo compiuto dagli empiristi mentre il secondo è stato compiuto in Francia con Lamettrie, Caudillac e Buffon)

 

DAGLI EMPIRISTI AGLI ASSOCIAZIONISTI
Il filone che prende origine da Cartesio è razionalista. Si contrappone all'empirismo i cui principali rappresentanti furono Locke, Berley e Hume. Avversione ad ogni forma di idee innate nell'affermazione della derivazione di ogni conoscenza dall'esperienza -> è la distinzione tra razionalisti ed empiristi. La discussione sul problema delle idee innate parte dalla definizione di “idea”.

Hume affermava che le idee innate erano legate alla costituzione originale della mente umana. Se per idee si intendono i pensieri non esiste alcune che sia in grado di non esser fatto risalire a qualcuno di precedentemente sentito. L'intelletto umano è determinato da fattori ambientali quindi la mente in origine era una tabula rasa.
“Intelletto”-> tale termine verrà utilizzato da Locke riferendosi ad una facoltà e non ad una sostanza (veniva bandita la metafisica).
Gli empiristi non negavano l'esistenza dell'anima ma ne negavano un indagine metafisica distinguendo i “prodotti” dell'uomo in “processi” ed “effetti”. Tale distinzione portò alla nascita di una psicologia scientifica (problema dell'essenza).
Apertura 2 vie di indagine:

  • quella dei processi che si svolgono nell'intelletto
  • quella relativa allo studio dei rapporti tra mente e corpo.

HUME -> Associazioni -> processi fondamentali che regolano l'intelletto. I principi dell'associazione formulati da Aristotele vennero approfonditi da Hume -> tra le idee si stabilivano dei legami segreti che portavano ad una rapida formulazione delle idee. Distingueva idee per somiglianza, contiguità e causazione. Tale principio introdusse il metodo dell'introspezione.
HARTLEY -> spiega come avvengono fisiologicamente le associazioni -> teoria delle “vibraziuncole”  che gli oggetti esterni provocano sugli organi di senso del sistema nervoso.
ASSOCIAZIONISMO

STUART MILL: principio associazione sincrona (oggetto costituito da una somma di sensazioni costituenti un percetto).
JAMES MILL: teoria della chimica mentale -> nel costruire le idee complesse, le idee semplici si comportano come gli elementi della chimica quando si uniscono tra loro.
BAIN -> ammetteva l'esistenza di fattori innati di organizzazione del comportamento. Il movimento precede la sensazione e a sua volta precede il pensiero. L'individuo opera inizialmente con movimenti casuali.

IDEOLOGI->Francia -> intenzione di superare l'essenzialismo nelle ricerche sull'anima. Ricerca corrispondenza tra fisico e morale.
CONDILLAC-> Studio processi mentali. Apre la via ad uno studio scientifico dei processi psicologici. Confronto uomo/animale.
BUFFON->giunge al concetto di storia naturale. Considerazione dell'uomo come parte integrante della natura (somiglianza/differenza con gli animali). Polemica anti-meccanicistica.
LA METTRIE->La mente è una proprietà della materia. L'anima non ha principi innati ma si governa per volontà del corpo. Cadono ostacoli del dualismo cartesiano.
CABANIS ->Rifiuta riduzionismo meccanicista. Sostiene una possibilità di considerare l'uomo unicamente dal punto di vista fisico.

Fisica e morale -> poli opposti -> unica dimensione. Sist. Nervoso governa ogni parte del corpo. Il morale è un principio regolatore del fisico. Unità dell'uomo affermata.

PENSIERO TEDESCO DOPO KANT
18° sec-> impulso dato allo studio da Federico 2*. Kant supera barriera tra empirismo e razionalismo attraverso giudizi sintetici a proprio. Superamento distinzione tra psicologia razionale ed empirica. Precursori-> Herbert e Fechner.

HERBART-> psicologia matematica-> concezione della psicologia come scienza metafisica e non sperimentale. Negava i nessi tra psicologia e fisiologia. Afferma autonomia della psicologia. Sostiene necessità di misurazione dei fatti psichici (variabilità idee in base a tempo e intensità).
2 idee contemporanee possono integrarsi in una unità più complessa. Tenderanno ad inibirsi. L'inibizione di una idea da parte di un altra non sarà mai completa in quanto essa stessa non cessa di esistere ma entra nel cervello a livello inconscio -> 1^ formulazione di inconscio.
Le idee possono unificarsi -> massa appercettiva. Tendono a superare la soglia di coscienza. Utilizzava l'introspezione e affermava necessità di una operazione matematica della scienza psicologica -> 2 operazioni fondamentali -> tolse l'oggetto di studio del dominio qualitativo a favore del quantitativo -> teoria misurazione dei fenomeni psichici.

FECHNER-> nascita psicofisica -> era un fisico. Persistenza della questione materialistica che vede da un lato la difesa del vitalismo (grandi fisiologi, Muller, Liebig) e dall'altro giovani fisiologi (Helmhotz) che sosterranno la necessità di considerare gli essere viventi soggetti alle stesse leggi valide per il resto della natura.
Materialismo radicale: l'anima è per Fechner una proprietà della materia inerente alla sua organizzazione in atomi. Ogni materia è dotata di anima -> prodotti sono effetti di processi che avvengono nella materia che compone il nostro sistema nervoso.
La scienza può determinare i processi che si svolgono nella materia e causano effetti nell'anima. Cervello-> analizzabile a liv. Fisico,chimico ecc.

PSICOFISICA -> 2^ metà 900. Ponte tra anima e corpo. Determina tale reazione con la matematica. Legge di Weber-Fechner: Weber aveva rilevato che se ad un soggetto venivano presentati 2 stimoli di diversa intensità aumentava la difficoltà appena percepibile ma restava costante il rapporto tra i    2 stimoli.

 

PSICOLOGIA: apporti da varie discipline -> astronomia -> Bessel -> osservazione astronomica della velocità di spostamento dei corpi celesti. Al microscopio veniva applicato un reticolo ove l'astronomo udiva contemporaneamente il battito di un orologio -> insieme di operazioni da compiere -> rilevare 2 stimoli visivi  e 1 uditivo.
1796: il Regio Astronomo di Greenwich, Maskelye licenziò l'assistente notando ampi margini d'errore nel calcolo. Questione ripresa 20 anni dopo da Bessel (questione tempistica individuale). Differenza sistematiche tra persone nella rilevazine dei tempi. Ricerche avrebbero consentito l'equazione personale. Nasceva la problematica dei tempi di reazione-> studio del tempo necessario affinchè una persona risponda alla presentazione di uno stimolo.

1840: studio metodi osservazione. Si ritenne che l'errore potesse essere dovuto all'insieme di operazioni che l'astronomo doveva compiere nel corso dell'osservazioni. Doveva rilevare 2 stimoli visivi e contare. Eredità dall'astronomia alla psicologia.
DONDERS: utilizzo tempi di reazione escogitato da Helmhotz. Somministrava uno stimolo ad un soggetto -> misura del 1° tempo di reazione. Successivamente 2° stimolo e mira tempo di reazione -> differenza tra i 2 tempi di corrispondeva alla velocità dell'impulso nervoso. Il metodo sottattrivo di Donders venne impiegato da Wundt -> tentativo di dimostrare con la sottrazione dei tempi di reazione l'esistenza delle fasi in cui riteneva si articolassero i processi mentali.
METODO SOTTRATTIVO: impediva alla psicologia di diventare scienza in quanto non persistevano dei tempi di durata dei processi mentali -> dimostrare che nella mente richiede del tempo.
Nuovo esperimento: 3 condizioni per il rilevamento dei tempi di reazione. Differenze tra tali tempi discrimina il lasso di tempo necessario alla discriminazione tra stimoli e scelta di quelli a cui rispondere.

ARCO RIFLESSO: stimolazione recettori sensoriali si provocavano delle risposte automatiche. Substrato nervoso composto da una parte afferente (recettore sensoriale che porta l'impulso) e di un ramo efferente (fibra motoria che conduce agli effettori periferici). Al centro -> contatto tra afferente ed efferente. Non a contatto con la volontà degli individui (es. riflesso rotuleo).

LEGGE DI BELL MAGENDIE: inizio 19 sec.  Bell e Magendie dimostrarono indipendenza delle vie sensoriali da quelle motorie. Ogni nervo che ha origine dal midollo spinale ha 2 radici -> recidendone una si conserva la sensibilità dell'altro. Dimostra unità distinte costituenti il sistema nervoso.
LEGGE ENERGIA NERVOSA SPECIFICA: Muller. Sensazioni ricevute -> organi sollecitati. Sensazioni diverse in base ai nervi stimolati -> principio base delle percezioni sensoriali -> distinzione tra rappresentazione e cosa rappresentata, tra caratteristica dello stimolo e la relativa percezione.
INFERENZA INCOSCIA: sistema percettivo corregge immediatamente le percezioni -> correzione determinata dall'esperienza.

L'EVOLUZIONISMO
concetto di adattamento con la misurazione delle abilità mentali.
Dottrina evoluzionistica -> alla base vi è il concetto di selezione naturale. Secondo tale principio le specie che non riescono ad adattarsi all'ambiente finiscono con lo scomparire. Processo di modificazione della specie-> la discendenza presenterà un modo più accentuato i caratteri adattativi. Principio di Darwin si applica anche ai caratteri psichici. Galton studia le caratteristiche psicologiche individuali e la loro trasmissione ereditaria. Teoria della misura delle differenze individuali e teoria delle correlazioni che dotavano la psicologia differenziale applicata di strumenti statistici.
Dottrina evoluzionistica -> strutturalismo wundtiano -> Herbart e Helmatz -> studia i contenuti di coscienza dell'uomo adulto normale. Duplice evoluzione filogenetica -> dell'evoluzione al costituirsi della specie umana e autogenetica (dal bambino all'adulto).

Cartesio: tra res cogitans e res extensa-> studio prospettiva meccanicistica.
Buffon: uomo nella scala zoologica.
Cabanis: studio scientifico dell'uomo sul piano biologico e mentale.
Herbart e Fechner: studio matematico dei processi mentali
Donders: metodo sottrattivo
Bell-Magendie: dicotomia nel sistema nervoso tra componenti sensitivi e motorie.
Evoluzionisti:concetto di adattamento.

WUNDT: Sintetizza le concezioni e i risultati empirici psicologici emersi nell'ambito di discipline come la fisiologia, la filosofia, l'etica, l'antropologia. Ha scritto nel 1873 la prima opera sistematica della psicologia scientifica moderna ove vengono trattati temi filosofici ed epistemologici (rapporto tra vitalismo e meccanicismo, rapporto fra principio casuale e finalistico9.
1879-> fonda il laboratorio di psicologia sperimentale, studia 4 campi d'indagine: la psicofisiologia dei sensi, il tempo di reazione, la psicofisica e l'associazione mentale. Le sue teorie si riferiscono al volontarismo secondo cui tutti i processi psichici umani passano attraverso la percezione, l'appercezione e l'atto di volontà.
Definizione programmatica dell'oggetto-> l'esperienza umana immediata, contrapposta all'esperienza mediata che è oggetto delle scienze fisiche.
Wundt codificò il metodo sperimentale insistendo sull'importanza del controllo e quantificazione delle variabili psichiche che erano circoscritte ai processi sensoriali e percettivi semplici.
Brentano, teorico della psicologia dell'atto trovava incompatibilità fra ricerca psicologica e sperimentazione di laboratorio.
Wundt enunciò un principio che continua ancor oggi a caratterizzare le sistematizzazioni psicologiche: principio del parallelismo psicofisico secondo cui i processi mentali e quelli fisici sono paralleli (al cambiamento di uno, corrisponde quello dell'altro). Si contrappone alla psicologia introspezionistica di derivazione hobbesiana poiché insiste nel porre gli eventi mentali in relazione a stimoli e reazioni oggettivamente conoscibili e misurabili difendendo l'importanza della ricerca sugli animali. Conferisce all'introspezione lo status di metodo psicologico privilegiato ponendo le premesse dell'introspezionismo sistematico. Formula e sviluppa concetti quale quello di sintesi creativa. Attenzione alla psicopatologia.

LO STRUTTURALISMO

TITCHENER: Tradusse l'opera di Wundt nascondendone l'eclettismo e le componenti non sperimentalistiche. Elabora un sistema sotto il nome di strutturalismo o esistenzialismo titcheneriano o introspezionismo. Tra i suoi allievi ricordiamo Boring.
LA PSICOLOGIA STRUTTURALISTA: la psicologia ha per oggetto l'esperienza umana. La scientificità intrinseca dello psicologo ha la stessa natura e livello potenziale rispetto alla scientificità intrinseca della fisica. La differenza si trova nel fatto che, la prima studia l'esperienza in quanto indipendente dal soggetto mentre la secondo in quanto dipendente dal soggetto. In quest'ultimo caso dipendono molto le condizioni oggettive dell'osservatore stesso.
“mente” e “coscienza” si riferiscono all'esperienza umana immediata: la sente è la somma di tutti i processi mentali che hanno luogo nella vita di un individuo mentre la coscienza è la somma dei processi mentali che hanno luogo in un determinato momento del presente. Lo scopo dell'indagine psicologica consiste nel descrivere i contenuti elementari della coscienza e nell'evidenziare le leggi che presiedono al loro combinarsi. La psicologia titcheriana è descrittiva. Spiega i contenuti coscienti in termini motivazionali istintuali e simili. La struttura mentale è la somma di elementi specifici.
L'esperienza cosciente si presenta sotto forma di percezioni, idee, emozioni. L'interesse della psicologia è rivolto agli elementi semplici o costitutivi delle percezioni che sono le sensazioni, emozioni o stati affettivi.
La sensazione corrisponde allo stato di coscienza concomitante alla stimolazione di un organo sensoriale. Sottolinea l'esistenza delle sensazioni cinestetiche (provengono dal movimento).
Immagine -> compare nei processi mentali relativi ad esperienze non attuali come i ricordi o le anticipazioni del futuro.
Stati affettivi -> costituito dalle emozioni, sentimenti.
Gli elementi della coscienza hanno degli attributi. Quelli fondamentali della sensazione e dell'immagine sono 4: qualità, intensità, durata e chiarezza.
Gli stati affettivi possiedono gli attributi della qualità, intensità ma manca la chiarezza.
La psicologia procede mediante l'osservazione empirica. I dati empirici oggettivi sono rilevabili dall'esterno del soggetto (comportamenti) e diventano psicologici qualora siano interpretati alla luce dell'introspezione. Quest'ultima è sottoposta a regole del controllo sperimentale sistematico. Nel procedere, lo psicologo deve seguire 2 norme: adottare il criterio elementistico e salvaguardarsi nell'arrore dello stimolo.
Criterio elementistico: implica la scomposizione dei dati negli elementi più semplici.
Errore dello stimolo: consiste nell'attribuzione di significati o di valori ai dati dell'esperienza cosciente che vanno invece riportati nella pura esistenzialità. Il soggetto impara a riferire la propria esperienza cosciente immediata scindendola dall'involucro sociale, culturale e linguistico, impara a descrivere il processo cosciente determinato in lui dall'oggetto stimolo anziché l'oggetto stimolo in quanto tale.

IL FUNZIONALISMO
Allaccio alla psicologia dell'atto.  Studia i mezzi messi in opera dall’individuo per raggiungere determinate finalità. Considera l’uomo nelle sue condizioni culturali.
James -> ispiratore del movimento funzionalistico. Filosofia pragmatistica è legata a Darwin. Odia il metodo sperimentale, interesse per la corrente di coscienza. I funzionalisti considerano l'organismo umano come ultimo stadio del processo evolutivo. I processi mentali sono considerati i mezzi che hanno aiutato l'organismo a sopravvivere all'adattamento nell'ambiente.
L'interrogativo principale diventa “a cosa servono e come funzionano i processi mentali?”. L'accento è posto sulle operazioni dell'intero organismo biologico umano e animale anziché sui contenuti della mente isolata dal corpo. Per i funzionalisti i processi mentali sono espressi dall'organismo che esprime i processi biologici.
Acquisenso tale valenza biologica, lo psicologo acquisisce una valenza esplicativa -> gli psicologi funzionalisti descrivono e spiegano rimanendo all'interno della psicologia. Oggetto della ricerca sono le attività mentali relative all'acquisizione, all'immagazinamento , all'organizzazione e valutazione.
Importante è il concetto di comportamento orientato verso qualcosa -> comportamento adattativo. Esso è caratterizzato dalla presenza di 3 comportamenti:

  • stimolazioni motivate
  • stimolazione sensoriale
  • risposta che altera la situazione in modo tale da soddisfare le condizioni motivanti.

La coscienza emerge quando il comportamento è ostacolato da eventi problematici in ordine di sopravvivenza dell'organismo una volta svolto il ruolo adattativo tende ad eclissarsi e a farsi sostituire dagli automatismi comportamenti.
Secondo Dekley, l'arco riflesso non è scomponibile in 3 entità reciprocamente indipendenti (studio e risposta) ma costituisce un anello unitario in una ininterrotta catena di archi riflessi. Ogni attività dell'organismo vivente è un processo globale e continuo. Stimolo e risposta svolgono ruoli diversi nella coordinazione relativa al raggiungimento dello scopo. E' una distinzione funzionale.
I processi mentali vengono ridefiniti in termini di funzioni. I primi sono la sensazione, l'emozione, i secondi sono la percezione, la motivazione, l'apprendimento e il pensiero.
La sensazione diventa oggetto molto marginale nella ricerca funzionalistica. Viene riconosciuto il valore adattativo dei processi sensoriali. L'organismo assolve la funzione adattativa consistente nel localizzare gli oggetti nel suo spazio circostante e nel discriminare le loro dimensioni. Quanto all'emozione i funzionalisti ne sottolineano il carattere adattativo, di riadattamento organico automatico che ne aumenta l'efficacia della risposta a situazioni particolari. I funzionalisti ammettono l'esistenza di molto emozioni non funzionali alla sopravvivenza.
La percezione è considerata processo mentale indipendente e viene definita da Carr come cognizione di un oggetto presente in relazione ad un comportamento adattivo. Viene attribuita molto importante alla motivazione. Importantissimo è l'l'adattamento che consiste nell'acquisizione di modalità di risposta a situazioni presenti nell'ambiente.
LEGGE DELL'EFFETTO:ogni atto che in una data situazione produce soddisfazione, finisce con l'essere associato a quella situazione.
Minore importanza viene attribuita all'apprendimento “per prove ed errori”. Si sostiene che, sin dal primo impatto col problema l'organismo si comporta in modo selettivo ed analitico.
Il funzionalismo detronizza l'introspezione del suo status di unico metodo psicologico.
ECLETTISMO METODOLOGICO:valorizzare la sperimentazione pratica nel modo meno sistematico e rigoroso. E' accompagnata dal metodo genetico e dal metodo osservazionale puro. I funzionalisti accettano i contributi della conoscescenza psicologica della filosofia, della storia, della letteratura, dell'arte, dell'antropologia comparata.
Vengono considerati anticipatori del contemporaneo interdisciplinarismo.

POLEMICA FRA STRUTTURALISTI E FUNZIONALISTI
Entrambi appartengono alla famiglia soggettivistica.
Titchener critica il funzionalismo -> contrappone il proprio sperimentalismo sistematico alle componenti filosofiche o aprioristiche presenti negli scritti della scuola di Chicago che tengono a riportare la psicologia al periodo prescientifico. Attacca il vitalismo finalistico che i funzionalisti applicano alla psicologia. Titchener pur riconoscendo scientificamente lo studio delle funzioni mentali, sostiene che esso debba esser preceduto dallo studio dei contenuti mentali.
La critica dei funzionalisti verso lo strutturalismo è quella secondo cui i momenti di coscienza rilevati mediante l'introspezione, sono transitori ed evanescenti e cessano di esistere non appena trascorsi mentre le funzioni mentali sono persistenti e continuative. Ricordiamo inoltre l'aspetto relativo all'utilità della psicologia. Titchener si erige a difensore di una scienza psicologica pura.
I funzionalisti operano una realtà opposta -> influnzati dalla filosofia pragmatistica che identifica il vero con l'utile, giustificano la scienza psicologica sulla base del valore sociale dei suoi risultati, non intendono aggiungere una psicologia applicata alla tradizionale psicologia pura. La ricerca psicologica doveva caratterizzare in senso utilitario focalizzandosi sulle differenze interindividuali.

BILANCIO STORICO
STRUTTURALISMO: dagli anni 20 in poi la psicologia si è sempre interessata allo studio delle variabili antropologiche-culturali, dello sviluppo intellettivo ed affettivo. L'elementismo titcheneriano è stato messo in crisi dal globalismo fenomenologico della Gestalt.
Il descrittivismo statico dell'analisi strutturalistica è stato superato dall'esplicazionismo delle nuove psicologie dinamiche. L'introspezionismo è crollato sul piano metodologico sia e contenutistico. Lo strutturalismo è stato il sistema psicologico più organico ed ha rappresentato il punto di riferimento di quasi tutte le concettualizzazioni psicologiche. Lo strutturalismo ha inoltre contribuito al riconoscimento della psicologia come scienza indipendente. Ricordiamo l'avversione per la metafisica della psicologia come scienza.

FUNZIONALISMO:Si identificava con la scuola di Cornell. Ha influenzato la psicologia odierna. I comportamentisti si appropriarono delle tematiche del funzionalismo quale lo studio e l'apprendimento oltre all'istanza utilitaria. Denunciarono le numerose componenti filosofiche o comunque prescientifiche delfunzionalismo quali lo studio della volontà. Filosofia e psicologia sono vicine, legate alle istanze narrative della logica e dell'etica.
Il concetto di funzione risultò compatibile ad alcuni orientamenti non comportamentistici e si interessava di processi cognitivi dal gestaltismo alla psicologia cognitivistica del problem solving. L'orientamento biologizzante del funzionalismo ha lasciato il segno nella psicologia odierna ed ha fatto proprio il concetto di adattamento dell'organismo all'ambiente e definisce con il termine “funzioni” i propri oggetti di ricerca.
Di derivazione funzionalistica lo studio della percezione, il ruolo dell'apprendimento. Sul piano della metodologia della ricerca psicologica i ricercatori attuali che denunciano l'artificiosità della situazione di laboratorio si ricollegano alla diffidenza dei funzionalisti nei confronti della sperimentazione. I ricercatori si dedicano inoltre allo studio dell'apprendimento verbale.
Nella letteratura psicologica contemporanea il termine “funzionalismo” viene usato come sinonimo di antiteoricismo.

LA RIFLESSOLOGIA E LA SCUOLA STORICO CULTURALE
L'opera di Wundt ebbe influenza sugli psicologi russi. All'indirizzo spiritualistico si affiancava una corrente materialistica che riduceva i processi psichici a processi psicologici. Gli psicologi decisero di rivedere le basi teoriche e metodologiche della propria disciplina alla luce delle teorie leniniste e marxiste (spesso definita psicologia comunista). La riflessologia è rapprentata da Pavlov e Bechterev.
Con il termine “Riflessologia” s'intende una concezione dei processi psichici riducibili a riflessi cioè processi fisiologici ed elementari.

 

SECENOV: padre della fisiologia russa. Teoria materialistica dei processi psichici. Gli studiosi di fisiologia consentivano di spiegare il comportamento secondo un meccanismo semplice di cui si conoscevano le basi fisiologiche cioè l'arco riflesso. Ad uno stimolo dell'ambiente corrisponde una reazione motoria dell'animale. Tale reazione è mediata dall'attività di un centro nervoso localizzato dal midollo spinale. L'arco riflesso spinale poteva spiegare i processi comportamentali involontari. Suppone che per spiegare i processi comportamentali localizzati nel cervello, il meccanismo di base era lo stesso -> stimolo – centro nervoso – reazione.
Per Secenov i processi psichici erano riducibili a riflessi cerebrali relativamente alla loro struttura di base. Alla psicologia spettava l'analisi dei contenuti dell'attività psichica acquisiti durante lo sviluppo autogenetico e legati all'ambiente in cui l'individuo cresce.
BECHTEREV:Tra 1910 e fine anni 20 si diffuse la vera e propria corrente riflessologica fondata da Bechterev. Era partito dall'idea di fondare una psicologia oggettiva sperimentale priva di riferimenti spiritualistici e introspettivi. Oggetto d'indagine erano i riflessi su cui si fondava l'attività psichica. La riflessologia era una concezione generale unitaria di tutti i fenomeni fisiologici, psicologici e sociali. Nello studio del processo di acquisizione dei riflessi aveva privilegiato i riflessi motori a differenza di Pavlov le cui ricerche sui riflessi condizionati riguardavano l'attività riflessa vegetativa. Secondo Bechterev lo studio dell'attività motoria avrebbe permesso una conoscenza approfondita non solo degli animali ma anche dell'uomo.
PAVLOV: concezione sistematica delle basi fisiologiche del comportamento. Era partito dall'osservazione della secrezione psichica, cioè del fenomeno per cui il cane salivava, non solo quando il cibo veniva a contatto con i recettori gustativi ma anche in assenza di questi quando attendeva la somministrazione del cibo -> reazione denominata riflesso incondizionato. Il comportamento è l'insieme di processi che regolano l'interazione uomo-ambiente. I processi elementari sono riflessi incondizionati, risposte innate agli stimoli. In un secondo stadio i processi sono più complessi.
Lo stimolo incondizionato produce una reazione incondizionata. Si  studiato che uno stimolo nuovo (incondizionato) segnali l'applicazione successiva dello stimolo incondizionato allora la reazione si produce subito dopo lo stimolo condizionato e dopo quello incondizionato.
Pavlov descrisse una serie di processi fisiologici che sarebbero stati alla base della formazione dei processi incondizionati.
La teoria pavloviana fu estesa allo studio del comportamento umano. Secondo tale teoria una caratteristica peculiare dell'uomo era la capacità di formar riflessi condizionati verbali. Gli studi sul linguaggio come secondo sistema di segnalazione costituirono un tema fondamentale delle ricerche della scuola pavloniana. Un tema centrale fu il condizionamento basato sull'azione degli stimoli condizionanti e/o incondizionati sulle mucose degli organi interni. La scuola pavloniana ha fatto perddere le connotazioni di dogmatismo e osservanza alle posizioni teoriche originarie di Pavlov.
Adozione tecniche neurofisiologiche per lo studio dei  processi cerebrali che intervengono nella formazione dei riflessi condizionati abbondando in parte l'impotazione concettualistica di Pavlov.

 

LA SCUOLA STORICO CULTURALE
La scuola pavloviana fu considerata come la scuola sovietica per eccellenza. La psicologia fu stimolata dal contesto sociopolitico a cercare una nuova prospettiva teorica e metodologica in conformità ai principi del materialismo storico e dialettico.
Istituto di psicologia di Mosca -> esponenti: Vygotsky, Leontijev e Lurija.
Questioni da affrontare -> rapporti psicologia/marxismo, psicologia/scienza e ruolo della psicologia nella società comunista.
VYGOTSKIJ: 1924 da inizio a ricerche sui processi cognitivi che furono alla base della scuola storico culturale. Formulazione sistematica dei concetti e metodi della teoria storico culturale. Esamina funzioni psichiche dei primati, del bambino e adulto. Affronta rapporto tra animale e uomo e tra adulto e bambino.
Doppia prospettiva-> evolutiva in senso filogenetico (animale/uomo) e ontogenetico (bambino/uomo).
Processi fisiologici e comportamentali come i riflessi condizionati possono essere comuni sia all'uomo che all'animale. Per gli animali costituiscono l'unità fondamentale del comportamento, nell'uomo invece costituiscono processi elementari (meno tipici).
Concezione degli strumenti nell'uomo-> sia utensili, sia simboli-> il linguaggio è un simbolo. Uso degli strumenti appreso durante lo sviluppo ontogenetico.
Pensiero e linguaggio: 2 diverse radici genetiche -> il bambino può utilizzare diverse forme di linguaggio senza implicare i processi intellettivi (2° anno di età). Il linguaggio costituisce una vera e propria forma di interazione.
LURIJA: 2 tipi di uso del linguaggio -> come strumento di comunicazione e come regolazione del comportamento. 2 funzioni del linguaggio e in 2 momenti diversi: funzione comunicativa (1 anno e mezzo), funzione regolativa (4 anni circa).
Si interessò di processi emotivi dinamici. Studia la neuropsicologia -> linguaggio come strumento di regolazione del comportamento. Rapporto tra funzioni cerebrali e funzioni psichiche.
Ha rappresentato un indirizzo differente e in implicita polemica con Pavlov. Le funzioni cerebrali mediano funzioni psichiche complesse e non sono traducibili in termini di riflessi condizionati ma sono sistemi di interazione la cui organizzazione si sviluppa in relazione con l'ambiente. Linguaggio: risultato interazione di strutture celebrali diverse che si sviluppa nel corso dell'ontogenesi.
Concetto di interiorizzazione -> 1° stadio -> linguaggio espresso a voce altra come strumenti di regolazione delle azioni. Tale fase viene denominata linguaggio egocentrico.
PIAGET:percorso opposto -> da funzione interna il linguaggio diviene una funzione socializzante. Per la teoria storico-culturale lo sviluppo di funzioni complesse come il linguaggio ha come condizione necessaria l'interazione dell'individuo con l'ambiente sociale. La struttura del linguaggio è innata ma la prestazione linguistica è determinata dall'ambiente sociale.

Grande interesse per la psicolinguistica hanno le considerazioni fatte da Vygotskij sulle differenze tra linguaggio interiore ed esteriore. Quest'ultimo è più completo (differenze sul piano grammatica).
Problema dei condizionamenti storico-sociali dei processi mentali fu affrontato attraverso lo studio dello sviluppo psichico infantile. Rapporto tra culture e società diverse nello sviluppo delle capacità mentali.
Nucleo centrale della scuola storico culturale è il problema dello sviluppo mentale infantile.

PSICOLOGIA DELLA GESTALT
Gestalt: affermazioni teoriche e impostazioni metodologiche a partire dai lavori di Werthermerie e Kohler. E' una corrente di pensiero psicologico nata e sviluppata in Europa. Il clima culturale in cui si inserisce è costituito da quella cultura tedesca che ha dato origine tra l'altro alla psicologia come scienza per reazione alle principali correnti psicologiche.
Gestalt come risposta alla psicologia di Wundt il cui metodo era quello di scomporre ogni fenomeno nei suoi aspetti più elementari per ottenere unità semplici non ulteriormente riducibili. I gestaltisti rifiutano tale teoria e assumono come carattere distintivo l'antielementismo.
Il concetto di “sintesi creativa” con il quale Wundt cercava di tener conto delle complessità di qualcosa che ricorda la chimica mentale di Mill. Questo tema lo avviava ai gestaltisti.
KANT: influenza la Gestalt. Propone una soluzione della frattura fra empirismo e razionalismo mediante il concetto di sintesi a priori: processo nel quale la mente non è passiva (antiempirismo) e ne deriva la propria attività dalle idee innate o da altri principi che esulano dall'esperienza (antirazionalismo).
L'atto di conoscere è una attività unitaria e unificante in cui la materia fornita dai sensi viene organizzata secondo forme proprie della mente. Tale aspetto è sottolineato nell'opera di Brentano la cui tesi fondamentale pone l'aspetto specifico dei fenomeni psichici nella intenzionalità, ne deriva che l'oggetto della psicologia non è il materiale fornito ai nostri sensi ma l'atto di percepire gli elementi esterni.
BRENTANO: psicologia dell'atto. Sottolinea il ruolo assunto dal soggetto e non attribuisce al dato sensoriale semplice quell'importanza che è propria di sistemi come quello di Wundt.
TEORIA DELLA PRODUZIONE DI MEINONG: si basa sulla distinzione tra oggetti di ordine superiore e oggetti di ordine inferiore. Vengono chiamate rappresentazioni non prodotte o elementari quelle generate dagli oggetti di ordine inferiore, cioè che per esserci non hanno bisogno dell'esistenza di qualcun altro oggetto, si definiscono “rappresentazioni prodotte” quelle che producono gli oggetti superiori da cui deriva l'esistenza di quelle inferiori.
SCUOLA DI GRAZ: atteggiamento antielementista.
VON EHRENFELS:1890 pone in rilievo le qualità gestalt date dalle relazioni che intercorrono tra essi, nella loro struttura. Rappresenta come punto cardine l'esempio emblematico della tendenza a superare una spiegazione basata su aspetti elementari costruendo il complesso a partire dalla somma delle parti semplici. Superamento elementismo.
POLEMICA KOFKA BENUSSI: Benussi viene accusato di ipotizzare una corrispondenza biunivoca eccessivamente rigida tra complesso di stimoli e rendimenti percettivi; un modo per attribuire troppo poca autonomia agli aspetti più prettamente psicologici risponde alle sensazioni che stanno alla loro base. I gestaltisti abbandonano ogni teoria si basi sugli aspetti elementari.

 

CONCETTO DI GESTALT:”Il tutto è il più della somma delle parti”-> 1° passo teorico. Non sono sufficienti le parti a spiegare il tutto. Si determinano poi le leggi non arbitrarie secondo le quali gli elementi vanno a formare un tutto.
Una stessa parte ha caratteristiche diverse se presa singolarmente o inserita nel tutto.
Gestalt: rovesciamento teorie precedenti. Considera entità globali aventi una intrinseca organizzazione, le esperienze. Impianto teorico che si estende all'intera gamma degli aspetti cognitivi che non si limita ad aspetti percettivi, alle forme di organizzazione sensoriale ma individua tali forme in altri ambiti della psicologia.
KOHLER:2 significati della parola Gestalt, sia connotazione di forma che muta per se stessa. Si può estendere oltre le attività sensoriali.
GESTALT: impianto teorico che si estende all'intera gamma degli aspetti cognitivi e non si limita a quelle percettivi, alle forme di organizzazione sensoriale ma individua tali forme in altri ambiti della psicologia.

PRIMI LAVORI DEI GESTALTISTI
Data di nascita della Gestalt -> 1912 quando Wertheimer pubblica il suo lavoro sul movimento stroboscopico. In un ambiente buio si illumini con un raggio, un oggetto a sx dell'osservatore poi si spenga e li illumini un secondo oggetto a dx. Il risultato percettivo è quello di vedere un unico oggetto che si sposta velocemente -> chiamato “fenomeni fi”. Se tale esperienza non può essere spiegata, l'osservatore dovrebbe vedere tra piano materiale (detto realtà fisica) e piano percettivo (realtà fenomenica). L'osservazione di tale discrepanza ha fatto si che si dovesse abbandonare la fiducia in un modello basato sulla corrispondenza puntuale tra stimolazione e sensazione. Si è considerato il fenomeno fi come una eccezione alla regola.
Il fenomeno però non è una semplice ipotesi. Le caratteristiche di tale fenomeno sono tali da mostrare una struttura non riconducibile ad una imprecisione.
Gestaltisti -> scopo di sottolineare l'inadeguatezza di tutte quelle spiegazioni definibili “teorie del mosaico” cioè i modelli ove il risultato percettivo è dato dalla giustapposizione di parti generate da sensazioni tra loro svincolate e non interagenti come appunto possono essere le tessere di un mosaico.
ANELLO WERTHEINER-BENUSSI: appare di un grigio omogeneo. Si disponga un oggtto come una matita lungo la verticale indicata dalle frecce che separano i due campi -> l'anello, dal punto di vista percettivo non appare più omogeneamente grigio ma più scuro sullo sfondo chiaro e più chiaro sullo scuro. Togliendo la divisione il risultato torna omogeneo.
Cosa significa? L'organizzazione del risultato percettivo segue leggi peculiari ed è indipendente.

 

 

PRINCIPALI TEMI DELLA GESTALT
Lo sviluppo della Gestalt non è stato lineare ed omogeneo. E' possibile individuare temi principali nei gestaltisti -> atteggiamento fenomenologico nei confronti dei dati percettivi, teoria di campo nella formulazione delle leggi che governano le organizzazioni percettive e l'interpretazione riguardante il funzionamento del sistema nervoso deve spiegare i dati percettivi.

  • 1atteggiamento fenomenologico: fa riferimento al modo di rapportarsi ai fatti estesi ai vari campi della psicologia. Vengono presi in considerazione i fatti così come vengono forniti dagli organi di senso. Tutti i modelli di spiegazione, i costrutti ipotetici, le concezioni sul funzionamento dell'apparato percettivo e dei fenomeni psicologici hanno valore solamente perchè in grado di convalidare i fatti direttamente derivati dall'esperienza. Un gestaltista osserva il reale e accetta l'esperienza in maniera diretta attribuendone quel valore che manifestamente ci presenta. Un introspezionista invece cerca di scoprire le sensazioni elementari attraverso una impostazione che mira a distruggere l'oggetto come entità organizzata. L'atteggiamento fenomenologico differenza la Gestalt da metodo comportamentista. Il comportamentismo infatti tenta di ovviare gli inconvenienti derivanti dalla soggettività del metodo introspezionista e si propone di prendere in considerazione quelle variabili che possono essere misurate in maniera oggettiva. Nell'impiegare un metodo fenomenologico un gestaltista ritiene di cogliere una oggettività più genuina e in grado di estendersi anche a quegli aspetti non perfettamente misurabili. L'oggettività viene fondata sull'esperienza diretta e lascia in secondo piano gli aspetti considerati prettamente scientifici. Tale impostazione ha portato ad una considerazione della Gestalt come teoria filosofica. In realtà, un gestaltista non inserisce l'esperienza diretta nell'insieme di schemi concettuali che gli permettono di individuare soltanto gli aspetti quantitativi. Prima si osserva il fenomeno e poi lo si quantifica.
  • 2il concetto della teoria di campo: Concetto di campo legato a termini come teoria dinamica, distribuzioni, vettori ecc. Sono strumenti concettuali inusitati per le teorie che hanno preceduto la Gestalt e così centrali e caratterizzanti da poter essere utilizzati come criteri discriminanti per stabilire se una certa importanza possa definirsi gestaltista o no. Per i gestaltisti da un lato è stato facile poter dire che il risultato fenomenico non dipende da un modello meccanico e in ciò hanno polemizzato con l'associazionismo le teorie del mosaico, il comportamentismo legato al paradigma stimolo-risposta ma dall'altro lato è molto complesso determinare le condizioni precise con cui tutte le forze concorrono alla formazione del risultato finale. Secondo la Gestalt, in psicologia le uniche possibilità di spiegazione vanno attribuite ad una teoria che usi strumenti concettuali quali forze, campo, equilibrio; la ragione fondamentale sta nel fatto che l'ordine stesso presente nelle cose è di tipo dinamico. Tale condizione è talmente radicata in Kohler che in un suo saggio volto a dimostrare come le forme percettive possano essere perfettamente descritte con gli strumenti propri della fisica dei campi. E' possibile tradurre in termini dinamici una situazione che sembra descrivibile solo in termini meccanici.

Ebbingaus studia la memoria mediante un modello meccanico, ha utilizzato sillabe senza senso, un materiale che si ipotizzava privo di caratteristiche se non quella di esser costituito da entità isolate. Ricerche successive hanno dimostrato che si sono rivelati fondamentali fattori dinamici quali il modo di presentare il materiale, il contesto cognitivo, il tipo di attenzione e motivazione. Caratteristiche analizzabili mediante un modello che prevede interazioni descrivibili molto più appropriatamente mediante una teoria di campo.
Per la Gestalt ogni fenomeno dovrebbe esser descritto con attenzione agli aspetti dinamici. Costruire una “teoria di campo” significa individuare le precise regole dell'interazione tra le parti. I gestaltisti hanno definito come “principi di unificazione formale” quelle regole che fissano i principi generali: vicinanza, somiglianza, continuazione, pregnanza, destino comune, esperienza. Sono metodi di descrizione dotati di validità a priori indipendente dai fatti; quindi nascono nel dato fenomenico e ad esso si rivolgono. In questa prospettiva si può capire come il loro numero sia definita dalla varietà di fatti da spiegare e dal grado di precisione che ci si prefigge.
Principi di Wertheiner hanno il compito di darci indicazioni su come si comporta il campo fenomenico. Indicazioni che sono perfettamente adeguate nei casi paradigmatici e un po' meno negli altri. Tali principi di unificazioni vengono considerati come uno dei principali risultati ottenuti dalla Gestalt.
- fattore vicinanza --> si vedono due gruppi di 3 macchine ed è impossibile cogliere con pari evidenza percettiva gruppi diversi. Il risultato dell'organizzazione percettiva va attribuito all'influenza del fatto e vicinanza.
- principio di somiglianza --> si vedono coppie di dischetti e quadratini e non è possibile percepire come coppia una formata da dischetto e quadratino.
- principio di continuità --> a comparire tra loro sono quelle parti che si dispongono secondo una linea più uniforme
- principio di chiusura --> le parti presenti nel campo tendono a formare unità chiuse.

  • 3il postulato dell'isomorfismo: Quando si espongono processi di tipo psicologico difficilmente si è portati a considerare il loro versante materiale. La realtà fisiologica che sottendono. Il postulato dell'isomorfismo si prefigge di dimostrare che processi così astratti possono sembrare quelli del pensiero, della memoria hanno un preciso supporto materiale, sono originati da fatti che prevedono movimenti di atomi e molecole. Il razionalismo, l'origine e la garanzia di oggettività, per una corrente filosofica doveva essere fondata sulla  Res Cogitans. Si deve ricorrere ad una teoria in cui i processi di ordine superiore trovano garanzia su un piano che non è direttamente sperimentale e nemmeno suscettibile di analisi scientifica poiché deriva da una autorità che si situa ad un livello dell'esperienza. Se nel fare psicologia si vuole anche far scienza occorre trovare una soluzione diversa -> quella per cui il pensiero e gli aspetti della psiche sono determinati da processi descrivibili in termini sperimentali.

     Il postulato è un concetto che indica una identità strutturale tra piano dell'esperienza diretta e processi fisiologici ad esso sottostanti. Qualsiasi manifestazione del livello fenomenico trova un corrispettivo in processi che a livello cerebrale presentano caratteristiche funzionalmente identiche. Dobbiamo provare a livello del sistema nervoso una forma che le rispecchi.
Il postulato ha avuto due ordini di conseguenze:
1^ di tipo euristico -> costituisce una discriminante per la ricerca in neurofisiologia tutte le scoperte sui fatti fisiologici che non sono in grado di restituirci il dato fenomenico. Sono progressi di un sapere che, per quanto vicino, non è ancora di tipo psicologico.
2^ -> indica nell'isomorfismo una via per far si che il mondo, quello che così ci appare, su cui ragioniamo sia riconducibile in tutti i suoi aspetti ad un unico ordine coerente di principi. Il postulato dell'isomorfismo è stato considerato un tentativo di voler ridurre l'attività del cervello alla presenza di correnti elettriche. In direzione opposta si situa una interpretazione meno fisiologizzante, la quale imputa all'isoforfismo il fatto di costituire una reduplicazione del mondo esterno; secondo questa interpretazione i correlati del mondo esterno non sarebbero altro che un mondo miniaturizzato riproposto nel cervello.
La polemica su questo tema rimane tuttora aperta. La questione presenta complessità dovute sia agli aspetti tecnici che filosofici.

ALTRI AMBITI DI APPLICAZIONE DELLA GESTALT: memoria e apprendimento, dinamica della personalità, psicologia sociale, psicologia dell'arte, psicologia genetica. Gli aspetti dinamici si possono riscontrare anche in ambiti di ricerca disparati.
Trattato di Kofka si prefigge lo scopo di presentare un panorama completo dei campi della psicologia. Per quanto riguarda la psicologia del pensiero si esprime così “quando abbiamo cercato di rispondere alla domanda relativa alla ragione per cui le cose appaiono come appaiono abbiamo elencato i vari principi dell'organizzazione. Dobbiamo trovare delle proprietà intrinseche che ne spieghino l'organizzazione e, pur essendo incapaci di esprimere tali proprietà in termini che non siano logici, dobbiamo esser convinti che corrispondono realtà psicofisiche, proprio come nel senso della percezione sono convinti che alle proprietà qualitative degli oggetti percepiti corrispondano delle realtà psicologiche. Indicazioni riproposte anche nel caso della trattazione sulla memoria, l'apprendimento e la psicologia sociale. Secondo Kofka i gruppi psicologici devono sorgere attraverso processi di organizzazione del campo, differiscono dalle organizzazioni di gruppo da noi considerate per il fatto dell'inclusione dell'io. Ci siamo infatti imbattuti in un numero suff.di casi in cui l'IO andava considerato alla stregua degli altri oggetti del campo. In quanto parte di un gruppo, l'io presenterà delle caratteristiche dovute a tale appartenenza.
LA PSICOLOGIA DEL PENSIERO
I canoni esplicativi della Gestalt possono essere applicati ai vari campi di ricerca della psicologia, vale la pena di prendere in considerazione la psicologia del pensiero. La Gestalt ha prodotto concetti esplicativi caratterizzanti il suo modo di procedere. Nello studio dei processi del pensiero, le intepretazioni dinamiche tra le componenti possono apparire in maniera manifesta ed esemplare. Kohler ha introdotto il concetto di insight (vedere dentro). Molti psicologi a lui contemporanei ritenevano che i processi di apprendimento e di pensiero si attuassero secondo un insieme di tentativi effettuati per caso. Il raggiungimento dello scopo viene ottenuto in seguito a tentativi che vengono corretti in seguito ai risultati.
Procedimento definito “per prove e per errori”. Alla soluzione si giunge attraverso un accumulo di esperienza. L'impostazione di Kohler è opposta. Tende ad attribuire intelligenza al soggetto che apprende. Tale sperimentazione  è consistita nell'osservazione di scimpanzè posti dinnanzi situazioni problematiche come il raggiungimento del cibo posto dietro sbarre. Le azioni degli animali tendono ad una soluzione ottenuta in seguito ad una strategia non casuale. Tale impiego costituisce un atto di intelligenza poiché instaurava una ristrutturazione del campo cognitivo attraverso un atto di insight.
Il divario tra impostazione gestaltista di Kohler e quella comportamentista di Thorndike è stata la base della controversia riguardante il carattere continuo o discontinuo dell'apprendimento. E sembrato che i gestaltisti propendano per un punto di vista che vede nell'apprendimento caratteristiche di discontinuità.
In una situazione che non presenta possibilità di ristrutturazione, in assenza di altre strategie il soggetto ricorrerà a quel repertorio di comportamenti che gli è già noto; la discontinuità rispetto alle condizioni precedenti avviene solo quando le condiz. Sono tali da permettere il salto qualitativo richiesto. Una impostazione che segue gli sviluppi forniti da Kohler è quella seguita da Wertheinet. Proponeva l'analisi delle condiz in cui si può giungere ad un atto di intelligenza creativa, quel tipo di pensiero che ci permette di risolvere problemi che Wertheiner ha definito di tipo produttivo.
Spesso nell'apprendimento vengono seguiti metodi che prevedono atti puramente mnemonici, dettati dall'applicazione passiva di regole già apprese; Wertheiner vuole dimostrare come si possa giungere a soluzioni generali quando si adotta una impostazione che osservi la situazione come totalità significante e non come insieme di parti. Se la ricerca è dettata da una comprensione della struttura del problema e non dalla successione di regole nella mente di chi cerca deve essere presente il criterio per poter decidere se il passo compiuto è proficuo o inutile.
Il pensiero che segue porta ad una ristrutturazione del campo chiamato pensiero produttivo ed è diverso da un procedimento mnemonico.  Dunker ha osservato come solo raramente si ha una immediata ristrutturazione del campo cognitivo mentre avviene frequentemente che un processo di soluzione richieda una serie di successive ristrutturazioni le quali anche se non risolvono il problema permettono di formularlo in maniera più adeguata.  Ha introdotto concetti utili nello studio delle condiz. Che facilitino o no la trasformazione delle strutture del problema.
CONCETTO DI FISSITA' FUNZIONALE: atteggiamento che ostacola la soluzione tendendo ad attribuire agli elementi della situazione solo quelle caratteristiche che per abitudine siamo soliti riscontrarvi.
LA PSICOLOGIA SOCIALE: Lewin ha studiato aspetti del comportamento umano meno facilmente tratti da criteri scientifici ed ha affrontato degli strumenti concettuali in grado di offrire i mezzi di analisi per un tipo di realtà così complessa. I gestaltisti si rivolgono ad alcuni aspetti della vita psichica: percezione, pensiero, processi cognitivi. Lewin mostra come si possa costruire un sapere scientifico basato su analisi sperimentali anche nel caso di eventi non ripetibili. A tale scopo occorre distinguere 2 impostazioni sul modo di giungere alla conoscenza scientifica. Da un lato impostazioni di tipo aristotelico che portano alla considerazione di eventi ripetibili (scienza descrittiva – classificatoria). Dall'altro vi è un modo di produrre conoscenza di tipo galileiano in cui l'attenzione è focalizzata alle condizioni che costituiscono l'evento. Ci avviciniamo al concetto di funzione.
Uso della topologia -> concetto di regione come situazione psicologica. Le regioni, situazioni ,oggetti possono avere valenza negativa o positiva. La persona è il luogo in cui nascono tensioni in grado di mutare l'equilibrio che può esser ristabilito mediante saturazione della valenza. La struttura gerarchica delle regioni varia nel tempo. Punto di vista sulle difficoltà dinamiche -> bambino debole di mente ha una minore capacità di ristrutturazione dinamica rispetto uno normale.

 

IL COMPORTAMENTISMO
Nel 1700 iniziò a farsi strada l'idea che la psiche potesse esser meglio conosciuta attraverso l'analisi dell'esperienza. Oggetto della psicologia era la psiche, la sua caratterizzazione di sostanza era l'anima che andava sostituendosi con la coscienza. Il comportamentismo rappresenta il capovolgimento dell'oggetto di studio della psicologia. Ritiene sia pertinenza di essa il comportamento osservabile ma giunge a rifiutare che essa debba occuparsi della coscienza. L'oggetto della psiche viene esplicitato nei contenuti psicologici e se ne propone lo studio attraverso la loro osservazione in termini di comportamenti emotivi, abitudinari o d'apprendimento. Aspira a dare una forma scientifica alla psicologia. La storia della psicologia sperimentale è stata influenzata dal comportamentismo che nasce nel 1913. Watson ne influì accogliendo la biologia darwiniana e spostando l'attenzione dalla natura della conoscenza ai processi adattativi che essa esibisce, e per l'idea che l'uomo è un animale che reagisce all'ambiente.
L'evoluzionismo aveva chiarito che fra uomo e animale non vi era grande differenza. Studiando la psicologia animale si sarebbe dovuto arrivare alla conoscenza della coscienza in base all'esame del comportamento osservabile.
Morgan e Thorndike avevano dato impulso decisivo alla preparazione di apparati di laboratorio adatti per la sperimentazione animale. L'apprendimento si verificava attraverso una serie di tentativi ed errori che portava al consolidamento delle reazioni dell'organismo che erano state ricompensate (legge dell'effetto che si caratterizza per l'approccio comportamentista, tale legge dice che un azione accompagnata o seguita da uno stato di soddisfazione tenderà a presentarsi spesso). La legge dell'effetto sottolineava il carattere adattativo dell'uomo.
La filosofia radicale non crede nell'importanza della coscienza in quanto considerata in grado di confondere la spiegazione scientifica.
WATSON: attacca il metodo introspettivo per 2 motivi: - l'osservatore si identifica con l'osservato e l'osservazione introspettiva era compiuto da una persona che parlava di cose che altri non potevano vedere. Introspezione come modo di descrivere l'esperienza scomponendola in elementi semplici.
Sviluppa il comportamento esplicitato in termini di adattamento all'ambiente, contrazione muscolare, insieme di movimenti. L'unità di osservazione psicologica è il comportamento nel senso di azione complessa, manifestata dall'organismo nella sua interessa. Questi comportamenti non si identificano nelle singole reazioni manifestate dall'organismo e costituenti l'oggetto di studio della fisiologia. Watson si interessa di variabili dipendenti complesse. Il molecolarismo e il riduzionismo si specificano nell'idea che quei comportamenti non sono altro che la combinazione di reazioni più semplici, di molecole costituite dai singoli movimenti fisici che sono studiati dalla fisiologia e dalla medicina. Watson fa riferimento ai principi della frequenza, recenza e condizionamento.
Principio del condizionamento parte dalla rilevazione di risposte incondizionate a determinati stimoli. La ricerca sul condizionamento individuava delle unità stimolo che consentivano di definire l'ambiente nel quale l'organismo reagisce e offriva un principio chiave per spiegare la genesi delle risposte complesse.
Secondo Watson le nevrosi non sono innate ma definite in termini di risposte emozionali apprese.
Negava che l'uomo fosse, al momento della nascita dotato di un bagaglio psicologico personale. L'uomo era il prodotto delle sue esperienze.
TOLMAN: tenta di rispecificare l'oggetto psicologico. Comportamentismo intenzionale si caratterizza per l'apprendimento in presenza di uno scopo.
Parla di variabile interviente -> riconosce che un metodo oggettivo conosce soltanto la variabile dipendente rappresentata dal comportamento e può infierire la presenza di variabili intervienti mentali. Molti comportamentisti non compresero che i criteri della scientificità erano da un lato relativi e dall'altro soddisfatti anche da altri approcci osservativi.
HULL: teoria ipotetico-deduttiva: basi matematica per prevedere il comportamento.
SKINNER: interessato all'osservazione del comportamento e dalle occasioni in cui ad una risp ha fatto seguito una ricompensa.

Punto di partenza del comportamentismo è il dualismo fra mente e corpo. Quest'ultimo esibisce un comportamento che appariva osservabile in maniera più scientifica della psiche. Sul piano filosofico appariva più importante per attingere ad una reale conoscenza dell'uomo.
Nel privilegiare il comportamento, tra relaz. Tra esso e la mente può essere intesa in vari modi: - parallelismo psicocomportamentale (ogni evento ha un suo corrispettivo comportamentale). - priorità del comportamento da cui si originano i fenomeni psichici.
2 sistemi: uno di circuiti diretti che riguarda le relazioni oggettive e gli automatismi verbali e un sistema simbolico.
KENDLER: ritiene che i concetti stimolo risposta possano essere intesi in 4 modi diversi: - linguaggio tecnico – orientamento metodologico che invita la psicologia ad affrontare i suoi problemi nei termini di variabili indipendenti osservabili – modello applicato agli eventi interni – gruppo di teorie.
Stimolo -> modificazione dell'ambiente in grado di provocare una risposta.
Risposta -> mutamento
TOLMAN: distinzione tra apprendimento e risposta comportamentale.
Distinzione tra stimolo normale (evento fisico) e stimolo reale -> pregnanza psicologica.
Concetto di Rinforzo: qualsiasi eventi in grado di soddisfare le esigenze motivazionali del soggetto. Rinforzo come condizione di apprendimento.

PIAGET
Reinserimento della psicologia in un quadro filosofico ha permesso di superare l'impasse del metodo sperimentale. L'originalità di Piaget consiste nello stile di lavoro che gli ha acquisito grazie alla sua formazione eclettica.  Valorizza i fatti, i particolari apprezza le sciente naturali. Superamento del problema religioso: rifiuto di spiritualismo e metafisica.
Controverso rapporto con la filosofia: da un lato produce soltanto saggezza ma non conoscenza, dall'altra è speculativa e non verifica le ipotesi. L'unico tipo di filosofia rilevante per la scienza è lo studio del problema della conoscenza.
L'epistemologia neo-positivista si basa sul principio per cui la percezione ci fornisce in modo diretto e fedele i dati dell'esperienza, la logica fonda i suoi criteri di verità e falsità della conoscenza sul linguaggio. La percezione ci fornisce un immagine sempre deformata della realtà esterna e così la logica trova la sua origine nell'azione.
L'epistemologia genetica trova la giustificazione alla sua adeguatezza sul piano della verifica empirica. Domina il problema dell'elaborazione di una concezione biologica della conoscenza fondata sull'indagine sperimentale delle diverse forme assunte dall'intelligenza. La trasformazione degli organismi e il divenire dell'intelligenza è il problema cardine da cui dipende la comprensione dei fatti psicologici. Obiettivo primario diviene l'identificazione delle leggi che regolano le trasformazioni che caratterizzano lo sviluppo cognitivo umano e che dipendono all'interdipendenza tra struttura e funzione negli organismi viventi. Da un lato era convinto che la logica trova il suo fondamento nell'azione, nell'organizzazione spontanea delle azioni.  Sistema logico in cui si ritrovano i principi dell'organizzazione biologica. Il rapporto tra le parti e il tutto è definito dalla gamma delle possibili relazioni tra le parti che danno luogo a varie forme di equilibrio. La totalità così intesa è una struttura formata da elementi subordinati a delle leggi di composizioni che caratterizzano il sistema come tale.
La psicologia consente di mettere alla prova le ipotesi sulla conoscenza umana con il ragionamento. Spiega i fatti in termini di casualità a differenza della logica che descrive le forme relative ai fatti nei termini di un equilibrio ideale tra le parti. La ricerca deve condurre all'identificazione delle strutture che nell'organismo danno luogo alle forme di un equilibrio reale.
Il sistema psicologico elaborato da Piaget postula una continuità tra sistemi biologici e psicologici: continuità data dal principio funzionale dell'adattamento dell'organismo all'ambiente.
Da un lato abbiamo l'assimilazione mediante la quale fa propri gli elementi dell'ambiente, dall'altro c'è l'accomodamento per il quale le strutture vengono modificate. Trasformazione di tipo qualitativo in quanto cambiano i rapporti tra le parti.
Sviluppo del bambino si articola in 3 stadi principali:

  • stadio senso-motorio. Indifferenziazione tra bambino e mondo esterno. Il bimbo giunge alla coordinazione tra visione e comprensione per poi costruire l'ogg permanente. La differenziazione tra esterno ed interno avviene per un processo di decentramento legato alla formazione delle strutture logico-matematiche elementari che trovano espressione nell'azione. La casualità è di tipo fenomenico. Differenziazione fra IO e ambiente è un processo che si realizza mediante gli scambi tra bambino e persone da cui hanno origine i sentimenti e tra il bambino e le cose da sui sorgono gli interessi. Le strutture che si formano in questa prima fase contengono già gli stati ontogenetici successivi. L'oggetto permanente è al livello della azioni che il bambino esercita direttamente sul mondo esterno
  • 2° stadio si suddivide in 2 periodi -> pre-operatorio dai 2 ai 7 anni e delle operazioni concrete dagli 8 agli 11. Nel pre-operatorio sembrano ragionare solo sugli stati o le configurazioni delle situazioni, ignorano il ruolo che le trasformazioni hanno nel produrre il mutamento. Nel 2 periodo i bambini basano le proprie reazioni sul principio di identità e di reversibilità. Sul piano nella casualità, nel primo periodo si assiste alla produzione di spiegazioni finalistiche ad un realismo dovuto all'indifferenziazione tra psichico e fisico per cui assimila sistematicamente i fenomeni psichici alla propria azione.
  • 3° stadio -> comparsa delle operazioni formali: le strutture operatorie consentono la costruzione di operazioni proporzionali mediante le quali è possibile ragionare per mezzo di ipotesi, si ha un ragionamento basato su proposizioni svincolate dalla constatazione immediata della realtà. Gli aspetti operativi corrispondono alle azioni che trasformano l'oggetto e operazioni mediante le quali si trasformano sia l'ogg. Che l'organizzazione interna del sistema cognitivo stesso.

Gli strumenti della funzione rappresentativa sono la percezione e l'imitazione. L'imitazione è la prefigurazione senso-motoria della rappresentazione. Tale passaggio si realizza mediante un gesto o disegno imitativo.
Lo sviluppo degli aspetti figurativi dipende dalle operazioni rese possibili dallo sviluppo delle strutture logico-matematiche dell'intelligenza. Percezione visiva e memoria hanno ruoli diversi: la percezione l' elemento primario della conoscenza da cui derivano tutte le funzioni cognitive. Alla percezione viene fatta risalire la prerogativa di formare i dati dell'esperienza a partire dai quali i processi mentali registrano o costruiscono per astrazione o generalizzazione la conoscenza del mondo.
Memoria intesa come insieme di tracce prodotte dall'esperienza di natura percettiva.
Distinzione tra memoria in senso stretto e memoria in lenso largo. Quest'ultima concerne la conservazione degli schemi e si esplica nella capacità del soggetto di riprodurre ciò che è generalizzabile in un sistema di azioni o operazioni. Si tratta della conservazione degli aspetti funzionali generali. La memoria in senso stretto si riferisce alle sensazioni prodotti dal riconoscimento. Il rapporto che lega queste 2 forme di memoria può esser espresso dicendo che la prima forma di memoria non è altro che la traduz in termini figurativi della seconda.
Piaget studia l'ontogenesi dell'intelligenza che può esser compresa solo in relazione alla filogesi cioè a tutti i prodotti dell'attività mentale che non possono esser intesi se non prima ricondotti alla dimensione evolutiva. Adotta il metodo psicogenetico: integrazione analisi strutturalista alla genetica. Sostiene il colloquio clinico.
Metodo osservazione controllata -> mette in luce i fattori che organizzazione le prestazioni dei soggetti. Esercizio collettivo della critica condotta in modo sistematico.

IL COGNITIVISMO
HEBB: rivoluzione nel concepire il ruolo del sist. Nervoso centrale in rapporto al comportamento. Si è posto il problema della variabile interveniente, processi tra stimolo e risposta non direttamente osservabili e che erano stati introdotti dai neocomportamentisti per spiegare tutti i fenomeni che non potevano essere interpretati come semplice corrispondenza tra stimolo e risposta. Era interessato ai processi di mediazione che consentono all'individuo di non rispondere subito allo stimolo. Per i neocomportamenti le variabili intervenienti erano ipotetiche e con una funzione logica. Circolo di informazioni per mezzo di neuroni consentiva di ritardare la risposta rispetto allo stimolo. Formazione di assembramenti di neuroni costituiva il processo di memorizzazione.

In cosa si distacca dalla tradizione comportamentista? Interesse per i processi che si svolgono all'interno dell'individuo sul piano logico. Hebb rifiuta l'identificazione del suo modello con il sistema nervoso. Introduzione della concettualizzazione dei fenomenici che consiste nella creazione di modelli che facciano riferimento ad una idealizzazione del sist. Nervoso.
IL MENTALISMO DEI COGNITIVISTI: Mentalismo come sinonimo di metafisicheria, inconcludenza. Le categorie mentali, non essendo direttamente osservabili non potevano essere oggetto di ricerca specifica. In questo atteggiamento dei comportamentisti vi era una componente epistemologica: incontro di tra operazionismo e neopositivismo.
Operazionismo: concetti corrispondono ad operazioni attraverso cui vengono effettuate determinate situazioni. Il comportamento ha a disposizione delle operazioni che gli permettono di misurare la situazione ambientale e le risposte del soggetto.
Variabili intervenienti: trovano legittimazione quando le correlazioni tra variabili ambientali e comportamentali non riescono a fornire un risultato univoco che possa esser interpretato senza ambiguità.
Concetto di forza dell'abitudine: le risposte si associano agli eventi di stimolazione con differente forza. Quest'ultima dipende da un certo numero di variabili. Quanto è realistica? Secondo Hull è celata nel sistema nervoso.
TOLMAN: mappa cognitiva, sorta di rappresentazione mentale che l'organismo costruisce relativa all'ambiente circostante. Tolman giungerà ad ammettere l'uso dell'introspezione per studiare i contenuti mentali unicamente a fini di ricerca.
EMPIRISMO LOGICO: scienza considerata come linguaggio diviso in teorico ed osservativo. Osservazioni empiriche divise in fasi:

  1. dare di ogni concetto teorico una definizione contestuale
  2. introduzione procedimenti definitori per termini disposizionali che designano caratteristiche degli eventi fisici osservabili.

Anni 50-> liberalizzazione empirismo. Emerge il cognitivismo. Rifiuto analisi epistemologiche serrature che avevano contraddistinto il comportamentismo che non è più in grado di bollare tutto ciò che non è direttamente osservabile. Interesse dei cognitivisti rivolto all'individuazione di modelli in grado di spiegare dettagliatamente ogni singolo comportamento.
MODELLISTICA COGNITIVISTA: il modello è una rappresentazione semplificata della realtà Funzioni svolte dalla mente. Uso modelli consente il superamento delle ambiguità perchè nella rappresentazione della realtà che costituisce, ogni elemento è definito.
CRAICK: ricerche sul tracking (bersaglio mobile che si sposta sullo schermo e che il sogg. Deve tenere allineato). Osserva che il soggetto non è in grado di operare più di una correzione ogni mezzo secondo. Si affermava che l'uomo poteva esser concepito come elaboratore di info.
Alla convinzione che l'uomo fosse in grado di eseguire un unico compito per ogni decisione MILLER fissa l'informazioni in pezzi. 7 pezzi alla volta, più o meno 2, a seconda del compito. Ciò riguardava la memoria a breve termine. Pezzi, non singoli elementi. Tentativo di introdurre pezzi sempre più grandi di informazione.
BROWN: studia vari tipi di memoria. Memoria secondaria suscettibile ai processi di interferenza sul piano semantico, per la memoria a breve termine, si rilevano interferenze fonologiche.
SPERLING: 1960. Tempo di immagazinamento.
GALANTER, MILLER, PIBRAM: tentano di dare una unità privilegiata sul comportamentismo. Tentano di individuare tale unità nel piano di comportamento, la tote. Ogni volta che un individuo deve compiere un'azione verifica se l'ambiente è congruente con i suoi obiettivi.
CHOMSKY: psicolinguistica. Linguaggio come base innata. Distingue la competenza dell'esecuzione. Linguistica di tipo generativo-trasformazionale.
Anni 50: rottura tra comportamentismo e cognitivismo. Anni 60/70: frantumazione della teoria. Rifugio in modelli astratti. 1967: nascita ufficiale cognitivismo.

PROSPETTIVA ECOLOGICA
All'interno del cognitivismo vi è un rifiuto dei micromodelli, perplessità nell'analogia tra uomo e calcolatore.
NEISSER: 3 critiche alla psicologia cognitivista:

  • restringe il campo, da attenzione all'esperimento da laboratorio e meno all'esterno.
  • Ripiegamento della ricerca su se stessa
  • concetto di elaborazione delle informazioni che l'individuo compie nell'ambiente.

GIBSON: nuova linea del cognitivismo. Rifiuta la concezione della mente come cpaace di elaborare informazioni. Dice che sono già presenti ed emergono con la stimolazione.

SCIENZA COGNITIVA
Nasce nel 77. Insieme problematiche che riguardano l'intelligenza naturale ed artificiale. Punto di partenza rappresentato dalle reti semantiche. L'informazione stimolo assume valenza traducibile in un linguaggio simbolico. Nel caso della psicologia ecologica la struttura dell'informazione stimolo dipende dal mezzo che la trasmette.
PARADIGMA DEL MODULARISMO:
sistemi di analisi in input dal funzionamento obbligato. Livelli intermedi inaccessibili agli stati centrali della coscienza.
MODELLO CONNESSIONISTA: reti neurali. Concetto di unità di valore. Modello diviso in sistema per margini esterni degli oggetti visivi BC e quello per i contorni dei tratti TC.

PSICOLOGIA DINAMICA:oggetto costituito dallo studio dell’uomo nel suo adattarsi alle condizioni dell’esistenza. Problema centrale è l’adattamento dell’uomo all’ambiente comune. Studio delle differenze.
Binet ha difeso l’osservazione fenomenologica che consiste nel cogliere un fenomeno psicologico con i caratteri che lo compongono.

SETTORE EDUCATIVO: educazione che si fonda su differenze innate presentato come negazione di una concezione educativa progressista per la quale un cambiamento ambientale è in grado di trasformare l’uomo. Accesso alla scuola di fanciulli incapaci sostenuto da psicologi.

SETTORE PATOLOGICO: rapporti che hanno legato la malattia mentale alla nozione di colpevolezza.

Fonte: http://www.riassuntisdf.altervista.org/wp-content/uploads/2012/10/Storia-della-Psicologia-Legrenzi.doc

 

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